Redazione

ANNA TATANGELO AL CEGLIE SUMMER FESTIVAL

Piazza Plebiscito – Ceglie Messapica – Ore 21.00 
Nuovo appuntamento con il Ceglie Summer Festival, organizzato dalla New Music Promotion. Dopo il successo di Claudia Gerini, sul palco di Piazza Plebiscito arriva Anna Tatangelo. L'evento, realizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale di Ceglie Messapica, è gratuito e si svolgerà in Piazza Plebiscito lunedì 19 agosto alle ore 21:00.
Anna Tatangelo ha intrapreso un nuovo percorso nella sua carriera, lasciando il passato alle spalle e riscoprendo il potere salvifico della musica. È tornata con un nuovo progetto, ripartendo da zero nel suono e nei testi sinceri di un album in lavorazione, e con il nuovo singolo “Mantra”, uscito sulle piattaforme digitali lo scorso maggio per Artist First. In questo brano, Anna si mette a nudo come mai prima d’ora, e per la prima volta ballerà anche nei suoi concerti. Anche il look gioca un ruolo importante, diventando parte della narrazione che le permette di mostrare tutti i suoi lati. Anna si presenta così a 360 gradi, in tutte le sue versioni, semplicemente e meravigliosamente viva.
“Mantra parla di una storia d'amore e di un viaggio introspettivo per rinascere dal dolore,” racconta Anna. “Quando si esce da una relazione tossica, è necessario fare un lavoro su sé stessi per lasciare andare il male e conservare il bene della storia. Per farlo, bisogna passare attraverso la consapevolezza che si può stare bene anche senza l'altro. Mantra è questo: autoconsapevolezza, rinascita e crescita per ritrovare sé stessi guardando il mondo con occhi diversi.”
Con otto partecipazioni al Festival di Sanremo da protagonista, otto album in studio, oltre 20 dischi di platino, milioni di copie vendute in tutto il mondo, collaborazioni internazionali come quella con Michael Bolton nel 2008, tour, radio, televisione (da Carlo Conti per “I migliori anni” su Rai Uno alla conduzione di “Scene da un Matrimonio” su Canale 5, fino all’esperienza da giudice a “X Factor”) e il debutto come attrice in “Natale al Sud”, Anna ha vissuto tante vite in una, con un unico punto fermo sempre al suo fianco: la musica.
Dopo un lungo percorso di riscoperta di sé e dopo aver trovato nella musica la chiave per superare i momenti difficili, Anna oggi è risolta, autodeterminata e pronta a scrivere un nuovo capitolo della sua vita.

L’Olimpo nazionale del taekwondo si farà. Ma non a Mesagne bensì a San Vito dei Normanni. Costo dell’impianto 4milioni e 800 mila euro, di cui 4 milioni a carico del Dipartimento per lo Sport e 800mila euro a carico del comune di San Vito. Svanisce così il sogno dei mesagnesi, dei suoi campioni del taekwondo, degli sportivi e di tutti coloro che avevano sperato che nella cittadina messapica potesse nascere il Centro nazionale per il taekwondo. Nessun palpabile riconoscimento a Mesagne per aver sfornato e continua a sfornare campioni che danno lustro all’intera Italia e alla stessa Federazione. Il progetto, che il comune di San Vito dei Normanni ha affidato a terzi, prevede la rigenerazione sportiva di un’area compresa tra viale Onu e via don Milani di 18.600 metri quadrati in cui nascerà il centro polivalente con indirizzo per il taekwondo. Il bando “Sport e periferie”, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, prevede la realizzazione di “infrastrutture sportive pubbliche, che rappresentano il cuore pulsante di ogni comunità, veri e propri baricentri di socialità, nei quali ci si ritrova, si stabiliscono relazioni, si superano le differenze e le diffidenze, alla ricerca anche del ‘risultato’, ma soprattutto del benessere psicofisico, individuale e collettivo”.

 L’obiettivo dell’Amministrazione comunale sanvitese, in linea con il bando di gara, è che “attraverso interventi di rifunzionalizzazione degli impianti sportivi esistente e la costruzione di nuove strutture, intende realizzare, in un’area periferica del tessuto urbano, un polo sportivo e un luogo di socializzazione e inclusione per i giovani e le fasce più deboli della popolazione”. Tra le clausole per ottenere il finanziamento c’era anche quella “del particolare interesse sportivo o agonistico di almeno una Federazione sportiva”. E l’interesse c’è stato, eccome se c’è stato. Infatti, l’8 aprile 2022 è arrivata presso il protocollo del comune di San Vito dei Normanni la nota dalla Federazione Italiana di taekwondo, presidente il sanvitese Angelo Cito, con la quale è stato “manifestato particolare interesse alla realizzazione di impianti sportivi nel Comune di San Vito”. Il 30 marzo 2023 con delibera 35 la giunta comunale di San vito dei Normanni ha approvato il “progetto redatto a livello di “fattibilità tecnica ed economica” per l’intervento di “Realizzazione di un nuovo polo sportivo polivalente” (Cup G65B22000020001) (Pnrr - M5c2 Investimento 3.1 Cluster 3), per un importo complessivo di euro 4.800.000,00.

Un ulteriore schiaffo per il taekwondo mesagnese. Ben inteso che il comune di San Vito ha svolto benissimo il suo compito nel presentare la documentazione e un progetto talmente pregevole da essere inserito tra gli enti beneficiari del finanziamento. Il discorso è la discutibile attenzione delle istituzioni nazionali e della Federazione Italiana del taekwondo verso la città di Mesagne che, ieri come oggi, continua a sfornare atleti che assurgono ai più alti livelli sportivi e agonistici. Perché se è vero che Mesagne è il centro regionale Federale per gli allenamenti degli atleti facenti parte della nazionale italiana del taekwondo il passo successivo sarebbe stato quello di riconoscere a Mesagne, già Capitale italiana del taekwondo, il Centro federale nazionale di tale disciplina sportiva. Al di là degli interessi di campanile.

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"Gli orti urbani e didattici sono pronti. Gli assessorati Ambiente e Patrimonio si attivino subito per il regolamento”

È quasi tutto pronto per il progetto degli orti urbani e degli orti didattici, realizzati nei pressi del quartiere Minnuta, che rappresentano un esempio concreto di rigenerazione urbana che mira a trasformare terreni finora inutilizzati e che fino a poco tempo fa erano in stato di abbandono e incuria.

Grazie alla realizzazione di spazi pubblici attrezzati per attività sociali, formative e culturali, i cittadini di Brindisi potranno beneficiare di appezzamenti da curare e di aree appositamente pensate per valorizzare il rapporto tra natura, cibo e salute.

In particolare, gli orti didattici rappresenteranno un elemento di straordinario valore educativo: piantare un seme, seguirne la crescita e coglierne l’importanza vitale costituisce un’incredibile esperienza formativa per gli studenti che accresce anche il rispetto per l’ambiente.

Gli orti urbani e didattici sono due interventi che fanno parte di un programma di riqualificazione del parco urbano del Cillarese che rischiava di essere definanziato a causa di criticità e vincoli che la precedente amministrazione di centrosinistra, con il supporto degli uffici comunali, è riuscita a superare con caparbietà e determinazione, avviando di fatto una profonda rigenerazione del parco urbano più grande d’Europa per estensione, mediante anche il recupero per attività sociali e culturali i capannoni ex Saca che insistono al suo interno.

Non possiamo, però, non evidenziare i rischi legati al pericolo di atti vandalici per le nuove strutture. È fondamentale che tali spazi vengano adeguatamente salvaguardati per garantirne il pieno utilizzo e per tutelare un progetto che porta in sé un grande potenziale per la nostra comunità.

Pertanto, il Partito Democratico di Brindisi fa appello per una veloce conclusione dell’iter procedurale, sollecitando un tempestivo e congiunto intervento degli assessorati all’Ambiente e al Patrimonio per trasmettere una proposta di regolamento per la gestione e l’uso degli orti urbani.

Questo permetterà in breve tempo il passaggio del suddetto regolamento nelle commissioni consiliari preposte per consentire al Consiglio Comunale di deliberare rapidamente su un'iniziativa che rappresenta un'opportunità unica per la nostra città.

Siamo certi che tutte le forze politiche e sociali sosterranno questo percorso di crescita sostenibile per la città e la comunità di Brindisi.

Partito Democratico Brindisi

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Blitz dgli operatori ecologici questa mattina in villa comunale. Arrivo alle ore 5 e via con la pulizia dell'intero polmone verde cittadino a cura della ditta Teknoservice. Sei operatori ecologici con diversi mezzi hanno pulito per cinque ore, metro per metro, la villa comunale: prima hanno spazzato, tolto i rifiuti traboccanti dai cestini e infine hanno lavato l'intera area. Le immagini parlano più delle parole. Che dire un grazie con lode per questo lavoro sicuramente apprezzato dai frequentatori della villa. Ai dirigenti della Teknoservice grazie per questa iniziativa e un post sulla loro bacheca: non vi dimenticate dell'altra Mesagne, quella delle periferie e lontana dal cuore battente della nostra città. In ogni modo grazie.

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RANDAGI: COLDIRETTI PUGLIA, CRESCE NUMERO ANIMALI AFFEZIONE IN PUGLIA SONO 731MILA; MA IN ESTATE AUMENTANO ABBANDONI

Cresce in Puglia il numero degli animali da affezione, soprattutto cani e gatti per un totale di quasi 731mila esemplari, ma la Puglia è anche una delle regioni più colpite dal fenomeno grave e triste dell’abbandono degli animali. E’ quando emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sui dati della banda dati dell’Anagrafe Animali d'Affezione del Ministero della Salute, che conta in Puglia 645.604 cani, 85.122 gatti e 27 furetti, in occasione della Giornata mondiale degli animali senza dimora e randagi che si festeggia il 18 agosto, vittime spesso proprio di abbandono.  

Oltre una famiglia pugliese su tre (40%) ospita animali da compagnia, dato superiore a quello nazionale che si ferma al 33%, con il 62% di chi ospita animali domestici che spende mensilmente tra i 30 e i 100 euro – evidenzia Coldiretti – e solo il 19% meno di 30 euro mensili, mentre il 15% di chi ha un animale gli dedica un budget che va dai 100 ai più di 300 euro al mese, secondo l’Eurispes. Ma c’è anche un 4% che sborsa più di 300 euro, una percentuale praticamente triplicata rispetto all’anno precedente.

Sull’amore per cani e gatti pesa però anche il business criminale legato al mercato nero che, fra allevamenti clandestini in Italia e arrivi illegali dall’estero, coinvolge oltre 400mila cuccioli per un giro d’affari da 300 milioni di euro all’anno, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Osservatorio Agromafie. I trafficanti rilasciano documentazione contraffatta che attesta la falsa origine italiana degli animali e riporta trattamenti vaccinali e profilassi mai eseguiti, con i cuccioli il più delle volte trasportati nascosti e pressati dentro contenitori, doppi fondi ed altri ambienti chiusi, stipati in furgoni e camion che percorrono lunghi tragitti.

Ad esserne colpiti – continua Coldiretti – sono, oltre che gli allevatori ed i rivenditori onesti, in primo luogo gli animali stessi, vittime quasi sempre di maltrattamenti ed abusi. Quello dei cuccioli clandestini – conclude la Coldiretti – è un commercio che talvolta si realizza anche con la complicità di chi ricicla nel mercato legale animali di provenienza illegale.

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Brutta sorpresa questa mattina per i bagnanti del lido vicino a Giancola poichè hanno trovato sulla spiaggia un grosso delfino morto. Sono state avvisate le autorità che stanno provvedendo alla sua rimozione e distruzione della relativa carcassa.

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Focus su Guido Reni, nell’anniversario della sua scomparsa (18 agosto 1642). La grande mostra «Sette secoli di arte italiana» allestita nel castello di Mesagne (Brindisi) per la cura del prof. Pierluigi Carofano e organizzata - nell’ambito del Protocollo d’Intera Puglia Walking Art - da Micexperience Rete d’Impresa, con enti promotori il Comune di Mesagne e la Regione Puglia, in collaborazione con il Ministero della Cultura ai visitatori di questa domenica postferragostana riserverà un focus particolare sul grande pittore bolognese del XVII secolo nell’ambito del programma «Agosto in mostra», che fra le varie iniziative prevede visite guidate gratuite comprese nel biglietto d’ingresso alle ore 19 e 20,30.

«Il divino Guido Reni» ha detto il prof. Carofano nella serata di inaugurazione della mostra, il 13 giugno scorso, presentando, uno accanto all’altro, di questo significativo esponente della scuola bolognese, i due olio su tela che hanno come soggetto Santa Cecilia e San Giuseppe col Bambino.

Il primo (cm 87,5×64), realizzato nel 1615 circa è in una collezione privata; l’altro, attribuito al Reni, (cm 89,7×70,5) è datato al 1640-1642, cioè agli anni conclusivi dell’esperienza umana e artistica del pittore ed è della Fondazione Cassa di Risparmio, in deposito al Museo della Citta “Luigi Tonini” in Rimini.

Nel catalogo della mostra mesagnese di imminente pubblicazione, i due dipinti sono stati studiati dallo storico dell’arte Emilio Negro (Santa Cecilia) e dal critico d’arte Alessandro Giovanardi (San Giuseppe col Bambino). Di quest’ultimo citiamo soltanto l’osservazione: «Giuseppe, anziano come vuole la tradizione coagulatasi negli apocrifi, e il Cristo infante, ritratto con una dolcezza esibita ma sapiente, che riaccende di vita l’estrema età di colui che se ne prende cura».

Esiste un legame forte fra Guido Reni e Mesagne e il Salento: la sua famosa Strage degli Innocenti è l’oggetto di notissimi versi del poeta barocco mesagnese Gianfrancesco Maia Materdona; la sua Cleopatra è stata modello preferito per la pittura al femminile di Terra d’Otranto di fine Settecento-inizio Ottocento, fra Teresa Dello Diago e Francesca Forleo Brajda, ma nella grande mostra ora allestita nel castello si apprezzano i periodi più significativi dell’esperienza artistica del grande pittore bolognese, dall’abbandono del rigore classicista ad una maggiore adesione al barocco.

 

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Nelle foto:

Guido Reni

Santa Cecilia

c. 1615

olio su tela (collezione privata)

 

Guido Reni (attr.)

San Giuseppe col Bambino

c.1640-1642 (Fondazione Cassa di risparmio di Rimini)

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SICCITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, SCONGIURATA CHIUSURA DIGA LOCONE FINO ALMENO A FINE MESE; INTANTO SI ASPETTA LA PIOGGIA.

E’ stata scongiurata la chiusura della Diga del Locone almeno fino alla fine del mese, grazie all’accordo siglato dall’assessore all’Agricoltura Pentassuglia con l’Autorità di Distretto Centro Sud e AQP per consentire l’irrigazione dei campi nella BAT, aspettando la pioggia prevista nei prossimi giorni. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia con l’intervento della Regione Puglia che consentirà il rilascio di un altro milione di metri cubi di acqua per irrigare oliveti e vigneti, mentre è scattata l’allerta meteo con una ondata di maltempo che dovrebbe investire la Puglia sin dalle prossime ore.

“E’ calamità in Puglia per la siccità grave e perdurante che sta costringendo gli agricoltori all’irrigazione di soccorso con costi altissimi per il gasolio che serve a tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi con le autobotti, con i pozzi artesiani  che stanno franando, mentre altri pozzi a falda superficiale, stanno scomparendo, si stanno prosciugando, dopo che la crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi – incalza Coldiretti Puglia -  per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle”, dice Alfonso Cavallo, presidente Coldiretti Puglia.

Per la siccità e le temperature ben al di sopra della norma sin dall’inverno ne hanno fatto già le spese le clementine che sono finite al macero, compromesse – ricorda Coldiretti Puglia - dalla mancanza di acqua che ne ha inibito l’accrescimento, ma anche la produzione di grano per fare pane e pasta risulta dimezzata per effetto della prolungata siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese. La crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi – incalza Coldiretti Puglia -  per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele su 2 con le api stremate senza cibo per le fioriture azzerate, con il 60% in meno di raccolta condizionata dal caldo e dalla siccità. Ma a preoccupare – continua Coldiretti Puglia – sono le previsioni della prossima campagna di raccolta delle olive, dove si stima un crollo del 50% rispetto all’anno scorso, con effetti altrettanto gravi sulla produzione di olio extravergine.

A risentire è tutto il settore agricolo nel 2024 divenuto rovente – afferma Coldiretti Puglia – con la frutta e la verdura in campo  bruciate dal solleone e i frequenti incendi a macchia di leopardo in tutta la Puglia. Stanno soffrendo il caldo e la mancanza di acqua gli animali nelle stalle – spiega Coldiretti Puglia - dove le mucche per lo stress delle alte temperature stanno producendo fino al 30% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali.

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Mesagne Piano Night I edizione, lunedì 19 agosto in contemporanea in tre piazze.

Manca poco alla I edizione di Mesagne Piano Night, il primo festival del pianoforte si svolgerà nell’ambito della rassegna estiva promossa dall’amministrazione comunale con il patrocinio del Teatro Pubblico Pugliese e la direzione artistica del maestro Giampaolo Argentieri. Lunedì 19 agosto, a partire dalle ore 19,  cinquanta pianisti si esibiranno in contemporanea nelle tre piazze  scelte per la kermesse: piazza Commestibili, piazza IV Novembre e piazza Orsini.

La platea di artisti è composta da musicisti dai 5 anni in su, giovani emergenti e professionisti affermati nel panorama musicale saranno tutti coinvolti in una grande festa del pianoforte. Ieri mattina, nella stanza del primo cittadino al Comune di Mesagne, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’evento, all’incontro con gli operatori dell’informazione sono intervenuti il sindaco di Mesagne Antonio Matarrelli, il consigliere con delega alla Cultura e Turismo Marco Calò e il maestro Argentieri. Nell’occasione, è stata illustrata l’organizzazione della serata e le collaborazioni. I pianisti e i loro accompagnatori saranno accolti dalla “Proloco” di Mesagne, che ha organizzato delle visite guidate; coloro che accederanno alla mostra “Sette secoli d’arte italiana” riceveranno uno sconto sul biglietto di ingresso.

La musica classica e contemporanea, pezzi pop e jazz, allieteranno il pubblico nelle tre splendide piazze. L’evento conclusivo si terrà alle ore 22 in piazza Orsini con il concerto in cui si esibiranno, tra gli altri, i due musicisti mesagnesi Fabio Caponegro e Riccardo Rini.

 

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In un'era dominata dalle major discografiche e dai grandi nomi della musica mainstream, emergere come artista indipendente è una sfida che richiede talento, dedizione e una buona dose di fortuna. Max De Lorenzis, cantante indie pugliese originario di Brindisi, ha dimostrato che questa impresa non è impossibile, raggiungendo un traguardo significativo con il suo debut album "La 5° Casa".
L'album ha fatto il suo ingresso nella prestigiosa classifica iTunes Italia, posizionandosi al numero 41. Questo risultato è particolarmente notevole considerando la natura indipendente dell'artista e la feroce competizione nel panorama musicale italiano.
"La 5° Casa" non è solo un successo commerciale, ma rappresenta anche un'importante pietra miliare nel percorso artistico di Max. L'album, disponibile in tutte le piattaforme e digital store è il frutto di una collaborazione creativa con Nicola Bruno, rinomato produttore e sound designer di Brindisi. Questa partnership ha portato a una fusione unica di suoni e stili, arricchendo il panorama indie italiano con nuove sfumature sonore.
Il successo di Max solleva interessanti riflessioni sul ruolo degli artisti indipendenti nel mercato musicale contemporaneo. In un'industria spesso criticata per la sua omogeneità artisti come Max De Lorenzis dimostrano che c'è ancora spazio per voci autentiche e progetti innovativi. La sua capacità di raggiungere la Top 50 di iTunes senza il sostegno di una major è un chiaro segnale che il pubblico è affamato di contenuti freschi e originali.
L'album "La 5° Casa" non è solo una collezione di canzoni, ma un viaggio sonoro che riflette le esperienze personali di Max e la sua visione artistica. La collaborazione con Nicola Bruno ha aggiunto profondità e complessità al lavoro, creando un sound che si distingue nel panorama indie italiano. La produzione di Bruno, noto per il suo approccio innovativo al sound design, ha sicuramente contribuito a definire l'identità sonora unica dell'album.
Il successo di Max De Lorenzis potrebbe anche essere visto come un incoraggiamento per altri artisti indipendenti. In un'epoca in cui le piattaforme digitali hanno democratizzato la distribuzione musicale, il suo risultato dimostra che è possibile farsi notare anche senza grandi budget promozionali o il supporto di etichette multinazionali.
Guardando al futuro, sarà interessante vedere come Max De Lorenzis capitalizzerà su questo successo. La sfida per ogni artista indipendente è mantenere lo slancio e continuare a crescere senza compromettere la propria integrità artistica. Con "La 5° Casa" Max ha dimostrato di avere il talento e la visione per lasciare un'impronta duratura nella scena musicale italiana.
In conclusione, il successo di Max De Lorenzis con "La 5° Casa" non è solo una vittoria personale, ma un trionfo per l'intera scena indie italiana. Rappresenta la prova tangibile che la musica autentica e di qualità può ancora emergere e prosperare, anche in un mercato altamente competitivo. Mentre attendiamo con ansia i prossimi passi di questo promettente artista, possiamo celebrare "La 5° Casa" come un esempio luminoso di ciò che la musica indipendente italiana può offrire al mondo.
 

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