Redazione

Al via l'estensione alle donne, senza limiti di età, delle agevolazioni previste da ISMEA con l'obiettivo di favorire l'imprenditoria femminile in agricoltura, quando a pagare il prezzo più alto sul fronte occupazionale sono state proprio le donne con il 70% dei posti di lavoro persi nel 2020 a causa della crisi economica e occupazionale per la pandemia da Covid 19. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in riferimento alla pubblicazione del decreto Sostegni-BIS, appena convertito in legge che estende alle donne le agevolazioni previste per i giovani imprenditori agricoli, con la misura Più Impresa di ISMEA.

“Strategico supportare e incentivare l’imprenditoria femminile in agricoltura che offre notevoli potenzialità occupazionali, puntando sulle giovani donne, considerato che in Puglia per esempio il 54% delle domande per i nuovi insediamenti sono state presentante proprio dalle imprenditrici in erba. L’agroalimentare può offrire 100mila posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni in Puglia con una decisa svolta dell’agricoltura verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale, ma anche un nuovo welfare in campagna con gli agriasilo, le fattorie didattiche e quelle di agricoltura sociale, che in alcuni territori potrebbero rappresentare un presidio insostituibile”, ha dichiarato la leader regionale e nazionale di Coldiretti Donne Impresa, la pugliese Floriana Fanizza.

Le agevolazioni, che consistono in un contributo a fondo perduto fino al 35%  delle spese ammissibili e in un mutuo a tasso zero per la restante parte  - aggiunge Coldiretti Puglia - nei limiti del 60% dell'investimento sono ora applicabili alle imprenditrici e alle imprese a totale o prevalente partecipazione femminile.

Sono quasi 24mila le aziende agricole ‘rosa’ che stanno dando un volto multifunzionale e innovativo con professioni antiche riviste in chiave moderna, in agricoltura, silvicoltura e pesca in Puglia, dove quasi una azienda agricola su 3 è guidata da donne e cresce anche il numero di agriturismi in rosa (+ 3,7%), passati da 286 a 305 in Puglia, a dimostrazione di quanto le imprenditrici siano riuscite, aggiunge Coldiretti Puglia, a cogliere al massimo le opportunità offerte dalla multifunzionalità in agricoltura.

I progressi sono lenti e i divari di genere persistono nel mondo del lavoro e a livello di retribuzioni, assistenza e pensioni, per cui Coldiretti ha chiesto investimenti seri nelle infrastrutture di supporto alle imprenditrici femminili nelle aree rurali, rendendo fruibili e maggiormente rispondenti alle esigenze delle imprenditrici gli strumenti del PSR e della PAC.

“Sotto questo aspetto va sottolineata l’esigenza di rafforzare il nuovo welfare nelle aree interne per consentire di mettere un argine allo spopolamento. Pensiamo agli agriasilo per consentire alle donne di non rinunciare alla maternità e coniugarla con il lavoro – ha aggiunto la responsabile Fanizza - alle fattorie didattiche e a quelle di agricoltura sociale, che in alcuni territori potrebbero rappresentare un presidio insostituibile. Crediamo che la multifunzionalità dell’impresa agricola possa essere una chiave da un lato di creazione di lavoro, dall’altro di risposta al tema dell’inclusione sociale”.

Digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento e smog in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari ed in difficoltà dai cereali all’allevamento fino all’olio extravergine di oliva sono alcuni dei progetti strategici cantierabili elaborati dalla Coldiretti per la crescita sostenibile del Paese,  perché “come donne di Coldiretti siamo pronte a dare il nostro contributo anche nelle progettualità presentate dalla nostra organizzazione, insieme a Filiera Italia, che sono pronte a diventare cantieri e a creare opportunità di lavoro”, ha concluso Floriana Fanizza.

L’allarme globale provocato dal Covid ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza ma anche le fragilità presenti in Puglia – conclude Coldiretti Puglia - sulle quali occorre intervenire per creare nuovi posti di lavoro, difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali.

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Carabinieri, Polizia Locale e Tecnici del Comune di Mesagne, impegnati congiuntatene alla verifica sulla regolarità di diversi cantieri edili. Sequestri e denunce per violazioni urbanistiche, coinvolti proprietari tecnici e individuati lavoratori in nero che avevano tentato di nascondersi per non farsi identificare.
Nei giorni scorsi Carabinieri della Stazione di Mesagne operatori della Polizia Locale Sez. Polizia Edilizia/Ambientale coordinati dai rispettivi Comandanti, e personale dell'Ufficio Tecnico del Comune di Mesagne per il rispetto delle normative riportate nel D.Igs 380/01 testo Unico dell'Edilizia, hanno controllato alcuni cantieri edili riscontrando diversi irregolarità Urbanistiche.
In particolare gli operatori della P.G. individuavano e sottoponevano a Sequestro in c.da "Corcioli" zona ad alta pericolosità idraulica un manufatto realizzato abusivamente per fini abitativi munito di infissi e di servizi idrici-fognanti ed elettrici. La proprietaria veniva segnalata alla Procura della Repubblica di Brindisi cosi anche il responsabile della ditta operante sul posto al momento dell'accertamento il quale tentava di non farsi identificare nascondendosi nella parte retrostante dell'immobile.
Poco distante veniva ispezionato altro cantiere all'interno del quale venivano svolti importanti lavori di ampliamento di un vecchio fabbricato interventi risultati totalmente privi delle relative autorizzazioni. Anche in questo caso il cantiere veniva sottoposto a sequestro penale e il proprietario veniva segnalato all' A.G..
In c.da "Cazzanoce" veniva individuato un altro immobile di 380 mq ricadente in zona ad alta pericolosità idraulica catastalmente riportato come deposito attrezzi, ma di recente sottoposto a ristrutturazione e trasformato in parte in fabbricato residenziale e in parte in magazzino, il proprietario veniva deferito all'AG.
In un altro cantiere edile sito in c.da Vergine venivano individuati altri opere e manufatti non assentiti dal Comune di Mesagne realizzati da poco tempo all'interno di immobile utilizzato da una associazione sportiva dilettantistica e per le quali il PM di turno presso la Procura di Brindisi dopo specifici chiarimenti da parte dei tecnici Comunali faceva sottoporre a sequestro giudiziale.
I Comandi in intestazione precisano che i controlli sul territorio continueranno al fine di garantire la legalità e il rispetto delle norme edili-urbanistiche, cosi come anche L'A.C. di Mesagne ha posto come obiettivo primario, l'individuazione di abusi, spesso ricadenti nella sfera di lucro, trasformando i loro immobili in case vacanze o complessi turistici.

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FASANO – Ricette e storie dal mondo protagoniste del quarto appuntamento del festival “Tempeste – Immagini, suoni e racconti dal Mediterraneo” promosso dal Comune di Fasano in collaborazione con partner attivi nel mondo del volontariato e della promozione della pace.

La serata organizzata con la casa editrice “Edizioni La Meridiana” vedrà come ospite Ana Estrela e il suo il suo volume di ricette e storie dal mondo intitolato “Ethnic Cook”, come il bistrot multietnico gestito a Bari da Ana con l’associazione culturale “Origines”.

Sarà una serata di racconti, ma anche di degustazioni di prodotti tipici di altri Paesi del mondo. L’evento vedrà anche la partecipazione del fotografo Michele Carnimeo  e sarà condotto dalla giornalista Angelica Sicilia.

Appuntamento mercoledì 4 agosto alle ore 19 presso Largo Seggio a Fasano.

«Un ricettario risultato di un progetto nato dall’idea che l’inclusione passi dalla convivialità dei sapori che conservano tracce di saperi, costumi, tradizioni. Ogni piatto racconta di tradizioni che viaggiano sempre con chi parte da un Paese, il suo, e arriva in altra terra e qui impiatta il suo cibo tenendo vivi i colori, i profumi, la vita dei luoghi. Ricette da venti Paesi diversi e una sezione dedicata ai dolci di più nazioni. Ventuno cuochi e cuoche che in ogni preparazione, in ogni portata, in ogni impiattamento, servono anche ciò che sono e lo raccontano in queste pagine con il loro amore e la loro bellezza. Dipende solo da “come” li vogliamo guardare, da come vogliamo avvicinarci ai loro piatti e al loro mondo, il futuro che anche condividendo le tavole del mondo proviamo a costruire. Con le fotografie di Michele Carnimeo.». - www.lameridiana.it.

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FASANO – Un nuovo manto erboso per un nuovo stadio, più funzionale e al passo con i tempi. Un altro segno di cambiamento nell’impiantistica sportiva della città che darà nuova linfa alla crescita dei più giovani, offendo loro spazi di gioco e di crescita e che, perché no, autorizza ad alzare l’asticella delle ambizioni del calcio fasanese verso categorie superiori.

È stato consegnato oggi, lunedì 2 agosto, alla ditta Tennis Tecnica che curerà i lavori, il cantiere per la riqualificazione del manto erboso del «Vito Curlo» di Fasano.

I lavori, che si concluderanno entro 90 giorni (fine ottobre), prevedono la sostituzione dell’attuale manto esistente con un nuovo manto di erba sintetica che sarà omologabile anche per categorie superiori alla serie D.

Costo dell’intervento è di 946mila euro che sarà coperto con un mutuo della Cassa depositi e prestiti. Il progetto, che risponde alle indicazioni della Lega nazionale dilettanti, è stato redatto dall’ufficio tecnico del Comune come ha spiegato la dirigente al ramo, Rosa Belfiore.

Il direttore dei lavori sarà Dino Angelini.

La sostituzione è frutto di una scelta condivisa con la società Us Città di Fasano, come sottolinea il sindaco Francesco Zaccaria: «Dopo i lavori di messa norma per poter disputare il campionato di sere D abbiamo investito ancora nel nostro stadio in accordo con la società perché vogliamo che la nostra squadra sia dotata di tutti gli strumenti per organizzare al meglio la propria attività, aumentando gli introiti e riducendo i costi in quanto il nuovo manto sintetico eviterà gli spostamenti della squadra nei paesi limitrofi nei mesi invernali – spiega il primo cittadino –. Senza contare che questa sostituzione consentirà anche una gestione più serena degli spazi e delle ore consentendo una migliore organizzazione dell’attività giovanile e di utilizzare il campo per più ore al giorno (cosa che fino ad adesso non poteva essere fatto per evitare di stressare troppo il manto di erba naturale). Ringrazio, insieme all’assessore Galeota , tutta la struttura tecnica che ha consentito questo risultato».

Gli interventi al «Vito Curlo» si aggiungono ai tanti effettuati in questi anni per il miglioramento dell’impiantistica sportiva di tutto il territorio di Fasano. «Dalle palestre scolastiche, ai playground fino al palazzetto che è la più grande opera realizzata nella storia dell’impiantistica della nostra città, il luogo dove allenare i nostri talenti - sottolinea Zaccaria -. Abbiamo aperto nuove palestre dove prima non c’erano e ci siamo impegnati per valorizzare luoghi all'aperto destinandoli all’attività fisica e motoria.  Oggi abbiamo uno stadio a norma e gli altri impianti sportivi della città sono finalmente funzionali, efficienti e sicuri. Vogliamo migliorarli ancora, rendendoli moderni, all'avanguardia e in grado di attrarre i grandi eventi sportivi per generare nuova economia e favorire lo sviluppo del nostro territorio».

 «Lo sport - continua il sindaco - in provincia necessita di due fattori: organizzazione delle società e impiantistica in grado di supportare questa organizzazione. Noi vogliamo dare al Fasano calcio la possibilità di strutturarsi in maniera solida puntando sulla migliore organizzazione del settore giovanile. Questa struttura darà questa forza alla società e nuova linfa di crescita e prospettive di visione ai nostri giovani».

Una data, quella di oggi, da cerchiare in rosso, sottolinea l’assessore allo Sport Giuseppe Galeota: «Una di quelle date che segnano il passo tra un prima e un dopo. Il passo di un cambiamento epocale che può aiutare a seguire un sogno e un progetto ambizioso, programmando anche un salto di categoria.

Fasano ha registrato negli ultimi anni un fermento senza precedenti in ambito sportivo e avere uno stadio che migliora l’offerta sportiva del territorio significa dare concretezza alle esigenze della società».

«Un giorno davvero da ricordare che ci consentirà di far crescere il nostro settore giovanile - sottolinea il presidente dell’ ASD US Città di Fasano Franco D'Amico - con in nuovo manto siamo più tranquilli a livello organizzativo e di programmazione: gestione del personale e dei ragazzi. Sarà una gioia anche per le famiglie. Ringrazio chi ha ascoltato le nostre richieste».

«La fruibilità che il nuovo manto consentirà sarà davvero importante - aggiunge il presidente APS Il Fasano Siamo Noi Ignazio Lovecchio - siamo cresciuti in maniera esponenziale nel settore giovanile che conta circa 170 tesserati (fino a qualche anno fa erano appena 30). Questa sostituzione ci consentirà di accelerare l’asticella delle ambizioni nell’ottica di una crescita della nostra società».

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Il brano Mohicani" dei Boomdabash è disco di platino. Lo hanno annunciato loro stessi sul loro profilo Facebook con queste parole: "Grazie a tutti voi che state ballando un pò... cubano, brasiliano, argentino, colombiano, sud americano, jamaicano". 

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 2 agosto 2021 in Puglia, sono stati registrati  5049 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 66 casi positivi: 10 in provincia di Bari, 5 in provincia di Brindisi, 7 nella provincia BAT, 35 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Taranto, 1 caso di residente fuori regione, 3 casi di provincia di residenza non nota.

Non sono stati registrati decessi.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati  2.912.103 test.

247.134 sono i pazienti guariti.

2452 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 256.255, così suddivisi:

95.851 nella Provincia di Bari;

25.876 nella Provincia di Bat;

20.146 nella Provincia di Brindisi;

45.563 nella Provincia di Foggia;

27.735 nella Provincia di Lecce;

29.815 nella Provincia di Taranto;

853  attribuiti a residenti fuori regione;

416 provincia di residenza non nota.

Una vendemmia in ritardo di oltre 10 giorni, come mai accaduto negli ultimi 20 anni, qualità eccellente ed un lieve calo del 5% a causa delle gelate che hanno colpito i vigneti a macchia di leopardo in Salento e nel foggiano e una persistente siccità che incide sulle rese. Sono queste le previsioni elaborate da Coldiretti Puglia, rispetto alla vendemmia 2021 non ancora ai nastri partenza.

“Nutriamo forti aspettative rispetto ad una vendemmia di straordinaria qualità. Va recuperato il terreno perso durante il lungo periodo di chiusura, promuovendo le 27 Doc, 4 Docg e 6 Igp denominazioni di vino Made in Italy che la Puglia offre”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La produzione quest’anno – sottolinea la Coldiretti Puglia - si stima leggermente in calo, ma molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte.

“Registriamo una situazione assolutamente sotto controllo dal punto di vista fitopatologico. Buono anche lo sviluppo vegetativo con vigneti molto rigogliosi anche se queste ultime settimane hanno alzato l’attenzione sul perdurare della siccità del caldo eccessivo. Al momento l’unica certezza è che l’annata viticola volge verso un ritardo consistente nelle maturazioni”, spiega Gianni Cantele, responsabile vitivinicolo di Coldiretti Puglia.

Tra i primi dieci posti delle bottiglie che hanno fatto registrare il maggior incremento dei consumi in valore del vino italiano, spingendolo verso il successo, troviamo difatti nelle prime quattro posizioni due vini pugliesi, il Primitivo pugliese (+23,6%) e il Negroamaro pugliese (+14,6%).

Nel tempo della globalizzazione – precisa Coldiretti Puglia – gli italiani bevono ‘patriottico’. Un’evoluzione positiva dovuta, oltre all’eccellenza del prodotto, anche dalla riapertura di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar a cui si somma la ripresa delle esportazioni che “hanno riattivato gli sbocchi di vendita del vino pugliese nel canale Ho.Re.Ca, nell’enoturismo e nell’export – sottolinea Gianni Cantele – per un valore che va oltre 1 miliardo di euro l’anno”.

Ai tempi del Covid, conclude Coldiretti Puglia, è cresciuto tra i millenial il consumo di vino del 18% e del 25% di vino mixato con altre bevande, con il 12% dei giovani che dichiara di consumare più vino, grazie alla scoperta di prodotti d’eccellenza durante il lungo lockdown.

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Controlli dei Carabinieri alla movida nel Centro Storico di Brindisi. In occasione del fine settimana i locali pubblici e di intrattenimento di questa giurisdizione sono meta di numerosi gruppi di giovani, anche minorenni, dediti al consumo/abuso di alcolici e di sostanze stupefacenti. Queste comitive, con i loro comportamenti antisociali, ingenerano una situazione gravemente lesiva del decoro cittadino, della quiete pubblica, della sicurezza urbana e del pregiudizio per lo svolgimento delle attività ricettive del territorio, oltre a creare situazioni di pericolo alla circolazione stradale, per sé e gli altri utenti della strada, quando si mettono al volante senza le giuste condizioni psicofisiche. In tale contesto i Carabinieri della Compagnia di Brindisi, attraverso un’azione preventiva organizzata, decisa e visibile, sabato notte hanno svolto un servizio di controllo del Centro di Brindisi, dove si concentra il maggior numero di locali che, aperti fino a tarda notte, diventano luogo di ritrovo anche per molti giovani che vivono la movida notturna. Nella circostanza, è stato svolto il controllo dinamico delle zone più frequentate (Teatro Verdi, Municipio, Lungomare, Duomo) e posti di controllo anche con l’utilizzo di precursore ed etilometro, per contrastare il fenomeno della guida sotto effetto di sostanze alcoliche e le conseguenti infrazioni alle norme del Codice della strada. Complessivamente: sono state controllate oltre 30 autovetture e 60 persone; elevate numerose contravvenzioni al Cds della strada per uso del telefono cellulare alla guida e mancato utilizzo delle cinture di sicurezza; eseguiti 10 test con l’etilometro e sanzionati amministrativamente due soggetti per guida in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche.

E’ tutto pronto per l’ottava edizione dei Mercati della Terra e del Mare di Torre Guaceto. Quest’anno la kermesse storica del Consorzio e Slow Food Puglia sarà itinerante. Convegni, cucina di strada e stand a Serranova, la sera, le cene didattiche a cura di chef italiani e albanesi nei ristoranti del territorio. 

Dopo un anno di fermo a causa dell’emergenza sanitaria in corso, tornano i Mercati, la piazza internazionale dei saperi e dei sapori che promuove le eccellenze locali attraverso lo scambio di esperienze e conoscenze trasversali fra produttori dei presìdi di Slow Food, aziende biologiche e i cuochi dell’Alleanza Slow Food. 
Come in ogni edizione, il percorso eco-gastronomico metterà insieme i produttori virtuosi di Puglia, offendo così all’utenza un’esperienza multisensoriale fatta di approfondimenti e gusto e proporrà agli operatori di settore spunti di riflessione per l’avvio di nuovi percorsi di sviluppo sostenibile e promozione. 
La tre giorni dei Mercati della Terra e del Mare di Torre Guaceto quest’anno avrà quale tema principale lo sviluppo sostenibile che nasce dal confronto tra realtà diverse, nello specifico, dal gemellaggio simbolico delle conoscenze e del gusto tra la riserva e i cugini oltre costa albanesi. Sarà, infatti, lo scambio tra la riserva di Torre Guaceto e le aree protette dell’Albania il filo conduttore delle attività che saranno realizzate nell’ambito della kermesse dal 9 all’11 agosto. 
L’anfiteatro del centro visite di Torre Guaceto ospiterà convegni imperdibili. Il 9 agosto, a partire dalle 21, si parlerà di pesca sostenibile, il 10 agosto l’approfondimento sarà dedicato all’importante tema della ricerca archeologica in riserva, si chiuderà l’11 con un incontro dedicato al tema del turismo sostenibile. 
Nelle serate del 10 e dell’11 agosto, poi, andranno in scena le cene didattiche a quattro mani a cura di chef italiani e albanesi, nella prima sera presso il ristorante Casale ferrovia di Carovigno, la seconda si cambierà location alla volta di Xfood a San Vito dei Normanni. 
“Siamo felici di poter finalmente riportare le nostre maestrie ad Al Gawsit – ha dichiarato Marcello Longo, presidente di Slow Food Puglia -, certo, l’emergenza sanitaria in corso ci ha imposto limiti che, per ovvie ragioni, non avevamo nelle scorse edizioni, ma i Mercati ci saranno e non possiamo che esserne orgogliosi. Promuovere la sostenibilità e tutelare la biodiversità è la nostra mission e anche quest’anno daremo il nostro contributo alla lotta quotidiana necessaria a salvare il pianeta”. 
 Gli accessi all’evento saranno contingentati, si consiglia la prenotazione.
“Quest’anno ospiteremo convegni molto interessanti ed avremo l’onore di interfacciarci con relatori eccellenti – ha commentato Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto -, nelle tre giornate affronteremo temi di fondamentale importanza per la tutela e la promozione della riserva. I dialoghi saranno occasione per l’avvio di nuove progettualità con i partner pubblici e privati che operano negli ambiti che tratteremo. Siamo certi che pur con tutte le limitazioni del caso, non deluderemo i nostri visitatori. Che dire, vi aspettiamo il 9, 10 e 11 agosto ad Al Gawsit”.

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Un giornale internazionale (Sensors & Actuators, B: Chemical) che si occupa di microsistemi analitici nonchè di sensori e attuatori chimici e biologici, il 30 luglio u.s. ha pubblicato “The MC1R Single Nucleotide Polymorphisms identification by DNA-microarray on miniaturized silicon chip” (*). Fra gli Autori della pubblicazione scientifica (Salvatore Petralia, Emanuele Sciuto, Michele Maffia, Antonella Romanini e Sabrina Conoci) c’è una ricercatrice, Antonella Vigilanza, che su questo tema ha svolto 3 anni di Dottorato di Ricerca presso l’Università del Salento, reso possibile da una borsa di studio per posti aggiuntivi messa a disposizione da ISBEM, con i fondi del 5x1000 ricevuti dai Cittadini. Per 3 anni il totale è di 60.000 €uro (*).

Questa pubblicazione rappresenta la parte ingegneristica del lavoro (altri ne verranno) frutto delle sinergie coltivate tra ISBEM, Università e Azienda Ospedaliera Santa Chiara di Pisa, Università del Salento, ASL, professionisti vari e aziende quale la ST-Microelectronics di Catania.

Ispiratrice di questa impresa è stata l’Oncologa pisana Antonella Romanini, esperta di Melanomi, Sarcomi e Tumori rari, coordinatrice dell’Associazione Contro il Melanoma (ACM) che ha acquistato i kit e i reagenti da laboratorio usati dalla ST-Microelectronics. Il Protocollo scritto dalla dottoranda per migliorare la diagnosi e la prevenzione del melanoma è stato approvato dai Comitati Etici di Lecce e di Pisa a cui fu sottomesso nel 2016.

Le Buone Pratiche e le Linee Guida del melanoma indicano chiaramente la necessità di effettuare screening della popolazione a rischio. Tuttavia, ampie fasce di soggetti non vengono reclutati, a torto, pur avendo le mutazioni del gene MC1R, perché soggetti dalla pelle scura che viene considerata una protezione dal rischio di melanoma.

Una volta approvato, il Protocollo ha avuto varie fasi: 1) Individuazione dei soggetti a rischio, in base al colore degli occhi, dei capelli, della presenza di lentiggini, etc. 2) Ottenimento del consenso individuale per  sottoporsi allo screening genetico (presenza/assenza) delle varie espressioni dei gene MC1R (polimorfismi); 3) Messa a punto di un dispositivo (microarray) capace di analizzare i campioni in cui cercare i polimorfismi del gene MC1R; 4) Reclutamento di vari soggetti nell’area salentina da far valutare dal dermatologo Agostino Scalera di Carovigno; 5) Raccolta di un campione di saliva, per poi estrarre il DNA dei singoli soggetti analizzati con il microarray.

La tecnologia microarray (microchip) è un pilastro della medicina personalizzata e molecolare del futuro: identifica malattie genetiche complesse, analizza i microorganismi patogeni e l’espressione differenziale dei vari geni, tipizza le mutazioni e le sostanze tossiche, identifica ed attribuisce la funzione dei vari geni e delle varianti. Infine, aiuta a progettare nuovi farmaci e nuovi vaccini.

In 3 anni sono stati analizzati i campioni raccolti durante lo screening, in parte dei 473 soggetti reclutati, con un ampio spettro di età che va dai 18 ai 75 anni. Fra gli adulti ha funziona il passaparola, ma lo screening ha avuto maggior risonanza fra i più giovani, grazie all’uso dei canali social di diffusione (internet, locandine, etc.), con una maggior risposta nelle donne (55% ) che negli uomini (45%). Finora, grazie a questo studio, sono stati individuati in modo precoce 2 casi di melanoma, uno iniziale e uno in stadio IV, entrambi trattati e asportati con successo.

Da tale esempio “periferico” di medicina moderna, personalizzata e genetica, si possono trarre delle conclusioni:

  • Le campagne di screening e di informazione per la diagnosi precoce del melanoma sono di certo necessarie;
  • I dispositivi microarray sono un valido supporto per l’analisi dei polimorfismi genetici, a costi contenuti;
  • La sinergia fra istituzioni, ricerca, aziende, cittadini, scuole e media è essenziale per fare innovazione sociale;
  • Il Paradigma del Dono, che si concretizza anche con il 5x1000 qualora venga destinato ad istituti scientifici del territorio, è un strumento per aumentare i Ricercatori nel Pianeta Salute, perché innesca un circolo virtuoso:
  • Un’oncologa, Antonella Romanini, ha trasmesso ad ISBEM le sue conoscenze in tema di melanoma;
  • Un medico ricercatore (ad) ha avuto l’opportunità di creare i contatti con un’azienda innovativa, la STM;
  • L’Università del Salento, con Michele Maffia, ha guidato la dottoranda del luogo verso la ricerca operativa;
  • Il dermatologo Agostino Scalera ha messo a disposizione la sua esperienza e la sua capacità clinica;
  • Con fisici, chimici e ingegneri, un’azienda italiana ha creato un dispositivo che favorirà le diagnosi cliniche;
  • ISBEM, con circa duemila 5x1000 destinati dai Cittadini per sostenere le sue ricerche nel Pianeta Salute, ha potuto finanziare in Unisalento un posto aggiuntivo di Dottorato di Ricerca, vinto dalla biotecnologa Antonella Vigilanza che ha realizzato il progetto di ricerca ora pubblicato, in sinergia interdisciplinare;
  • I risultati del lavoro apparso sul prestigioso giornale internazionale non solo fanno avanzare le conoscenze fornendo stimoli alla comunità scientifica, ma indicano anche un nuovo percorso clinico per prevenire i danni di una patologia quale il melanoma che può essere curata benissimo se diagnosticata in tempo.

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