Gennaio 12, 2025

Redazione

 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 12 dicembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 10.209 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.478 casi positivi: 538 in provincia di Bari, 44 in provincia di Brindisi, 253 nella provincia BAT, 255 in provincia di Foggia, 92 in provincia di Lecce, 281 in provincia di Taranto, 6 residenti fuori regione, 9 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 43 decessi: 4 in provincia di Bari, 28 in provincia BAT, 1 in provincia di Brindisi, 9 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati  888.498 test.

18.650 sono i pazienti guariti.

51.236 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 71.797, così suddivisi:

27.455 nella Provincia di Bari;

8.364 nella Provincia di Bat;

5.315 nella Provincia di Brindisi;

16.022 nella Provincia di Foggia;

5.513 nella Provincia di Lecce;

8.633 nella Provincia di Taranto;

441  attribuiti a residenti fuori regione;

54 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti. 

Il direttore della Asl BT Alessandro Delle Donne chiarisce: “Il dato odierno dei decessi nella provincia Bat deriva da un aggiornamento dell’archivio che verrà completato nei prossimi giorni. Per questo risulta un valore superiore alla media settimanale, perché tiene insieme informazioni raccolte dal mese scorso ad oggi. Si sta procedendo con questo aggiornamento e quindi per il dato consolidato bisognerà come sempre valutare l’andamento settimanale nei prossimi giorni”.

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La natura prettamente agricola del nostro paese, impone rispetto e tutela per i detentori di terreni agricoli, già non di poco martoriati dai pesanti risvolti negativi legati al fenomeno Xylella.
Gli stessi, in occasione del versamento a saldo dell’Imu, saranno chiamati a corrispondere un importo maggiore rispetto al versamento eseguito in acconto a giugno; tale differenza è da attribuire al rincaro dell’aliquota Imu deliberata lo scorso 5 Agosto dal Consiglio Comunale in sede di approvazione delle aliquote per l’annualità 2020.
L’abolizione della Tasi e il conseguente accorpamento della stessa all’Imu, ha difatti reso necessario l’approvazione di nuove aliquote da applicare agli immobili; dal momento che i terreni per loro natura erano normativamente esenti dal versamento della Tasi, sarebbe stato opportuno quanto meno mantenere l’aliquota Imu applicata al 2019.
Benchè la normativa in materia consenta l’applicazione della medesima aliquota a tutte le categorie di immobili, è auspicabile una riduzione dell’aliquota Imu per i terreni riportandola a quella stabilita per l’anno 2019, nel rispetto di quella sensibilità politica nei confronti del proprio territorio e dei propri cittadini che ogni amministrazione dovrebbe dimostrare di avere.
In virtù di quanto sopraesposto attraverso i nostri consiglieri comunali abbiamo presentato una mozione al consiglio comunale con cui chiediamo di deliberare il ripristino della vecchia aliquota Imu per i terreni agricoli allo 0,96, che le eventuali somme già versate vengano scomputate dalle somme da versare come acconto Imu 2021 e chiediamo inoltre che qualora non fosse possibile deliberare in tal senso, di accantonare le maggiori somme introitate per individuare mediante evidenza pubblica uno o più professionisti con il compito di aiutare i nostri agricoltori in progetti di riconversione agricola e/o l’individuazione di risorse finanziare regionali, nazionali, europee a fondo perduto o agevolate.

Coalizione Claudio Ruggiero

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Villa Castelli. Ordinano merce per 46.500 euo e versano solo un anticipo di 2.500 euro, denunciati. I Carabinieri della Stazione di Villa Castelli, a conclusione di attività d’indagine scaturita dalla querela presentata nel mese di ottobre 2020 dal legale rappresentante di una ditta edile, hanno denunciato in stato di libertà per truffa una copia di coniugi del luogo, di 64 e 59 anni. In particolare, i due, titolari di una propria attività, hanno acquistato merce del valore 46.500,00 euro corrispondendo solo un anticipo di 2.500,00 euro.

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Sono più di 200mila i poveri in Puglia che con l’aggravarsi della situazione sono costretti per Natale a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o soprattutto con la distribuzione di pacchi alimentari. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati della Fondazione Divulga diffusa in occasione della giornata della “Spesa sospesa del contadino”, l’iniziativa di solidarietà promossa dagli agricoltori nei mercati di Campagna Amica e negli agriturismi per aiutare a combattere le nuove povertà e offrire ai più bisognosi delle festività più serene.

“In Puglia è stato registrato il 40% di aumento delle richieste di aiuto di oltre 200mila affamati che sono costretti a chiedere aiuto per mangiare. Il problema alimentare non riguarda solo il terzo mondo ma anche i Paesi più industrializzati dove le differenze sociali generano sacche di povertà ed emarginazione. La nuova ondata di contagi non limita solo la convivialità durante le feste di fine anno ma ha anche peggiorato la situazione di quanti si trovano in uno stato di precarietà. Tra le categorie più deboli degli indigenti in Puglia si contano 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di essere assistiti”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

A preoccupare è anche la fascia di anziani over 65 soli in condizioni di povertà assoluta - aggiunge Coldiretti Puglia - che vedono aggravarsi la propria condizione di isolamento anche a causa delle misure contenute nell’ultimo Dpcm che  limitano gli spostamenti per Natale e Capodanno e alla possibilità di passare le feste in compagnia.

Fra i nuovi poveri – sottolinea la Coldiretti regionale – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Presso i centri di distribuzione dei pacchi alimentari e alle mense della solidarietà si presentano persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche e ai centralini arrivano decine di telefonate al giorno con richieste di aiuto perché padri e madri non sanno come sfamare i figli e si vergognano di trovarsi per la prima volta in questo tipo di difficoltà.

La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari – insiste Coldiretti – che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

“Non c’è tempo da perdere perché c'è una larga parte della popolazione – insiste Coldiretti Puglia - che in questo momento vive grandi sofferenze a causa della crisi economica e sociale provocata dall’emergenza e dalla conseguente perdita di opportunità di lavoro. E' necessario subito accelerare gli acquisti di cibi e bevande Made in Italy di qualità previsti dalle misure per l’emergenza Covid fortemente sostenute dalla Coldiretti per soddisfare le richieste di aiuto dei nuovi poveri".

Si tratta di un primo intervento urgente – conclude Coldiretti Puglia – per fare fronte alle crescenti richieste di aiuto che vengono agli Enti impegnati nel volontariato e, allo stesso tempo, sostenere il lavoro e l’economia del sistema agroalimentare tricolore duramente colpito dalle difficoltà delle esportazioni e della ristorazione in grave crisi.

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Brindisi. L’attività di verifica e controllo delle prescrizioni imposte dalle Autorità per contrastare la diffusione del contagio pandemico impegnano quotidianamente numerosi equipaggi della Polizia di Stato. Nella serata di ieri, gli agenti della Questura hanno accertato l’apertura di due circoli privati, rispettivamente ubicati ai rioni Sant’Elia e Sant’Angelo, al cui interno si intrattenevano delle persone, bevendo birra e giocando a carte. Atteso quando disposto dal D.P.C.M. del 3 dicembre scorso, entrambi i locali avrebbero dovuto essere chiusi, essendo prevista la sospensione della relativa attività. Inoltre, la stessa  di somministrazione di bevande non avrebbe dovuto essere posta in essere.

Ai presenti ed ai rispettivi Presidenti, complessivamente 13 persone, è stata notificata a ciascuno la sanzione di 400 euro. E’ tuttora oggetto di approfondimento la posizione di due pluripregiudicati (uno dei quali condannato in passato per associazione a delinquere di stampo mafioso) che si intrattenevano nel circolo del rione Sant’Angelo. Gli agenti della Divisione Amministrativa della Questura cureranno di inoltrare a Prefettura e Comune i competenti rilievi di illecito amministrativo.

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Nella giornata del 09.12.2020 i poliziotti del Commissariato di P.S. di Ostuni hanno dato esecuzione all’Ordinanza applicativa della misura coercitiva personale del DIVIETO DI AVVICINAMENTO a carico di M.P.F., ostunese di anni 64, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, per il delitto di maltrattamenti in famiglia in danno della compagna convivente.

M.P.F., infatti, nel corso degli anni ha posto in essere continue e reiterate condotte di violenza, aggressioni fisiche e verbali, ingiurie e minacce, anche alla presenza di figli minori, tanto da indurre la donna a formalizzare una pluralità di denunce e querele in quanto sottoposta a continue sofferenze, preoccupazioni e ad un disagio incessante.

La misura coercitiva personale del DIVIETO DI AVVICINAMENTO trae origine quindi dalle denunce sporte dalla persona offesa e dalla costante attività svolta dalla Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Ostuni, nell’ambito della procedura prevista dal cd. “CODICE ROSSO” per la tutela e protezione delle vittime di violenza domestica.  

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Francesco Saverio Dòdaro (Bari 01/08/1930 – Lecce 09/02/2018) è stato poeta, poeta visivo, saggista, filosofo, teorico dell'arte e della letteratura, narratore, studioso del libro e delle sue forme. Questo è il lavoro più esaustivo che ad oggi sia uscito su Dòdaro. Ed è stato realizzato da Francesco Aprile che ha da sempre studiato e seguito Francesco Saverio Dòdaro, punto di riferimento nel Salento e nel mondo per la ricerca d’avanguardia, da sempre generoso per la vasta umanità della sua ricerca, e per il suo rigore. Se si dovessero racchiudere i molteplici percorsi di ricerca del Nostro, se si dovesse cercare di fare luce sulla Sua produzione artistica ed editoriale contraddistinta dal superamento costante delle definizioni e degli stereotipi, basterebbe leggere questo volume, denso ma soprattutto puntuale ed esaustivo come non mai!

La ricerca di Francesco Saverio Dòdaro, dagli anni Cinquanta fino alla morte dell’autore, avvenuta nel 2018, si è intrecciata con le vicende di alcuni audaci innovatori, contribuendo a sua volta a rinnovare in maniera importante il ventaglio delle ricerche poetiche germinate dcover ok def Francesco Aprile Dòdaro la copertina 1al secondo Novecento. Dalle prime combustioni pittoriche al passaggio alla letteratura e alla teoria del testo e dell’arte, dall’avvincente e profonda teoria sulla genesi del linguaggio al rinnovamento dell’oggetto-libro, dal modulo come unità di misura del pensiero alla narrativa postale e all’internet poetry, dalla poesia visiva alla narrativa concreta, dalla letteratura mediatrice di pace al romanzo di cento parole nelle vetrine dei negozi, la ricerca di sempre nuove formule ha animato l’attività dòdariana. Ne viene fuori il profilo articolato di un autore impegnato nell’investimento creativo dei linguaggi, in una prassi di rinnovamento del mondo, oltre che dell’opera, uno sconfinamento dei generi che ha saputo dialogare con le linee portanti della ricerca internazionale, costruendo trame di intervento attivo sul mondo, investigando il libro e la parola poetica nell’ottica eterodossa del travalicamento dei confini fra i linguaggi più disparati. Questo studio vuole offrire un profilo storico-critico degli ambiti di ricerca e dell’opera, attraversandone le diverse fasi evolutive.

“Illuminante e socratico, contro ogni dogmatismo, sempre al lavoro per gli altri. Così è stato per me Saverio Dòdaro. Quando ci siamo incontrati le sue parole erano poche, ma dense di una visione del mondo e una cultura che già chiarivano quale fosse per lui il luogo privilegiato del fare poesia: l’altro, l’alterità. Illuminante e socratico, capace di insegnare coi silenzi, di far maturare e far venire fuori senza imporre nulla. Perché tutto questo? Solo per ricordare a me stesso quanto quelle parole e quei silenzi abbiano fatto crescere intere generazioni, qui, nel Salento. Pragmatico eppure visionario, attento osservatore del suo tempo, ha saputo tessere rapporti col mondo, facendo del Salento quello che Antonio Verri chiamava “il Salento europeo” e di cui Dòdaro, a detta di Verri, era una delle colonne. Una figura volutamente appartata, per rifiuto di ogni ribalta, che ha donato se stesso agli altri, anteponendo poesia e crescita dei giovani a ogni tornaconto personale. Colpevole soltanto di purezza. Un autore capace di tenere insieme ricerca letteraria e tensione sociale, rivolto al mondo, ma senza dimenticare il territorio.  Nel libro ho voluto raccogliere questo e molto altro, affrontando l'opera più che cinquantennale di un autore che ha sempre guardato al mondo e alla poesia nell'ottica di una ricerca esistenziale profonda. La teoria genetica, infatti, elaborata dagli anni Settanta, è il grembo dal cui interno sprigionano le opere letterarie, verbovisive e teoriche successive. Dòdaro, come sottolinea Ruggero Maggi, "è stato il vero precursore di quella ricerca artistica che solo dopo una ventina d’anni sarebbe stata rivalutata e “consumata” da vari artisti internazionali", un autore con cui bisogna e bisognerà fare i conti ora e in futuro.” (Francesco Aprile)

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È ricoverato presso il reparto di Ortopedia dell’ospedale “Perrino” di Brindisi il 45enne D. A. coinvolto giovedì scorso in un sinistro stradale che è costato la vita a Elsa Nacci, 84enne di Latiano. L’uomo ha riportato fratture agli arti inferiori e un trauma facciale. Non è in pericolo di vita. La salma della donna, già nella serata di giovedì, è stata consegnata alla famiglia per i funerali. Intanto, presso il comando della polizia locale di Mesagne proseguono le indagini per ricostruire l’intera vicenda. Il tragico incidente stradale si è verificato giovedì mattina, poco dopo le ore 12, lungo la Statale 7, nei pressi dello svincolo per Mesagne Ovest, dove una Fiat Panda di colore bianco, condotta da Elsa Nacci, 84enne residente a Latiano, per cause ancora in fase di indagine, è entrata contromano sull’importante arteria viaria e ha proseguito la sua marcia, forse inconsapevolmente, in direzione Latiano. Da Mesagne verso Brindisi stava viaggiando una Volkswagen Golf SW, di colore blu, con a bordo D. A., di 45 anni. Quando i due mezzi sono giunti nei pressi dell’uscita di Mesagne Ovest, per cause ancora in fase di accertamento, si sono scontrati frontalmente. Un urto alquanto violento che ha distrutto le due auto trattenendo all’interno gli occupanti. Sul luogo del sinistro sono giunte diverse pattuglie di polizia e carabinieri.

Gli operatori hanno bloccato l’importante arteria viaria facendo defluire i mezzi su direttrici alternative. I vigili del fuoco hanno lavorato per tagliare le lamiere della Fiat Panda ed estrarre il corpo della Nacci. Contestualmente il conducente della Golf è stato trasferito in codice rosso presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi dove, una volta arrivato, è stato sottoposto ad accertamenti diagnostici e strumentali che hanno confermato alcune fratture riportate dal ferito agli arti inferiori con coinvolgimento del bacino. Oltre a un trauma facciale. E’ stato ricoverato nel reparto di Ortopedia dove sarà operato per la ricomposizione delle fratture. Indagano i vigili urbani. 

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Ancora atti di prevaricazione a Mesagne.  Due stradine pubbliche, infatti, sono state occupate da alcuni automobilisti che ne hanno fatto il parcheggio privato per le loro auto bloccando il regolare transito. Sia di giorno sia di notte. Alcuni cittadini hanno segnalato il fatto al comando della polizia locale che è intervenuta sanzionando gli automobilisti. Nonostante ciò il giorno dopo le auto erano nuovamente posteggiate, illecitamente e illegalmente, sulle due stradine. Storia di normale inciviltà e prevaricazione cittadina dove le regole valgono solo per gli altri. E sul fronte dell’inciviltà c’è da registrare lo sfogo della titolare di un’agenzia di viaggi che ieri mattina ha trovato la sua insegna vandalizzata dai soliti barbari. 

Dunque, a Mesagne il rispetto delle regole non lo è per tutti. Alcuni automobilisti, ad esempio, da diversi anni hanno, di fatto, privatizzato due pubbliche stradine, via Carlo Pisacane e via Fratelli Bandiera, che si trovano all’interno di due aree condominiali, facendone il posteggio privato per 24 ore al giorno. Le strade sono attigue al plesso scolastico “Carducci” e se libere sarebbero utilizzate per veicolare le auto e rendere più fluida la circolazione. Invece, vi sono sempre delle auto posteggiate che inibiscono il passaggio. Mercoledì sera sono intervenuti i vigili urbani elevando ben 7 contravvenzioni. Il giorno successivo le stradine erano nuovamente off limits a causa del solito posteggio selvaggio.

Un’orda di inciviltà che nella giornata di ieri si è abbattuta anche sull’insegna di un’agenzia di viaggi aperta con difficoltà e passione da una giovane mesagnese. La ragazza nella mattinata di ieri ha trovato l’insegna vandalizzata dai soliti barbari che, nonostante un costoso servizio di video sorveglianza pubblica con occhi quasi dappertutto, continuano a spadroneggiare in città certi, probabilmente, di non essere individuati. Alla luce di questi fatti diversi cittadini hanno chiesto, su Facebook, al sindaco Toni Matarrelli di intervenire con decisione al fine di debellare queste sacche barbariche da una città che ripudia questi atteggiamenti di prevaricazione e illegalità.

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