Redazione
Xylella. Facile parlare, il difficile è far quadrare i conti
Oggi parlare di xylella non è facile poiché è in gioco l’intera economia del territorio. Nello specifico delle aziende agricole che hanno gli oliveti distrutti dal batterio killer e che giorno dopo giorno lottano per non dover chiudere l’attività a causa dei costi ormai giunti alle stelle, per chi non lo sapesse mantenere puliti gli oliveti sono obbligatoriamente necessarie diverse pratiche colturali durante l’anno per evitare che l’agente vettore continui ad infettare, ed i ricavi azzerati, poiché le piante non sono più produttive. D’altronde se la Regione Puglia ha emanato con la legge 21 maggio 2019 nr. 44 riguardante il Piano straordinario di rigenerazione olivicola in Puglia mettendoci dentro 300 milioni di euro, un motivo ci sarà. Pertanto, la parola d’ordine tra i produttori è la rigenerazione del patrimonio olivicolo. Molto semplicemente si eradicano le piante secche e si ripiantano alberi resistenti alla xylella, sperando che in una decina di anni possano diventare produttivi. Nel frattempo, in questi dieci anni, le aziende agricole dovranno investire un bel po' di soldini per far crescere le piante e portarle in produzione senza ricevere un euro di ricavo. I ristorni nazionali e regionali, per chi avrà la fortuna di riceverli, sono una goccia nel mare dei costi. Tutto qui.
Ecco perché produttori e associazioni di categoria contestano quanti non hanno contezza di queste difficoltà. “Chi ha sradicato le piante nella zona del Consorzio di Torre Guaceto lo ha fatto sicuramente in linea con l’attuale normativa – ha spiegato Giovanni Ripa, presidente provinciale della Coldiretti -. Da 10 anni stiamo vivendo il dramma della xylella che ha distrutto la nostra economia olivicola. Dove prima c’erano dei lussureggianti oliveti oggi c’è un paesaggio spettrale con alberi incendiati, terreni pieni di sterpaglia e rifiuti. Per contrastare tutto ciò è importante rigenerare questi terreni, farli ritornare a vivere e produrre. Inoltre, bisogna sostenere la ricerca che ha già portato a quattro le cultivar che si possono piantare e che sono resistenti al batterio. Si tratta di varietà che offrono anche una buona qualità di olio”. Infine, il presidente Ripa ha spiegato che è “giusto condividere l’eradicazione delle piante con l’ente Parco, ma nella logica della rigenerazione. Dobbiamo lasciare ai nostri figli un patrimonio agricolo vivo e non distrutto dalla xylella”. Carmela Riccardi è una architetta proprietaria di un’azienda olivicola ubicata nella Piana degli olivi monumentali. “Come possono i sindaci di Ostuni e Fasano affermare che dobbiamo salvaguardare un patrimonio quale la Piana degli olivi monumentali, quando tale patrimonio è già compromesso con tutti i segni dell’infezione da xylella ormai evidenti?”, ha esordito l’olivicoltrice sottolineando che questi “segnali non sono visti da chi non li vuole vedere e nel tempo non ha mai voluto vederli. In questo disastro parlare di cure è scorretto. Certo la scienza sperimenta dei protocolli ed è bene che lo faccia, ma oggi non esiste in commercio nessun fitofarmaco, sia biologico o convenzionale, che garantisca la cura delle attuali piante. E neanche i sovrainnesti con cultivar resistenti in un’ampia area infetta riescono a dare certezze sulla ripresa della pianta. Di fronte ad un cimitero di ulivi c’è poco da conservare, ma c’è molto da fare”.
L’associazione “Libero comitato Anti-Xylella” già 2018 pose una domanda: "Come cooperare per rigenerare lo storico paesaggio agrario e rurale?”. “Non siamo stati ascoltati – ha concluso Riccardi - e abbiamo perso. Oggi è tempo di pensare al futuro progettando e pianificando la rigenerazione agraria dei nostri territori, ma ci riusciremo?”. E tra gli olivicoltori c’è chi chiede all’ente Parco di Torre Guaceto: “Cosa ha fatto concretamente l’ente Parco per sostenere gli olivicoltori dalla crisi aziendale generata dalla xylella? Solo obblighi che in questa fase ci danneggiano maggiormente”.
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La “Reina/Soisbault Cup” 2024 a Mesagne per festeggiare i 50 anni del C.T. “Dino De Guido”
Giovedì 25 luglio si è tenuta presso “Tenuta Moreno” la conferenza stampa congiunta per presentare due eventi sportivi straordinari che si svolgeranno dal 31 luglio al 2 agosto sui campi in terra rossa del C.T. “Dino De Guido” di Mesagne e del C.T. Latiano.
Alla presenza dei vertici nazionali e regionali della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) delle autorità civili e militari e del sindaco del Comune di Mesagne on. Antonio Matarrelli e del comune di Latiano avv. Cosimo Maiorano, ha avuto luogo la presentazione delle due più importanti competizioni giovanili europee, per la prima volta contemporaneamente in provincia di Brindisi: La “Summer Cup Reina/Soisbault” under 18 femminile (C.T. Dino De Guido” Mesagne) e la “Junior Davis Cup by Bnp Paribas” under 16 maschile (C.T. Latiano).
Le due manifestazioni, organizzate da Tennis Europe e ITF (International Tennis Federation) con il parere della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel), rappresentano una straordinaria opportunità per gli appassionati per ammirare le giovani promesse del tennis europeo.
La Coppa Davis Junior by BNP Paribas, che verrà disputata sui campi del CT Latiano, ospiterà le 8 nazionali under 16 maschili di Italia, Svezia, Serbia, Romania, Grecia, Cipro, Slovenia e Croazia, mentre la “Summer Cup Reina/Soisbault” verrà disputata sui campi del CT “Dino De Guido” Mesagne ed ospiterà le nazionali femminili under 18 di Italia, Gran Bretagna, Grecia, Slovacchia, Portogallo, Slovenia, Turchia ed Ucraina.
Per il C.T. “Dino De Guido” di Mesagne l’organizzazione di questa prestigiosa manifestazione sportiva, vuole essere l’occasione migliore per festeggiare degnamente l’anniversario dei 50 anni della sua fondazione avvenuta il 9 febbraio 1974, grazie alla passione e l’impegno di 8 giovani soci fondatori.
Il primo approccio all’evento è fissato per martedì 30 luglio, alle ore 19,30, presso il C.T. “Dino De Guido” per la presentazione della “Summer Cup Reina/Soisbault” 2024.
E poi, appuntamento irrinunciabile per mercoledì 31 luglio, data di inizio della competizione agonistica che proseguirà sino al 2 agosto, che permetterà a tutti indistintamente, con ingresso libero, di vivere l’emozione del grande tennis.
A conclusione di ciascuna delle tre giornate di sport, si potrà fruire di una appetibile consumazione gastronomica allietata da un gradevole accompagnamento musicale.
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Legambiente: “Un importante riconoscimento per il nostro Paese e per la Regina Viarium"
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Pd. Centrodestra inadeguato e FdI interessata solo alle poltrone. Un totale fallimento”
Quello che sta accadendo al Comune di Brindisi da ormai due mese è, per usare un eufemismo, davvero surreale. Prima una crisi al buio con i consiglieri comunali che sfiduciano l’intera giunta, poi un azzeramento con revoca degli incarichi, poi ancora la nomina di una nuova giunta rimaneggiata e senza deleghe e, da qualche giorno, assistiamo ad un vergognoso tira e molla e al susseguirsi di penultimatum tra il Sindaco e il partito di Fratelli d’Italia che stanno immobilizzando l’attività amministrativa e penalizzando l’intera cittadinanza.
Una fine ingloriosa per tutto il centrodestra cittadino, rappresentato da Forza Italia e Fratelli d’Italia in primis, che per anni ha illuso i cittadini con promesse e demagogia e che alla prova dei fatti si è dimostrato incapace e soprattutto irresponsabile sia dal punto di vista politico che amministrativo.
In modo particolare il partito di Fratelli d’Italia si sta mostrando più interessato alle poltrone che ad affrontare i problemi della città.
Stanno ammorbando i brindisini con le loro beghe e ripicche personali mentre il tessuto economico e sociale è fortemente compromesso a causa di numerose vertenze aperte.
È evidente come tutto il centrodestra cittadino abbia fallito e, nella sciagurata ipotesi che un accordo di convenienza e sopravvivenza possa far rientrare questa crisi politica-amministrativa, siamo certi che la frattura con i brindisini non si rimarginerà, poiché la delusione e la sfiducia nei confronti di questa amministrazione comunale sono tangibili.
Quindi si fermino subito questi pericolosi giochi di potere e si dia stabilità al Comune di Brindisi, diversamente si prenda atto dell’impossibilità di proseguire e si riconsegni la parola ai brindisini, che oggi sono consapevoli più che mai dell’inadeguatezza di questa amministrazione comunale di centrodestra.
Partito Democratico di Brindisi
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Messapica Film Festival 22 – 28 luglio, domenica l’ultima serata
Dopo una settimana ricca di eventi, domani - domenica 28 luglio - a Mesagne ancora approfondimenti e film per la settima e ultima giornata del “Messapica Film Festival”. Alle 17.30 l'ultima masterclass del “Piccolo Cinema Ken Loach” per scoprire i segreti del mestiere dei professionisti del cinema. Dopo il mondo della produzione, della sceneggiatura e del cinema, l'incontro verterà su come si producono Podcast sul cinema e a dialogare con il pubblico ci saranno Luca Bandirali, docente di Cinema, Fotografia e Televisione presso l’Università del Salento, e Damiano Garofalo, docente di Cinema, Fotografia, Televisione presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Alle 18.45 in Piazza Commestibili appuntamento con l'ultimo Presidio di Umanità dell’edizione 2024, momenti importanti di scambio e conversazione sui temi del presente. A presentare il libro "Pornografia e Revenge Porn (Collana Adolescenti Asino d'Oro) ci saranno gli autori Daniela Della Putta e Alessandro Bassi e la psicologa e psicoterapeuta Cecilia Iannaco.
Alle 20.45 nell’atrio del Castello comunale si chiude in bellezza con la presentazione del progetto documentario sul “Piccolo Cinema Ken Loach” con tutti i ragazzi e ragazze protagonisti. A seguire, la giuria composta da Luca Bandirali, Daria D'Antonio e Roberto Perpignani, annuncerà il film vincitore e poi ci sarà la proiezione del film "Ta Farda-la bambina segreta" di Ali Asgari, un potente film iraniano su una ragazza e il suo segreto.
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LA CHIESA RUPESTRE DI SAN BAGIO NEL PATRIMONIO MONDIALE UNESCO
La “chiesa-grotta di S. Biagio in località Jannuzzo”, inserita nel dossier di candidatura della “Via Appia Regina Viarum”, è ora nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Agenzia culturale delle Nazioni Unite. Dopo il parere favorevole del Consiglio Internazionale per i Monumenti e i Siti (Icomos) espresso il 29 maggio scorso, è giunta l’approvazione del Comitato del Patrimonio Mondiale, riunitosi a New Delhi. «Il Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito a Nuova Delhi nella 46esima sessione, ha deliberato l’iscrizione della “Via Appia. Regina Viarum” nella Lista del Patrimonio Mondiale. Il sito diventa il 60esimo bene italiano riconosciuto dall’UNESCO – è stato scritto poco dopo mezzogiorno di oggi sul sito del Ministero della Cultura -. È la prima candidatura promossa direttamente dal Ministero della Cultura, che ha coordinato i lavori per la predisposizione della documentazione necessaria a richiedere l’iscrizione nella Lista. Il risultato – prosegue la nota - è il frutto di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento di molteplici istituzioni: 4 Regioni (Regione Lazio, Regione Campania, Regione Basilicata e Regione Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università, numerosissime rappresentanze delle comunità territoriali, nonché il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede».
La cripta di San Biagio è situata a pochi chilometri dall’abitato sanvitese, all’interno di un più ampio insediamento rupestre. La grotta di maggiore interesse è quella centrale, utilizzata anticamente per le funzioni religiose, tutta affrescata e predisposta a luogo di culto.
Al suo interno sono ben visibili il “naos” affrescato e dedicato alle celebrazioni ed il “bema”, dove si riuniva il popolo. Essa presenta un ciclo pittorico unico nel meridione d’Italia risalente al 1196, data incisa sugli affreschi. È proprio grazie all’iscrizione presente sul soffitto (8 ottobre 1196) che si è riusciti a datare gli affreschi della volta e delle pareti, identificando «i nomi del pittore Martino, di Daniele (forse capomastro o l’architetto), di Matteo, il finanziatore dell’opera, e di Benedetto, il capo della comunità». Di notevole pregio sono sia gli affreschi della volta, sulla quale sono rappresentati episodi della vita di Gesù, sia quelli delle pareti laterali dove sono raffigurate figure di santi ed episodi del Nuovo Testamento e della vita di S. Biagio, con i Vangeli dell’Infanzia protagonisti assoluti.
«Che nel territorio di San Vito insistesse un gioiello storico artistico era noto e di questo va dato merito soprattutto a quanti, in anni ormai lontani, hanno acceso i riflettori su di esso profondendo le migliori energie tese alla valorizzazione e all’acquisizione del sito al patrimonio comunale – ha detto il vicesindaco Antonio Santoro, che ha seguito passo dopo passo il dossier della candidatura della via Appia, dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa tra il Comune di San Vito ed il Ministero della Cultura fino alla visita del team del Ministero guidato dal Dr. Sanjin Mihelic per conto dell’ICOMOS –. L’importanza del riconoscimento Unesco alla Via Appia “Regina Viarum”, nel cui perimetro rientra la chiesa rupestre di San Biagio, non si limita solo all’ambito storico, artistico e culturale, ma rappresenta anche una imperdibile opportunità per lo sviluppo economico e turistico dell’intera nostra comunità».
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La Via Appia Antica è nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco
Il Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito a Nuova Delhi nella 46esima sessione, ha deliberato l’iscrizione della “Via Appia. Regina Viarum” nella Lista del Patrimonio Mondiale che diventa così il 60esimo sito italiano riconosciuto dall’UNESCO.
Si tratta della prima candidatura promossa direttamente dal Ministero della Cultura, che ha coordinato tutte le fasi del processo e ha predisposto tutta la documentazione necessaria per la richiesta d’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale. Il risultato è il frutto di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento di molteplici istituzioni: 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università, numerosissime rappresentanze delle comunità territoriali, nonché il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede.
“Esprimo tutta la mia soddisfazione e il mio orgoglio per il grande risultato ottenuto. La ‘Via Appia. Regina Viarum’ da oggi è patrimonio mondiale dell’umanità. L'UNESCO ha colto l’eccezionale valore universale di una straordinaria opera ingegneristica che nei secoli è stata essenziale per gli scambi commerciali, sociali e culturali con il Mediterraneo e l’Oriente. Congratulazioni a tutte le istituzioni e comunità che hanno collaborato con il Ministero della Cultura per arrivare a questo prestigioso traguardo. È un riconoscimento del valore della nostra storia e della nostra identità, dal quale può nascere una valorizzazione in grado di portare benefici economici ai territori interessati”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
“La Via Appia Patrimonio UNESCO è un grande successo per il Ministero della Cultura, ma soprattutto per quei milioni di italiani che vivono nei territori della Via Appia, simbolo mondiale della storia da cui proveniamo. Si aggiunge alla straordinaria affermazione ottenuta meno di un anno fa dalla lirica italiana e sono felice che coincida con il mio mandato”, ha commentato del Sottosegretario alla Cultura con delega all’UNESCO, Gianmarco Mazzi.
Cenni Storici
L’Appia fu la prima delle grandi strade di Roma costruite con tecniche innovative, veri e propri capolavori di ingegneria civile che si affiancarono alle vie naturali e che costituiscono i monumenti più durevoli della civiltà romana. Il tracciato, iniziato nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma a Capua, fu poi prolungato fino a Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi, testa di ponte verso la Grecia e l’Oriente, man mano che avanzava la conquista romana e lungo la Via Appia Traiana, la variante fatta realizzare dall’imperatore Traiano nel 109 d.C. per agevolare il percorso nel tratto da Benevento a Brindisi.
Concepita per esigenze militari, la Via Appia divenne da subito strada di grandi comunicazioni commerciali e di primarie trasmissioni culturali e, nel tempo, è diventata il modello di tutte le successive vie pubbliche romane così come, in un certo senso, l’origine del complesso sistema viario dell’Impero, che è anche alla base dell’attuale rete di comunicazione del bacino del Mediterraneo.
La creazione di questa rete stradale ha permesso la strutturazione di rotte di scambio anche con le vie d’acqua, permettendo così, nel corso dei secoli, un flusso praticamente ininterrotto di persone, idee, civiltà, merci, religioni e idee, percorsi che sono ancora vivi e sentiti da chi abita ancora oggi questi territori. Gli appellativi con cui gli stessi autori antichi la definirono, insignis, nobilis, celeberrima, regina viarum, testimoniano tutte le valenze politiche, amministrative, economiche, sociali e propagandistiche che le valsero la sua millenaria fortuna.
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“LA NOTTE DELL’APPIA” LATIANO – MESAGNE Domenica 28 Luglio 2024
La Via Appia sarà proclamata Patrimonio Mondiale UNESCO: Mesagne e Latiano celebrano con la “Notte dell’Appia”
In occasione della proclamazione della Via Appia come Patrimonio Mondiale UNESCO, la cooperativa IMPACT assieme alle comunità di Mesagne e Latiano, custodi del Parco Archeologico di Muro Tenente, sono entusiasti di annunciare la “Notte dell’Appia”, un evento straordinario previsto per domani, domenica 28 luglio 2024. La serata sarà un’occasione unica per riflettere, programmare, esplorare e godere di intrattenimento musicale conclusivo.
A partire dalle 18.30, l’evento prenderà il via a Latiano con una visita alla “Biblioteca dell’Appia”, situata all’angolo tra via Aldo Moro e via Salento. Successivamente, alle 19.30, ci sarà una visita guidata al Parco Archeologico di Muro Tenente. Questo sito ha recentemente rivelato una strada glareata di epoca romana quasi intatta, coincidente con il percorso della Via Appia come descritto nella Tabula Peutingeriana. La partecipazione a questa visita è libera e gratuita, senza necessità di prenotazione.
Il cuore dell’evento sarà a Mesagne, dove alle 20.30, nella centralissima piazza Commestibili, si terrà il convegno pubblico intitolato “Via Appia Patrimonio UNESCO: prospettive di sviluppo” (realizzato grazie al contributo della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del MiC).
Questo importante incontro vedrà la partecipazione di figure di rilievo come i sindaci di Mesagne e Latiano, Toni Matarrelli e Mino Maiorano, rispettivamente, insieme ad Angela Maria Ferroni, responsabile tecnico-scientifico della candidatura UNESCO, Francesca Riccio, Soprintendente ABAP per le province di Brindisi e Lecce, Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica, Amedeo Ciaccheri, presidente del Municipio VIII di Roma, Francesco Bandarin, ex direttore del Centro Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, e Gert Burgers, direttore del Parco Archeologico di Muro Tenente. Il dibattito sarà moderato da Gianmarco Di Napoli.
Alle 21.45, sempre in piazza Commestibili, sarà inaugurata la Casa dell’Appia, un piccolo “museo” illustrato sulla storia della Via Appia nel territorio di brindisino, allestita all’interno dell’Ufficio Centro Storico di Mesagne. La serata si concluderà alle 22.15 con un concerto di Daria Falco e Bruno Galeone, che offriranno un viaggio musicale attraverso le tradizioni del sud Italia con influenze sonore del Mediterraneo.
Per tutta la giornata del 28 luglio, sarà garantito l’accesso gratuito al Castello/Museo di Mesagne. Inoltre, dalle 18:00 alle 23:00, ci saranno aperture straordinarie e accesso gratuito ai principali presidi culturali e archeologici del Sistema Urbano Museale, inclusi la Necropoli di Vico dei Cantelmo, il “Museo di Arte Sacra Cavaliere-Argentiero”, la Chiesa Matrice e la Chiesa di Sant’Anna. Alle 18:30 e alle 19:30, saranno organizzati due tour urbani su itinerari archeologici con guida turistica, disponibili su prenotazione.
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Mostra «7 secoli di arte italiana», già superate le duemila presenze
e domenica visite guidate gratuite con gioco nel riconoscere i personaggi immortalati nelle opere
La bellezza annienta il caldo afoso e sono già oltre duemila, provenienti da tutte le province pugliesi, i visitatori della mostra «G7, sette secoli di arte italiana», allestita nelle sale nobili del castello di Mesagne (Brindisi) per la cura del prof. Pierluigi Carofano ed organizzata - nell’ambito del Protocollo d’Intera Puglia Walking Art - da Micexperience Rete d’Imprese, con enti promotori il Comune di Mesagne e la Regione Puglia, in collaborazione con il Ministero della Cultura e con un accordo appena siglato con Aeroporti di Puglia, grazie al quale si ammette una scontistica speciale sull’ingresso dei viaggiatori da e per gli scali pugliesi.
«I commenti lusinghieri espressi dai visitatori dicono che è stata realizzata la 52ª opera d’arte: quella di riunire in un unico contenitore culturale 51 opere originali di indubbio appeal, rendendo l’evento mesagnese un “unicum” mai realizzato nel Meridione d’Italia», ha commentato il presidente di Micexperience Rete d’Imprese, Pierangelo Argentieri. «Dalle telefonate che riceve la segreteria per i gruppi di visitatori e le prenotazioni traspare un notevole entusiasmo – ha aggiunto Argentieri – ed è singolare che alcuni chiedano delle singole opere, soprattutto Leonardo, Raffaello, Canova e Burri, nonché delle esperienze di guida collettiva gratuita compresa nel presso del biglietto che viene riservata nel pomeriggio di domenica».
E domenica appunto, restando in tema, ci si soffermerà su un particolare notato da alcune guide durante le esposizioni: il “gioco” fra alcuni visitatori nel riconoscere quelli che nel linguaggio tecnico vengono definiti gli attributi iconografici, cioè – dicono gli studiosi - «gli elementi identificativi delle varie figure sacre dall’abbigliamento alle fattezze del volto, gali oggetti tenuti in mano agli animali che accompagnano i soggetti dipinti». «Abbiano sentito un papà spiegare al figlio adolescente: “Questo è san Pietro e lo si riconosce dalle chiavi che reca fra le mani; quest’altro è san Paolo che impugna la spada…” – dice ancora Argentieri -. Erano davanti alla “Madonna in trono col Bambino, Angeli e Santi” di Sano di Pietro, custodito nella Pinacoteca nazionale di Siena».
«Nelle visite guidate gratuite di domenica 28 luglio si proporrà anche questo “gioco” nel riconoscere attraverso gli attributi iconografici i protagonisti di alcune delle opere in mostra – spiegano dall’organizzazione –. Ovvio che si partirà proprio da Sano di Pietro – aggiungono – ma, senza anticipare nulla, si potrebbe andare alla ricerca, ad esempio, di un Michelangelo Buonarroti “nascosto”…». Anche questa domenica, dunque, e con questa peculiarità, visite guidate incluse nel biglietto d’ingresso con appuntamenti (capienza massima 30 persone) alle ore 19,00 e 20,30.
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Mesagne. Coppia di anziani mette in fuga 2 ladri
Ladri messi in fuga da una coppia di coniugi anziani. E' accaduto oggi pomeriggio a Mesagne, quando due giovani hanno citofonato all'abitazione di una coppia di persone anziane che risiede nel rione di Mater Domini. Probabilmente controllavano se nelle abitazioni ci fosse gente. Sono stati sfortunati perchè i proprietari hanno aperto la porta e si sono trovati di fronte due giovani, un ragazzo e una ragazza, ben vestiti e gentili che, a quel punto, hanno chiesto di poter entrare per ottenere alcune informazioni. La coppia di anziani mentre i due stavano per entrare in casa gli hanno detto che avrebbero chiamato i carabinieri per controllare che i due non fossero dei lestofanti. I due si sono guardati in faccia e si sono dati a precipitosa fuga. Inutile il tentativo della coppia di vedere se avessero in zona un palo o un'auto poichè i due giovani sono svaniti. Ed ancora una volta questi furti o tentativi di furto si verificano in zona Mater Domini. Probabilmente in zona c'è qualcuno che fornisce ai ladri gli obiettivi da colpire.
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