Redazione

Ieri sera, un poliziotto libero dal servizio, a bordo della propria autovettura, mentre percorreva il cavalcavia De Gasperi, in direzione Corso Roma, notava due giovani sporgersi dal parapetto di sicurezza e guardare in basso.

Tale insolita scena insospettiva l’agente che rallentava la marcia, in modo da osservare attentamente le loro azioni ed il loro abbigliamento. All’improvviso uno di loro, chinatosi verso il marciapiede, afferrava una vistosa pietra, si sporgeva dal parapetto e la lanciava verso la strada sottostante via Bastioni Carlo V. L’altro ragazzo, ridendo, si complimentava con l’amico e poi si allontanavano dal luogo.

Immediatamente l’operatore raggiungeva i due ragazzi, qualificandosi e intimando loro di fermarsi. Per tutta risposta i giovani si davano alla fuga prendendo direzioni diverse. Il poliziotto riusciva ad inseguire solo uno di essi che veniva fermato dopo pochi metri.

Nel frattempo, l’equipaggio della Sezione Volanti che giungeva in pochissimo tempo, prendeva in consegna il giovane, mentre il poliziotto si metteva alla ricerca dell’altro ragazzo che riusciva a rintracciare in via Cristoforo Colombo.

Gli accertamenti effettuati nell’immediatezza permettevano di appurare che la pietra lanciata aveva infranto il parabrezza di un’autovettura parcheggiata nella via sottostante il cavalcavia.

I due giovani minorenni venivano condotti negli Uffici della Sezione Volanti, ove sono stati denunciati in stato di libertà, in concorso tra loro, per getto di cose pericolose e danneggiamento e riaffidati ai genitori.

Prosegue, intanto, l’attività d’indagine volta alla individuazione degli autori, per un analogo episodio di lancio di pietre verificatosi, la scorsa settimana, in danno del Nuovo Teatro Verdi.

In quell’area gli agenti della Volante provvedono ad effettuare frequenti controlli che hanno consentito di elevare in alcuni giorni numerose sanzioni in danno di giovanissimi.

Il 2021 è festa grande nella famiglia Carmelitana e in tutta la città di Mesagne. Infatti, sono trascorsi cinque secoli da quando i padri Carmelitani sono arrivati in città. Per ben cinquecento anni la comunità dei frati è sempre stata attenta protagonista dell’evoluzione culturale, economica e spirituale della città. Nell’ultimo anno padre Enrico Ronzini ha costituito un comitato per curare gli aspetti culturali del “V° Centenario” mettendo insieme professionisti e studiosi che stanno indagando la ricchezza artistica, storica e culturale di questa presenza a Mesagne. L’antica chiesetta dedicata a San Michele Arcangelo, di proprietà di un’abazia regia, fu concessa ai frati Carmelitani l‘8 gennaio 1521 dal viceré Ramon de Cardona, in nome e per conto del re Carlo V. In verità le trattative per tale cessione erano iniziate l’anno precedente, quando il 16 agosto 1520 l’Universitas si mosse per chiedere la presenza dei frati Carmelitani in Mesagne. L’insediamento in città però avvenne diversi anni dopo. Infatti, l’arcivescovo di Brindisi, Geronimo Aleandro, diede il suo placet ben dieci anni dopo: il 22 marzo 1531.

“Stiamo accedendo a delle informazioni storiche uniche e rare – dice Padre Enrico soddisfatto -. Queste notizie ci serviranno a raccontare la presenza dei Carmelitani a Mesagne. Attendiamo documenti dall’Archivio storico di Napoli e da Roma dove padre Mario Alfarano sta ricercando i documenti nel nostro archivio generale denominato Agoc”. Purtroppo la pandemia ha bloccato un po' le iniziative pianificate, tuttavia saranno svolti una serie di eventi utili a raccontare la storia della comunità. Alla fine di febbraio, durante una conferenza stampa, saranno divulgati i dati che i frati hanno già reperito, poi seguiranno dei momenti in presenza o a distanza che metteranno in evidenza gli aspetti religiosi, culturali e artistici della comunità. “Per arrivare a luglio, se la pandemia sarà mitigata, quando avremo la possibilità di fare un incontro pubblico con cui celebrare questi 500 anni di presenza a Mesagne”, ha aggiunto padre Enrico. In ogni modo, il “V° Centenario” non dovrà consumarsi in una singola celebrazione, come spesso accade in queste circostanze, ma sarà un percorso di conoscenza. “Vogliamo, in questa occasione, rilanciare la presenza dei padri Carmelitani a Mesagne attraverso delle iniziative religiose, culturali e civili che mettano in evidenza lo stile discreto ed incisivo del nostro carisma”, ha precisato il sacerdote - . Ci sono stati frati che sono impegnati a livello civile e politico, chi ha lavorato per i poveri e tanti che hanno curato l’aspetto spirituale”. I padri carmelitani hanno curato la crescita del laicato carmelitano in particolare del Terz’Ordine avendo come obiettivo la fraternità con tutti. “È questa una caratteristica del nostro ordine religioso. La nostra vita è un insieme tra preghiera, fraternità e lavoro costante”, ha concluso padre Enrico -. Oggi la comunità si è arricchita della presenza delle monache Carmelitane. Una coincidenza felice che rafforza il rapporto tra Mesagne e la spiritualità della Vergine Maria del Monte Carmelo”.

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A seguito di gara europea mediante procedura aperta, dopo anni cambia la gestione del canile municipale del Comune di Mesagne. La ditta “M.A.P.I.A. srl” di Bari è risultata aggiudicataria del servizio.

 “Nell’ultimo bando, l’Amministrazione Comunale – dichiara il sindaco Toni Matarrelli – ha puntato su elementi valutati come fondamentali per il benessere del cane, da promuovere attraverso interventi in grado di valorizzare il rapporto uomo-animale. Guardiamo con fiducia alla realizzazione del nuovo progetto, che prevede numerose azioni migliorative”.

Tra questi i rapporti di convenzione con ospedali veterinari e l’impiego di educatori cinofili per le attività sgambamento, con fini ludici ma anche per esigenze di carattere sanitario e per il recupero di patologie comportamentali. La figura dell’educatore riveste un ruolo importante per assicurare il benessere psico-fisico dell’animale, anche nei casi più complessi e in quelli in cui è richiesto l’impiego di personale formato per la gestione dei cani aggressivi. La nuova società dispone di strutture e mezzi – trasporto di animali vivi e carcasse – che consentono di esercitare le attività senza il ricorso a servizi esterni.

La nuova gestione si inserisce in una fase coincidente con i lavori che il Comune ha già predisposto – altri interventi, di miglioramento strutturale, sono in programma e di prossimo avvio – per consentire il dissequestro della struttura. “Oggi risulta superato il problema della mancanza di acqua potabile e quello dell’inefficienza del depuratore, risolto con un adeguato sistema di smaltimento di acque reflue”, spiega il consigliere comunale con delega al Benessere degli Animali, Vincenzo Carella, che sottolinea il lavoro svolto con gli uffici per la definizione di un capitolato di gara completamente innovativo rispetto al passato. Con la nuova gestione tutte le utenze saranno a carico del soggetto gestore, a garanzia di un maggiore controllo dei consumi e con un risparmio certo per l’Ente.

Nel progetto del soggetto aggiudicatario sono previste campagne di promozione per incentivare le adozioni. Centrale risulta essere il ruolo attribuito alla collaborazione con i volontari, che potranno partecipare ai corsi gratuiti di formazione organizzati dalla società. Altri accorgimenti riguarderanno le future procedure di ricovero, in attesa che il dissequestro ne consenta la riattivazione: sarà prevista la compilazione di una scheda individuale riportante la foto, le caratteristiche del cane e la compilazione della cartella clinica.

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 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 28 gennaio 2021 in Puglia, sono stati registrati 9.412 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.159 casi positivi: 457 in provincia di Bari, 78 in provincia di Brindisi, 55 nella provincia BAT, 234 in provincia di Foggia, 136 in provincia di Lecce, 200 in provincia di Taranto. 1 caso di provincia di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito.

Sono stati registrati 34 decessi: 20 in provincia di Bari, 1 in provincia BAT, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 8 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.286.025 test.

64.424 sono i pazienti guariti.

52.348 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 119.898, così suddivisi:

45.726 nella Provincia di Bari;

13.375 nella Provincia di Bat;

8.642 nella Provincia di Brindisi;

25.352 nella Provincia di Foggia;

9.987 nella Provincia di Lecce;

16.126 nella Provincia di Taranto;

580 attribuiti a residenti fuori regione;

110 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Brindisi. Servizio straordinario di controllo di soggetti nominati custodi di veicoli sottoposti a sequestro penale o amministrativo. Controllati 33 veicoli, denunciate cinque persone.

Nell’ambito del territorio della Compagnia di Brindisi, a conclusione di un servizio straordinario di controllo soggetti nominati custodi di veicoli sottoposti a sequestro penale o amministrativo, I Carabinieri hanno denunciato in stato libertà cinque persone, per violazione degli obblighi di custodia: un 60enne, un 30enne e una 30enne di Brindisi, un 47enne di San Pietro Vernotico e un 47enne di Taranto. Costoro, in qualità di custodi giudiziari, hanno violato i prescritti obblighi. Nel corso del citato servizio sono stati controllati complessivamente 33 veicoli già sottoposti a sequestro penale o amministrativo.

Francavilla Fontana. Aveva presentato una querela contro un uomo accusandolo ingiustamente, denunciato per calunnia. I Carabinieri della Stazione di Francavilla Fontana, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla querela presentata da un 38enne di Francavilla Fontana, hanno denunciato in stato di libertà un 50enne del luogo, per calunnia. In particolare, l’uomo, in data 19 ottobre 2019 ha presentato denuncia per lesioni personali nei confronti querelante, pur sapendolo innocente.

Ancora una volta la Uil pensionati Stu Appia fa appello alle istituzioni di fare presto alla somministrazione dei vaccini, perché stiamo assistendo ad una vera strage nel nostro territorio, che rischia di acuirsi ulteriormente nelle prossime settimane per i ritardi. 

La situazione che ogni giorno o minuto perso, causa una diretta e drammatica conseguenza in termini di vite umane, in particolare nella categoria anagrafica degli over 60, dove da inizio pandemia si è concentrato il 95,6 per cento dei decessi, quando il 70% ancora potrebbe essere salvato.
Il nostro appello chiede che le famiglie ritrovino, al più presto, sicurezza e serenità uscendo dall’emergenza in tempi rapidi. Ulteriori ritardi non sono più accettabili, poiché l’impegno darebbe fiducia e possibilità a recuperare in fretta quelli, purtroppo, già accumulati.
Si chiede una campagna vaccinale seria e veloce che salvi la vita degli anziani e delle persone non autosufficienti che continuano a morire nelle Rsa, in un letto di ospedale o in di famiglia. È auspicabile che le case di riposo siano Tutelate e che non siano strutture ricettive con carenze di personale qualificato per l’assistenza agli anziani, carenze igienico sanitarie e strutturali.
Una riforma della sanità e una legge quadro sulla Non Autosufficienza sono quantomeno necessari e urgenti per il nostro Paese, com’è stato drammaticamente dimostrato dalla diffusione della pandemia di Covid-19.
In ciò è stato positivo l’avvio del confronto con Regioni e Province Autonome per arrivare a una Legge Quadro Nazionale sulla Non Autosufficienza. Nel nostro Paese ci sono circa 3 milioni di persone totalmente non autosufficienti, in Puglia il 10,8 per cento, la cui assistenza ricade quasi interamente sulle loro famiglie, in particolare sulle donne che svolgono la maggior parte del lavoro di cura.  
Per La Uil pensionati di Brindisi STu Appia i pensionati non solo sono una risorsa storica del Paese, ma in questo momento fanno da ammortizzatore sociale alle famiglie più bisognose. Per questo il sindacato chiede per loro Tutela Rispetto.
Il segretario responsabile 
Tindaro Giunta 

Violazioni ambientali. In avvio un sistema di videosorveglianza con 50 fototrappole gestito dalla Polizia Locale della Provincia di Brindisi.

 Con Determinazione n. 32 del 22/01/2021, AGER (Agenzia di Gestione dei Rifiuti della Regione Puglia) ha pubblicato la graduatoria definitiva degli Enti Locali ammessi alla fornitura gratuita di fototrappole per la sorveglianza delle violazioni ambientali. La Provincia di Brindisi è inserita in posizione utile e le sarà riconosciuta la fornitura di ben 50 fototrappole; pertanto, a seguito di assegnazione, lEnte predisporrà un sistema di videosorveglianza in ambito extra urbano, lungo tutta la rete viaria provinciale, finalizzato a:
prevenire fatti criminosi attraverso un'azione di deterrenza che la presenza di telecamere è in grado di esercitare;
sorvegliare in presa diretta zone che di volta in volta presentano particolari elementi di criticità o in concomitanza di eventi rilevanti per l'ordine e la sicurezza pubblica;
favorire la repressione degli stessi fatti criminosi qualora avvengano nelle zone controllate dalle telecamere ricorrendo alle informazioni che il sistema sarà in grado di fornire e rassicurare i cittadini attraverso una chiara comunicazione sulle zone sorvegliate;
ridurre considerevolmente gli abbandoni di rifiuti sulle strade provinciali ed in ambito extraurbano;
utilizzare gli introiti delle sanzioni ambientali che saranno prioritariamente destinati in attività di riqualificazione ambientale e di irrobustimento del sistema di prevenzione con ulteriori apparati tecnologici.
Il sistema di videosorveglianza sarà gestito dalla Polizia Locale della Provincia di Brindisi; infatti, le riprese filmate di videosorveglianza e l'estrapolazione dei fotogrammi potranno essere utilizzati anche ai fini dell'accertamento degli illeciti ambientali che potranno riguardare le violazioni contemplate nel Testo Unico Ambientale, D.Lgs. 152/ 2006, (utilizzo abusivo di aree impiegate come discariche di materiali e di sostanze pericolose con riflessi penali e/o amministrativi a seconda delle norme violate e delle relative sanzioni stabilite: artt. 256, 255).

XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, DOMANDE ESPIANTO PER 216 MLN EURO MA FINANZIATO SOLO IL 19%; SERVE RIMODULARE PIANO PER RIGENERAZIONE E AVVIARE CONFRONTO CON UE.

Sono pervenute all’Assessorato regionale all’Agricoltura domande di espianto degli ulivi secchi a causa della Xylella Fastidiosa per 216 milioni di euro, ma ne è stato finanziato solo il 19% per l’esiguità delle risorse messe a disposizione, per questo è necessario avviare un confronto con l’UE affinché vengano destinati fondi per gli espianti, i reimpianti, la diversificazione, oltre che per la prevenzione, rimodulando al contempo il Piano per la rigenerazione olivicola.

“La dotazione finanziaria per gli espianti e i reimpianti di 40 milioni di euro è risultata assolutamente insufficiente, considerato che la Xylella ha colpito ormai il 40% del territorio regionale. Per questo è urgente riattivare il pressing sugli organi competenti comunitari per stanziare risorse congrue alla prevenzione e per espianti e reimpianti, anche di altre specie resistenti alla Xylella per la ricostruzione del patrimonio produttivo e paesaggistico”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Serve anche la rimodulazione del Piano per la rigenerazione olivicola da 300 milioni di euro – aggiunge Coldiretti Puglia - perché va riaperto il bando per i frantoi, valutando quali strumenti non abbiamo assorbito tutte le risorse a disposizione e per quali ragioni.

“La misura ‘Salva Frantoi’ va riattivata perché i 35 milioni di euro non sono stati completamente utilizzati a causa dei requisiti di accesso e vanno rimessi a disposizione delle strutture dismesse, vendute all’estero, con oltre 100 frantoi che non riapriranno più i battenti a causa della grave crisi causata dalla Xylella nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto negli ultimi 6 anni”.

Nel Salento gli agricoltori sono senza reddito da 6 anni, si contano milioni di ulivi secchi, i frantoi sono stati svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, sono andati persi 5mila posti di lavoro nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile – conclude Coldiretti Puglia - se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento.

“La sburocratizzazione è un passaggio essenziale lungo il percorso di semplificazione delle procedure e dei tempi di presentazione delle domande, per l’erogazione e il controllo degli aiuti, passaggi ancora esclusi dal protocollo d’intesa con Agea – aggiunge Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce - una occasione che la Regione Puglia non può e non deve perdere per utilizzare i dati e le tecnologie già a disposizione di AGEA che garantirebbero la correttezza e il monitoraggio difficilmente realizzabili se non utilizzando i metodi avanzati di fotointerpretazione che le nuove tecnologie di intelligenza artificiale permettono”.

Incontrovertibile lo scenario della filiera olivicola a Lecce – denuncia Coldiretti Puglia - dove nella campagna olearia 2020 si è registrato il crollo dell’85% di olio rispetto alle medie storiche, perché la produzione di olive Cellina e Ogliarola è azzerata e risultano produttive solo le piante di Leccino e qualche impianto di ‘Favolosa’ messo a dimora vent’anni fa.

“Oltre al patrimonio olivicolo compromesso, è incalcolabile il danno d’immagine che la Xylella ha prodotto. Continuare a pensare che la Xylella sia un problema solo dell’agricoltura – conclude il presidente Cantele - è la dimostrazione della miopia di quanti ancora non prendono coscienza del danno arrecato dalla malattia a tutta l’economia, dall’agricoltura al turismo, fino agli investimenti per l’indotto commerciale e artigianale legato all’agroalimentare e alla ricettività, per cui serve un impegno corale di tutti che vada oltre la Puglia, perché la Xylella è un problema nazionale ed europeo”.

La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto – conclude Coldiretti Puglia - con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera strategica, univoca e di sistema, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili.

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Il Rotary Club Ceglie Messapica – Terra dei Messapi ha organizzato per venerdì 29 gennaio 2021, alle ore 20,30, su piattaforma digitale GOOGLE MEET, una conferenza dal titolo “La tutela del risparmio e dei risparmiatori”. Come relatore dell’incontro rotariano è stato invitato l’avv. Emilio Graziuso, Presidente del Coordinamento Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, il quale, negli ultimi venti anni, ha legato il proprio nome alle battaglie giudiziarie a tutela dei risparmiatori. “Come Rotary Club abbiamo sentito l’esigenza, in questo particolare momento storico, di puntare i riflettori su un tema di grande impatto economico, giuridico e sociale quale quello della tutela dei risparmiatori – afferma il dott. Giuseppe De Paola, Presidente del Rotary Club Ceglie MessapicaAttraverso l’organizzazione di una apposita conferenza su tale delicato argomento vogliamo, da un lato, approfondire le maggiori criticità registratesi negli ultimi anni nei rapporti tra risparmiatori e Banche, dall’altro, comprendere le reali prospettive future di tali rapporti”. Il Rotary Club nell’ambito della propria attività di service ha tra i propri obiettivi quello della sensibilizzazione ed alfabetizzazione in materia di risparmio ed è proprio nel perseguimento di tale finalità che il Rotary Club Ceglie Messapicaha organizzato la conferenza “La tutela del risparmio e dei risparmiatori”. “Siamo certi – conclude il dott. De Paola – che attraverso questa conferenza, aperta al pubblico, attraverso la piattaforma digitale google meet, potremmo fornire una informazione utile a coloro che vi parteciperanno affinché gli stessi siano più consapevoli dei propri diritti e delle relative forme di tutela”.

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