Redazione

L’emergenza climatica che stiamo vivendo ci impone un cambio di passo urgente. La produzione energetica basata sulle fonti fossili è una delle principali cause delle emissioni di CO2, va da sé che oggi il ricorso a impianti di produzione energetica a fonti energetiche rinnovabili è l’unica strada perseguibile e deve procedere di pari passo con gli obiettivi di decarbonizzazione fissati per il 2035.

L’Italia, per raggiungere questi obiettivi, dovrà produrre almeno 159 GW di potenza complessiva da fonti rinnovabili entro il 2030 e 250 GW complessivi al 2035, di cui 180 GW di nuove installazioni.

Nel raggiungimento degli obiettivi di diffusione delle fonti rinnovabili, fondamentale sarà il ruolo delle Regioni che, secondo il Decreto del 21 giugno 2024, dovranno individuare le “aree idonee”, ovvero le aree in cui è previsto un iter accelerato e agevolato per la costruzione e l'esercizio degli impianti a fonti rinnovabili e delle infrastrutture connesse, secondo le disposizioni vigenti di cui all'art. 22 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199.

Il ruolo della nostra regione nella strategia energetica italiana è fondamentale, tanto che la produzione prevista al 2035 è del 9,2% del totale nazionale. La Puglia è destinata a diventare un hub delle rinnovabili, creando una filiera che porterà riscontri in termini ambientali, tecnologici, sociali ed economici. È necessario governare questo processo per creare sinergie con i territori, coinvolgere il mondo del lavoro e della formazione, sviluppare la logistica e rendere, finalmente, i cittadini pugliesi protagonisti di questo cambiamento.

L’iter procedurale di individuazione delle aree idonee deve, a nostro avviso, essere accompagnato da una campagna di ascolto e comunicazione su quanto emerso dallo studio del territorio, al fine non solo di informare, ma anche di migliorare il Piano in caso di criticità. È indispensabile definire il nuovo Piano Energetico ambientale Regionale fermo al 2009, la cui programmazione è il riferimento essenziale per individuare le aree idonee.

I principi cardine su cui deve basarsi il piano, per non rischiarare di essere concretamente inattuabile, devono tenere conto che gli impianti non possono solo essere inseriti in aree degradate e non possono rispondere ad un criterio di invisibilità. Inoltre, vanno salvaguardati gli eventuali progetti che alla data di entrata in vigore della legge regionale abbiano già avviato una delle procedure amministrative attuative dell’impianto.

La Puglia, negli ultimi anni, ha dato un enorme contributo alle produzioni industriali, mostrando allo stesso tempo grande sensibilità circa i temi legati alle fonti rinnovabili. Per questo deve essere accompagnata da una pianificazione concreta e partecipata, che possa condurla verso questo processo di innovazione. 

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Il Consigliere per la Sanità del Presidente della Regione Puglia, dott. Tommaso Gioia, interviene con forza sulla delicata questione dell'internalizzazione del Centro per neurolesi e motulesi di Ceglie Messapica. Una decisione normativa necessaria, ma che desta serie preoccupazioni per i lavoratori coinvolti.

"Nonostante i toni trionfalistici - dichiara senza mezzi termini il dott. Gioia - nutro una moderata, ma fondata preoccupazione per il futuro dei lavoratori del presidio. È stato loro ripetutamente garantito che nessuno sarebbe rimasto senza impiego, eppure il bando per le nuove assunzioni a tempo indeterminato sembra mettere a rischio proprio questo."

Dopo un'attenta analisi, insieme ad esperti del settore, il Consigliere ritiene che il bando vada rivisto e rimodulato, al fine di salvaguardare i diritti di chi, fino a ieri, aveva un'occupazione stabile. "Non possiamo permettere - incalza Gioia - che questi lavoratori si ritrovino in una situazione di incertezza."

Il Consigliere, invece, esprime un giudizio positivo sulla scelta dell'avviso a tempo determinato riservato al personale interno, considerandolo un passo nella giusta direzione per assicurare la continuità lavorativa e la stabilità degli operatori attualmente impiegati.

"Siamo di fronte a una sfida importante - conclude il dott. Gioia - che richiede il massimo impegno e la tutela dei diritti dei lavoratori, elemento fondamentale per garantire la qualità dei servizi offerti ai cittadini."

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Come se fosse un semplice adeguamento tecnico al gasdotto TAP molto contestato finora.

TAP si permette di chiedere il raddoppio della portata da 10 a 20 miliardi di metri cubi chiedendo la non assoggettabilità a una nuova Valutazione di Impatto Ambientale: come se fosse quasi un’opera minore, un piccola modifica al progetto originario.

Intanto è stata confermata la tendenza della sempre minore domanda di gas nel nostro paese: appena 31 miliardi mc nel primo semestre 2024, il dato più basso dal 2013. Il consumo di gas è passato dai 39,8 mld mc del primo semestre 2021 ai 31,1 mld mc del primo semestre 2024: una riduzione del 21,86%.

In seguito alla riduzione del consumo di gas, anche le import di gas naturale si è  ridotto:  - 6,5 % confrontando il mese di giugno 2023 con il mese di giugno 2024.

Ma c’è una netta diminuzione delle esportazioni di gas naturale del -77,9% confrontando il primo semestre 2023 col primo semestre 2024, flessione che è addirittura del -85,2% raffrontando giugno 2023 con giugno 2024, un vero crollo delle esportazioni di gas: perciò l’Europa non ha bisogno del gas in più di TAP

Ma TAP dimentica anche che il gasdotto TAP era stato autorizzato per 10 miliardi di metri cubi, eludendo le prescrizioni per la direttiva Seveso 3, cioè la valutazione per rischio di incidente rilevante della Comunità Europea, stando così sotto i limiti imposti dalla Direttiva.

E non furono considerati gli effetti cumulativi tra il PRT di Melendugno e l’interconnessione TAP/SNAM del gasdotto fino a Matagiola, Brindisi, perché due erano state costruite due linee distinte da un reticolato adiacente, ma formalmente due gasdotti distinti.

TAP è a giudizio presso il Tribunale di Lecce per disastro ambientale per il gasdotto.

Col raddoppio, non solo l’opera rientra nella direttiva Seveso 3, ma nessuna Valutazione di Impatto Ambientale è stata chiesta per l’interconnessione TAP/SNAM verso Matagiola, Brindisi, prolungamento necessario del gasdotto TAP, dove sussistono altri 11 impianti a rischio di incidenti rilevanti.

La furbata di TAP e SNAM di chiedere la non assoggettabilità a nuova valutazione del solo tratto fino a Melendugno, sanerebbe anche il raddoppio del gasdotto fino a Brindisi, e ciò non è accettabile.

Inoltre a Matagiola, Brindisi,  SNAM ha presentato un ulteriore progetto di gasdotto, sarebbe il tredicesimo, fino a Masseria Manampola, vicino Grottaglie, del diametro di 56 pollici e finanziato dal PNRR.  Matagiola, a 4 chilometri dal popoloso quartiere di Sant’Elia diventerebbe una bomba a livello di rischio di incidente.

La Campagna Nazionale Fuori dal Fossile insieme a associazioni locali ha presentato le proprie osservazioni al progetto e invita tutte le autorità locali a tenere la massima attenzione sui soliti progetti inutili, dannosi e costosi che non portano nessun vantaggio, ma solo danni al territorio e profitti per i proponenti.

Invitiamo tutta la cittadinanza al sit in di sabato 19 ottobre, dalle ore 17.30, incrocio corso Roma Corso Umberto per parlare di DL 1660 e anche di questi sopprusi nel nostro territorio.

Brindisi, 16/10/2024

Movimento No TAP/SNAM di Brindisi

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BRINDISI IN TOTALE EMERGENZA CADE A TORINO

IL PUNTEGGIO FINALE di 82-61 IN FAVORE DEI PADRONI DI CASA AL PALA ASTI DI TORINO.

Quinta giornata di campionato di Serie A2 e sconfitta in trasferta per una Valtur Brindisi in totale emergenza di uomini, rotazioni ed energie per un roster ridotto all’osso viste le assenze nel reparto lunghi di Ogden, Vildera e Ndzie. La squadra lotta e prova ad usare le poche armi a disposizione, Torino ne approfitta e alla lunga distanza scava un solco con cui gestisce e amministra l’andamento del match.

Lo starting five dei biancoazzurri è rivoluzionato per ovvie ragioni e coach Bucchi decide di iniziare l’incontro con Calzavara-Allen-Arletti-De Vico-Del Cadia. La squadra di casa sfrutta la prestanza fisica del lungo statunitense Ajayi, Brindisi risponde con i cinque punti in fila dell’ex di turno De Vico (9-11 al 7’). Del Cadia commette due falli personali molto presto costringendo lo staff tecnico ad abbassare subito il quintetto, privi di un pivot di ruolo. La personalità di Gallo permette a Torino di piazzare il primo break dell’incontro sul 9-0 per chiudere la prima frazione in vantaggio 18-11. L’attacco brindisino si inchioda per dodici minuti di gioco ad un solo canestro dal campo realizzato, fattore che determina un gap in doppia cifra da recuperare (29-14 al 17’). Torino converte al meglio un primo tempo da 6/15 al tiro dalla lunga distanza, Brindisi si ferma a 25 punti in venti minuti. Al rientro in campo la squadra di casa continua ad aggredire e aumentare il ritmo, Montano timbra ancora il match a suon di triple, Fantoma e Allen provano a scuotere i suoi ma la differenza di intensità e rotazioni è largamente a favore della Reale Mutua per il vantaggio sul +21 a fine terzo quarto (63-42). Taylor sale di colpi nel finale prendendosi la scena al Pala Asti da MVP dell’incontro, Brindisi si ritrova a -26 e nel momento più difficile tira fuori carattere e orgoglio risalendo a -15 (74-59 al 38’). Il finale dal Pala Asti di Torino recita il punteggio di 82-61.

Prossimo turno di campionato, in programma lunedì 21 ottobre in trasferta sul campo della Real Sebastiani Rieti. Palla a due alle ore 21:00.

IL TABELLINO

REALE MUTUA TORINO-VALTUR BRINDISI: 82-61 (18-11, 37-25, 63-42, 82-61)

 

REALE MUTUA TORINO: Ladurner 3 (1/3, 4 r.), Ajayi 13 (2/5, 1/3, 12 r.), Landi 13 (1/4, 3/6, 7 r.), Schina (0/1, 0/2, 2 r.), Gallo 6 (3/3, 0/2, 4 r.), Severini 3 (0/1, 1/4, 5 r.), Taylor 28 (5/8, 6/10, 3 r.), Montano 12 (0/2, 4/10, 2 r.), Seck (1 r.), Ghirlanda 4 (1/2, 0/1, 1 r.), Garuzzo ne. Coach: Boniciolli.

VALTUR BRINDISI: Buttiglione, Laquintana (0/2, 0/2, 1 r.), Arletti 6 (1/1, 2 r.), Del Cadia 6 (3/5, 9 r.), Fantoma 4 (2/3, 0/3, 2 r.), De Vico 6 (0/2, 1/5, 2 r.), Radonjic 5 (1/2, 1/6, 10 r.), Calzavara 10 (5/7, 0/4, 5 r.), Allen 24 (3/8, 4/8, 2 r.), Guadalupi ne. Coach: Bucchi.

ARBITRI: Ursi – Moretti - Martellosio. 

NOTE - Tiri liberi: Torino 11/16, Brindisi 13/18. Perc. tiro: Torino 28/68 (15/38 da tre, ro 14, rd 29), Brindisi 21/58 (6/28 da tre, ro 10, rd 29).

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Dichiarazione del consigliere Pier Luigi Lopalco(PD)

È inaccettabile quanto annunciato dal Ministro Giorgetti e contenuto nella legge di bilancio del Governo nazionale per il 2025: dopo aver promesso per mesi di aumentare di 3 miliardi e mezzo di euro il fondo sanitario, ci ritroviamo oggi con un incremento di appena 900 milioni di euro. Una cifra del tutto insufficiente e irrisoria rispetto alle reali necessità del nostro sistema sanitario, che si traduce in un ennesimo colpo inferto alla sanità pubblica italiana.

Il Governo delle promesse non mantenute, che sembra non aver fatto tesoro degli insegnamenti della pandemia, più che investire per garantire un servizio sanitario nazionale efficiente e accessibile a tutti, smantella un sistema che dovrebbe essere tutelato e rafforzato. Non depauperato!

Di fronte al crescente bisogno di cure tempestive da parte dei cittadini e alla necessità di risorse sempre più adeguate per garantire una medicina di prossimità, la risposta della destra di Governo va in tutt’altra direzione e mette a rischio il diritto fondamentale, garantito dalla nostra Costituzione, alla salute.

È ora che il Governo comprenda che la tutela della salute deve essere una priorità assoluta che non può e non deve essere messo in secondo piano per questioni di bilancio, perché in gioco c’è la vita e il benessere di milioni di cittadine e cittadini. Chiediamo pertanto un immediato ripensamento di questa manovra e l’assegnazione delle risorse promesse e necessarie per garantire un servizio sanitario pubblico degno di un Paese civile.

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– Il Comune di Fasano annuncia il completamento della parte principale dei lavori di riqualificazione di Largo Oronzo Guarini. A partire da venerdì, 18 ottobre, sarà nuovamente attiva la fermata del servizio di trasporto pubblico urbano situata presso il piazzale Stazione.

Si informa, pertanto, che la fermata attualmente utilizzata dal servizio di trasporto pubblico urbano, posizionata in viale Ponte di Cesare all'angolo con viale Stazione, non sarà più operativa da venerdì 18 ottobre.

Si invitano tutti gli utenti a prestare attenzione a questa modifica e a utilizzare la nuova fermata di Largo Oronzo Guarini per le loro esigenze di trasporto pubblico.

Si ricorda inoltre che sono operative le nuove paline interattive che avvisano gli utenti in tempo reale su arrivi e partenze ed eventuali ritardi dei bus, e una web app (clicca qui o scansiona il QRcode sulle paline), che permette di ricevere sul proprio dispositivo mobile tutte le informazioni utili per fruire correttamente del servizio di trasporto pubblico locale, oltre alla possibilità di collegarsi al sito Cotrap per acquistare online, comodamente dal proprio telefonino, i ticket di viaggio.

Le nuove paline interattive sono anche fornite di pulsante con scritte in linguaggio braille che attivano il sistema informativo audio per gli utenti ipovedenti.

L'Amministrazione Comunale ringrazia la cittadinanza per la pazienza e la collaborazione mostrata durante i lavori di riqualificazione e si impegna a continuare a migliorare i servizi offerti alla comunità.

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Sarà Ostuni la quarta città in Italia ad ospitare il corso per Degustatore dell’Olio organizzato dall’Ais (Associazione Italiana Sommelier). Il percorso didattico è stato presentato oggi all’interno dell’Ostuni Palace (che sarà la sede del corso a partire dal prossimo 6 novembre). Ad illustrare obiettivi e programma del corso in conferenza stampa il presidente dell’Ais Puglia, Giacomo D’Ambruoso, e Rocco Caliandro Delegato AIS Brindisi. Presente questo pomeriggio per i saluti istituzionali anche il sindaco di Ostuni, Angelo Pomes. Le lezioni frontali del corso saranno strutturate secondo un percorso modulare costituito da 3 sezioni. Nel primo modulo verranno esaminati gli aspetti tecnico-agronomici alla base della produzione, saranno forniti gli strumenti per valutare eventuali difetti e, insieme, verrà proposto il modello AIS per la degustazione degli oli extra- vergini. Nel secondo modulo saranno considerati aspetti geografici relativi alla diffusione dell’olio extra-vergine a livello regionale, nazionale e internazionale e sarà presentata la scheda a punteggio per la valutazione quali-quantitativa dell’olio. Nel terzo modulo si entrerà nel vivo dell’abbinamento tra olio e cibo, con focus specifici sul tema delle tendenze gastronomiche attuali, sugli aspetti storico-culturali dell’olio extra-vergine e sulle sue proprietà nutraceutiche. 

«È con grande orgoglio che oggi presentiamo ufficialmente il Corso da Degustatore di Olio, un'iniziativa che, grazie all'impegno di Ais Puglia, prende vita in una delle capitali dell'olio pugliese: Ostuni. Questa città, conosciuta e apprezzata per il suo legame profondo con la tradizione olivicola- afferma D’Ambruoso - è la cornice ideale per un progetto che mira a diffondere la conoscenza e la valorizzazione dell'Olio Extra Vergine di Oliva, uno dei pilastri della cucina mediterranea e simbolo di qualità del nostro territorio. L'olio Evo non è solo un prodotto di eccellenza, ma è un vero e proprio patrimonio culturale, capace di unire le tradizioni gastronomiche dell'Europa del Sud e rappresentare un punto di incontro tra popoli e culture». «Attraverso questo corso, che si terrà presso l'Ostuni Palace Hotel a partire dal 6 Novembre, vogliamo offrire agli appassionati e ai professionisti del settore gli strumenti necessari per apprezzare e riconoscere l'altissimo valore di questo alimento, che racchiude in sé storia, sapienza e biodiversità. La Puglia è terra di olio, di tradizioni millenarie legate alla coltivazione dell’olivo, e con questa iniziativa ci impegniamo a rafforzare ulteriormente la consapevolezza del valore del nostro Olio Evo, promuovendo la sua cultura non solo a livello locale, ma in una visione più ampia e internazionale. Sono certo – evidenzia il presidente dell’Ais Puglia - che questo percorso formativo contribuirà a rendere ancora più forte il legame tra i pugliesi e il loro prezioso "oro verde", e a far conoscere le straordinarie qualità organolettiche che distinguono i nostri oli nel panorama mondiale». 

«Non posso nascondere l’emozione per la presentazione di questa sera, ma anche per quel che sarà dal prossimo 6 novembre. Lavoriamo in maniera sinergica – spiega Caliandro – per valorizzare questo territorio nel settore vitivinicolo da tanti anni. Non abbiamo mai risparmiato alcuna energia, custodendo ormai da qualche tempo il sogno di poter dedicare la stessa attenzione per un’altra eccellenza: l’olio extravergine di oliva, simbolo della nostra Puglia e patrimonio identitario della nostra cultura. Da qui l’emozione per l’avvio di questo percorso che avverrà a breve. Sono orgoglioso di quanto fatto fino a questo momento dalla nostra delegazione e convinto che la strada intrapresa sia quella giusta per rendere il giusto riconoscimento a quelle che sono queste due eccellenze del nostro territorio, come il vino e olio». L’istituzione del corso per Degustatori di Olio da parte dell’Ais rappresenta un passo decisivo verso il riconoscimento ufficiale della figura del professionista dell’olio Ais, aprendo nuove e interessanti opportunità di lavoro e valorizzando il ruolo strategico che questo prodotto d’eccellenza ricopre nella cultura e nell’economia italiana.

Un operatore della Polizia di Stato di Brindisi, libero dal servizio, ha sventato un furto in un’abitazione di San Vito dei Normanni.

La sera del 10 ottobre scorso, il poliziotto, che presta servizio al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ostuni, faceva rientro presso la sua abitazione di San Vito dei Normanni, quando si avvedeva della presenza di tre individui travisati che si introducevano sul balcone dell’abitazione attigua alla sua.

Dopo aver richiesto l’ausilio di altri colleghi, in attesa che giungessero, si qualificava nel tentativo di immobilizzare i tre, ma di tutta risposta questi cercavano di fuggire e così il poliziotto si poneva all’inseguimento di uno di loro; accortisi della tenacia del poliziotto, i malviventi lo affrontavano brandendo un bastone di circa 30 cm col quale cercavano di colpirlo al capo, non riuscendoci in quanto riusciva a pararsi con il braccio, rimediando una contusione.

Successivamente i tre si introducevano su un’auto di grossa cilindrata, alla cui guida vi era un quarto complice, riuscendo a far perdere le loro tracce. Alla vittima, visitata presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Perrino”, per fortuna, non veniva riscontrata alcuna frattura e veniva dimessa con una prognosi di 5 giorni. All’Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato sono andati i complimenti del Questore della Provincia di Brindisi per la professionalità con cui ha affrontato la situazione.

FURTI: COLDIRETTI PUGLIA, I PREDONI DEGLI OLIVETI FANNO RAZZIA DI OLIVE NELLE CAMPAGNE.

Con l’avio della campagna olivicola e olearia, si riaccende il fenomeno delle razzie di olive che vanno sorvegliate di notte e scortate di giorno e di notte durante i trasferimenti nei frantoi. E’ la denuncia di Coldiretti Puglia, rispetto a quanto sta già avvenendo negli oliveti a partire dalla ‘zona calda’ a Bitonto, dove le bande criminali hanno riavviato i furti di olive, ma il fenomeno annualmente riguarda l’intera regione.

I gruppi di malfattori in 3/5 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero – aggiunge Coldiretti Puglia -  battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Le squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta, ma a rischio sono anche i mezzi, camion e autocarri che trasportano le olive.

Con la raccolta 2024 delle olive in Puglia per la produzione dell’olio extravergine che segna in media un crollo del 40% rispetto allo scorso anno a causa della siccità, il fenomeno dei furti  rende lo scenario ancora più critico. Oltre alla perdita di reddito per il furto di olive e al danneggiamento delle piante, gli agricoltori sono costretti ad impiegare più manodopera per recuperare dal terreno parte della ‘refurtiva’ che i ladri non riescono a portare via, aggiunge Coldiretti Puglia.

Secondo l’analisi dell’Osservatorio sulla criminalità dell’agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso da Coldiretti sui risultati conseguiti dalle Forze di Polizia, l’intero comparto agroalimentare è caratterizzato da fenomeni criminali legati a furti, estorsioni e alla contraffazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti. I danni al sistema sociale ed economico sono molteplici, dal pericolo per la salute dei consumatori finali, all’alterazione del regolare andamento del mercato agroalimentare. Per questo Coldiretti Puglia, ringraziando le forze dell’ordine per l’opera incessante svolta quotidianamente, chiede una stretta sui controlli per assicurare maggiore sicurezza agli agricoltori e agli operai.

Il fronte dell’illegalità è sempre più ampio e riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio all’attività agricola e, non da ultime, le produzioni agricole ed agroalimentari. I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la “porta di ingresso principale” della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale. Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati lasciando le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali. Capitolo a parte merita il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliesi e dei consumatori.

Nuova battaglia dei Cicloamici di Mesagne che sabato scorso hanno inviato una nota alla direzione regionale di Rete Ferroviaria Italia con la quale hanno chiesto l’apertura a ciclisti e pedoni della strada demanio ferroviario tra invaso del Cillarese e linea ferroviaria Brindisi Taranto. In pratica le associazioni ambientaliste Cicloamici Fiab di Mesagne, il Wwf di Brindisi, Legambiente Brindisi, Italia Nostra Sezione di Brindisi hanno inviato il 12 ottobre scorso un documento a Rete Ferroviaria italiana.

Con questo intendono formulare alcune riflessioni ed una proposta utili a integrare e potenziare le modalità di trasporto sostenibile ovvero trasporto ferroviario con il trasporto in bici e a piedi. Chiedono in particolare che sia aperta a pedoni e ciclisti una strada appartenente a Rfi collocata nei pressi della Stazione di Brindisi “Perrino”. La predetta strada ha un’importanza turistica e culturale di enorme valore poiché tra l’antico tracciato della via Appia e il bacino idrografico del Cillarese che rappresenta per Brindisi una risorsa naturalistica e ricreativa importante. Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli eventi e le iniziative atte a valorizzare il bacino idrografico, l’invaso, le strade lungo l’argine del Canale del Cillarese e dei suoi affluenti.

Nella nota gli ambientalisti hanno precisato che “la strada in questione appartiene al demanio ferroviario ed attualmente è chiusa al traffico, ma che potrebbe divenire un itinerario di alta valenza paesaggistica utile a collegare gli itinerari a Brindisi e condurre ciclisti e pedoni diretti a Brindisi alla ciclabile Pittachi”.La strada ha lunghezza 1,36 chilometri si trova compresa tra una sbarra sulla via Giovanni Rizzo e un muro di sbarramento collocato subito dopo il sottopasso ferroviario che si innesta poi su strada comunale “Lo Spada”.  La strada di Rfi può condurre in tranquillità e sicurezza, turisti, pellegrini e cittadini dalla città fino ai diversi itinerari collegati alla Via Appia - Via Appia Claudia tra Brindisi e Taranto e Via Appia Traiana tra Brindisi e Bari. La strada rappresenta, pertanto, una straordinaria risorsa da subito fruibile senza gravare sulle pubbliche finanze. Infine, nella nota le scriventi associazioni ambientaliste “chiedono a Rfi che sia riaperta e riqualificata la strada appartenente al demanio ferroviario.

Proponiamo che la strada divenga una pista ciclopedonale e dunque un itinerario riservato a ciclisti e pedoni ed al più ai frontisti in modo da garantire la migliore sicurezza e rappresentare una straordinaria risorsa per la mobilità sostenibile in Provincia di Brindisi. Proponiamo che Rfi possa attuare virtuose azioni di integrazione tra trasporto ferroviario e trasporto in bici. Candidando le stazioni ferroviarie a divenire veri e propri hub per la Via Appia patrimonio Unesco capaci di trasportare accogliere, informare e nutrire escursionisti, pellegrini e semplici cittadini”.446bece0-520f-4012-aaae-442d72af01b6.jpgb0d9f4c2-0577-4e6e-8a4c-98bf5739ffc9.jpgpiantina_del_tratto_di_strada_di_Rfi.pnga2fab6f4-e8bb-4c7c-9865-4249b5e64d30.jpgcicloamici_e_rete_ferroviaria.jpegc2d1dd8d-1bee-4476-a8a4-1d9c96a89559.jpg

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