Redazione
L’Ordine dei Medici festeggia a Tenuta Moreno la professione
L’Ordine dei Medici festeggia a Tenuta Moreno la professione, omaggia i colleghi che hanno raggiunto il traguardo dei 50 e dei 40 anni di laurea e il giuramento dei neolaureati. “La professione medica è una passione che si svolge con scienza e coscienza” parte da qui la cerimonia dedicata ai camici bianchi organizzata dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Brindisi svoltasi ieri pomeriggio, 27 settembre, presso la sala conferenze di Tenuta Moreno a Mesagne. L’Ordine, nella persona del suo presidente il dott. Arturo Oliva, ha voluto festeggiare la professione e contestualmente omaggiare i colleghi che hanno raggiunto il traguardo dei 50 e 40 di laurea. “Abbiamo voluto rendere merito a chi ha dedicato e continua a dedicare la propria vita alla professione medica- ha detto il presidente Oliva- in un momento storico in cui la sanità spesso è in difficoltà c’è chi con spirito di abnegazione continua a garantire l’assistenza e le cure mediche”. La cerimonia che ha visto una grande partecipazione si è aperta con un omaggio ai medici che sono andati ben oltre il dovere professionale sacrificando la propria vita per il bene collettivo. “Abbiamo voluto ricordare- ha detto Oliva- non solo per i colleghi che sono venuti a mancare durante la pandemia ma anche a tutti coloro che nell’esercizio del loro lavoro hanno abbracciato la professione sino alle estreme conseguenze”. A questo proposito è stato proiettato un video che racconta la “Casa dei Medici” a Duno, in provincia di Varese, un luogo simbolo della professione medica, un tempio votivo dedicato a tutti i camici bianchi che hanno compiuto il loro dovere a costo della vita. La lettura dei nomi ha suscitato grande emozione tra i presenti tra questi anche il direttore generale della Asl di Brindisi, il dott. Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario della Asl di Brindisi, il dott. Vincenzo Gigantelli, e il direttore amministrativo della Asl di Brindisi, la dott.ssa Loredana Carulli.
In particolare il direttore generale De Nuccio nel suo intervento ha detto: “La prima istituzione che ho voluto incontrare quando sono arrivato a Brindisi in qualità di direttore generale è stato l’Ordine dei Medici nella persona del presidente, il dott. Oliva, questo perché ritengo che i medici rappresentano il cuore pulsante delle nostre cure sanitarie. E’ unanime la volontà di questa direzione sanitaria strategica quella di collaborare con l’Ordine dei Medici anche in un periodo storico così complesso e difficile per trovare delle soluzioni condivise. Parecchi sono i punti di convergenza, innanzitutto quello di garantire dei servizi di qualità da erogare ai cittadini e garantire ai medici che tali servizi vengano erogati in sicurezza e consapevolezza. Quindi sono certo che riusciremo a stringere un rapporto di collaborazione tale da consentire a tutti noi di erogare servizi nell’interesse della collettività nel più breve tempo possibile e nel migliore dei modi”. Nel corso della cerimonia è stato presentato anche il nuovo logo che d’ora in poi rappresenterà l’Ordine dei Medici e che oltre al “bastone di Asclepio”, simbolo della medicina, racchiude i luoghi rappresentativi del territorio, le Colonne Romane e il Monumento al Marinaio illustrato dallo storico dal prof. Antonio Mario Caputo. Successivamente la dott.ssa Palma Fedele, direttrice della UOC di Oncologia di Francavilla Fontana, ha illustrato l’ultima pubblicazione “Novità nella Terapia Medica dei Tumori”. La cerimonia è proseguita, poi, con la consegna delle medaglie d’oro e d’argento, rispettivamente per il 50 e i 40 anni della laurea, ai colleghi che si sono distinti sul territorio. “E’ un onore consegnare queste medaglie- ha detto il presidente Oliva- a questi colleghi che hanno contribuito in maniera fattiva alla professione medica e che oggi rappresentano un esempio per tutti i giovani che vogliono intraprendere e hanno intrapreso questo percorso professionale”. A questo proposito a conclusione della cerimonia numerosi neolaureati in Medicina sono stati invitati a prestare giuramento professionale descritto dallo stesso Oliva come “un impegno etico e deontologico che ha un valore superiore anche alle stesse leggi che regolano l’attività di ogni medico”.
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Interventi nel plesso scolastico "Aldo Moro"
Prosegue il programma di interventi dell’Amministrazione Comunale per la sicurezza degli edifici scolastici. Nelle prossime settimane sarà la volta del plesso Moro del Primo Istituto Comprensivo dove è prevista la sostituzione dell’impianto di rilevazione degli incendi. L’intervento, del valore complessivo di circa 55 mila euro, è stato interamente finanziato nel 2020 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con fondi FSC (Fondo per lo sviluppo e la coesione).
“In questi anni – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – abbiamo investito molte risorse per modernizzare gli edifici scolastici comunali. La sostituzione del sistema antincendio nella scuola Moro rappresenta solo una tappa di un complesso programma che comprende gli interventi nei plessi San Francesco e De Amicis, il rifacimento delle palestre e lavori per migliorare l’efficienza, l’inclusività e la sicurezza di tutte le scuole.”
L’Amministrazione Comunale ha ottenuto fondi FSC per circa 55 mila euro anche nelle annualità 2021 e 2022. Grazie a queste somme è in corso un intervento di consolidamento strutturale della scuola di via Settembrini.
“Grazie ai fondi ottenuti – prosegue il Sindaco Denuzzo – presto un altro edificio scolastico sarà restituito alla collettività. L’intervento in corso riguarda il consolidamento delle fondamenta dell’immobile. A breve la scuola tornerà nella disponibilità del Comune e potrà ospitare i bambini della nostra Città.”
Il cantiere nel plesso Moro è solo l’ultimo in ordine di tempo dedicato ai sistemi antincendio degli edifici scolastici. Sempre nel 2020 l’Amministrazione Comunale si è aggiudicata un finanziamento di 224mila euro dal Ministero dell’Istruzione per adeguare alla normativa antincendio i plessi Virgilio, Falcone e Borsellino, e Montessori.
“Scuole più sicure, inclusive e attrezzate sono un nostro obiettivo prioritario. Grazie a questi finanziamenti – conclude l’Assessora ai Lavori Pubblici Annalisa Toma – continueremo a potenziare le infrastrutture scolastiche come nel caso dei plessi Collodi e Falcone e Borsellino dove realizzeremo a breve un polo dedicato allo sport con campi da calcetto e tennis.”
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Sciopero aerei 29 settembre: cosa fare per salvare il viaggio
Nuovo sciopero nazionale del settore del trasporto aereo per la giornata di venerdì 29 settembre. Uno sciopero che avrà pesanti ripercussioni nei passeggeri, con voli cancellati e voli in ritardo. Secondo una stima di ItaliaRimborso, oltre 175mila viaggiatori italiani possono subire un disservizio per lo sciopero aereo.
Per lo sciopero di venerdì 29 settembre, l’Enac ha diffuso l’elenco dei voli garantiti, che riguardano i movimenti aerei da e per l’Italia. Basta consultare il seguente link dove sono presenti tutte le tratte aeree garantite.
Le compagnie aeree hanno iniziato a cancellare con anticipo i voli coinvolti nello sciopero di venerdì 29 settembre. I vettori aerei dovrebbero fornire assistenza, proponendo un volo alternativo al passeggero, così come previsto dal Regolamento Comunitario 261/2004. Ecco quindi che il viaggiatore si trova in una situazione di totale difficoltà.
In caso di sciopero aereo del comparto aereo nazionale, il passeggero non ha diritto alla compensazione pecuniaria, ma può comprarsi a proprie spese un nuovo volo alternativo, anche con una compagnia aerea diversa rispetto a quella inizialmente scelta. Ciò avviene qualora il passeggero non venga adeguatamente riprotetto dal vettore aereo. Queste somme sborsate per via dello sciopero aerei possono essere rimborsate, così come le spese per qualsiasi altro mezzo di trasporto utilizzato per giungere alla destinazione inizialmente programmata, eventuali notti in hotel in più e pasti nei giorni in cui è stato provocato il disservizio aereo.
“Il passeggero può subire un ritardo o una cancellazione del volo – dice Felice D’Angelo, ceo di ItaliaRimborso – . Il viaggiatore, qualora non riprotetto dal vettore aereo con un nuovo volo, può sicuramente sostituirsi all’assistenza della compagnia aerea e sostenere tutte le spese per raggiungere la meta prefissata. In questo caso sarà poi possibile avviare un reclamo di rimborso spese, rivolgendosi direttamente al vettore aereo o ad una claim company”.
L’amministratore di ItaliaRimborso, che fornisce assistenza gratuita ai passeggeri, vittime dei disservizi aerei, chiarisce i diritti del viaggiatore in caso di sciopero: “Nei casi di sciopero del comparto aereo, al passeggero non spetta la compensazione pecuniaria, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004, che oscilla da 250 a 600 euro, ma solo ed esclusivamente il rimborso delle spese per raggiungere la meta, se queste comprovate da scontrini e/o fatture”.
Ulteriori dettagli sul rimborso delle spese sostenute in riferimento allo sciopero aereo è possibile consultarle al seguente link: rimborso sciopero aerei.
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GIORNATA SPRECHI: COLDIRETTI PUGLIA, OLTRE 27 KG CIBO BUTTATI A PERSONA ALL’ANNO; TORNANO LISTA SPESA, DOGGY BAG AL RISTORANTE E GAVETTA IN UFFICIO
Domani ai mercati di Brindisi e Lecce le ricette antispreco e i consigli utili per utilizzare gli scarti nella pulizia della casa e nei preparati di bellezza
Con i prezzi del cibo saliti del +10% nel 2023 per effetto delle tensioni internazionali sul commercio e sulle quotazioni, ma anche di fenomeni speculativi, le famiglie cercano di fare più attenzione agli sprechi, razionalizzando i consumi, ma sono ancora 27 i chilogrammi di cibo buttati per persona all’anno. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, in occasione della “Giornata internazionale della Consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari”, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che dal 2020 viene celebrata domani 29 settembre, quando nei mercati di Campagna Amica a Brindisi e Lecce saranno dati ai consumatori consigli utili per utilizzare gli scarti nella pulizia della casa, nei preparati di bellezza, ma anche le ricette anti spreco dei cuochi contadini.
Dalla cucina degli avanzi alla doggy bag al ristorante, dal ritorno della gavetta in ufficio agli orti sul balcone, dalla lista della spesa per non farsi tentare dagli acquisti di impulso fino allo sguardo più attento alla data di scadenza secondo la Coldiretti sono solo alcune delle strategie adottate dai consumatori per salvare i bilanci familiari e sprecare meno cibo.
Con la crisi economica scatenata dal conflitto in Ucraina è sceso del 12% lo spreco alimentare nelle case, con il 58% dei consumatori che ha iniziato a cucinare pietanze utilizzando gli avanzi dei pasti precedenti, allargando a una fascia importante di popolazione una pratica sino ad oggi seguita da quote più ridotte di persone, coniugando la necessità di risparmiare con l’importanza etica di ridurre gli sprechi alimentari.
La volontà dei cittadini di ridurre gli sprechi si sposta anche nei ristoranti dove ben il 49% di clienti si dice pronto a chiedere la doggy bag per portarsi via gli avanzi, con una percentuale che nei giovani sale addirittura al 58%. L’idea che occorre evitare sprechi – notano Coldiretti/Censis – con positivi effetti sul risparmio nella spesa, è diventata dunque più forte del senso di vergogna che sino ad oggi limitava il ricorso a questa pratica peraltro molto diffusa nel mondo anglosassone.
Il 41% degli cittadini dichiara poi di coltivare frutta, verdura, erbe aromatiche in casa sul balcone, negli orti urbani o in piccoli orti di proprietà secondo Coldiretti/Censis, con una spinta che viene soprattutto dai più giovani e dagli anziani. Ma le strategie di consumo etico si applicano soprattutto al momento di fare la spesa, con l’81% degli italiani che ha preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare – spiegano Coldiretti/Censis – per mettere sotto controllo le spese d’impulso, evitando di farsi guidare troppo dalla molteplicità di stimoli che sono attivati nei punti vendita. E tra gli scaffali il 92% degli italiani è attento a controllare la data di scadenza per acquistare solo cibo da consumare nel breve periodo.
E quasi sette consumatori su 10 (69%) cercano regolarmente prodotti a chilometro zero e il 50% effettua acquisti nei mercati dei contadini con l’obiettivo di sostenere le realtà locali, ridurre l’impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantirsi prodotti più freschi che durano di più e tagliano quindi gli sprechi. Un impegno sostenuto dalla Coldiretti con la realizzazione della la più estesa rete di vendita diretta nel mondo con quasi 1000 agricoltori aderenti ai mercati di Campagna Amica in Puglia. Da quando lo scenario di crisi si è aggravato con il caro bollette e l’inflazione con lo scoppio della guerra in Ucraina, i comportamenti dei consumatori sono cambiati proprio a partire dalla tavola – sostiene la Coldiretti regionale – con i consumatori che sono sempre più attenti a non buttare il cibo acquistato.
Nonostante ciò il problema resta però rilevante – insiste Coldiretti Puglia - con gli sprechi domestici che ammontano ancora ad oltre 500 i grammi di cibo buttato a persona ogni settimana e tra gli alimenti più colpiti svettano verdura e frutta fresca, seguite da pane fresco, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, salse e sughi. Non si tratta solo di un problema etico ma che determina anche – precisa la Coldiretti regionale – effetti sul piano economico ed anche ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti.
La biodiversità può essere uno strumento strutturale – aggiunge Coldiretti Puglia - nella lotta agli sprechi alimentari e nutrizionali, perché il maggior valore riconosciuto alle varietà biodiverse recuperate determina più attenzione agli sprechi e minori perdite, avvicinando produttori e consumatori nelle filiere corte, ecologiche, locali. Meglio, dunque, prediligere i prodotti di stagione, scegliendo la frutta e le verdure al giusto grado di maturazione e conservandola adeguatamente, dividendo quella che si intende consumare a breve con quella che si prevede di conservare più a lungo, conclude Coldiretti Puglia.
DECALOGO ANTISPRECO DI COLDIRETTI
1) Fai la lista della spesa
2) Procedi con acquisti ridotti e ripetuti nel tempo
3) Preferisci le produzioni locali e compra nei mercati contadini
4) Acquista seguendo la stagionalità dei prodotti
5) Prendi la frutta con il giusto grado di maturazione
6) Separa le diverse varietà di frutta e verdura
7) Non tenere insieme i cibi che consumi in tempi diversi
8 ) Controlla sempre l’etichetta
9) Chiedi la doggy bag al ristorante per consumare a casa gli avanzi
10) Cucina con gli avanzi ricette antispreco.
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FP CGIL ASL BR - Osservazioni sul reclutamento di medici
La FPCGIL, con la presente, intende ribadire la sua netta (e nota) contrarietà nei confronti del reclutamento di laureati (medici, psicologi, biologi, farmacisti, etc) per il tramite di incarichi di lavoro autonomo. Una posizione, questa, peraltro segnalata sin da quando una delle precedenti amministrazioni trasformò, ex abrupto e motu proprio, il CCNL con cui aveva inquadrato alcuni medici del PS brindisino in incarico di lavoro autonomo. Il risultato fu la fuga di quei medici, peraltro in servizio da anni e ben inseriti nel collettivo lavorativo del PS brindisino, verso altra ASL vicina.
I motivi della contrarietà a tale forma di reclutamento (e, sostanzialmente, anche della fuga di quei medici) erano e rimangono gli stessi.
Innanzitutto, tutti gli incarichi di lavoro autonomo nell’ASLBR, in realtà, sono rapporti che si svolgono secondo le modalità proprie dello schema legale di cui all'articolo 2094 codice civile. Trattasi, cioè, di rapporto di lavoro subordinato in quanto, più che al nomen juris usato dalle parti, il rapporto di lavoro riguarda la effettiva natura, il reale contenuto del rapporto nonché le modalità di espletamento delle mansioni che costituiscono l'oggetto della prestazione. Senza tralasciare il fatto che si tratta di un rapporto di lavoro eterodiretto che assoggetta, quindi, il prestatore d'opera al potere direttivo organizzativo e disciplinare del datore di lavoro con conseguente limitazione della libertà del dipendente. Anzi, trattasi proprio di rapporto di pubblico impiego in quanto il lavoro è prestato alle dipendenze di un ente pubblico non economico, il dipendente risulta e risulterà effettivamente inserito nella organizzazione pubblicistica e adibito ad un servizio rientrante nei fini istituzionali dell'ente pubblico, a prescindere se esista un atto formale di nomina.
In linea teorica, la delibera ASLBR n°2401 del 26.09.2023 (come, peraltro, altre precedenti simili) parte dall’assunto[1] che il mercato del lavoro -dei medici nativi italiani- sia suddiviso tra due categorie, in competizione salariale tra loro, gli insiders (lavoratori occupati, sindacalizzati e qualificati) e gli outsiders (lavoratori non sindacalizzati, poco qualificati e spesso disoccupati). Già quest’ultima è una contraddizione rispetto alla vulgata dominante, non ci sono medici: nei fatti, in questo momento (ma si potrebbe dire storicamente) il mercato italiano del lavoro dei medici non sembra avere mai avuto un tasso di disoccupazione naturale e, a prescindere dai cosiddetti shock di politica monetaria, i medici lavoratori insiders non fuoriescono mai dal processo produttivo, non divengono mai outsiders, a meno che non vadano in quiescenza. Ma quale medico specialista in una delle discipline oggetto di ricerca, in pensione dopo, magari, quarant’anni di duro lavoro, accetterebbe un incarico di lavoro autonomo, sia pure a 60 euro lordi l’ora?
Successivamente, la delibera in parola, assume che tutti gli altri sono imprenditori, sia che si mettano a condurre la loro impresa disponendo di un fondo sia che si facciano imprenditori del loro stesso lavoro senza alcun fondo, e si possono considerare viventi nell'incertezza[2]. Assume, cioè, che il mercato del lavoro - dei medici nativi italiani, soprattutto dei presunti outsiders- sia ulteriormente diviso in due categorie, i rischiofili, capitani coraggiosi, e i rischiofobi, dominati piagnucoloni[3]. Certo, 60 euro lordi l’ora sono una tariffa apparentemente allettante (in quanto complessivamente superiore alla tariffa oraria media di un dirigente medico con quindici anni di carriera in regime di intramoenia) per un altro segmento di lavoratori medici -nativi italiani- che, però lavoratori outsiders non sono: i medici neolaureati. Ma quale medico neolaureato accetterebbe, in cambio di quella tariffa, il rischio connesso ad alcune discipline ospedaliere come la Ginecologia e, soprattutto, Ostetricia o la chirurgia generale (senza escludere le altre oggetto di ricerca)? Quale direttore UOC dei reparti in grave sofferenza accetterebbe il rischio concreto della culpa in eligendo? Quanto dovrebbe spendere l’ASLBR per formare ad un livello adeguato i neolaureati col rischio che tali professionisti decidano di andare altrove? Il rischio dunque, presentato come controparte del desiderio di guadagnare e formarsi prima di entrare in scuola di specializzazione, viene scaricato integralmente sul neolaureato (dalla formazione nell'emergenza urgenza all'assicurazione sugli infortuni e sulle malattie professionali all'assicurazione medico legale...). Questa radicale individualizzazione del destino, però, non ha nulla di naturale.
In ultimo, la delibera di che trattasi compie un passaggio ulteriore assumendo che l’ASLBR si muova in una economia aperta, ma molto semplificata in cui possa ridurre la conflittualità dei lavoratori insiders medici nativi italiani in merito alle richieste di salario monetario, quanto meno al minimo salariale previsto dal CCNL (come già rappresentato da questa OS in sede di delegazione trattante) mettendoli in competizione salariale con lavoratori medici oustiders internazionali: insieme all'assunzione che la produttività sia costante, che il margine di profitto delle aziende che si occupano del sistema salute venga mantenuto costante a livello nazionale e internazionale, suppone che gli altri paesi non reagiscano alla politica di competizione salariale posta in essere in Italia e in Puglia. Naturalmente la verità infatti è sotto gli occhi di tutti: esistono paesi in grado di pagare fino a oltre 30.000 petro dollari al mese certi medici specialisti.
Pur comprendendo la necessità impellente da parte di codesta amministrazione di ridurre le gravi e, in alcuni casi, inveterate carenze strutturali dei medici, questa OS ritiene opportuno approfondire, inoltre, che i rapporti contrattuali che si applicheranno in regime di lavoro autonomo, porteranno, obtorto collo, ad una disomogeneità dei rapporti di lavoro nella sanità pubblica; ad una più complessa gestione dei rapporti gerarchici individuati e/o individuabili nel rapporto di lavoro; ad una differenziazione dei livelli retributivi; ad un dumping contrattuale.
In definitiva, si prende atto del grande impegno profuso dalla direzione generale a risolvere le criticità ed a garantire i servizi sanitari, ma rimane il fatto che occorre seguire con attenzione queste dinamiche per ridurre davvero ulteriori défaillance e per evitare che si determini una impronta privatistica del sistema sanitario basata non più sull’applicazione erga omnes dei contratti di lavoro ma sulla mercificazione della domanda di salute e del lavoro.
Poi, occorre ancora una volta poter fare una giusta analisi su quanto avvenuto in questi anni ovvero le ragioni per le quali il sistema sanitario provinciale è andato in crisi per la mancanza di medici: mancanza di una programmazione universitaria di largo respiro perché incentrata anacronisticamente a limitare gli accessi in medicina e nelle specializzazioni ricorrendo al “numero chiuso”; una mancanza di attrattività aziendale per cui pochi medici aderiscono ai concorsi della ASLBR anche - ma non solo - in ragione del fatto che esiste una strana sperequazione stipendiale rispetto ad altre ASL viciniore; senza tralasciare che la fuga di tanti medici, avvenuta negli anni verso altre ASL o in strutture private, è stata conseguenza della costrizione a lavorare nell’ASLBR in condizioni di cattività, sotto organico, con relativo stress lavoro correlato.
Pertanto, la FPCGIL proporrà una piattaforma da condividere con tutti gli attori interessati ed in primis con la direzione generale per avviare un deciso cambio di rotta che superi tali ataviche criticità. Perché di questo si tratta: l’urgenza che si protrae da anni non si affronta con provvedimenti “tampone” di corto respiro. Il sistema può cambiare con una elaborazione prospettica o meglio di ampio raggio che possa modificare il paradigma dominante, in applicazione della carta costituzionale che vuole un sistema sanitario pubblico universale e di qualità.
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Mesagne, dal 1° ottobre cambia l’orario di apertura del Castello comunale
Mesagne, dal 1° ottobre cambia l’orario di apertura del Castello comunale. Cambia l’orario di apertura del Castello comunale, che dal 1° ottobre sarà aperto la mattina dalle 9:00 alle 13:00 e il pomeriggio dalle 16:00 alle 20:00, lunedì mattina chiuso. L’ultimo ingresso sarà consentito mezz’ora prima della chiusura. Anche la grande mostra “Caravaggio e il suo tempo” cambia orario e sarà visitabile dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00, ultimo accesso mezz’ora prima della chiusura. Si ricorda che Mesagne aderisce all’iniziativa promossa dal MiC, grazie alla quale ogni prima domenica del mese sarà possibile accedere gratuitamente al Castello e al Museo. La gratuità esclude la mostra "Caravaggio e il suo tempo" il cui ingresso è sempre soggetto al pagamento del biglietto di 12,00 euro (salvo riduzioni e gratuità).
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“Bene ripristino del Brindisi-Milano, ora riattivare collegamento con Roma”. I vari interventi
Voli tagliati. Mazzotta: “Bene ripristino del Brindisi-Milano, ora riattivare collegamento con Roma” |
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Nota del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Paride Mazzotta. “Non possiamo che registrare con soddisfazione del ripristino della terza fascia giornaliera del collegamento tra Brindisi e Milano Linate, come comunicato da Ita Airways. È una questione su cui abbiamo alzato le barricate e fatto sentire forte la voce del nostro territorio, dei cittadini e delle imprese. Purtroppo, però, è una battaglia che continua: c’è sempre il taglio del terzo collegamento con Roma, che è estremamente importante per l’Aeroporto del Salento il cui potenziamento resta una promessa di Adp. Ita ha comunicato la sua apertura anche sul collegamento con la capitale e noi continueremo a vigilare e sollecitare nell’interesse della comunità. Bene così”.
----------------- "Esprimo a nome mio personale e degli associati al Consorzio Albergatori di Carovigno la piena soddisfazione per la marcia indietro fatta da Ita Airways, ripristinando i voli da e per Milano con l'aeroporto del Salento. E' la vittoria di un territorio, il Salento - dichiara Enzo Di Roma, Presidente del Consorzio Albergatori di Carovigno - e di tutte le parti Istituzionali, politiche e sociali che sono scesi in campo per scongiurare l'isolamento di questa parte della regione. Questo dimostra, come abbiamo più volte rimarcato, che, se si lavora insieme, i risultati possono essere raggiunti. Bisognerà, comunque, sempre vigilare e incidere affinché anche i collegamenti con la capitale siano non solo ripristinati, ma anche rafforzati".
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ota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani “Quando il territorio si muove all’unisono, i risultati si ottengono: ITA è tornata sui suoi passi e ha annunciato il ripristino dei voli Brindisi-Milano Linate che aveva deciso di tagliare. La battaglia è vinta, ma resta una guerra da combattere: quella per sviluppare il nostro scalo per consentire alla nostra terra di decollare davvero. "Per anni sono stato una voce nel deserto dell’indifferenza da parte delle istituzioni e della politica, chiedendo attenzione alle esigenze di mobilità aerea del Salento, sollecitando il potenziamento dello scalo brindisino che è cruciale per lo sviluppo del nostro territorio e che sconta invece criticità mai colmate. Ho evidenziato la carenza e la scomodità dei voli da e per la Capitale e Milano. Ho denunciato costi più alti e orari impossibili rispetto a Bari, che scoraggiano il traffico passeggeri su Brindisi. A dicembre scorso, dopo aver fatto pressing sul presidente di Aeroporti di Puglia Vasile, sono riuscito ad ottenere un sopralluogo congiunto nello scalo brindisino e gli ho messo sotto gli occhi i tanti problemi da risolvere, incassando il suo impegno ad investimenti per 110 milioni di euro. "Ad agosto sono tornato ad incalzarlo, evidenziando di nuovo disparità rispetto a Bari e denunciando il depotenziamento dell’aeroporto brindisino. Poi, la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha fatto insorgere il Salento intero: l’annunciato taglio di alcuni voli giornalieri per Roma e Milano. "Va dato atto ai parlamentari salentini di centrodestra di aver aperto una breccia nel muro di Ita, e di aver ottenuto un risultato importante. Ma aspettiamo il rispristino della terza frequenza giornaliera sulla rotta Brindisi-Roma Fiumicino, e invitiamo Aeroporti di Puglia e la Regione a venire incontro ad Ita, sostenendo i suoi sforzi per garantire collegamenti irrinunciabili per il nostro Salento”.
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Schiamazzi nei distributori automatici: il sindaco scrive ai gestori
A seguito della segnalazione giunta all’attenzione delle istituzioni, il primo cittadino di Fasano ha intimato i gestori ad apprestare misure adeguate. È stata di recente sottoposta all’attenzione delle istituzioni comunali, nonché dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine, il protrarsi di continui schiamazzi in prossimità di distributori automatici di via Egnazia.
La questione merita condivisione e attenzione, anche al fine di arginare fenomeni con più gravi risvolti. Per questo il sindaco Francesco Zaccaria ha scritto ai gestori dei distributori automatici in oggetto, intimando i gestori ad apprestare solertemente una serie di misure finalizzate a controllare che la frequentazione dei locali non sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell’ordine e tranquillità pubblici, in modo da garantire la pacifica convivenza e l’equo contemperamento degli interessi, ovverosia dei diritti e delle libertà coinvolti.
«L’ordinamento giuridico – si legge nella missiva del primo cittadino - prevede in merito un sistema di misure di protezione nei confronti delle parti lese e/o danneggiate, associato a un apparato sanzionatorio atto a punire adeguatamente i contravventori. Sì osserva, tuttavia, che sarebbe auspicabile, anche in ragione della giovane età dei frequentatori dei distributori automatici dell’attività, garantire una risposta al fenomeno di differente spessore ma di non minore efficacia. A tal fine si invitano codeste Ditte, qualora non provvedano a sospendere lo svolgimento dell’attività alle ore 23:00, compresi i giorni festivi e prefestivi, con interdizione dell’accesso da parte dei possibili fruitori, a controllare la frequentazione dei locali e a impedire i continui schiamazzi. Tale misura, oggetto di monitoraggio da parte delle Forze dell’Ordine presenti sul territorio nell’ambito delle consuete attività di vigilanza, consentirebbe di verificare medio tempore (per un lasso di tempo ragionevolmente determinato in mesi tre) gli effetti, la salvaguardia della quiete pubblica e il diritto al riposo».
«Le giuste lamentele dei cittadini – spiega il sindaco Zaccaria –, meritavano una risposta ferma e veloce: oggi ho scritto ai titolari dei distributori automatici di snack e bevande prescrivendo correttivi nella gestione. Ho dato mandato alle Forze dell’ordine di monitorare i luoghi interessati dalle lamentele dei cittadini, intervenendo quando necessario e relazionandomi sui risultati. Il rispetto per gli altri è un valore che dovrebbe unire, anziché dividere: mi auguro che questa decisione porti i genitori dei minori che rientrano a tarda ora a una riflessione su una maggiore disciplina per i propri figli. Per la nostra amministrazione la qualità della vita di tutti e l’unione dei cittadini per tutelarla sono principii-cardine, che vogliamo difendere. Se la situazione non migliorerà, adotterò provvedimenti più rigidi: essi rappresenterebbero una misura estrema a un fenomeno che ritengo possa essere debellato con misure a contenuto educativo».
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IL COMUNE CONCEDE IL CAMPO SPORTIVO ALLA ASD VIRTUS ERCHIE
Un importante traguardo per la comunità di Erchie, è stato raggiunto con la sottoscrizione ufficiale della concessione del Campo sportivo comunale con l’Associazione Sportiva Dilettantistica “VIRTUS ERCHIE." Questa decisione arriva mentre sono in fase di completamento i lavori di rifunzionalizzazione del campo polivalente situato all'interno del Campo Sportivo di via Puccini e la realizzazione di interventi di efficientamento degli impianti di illuminazione.
“La decisione di affidare la gestione dell'impianto sportivo – spiega il sindaco Pasquale Nicolì - è motivata dalla volontà di sostenere e incentivare l'attività sportiva e sociale nella nostra comunità, mentre al contempo mira a massimizzare l'utilizzo dell'attuale patrimonio infrastrutturale, rendendolo disponibile per tutti i cittadini. Importante sottolineare – conclude il primo cittadino - che questo processo non comporta alcun onere finanziario diretto per l'Ente comunale, ma anzi apporta benefici economici attraverso la valorizzazione di questa preziosa struttura”.
Il nulla osta per l’utilizzo del Campo Sportivo Comunale ubicato in via Puccini è stato concesso per consentire lo svolgimento di tutte le gare del Campionato di Terza Categoria, nonché di tutte le altre manifestazioni ufficiali organizzate dalla Lega Nazionale Dilettanti Comitato Regionale Puglia.
L'affidamento del Campo Sportivo alla "A.S.D. VIRTUS ERCHIE" è stato deciso per garantire l'efficienza ed economicità nella gestione, considerando l'assenza di personale dedicato e di risorse specifiche per tale scopo. Questa partnership mira a valorizzare l'impianto sportivo esistente, mantenendolo a disposizione della cittadinanza e promuovendo attività sportive e sociali nella frazione. L’accordo vergato in un atto di concessione stabilisce anche che l'utilizzo dell'impianto sportivo da parte di terzi sarà autorizzato dal concessionario, facendo attenzioni a delle priorità provenienti dal Comune, dalle scuole, attività connesse ai campionati ufficiali di enti o federazioni sportive, compresi allenamenti e competizioni, attività per disabili ecc.
Questa concessione rappresenta un passo significativo verso la promozione dell'attività sportiva e il benessere della comunità di Erchie. L'Associazione Sportiva "A.S.D. VIRTUS ERCHIE" è pronta a collaborare con il Comune per assicurare che il Campo Sportivo Comunale continui a essere un luogo di incontro e di sviluppo delle passioni sportive di tutti i cittadini.
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COLDIRETTI PUGLIA, NUOVO WELFARE VERDE DA AGRINIDO AD INSERIMENTO LAVORATIVO EXTRACOMUNITARI
AGRICOLTURA SOCIALE: COLDIRETTI PUGLIA, NUOVO WELFARE VERDE DA AGRINIDO AD INSERIMENTO LAVORATIVO EXTRACOMUNITARI FINO ALLA PET THERAPY.
Con le crisi economiche e sociali degli ultimi anni, determinate dal Covid e dallo scoppio della guerra in Ucraina, si sono aperti nuovi scenari con l’agricoltura che ha dimostrato di essere concretamente “sociale” offrendo un nuovo welfare verde, dall’agriasilo all’inserimento dei lavoratori extracomunitari e delle persone fragili, dall’agribenessere psicofisico fino alla pet therapy. E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia, in occasione dell’appuntamento a Lecce con il consorzio Sale della Terra, con cui proseguono gli incontri di formazione territoriali, a cura di Campagna Amica, con educatori e imprenditori agricoli nell'ambito del progetto "Nidi di Comunità".
Grazie al contributo dell'impresa sociale "Con i Bambini" si è creata una rete di partner che stanno sviluppando – spiega Coldiretti Puglia - gli agrinido pronti ad accogliere centinaia di bambini per una educazione che parta dal contatto con la natura e sfrutti le opportunità che l'agricoltura offre. Sui territori si sviluppano così collaborazioni tra mondo scolastico, con diverse cooperative sociali operanti nel settore, amministrativo con i comuni interessati e imprenditori agricoli dediti all'agricoltura sociale, con la natura e l'agricoltura che sono maestre per il futuro dei bambini.
Dalla pet theraphy a servizi di benessere psicofisico fino all’agrididattica, con quasi 9 cittadini su 10 (89%) che sognano l’agricolonia per i propri figli con un gradimento in crescita per un servizio fondamentale per le famiglie in un paese come l’Italia dove il 75% dei bambini non ha un posto al nido, l’agricoltura sociale offre sostegno alle famiglie e implementa il rapporto tra chi vive disagi e la comunità svolgendo una funzione straordinaria.
In Puglia la legge regionale consente di promuovere l’agricoltura sociale che – spiega Coldiretti Puglia – diviene formalmente strumento utile anche all’inserimento socio-lavorativo di immigrati e soggetti svantaggiati, disabili e minori in età lavorativa, integrati in progetti di riabilitazione sociale mediante le risorse materiali e immateriali dell’agricoltura, attraverso le opportunità della multifunzionalità e il grande spirito innovativo e di inclusione sociale dimostrato anche dai giovani imprenditori agricoli e dalle donne in agricoltura.
In Puglia sono già state censite 95 aziende agricole che hanno esperienza di accoglienza e di agricoltura sociale e svolgono – aggiunge Coldiretti Puglia - un ruolo importante nell’ambito della multifunzionalità, accogliendo le fasce più deboli della società nelle aree rurali. Ed è proprio in quelle aree, spiega Coldiretti Puglia, che stanno nascendo esperienze molto diversificate di agricoltura sociale che vanno dal recupero e reinserimento lavorativo di soggetti con problemi di dipendenza all’agricoltura terapeutica, con disabili fisici e psichici di diversa gravità, ma anche il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate e l’attività agricola volta al miglioramento del benessere e della socialità, come l’agriasilo, ospitalità per gli anziani e orti sociali.
In questo contesto, con famiglie che hanno bisogni e problemi sempre più diversificati – sottolinea la Coldiretti Puglia – il nuovo welfare offerto dalle fattorie sociali lungo tutta la penisola rappresenta una boccata di ossigeno per tanti italiani ma anche per il sistema dei servizi pubblici messo sotto pressione.
Per sostenere i genitori di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e autismo ci sono fattorie che hanno realizzato – spiega Coldiretti regionale - percorsi di formazione, recupero e apprendimento garantendo opportunità che in molte aree non sarebbe possibile offrire. Ma sono molte anche le aziende che hanno reso possibile un modo diverso, più gratificante e più sicuro di vivere la vecchiaia rispetto al modello delle case di riposo. Gli anziani ospiti degli agriospizi, residenze rurali, passano la giornata all’aria aperta – continua Coldiretti regionale – dedicandosi all’ortoterapia, ai corsi di cucina, ai corsi di ginnastica e rieducazione posturale fino alle escursioni in campagna, in modo da favorire la socializzazione e il mantenimento di una buona condizione psicofisica.
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