Redazione

 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 10 dicembre 2020 in Puglia, sono stati registrati  11.168 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.332 casi positivi: 266 in provincia di Bari, 130 in provincia di Brindisi, 289 nella provincia BAT, 314 in provincia di Foggia, 165 in provincia di Lecce, 157 in provincia di Taranto, 7 residenti fuori regione, 4 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 55 decessi: 15 in provincia di Bari, 1 in provincia BAT, 27 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto, 2 residenti fuori regione.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 867.066 test.

17.870 sono i pazienti guariti.

48.802 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di  68.506, così suddivisi:

26.250 nella Provincia di Bari;

7.779 nella Provincia di Bat;

5.056 nella Provincia di Brindisi;

15.509 nella Provincia di Foggia;

5.318 nella Provincia di Lecce;

8.133 nella Provincia di Taranto;

428 attribuiti a residenti fuori regione;

33 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Dichiarazione dell’assessore alle Politiche della Salute, prof. Pier Luigi Lopalco: “I decessi riportati nel bollettino odierno non rispecchiano l’andamento giornaliero che vede un picco settimanale di 36 decessi (vedi grafico allegato) lo scorso 4 dicembre. Si ricorda infatti che il bollettino quotidiano riporta solo quanto immesso nel sistema quel giorno e non la data dell’evento”.

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incidente stradale ss7 10 dicembre 2020 1incidente stradale ss7 10 dicembre 2020 4

Un tragico incidente stradale, mortale, si è verificato intorno alle ore 13 sulla Statale 7 tra due auto che si sono scontrate frontalmente. Nell'urto una donna è deceduta. La donna che viaggiava su una Fiat Panda in contromano aveva 84 anni, E. N., ed era residente a Latiano. Ferito e trasportato presso l'ospedale di Brindisi il conducente dll'altra auto. Si tratta del mesagnese D. A.. Sul posto vi sono squadre di vigili del fuoco, pattuglie di polizia e carabinieri per la viabilità. Le indagini sono condotte dalla polizia locale di Mesagne. 

Tragedia stradale a Mesagne dove un’auto ha imboccato contromano la Statale 7 e si è scontrata con un altro mezzo proveniente in senso contrario. È morta così Elsa Nacci, di 84 anni, residente a Latiano. Ferito anche il conducente dell’altra auto che è stato trasportato presso l’ospedale di Brindisi. Sul posto sono giunte pattuglie di carabinieri, polizia e vigili urbani oltre a due squadre di vigili del fuoco e due ambulanze del 118. Il traffico è rimasto bloccato per poco tempo poiché è stato dirottato su direttrici alternative. I rilievi sono stati effettuai dalla polizia locale che ha avviato le indagini per stabilire le responsabilità. Il tragico incidente stradale si è verificato ieri mattina, poco dopo le ore 12, lungo la Statale 7, nei pressi dello svincolo per Mesagne Ovest. Il tutto è iniziato alcuni chilometri prima, quando una Fiat Panda di colore bianco, condotta da Elsa Nacci, 84enne residente a Latiano, per cause ancora in fase di indagine, è entrata contromano sull’importante arteria viaria e ha proseguito la sua marcia, forse inconsapevolmente, in direzione Latiano. Da Mesagne verso Brindisi stava viaggiando una Golf SW, di colore blu, con a bordo D. A..

Quando i due mezzi sono giunti nei pressi dell’uscita di Mesagne Ovest, per cause ancora in fase di accertamento, si sono scontrati frontalmente. Un urto alquanto violento che ha distrutto i due mezzi trattenendo all’interno gli occupanti. Le altre auto che viaggiavano sull’arteria stradale si sono fermate. Le persone, una volta constatato la gravità dello scontro, hanno lanciato l’allarme. Sul posto sono giunte le ambulanze del 118 dell’ospedale “De Lellis di Mesagne”, seguite subito dopo dalle pattuglie di pronto intervento della polizia locale. Gli agenti hanno constatato la tragicità del sinistro e la gravità delle condizioni della donna. Hanno, quindi, chiesto l’intervento dei rinforzi.

Nel frattempo gli operatori sanitari hanno cercato, inutilmente, di rianimare la signora. Dopo lunghi minuti hanno dichiarato il decesso. Il conducente dell’altra auto è stato trasferito presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi, dove è stato sottoposto ad accertamenti diagnostici e strumentali da cui sono emersi i traumi riportati nello scontro.  Sul luogo del sinistro sono giunte diverse pattuglie di polizia e carabinieri. Gli operatori hanno bloccato l’importante arteria viaria facendo defluire i mezzi su direttrici alternative. Il traffico dei mezzi, che viaggiavano in direzione del capoluogo, è stato fatto entrare in città e da qui ha proseguito per Brindisi. Il tutto in un orario particolarmente critico già di per sé per la viabilità interna della città. Nel frattempo i vigili del fuoco sono giunti sul posto dell’incidente con due squadre. È toccato a loro tagliare alcune lamiere della Fiat Panda per permettere la rimozione del corpo della 84enne. Lo stesso è stato trasferito in obitorio a disposizione dell’autorità giudiziaria. I vigili urbani hanno rilevato l’incidente e trasmesso gli atti in Procura mentre gli operai dell’Anas hanno ripulito la strada dai detriti e l’hanno riaperta al traffico dopo alcune ore.

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Francavilla Fontana. Rifiuta di sottoporsi al test per l’uso di stupefacenti, denunciato. I Carabinieri della Stazione di Francavilla Fontana, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 25enne di Mesagne per rifiuto di sottoporsi agli accertamenti per la guida sotto l’effetto di stupefacenti. Il giovane, controllato in una via del centro abitato alla guida della sua autovettura, si è rifiutato sottoporsi all’accertamento per la verifica della guida in stato di alterazione psico-fisica per l’uso di stupefacenti. La patente di guida è stata ritirata e il veicolo sottoposto a sequestro.

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Brindisi. Rapina al supermercato, arrestato in flagranza un minorenne e denunciato il complice coetaneo. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Brindisi, al termine degli accertamenti, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 16enne e contestualmente denunciato in stato di libertà un suo coetaneo, per rapina in concorso e porto illegale di oggetti atti a offendere. Nello specifico, nella serata del 9 dicembre, i due, travisati in volto da una maglietta, si sono introdotti all’interno del supermercato “Metà” in via Marconi, e sotto la minaccia di un coltello, impugnato dal secondo, si sono impossessati della somma di circa 200 euro custodita all’interno di una cassa. Nel frangente, mentre il primo veniva afferrato da un avventore presente in negozio e bloccato fino all’arrivo dei militari, il secondo riusciva a fuggire a piedi col maltolto. Al termine dell’immediata attività investigativa, gli operanti hanno identificato e denunciato il secondo fuggitivo. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato messo a disposizione del Magistrato presso l’abitazione famigliare.

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Non cala il numero di animali maltrattati nel 2020. Dal 1 gennaio al 31 ottobre 2020 l’attività operativa svolta dal Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri su maltrattamenti di animali ha portato: 541 reati di maltrattamento di animali perseguiti, 161 illeciti amministrativi accertati, 215 persone denunciate, 171 sequestri penali eseguiti. Aumentano i concorsi di bellezza canina e le denunce di tagli di orecchie e code a fini estetici. Sempre più numerosi i casi di maltrattamento degli uccelli da richiamo e in aumento il traffico illegale da animali da compagnia, soprattutto su internet. Questo il bilancio tracciato in occasione della Giornata Mondiale per i diritti degli animali dall’Ente Nazionale Protezione Animali, analizzando denunce, sentenze, processi e attività legali Enpa del 2020. 

Oltre 7 interventi dell’ufficio legale Enpa nazionale al giorno per un totale di 2555 consulenze in meno di un anno e 162 atti. Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa: “Uccisioni, maltrattamenti, detenzioni incompatibili, traffico illegale di animali. Il grande lavoro del nostro ufficio legale, ed in particolare dell’avvocato Claudia Ricci, scatta una fotografia ancora in bianco e nero sui diritti degli animali, ancora troppo spesso vittime di crimini e violenze. In questa giornata dedicata ai diritti, diritti umani ma anche diritti degli animali, abbiamo scelto di fare una richiesta semplice, concreta, fattibile: abbassare l’aliquota per le prestazioni veterinarie (oggi al 22%) e per gli alimenti per gli animali da compagnia (oggi al 22%). Lo avevamo già fatto qualche settimana fa sottoscrivendo l’appello al Governo promosso dalle Associazioni  Anmvi, Fnovi, Simeveo, Enpav, Assalco, Assalzoo, Aisa, Ascofarve. Torniamo a chiederlo oggi perché è inconcepibile che il diritto alla salute degli animali debba essere considerato un lusso. Sono numerosissime le famiglie che si rivolgono alla nostra Associazione perché non ce la fanno economicamente a prendersi cura dei loro quattro zampe. Solo con Rete Solidale Enpa abbiamo donato alle famiglie che si sono rivolte a noi oltre 200 mila euro di cibo, 100 mila euro per le spese veterinarie e 200 mila euro di medicinali. E’ ora di riconoscere il sacrosanto diritto di un animale di essere curato ed alimentato abbassando l’aliquota unica al 10%”.

E la Giornata Mondiale per i Diritti degli Animali è anche l’occasione per fare un bilancio

Sono ancora troppi gli animali che nel 2020 sono morti avvelenati, uccisi con armi da fuoco, trascinati fino alla morte, soppressi da cuccioli o vittime di caccia illegale. Per uccisione di animali solo l’ufficio legale Enpa ha presentato 23 denunce, seguito 19 processi in corso e assistito a 3 sentenze nel 2020. Anche sul fronte dei maltrattamenti il dato relativo ai procedimenti seguiti da Enpa non è incoraggiante: 41 denunce, 27 processi, e 13 condanne. In particolare, aumentano le denunce di tagli di orecchie e code a fini estetici, per lo più eseguiti in animali che partecipano a concorsi di bellezza, molto popolari nel nostro Paese. Sempre più numerosi i casi di maltrattamento degli uccelli da richiamo, uno dei reati sugli animali più diffusi dei nostri tempi. Gli interventi delle Guardie zoofile Enpa hanno scoperchiato una realtà davvero inquietante che vede migliaia di uccelli vittime di sofferenze atroci. Basti pensare che solo in provincia di Vicenza almeno centomila animali sono ingabbiati per tutta la vita, costretti a vivere in una spazio minuscolo che non gli permetterà neanche di aprire le ali, spesso in mezzo ad escrementi e acqua putrida. Aumenta anche il numero delle detenzione incompatibili che ora, grazie alla giurisprudenza, vengono considerati nel 90% maltrattamento di animali. Tantissimi i casi di accumulatori seriali. Solo in questo 2020 l’Enpa si è presa cura di 1215 animali sequestrati dalle forze dell’ordine per casi di animal hoarding. Infine, aumenta anche il traffico illegale dei cuccioli, soprattutto su internet. Si tratta di un fenomeno molto difficile da tracciare ma che le Forze dell’Ordine hanno riscontrato attraverso in numerosissimi sequestri di animali durante trasporti illeciti.

“Adottate, non comprate. Non ci stancheremo mai di ripeterlo- afferma Carla rocchi, Presidente nazionale Enpa - perché purtroppo, nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione e gli appelli di tutte le associazioni sono ancora troppe le persone che scegliendo di comprare un cucciolo di razza alimentano inconsapevolmente il traffico illegale degli animali. Se poi non potete adottare ma siete amanti degli animali, fatelo a distanza! L’Enpa ha una pagina dedicata alle adozioni a distanza e ha da poco lanciato la campagna Mai più ring per sostenere i cani ex combattenti.”

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Brindisi. Alunno con disabilità ottiene il banco personalizzato: al Polo MESSAPIA  si saldano aggiunte in ferro per renderlo più alto. Cura e attenzione alle esigenze di tutti gli studenti del Polo Messapia, soprattutto di quelli speciali che già convivono con una disabilità invalidante che comprometterebbe la serenità di vivere l’adolescenza nella “normalità”. E’ questa…la scuola che vorrei.

 L’attenzione di docenti, insegnanti, educatori, tecnici di laboratorio ad un alunno affetto dal  morbo di Scheuermann e costretto ad indossare un corsetto rigido, gli ha consentito di poter superare il gap e di stare a lezione in aula con i suoi compagni.

Dopo lo scivolo costruito a spese della scuola lo scorso anno, mentre ancora si attende l’abbattimento delle barriere architettoniche di via San Leucio da parte del Comune di Brindisi, più volte sollecitato a rimediare sulla presenza di un palo della luce sul marciapiede che non consente il transito delle carrozzine, l’IISS Ferraris De Marco Valzani  anche questa volta ha trovato le risorse, professionali, strumentali ed economiche, per alleggerire il peso delle famiglie e il disagio dei ragazzi: questa volta sono stati allungati i piedi di un banco con aggiunte di ferro saldate per rendere il banco più alto e consentire all’alunno con grossi disagi di agilità motoria di poter leggere, scrivere, comodamente seduto al suo posto insieme ai suoi compagni di classe.

“Una bellissima esperienza di inclusione, un grande gesto d’amore che accompagna ogni giorno il nostro essere Scuola; – dichiara la preside Rita Ortenzia DE Vito – una Scuola accoglie, ascolta, accompagna TUTTI gli studenti, proprio TUTTI, a realizzare il proprio progetto di vita”.

E l’aspetto più importante è l’incidenza emotiva, educativa, sentimentale che un tale gesto ha sugli altri ragazzi, che si scoprono ancora, nonostante l’oscurantismo dell’epoca attuale, inguaribili romantici.

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ANCHE LA PUGLIA SOSTIENE LA 31° EDIZIONE DELLA MARATONA RAI DI FONDAZIONE TELETHON, A NATALE SCEGLI IL DONO DELLA GENEROSITÀ: TORNA IL CUORE DI CIOCCOLATO TELETHON

PER LA RICERCA SCIENTIFICA SULLE MALATTIE GENETICHE RARE.

 

Quest’anno sarà possibile trovare il Cuore di cioccolato di Fondazione Telethon su Amazon.it per sostenere la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare, messa a dura prova nei mesi di emergenza legata al Coronavirus. Per conoscere le modalità per ricevere i Cuori di cioccolato sul territorio inoltre basterà contattare il coordinatore della propria Provincia.

Al via la campagna di Natale di Fondazione Telethon, con l’edizione numero trentuno della maratona sulle reti Rai che si aprirà il 12 dicembre. Sarà una settimana all’insegna della solidarietà: torna, infatti, il Cuore di cioccolato, un dono simbolo di generosità per sostenere la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare. In un contesto emergenziale come quello attuale, ancora di più oggi la ricerca non deve fermarsi.

Sul sito www.amazon.it/cuoritelethon sarà possibile contribuire e sostenere la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare, messa a dura prova nei mesi di emergenza legata al Coronavirus.

 

“A Natale scegli il DONO della generosità” è l’invito di Fondazione Telethon, nell’anno in cui si celebrano i trent’anni di attività di ricerca sulle malattie genetiche rare. La campagna di Natale è infatti dedicata al tema del dono, inteso sia come gesto di generosità del donatore, sia come qualità interiore che rende ogni persona unica e speciale. Grazie ai donatori, sono stati raggiunti risultati straordinari che stanno migliorando la vita e curando bambini di tutto il mondo con la terapia genica. Ma ancora tanti altri risultati arriveranno se tutti i sostenitori di Fondazione Telethon continueranno a far sentire la loro presenza con donazioni e azioni concrete, per aiutare i ricercatori a sviluppare nuove cure per un numero sempre più alto di malattie genetiche.

Per conoscere le modalità per ricevere i Cuori di cioccolato sul territorio inoltre basterà contattare il coordinatore della propria Provincia.

Bari, Barletta, Andria e Trani: Segreteria volontari, tel. 3666516887; Brindisi e Taranto: Franco Cappelli, tel. 3487710383; Lecce: Anna Maria Accoto, tel. 3287317768; Foggia: Antonella Squeo, tel. 3911640974

Chi vorrà sostenere la ricerca scientifica potrà donare per ricevere il Cuore di cioccolato, disponibile nella versione fondente, al latte, e al latte con granella di biscotto e prodotto da Caffarel in esclusiva per Telethon. Quest’anno e fino a tutto il mese di febbraio sarà possibile scegliere il Cuore di cioccolato di Fondazione Telethon su Amazon attraverso la pagina amazon.it/cuoritelethon. Il Cuore di cioccolato arriverà a casa grazie al contributo dei partner CNH Industrial e BNL Gruppo BNP Paribas. 

 

IL CUORE DI CIOCCOLATO (FONDENTE, AL LATTE E AL LATTE CON GRANELLA DI BISCOTTO)

Le confezioni extra fondente e al latte contengono un Cuore di cioccolato da 210 grammi, mentre la confezione al latte con granella di biscotto contiene un Cuore di cioccolato da 230 grammi. 

 

Ingredienti:

Cioccolato extra, cacao: 50% minimo: zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, emulsionante: lecitine (di soia), vanillina. Può contenere frutta a guscio e latte. Senza glutine.

Cioccolato al latte: zucchero, burro di cacao, latte intero in polvere, pasta di cacao, latte scremato in polvere, emulsionante: lecitine (di soia), vanillina. Può contenere frutta a guscio. Cacao: 32% minimo. Senza glutine.

Cioccolato al latte con granella di biscotto al cacao: zucchero, burro di cacao, latte intero in polvere, pasta di cacao, granella di biscotto al cacao 8% [zucchero, amido di frumento, grassi vegetali (girasole, palma), cacao in polvere 14%, uova, agenti lievitanti “E450 difosfati, E500 carbonati di sodio”, aromi, sale], latte scremato in polvere, emulsionante: lecitine (di soia), vanillina. Può contenere frutta a guscio.  Cacao nel cioccolato al latte: 32% minimo.

 

IL PRODUTTORE

Caffarel è una delle aziende produttrici di cioccolato più antiche d’Italia: ha introdotto il cacao in Piemonte nel 1826 e, combinandolo con i migliori ingredienti del territorio, prima fra tutte la pregiata Nocciola Piemonte IGP, ha raggiunto una perfetta armonia di aromi e sapori. Da allora, la ricerca della massima qualità è stata perseguita in tutte le sue creazioni, combinando l’artigianalità di alcune lavorazioni con l’uso delle più moderne tecnologie. Caffarel è presente nelle migliori pasticcerie e negozi dolciari in Italia e nel mondo, e condivide con Telethon la sua missione, riconoscendosi nei valori della Fondazione.

 

La Maratona RAI

Sabato 12 dicembre, in prima serata su Rai 1, andrà in onda “Festa di Natale”, la serata interamente dedicata al sostegno della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare di Fondazione Telethon.

A partire poi da domenica 13 dicembre, la maratona Telethon proseguirà con un’ideale staffetta dei più importanti conduttori, sulle tre reti Rai, sulle reti di Radio Rai e sulla piattaforma RaiPlay. La trentunesima edizione della maratona televisiva si concluderà sabato 19 dicembre, con un’edizione serale speciale de “I soliti ignoti”.

L’edizione 2019 della storica maratona sulle reti Rai ha permesso di raccogliere 45 milioni e 181.023 euro, che sono stati destinati al finanziamento della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare. Grazie a chi ha donato la sua fiducia, sono stati raggiunti risultati straordinari che stanno migliorando la vita e curando bambini di tutto il mondo con la terapia genica. Ma ancora tanti altri risultati arriveranno se tutti i sostenitori di Fondazione Telethon continueranno a far sentire la loro presenza con donazioni e azioni concrete, per aiutare i ricercatori a sviluppare nuove cure per un numero sempre più alto di malattie genetiche.

Il numero solidale: 45510

Dal 1° al 31 dicembre 2020 sarà attivo il numero solidale 45510.                 

Il valore della donazione è di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. È possibile donare anche chiamando da telefono fisso: TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali (5 e 10 euro); TWT, Convergenze e PosteMobile (5 euro).

 

Fondazione Telethon

Fondazione Telethon è una delle principali charity biomediche italiane, nata nel 1990 per iniziativa di un gruppo di pazienti affetti da distrofia muscolare. La sua missione è di arrivare alla cura delle malattie genetiche rare grazie a una ricerca scientifica di eccellenza, selezionata secondo le migliori prassi condivise a livello internazionale. Attraverso un metodo unico nel panorama italiano, segue l’intera “filiera della ricerca” occupandosi della raccolta fondi, della selezione e del finanziamento dei progetti e dell’attività stessa di ricerca portata avanti nei centri e nei laboratori della Fondazione. Telethon inoltre sviluppa collaborazioni con istituzioni sanitarie pubbliche e industrie farmaceutiche per tradurre i risultati della ricerca in terapie accessibili ai pazienti. Dalla sua fondazione ha investito in ricerca oltre 556 milioni di euro, ha finanziato oltre 2.700 progetti con 1.630 ricercatori coinvolti e più di 580 malattie studiate. Ad oggi grazie a Fondazione Telethon è stata resa disponibile la prima terapia genica con cellule staminali al mondo, nata grazie alla collaborazione con l’industria farmaceutica. Strimvelis, questo il nome commerciale della terapia, è destinata al trattamento dell’ADA-SCID, una grave immunodeficienza che compromette le difese dell’organismo fin dalla nascita. La terapia genica è prossima alla registrazione anche per una grave malattia neurodegenerativa, la leucodistrofia metacromatica, ed è in fase avanzata di sperimentazione clinica per un’altra immunodeficienza, la sindrome di Wiskott-Aldrich. Altre malattie su cui la terapia genica messa a punto dai ricercatori Telethon è stata valutata nei pazienti sono la beta talassemia e due malattie metaboliche dell’infanzia, la mucopolisaccaridosi di tipo 6 e di tipo 1. Inoltre, all’interno degli istituti Telethon è in fase avanzata di studio o di sviluppo una strategia terapeutica mirata anche per altre malattie genetiche, come per esempio l’emofilia o diversi difetti ereditari della vista. Parallelamente, continua in tutti i laboratori finanziati da Telethon lo studio dei meccanismi di base e di potenziali approcci terapeutici per patologie ancora senza risposta.

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Primitivo di Manduria: falsi in Svizzera, Sud Africa e Italia. Il Consorzio di Tutela blocca tutto. Prosegue senza sosta la battaglia del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria per la tutela del consumatore contro inganni e frodi. Nel 2020 sono stati bloccati 3 marchi ingannevoli in Italia, uno in Svizzera e uno in Sud Africa. Quest’anno, inoltre, è stata sospesa la commercializzazione in Europa di 5 marchi depositati presso l’Euipo (l'invalidity division dell'Ufficio dell'Unione europea per la Proprietà intellettuale).

E’ davvero un giro del mondo, e soprattutto nel mondo delle imitazioni e delle evocazioni, quello che il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria ha compiuto dal 2016 nell'ambito delle attività di controllo della denominazione della Dop pugliese. Il risultato è reso esplicito da una cinquantina di azioni di contrasto, di cui risultano 35 le battaglie vinte (le altre sono ancora in corso).

“Gli interventi che abbiamo messo in atto - spiega il presidente del Consorzio, Mauro di Maggio - rientrano nell'attività di tutela e vigilanza, ruoli che ci spettano con il riconoscimento Erga Omnes. I marchi contraffatti costituiscono un grave pregiudizio all'incremento delle nostre esportazioni e, conseguentemente, un danno palese anche per i nostri produttori”. 

PRIMITIVO DI MANDURIA 

Dati 2019: 17 milioni di litri; 22,7 milioni di bottiglie; fatturato di oltre 147,5 milioni di euro

 Aziende socie: 57 e oltre 1500 viticoltori 

 Areale di produzione : 18 comuni (15 nella provincia di Taranto, 3 in quella di Brindisi)

 Il Primitivo di Manduria è presente in tutto il mondo .

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LUOGHI DA FAVOLA, Storie, leggende e cunti del Salento, Edizioni Espera.

È in distribuzione, in tutte le edicole della provincia di Lecce, Brindisi e parte di quella di Taranto (e nello shop online del sito quiSalento.it), “Luoghi da favola. Storie, leggende e cunti del Salento”: una raccolta di leggende, favole e racconti della tradizione orale, con il ricco, fantasioso e “magico” carico dei loro protagonisti, tutti legati a particolari luoghi del Salento.

Più che un libro è una guida, uno scrigno prezioso che contiene e custodisce un patrimonio immateriale dal valore inestimabile, che ha anche il potere di svelarlo, tornando sui luoghi dove racconti, tradizioni e credenze popolari sono ambientati e hanno preso vita. Un modo per riscoprire in maniera inedita il territorio e un invito a preservarlo e prendersene cura.

“Luoghi da favola” raccoglie 60 favole della tradizione salentina che identificano gli abitanti dell’estremo lembo del tacco d’Italia, racchiuse in cinque capitoli: “Mamma li Turchi”, “Di principesse e amori infelici”, “Di tesori e acchiature”, “Tra diavoli e santi” e “Di fate, streghe, orchi, spiriti e folletti”. Le storie raccolte hanno una matrice sia reale che meravigliosa, sia sacra che profana, sia tragica che beffarda. Sono spesso crudeli e cruente, ma non mancano mai gli insegnamenti. Non appartengono a un singolo ma a tutti e, passando di bocca in bocca, mutando, arricchendosi, declinandosi in modi sempre più fantasiosi, nel corso del tempo hanno dato senso all’incomprensibile, indicato modelli da seguire, rischiarato avvenimenti storici o naturali. Alcune storie sono state intenzionalmente ambientate in un particolare paese perché con questo condividono una sorta di remoto DNA. Solo un paio appartengono ai tempi recenti, ma sono così belle da essere destinate alla tradizione.

Si narra di principesse e amori infelici, di santi e di diavoli, di fate, streghe e folletti. Si seguono le vicende degli uomini audaci alla ricerca del tesoro nascosto, la fantomatica “acchiatura”, magari sotto un imponente menhir, protetto da spiriti maligni da sfidare; ci si lascia conquistare da giovani eroi che con astuzia e coraggio salvano i loro paesi dall’invasione dei Turchi.

Tra le favole più note c’è la storia della Grotta della Zinzulusa che prende il nome dagli “zinzuli”, gli stracci logori e sporchi indossati dalla figlia del perfido barone, o la leggenda sull’origine di Santa Cesarea Terme, lì dove il mare odora di zolfo o ancora la leggenda della sirena Leucasia, nel Capo di Leuca. E ancora, la triste sorte toccata alle due sorelle che divennero i faraglioni nella baia di Torre dell’Orso e il patto tra il Diavolo e il Principe di Tricase. Scorrendo fra le pagine si scoprono i racconti salvati dall’oblio, come l’origine dei “turnisi” a Brindisi, o di Chicco, il giovane pescatore di Porto Cesareo, o del prodigioso Fonte Pliniano di Manduria. E ancora storie insolite e sconosciute come il gigante di Racale che, con astuto uno stratagemma, fermò l’avanzata dei Turchi. Anche se il lieto fine non è affatto scontato, come la sorte funesta toccata alle fanciulle dell’antica Vereto, oggi Patù, il monito è d’obbligo.

Il libro è impreziosito dalle illustrazioni di Pietro Galeoto, artista, grafico e illustratore tarantino, collaboratore storico di quiSalento. Tra fumetto e antiche incisioni, le tavole nascono da disegni fatti a penna su carta, con una tecnica simile al graffito, elaborati in digitale. In un’atmosfera sospesa tra il barocco grottesco e la pop art, i protagonisti, le ambientazioni e i dettagli si rivelano sotto la sua penna, dando forma all’immaginario e all’immaginifico.

“Luoghi da favola” è un libro curato dalla redazione della cooperativa Espera, società editrice della rivista quiSalento.

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Simbolo di speranza e rinascita riunisce le famiglie. NATALE: IN 4 CASE SU 10 TORNA PRESEPE PER FESTE ANTI COVID. La straordinaria ricchezza di fonti narrative, evangeliche e popolari, ha consentito, sin dal XIV secolo, di differenziare anche in Puglia la rappresentazione della Natività da quella del Presepe che si è diffuso dall’800 con l’arte cartapestaia a Lecce. Nel primo Natale anti Covid della Storia del mondo ben 4 italiani su 10 (40%) hanno deciso di fare il presepe per non rinunciare a tradizione che considerano importante e che è simbolo di rinascita e di speranza. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Symbola/Confartigianato su dati Ipsos diffusa in occasione della presentazione nella sede nazionale della Coldiretti a Roma del primo personaggio 2020 del Presepe Italia.

Questo 40% sale fino al 48% tra le persone più anziane e al 49% nel Mezzogiorno dove il Presepe è praticamente presente in una casa su due. Ma che il Presepe abbia ancora un peso forte nella percezione degli italiani lo dimostra il fatto che oltre 6 italiani su 10 (61%) lo considera importante per la famiglia e in maniera ancora più marcata (64%) per la comunità. Il Mezzogiorno conferma un maggiore attaccamento a questa usanza natalizia, con percentuali che raggiungono il 70% di italiani che lo considerano importante a livello famigliare ma valori piu’ alti della media nazionale sono registrati anche nel nord est.

“La straordinaria ricchezza di fonti narrative, evangeliche e popolari, ha consentito, sin dal XIV secolo, di differenziare anche in Puglia la rappresentazione della Natività da quella del Presepe che si è diffuso in Puglia dall’800, quando in ogni famiglia venivano allestite riproduzioni in miniatura della scena della Natività, utilizzando materiali naturali e artigianali”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Si è sviluppata così l’arte presepiale, arrivando ad un alto grado di affinamento artigianale con la lavorazione della cartapesta a Lecce, dove gli artigiani iniziarono a realizzare strutture e pupazzi per presepi a base di cartapesta, in forma policroma, trattata a fuoco e drappeggiata su uno scheletro realizzato con fili in ferro. I presepi artistici sono diventati così una delle caratteristiche natalizie della Puglia. Da allora la tradizione si è mantenuta fino ai giorni nostri ed è stata esportata anche al di fuori del territorio pugliese, con luoghi che conservano gruppi statuari rappresentanti la natività, che risalgono persino  al XIV e XV secolo, come il Presepe di Altobello Persio nella Cattedrale di Maria SS. Assunta ad Altamura, il Presepe di Stefano da Putignano nella Chiesa di Maria SS. degli Angeli a Cassano Murge (Bari), nella Cattedrale di Maria SS. Assunta a Polignano a Mare, a Grottaglie nella Chiesa di Maria SS. del Carmine e a Putignano nella Chiesa di San Pietro Apostolo, il Presepe Ligneo dell’Ottocento ad Andria (Barletta Andria Trani) nella Cattedrale di Maria SS. Assunta, il Dolmen con Gesù Bambino nel sito archeologico di Montalbano di Fasano – aggiunge Coldiretti Puglia - il presepe di Nuzzo Barba, il più antico risalente al XV secolo, nella Chiesa di S. Caterina d’Alessandria a Galatina, il Presepe Ligneo dell’Ottocento nella Basilica di San Martino a Martina Franca e il Presepe Poliscenico Antico nella Chiesa del Sacro Cuore a Torremaggiore.

Il Presepe – spiegano Coldiretti, Symbola e Confartigianato - è una tradizione molto italiana, la cui origine viene fatta risalire a quello realizzato da San Francesco nel Natale del 1223 a Greccio e che da allora si è sviluppato in tutte le aree del Paese per raccontare la devozione, ma anche la sofferenza, la gioia e l’impegno nel lavoro e in famiglia attraverso personaggi figli dell’ispirazione religiosa ma anche della modernità.

Una tradizione favorita quest’anno dal maggior tempo trascorso a casa a causa delle limitazioni rese necessarie per combattere la pandemia che in molte famiglie ha riunito genitori e figli proprio nell’allestimento di presepi ed alberi di Natale. Una esperienza sostenuta dal Santo Padre che in Piazza San Petro ha ricordato che proprio “in questi giorni anche in tante case vengono preparati questi due segni natalizi per la gioia dei bambini e anche dei grandi. Sono segni di speranza specialmente in questo tempo difficile”. (In foto un presepe realizzato dall'associazione "Le ali di Mirna" di Mesagne). 

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