Redazione
Palazzetto dello Sport: il direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis presenta l’inaugurazione
Palazzetto dello Sport di Fasano: il direttore di Sky TG24, Giuseppe De Bellis, presenta l’inaugurazione. La cerimonia il 28 luglio con il presidente del CONI Giovanni Malagò e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano
Continua il countdown verso la data attesa da 50 anni da tutti gli sportivi fasanesi: l’inaugurazione del primo Palazzetto dello Sport della storia cittadina, in programma venerdì prossimo, 28 luglio, alle ore 11:15.
A presentare “l’appuntamento con la storia” sarà Giuseppe De Bellis: il giornalista, di madre fasanese (la signora Gloria Del Vecchio), ha iniziato la sua carriera scrivendo di calcio su “Il Foglio”, per poi passare al “Giornale”, fino a diventare caporedattore prima delle Cronache e poi degli Esteri. Nel 2018 è arrivato a Sky, con l’incarico di condirettore vicario di Sky Sport per poi essere promosso, nel 2019, alla direzione di Sky TG24.
De Bellis condurrà gli interventi degli ospiti alla cerimonia, tra i quali il presidente del CONI Giovanni Malagò e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Si preannuncia numerosa la partecipazione delle società sportive locali, che con i loro risultati nazionali ed internazionali portano in alto i colori della città di Fasano e trasmettono ai giovani valori fondamentali: il rispetto per gli altri, il lavoro di squadra, il sacrificio, oltre che aiutare ad accrescere l’autostima, credendo in sé e nelle proprie capacità.
«Celebriamo una conquista di tutta la città e di tutti i fasanesi – dichiara il sindaco Francesco Zaccaria –, un traguardo storico da tagliare tutti insieme».
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Si rinnova l'atteso appuntamento estivo con la cultura a cura dell'associazione Solidea (1 Utopia): con patrocinio dell'amministrazione comunale della città messapica e del Dipartimento di Studi Umanistici di Unisalento, nella piazza d'armi del castello di Mesagne, domenica 23 luglio alle ore 20,30 andranno in scena gli "Incontri Letterari" con gli autori vincitori della Sessione "Editi" della XIX edizione del Premio Letterario Nazionale "Città di Mesagne".
COLDIRETTI PUGLIA, SE ASPARTAME CANCEROGENO SALTA NUTRISCORE
UE: COLDIRETTI PUGLIA, SE ASPARTAME CANCEROGENO SALTA NUTRISCORE; VA SALVATO PATRIMONIO TRICOLORE BOCCIATO.
Se l’aspartame sarà dichiarato cancerogeno dovrà essere definitivamente detta la parola fine a ogni possibilità di presentare a livello di Unione Europea una proposta di etichetta a colori Nutriscore che attualmente nei supermercati boccia con il colore rosso cibi con zuccheri naturali e promuove con quello verde le piu’ note bibite gassate ricche di aspartame, di cui non si conosce neanche la ricetta completa. E’ quanto affermato da Coldiretti, nel corso del confronto promosso dall'Università degli Studi di Bari A. Moro e dall'Università degli Studi di Foggia, insieme al MISE, al Dare Puglia (Distretto Tecnologico Agroalimentare Regionale), in collaborazione con le Associazioni dei Consumatori Regionali Adusbef, Codacons, Federconsumatori Puglia, Confconsumatori, U.Di.Con., presso la Coldiretti di Foggia.
Una novità che – sottolinea la Coldiretti Puglia - dovrebbe metterne in dubbio la legittimità di utilizzo anche nei paesi in cui l’etichetta Nutriscore è già stata adottata, come Francia. “Il nutriscore e le etichette a semaforo finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea nel mondo”, ha detto Mario De Matteo, presidente di Coldiretti Foggia.
Dall’olio extravergine d’oliva ai formaggi fino ai salumi sono solo alcuni dei prodotti di qualità del Made in Italy a tavola bocciati senza appello dall’etichetta a colori nutriscore che rischia di affermarsi in Europa, con i bollini allarmistici che, basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantità utilizzate, favoriscono prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta e finiscono per escludere paradossalmente alimenti sani e naturali – afferma Coldiretti Puglia – con un grave danno per il sistema agroalimentare italiano proprio in un momento in cui potrebbe essere l’elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri.
I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo – continua la Coldiretti Puglia – si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine. L’equilibrio nutrizionale – precisa la Coldiretti Puglia – non va ricercato nel singolo prodotto ma nell’equilibrio tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e per questo non sono accettabili etichette semplicistiche che allarmano o scoraggiano il consumo di uno specifico prodotto. In questo modo si finisce paradossalmente per escludere eccellenze – continua Coldiretti - della Dieta mediterranea, dall’olio extravergine d’oliva al Parmigiano Reggiano, a vantaggio di prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.
Nato in Francia, il nutriscore è stato adottato con decreto governativo anche da Belgio e Germania, Lussemburgo – continua la Coldiretti Puglia –e l’Olanda è in procinto di impiegarlo. In Portogallo, Austria e Slovenia il nutriscore è stato invece adottato da grandi multinazionali alimentari, mentre in Spagna, paese mediterraneo come l’Italia, è oggetto di un acceso dibattito. Lo stesso problema presenta In Gran Bretagna il sistema del “traffic light” – rileva Coldiretti regionale – che misura con i tre colori tipici del semaforo (verde, giallo e rosso) il quantitativo di nutrienti principali contenuti negli alimenti: grassi (di cui saturi), zuccheri e sale. Un modello che potrebbe essere adottato anche in India, mentre in Sudamerica rischia di fare scuola il bollino nero cileno – prosegue Coldiretti – che sconsiglia di fatto l’acquisto di prodotti come il Parmigiano, il Gorgonzola, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi, e a cui potrebbero guardare il Brasile e il Perù. L’Australia si potrebbe dotare presto di un sistema a stelle (Health star rating) che come il nutriscore sui basa sulla presenza di determinate sostanze in 100 grammi di prodotto.
L’agroalimentare tricolore è una ricchezza del Paese che viene ora messa a rischio dal diffondersi in tutto il mondo di sistemi di informazione fuorvianti, discriminatori ed incompleti che – rileva Coldiretti - ingannano i consumatori inducendoli di fatto a preferire prodotti di minore qualità ed escludendo dalle loro tavola prodotti come l’olio extravergine d’oliva, simbolo della Dieta Mediterranea, non a caso iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco ed eletta migliore dieta al mondo del 2020 davanti alla dash e alla flexariana, sulla base del best diets ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s. Modelli spinti dalle multinazionali che cercano – denuncia Coldiretti - di influenzare i consumatori anziché informarli, con l’obiettivo di sostituire sulle tavole cibi naturali presenti da centinaia di anni nella dieta con prodotti fatti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari, dalla carne fino alle bevande. Un danno incalcolabile per la salute dei cittadini e per la ricchezza, la varietà, l’unicità del modello agricolo e alimentare italiano.
A preoccupare – continua la Coldiretti - sono anche i recenti orientamenti salutistici dell’Unione Europea con ipotesi di etichette allarmistiche, politiche fiscali penalizzanti e tagli alla promozione per prodotti come carni, salumi e vino che rappresentano la componente principale in termini di numero e di valore della Dop economy. La demonizzazione di questi prodotti - conclude Coldiretti – coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale.
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LO SCIPPO DI MURO TENENTE
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A rischio l’annata 2023 del vino italiano
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Celebrazione della giornata mondiale della Sindrome di Sjogren: screening gratuito dell'Asl per i cittadini
Celebrazione della giornata mondiale della Sindrome di Sjogren: screening gratuito per i cittadini. Il 20 luglio si celebra la giornata mondiale dedicata alla Sindrome di Sjogren, classificata fra le malattie autoimmuni più frequenti tra quelle che rientrano nell’insieme delle connettiviti e malattie del collageno. Nell’occasione l’unità operativa di Reumatologia della Asl Brindisi, diretta da Paolo Di Giuseppe, ha organizzato - mercoledì 9 agosto - una giornata di screening clinico gratuito per i cittadini.
L’iniziativa è promossa in collaborazione l’Animass (Associazione nazionale malati Sindrome di Sjogren) e con l’Apmarr (Associazione persone con malattie reumatiche e rare) e sotto l’egida del Crei (Collegio Reumatologi italiani).
La Sindrome di Sjogren è una patologia che esiste come entità a sé stante ma che non di rado si può associare in co-morbidità con altre malattie autoimmuni come il Lupus Eritematoso Sistemico, la Sclerosi Sistemica, l’Artrite Reumatoide, la Tiroidite di Hashimoto ma anche ad altre malattie autoimmuni meno frequenti. Il decorso della malattia è generalmente benigno con uno sviluppo spesso subdolo, caratterizzato dalla presenza di secchezza gradualmente ingravescente degli occhi (sensazione di sabbia), della bocca e delle regioni genitali e, inoltre, da debolezza e dolori articolari e muscolari diffusi.
“Con frequenza variabile - dice Paolo Di Giuseppe - questa malattia si può complicare con vari interessamenti d’organo come reni e polmone, principalmente, ma anche cute, ghiandole endocrine ed altri. Il bersaglio più appariscente è dato dalle ghiandole salivari e lacrimali ed una complicanza rara, ma non troppo, è data dalla possibilità di insorgenza di un tipo di linfoma a bassa malignità chiamato MALT, per questo è importante diagnosticare questa malattia in fase iniziale”.
L’unità operativa di Reumatologia si occupa da circa 30 anni di questa patologia ed effettua tutti gli esami necessari alla diagnosi e all’inquadramento clinico, fra cui la biopsia delle ghiandole salivari accessorie del labbro inferiore con metodica mini-invasiva.
Allo screening si potrà accedere esclusivamente previo colloquio telefonico chiamando il numero 347 1724040 dalle 15.00 alle 18.00 del 27 luglio 2023. Le persone con sintomi sospetti saranno visitate nella giornata del 9 agosto dalle 8.30 alle 14.00 negli ambulatori del Distretto di via Dalmazia a Brindisi. La valutazione clinica si avvarrà del contributo gratuito degli specialisti reumatologi dr.ssa Norma Carrozzo, dr. Armando Minosi e dr. Paolo Di Giuseppe.
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Tutto pronto a Mesagne per il rinnovo della convenzione per la gestione, conservazione e valorizzazione del parco archeologico di Muro Tenente a ben 8 anni dall’ultima firma. Tre i soggetti firmatari: la Soprintendenza e i comuni di Latiano e Mesagne. Mercoledì l’accordo sarà discusso nella commissione consiliare e venerdì 21 approderà in Consiglio per l’approvazione. Ma, nella vicenda c’è un ma. Nella convenzione non compaiono la Libera università di Amsterdam e l’università del Salento. Infatti, se oggi Muro Tenente è un parco archeologico conosciuto in ambito internazionale e non più una “landa desolata” lo si deve ai decenni di impegno che le due università hanno profuso verso il sito storico. I due enti non compaiono neanche nel comitato di gestione del parco.
Sono stati completamente esautorati. Inutile dire che la Soprintendenza avrà un ruolo politico predominante nell’accordo lasciando però ai Comuni i costi per la gestione. Questa situazione ha innescato dei malumori in chi per decenni ha creduto e lavorato per lo sviluppo del parco. Detto ciò nella convenzione è scritto, tra l’altro, che i due Comuni firmatari “si impegnano a gestire il sito per garantirne la conservazione, la promozione, la fruizione e la valorizzazione relativamente alle aree presenti, eventualmente anche tramite il ricorso a soggetti terzi, appositamente individuati. In particolare, i Comuni garantiscono l’apertura del sito alla pubblica fruizione, le necessarie opere di conservazione e le attività di promozione, fruizione e valorizzazione”. Gli introiti derivanti dalle attività di promozione, fruizione e valorizzazione dell’area archeologica da parte dei Comuni, a prescindere da quanto introitato, corrispondono al ristoro per i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria sostenuti, nonché per gli ulteriori interventi effettuati a vantaggio della sicurezza, della conservazione, della valorizzazione, della ricerca nell’area archeologica. I due Comuni forniranno annualmente al Comitato di gestione il quadro consuntivo per l’anno passato e il quadro preventivo per l’anno successivo relativamente agli introiti e ai corrispettivi costi sostenuti o da sostenere di manutenzione ordinaria e straordinaria e per gli per eventuali ulteriori interventi a vantaggio della sicurezza, della conservazione, della valorizzazione, della ricerca nell’area medesima.
L’articolo 5 della convenzione istituisce il “Comitato di gestione dell’area archeologica di Muro Tenente” composto da 6 membri, due per ogni firmatario. Al contrario del passato non ci sono i rappresentanti della Libera università di Amsterdam e di UniSalento. In futuro, se le due università lo vorranno, potranno chiedere il permesso di scavo, eseguirlo e andare via. Nulla di più. In ogni modo, per il Comune di Mesagne la sigla dell’accordo gli permetterà di ottenere tre punti in più da utilizzare nei bandi concorsuali per intercettare risorse finanziarie da investire nello stesso parco.
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Mesagne. Contenitori per le deiezioni non svuotati e puzzolenti
Ma cosa sta accadendo alla città di Mesagne che da un pò di tempo è bistrattata sul fronte della pulizia? Non si sa. Intanto ringraziamo i nostri lettori che ancora una volta ci hanno inviato delle foto che mettono con le spalle al muro chi ha il compito istituzionale di controllo della pulizia di Mesagne. Questa volta le foto inquadrano i cassonetti per le deiezioni canine sparsi un pò nei punti cruciali della città. Contenitori che dovrebbero essere utilizzati esclusivamente per gettare le buste con gli escrementi dei cani e che invece sono utilizzati come contenitori in cui gettare ogni tipo di spazzatura. E le deiezioni canine? Ci pensino i conduttori a tenersele in mano fino a quando arrivano nelle loro residenze e le possono depositare nell'apostio contenitore domestico. Poi il forte caldo di questi giorni non fa che aumentare il tanfo di questi contentori pubblici che non sono svuotati con regolarità.
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Una seduta della IV Commissione, presieduta da Francesco Paolicelli, dedicata esclusivamente al Consorzio speciale per la bonifica di Arneo.
La richiesta di avere delucidazioni in merito alla ricognizione dei canali esistenti e ai relativi interventi, è stata avanzata dal consigliere regionale Alessandro Leoci (CON).
Nello specifico, il consigliere richiedente ha evidenziato che i contribuenti continuano a pagare il tributo senza avere in cambio alcun servizio, a seguito della mancata manutenzione. Ed inoltre, è stato chiesto se è stato fatto un censimento o una perimetrazione che dimostri che si sta intervenendo in ordine ai canali.
Nel merito sono intervenuti il direttore dei Consorzi di Nardò e Ugento Vito Caputo e i dirigenti dell’Area agraria e dell’Area tecnica del Consorzio Arneo, Antonio Bruno e Maurizio Nuzzo, i quali hanno evidenziato che tutte le problematiche inerenti l’attività dei Consorzi derivano dalla sospensione e annullamento del tributo 630 decisi nel 2003, determinando per oltre 13 anni l’assenza di alcuna fonte di finanziamento. Dunque la congiuntura sfavorevole tra la situazione debitoria e la carenza del personale non consente lo svolgimento di quella che è l’attività principale degli enti in ordine alla manutenzione dei canali.
Per ciò che attiene la definizione delle richieste dei motivi per cui si paga il tributo, è stato comunicato che è in atto una costante attività di accertamento da parte del Consorzio, tant’è che nel caso in cui sia evidente che non ci sia il beneficio diretto specifico si procede allo sgravio. Infatti, è stato rilevato che nella provincia di Brindisi non tutti gli immobili sono oggetto di beneficio diretto specifico, per questo nel momento in cui viene accertato che l’immobile non ricade nel reticolo si procede all’eliminazione del tributo.
Inoltre, da parte dei dirigenti del Consorzio di Arneo è stata edotta la Commissione che in virtù di un accertamento affidato ad una società esterna sono stati fatti i Piani di classifica, ma si attende il completamento della Vas per il Piano generale di bonifica, al fine di giungere ad una definizione più esatta dei destinatari del beneficio diretto specifico, nei confronti dei quali ci sarà l’obbligo di pagamento del tributo imposto per legge. In più, è stato esplicitato che il fabbisogno economico per l’Arneo è di 4,5 milioni di euro l’anno e che non avendone la disponibilità totale, gli interventi si limitano ad essere effettuati sulla base delle risorse rivenienti dal tributo. Da qui, la mancata effettuazione delle manutenzioni ordinarie. Sono stati però programmati 2,2 milioni di euro per interventi da effettuare nel territorio della provincia di Brindisi, attraverso cui entro il 2024 l’85% del reticolo ricadente nel territorio brindisino avrà la manutenzione ordinaria.
I lavori sul punto si sono conclusi con l’impegno da parte dei consiglieri Leoci e Caroli di assumere posizioni politiche che possano determinare il superamento della situazione attuale.
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Consorzio speciale per la bonifica di Arneo, Caroli: “Subito i primi interventi sui canali e partire col Consorzio unico. Ogni altra soluzione del governo regionale ci vedrà contrari" |
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“La situazione continua ad essere critica e gli interventi sono in ritardo”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli, a margine dell’audizione dei tecnici del Consorzio speciale per la bonifica di Arneo sul tema della ricognizione dei canali esistenti e dei relativi interventi da porre in essere. “Accolgo positivamente la notizia che sono stati appaltati lavori per 2 milioni di euro, rispetto ai quali ho chiesto un analitico degli interventi previsti, sollecitando il Consorzio e l’assessore su alcune situazioni di criticità per le quali non bisogna perdere altro tempo. Una situazione figlia della cattiva organizzazione che ha generato mancati interventi a loro volta condizionati da una atavica mancanza di risorse – spiega Caroli che evidenzia – Vi è poi la necessità di partire con il progetto del Consorzio unico. Ogni altra soluzione che sarà eventualmente proposta dal governo regionale sarà da noi respinta. Nell’immediato sono necessari interventi mirati sui territori. Monitoreremo attentamente tutto ciò che sarà fatto in merito alle due procedure aggiudicate, in attesa di ricevere la documentazione relativa alle perimetrazioni delle aree che, peraltro, sono state inviate ai Comuni ai quali chiediamo di fornire rapidamente riscontri. Infine – conclude Caroli – faccio appello all’assessore Pentassuglia, di concerto con gli organi tecnici del Consorzio, affinché si vadano a stralciare quei territori in cui la xylella ha ormai distrutto i paesaggi e che sono dislocati tra la bassa piana del brindisino, il leccese e il tarantino”
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Tre titoli italiani per ASD Studio Dance Brindisi ai Campionati Italiani ANMB di Roma
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