Redazione
COLDIRETTI PUGLIA, SOS SEMINE IN TERRENI ARIDI PER SICCITA’
CALDO: COLDIRETTI PUGLIA, SOS SEMINE IN TERRENI ARIDI PER SICCITA’, IN PUGLIA 1000 M3 ACQUA PRO CAPITE CONTRO 2330 NAZIONALI.
In Puglia, la regione meno piovosa d’Italia con 641 millimetri annui medi, è SOS per le semine primaverili di granoturco, soia, girasole, riso e pomodoro nei terreni aridi per la mancanza dell’acqua necessaria alle coltivazioni per crescere. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia nel primo weekend di primavera che tradizionalmente sancisce l’inizio delle attività agricole nelle campagne, dopo un inverno che dal punto di vista climatologico ha fatto segnare una temperatura superiore di 1,21 gradi la media storica ma l’anomalia è addirittura di 1,38 gradi in più al nord sulla base dei dati Isac Cnr che rileva le temperature in Italia dal 1800.
A causa della siccità già nel 2022 è andato perso 1/3 delle produzioni, con la Puglia che registra un altro primato negativo della disponibilità annua media di risorsa pro capite con soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi, afferma Coldiretti Puglia sulla base dei dati ISPRA.
Una situazione resa difficile quest’anno dal caldo e dalla siccità che – sottolinea la Coldiretti – hanno stanno facendo progressivamente abbassare il livello di acqua negli invasi, dopo l’exploit iniziale, ma sono a rischio anche le riserve nel terreno, nel momento in cui l’acqua è essenziale per le coltivazioni. Se da un lato infatti il “bel tempo” ha permesso agli agricoltori di fare le lavorazioni per preparare il terreno alla semina in modo ottimale, non si può dire la stessa cosa per la germinazione dei semi, che – spiega la Coldiretti – può avvenire solo se in presenza di buona umidità del terreno. Si spera nella pioggia annunciata per i prossimi giorni anche se non sarà sufficiente a coprire il gap di acqua che si è accumulato.
In difficoltà – continua la Coldiretti - sono anche le colture autunnali come il frumento, l’erba medica e le altre foraggere che soffrono la prolungata siccità e con grandi preoccupazione per le rese della prossima raccolta.
Con la temperatura aumentata di oltre 1 grado e le precipitazioni crollate di oltre 124 millimetri di pioggia annua, in Puglia a causa dei cambiamenti climatici è a rischio lo stesso valore dei terreni – insiste Coldiretti Puglia - che potrebbero subire una perdita tra il 34% e il 60% nei prossimi decenni rispetto alle quotazioni attuali proprio a causa dell’innalzamento delle temperature che minaccia anche i redditi agricoli e rischia di far aumentare la domanda di acqua per l’irrigazione dal 4 al 18%.
La mancanza di precipitazioni – continua la Coldiretti – sta condizionando le scelte delle aziende agricole che si stanno spostando da mais e riso verso colture come soia e frumento meno esigenti dal punto di vista idrico. Per le semine del riso si stima un taglio di circa 8mila ettari e risultano al minimo da 30 anni.
E’ importante la nomina del Commissario al quale è necessario conferire poteri straordinari per velocizzare le autorizzazioni burocratiche come fatto, ad esempio, per il caso del Ponte Morandi a Genova, per dare una risposta concreta alla sofferenza di imprese e cittadini, afferma Coldiretti nel sottolineare l’importanza di interventi strutturali per affrontare il cambiamento climatico. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà, continua Coldiretti che elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all’industria e all’agricoltura. Gli agricoltori – conclude Coldiretti – sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare.
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I bambini delle scuole dell’infanzia inaugurano la casetta dei libri presso “Casa di Zaccheo”
I bambini delle scuole dell’infanzia inaugurano la casetta dei libri presso “Casa di Zaccheo” di Mesagne. I bambini della scuola dell’Infanzia del Secondo Circolo didattico “Giovanni XXIII” saranno i protagonisti dell’iniziativa che si svolgerà martedì 28 marzo alle ore 11 presso la “Casa di Zaccheo” nell’ambito del progetto “Costruire, seminare, fiorire la pace”.
Nel giardino della struttura Caritas, in cui i volontari sono quotidianamente impegnati nella preparazione di un pasto caldo offerto a quanti si recano presso la mensa - un esempio d’impegno e di sostegno verso i più bisognosi - si terrà la consegna di una little free library. L’appuntamento, che si svolgerà in collaborazione con la Biblioteca comunale “Ugo Granafei”, è inserito tra le iniziative targate “Mesagne Città che legge”, il titolo che il Cepell – Centro per il libro e la lettura assegna alle amministrazioni comunali impegnate a svolgere con continuità, sul proprio territorio, politiche pubbliche di promozione della lettura in quanto valore riconosciuto e condiviso in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva. Saranno proprio gli alunni più piccoli degli istituti mesagnesi del secondo Circolo a riempire per la prima volta la casetta scelta come simbolo del percorso ludico – didattico che li ha visti impegnati nel corso dell’anno scolastico. E che a maggio culminerà in un laboratorio collettivo di pittura, sempre nello spazio verde del Centro adiacente alla Chiesa del Santissimo Crocifisso.
Martedì prossimo, insieme ai docenti e agli alunni delle scuole, parteciperanno il sindaco di Mesagne Antonio Matarrelli; mons. Giovanni Intini, arcivescovo dell’Arcidiocesi di Brindisi e Ostuni; don Pietro De Punzio, parroco della Chiesa di Mater Domini e responsabile Caritas; la prof.ssa Ornella Manco, dirigente II Circolo didattico “Giovanni XXIII” di Mesagne; il consulente comunale alle Politiche scolastiche, Marco Calò, e la dott.ssa Alessia Galiano, direttore della Biblioteca comunale di Mesagne.
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Bimbo si allontana da casa, trovato dai carabinieri
I Carabinieri di Carovigno e San Vito dei Normanni rintracciano per le vie del paese un bambino di meno di tre anni di età che si era allontanato da casa.
Poco dopo le 4.30 odierne, al numero di pronto intervento 112 è pervenuta una segnalazione da parte di un autotrasportatore che, transitando per le vie di Carovigno, ha riferito di aver notato un bambino camminare, in pigiama e privo di scarpe, lungo la strada Largo Machiavelli di quel centro.
Sul luogo sono immediatamente intervenuti i Carabinieri della locale Stazione che hanno rintracciato e preso in consegna il bambino, affidandolo immediatamente alle cure del 118, e attivando nel contempo, con l’aiuto dei colleghi della Compagnia di San Vito dei Normanni le ricerche dei suoi genitori. Accertata l’assenza di problematiche di natura sanitaria, il piccolo è stato temporaneamente accudito presso la Caserma di Carovigno, ed è stato intrattenuto con giocattoli improvvisati e programmi televisivi dedicati ai bambini.
La sinergia operativa, la conoscenza del territorio e la capillare ricerca eseguita casa per casa nel perimetro rispetto al luogo del ritrovamento, hanno consentito ai militari dell’Arma, circa due ore dopo, di mettere fine al clima di ansia e preoccupazione venutosi a creare, riuscendo a rintracciare la mamma del bimbo alla quale è stato riaffidato. E’ stato accertato, difatti, che nel corso della notte il bimbo aveva autonomamente aperto la porta di casa, chiusa evidentemente senza la mandata, e si era allontanato da casa.
Mesagne: 800mila euro per un palazzetto nuovo di zecca
Entro il 2023 la città di Mesagne avrà un palazzetto dello sport, intitolato a Raffaele de Francesco, completamente rinnovato. Costo dell’operazione 800mila euro e una chiusura della struttura sportiva di 6 mesi. Proprio su quest’ultima circostanza c’è un po' di maretta da parte delle società sportive che per il prossimo campionato dovranno iniziarlo fuori casa. Su tale fronte nella prossima settimana ci sarà un incontro della Consulta sportiva comunale presieduta dal presidente Ivano Rolli. Tuttavia, l’assessore ai Lavori pubblici e Sport, Roberto D’Ancona, ha assicurato gli atleti e i dirigenti che i disagi saranno minimi e al termine dei lavori di restyling avranno un palazzetto tecnologicamente nuovo. Nel momento dell’inaugurazione, presumibilmente prima di Natale, sarà scoperta una targa con la dedica della struttura a Raffaele De Francesco, munifico cittadino che diversi lustri fa ha donato il terreno su cui insiste il palazzetto alla città di Mesagne.
Ancora poche settimane e poi chiuderà i battenti, per almeno sei mesi, il palazzetto dello sport di via Udine per un restyling che migliorerà la funzionalità della struttura sportiva. L’assessorato allo Sport in questi giorni sta studiando delle soluzioni per le squadre di basket e di volley che si allenano e giocano le gare ufficiali nel palazzetto. Al termine dei lavori la struttura sarà consegnata al mondo dello sport nella sua massima funzionalità. Il primo lavoro che sarà eseguito è l’efficientamento energetico per poi passare ai sediolini e alla realizzazione di un’acustica a norma per rendere sempre più all'avanguardia e confortevole la struttura sportiva. Saranno eliminati tutti i banner pubblicitari e sostituiti da tabelloni elettronici. “A breve partiamo con la ristrutturazione del palazzetto dello sport – ha spiegato Roberto D’Ancona, assessore allo Sport del comune di Mesagne - con un nuovo restyling esterno, più bello e, soprattutto, con una serie di investimenti che lo renderanno adeguato ad una città in crescita come Mesagne.
Dopo 30 anni finalmente mettiamo mani su una struttura amatissima della nostra città, che ha visto crescere migliaia di giovani atleti”. L’investimento che l’Amministrazione comunale ha messo in campo per ristrutturare il Paladefrancesco è di circa 800mila euro, di cui solo 100 mila a carico della collettività mesagnese mentre la restante parte riviene dai fondi per lo sport e la periferia, uno dei tanti fondi a cui l’assessorato ai Lavori Pubblici di Mesagne è riuscito ad accedere. “Per fine anno – ha proseguito l’assessore D’Ancona - i lavori dovrebbero terminare e potremo consegnare una struttura dotata di una nuova acustica, sediolini comodi, servizi per tecnici ed arbitri, capotto termico, canestri e un nuovo restyling della facciata, che daranno lustro a quello che oggi è uno "scatolone" freddo e senza stile”. Nessun disagio per le società sportive. “Assolutamente no giacché – ha concluso D’Ancona - abbiamo già contattato alcune amministrazioni comunali dell’hinterland che hanno messo a nostra disposizione le loro strutture sportive. Si tratterà di fare il sacrificio di qualche mese a inizio dei prossimi campionati”.
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Consorzi commissariati, CIA Puglia: “Agricoltura ostaggio dei carrozzoni”. Sicolo: “Presidente Emiliano tempo da perdere non ce n’è. Così la Puglia diventerà un deserto”. Niente manutenzione e difesa del suolo, nessun servizio, solo cartelle salatissime e illegittime. Tariffe irrigue raddoppiate, ma nessun progetto per nuovi invasi e nuove infrastrutture idriche. “Dove sono i progetti PNRR per le infrastrutture irrigue? Dov’è la programmazione degli interventi?”. “Situazione disastrosa dalla Bat in giù, silenzi e cartelle a Bari, Lecce, Brindisi e Taranto”.
“Presidente Emiliano sui Consorzi commissariati tempo da perdere non ce n’è. L’agricoltura pugliese non può rimanere ancora ostaggio di questi carrozzoni”. Gennaro Sicolo, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani Puglia e vicepresidente nazionale della stessa organizzazione, torna su un problema annoso.
“Lo vogliamo dire? Sulla difesa del suolo, la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio e sulla questione irrigua, cioè dell’acqua per l’agricoltura, siamo 20 anni indietro rispetto alle altre regioni. Il problema sono i Consorzi commissariati, tergiversare o girarci intorno è da irresponsabili”, attacca Sicolo. “Abbiamo chiesto più volte al presidente Emiliano di convocare le organizzazioni agricole, per un tavolo con gli assessori Pentassuglia e Piemontese, in modo da risolvere questioni che si trascinano da anni. Cosa si aspetta? Tempo da perdere non ce n’è, sia sulla Xylella che sui Consorzi”, incalza il presidente di CIA Puglia, “La stagione irrigua è alle porte, i Consorzi però non comunicano le date ufficiali, riservando la loro solerzia solo al raddoppio ingiustificato delle tariffe e all’invio di cartelle relative a tributi come il 630 che riteniamo illegittimo, poiché basato su interventi ordinari di manutenzione del territorio che non sono mai stati compiuti”. “Il disastro dei Consorzi commissariati”, continua Gennaro Sicolo, “ad eccezione della sola provincia di Foggia, unisce tutti gli agricoltori pugliesi dalla Bat alla punta più estrema del Salento, mettendo insieme l’area metropolitana di Bari, le province di Brindisi e di Taranto, tutto il Leccese. Per quanto tempo ancora s’intende perpetuare, a danno di migliaia di agricoltori e di aziende agricole, una situazione che non ha eguali in Italia?”.
Saldo e stralcio delle cartelle di pagamento degli ultimi anni, azzeramento delle gestioni commissariali, riforma dei Consorzi con una nuova governance orientata sulle istanze dei diversi territori: “Le priorità sono queste”, spiega Sicolo, “bisogna uscire da decenni di amministrazione commissariale che hanno cronicizzato emergenze, lacune e storture, col ‘regalo’ indigesto all’agricoltura pugliese di zero progetti presentati per quanto riguarda il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi irrigui, la totale latitanza sulla programmazione di nuovi invasi, l’assurda mancanza in Puglia di un piano di azioni volte ad affrontare un’emergenza globale ed epocale come la siccità e l’avanzamento del rischio desertificazione sui nostri territori. Sembra che questi drammi non riguardino la Puglia, e invece ci siamo dentro fino al collo, col rischio che nel giro di 10-15 anni il potenziale produttivo del comparto primario venga azzerato, mentre ancora sopravvivono i carrozzoni dei Consorzi commissariati fermi al secolo scorso”. “I Consorzi commissariati sono presenti quando c’è da chiedere soldi agli agricoltori”, ha proseguito Sicolo. “Dove sono gli stessi consorzi quando, come ha fatto CIA Puglia, si mostrano i canali intasati da rifiuti e vegetazione? Dove sono quando le aziende agricole chiedono trasparenza e informazione sull’inizio della stagione irrigua? Qual è la loro programmazione rispetto agli interventi ordinari e straordinari di manutenzione e difesa del suolo? Perché non hanno presentato uno straccio di progetto nell’ambito del PNRR? Il peso di queste domande senza risposta ricade interamente sull’agricoltura, cioè sull’anello principale e fondamentale del reddito dei pugliesi, sul comparto su cui si reggono le industrie di trasformazione, il turismo enogastronomico, il paesaggio e la stessa identità storica, culturale e produttiva della Puglia. Per questi motivi, presidente Emiliano”, ha concluso Gennaro Sicolo, “ti chiediamo di intervenire per dare una svolta al rilancio e allo sviluppo dell’agricoltura, un’agricoltura che oggi è ostaggio della Xylella da una parte, dei Consorzi commissariati dall’altra”.
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Lotto, festa in Puglia: vinti oltre 47mila euro
Lotto, festa in Puglia: vinti oltre 47mila euro. Il Lotto premia la Puglia: come riporta Agipronews, a Casamassima, in provincia di Bari, è stata centrata una vincita da 47.500 euro. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito 4,8 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 255 milioni da inizio anno.
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#unTeatroPerOria
Performance del Mistero Salentino Group in occasione della Giornata Mondiale del Teatro 2023 aperta ad altri artisti, compagnie e gruppi.
È giunto il momento di celebrare la Giornata Mondiale del Teatro che si celebra il 27 marzo 2023. Il Mistero Salentino Group è lieto di invitare attori, performer, artisti e chiunque voglia dare un contributo di testimonianza all'evento che, tra l’altro, precede una performance unica ed emozionante. Per l’occasione Giuseppe Vitale, attore con una lunga carriera nel teatro e nel cinema e fondatore del Mistero Salentino Group insieme al cantautore Paolo Carone, ci regalerà una interpretazione straordinaria.
Ci sarà anche la partecipazione di Alessandra Pomarico, new entry del gruppo teatrale, che leggerà il messaggio per la sessantunesima giornata del teatro affidato a Samiha Ayoub, attrice egiziana, sul potere del teatro di creare vita, bellezza e umanità, in un mondo che spesso sembra diviso e conflittuale. In esso si afferma che "come artisti di teatro, siamo chiamati ad incarnare la vita e a diffonderla in questo mondo affinché esso prenda vita, fiorisca e diffonda i suoi profumi”.
La performance è stata organizzata per sensibilizzare la cittadinanza sull'importanza del teatro comunale e invitare chiunque voglia partecipare a dare il suo contributo. Per esempio l’adesione dell'azienda famigliare Onda Fertile, dedicata alla permacultura e all'agricoltura biologica, conferirà all’avvenimento un tocco di cultura popolare, creando un legame forte tra l'arte e la natura.
Invitiamo chiunque abbia a cuore il teatro e la cultura a partecipare il 27 marzo alle ore 17 a Vicolo Pistoia ad Oria (BR) davanti all'ex Mercato Comunale, luogo simbolico del progetto presentato alcuni anni or sono per il Teatro Comunale. Intendiamo, tutti insieme, promuovere la diversità culturale e linguistica e sottolineare il ruolo cruciale che il teatro gioca nell'educazione e nella costruzione di una società più pacifica e tollerante.
La struttura dell'evento prevede un finale aperto al contributo di altri attori, artisti e associazioni, rendendolo ancora più interessante e coinvolgente per tutti i partecipanti.
Per info, idee e contributi chiamare il 320 0422825 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
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Paololeo presenta il progetto "Cantina sottomarina"
San Donaci, 24 marzo 2023. Torna l’appuntamento con Vinitaly, la più grande manifestazione dedicata al mondo del vino e Cantine Paololeo presenterà il progetto “Cantina Sottomarina” domenica 2 aprile alle ore 15:00 presso la Sala Convegni del Padiglione Puglia.
Dopo un anno di affinamento sui lieviti, 1011 bottiglie di Metodo Classico Pas Dosé trascorreranno 12 mesi in mare a 30 mt di profondità.
Attualmente in Italia sono 5 le cantine che hanno adottato questo metodo, in Puglia è Cantine Paololeo ad essere la prima a sperimentarlo, mentre in tutto il mondo si contano poco più di 30 cantine.
È questo un progetto green perché si utilizzerà il fondale marino come frigorifero, temperatura a 12-14 gradi, limitando i consumi energetici e abbattendo le emissioni di Co2, fattori importanti per la Paololeo, azienda certificata Equalitas.
Inoltre, si presume che l’oscillazione delle onde possa far avvenire un remuage più duraturo e costante, iniziando il processo di autolisi nei lieviti, fase in cui si distruggono le pareti cellulari con il conseguente rilascio delle proteine; altro fattore importante è la pressione la quale, essendo proporzionale alle temperature, queste andranno ad influire sull’affinamento: temperature più basse comportano pressioni più basse e viceversa.
“Le ricerche sulla fattibilità del progetto hanno inizio nell’inverno del 2018 e nel 2019 – spiega l’enologo Dott. Nicola Leo - abbiamo contattato il Dott. Lugano della Cantina Abissi, ideatore dell’affinamento in mare; purtroppo con l’arrivo della pandemia abbiamo dovuto mettere da parte questa idea, portandoci però avanti con le ricerche e con l’attività burocratica, fino ad oggi, anno in cui finalmente il nostro progetto si concretizza. A nome di tutta la famiglia Paololeo ringrazio lo Studio De Bartolomeo per aver coordinato le procedure burocratiche, EPC per il supporto al “varo” con mezzi nautici innovativi e Azeta Enologia per il supporto tecnico della spumantizzazione. Un ringraziamento particolare al Comune di Porto Cesareo, la Capitaneria di Porto e l’Area marina protetta per aver condiviso con entusiasmo questo progetto che aggiunge una nuova sperimentazione alla Regione Puglia”.
Sabato 15 aprile alle ore 11:00 in piazza Nazario Sauro di Porto Cesareo ci sarà il “varo” del vino spumante pas dosé “MORMORA”.
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Fonti rinnovabili, cambiamento climatico, energia: sono questi i temi degli ”Energy Talks” con Mario Tozzi, primo ricercatore CNR e divulgatore scientifico, in programma nel foyer del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi martedì 4 aprile, con inizio alle ore 17.30. L’ingresso è gratuito, previa prenotazione alla pagina di Eventbrite rebrand.ly/EnergyTalk. Il ciclo di incontri, promosso da Gruppo Hope e Galileo, rappresenta un’opportunità unica di confronto e dibattito - aperto a cittadini, imprese e istituzioni - per comprendere le conseguenze del cambiamento climatico per il nostro pianeta e il ruolo che in questo contesto giocheranno i paesi occidentali e in via di sviluppo.
L’appuntamento al Teatro Verdi di Brindisi con gli “Energy Talks” è con il prof. Mario Tozzi, geologo, autore e saggista noto anche come volto tv grazie alla sua conduzione del format Sapiens - Un solo pianeta, Michele Scoppio, amministratore unico Hope Group, Ruggero Ronzulli, presidente Legambiente Puglia: modera la giornalista Annamaria Minunno. Al termine degli incontri sarà possibile effettuare domande e dibattere sui temi della transizione ambientale ed energetica. Gli “Energy Talks” sono promossi da Gruppo Hope e Galileo, con il supporto del Politecnico di Bari.
Il cambiamento climatico rappresenta una della più grandi sfide del nostro tempo, che impatta e impatterà - in misura crescente - sulla nostra vita. Per i Paesi in via di sviluppo il tema rischia di diventare addirittura una questione capace di minare profondamente gli equilibri, portando a problematiche di instabilità sociale. Fenomeni come l’aumento delle inondazioni e della siccità, che abbiamo dovuto fronteggiare recentemente anche in Italia, sono sintomi inequivocabili di come il cambiamento climatico stia producendo già effetti tangibili. A fronte di questo scenario, cosa aspettarci per il futuro? In che modo il cambiamento climatico si tradurrà anche in un impatto economico e finanziario? E, ancora, quali nuove competenze richiederanno queste sfide per poter essere affrontate? Qual è la percezione dei giovani in merito alle tematiche ambientali e quali sono le criticità che impediscono il generarsi di una vera azione collettiva?
Lo scorso lunedì il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici dell’Onu (Ipcc) ha pubblicato la sintesi finale del suo sesto rapporto. Questo documento può essere considerato l’ultimo avviso della comunità scientifica: contenere il riscaldamento globale entro parametri ragionevoli (+1.5° C di aumento della temperatura) è ancora possibile, ma servono tagli profondi e immediati alle emissioni di gas serra. Per usare le parole del segretario generale dell’Onu António Guterres ispirate all’ultimo film vincitore dell’Oscar: «Il nostro mondo ha bisogno di azione per il clima everything, everywhere, all at once», tutto, dappertutto e tutto insieme. Il mandato della scienza sembra essere una preghiera: le emissioni devono quasi dimezzarsi entro la fine di questo decennio e azzerarsi a partire dal 2050. La temperatura è aumentata più negli ultimi cinquanta anni che nei precedenti duemila, la concentrazione di CO2 in atmosfera non era così alta da due milioni di anni.
Secondo la Conferenza sul clima di Parigi (2016) «Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia urgente e potenzialmente irreversibile per le società umane e per il pianeta». Sull’argomento Mario Tozzi è tranchant: «L’estate del 2022 è stata la più calda della storia da quando l’uomo è in grado di misurare la temperatura. Entriamo nell’era del fuoco. Quello in atto è un cambiamento profondo, veloce e determinato principalmente dalle attività degli uomini, come conviene la maggior parte degli scienziati. Le conseguenze sono gravissime, dall’innalzamento del livello dei mari a causa della fusione dei ghiacci, zone che finiscono sott’acqua e altre che si desertificano. Ciascun italiano immette nell’aria circa sette tonnellate e mezza di anidride carbonica all’anno: su questo possiamo fare molto muovendoci in maniera diversa, eliminando ciò che è troppo inquinante e generando energia con le rinnovabili. A quel punto potremmo chiedere alle aziende di convertirsi in senso sostenibile ed ecologico, ricevendo incentivi da parte dello Stato, penso ad esempio in forma di defiscalizzazione. Ecco, dovrebbe esserci un’azione condivisa e uniforme da parte degli Stati con un organismo terzo deputato al controllo».
«Il cambiamento climatico e l’attuale crisi energetica ci mettono davanti a sfide cruciali che in qualità di cittadini, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni, abbiamo l’obbligo di accogliere - spiega Michele Scoppio, amministratore unico di Hope Group -. L’obiettivo degli Energy Talks è proprio di iniziare ad avviare un percorso di consapevolezza che consenta a tutti gli attori coinvolti di parlarsi, confrontarsi, porsi domande e analizzare soluzioni possibili per trasformare una minaccia in opportunità per contribuire fattivamente alla costruzione di un futuro più sostenibile. Iniziare a farlo qui, in Puglia, credo sia il segno tangibile del ruolo trainante che la nostra regione e il Mezzogiorno potranno giocare nei prossimi anni nel campo delle energie rinnovabili, in particolare dell’eolico offshore, sia per l’Italia sia per l’Unione Europa».
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CONSUMI: COLDIRETTI PUGLIA, ARRIVA LA FARINA DI CARRUBE CONTRO CRISI QUARTA SETTIMANA; +35% SFARINATI PER PASTA E PIZZE FAI DA TE.
I ragazzi diversamente abili dell’Istituto Alberghiero Sandro Pertini di Brindisi hanno preparato le orecchiette.
Con l’inflazione e la crisi della quarta settimana per il minore potere di acquisto delle famiglie arriva la farina di carrube, proprio quando crescono del 35% i consumi di sfarinati, semole e semolati per pasta, pane e pizza fai da te. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della presentazione della farina di carrube al mercato di Campagna Amica di Brindisi, in collaborazione con Soroptimist Brindisi, dove si sono esibiti i ragazzi diversamente abili dell’Istituto Alberghiero Sandro Pertini a preparare le orecchiette in diretta.
Non solo pasta, anche pane e taralli, preparati con maestria dagli studenti dell’Alberghiero di Brindisi, coadiuvati dai cuochi contadini di Campagna Amica, alla riscoperta del frutto del carrubo, il sempreverde che arriva all’altezza di 10 metri e vive fino a 500 anni.
La parola “carruba” in Arabo vuol dire carato, e infatti probabilmente – aggiunge Coldiretti Puglia - questo seme sempre omogeneo nel peso e nelle dimensioni veniva usato come unità di misura per l’oro. Le carrube possono essere utilizzate – dice Coldiretti Puglia - come surrogato del cioccolato per chi è allergico al cacao e nascondono tantissime proprietà perché sono un alimento dimagrante, astringente, antiemorragico, antiacido, antisecretivo gastrico.
La domanda cresce in Puglia per i dolci della pasticceria e della panetteria fatti con farina made in Puglia, con il recupero di varietà italiane salvate dall’estinzione e di prodotti innovativi – spiega Coldiretti Puglia - ma la ricerca dell’italianità si evidenzia anche nel fenomeno del fai da te, con 4 consumatori su 10 che preparano a casa i dolci da portare in tavola, un’attività tornata ad essere gratificante, magari con il coinvolgimento dei bambini, ma che assicura anche la possibilità di scegliere personalmente gli ingredienti.
Il carrubo è una albero spontaneo diffuso nell’area mediterranea e originario della Siria, tende infatti a prosperare in climi secchi e aridi. Questo albero con i fiori che permettono di riconoscere se la pianta è maschio o femmina, raggiunge solitamente un’altezza compresa tra i 5 e i 7 metri – aggiunge Coldiretti Puglia - ma può superare anche i 10 metri, è una pianta rustica, poco esigente, che cresce anche in terreni aridi e poveri, anche molto calcarei, sopporta molto bene i climi caldi ma soffre il freddo. Nell’antichità era utilizzato come sostentamento per gli uomini, grazie al suo grande potere energetico, mentre ora è stato un po’ dimenticato, è anche chiamato “Pane di San Giovanni” perché si dice che il Santo se ne nutriva durante i suoi lunghi periodi di ascesi nel deserto.
La raccolta delle carrube avviene fino alla fine di ottobre quando assumono il colore scuro intenso e sono note alla tradizione – spiega Coldiretti Puglia - come alimento ricostituente benefico per l’intestino e lo stomaco usata già in Egitto e tra i Berberi, in Marocco. La sua ricchezza di fibre della aiuta ad abbassare il colesterolo. Questo effetto benefico è merito soprattutto delle fibre insolubili presenti nel frutto. I minerali presenti sono rappresentati da potassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio, zinco, selenio e ferro. Sono presenti, inoltre, le vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E, K e J e folato alimentare.
Il carrubo è, assieme alla quercia, un albero autoctono della Puglia con un legno molto duro, compatto e resistente – conclude Coldiretti Puglia - tanto da essere anticamente utilizzato per realizzare gli ingranaggi dei mulini.
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