Redazione

Grande mostra a Mesagne, prosegue il boom di visitatori e domenica focus sulla scultura. 

Solo a guardare i numeri dei primi di ottobre - con migliaia di studenti in mostra e con una nuova ondata prevista da lunedì in avanti, tanto da determinare la decisione di prorogare l’evento -, è facile immaginare che ci si appresta a vivere un’altra domenica davvero speciale, nelle sale nobili del castello di Mesagne (Brindisi). Quelle sale affollate - nelle quali si può godere, fra le altre opere, della «Vergine delle rocce» di Leonardo e allievo -, continuano ad ospitare la grande mostra «G 7 - Sette secoli di arte italiana», curata dal prof. Pierluigi Carofano ed organizzata - nell’ambito del Protocollo d’Intesa Puglia Walking Art - da Micexperience Rete d’Imprese, con enti promotori il Comune di Mesagne e la Regione Puglia, in collaborazione con il Ministero della Cultura.
La mostra, tuttavia, fra le 51 opere esposte, propone anche il «Ritratto di gentildonna»  di Matteo Civitali (1436-1501), l’«Annibale Cartaginese» attribuito ad Andrea di Cione, detto il Verrocchio (1435-1488), nonché «Creugante» e «Damosseno», modelli in gesso da forma madre a tassello di Antonio Canova (1757-1822) e quindi è agevole pensare ad un focus su esperienze dell’arte scultorea italiana – e qui si citano le parole del prof. Carofano a commento delle opere nel vernissage del 13 giugno -, fra «l’eleganza di un ritratto» (Civitali), «l’arte del maestro di Leonardo» (Verrocchio) e quella de «lo scultore di Napoleone» (Canova). «Pensiamo che tutti e tre questi grandi artisti sono passati a miglior vita ad ottobre – osserva Pierangelo Argentieri, presidente di Micexperince -, ma oltre le coincidenze anniversarie che determinano questa riflessione sulla scultura italiana, credo sia importante notare come attraverso tre esempi si colga uno degli aspetti peculiari di questa mostra, che sarà irripetibile a comporsi: la collaborazione fra pubblico e privato, fra istituzioni e collezionisti. Il “Ritratto di gentildonna” di Matteo Cividali viene dall’Opera della Primaziale Pisana; l’”Annibale Cartaginese” attribuito al Verrocchio proviene da una collezione privata toscana, mentre i cosiddetti “Pugilatori” del Canova sono di proprietà dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Le schede di queste opere, al pari delle altre esposte, - ha conclude Argentieri – sono state curate in catalogo da studiosi specialisti di questi artisti e questa circostanza impreziosisce ancora di più la mostra mesagnese».
Giova ricordare che la mostra, domenica 13 ottobre, sarà aperta al pubblico dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20 (info 3270112818 o segreteria@pugliawalkingart. com).

In Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa: Matarrelli, un autentico salto nel futuro.

Sarà inaugurata lunedì 14 ottobre nell’impianto di ko depurazione di Castellana Grotte
Nasce in Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa. Si inaugurerà lunedì 14 ottobre nell’impianto di depurazione di Castellana Grotte la struttura all’avanguardia in cui le acque reflue urbane già trattate e idonee all’irrigazione verranno ulteriormente depurate – attraverso tecnologie avanzate - per essere utilizzate per la produzione in situ di verdure e pesce. Una realizzazione di straordinaria importanza per la quale Autorità Idrica Pugliese, ente coordinatore istituzionale del progetto AWARE (Aquaponics from WAstewater REclamation, www.aware-eu.eu), era stata insignita del prestigioso premio CRESCO Award Città Sostenibili lo scorso anno a Genova in occasione dell’Assemblea annuale dell’Anci.
«Siamo orgogliosi di aver contribuito, insieme a qualificati professionisti provenienti da sette Paesi Membri dell’Unione, a questo risultato. Che per noi è insieme un traguardo dall’enorme valore scientifico ed anche un punto di partenza da cui muovere per esportare approccio, metodo e tecnologia nel resto del continente», dichiara l’ingegnere Roberta Maria Rana, dirigente responsabile del Servizio Depurazione e Recapiti di AIP che ha seguito tutte le fasi di sviluppo del progetto.
Analoga soddisfazione esprime il Direttore Generale di AIP Cosimo Ingrosso, per il quale «questa iniziativa, al di là dell’impatto scientifico di eccezionale rilevanza, è in linea con le strategie e le attività di pianificazione e investimento dell’ente attuate negli anni, tutte incentrate sulla tutela dell’acqua, che è il maggiore dono concesso all’umanità».
«Un autentico salto nel futuro» per il Presidente AIP Toni Matarrelli, «soprattutto in una fase drammatica per le popolazioni del Sud d’Italia e del mondo, afflitte dalla siccità. Attraverso la tecnologia pilota realizzata in Puglia, si potranno abbattere tanto lo sperpero di acqua, quanto i livelli di inquinamento, coniugando ecologia, sostenibilità e impresa».

Dopo la sconfitta al fotofinish contro il Cus Foggia all’esordio, la Rossotono New Virtus Mesagne si appresta al debutto casalingo contro quella che, dagli addetti ai lavori, è dipinta come la formazione più forte e completa del girone: la Valentino Castellaneta.

 
Il risultato del primo turno di campionato, infatti, sembra confermare l’andamento del precampionato, considerando il parziale di 104-62 che il roster di coach Luisi ha rifilato al malcapitato Barletta, con Staselis sugli scudi grazie ad una prestazione super da 30 punti. In doppia cifra anche Iannelli, Laghi e Migliori, rispettivamente a referto con 18, 16 e 14 punti.
 
Staselis, guardia trentenne di 190 cm, lo scorso anno si è distinto in B interregionale con la Dinamo Brindisi, dove ha lasciato ai tifosi biancazzurri una media gara di 25.3, con un best season di 38 punti. Anche Iannelli, ala forte di 27 anni, ha il vizietto della doppia cifra e lo scorso anno ha difeso i colori del Molfetta con un best season di 21 punti. 
 
“Probabilmente è l’avversario peggiore che potessimo incontrare in questo momento”, ammette il Presidente Guarini. “Il calendario non è certo stato gentile con noi, considerando anche quelli che saranno gli avversari dei prossimi turni, ma noi abbiamo una grandissima fiducia nel gruppo che abbiamo costruito e quindi siamo certi che alla distanza verremo fuori. Siamo una squadra giovane, con pregi e difetti legati all’età, ma sono certo che i ragazzi sapranno difendere con orgoglio e passione i nostri colori. Vedo tanto impegno in palestra, lavorando in questo modo potremo solo far bene”.
 
Sul pubblico mesagnese, spesso il sesto uomo in campo, Guarini non ha dubbi: “Avremmo voluto esordire nel nuovo Pala DeFrancesco, ma siamo certi che i nostri tifosi sapranno farsi sentire anche nella struttura che ci ospita momentaneamente. I ragazzi hanno senza dubbio bisogno del calore dei nostri supporter e sono certo che, da questo punto di vista, Mesagne non deluderà”.
 
Palla a due prevista per le 18.00 di domenica 13 ottobre, nella palestra del Liceo Scientifico di Via Eschilo, agli ordini della sig.ra Carella di Brindisi e del sig. Conte di San Pietro Vernotico.

Bronchiolite. Amati: “Sono sconcertato. Politici veloci e burocrati lumache. Superati da Lombardia e altre 10 regioni. E i bambini pagano. Ecco cos’è accaduto” 

Comunicato  del consigliere regionale Fabiano Amati. 

“La vicenda della lotta alla bronchiolite mi sta sconcertando. In Puglia accade che i politici si rivelano veloci e i burocrati delle lumache. E a pagare sono i bambini. 
Ecco la triste storia di una regione che da essere prima in Italia, è stata superata da Lombardia e altre 10 regioni. 
"A maggio scorso il Consiglio regionale approvava - primi in Italia - una legge per l’utilizzo degli anticorpi monoclonali così da combattere efficacemente il virus respiratorio sinciziale, causa della bronchiolite, in grado di mettere a rischio anche la vita dei bambini. La legge entrava in vigore a fine maggio, senza però trovare esecuzione da parte delle strutture burocratiche della Regione e delle ASL. A ciò reagii con una vibrata protesta, trovando le burocrazie impegnate nella solita scusa della necessità di una delibera della Giunta regionale, che in ogni caso, pur senza essercene la necessità, arrivava agli inizi di agosto. A seguito della delibera, tuttavia, non accadeva nulla con riferimento alle gare per l’approvvigionamento, se non a partire dalle prime settimane di settembre. Ma a quella data, purtroppo, tutta la dotazione italiana dell’anticorpo monoclonale era stata assegnata, in base all’ordine cronologico, ad altre 11 regioni e province autonome. 
"La cosa interessante è che le procedure di acquisto dell’anticorpo da parte delle regioni che si sono aggiudicate parte del quantitativo disponibile, sono state eseguite tra giugno inoltrato e gli inizi di settembre. Ciò vuol dire che, se i burocrati regionali e le ASL avessero avviato le gare agli inizi di giugno, ossia non appena era stata approvata la legge regionale, saremmo stati i primi anche per l’approvvigionamento, poiché la prima regione italiana a garantirsi la fornitura, la Lombardia, ha effettuato la gara a giugno inoltrato. Ma se pure si volesse ammettere che ai burocrati non interessi di essere tra i primi, magari accontentandosi di una posizione mediocre, le gare si sarebbero potute attivare subito dopo l’adozione della delibera della Giunta regionale, ossia nella seconda settimana di agosto, e con ciò saremmo comunque rientrati comodamente tra le regioni fornite, poiché la Campania, ultima regione con procedura utile, ha espletato la gara nella prima settimana di settembre. E invece, nulla di tutto questo. Le gare in Puglia si sono concluse a settembre inoltrato, risultando deserte poiché, come accennato, la casa farmaceutica produttrice aveva ormai esaurito il prodotto disponibile per l’Italia, disperdendo colpevolmente un primato che il Consiglio regionale aveva virtuosamente guadagnato; primato che, fuori da ogni logica competitiva, ci penalizza dal punto di vista sanitario perché non riusciremo a garantire salute ai bambini pugliesi. 
Per dettaglio d’informazione informo che le Regioni e Province autonome assegnatarie di un quantitativo di anticorpi monoclonali, sulla base della cronologia delle gare nel periodo giugno inoltrato e primi di settembre, sono: Lombardia, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Sicilia, Valle D’Aosta, Calabria, Piemonte, Emilia Romagna e Campania. 
"Una storia sconcertante, sulla quale ora devono essere i politici a trovare una soluzione per mancanze che essi non hanno commesso.”

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Martedì 15 ottobre 2024 alle ore 9.00, nella sala Francigena della direzione generale della Asl Brindisi in via Napoli, è indetta una conferenza stampa per la presentazione del progetto “La necropoli a cremazione di Torre Guaceto: diagnostica per immagini e gemello digitale per l’analisi dei resti umani antichi e la ricostruzione dei costumi funerari della tarda età del bronzo”.

Per la realizzazione del progetto è stata stipulata una convenzione, di durata triennale, tra Unisalento, Isbem, Cetma e Asl Brindisi, che formalizza un rapporto di collaborazione sugli studi in atto cui la Asl fornirà un contributo specifico alle ricerche archeologiche in corso nella necropoli protostorica a cremazione di Torre Guaceto, da un lato utilizzando la diagnostica per Immagini per lo studio dei resti umani antichi e l'analisi dei costumi funerari della Tarda Età del Bronzo e, dall’altro, nella realizzazione di gemelli digitali delle testimonianze funerarie che possano favorire la realizzazione di contenuti destinati alla valorizzazione e fruizione immateriale del patrimonio archeologico rinvenuto nel sito di elevato valore naturalistico.

Intervengono:

  • per la Asl Brindisi: Maurizio De Nuccio, direttore generale, Vincenzo Gigantelli, direttore sanitario, Loredana Carulli, direttore amministrativo, Eluisa Muscogiuri, direttore Radiodiagnostica e responsabile della gestione scientifica della convenzione, Raffaele Quarta, medico Asl Brindisi e responsabile scientifico della convenzione.
  • Francesca Riccio, architetto Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
  • Teodoro Scarano, professore associato del Dipartimento di Beni Culturali Università del Salento e direttore dello scavo
  • Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di gestione di Torre Guaceto
  • Alessandro Distante, direttore Isbem
  • Marco Alvisi, direttore generale Cetma
  • Italo Spada, Direttore del Dipartimento Design e New Media - Cetma
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Al via, nella Asl Brindisi, la campagna di vaccinazione antinfluenzale per la stagione 2024-2025.

L’offerta dei vaccini contro l’influenza è assicurata dai medici di medicina generale, dai pediatri di libera scelta e negli ambulatori vaccinali.

Le categorie maggiormente a rischio, a cui offrire gratuitamente il vaccino, sono

  • persone di età pari o superiore a 60 anni;
  • bambini sani nella fascia di età 6 mesi - 6 anni compresi;
  • persone dai 7 anni ai 60 anni di età affette da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza;
  • assistiti ricoverati o ospiti delle strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali;
  • donne in gravidanza o nel periodo post-partum;
  • alcune categorie professionali, quali operatori sanitari (compresi gli studenti dei corsi di laurea dell’area sanitaria e veterinaria), lavoratori dei servizi essenziali;
  • donatori di sangue.

La vaccinazione è il mezzo più efficace e sicuro per prevenire l’influenza e ridurne le complicanze, consentendo di proteggere sé stessi e le persone più fragili.

È possibile ricevere la vaccinazione antinfluenzale contemporaneamente ad altri vaccini (come quelli anti Covid-19, anti-Pneumococco, anti-Herpes Zoster).

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L'attacco rivolto alla nostra cooperativa è veramente spiacevole, in quanto mette in discussione la professionalità di oltre 400 lavoratori e soci che ogni giorno fanno assistenza a persone che hanno necessità. La Rondine ha tutti i requisiti per partecipare alle gare come riconosciuto da tar consiglio di Stato e anac e dimostrerà nelle sedi opportune e non sui giornali la correttezza del proprio operato.

Il Presidente 
Alberto Giuliani

Festa grande a Manfredonia, in provincia di Foggia, grazie al 10eLotto. Nel concorso di giovedì 10 ottobre, come riporta Agipronews, vinti 52mila euro in seguito a un “9 Oro” in un'estrazione frequente, con una giocata del valore di 2 euro. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito 22,9 milioni di euro, per un totale di oltre 2,9 miliardi da inizio anno.

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La città di Ostuni, ieri, durante la VIII edizione del Festival della Cooperazione Internazionale con tema “Nessuno Fuori: La cooperazione inclusiva nel Mediterraneo”, ha vissuto una giornata significativa all’insegna della solidarietà e della fratellanza, con la cerimonia di intitolazione del giardino di Largo Risorgimento a Raoul Follereau, apostolo dei lebbrosi e instancabile difensore dei più deboli. Follereau, noto per il suo impegno verso i malati e gli emarginati, è stato omaggiato come ispiratore di un amore attivo e concreto per gli esclusi e i fragili.

L'evento ha visto la partecipazione dell'arcivescovo di Brindisi-Ostuni, Giovanni Intini, che ha presenziato alla cerimonia insieme a delegazioni di persone con disabilità provenienti da Croazia, Italia, Marocco e Tunisia, sottolineando l'importanza di includere chiunque nella società e promuovere la fraternità. Presenti anche l’Amministrazione Comunale, con il Sindaco Angelo Pomes ed alcuni assessori, la Banca di Credito Cooperativo di Ostuni, rappresentata dal Presidente, Francesco Zaccaria. Durante l’evento, importante la presenza di Antonio Lissoni, Presidente Nazionale di AIFO e Giampiero Griffo, Presidente Nazionale della RIDS.

 Durante la serata precedente, nell’ambito della VIII edizione del Festival della Cooperazione Internazionale, i partecipanti hanno contribuito alla creazione di un'opera in stile trencadis, un mosaico colorato che verrà presto installato nel giardino, simbolo di unità e partecipazione collettiva. L’opera artistica, realizzata grazie al coinvolgimento di tanti ospiti e cittadini, rappresenta il valore dell’inclusione e della diversità.

A breve, l'AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau), in collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo, provvederà all’installazione di pannelli didattici all’interno del giardino. Questi pannelli costituiranno un percorso educativo permanente, ispirato agli ideali di Raoul e Madeleine Follereau, volto a promuovere la cultura della fraternità e della solidarietà tra le persone.

L’intitolazione del giardino non è solo un omaggio alla figura di Follereau, ma un impegno costante verso l’inclusione e la giustizia sociale, che continuerà a vivere attraverso eventi, progetti e iniziative future in questo nuovo spazio cittadino.

L’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, Mons. Giovanni Intini, sottolinea come «L'importanza sta tutto nel poter indicare queste figure, non solo come memoria del passato, ma anche come figure che oggi possono ispirare anche la nostra azione in un tempo abbastanza difficile. Avere questi modelli di inclusione, di cura, di accoglienza, anche di integrazione, diventa per noi veramente una possibilità di cambiare la rotta di questo nostro mondo».

Il Coordinatore della VIII edizione del Festival della Cooperazione Internazionale, Franco Colizzi, spiega «AIFO ha compiuto ormai 23 anni e questo è un traguardo per noi che conferma come sia possibile capovolgere un paradigma sbagliato, quello per cui ci sono persone deboli, persone forti, persone più valide e altre invalide, persone da includere e altre da escludere».

 

Prosegue «Il riconoscimento vero che viene dalla storia di Follereau, dalla storia dei malati di lebbra è che tutti quanti noi abbiamo delle fragilità ed esserne consapevoli, assumere su di sé questa condizione umana che è sostanziale, rappresenta la forza di tutti noi».

 

Il Sindaco di Ostuni, Angelo Pomes, afferma «Sono particolarmente orgoglioso che la città di Ostuni si stia caratterizzando per tutta una serie di iniziative che mettono al centro coloro i quali al centro non lo sono mai, gli ultimi, gli emarginati, i malati. Dare una rappresentazione di questo genere, l'intitolazione a un uomo che ha dedicato la sua vita agli ammalati, secondo me è un segnale molto importante.»

 

Per il Presidente Nazionale AIFO, Antonio Lissoni «La VIII edizione del Festival della Cooperazione Internazionale, divenuto una presenza costante, è un traguardo importante per noi di AIFO».


Continua «Sono stato colpito dalla presenza, durante l’intitolazione a Raoul Follereau del giardino di Largo Risorgimento, dell'Arcivescovo, della Giunta Comunale e di rappresentanti della Banca di Credito Cooperativo. Questo vuol dire che il lavoro svolto in questi anni ha lasciato un segno importante e tangibile e che le istituzioni si sono mostrate molto attente agli argomenti, ai temi che AIFO porta avanti».

 

Il Presidente Nazionale della RIDS, Giampiero Griffo, fa presente «Quando siamo nati nel 2017, abbiamo pensato che il problema principale all'epoca era di fare il mainstreaming della disabilità. La persona con disabilità non era praticamente titolare di cooperazione internazionale, o se lo era, era solo per interventi di tipo sanitario, quindi la prima idea era di riuscire a fare un festival di cooperazione dove si parlasse della disabilità».

 

Il Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Ostuni, Francesco Zaccaria, rimarca come « La Banca di Credito Cooperativo di Ostuni ha, fin dall’inizio, creduto nel Festival della Cooperazione Internazionale, arrivato all'VIII edizione e in progetti legati a queste tematiche. Negli anni scorsi abbiamo anche partecipato ad una iniziativa di inclusione economica per portare le nostre buone pratiche del credito nei Paesi più poveri del mondo. Questa è la vera forza della cooperazione».

GRANO: COLDIRETTI PUGLIA, PATTO CON GLI AGRICOLTORI CON ‘CEREALE SICURO’; NUOVO CONTRATTO CONFERIMENTO

Con le importazioni di grano straniero in aumento dell’8% nei primi 6 mesi del 2024 rispetto allo scorso anno che mettono a rischio la sopravvivenza di 38mila aziende agricole in Puglia, è importante tutelare gli agricoltori, garantendo la giusta collocazione del prodotto, e i consumatori, assicurando reciprocità delle regole e trasparenza in etichetta. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in relazione all’iniziativa “Cereale Sicuro” di Consorzi Agrari d’Italia (CAI), un’offerta innovativa il cui obiettivo è valorizzare al meglio il lavoro e i prodotti degli agricoltori, creando un percorso che garantisca risultati concreti in una sinergia di successo per tutto il settore agricolo, con la collocazione del prodotto al termine della raccolta

Per partecipare è necessario sottoscrivere un accordo di conferimento dei cereali per la stagione 2025 con CAI, assicurandosi così, fin dall’inizio della semina, un compratore che ritirerà il prodotto. Gli aderenti avranno anche accesso prioritario ai contratti di filiera offerti da Consorzi Agrari d’Italia, uno strumento in cui l’azienda crede fermamente e che offre l’opportunità di fissare in anticipo il prezzo di ritiro del prodotto: questo consente agli agricoltori di pianificare al meglio la loro campagna colturale e garantire risultati certi e trasparenti già al momento della firma del contratto.

Nel corso dell’anno, saranno inoltre disponibili ulteriori strumenti a supporto della coltivazione oggetto dell’accordo: dal settore assicurativo alla sensoristica per le colture, CAI offrirà promozioni su prodotti tecnici e soluzioni innovative, specificamente pensate per gli agricoltori che aderiranno all’iniziativa. Il vero punto di svolta di “Cereale Sicuro” riguarda l’aspetto finanziario, dato che tutti i mezzi tecnici necessari per la produzione saranno forniti da CAI e potranno essere pagati a settembre 2025, dopo che l’agricoltore avrà completato la coltivazione, raccolto e venduto il prodotto, incassando il ricavato. “Abbiamo voluto proporre un vero e proprio patto all’agricoltore”, spiega Gianluca Lelli, Amministratore Delegato di Consorzi Agrari d’Italia. “Al centro di questo accordo mettiamo due elementi fondamentali: il prodotto – in questo caso i cereali autunno-vernini – e il risultato economico dell’azienda agricola. Il nostro intento è superare le difficoltà e incertezze dei mercati ponendoci al fianco degli agricoltori con soluzioni concrete e vantaggiose per loro “.

“Gli agricoltori per una giusta remunerazione del proprio lavoro – aggiungono presidente e direttore di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo e Pietro Piccioni - sono pronti ad aumentare la produzione di grano duro dove è vietato l’uso del glifosate in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada ed in altri Paesi. Improbabili e dannosi per il tessuto economico del territorio percorsi di abbandono e depauperamento dell’attività cerealicola che deve, invece, specializzarsi, puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati e tendere ad una sempre più alta qualità, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale”.

L’invasione di prodotto straniero colpisce duramente i produttori pugliesi, facendo crollare i prezzi in un’annata in cui la produzione risulta dimezzata. Si tratta peraltro di cereali coltivati usando spesso sostanze vietate nel nostro Paese e nella Ue, come nella produzione del grano duro turco, su cui viene utilizzato – denuncia Coldiretti Puglia - ad esempio il Carbendazim, un fungicida sospettato di avere effetti cancerogeni, mentre il Glifosato, essiccante vietato in Italia in pre raccolta, si trova sul grano canadese e su quello russo.

Una situazione intollerabile dinanzi alla quale occorre affermare – rileva Coldiretti Puglia - il principio di reciprocità delle regole, vietando l’ingresso in Europa ai prodotti coltivati con sostanze vietate ma anche ottenuti dallo sfruttamento dei lavoratori. E serve anche garantire una etichettatura trasparente su tutti gli alimenti in commercio, a partire da pane, biscotti, cracker e altri derivati dai cereali, che oggi continuano ad essere “anonimi”.

Si tratta di un passo fondamentale per la creazione di filiere 100% italiane dal campo alla tavola, ma è anche necessario – conclude Coldiretti – fermare i continui sottocosto per la pasta 100% italiana, per dare più equa remunerazione alle aziende cerealicole.

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