Redazione
Brindisi. Decesso del paziente per infezione contratta in ospedale
Decesso del paziente per infezione contratta in Ospedale.
Il Tribunale di Brindisi condanna la ASL al risarcimento del danno di € 1.298.147,60, oltre interessi.
Nei giorni scorsi il Tribunale di Brindisi, dott. Francesco Giliberti, ha condannato la ASL di Brindisi al risarcimento del danno pari ad € 1.298.147,60, oltre interessi, in favore del marito, dei figli e dei nipoti di una signora deceduta nel mese di novembre 2018.
Era accaduto, infatti, che la signora, di anni 75 era stata ricoverata - dopo essere stata trasportata, in data 3 ottobre 2018, mediante 118 presso il pronto soccorso dell’Ospedale “A. Perrino” di Brindisi a seguito dell’insorgenza di dolore retro sternale - presso la S.C. di Cardiologia con diagnosi di infarto miocardico acuto (“IMA anteriore”).
Nell’Ospedale, però, la paziente, come denunziato dai familiari della vittima, dagli stessi provato e riscontrato dai periti nominati dal Tribunale, contraeva “una infezione ospedaliera multi resistente in due tempi, prima da acinetobacter bowmani, klebsiella pneumoniae e pseudomonas aeruginosa e successivamente da P. aeruginosa multi R e proteus mirabilis multiR e che la probabile causa del decesso sia dovuto a una MOFS (Multiple Organ Failure Syndrome)” (ordinanza Tribunale di Brindisi 15 novembre 2024).
Detta infezione, come evidenziato dall’Autorità Giudiziaria, ha natura nosocomiale ed ha portato al decesso della signora.
I familiari della sfortunata paziente, nel dolore per la perdita della propria cara, hanno trovato la forza di andare a fondo alla vicenda e si sono rivolti, per la tutela processuale dei propri diritti all’avv. Emilio Graziuso, Presidente dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”.
Il legale ha, quindi, in un primo momento cercato di risolvere in via stragiudiziale la controversia, nella speranza di evitare ai propri assistiti un contenzioso, per poi, data la chiusura dell’ASL Brindisi, promuovere, in prima battura, una azione di accertamento tecnico preventivo - volta ad accertare, attraverso consulenti tecnici nominati dal Tribunale di Brindisi, le cause del decesso ed il rapporto tra l’infezione contratta in ospedale ed il decesso stesso – per poi instaurare il processo che si è concluso con la pronunzia di condanna della ASL di Brindisi al risarcimento, in favore del marito, dei figli e dei nipoti della paziente, pari alla somma complessiva di € 1.298.147,60, oltre interessi dalla data del decesso.
“Il Tribunale di Brindisi ha accolto in pieno le tesi processuali sulle quali era stata incentrata l’azione risarcitoria dei familiari della vittima di infezione contratta in ospedale – afferma l’avv. Emilio Graziuso – A seguito di specifiche consulenze tecniche con esperti nominati dal Tribunale, infatti, sono state chiarite le cause della morte del paziente ed il rapporto tra le stesse e la responsabilità della struttura ospedaliera. Da ciò è derivato il risarcimento del danno”.
Risarcimento del danno di notevole entità che il magistrato ha liquidato applicando le tabelle redatte al riguardo dal Tribunale di Milano (c.d. tabelle milanesi) ed i principi ed i criteri di quantificazioni posti in essere dalla giurisprudenza espressasi in materia.
“Si tratta di una vicenda dolorosa per i familiari della vittima ai quali nessun risarcimento del danno potrà mai restituire la persona cara – afferma l’avv. Graziuso – La speranza dei miei assistiti, i quali per tutta la durata della battaglia giudiziaria sono stati più volte costretti a rivivere i momenti drammatici che hanno portato alla perdita della propria cara, è che la loro vittoria in Tribunale possa evitare che drammi di questo genere si verifichino nuovamente”.
Le infezioni ospedaliere, conosciute anche come infezioni nosocomiali, sono una problematica ricorrente e costituiscono spesso causa di decesso.
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Mercatini a Mesagne nel piazzale De Gasperi 8, 15 e 22 dicembre
Mercatini in piazzale De Gasperi 8, 15 e 22 dicembre
Il Comune di Mesagne, per il periodo che precede la festa di Natale, ha autorizzato lo svolgimento straordinario di altre 3 date del mercatino che si svolge di solito in piazza Gioberti la prima domenica del mese: l’appuntamento commerciale si terrà nelle domeniche 8, 15 e 22 dicembre in piazzale De Gasperi, già sede del mercato settimanale, dalle ore 7:30 alle ore 14:00 circa.
BRINDISI FC, MIRCEA MANOLE PER L'ATTACCO
Mircea Manole è un nuovo giocatore del Brindisi FC. Nato a Medgidia (Romania) nel 1998, Manole è un attaccante cresciuto nell’Academia Hagi, una delle realtà più qualificate per la formazione di giovani calciatori nel suo Paese, fondata dalla leggenda Gheorghe Hagi. La sua carriera integra esperienze di primo piano in Serie A rumena con Brasov e FC Vaslui, due club che gli hanno permesso di misurarsi ad alti livelli e consolidare le sue qualità tecniche e caratteriali. Successivamente, ha proseguito il suo percorso nel CSC Selimbar e nell’Unirea Dej, squadre di serie B rumena, con cui ha affinato ulteriormente la sua visione tattica e la capacità di adattarsi a diversi moduli di gioco. Manole è un attaccante completo e versatile, capace di giocare su entrambe le fasce grazie a velocità, tecnica e duttilità. Queste caratteristiche lo rendono un elemento prezioso sia in fase di costruzione del gioco che in quella di finalizzazione. Il Brindisi FC rafforza il suo reparto offensivo con un giocatore già maturo che ha dimostrato di sapersi adattare a contesti competitivi.
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LAVORATORI INDOTTO INDUSTIALE DI BRINDISI, SUBITO UNA PRESA IN CARICO INTEGRATA. PERCHÉ LA TRANSIZIONE NON LASCI INDIETRO NESSUNO.
Il mese appena iniziato - dicembre 2024 - sarà determinante per individuare una possibile soluzione a diverse vertenze e crisi aziendali aperte nel settore industriale di Brindisi. Questioni complesse ognuna per sé stessa ma tutte accomunate da una mancata visione del futuro – industriale e di prospettiva – che da troppo tempo caratterizza il nostro territorio.
Fra tutte le vertenze il Sindacato attenziona in modo ancora maggiore quelle che trascinano con se tutto un insieme di altre realtà che offrono servizi complementari ed integrate alle attività dei siti produttivi stessi. Sono le Aziende dell’indotto, realtà che impiegano centinaia di maestranze e lavoratori a supporto delle attività degli stabilimenti più grandi e noti.
Troppo di frequente, durante le fasi di crisi, i lavoratori dell’indotto sono i più penalizzati: sono parte integrante e fondamentale a tutti gli effetti del ciclo produttivo aziendale ma godono di meno tutele sul proprio futuro rispetto ai colleghi impiegati in modo diretto dalle Aziende. Se per i propri dipendenti “diretti” i Gruppi Industriali provano ad individuare percorsi di conversione di mansioni ed incarichi, i lavoratori “dell’indotto” sono lasciati al loro destino con la giustificazione – tanto semplice quanto devastante – che non vi è più bisogno del loro supporto.
Le Aziende dell’indotto a Brindisi sono molte ed in diversi settori: dai trasporti e la logistica alle manutenzioni fino ad Aziende che lavorano di prodotti di altre Aziende, come avviene alle sinergie che insistono da decenni nel Polo Petrolchimico.
Un nome per tutti: la SIR. Questa Azienda lega le proprie attività a quella dei cicli produttivi della Centrale Enel di Cerano, come noto, in progressiva e rapida dismissione. Chi avrà a cuore il destino delle decine di lavoratori addetti? Non abbiamo citato questa Azienda a caso: il destino di questi lavoratori si decide proprio in queste settimane di dicembre, mese nel quale scade la Cassa Integrazione e per molti sarà assenza totale di entrate per sostenere la propria famiglia. Altro che regali di Natale!
Nessuna Transizione è accettabile se qualcuno rimane indietro! In modo ancora più forte se chi rimane indietro è un lavoratore che non ha alcun demerito se non l’essere in servizio durante una Transizione epocale che in una manciata di anni vuole rinnovare radicalmente – e con scelte imposte dall’alto – l’intero sistema industriale.
Il Sindacato ritiene inaccettabile che centinaia di lavoratori siano abbandonati al loro destino semplicemente perché «non più utili». Sono maestranze qualificate che chiedono di poter lavorare e che hanno il diritto di essere inclusi a pieno titolo nei nuovi percorsi progettuali e di investimento previsti per l’Industria di Brindisi.
Oltre a chiedere – sconsolati per le mancate risposte a cui assistiamo – quale sia il ruolo delle Istituzioni e dei rappresentanti di Brindisi a tutti i livelli oggi ci chiediamo anche quale sia il ruolo che intende avere in queste partite Confindustria Brindisi, l’Associazione Datoriale che ha nella propria missione la tutela e la promozione della imprenditorialità sul territorio.
Come chiediamo sempre – e continueremo con ancora maggiore forza a farlo – nell’attesa che tali percorsi siano definiti è fondamentale che nessuno rimanga senza sostentamento. È urgente e necessario prolungare gli Ammortizzatori Sociali. È urgente prendere in carico questi lavoratori e le loro famiglie. Non per spirito natalizio ma per la dignità che il lavoro ed i lavoratori meritano.
Coordinatore Provinciale UIL Brindisi
Fabrizio Caliolo
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Le autorità competenti in materia di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica hanno fissato in 100 il numero massimo di tifosi brindisini che potranno accedere solo nel settore ospiti dello stadio comunale “Giovanni Paolo II” di Nardò per assistere alla gara AC Nardò - Brindisi FC, in programma domenica 8 dicembre alle ore 16.00 per la quindicesima giornata del campionato di serie D, girone H.
La vendita dei 100 tagliandi riservati ai tifosi ospiti sarà chiusa alle ore 19 di sabato 7 dicembre ed è disponibile presso i punti vendita Vivaticket. Obbligatoria l’identificazione dell’acquirente al momento della vendita. In vista della gara, la Questura di Lecce ha individuato come punto di captazione e raggruppamento della tifoseria ospite, cui si chiede di viaggiare in modo compatto e aggregato, l’area di servizio a marchio Q8 sulla Strada Statale 613, direzione Lecce al Km 24.550.
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AQP. Lavori per migliorare il servizio Possibili disagi nelle località del Comune di Ostuni e Ceglie
Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio nell’abitato di Ostuni (BR). I lavori riguardano l’installazione di nuove opere acquedottistiche.
Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica l’11 dicembre 2024 nelle seguenti località della fascia costiera di Ostuni (BR): Monticelli, Diana marina, Pilone 1, Pilone 2, Rosa marina e le zone limitrofe.
La sospensione avrà la durata di 10 ore, a partire dalle ore 8:00 con ripristino alle ore 18:00.
Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.
Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dall’interruzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.
Per informazioni:
- numero verde 800.735.735
- www.aqp.it (sezione “Che acqua fa? Lavori sulla rete”)
- X, account @AcquedottoP
Acquedotto Pugliese, inoltre, offre ai cittadini la possibilità di ricevere direttamente e gratuitamente, in tempo reale, al proprio indirizzo di posta elettronica, le informazioni relative alle sospensioni del servizio, aderendo al servizio di newsletter “myaqpaggiorna”.
Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio negli abitati di Ceglie Messapica e Ostuni (BR). I lavori riguardano l’installazione di nuove opere acquedottistiche.
Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica l’11 dicembre 2024 nel Comune di Ceglie Messapica in via Cosenza, via Epifani, via Torino e limitrofe; nel Comune di Ostuni in Contrada Campanile, Contrada Fumarola, Contrada Impiccato e Via Martina Franca.
La sospensione avrà la durata di 8 ore, a partire dalle ore 8:00 con ripristino alle ore 16:00.
Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.
Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dall’interruzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.
Per informazioni:
- numero verde 800.735.735
- www.aqp.it (sezione “Che acqua fa? Lavori sulla rete”)
- X, account @AcquedottoP
Acquedotto Pugliese, inoltre, offre ai cittadini la possibilità di ricevere direttamente e gratuitamente, in tempo reale, al proprio indirizzo di posta elettronica, le informazioni relative alle sospensioni del servizio, aderendo al servizio di newsletter “myaqpaggiorna”.
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Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio nell’abitato di Fasano (BR). I lavori riguardano l’installazione di nuove opere acquedottistiche.
Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica il 10 dicembre 2024 nella frazione Selva di Fasano (BR).
La sospensione avrà la durata di 10 ore, a partire dalle ore 10:00 con ripristino alle ore 20:00.
Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.
Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dall’interruzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.
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In merito alla recente notizia di cronaca diffusa dagli organi di stampa in questi giorni, riferita ad un’attività di monitoraggio dei militari delle compagnie della Guardia di Finanza di Ostuni e Fasano, con l’individuazione di oltre duemila annunci on line di strutture ricettive senza il Codice identificativo di struttura (Cis) e di numerose violazioni alla Legge Regionale 49 del 2017, che impone l’obbligo di indicare il “Cis” all’interno degli annunci pubblicati online, ora in fase di sostituzione con il CIN (Codice Nazionale), AIGO CONFESERCENTI della provincia di Brindisi, l’associazione dei gestori ospitalità diffusa, rinnova l’invito agli esercenti di strutture ricettive extralberghiere di associarsi.In merito alla recente notizia di cronaca diffusa dagli organi di stampa in questi giorni, riferita ad un’attività di monitoraggio dei militari delle compagnie della Guardia di Finanza di Ostuni e Fasano, con l’individuazione di oltre duemila annunci on line di strutture ricettive senza il Codice identificativo di struttura (Cis) e di numerose violazioni alla Legge Regionale 49 del 2017, che impone l’obbligo di indicare il “Cis” all’interno degli annunci pubblicati online, ora in fase di sostituzione con il CIN (Codice Nazionale), AIGO CONFESERCENTI della provincia di Brindisi, l’associazione dei gestori ospitalità diffusa, rinnova l’invito agli esercenti di strutture ricettive extralberghiere di associarsi.“E’ necessario rispettare le regole – dichiara il referente regionale di Aigo Confesercenti,Michele Piccirillo – ed associandosi a noi si potrà usufruire dei molteplici vantaggi che l'associazione offre, tra i quali, il chek up gratuito, la classificazione della tipologia, della qualità , la consegna della targa in maiolica che contiene il logo raffigurante la tipologia della offerta ricettiva, la certificazione di qualità, il nome della struttura e il numero di CIN che è obbligatorio, oltre ad offrire, grazie a preziose convenzioni, importanti sconti sulle dotazioni obbligatorie. Tutto questo per non incappare anche in gravose sanzioni economiche da parte degli organi di controllo”.
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Aeroporto di Brindisi. Tentativi di furto di autovetture sventati dalla Polizia di Stato
La Polizia di Stato di Brindisi ha portato a termine un'importante operazione di prevenzione e contrasto al crimine, deferendo all’Autorità Giudiziaria due individui responsabili di un tentato furto e di un individuo per furto ai danni di passeggeri dell'aeroporto. Le operazioni sono frutto di indagini rapide e mirate, avviate a seguito di un episodio che si è verificato durante una nottata in aeroporto.
Nella notte, le telecamere di sorveglianza dell'area parcheggio a pagamento dell'aeroporto avevano registrato un tentativo di furto di una Fiat 500 Abarth, ad opera di due uomini in sella a uno scooter. A seguito di accertamenti e grazie a un'attenta attività di pattugliamento, gli operatori della Polizia di Frontiera hanno notato due individui che si aggiravano sospetti vicino a un altro scooter, cercando di osservare con insistenza le autovetture parcheggiate. Durante il controllo, uno dei due ha tentato di fuggire, abbandonando sul posto un marsupio contenente attrezzi da scasso e altri oggetti utili per compiere furti. L'operazione ha portato al sequestro di arnesi da scasso e di attrezzature professionali per la diagnostica auto, nascoste nel bauletto dello scooter. I due uomini, già noti alle forze dell’ordine, sono stati denunciati per tentato furto aggravato e possesso ingiustificato di attrezzi da scasso.
Il secondo episodio ha visto la denuncia di un furto da parte di un passeggero che, durante il controllo di sicurezza all'aeroporto di Brindisi, aveva visto sparire il suo Apple Watch. Grazie all'analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e al confronto con i dati delle carte d'imbarco, la polizia è riuscita a identificare l'autore del furto originario di un comune in provincia di Varese. A seguito di una perquisizione, l'orologio è stato recuperato e restituito al legittimo proprietario. Il soggetto è stato denunciato per furto aggravato.
Questi due episodi evidenziano l'efficacia dell'azione investigativa e preventiva della Polizia di Frontiera di Brindisi, che continua a monitorare costantemente l'aeroporto per garantire la sicurezza dei passeggeri e contrastare atti criminali all'interno e nei dintorni della struttura.
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Ritorna “Bolle di Puglia Experience”
Sarà il periodo più bello dell’anno, quello segnato dalle calde atmosfere del clima natalizio quando le allegre serate e lo scintillio delle luci sono sinonimo di festa e bollicine, a dare il via all’appuntamento annuale per celebrare le “Bolle di Puglia”, un format pensato e realizzato dalla delegazione pugliese delle Donne del Vino per promuovere e valorizzare la conoscenza della produzione spumantistica regionale, un comparto che negli ultimi anni è cresciuto in qualità e consumi.
Giunta alla sua quarta edizione, “Bolle di Puglia Experience” prenderà il via domenica 8 dicembre e fino al 24 gennaio, da Nord al Sud della Puglia, sarà un viaggio alla scoperta delle produzioni provenienti da diversi territori e dei vitigni autoctoni che, attraverso la spumantistica, raccontano di una Puglia sempre più orientata alle vinificazioni di bollicine eccellenti e identitarie. Dal Negroamaro al Susumaniello, dal Primitivo al Nero di Troia, dall’Aglianico, Bombino nero e bianco al Fiano, Verdeca, Bianco d’Alessano e altre uve da vitigni rari, “Bolle di Puglia Experience” si riconferma un percorso di eccellenza nel mondo della spumantistica, alla scoperta delle diverse produzioni regionali, tutte meritevoli di essere apprezzate e fatte conoscere al grande pubblico.
Sei appuntamenti, da dicembre a gennaio, tutti entusiasmanti e da non perdere per vivere un lungo periodo dedicato a degustazioni, dinner class, abbinamenti a tema “Bolle di Puglia”, per una vera e propria esperienza nel mondo delle bollicine prodotte dalle Donne del Vino. Racconti e assaggi dalla diretta voce di chi le bollicine le produce, le comunica, le vende e propone in carta e a scaffale, in un format itinerante che ogni anno si arricchisce con etichette note e nuove.
“Con Bolle di Puglia Experience vogliamo portare il consumatore nei luoghi delle Donne del Vino e creare più occasioni per far conoscere le bollicine pugliesi - sottolinea Renata Garofano, delegata Puglia dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino - Per la delegazione pugliese è un importante progetto culturale che vorrebbe essere uno strumento in più per far crescere la percezione degli spumanti regionali e il bere consapevole con una narrazione nel calice e nelle parole tutta al femminile. Lo spumante made in Puglia è un dono per ogni occasione, ideale per brindare e scoprire nuovi abbinamenti e metodologie di produzione”.
Il calendario degli appuntamenti:
Domenica 8 dicembre 2024, Lequile (Le) - Palazzo Andrioli
A partire dalle ore 19.30, nel suggestivo contesto della manifestazione “Alle porte della Città”, sarà Paola Restelli ad accompagnare i presenti in un’esperienza coinvolgente e interattiva, tra assaggi guidati, curiosità, musica e finger food locale, alla scoperta del pregio delle bollicine pugliesi. Ingresso su prenotazione: tel. 339 2077112 – mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Martedì 10 dicembre 2024, Cerignola (Fg) – Vineria Popolare di Rosario Didonna
A partire dalle 21, saranno gli spazi della Vineria Popolare di Rosario Didonna ad ospitare la serata di degustazione di dieci bollicine delle Donne del Vino in abbinamento a prodotti di eccellenza selezionati dal patron. L’ingresso su prenotazione, tel. 0885 425798
Domenica 15 dicembre 2024, Manduria (Ta) - Cantine Soloperto
Atmosfera natalizia e festosa per un evento in cantina, dalle ore 10 alle 22: una degustazione delle bollicine delle Donne del Vino e Mercatino di Natale con artigianato e prodotti locali. Ingresso libero
Domenica 22 dicembre 2024, Ostuni (Br) - Enoteca WalkingWine
Dalle ore 18 alle 22 degustazione di tre bollicine selezionate tra sei proposte e assaggi di dolci tipici natalizi artigianali in occasione della notte bianca di Ostuni. Ingresso libero, € 10 a persona (dolci inclusi)
Sabato 11 gennaio 2025, Ugento (Le) – Castello di Ugento
Atmosfera fiabesca per la Dinner Class con le Bolle di Puglia e la cucina del prestigioso ristorante Duca Salotto dei Sapori, a cura della sommelier e wine communicator Titti Dell'Erba. Ore 20.30, ingresso su prenotazione.
Venerdì 24 gennaio 2025, Cellino San Marco (Br) - Show Room Cantine Due Palme
Nell’accogliente tasting room di Cantine Due Palme, i veri amanti delle bolle pugliesi si sfideranno a suon di bottiglie alla cieca, racconti di luoghi, stili e persone che rendono ammaliante la spumantistica regionale. Ore 18.00, ingresso su prenotazione tel. 379 2380705
Un calendario ricchissimo di esperienze quello previsto ma che potrebbe arricchirsi ulteriormente con nuove date.
Per partecipare e restare aggiornati basterà seguire i profili social Ddv Facebook e Instagram, e delle Cantine e delle socie che hanno aderito all’iniziativa.
Apollonio, Caiaffa Vini, Cantina La Marchesa, Cantele, Cantine Due Palme, Cardone, Jorche, Madri Leone, Mandwinery, Placido Volpone, Produttori di Manduria, Soloperto Vini, Tenute Rubino, Vetrère, Vigneti Calitro, Villa Agreste.
Enoteche: WalkingWine di Graziana Maiorano; Sommelier e Wine Communicator: Titti Dell’Erba, Lucia Leone, Carmela Lombardi, Ilaria Oliva, Paola Restelli.
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COLDIRETTI PUGLIA, ORA SALVIAMO PECORE ASINI E AGNELLI
LUPO: COLDIRETTI PUGLIA, ORA SALVIAMO ASINI, PECORE E AGNELLI; IN PUGLIA PICCHI DENSITÀ CON 6 LUPI PER 100 KM2
Il comitato permanente della convenzione di Berna ha votato a favore della richiesta dell'Unione europea di abbassare il livello di protezione per i lupi
Bisogna salvare pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e asinelli uccisi dal Gargano al Salento dove la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti, con picchi di densità di 6 lupi per 100km2 nelle province di Bari, Taranto e BAT, ma anche a Foggia si contano 5,3 lupi per 100Km2, con il fenomeno che sta crescendo in provincia di Lecce. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sulla base delle stime ISPRA sulla densità media di lupi nelle aree soggette a campionamento genetico non invasivo, in occasione del pronunciamento del comitato permanente della convenzione di Berna per la conservazione della flora e della fauna selvatiche e dei loro habitat naturali, organo del Consiglio d'Europa, che ha votato a favore della richiesta dell'Unione europea di abbassare il livello di protezione per i lupi. L’indirizzo va incontro alle crescenti richieste da parte degli enti locali di maggiore flessibilità per gestire più attivamente le concentrazioni critiche di lupi.
Secondo una stima dell’Ispra la popolazione dei lupi in Italia – ricorda Coldiretti - è aumentata attestandosi intorno ai 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola. Dati secondo i quali il lupo non è più a rischio estinzione – sottolinea la Coldiretti – mentre aumenta il pericolo della scomparsa della presenza dell’uomo delle montagne e delle aree interne, con effetti devastanti sull’economia e sull’occupazione di questi territori, ma anche sull’assetto idrogeologico. Senza la costante opera di manutenzione assicurata dalle aziende agricole - conclude Coldiretti – cresce il degrado ambientale che porta con sé frane e alluvioni, rese ancora più devastanti dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Dopo gli attacchi dei lupi, agli animali a volte feriti o uccisi si aggiungono – precisa la Coldiretti Puglia – i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte e aborti negli animali sopravvissuti. Sono essenziali misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l'allevamento è l'attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora 'Gentile' di Altamura o la 'Moscia' leccese. Il problema dei grandi carnivori sta diventando insostenibile ed è necessario trovare una soluzione in tempi rapidi.
Negli ultimi anni si è reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle dagli attacchi poiché recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il pericolo. La resistenza degli agricoltori è al limite – spiega la Coldiretti regionale – è urgente trovare nuove modalità di azione che permettano di organizzare in maniera più efficace un sistema di gestione di questi animali predatori, che non sono più specie in via di estinzione.
Del resto, questa situazione si somma – aggiunge Coldiretti Puglia - ai problemi di sovrappopolamento di numerose altre specie selvatiche, dai cinghiali agli storni, dai cormorani alle lepri fino ai pappagalli verdi, che si moltiplicano in una situazione di assoluta mancanza di adeguate misure di programmazione necessarie per evitare il conflitto con il lavoro agricolo.
Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli – conclude la Coldiretti Puglia – le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città.