Bombe a Mariupol uccidono la sua famiglia umana, cagnolina sopravvive 49 giorni
Bombe a Mariupol uccidono la sua famiglia umana, cagnolina sopravvive 49 giorni senza cibo né acqua corrente. Enpa la riporta in Italia per riunirsi alla figlia della coppia defunta.
Roma, 8 agosto 2023 - Marta è una cagnolina ucraina di taglia media, nera e marrone. Vive a Mariupol con la sua famiglia, Lidia e Leonid. A marzo Leonid muore sotto i bombardamenti. Lidia rimane con Marta ma è malata, e, non vedendo tornare Leonid, smette di mangiare e muore anche lei, a due settimane di distanza dal marito. Mariupol è ancora sotto i bombardamenti, in tanti sono scappati e nessuno si accorge che Marta è rimasta sola, chiusa in un piccolo patio sul retro della casa di Lidia e Leonid. Marta rimane lì per 49 giorni, senza acqua corrente e senza cibo a disposizione, fino a quando dei vicini di casa la notano e la recuperano. Probabilmente è riuscita a bere grazie alla presenza di neve e ghiaccio ma ha bisogno di aiuto e i vicini si prendono cura di lei. Ben presto anche loro sono costretti ad abbandonare Mariupol e liberano Marta in strada. Marta, però, aspetta ogni giorno fuori dal cancello di casa sua, nella speranza che la sua famiglia torni a prenderla. Altri vicini la vedono e iniziano a darle da mangiare e contattano la figlia di Lidia e Leonid, Iuliia, che vive e lavora in Italia: si occuperanno loro di Marta. Iuliia, però, che ha perso la madre e il padre nel giro di due settimane, senza poterli rivedere, salutare o seppellire, vuole a tutti costi riunirsi con Marta. Per questo chiama l’Ente Nazionale Protezione Animali che si attiva immediatamente. Il percorso è lungo e insidioso perché uscire da Mariupol prima, e dalla Ucraina, poi, non è cosa semplice durante la guerra perché Mariupol nel frattempo è stata occupata dai russi, nessuno può entrare o uscire. Attraverso una rete di volontari del posto con cui Enpa è in contatto dall’inizio della guerra, Ma viene trovato un volontario che compie il miracolo, riesce a far uscire Marta dalla zona occupata.
Passando per la Georgia e la Turchia, dopo 7 giorni di viaggio Marta arriva finalmente a Varsavia dove la va a prendere Iuliia. riesce ad uscire dall’Ucraina, direzione Budapest. Qui un aereo la aspetta per portarla a Milano, dove finalmente può riabbracciare Iulia. L’incontro è da brividi, scorrono tantissime lacrime di gioia e dolore: Marta ora è casa e Iuliia ha ritrovato una piccola, grande l’unica parte che le resta della sua famiglia.
“Questa storia – afferma Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa - è entrata fin dal primo momento nel nostro cuore. Per Iuliia, Marta è famiglia, speranza, ricordo e amore. Riportarla a casa è stato subito prioritario e nonostante tutte le difficoltà che abbiamo incontrato non ci siamo arresi. Ringrazio i volontari che lo hanno chi ha reso possibile questo piccolo miracolo e tutti coloro che hanno lavorato affinché questa storia potesse avere un lieto fine. Gli animali domestici sono sempre famiglia e la loro presenza è ancora più importante e di conforto nei momenti di difficoltà. Sin dalle prime ore del conflitto in Ucraina ci siamo attivati per creare una task force che raccogliesse alimenti, medicinali e generi di necessità da portare oltre al confine, e al tempo stesso, delle strutture Enpa che potessero accogliere le creature portate in salvo in Italia. Abbiamo raccolto e donato 173 tonnellate di aiuti per animali e persone e salvato 142 tra cani e gatti”.
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