Redazione
«Wow! Fasano», presentato il cartellone estivo
FASANO – Oltre 100 appuntamenti tra grandi concerti, musica, teatro, cinema ed eventi culturali di ogni genere. È il cartellone dell’estate di «Wow! Fasano», presentato al Chiostro dei Minori Osservanti. Il cartellone comprende tutti gli eventi di Locus Festival, Luce Festival, Fasanomusica, Bari in Jazz, Teatro Pubblico Pugliese e Cinema all’aperto.
Da giugno a settembre, da piazza Ciaia al parco archeologico di Egnazia, dalle marine di Savelletri e Torre Canne al Minareto di Selva, tutto il territorio di Fasano sarà il palcoscenico di artisti di successo internazionale. Tra questi ricordiamo: Elio, Sergio Rubini, Peppe Barra, Isa Danieli, Alessio Boni e Marcello Prayer che fanno parte della rassegna di prosa “Teatro sotto le stelle” realizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, che si svolgerà all’aperto al Minareto di Selva (in allegato il programma completo).
E poi i quattro appuntamenti de “La casina dei ragazzi” per i più piccoli a luglio a Selva di Fasano con Oreste Castagna ospite d’eccezione, realizzata dall’amministrazione comunale sempre in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, La Casina dei Ragazzi e Casina Municipale, (in allegato il programma completo).
Agli appuntamenti di teatro si aggiungono quelli della rassegna di «Books, rock and songs», organizzato in collaborazione con Bass Culture, Casina Municipale, I Presidi del libro e la Biblioteca di Fasano. Sei appuntamenti dedicati a grandi artisti della musica d’autore mondiale, da Battiato a David Bowie, passando per Lucio Battisti, Giorgio Gaber e Bob Dylan e ai cantautori di Raistereonotte. Un viaggio nella musica d’autore italiana e internazionale attraverso live e libri in una rassegna che unisce lettura, rock e canzoni (in allegato il programma completo).
Per tutti, info e biglietti su www.teatropubblicopugliese.it
Il cartellone è stato presentato dal sindaco Francesco Zaccaria, dall’assessore alla Cultura e al Turismo, Cinzia Caroli e dal consigliere comunale delegato alla valorizzazione internazionale del territorio e al coordinamento dei festival e degli eventi culturali estivi, Pier Francesco Palmariggi. Alla conferenza ha partecipato anche il consigliere del Cda del Teatro Pubblico Pugliese, Roberto Romeo.
«La rassegna di Fasano arriva sotto le luci dell’estate come segnale di ripartenza e di una prima stabile verifica delle modalità di fruizione dello spettacolo dal vivo.
La proposta è improntata alla diversità dei generi e desidera segnare nell’immaginario del pubblico un discrimine tra lo smarrimento e la riscoperta delle abitudini riposte, delle emozioni immediate, al netto delle misure di sicurezza che sarà necessario osservare e far osservare.
La ripresa deve preludere a un cammino ininterrotto, è quanto ci auguriamo, fatto di continuità e senza battute d’arresto che incidono pesantemente su qualsiasi processo produttivo, anche culturale. Questa è un’apertura da cui cominciare a guardare oltre, una sorta di rinascita perché lo spettacolo è così, prende forma e rivive ogni volta con l’arte dei suoi interpreti. L’incontro di oggi ha questo significato, l’attimo nel quale lo spettacolo è chiamato a tracciare un percorso, di ripresa, di saldatura del filo, di riappropriazione piena dei luoghi e della loro bellezza».
Francesco Zaccaria, sindaco di Fasano: «In questi cinque anni siamo riusciti a realizzare un’ambizione che ci eravamo imposti sin dal nostro insediamento: fare di Fasano un punto di riferimento del territorio pugliese non solo in termini di attrattività turistica ma anche come polo culturale di eventi che puntano a far vivere tutti gli spazi del nostro territorio ogni giorno d’estate affinché le nostre location più belle siano valorizzate e incorniciate da eventi di qualità assoluta. Anche quest’anno, come nelle edizioni precedenti, quello che ci ha animato è l’entusiasmo di rilanciare e far vivere ogni luogo di Fasano, a partire dal cuore del nostro centro storico. Piazza Ciaia, in questi anni di amministrazione, è diventata un teatro a cielo aperto che, per la prima volta nella sua storia, ha ospitato grandissimi artisti, da Fiorella Mannoia, a Francesco de Gregori, Gazzelle, Diodato, Daniele Silvestri, Caetano Veloso, Ex Otago fra gli altri). Anche nel 2021 sarà così nel rispetto di tutte le norme anti Covid e delle restrizioni previste. Non è stato facile organizzare un cartellone così ampio che abbraccia tutti i settori della cultura ma, come sempre, ci siamo impegnati al massimo. Ringrazio l’assessore Caroli, il consigliere Palmariggi, l’ufficio Cultura (guidato dal dott. Giuseppe Carparelli) che, insieme a tutto lo staff organizzativo, hanno lavorato con grande impegno per realizzare un calendario che, siamo certi, contribuirà a favorire la ripresa della stagione turistica. Le nostre strutture ricettive potranno, infatti, presentare ai loro clienti un calendario di eventi che toccherà tutto il periodo estivo promuovendo così un’offerta turistica di qualità eccellente. Ci auguriamo che siano mesi di ripresa e di fiducia. Siamo convinti di essere sulla strada giusta».
Cinzia Caroli, assessore alla Cultura e al Turismo: «La soddisfazione più grande è quella di percepire una Fasano viva e al centro dell’estate pugliese. Mettere in movimento una macchina organizzativa di questa portata ha comportato un enorme lavoro di studio, approfondimento, metodo e pubbliche relazioni. La mia persona soddisfazione, inoltre, è quella di essere riuscita nel tempo a creare reti di relazioni improntate a fiducia, reciproca stima e massima collaborazione che inevitabilmente hanno condotto a risultati come quelli che oggi, insieme al sindaco, presentiamo alla città. Dietro ogni evento c’è un lavoro di ricerca e di approfondimento che ha come filo conduttore un unico obiettivo: portare in scena tutti i linguaggi della cultura: la musica, il teatro, il cinema, la poesia, la lettura con eventi pensati e studiati su misura per ogni fascia d’età e che saranno valorizzati ancora di più dalle splendide location che faranno da sfondo alle manifestazioni in una commistione di bellezze paesaggistiche, artistiche e culturali che si intrecciano e arricchiscono vicendevolmente pubblico e territorio».
Pier Francesco Palmariggi, consigliere comunale delegato alla valorizzazione internazionale del territorio e al coordinamento dei festival e degli eventi culturali estivi: «In questi anni Fasano ha vissuto un fermento culturale senza precedenti. Questo processo di crescita, con l’indotto economico che genera e con il prestigio che offre al nostro territorio rappresenta una delle sfide più affascinanti della nostra esperienza amministrativa. Oggi Fasano è tra le destinazioni di successo dell’intera regione non solo da un punto di vista turistico, ma anche culturale. Anno dopo anno, estate dopo estate, abbiamo lavorato con cura e determinazione per poter costruire una costellazione di eventi unici e di altissima qualità. Lo abbiamo fatto perché crediamo nella cultura come strumento fondamentale di crescita e di sviluppo e perché crediamo nelle enormi potenzialità dell’intero territorio di Fasano, Tutti, istituzioni, festival, artisti, attività commerciali, cittadini, percepiamo più che mai l’esigenza di ripartire, di ritrovarci e stare insieme: poter presentare un programma all’altezza delle aspettative anche quest’anno, ci riempie di orgoglio».
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Protesta infermieri. Galante (M5S): “Sono al loro fianco nella difesa della professione. Non si può passare da eroi a dimenticati”
“Non si può passare dall’essere definiti eroi ad essere dimenticati. Gli infermieri sono professionisti, di cui troppo purtroppo non viene riconosciuto il valore. Bisogna assolutamente invertire la rotta, perché se il sistema sanitario va avanti nonostante i continui tagli è anche grazie alla loro professionalità. Questo la politica, a tutti i livelli, lo deve sempre tenere a mente”. Lo dichiara il consigliere del M5S Marco Galante, a sostegno della manifestazione organizzata dagli OPI di Bari e Lecce e dagli studenti di scienze infermieristiche davanti al Policlinico di Bari.
“Parliamo di una professione continuamente sotto attacco - continua Galante - basti pensare che le Regione Veneto ha adottato una delibera con cui, per far fronte alla carenza di personale infermieristico nelle RSA, si ‘sostituiscono’ gli infermieri con OSS specializzati che abbiano effettuato un percorso formativo complementare. In Puglia l’OPI regionale ha espresso la preoccupazione che si vada nella stessa direzione e io sostengo la loro battaglia per per evitare che questo accada. Siamo tutti consapevoli dell’esodo di infermieri dal privato al pubblico, anche solo per contratti di pochi mesi, ma non si risolve il problema pensando che OSS e infermieri siano ‘intercambiabili’.
OSS e infermieri hanno competenze diverse, che devono integrarsi nei percorsi di cura per garantire la migliore assistenza: non si può chiedere agli OSS specializzati di farsi carico di maggiori responsabilità a fronte di trattamenti economici inadeguati, aggravando ulteriormente il carico di lavoro sugli infermieri rimasti. Abbiamo messo in campo diverse proposte in commissione sanità per aumentare l’organico degli infermieri nelle strutture private, condensate in un documento inviato all'Assessorato. È necessario equiparare gli stipendi e le tutele contrattuali del personale sanitario che opera nelle strutture private con quelli di chi lavora nel pubblico e prevedere l’eliminazione dell’obbligo del rapporto esclusivo per gli infermieri che lavorano negli ospedali, dando loro la possibilità di lavorare in extramoenia.
Con la manifestazione di oggi gli infermieri e gli studenti hanno voluto esprimere la loro preoccupazione per i segnali che arrivano dalla politica. È dei giorni scorsi la dichiarazione del candidato sindaco del centrodestra a Roma Enrico Michetti, che ha testualmente detto ‘Prendiamo 30mila nullafacenti e facciamogli fare un corso da infermieri’, l’ennesima dimostrazione che non si capiscono i sacrifici, la specializzazione e le qualifiche che si devono avere per svolgere questa che è una professione, non un mestiere.
Gli infermieri sono professionisti tutti i giorni in prima linea per garantire le cure migliori, anche a costo di mettere a rischio la propria vita. E vanno tutelati e valorizzati: chiamarli eroi e dimenticarsi di loro qualche mese dopo non è più accettabile”.
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Mesagne. Incendio su un balcone, interviene la polizia
Lunghi minuti di paura si sono vissuti iri mattina a Mesagne quando, per cause ancora in fase di accertamento, è scoppiato un incendio sul balcone di un’abitazione i cui proprietari erano già andati a lavoro. Peraltro sul medesimo balcone si trovava anche un pelosetto che ha iniziato a guaire per cercare di attrarre l’attenzione dei vicini. Così è stato, poiché una volante del locale commissariato in servizio anticrimine si è fermata e gli agenti si sono prodigati per spegnere le fiamme e mettere al sicuro l’intero stabile. Al termine dell’intervento i poliziotti hanno incassato il plauso e gli applausi della gente presente in strada. L’episodio si è verificato a metà mattinata in via Gramsci, nel rione Seta.
Sul balcone di uno stabile sono depositati i cassonetti della spazzatura quando a un tratto, per cause ancora in fase di accertamento, si sono sprigionate delle fiamme. Purtroppo in casa non c‘era nessuno poiché i proprietari erano a Brindisi per lavoro. Pertanto l’unico ad accorgersi per primo del fatto è stato un cagnolino, che era sullo stesso terrazzino, che ha iniziato ad abbaiare attirando l’attenzione di alcuni residenti e passanti. In casa non c’era nessuno e bisognava intervenire subito prima che l’incendio si propagasse al resto del terrazzino e dell’abitazione. Fortunatamente da via Gramsci si è trovata a transitare una volante del locale commissariato.
Gli agenti si sono accorti dell’incendio e sono scesi. Grazie all’aiuto di alcuni residenti un polizotto si è munito di scala ed è salito sul balcone dell’appartamento, posto al primo piano dell’intero immobile, e con l’estintore in dotazione alla volante ha spento l’incendio e tranquillizzato il pelosetto. Contemporaneamente sono giunti sul posto anche i proprietari dell’appartamento in questione, avvisati da alcuni vicini di casa, che hanno riabbracciato il loro cagnolino. Probabilmente, ma saranno le indagini a confermarlo, l’incendio è scaturito dall’autocombustione della carta e del vetro presenti nei rifiuti.
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In tour con i cicloamici: dal canale Reale a Torre Guaceto
Un tour all’insegna della conoscenza dell’ambiente è ciò che propongono i cicloamici per domenica 20 giugno: In occasione della giornata nazionale dei Cicloturismo i ciclofili hanno scelto due itinerari cicloturistici: dal Canale Reale a Torre Guaceto. Il tutto, naturalmente, in bicicletta lungo gli argini e la lama del Canale Reale partenze a scelta da Ostuni o da Mesagne. E’ questa l’esperienza che propongono i cicloamici per la giornata nazionale del cicloturismo. L’evento è in collaborazione con il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e con Ciclovagando.I due itinerari lungo il percorso della civiltà rupestre e la riserva di Torre Guaceto rientrano nella giornata europea del patrimonio culturale.
Escursioni a tema naturalistico e balneare alla (ri)scoperta della Riserva Naturale di Torre Guaceto e della lama del Canale Reale. Il programma dell’escursione da Ostuni prevede il raduno e la partenza presso la stazione ferroviaria alle ore 9,15. Da Brindisi è possibile prendere il regionale delle ore 8,18. Si tratta di un percorso di circa 50 chilometri che si sviluppa su strade secondarie asfaltate e sterrate. Il rientro a Ostuni è previsto intorno alle ore 18,00. L’itinerario prescelto ha una difficoltà media mentre il capogita è Giuseppe Consaga. Per chi parte da Mesagne: partenza da Piazza IV Novembre alle ore 9,15. Il percorso è di circa 50 chilometri su strade secondarie asfaltate sterrato lungo i margini del Canale reale. Il rientro a Mesagne è previsto intorno alle ore 18. La difficoltà del tour è medio-facile mentre il capogita è Antonio Licciulli. Il tour a tema naturalistico-culturale intende accompagnare i visitatori alla (ri)scoperta della Riserva Naturale di Torre Guaceto, della foce del Canale Reale fino al sito rupestre di San Biagio. Durante il percorso sarà possibile apprezzare il contesto naturalistico e la valenza storica del Canale Reale che nel tratto vicino la foce ha generato un solco erosivo (lama) dove si trovano insediamenti rupestri di epoca bizantina. In questi giorni a Torre Guaceto è presente un team di archeologi dell’UniSalento.
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Mesagne. Verità per Giulio giustizia per Zaki
VERITA’ PER GIULIO E GIUSTIZIA PER ZAKI: I RITRATTI DEI DUE GIOVANI DA OGGI NEL MUNICIPIO DI MESAGNE.
“Verità per Giulio Regeni” e “Giustizia per Patrick Zaki”, per due giovani i cui destini si legano storie drammatichedi violazione dei diritti umani. Per Giulio, il Comune di Mesagne, si unisce all’appello istituzionale con cui si chiede che venga fatta chiarezza sulla vicenda. La famiglia di Regeni e l’Italia attendono risposte dalle autorità egiziane sulle dinamiche che hanno portato all'omicidio del giovane ricercatore italiano.
Per Patrick si chiede che il Governo italiano prema nei rapporti con l’Egitto affinché lo studente egiziano sia liberato e possa tornare in Italia. Zaki stava svolgendo la sua attività di dottorato presso l’Università di Bologna prima di essere arrestato, il 7 febbraio del 2020, all’aeroporto internazionale del Cairo dove era atterrato per andare a trovare la sua famiglia.
Stamattina, a seguito del parere unanime espresso dal Consiglio Comunale di Mesagne, i ritratti di Giulio e Zaki sono stati esposti al pianoterra del Municipio. Rimarranno lì per sensibilizzare l’opinione pubblica su due capisaldi della convivenza civile, quali la democrazia e la libertà di espressione. All’iniziativa in Comune hanno preso parte: il sindaco Antonio Matarrelli; l’onorevole Giovanni Luca Aresta, componente della commissione parlamentare d’inchiesta per la morte di Giulio Regeni; il presidente del Consiglio Comunale di Mesagne, Omar Ture; l’assessore comunale alla Legalità, Anna Maria Scalera; il consigliere comunale con delega alle Politiche Giovanili, Vincenzo Sicilia; il capogruppo consiliare del PD di Mesagne, Rosanna Saracino.
Il Cobriass chiede ai Comuni quanti cani hanno nei canili per la provincia di Brindisi
Un incontro sul randagismo si è svolto nel salone della Provincia di Brindisini in cui si è discusso delle finalità e degli obbiettivi comuni al problema del randagismo. L'incontro, organizzato dal consigliere provinciale M. Salonna, ha visto la partecipazione dei Comuni della provincia, le associazioni animalisti e ambientaliste del Cobriass e l'Asl, purtroppo grande assente in quest’ultima riunione. Il confronto tra tutti i partecipanti ha fatto emergere la necessità di un coordinamento tra le istituzioni e le associazioni che programmi in sinergia azioni politiche atte a dare una reale risposta alla problematica del randagismo divenuto, di fatto, un fenomeno sociale.
Pertanto, dovranno essere eseguite azioni congiunte, con tutti i Comuni, di microchippatura dei cani padronali, ma anche di sterilizzazioni dei cani randagi con annessa reimmissione sul territorio così come previsto dalla legge regionale del 02/2020. “Si lavora, intanto, ad un documento da presentare in regione per supportare i Comuni che non hanno un canile sanitario e si chiede all’Asl di mettere a disposizione quelli funzionanti anche per i Comuni che al momento ne sono sprovvisti”, hanno precisato i volontari del Cobriass. Nel frattempo, ogni Comune può calendarizzare le giornate promozionali del microchip in collaborazione con le associazioni. Inoltre, è stato chiesto di rendere visibili sulle pagine istituzionali i cani ricoverati nei canili comunali e nei rifugi privati con specifiche campagne di adozione in modo da svuotare i canili e abbassare i costi di gestione dei Comuni. “Riteniamo, come coordinamento delle associazioni, che si debba lavorare in maniera capillare su ogni Comune, ma tutti insieme. Ricordiamo che il randagismo coinvolge tutti i territori provinciali, ed è un fenomeno dinamico che non può essere circoscritto ad un solo Comune. Infine, esortiamo i sindaci di tutti i Comuni della provincia di Brindisi a lavorare in sinergia affinché la soluzione sia concretizzabile a breve termine”, hanno concluso gli animalisti.
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Covid - 19. Oggi 106 casi positivi in Puglia, di cui 25 in provincia di Brindisi con 1 decesso
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 18 giugno 2021 in Puglia, sono stati registrati 6893 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 106 casi positivi: 23 in provincia di Bari, 25 in provincia di Brindisi, 7 nella provincia BAT, 19 in provincia di Foggia, 12 in provincia di Lecce, 20 in provincia di Taranto, 1 caso di provincia di residenza non nota. 1 caso di residente fuori regione è stato riclassificato ed attribuito.
Sono stati registrati 4 decessi: 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.603.966 test.
236.813 sono i pazienti guariti.
9.343 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 252.757 così suddivisi:
95.056 nella Provincia di Bari;
25.554 nella Provincia di Bat;
19.687 nella Provincia di Brindisi;
45.107nella Provincia di Foggia;
26.852 nella Provincia di Lecce;
39.324 nella Provincia di Taranto;
806 attribuiti a residenti fuori regione;
371 provincia di residenza non nota.
PUGLIA, VACCINO ASTRAZENECA: BOOM DI ADESIONI IN REGIONE ALL’AZIONE RISARCITORIA LANCIATA DAL CODACONS
PUGLIA, VACCINO ASTRAZENECA: BOOM DI ADESIONI IN REGIONE ALL’AZIONE RISARCITORIA LANCIATA DAL CODACONS. ASSOCIAZIONE ORGANIZZA WEBINAR PER SPIEGARE AI CITTADINI UNDER-60 CHE HANNO RICEVUTO LA PRIMA DOSE COME TUTELARSI E CHIEDERE IL RISARCIMENTO, DUPLICE DANNO DA MODIFICA DEL PIANO VACCINALE.
E’ boom di adesioni in Puglia all’azione risarcitoria lanciata dal Codacons contro Stato, Regione e Asl per il pasticcio del vaccino Astrazeneca agli under-60.
Come noto infatti l’associazione dei consumatori ha lanciato nei giorni scorsi anche in regione una azione collettiva finalizzata a far ottenere a coloro che hanno ricevuto la prima dose di Astrazeneca il risarcimento dei danni patiti anche solo per i rischi corsi sul fronte della salute, dopo la decisione delle autorità sanitarie di vietare il vaccino ai cittadini sotto i 60 anni.
E proprio dalla Puglia sono giunte migliaia di adesioni e manifestazioni di interesse da parte dei residenti, che hanno spinto il Codacons ad organizzare un incontro pubblico sull’argomento che si terrà online martedì 22 giugno alle ore 11, attraverso un webinar dove medici, legali ed esperti risponderanno a dubbi e domande degli utenti, e illustreranno l’azione legale volta a far ottenere ai vaccinati under-60 con Astrazeneca un risarcimento fino a 10mila euro per i danni morali subiti. Danni derivanti da due diversi aspetti: il primo legato alla paura e all’angoscia per aver ricevuto un vaccino che ha avuto conseguenze gravi su alcuni cittadini al punto da portare ad una modifica del piano vaccinale. Il secondo legato alle incertezze connesse alla vaccinazione eterologa, ossia la somministrazione di un vaccino diverso rispetto a quello ricevuto con la prima dose, vaccinazione che sta sollevando dubbi e preoccupazioni.
Danni quelli da rischio sanitario potenziale riconosciuti dalla giurisprudenza italiana, come dimostra il caso Seveso del 1976 o il più recente caso Ilva, con la sentenza di pochi giorni fa della Corte d’Assise di Taranto.
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UVA DA TAVOLA: COLDIRETTI PUGLIA, SCOVARE FALSI CON IMPRONTA DIGITALE; BENE SEQUESTRO PRODOTTO BREVETTATO EGIZIANO.
La coltura genera in Puglia un valore di oltre 400milioni di euro con le 602mila tonnellate di produzione, di cui il 60% esportato in tutto il mondo.Intensificare i controlli e scovare i falsi analizzando l’impronta digitale per salvaguardare l’uva da tavola pugliese che genera un valore di oltre 400milioni di euro con le 602mila tonnellate di produzione, di cui il 60% destinato alle esportazioni in tutto il mondo. E’ quanto chiede Coldiretti Puglia, in riferimento all’operazione dalla Guardia di Finanza, in collaborazione con i funzionari dell'Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, che ha portato al sequestro di 3400 cassette di uva da tavola brevettata proveniente dall’Egitto, destinata al mercato nord europeo, con un danno enorme a carico della produzione pugliese che si fregia anche del marchio IGP Uva da tavola di Puglia, quando non è ancora partita la campagna di raccolta.
Per questa ragione Coldiretti Puglia si è impegnata nella divulgazione degli studi del Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di Chimica del Politecnico di Bari condotti in campo agroalimentare, riguardanti la definizione dell’impronta digitale dell’uva da tavola pugliese mediante l’analisi metabolomica. I risultati tangibili di tali studi consentono la discriminazione delle uve in base alle varietà, all’origine geografica e alle tecniche agronomiche impiegate per la loro produzione. Ad esempio, l’impronta digitale con la Risonanza Magnetica – aggiunge Coldiretti Puglia - è un potente strumento per distinguere un prodotto biologico da uno convenzionale.
“E’ grande lo sforzo profuso dai nostri imprenditori per orientarsi su cultivar che per qualità fisiche e organolettiche riescano a soddisfare il mercato nazionale e internazionale sempre più esigente. Determinante sarebbe attuare iniziative anche pubblicitarie per aumentare il consumo di uva da tavola in Italia, attraverso la presenza capillare in tutti i punti vendita di prodotti ortofrutticoli e per tutto il periodo della produzione tra giugno a dicembre”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola, con il 74% della produzione nazionale e, grazie all’enorme contributo pugliese, l’Italia è il primo produttore al mondo – aggiunge Coldiretti Puglia - con il 16% sulla produzione globale e la provincia di Bari fa la parte del leone, con 10500 ettari e 2,2 milioni di quintali di produzione.
“I nostri imprenditori hanno aumentato la qualità delle produzioni e al contempo – insiste il presidente Muraglia - è stato diminuito l’impatto ambientale e la percentuale di residui, la più bassa al mondo, con pratiche agronomiche mirate, come la potatura invernale agli interruttori di dormienza, la rimozione delle prime infiorescenze e le potature in verde per la formazione di infiorescenze ritardate, la copertura dei filari, la modulazione dell’irrigazione, i trattamenti antisalini e l’inerbimento controllato, con l’impiego di manodopera altamente specializzata”.
Le importazioni di uva da tavola in Italia ammontano a 25.000 tonnellate (circa il 3,2% dei consumi interni), di queste, una fetta consistente – denuncia Coldiretti Puglia - proviene dall'Europa (49%) e dall'America centro meridionale (circa il 25%), ed in particolare dai sue due principali paesi produttori Cile e Perù, la restante parte proviene dall'Africa (13,5%) ed Asia (4,6%).
Per sostenere le esportazioni – conclude Coldiretti Puglia - la crescita e le nuove opportunità di lavoro legate all’uva da tavola occorre investire sulla competitività del Made in Italy a partire dall’apertura a nuovi mercati esteri e dal superamento delle grandi difficoltà create dall’embargo russo, attraverso l’avvio e la promozione di un progetto “Ortofrutta italiana” attraverso il quale vengano sponsorizzati i prodotti a marchio Italia sui mercati europei ed extra europei, così come stanno facendo la Spagna e la Francia.
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I Lions di Mesagne donano alimenti alle Caritas
Nei giorni scorsi il Lions club di tutta Europa hanno celebrato la prima giornata dedicata alla L.C.I.F. , la Fondazione del Lions club International. Nata nel 1968 la L.C.I.F. è il braccio umanitario del Lions club International, è la ONG numero uno al mondo e sostiene e sviluppa programmi internazionali che aiutano milioni di persone attraverso centinaia di iniziative sia locali che nazionali ed internazionali.