Redazione
Indagati due medici del pronto soccorso del Perrino
Indagati i medici del Pronto Soccorso che chiesero l’intervento del pm, Oliva: “A causa dell’inefficienza del sistema sanitario a pagare sono sempre pazienti e medici. Oggi accade quello che avevamo previsto e per il quale non eravamo stati creduti”. Medici sempre più soli in un Pronto Soccorso, quello dell’ospedale Perrino di Brindisi, oramai allo sbando. Sono stati iscritti nel registro degli indagati i due medici dell’ospedale Perrino di Brindisi che lo scorso 16 novembre chiesero l’intervento dei Carabinieri e del pm della Procura di Brindisi perché impossibilitati a garantire la giusta assistenza in un Pronto Soccorso sommerso dai pazienti. In quel frangente una donna di 77 anni morì su di una barella in astanteria. “La famiglia ha chiesto che si faccia chiarezza su eventuali responsabilità ma nel frattempo i due professionisti, gli unici a coprire il turno, pagano lo scotto di aver continuato a lavorare senza alcuna tutela- spiega il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Brindisi, Arturo Oliva- Oltre il danno la beffa, i colleghi affrontavano le emergenze senza ricevere alcun supporto, trenta pazienti che richiedevano cure che non potevano essere garantite nei tempi previsti così come prevedevano i codici di accesso. Da qui la decisione di allertare forze dell’ordine e magistrato”. L’Ordine da tempo ha sollevato le criticità di un sistema sanitario che non riesce a dare le dovute risposte. A nulla sono valsi gli appelli e le richieste rivolte alla direzione generale della Asl e alla Regione Puglia, la mancanza cronica di medici strutturati all’interno dei Pronto Soccorso non garantiste l’efficienza di un servizio dovuto all’utenza. “Quello che stanno vivendo i medici oggi è un grave disagio- sottolinea Oliva- sono passati dall’essere osannati per essere stati gli eroi, gli angeli durante la pandemia a dei fantasmi. Ignorati dalle stesse istituzioni che dovrebbero tutelarli. Questi professionisti pagano la mancanza di un progetto. Ci si lamenta delle liste d’attesa ma la Asl chiede servizi aggiuntivi impiegando sempre la stessa forza lavoro, senza alcun margine di integrazione”. Oggi l’ospedale di Brindisi continua ad essere punto di riferimento per l’intera provincia colmando , là dove è possibile, i gap di altre strutture sanitarie. Basti pensare all’ospedale di Ostuni o di Francavilla Fontana dove molti reparti sono stati chiusi o depotenziati. “Siamo in piena gobba pensionistica- prosegue il presidente dell’Ordine- ed alcuni territori pagano la miopia di chi non si è saputo organizzare. Non entriamo nel merito della vicenda giudiziaria che vede indagati i colleghi, sarà la magistratura a fare chiarezza. Ma entriamo nel merito di una organizzazione sanitaria che fa acqua da tutte le parti e piuttosto ci chiediamo se realmente questi professionisti, che coprono turni impossibili, siano messi nelle condizioni di lavorare serenamente e garantire la qualità e la sicurezza delle cure erogate. L’ordine come organo sussidiario dello Stato non può non vigilare. Quanto sta accadendo all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi è gravissimo, un intervento risolutivo non è più rinviabile”. I medici oramai sono allo stremo , quelli di medicina generale sono in stato di agitazione e chi potrebbe scegliere di lavorare sul territorio brindisino fugge via. Il prossimo 15 dicembre, a questo proposito si svolgerà una manifestazione di protesta a Roma, in piazza SS Apostoli dalle ore 14.00 per il Servizio sanitario pubblico e nazionale.
"Salute pubblica" a fianco dei sindaci sulla crisi della sanità
VISTA DELLA CONFERENZA DEI SINDACI ASL BRINDISI DEL PROSSIMO 6 DICEMBRE.
Il 19 novembre scorso SALUTE PUBBLICA ha commentato l’ultimo rapporto del Registro Tumori pubblicato dalla ASL Brindisi e relativo alla nostra provincia con dati aggiornati fino al 2019. Abbiamo appreso dalla stampa che il 6 dicembre pv è stata convocata, a seguito delle gravi notizie riguardanti le difficoltà in cui versa il sistema di emergenza urgenza, cioè i pronto soccorso e il 118, una Conferenza dei Sindaci della ASL Brindisi a cui parteciperanno le autorità sanitarie regionali. La Conferenza dei Sindaci è un organismo di controllo della ASL che può svolgere un ruolo strategico per il miglioramento dei servizi e della salute.
In vista di questo incontro riteniamo di dover sottolineare alcune urgenze che la politica sanitaria deve affrontare con misure eccezionali.
1. L’efficienza del sistema di emergenza urgenza acquista nella nostra area una rilevanza particolare. Esso infatti deve far fronte ad una popolazione che è esposta anche a rischio di incidente rilevante. In fase di consultazione della cittadinanza da parte del Prefetto, in occasione della nuova edizione del Piano di Emergenza Esterna del polo chimico, alcune associazioni osservarono che il Piano non prevedeva come, in caso di incidente industriale, le deboli strutture sanitarie locali sarebbero state rinforzate per far fronte tempestivamente all’evento avverso. Il Prefetto rispose che avrebbe girato alle autorità sanitarie la questione.
2. La forte ripresa della produzione di energia da carbone con consumi che raggiungeranno presto probabilmente i 4 milioni annui, esporrà la popolazione alle emissioni che si ritenevano un lontano ricordo del passato. Una popolazione così esposta ad inquinanti industriali necessita di un monitoraggio continuo della salute collettiva. L’ottimo studio della coorte della Regione Puglia, pubblicato nel 2017 e fermo al 2013, noto come «Studio Forastiere», dovrebbe essere aggiornato ogni 3-4 anni, non dovrebbe essere difficile per la Regione che ne possiede ormai i dati di partenza.
3. I dati del Registro tumori, con l’eccesso di casi rispetto alla media regionale (circa 100 casi in più all’anno) richiedono che il servizio sanitario locale sia dotato di un supplemento di risorse : a) per far fronte agli screening già in corso e a quello del tumore al polmone con la TC a basso dosaggio la cui efficacia nel ridurre i decessi da questo tipo di malattia è ormai accertata ; b) per fornire risposte tempestive e adeguate nella diagnosi e nelle terapie dei tumori.
4. Bisogna anche essere in grado di controllare adeguatamente le emissioni industriali. Nella sua relazione del 21.03.2022 Arpa Puglia afferma che a Micorosa la sua stazione mobile ha registrato «un netto aumento delle concentrazioni di benzene con picchi in alcuni casi anche molto significativi». Il benzene è causa di leucemie in ecceso nel suddetto report. La proposta del Comune di Brindisi di installare un sistema di monitoraggio della qualità dell’aria in fase di concessione dell’AIA fu rinviata dal Ministero dell’Ambiente ad accordi successivi ancora non concretizzatisi, ma ISPRA (Istituto Superiore Protezione Ricerca Ambiente) recentemente «con una nota che ha inviato a Versalis ed Arpa, ha pienamente accolto questa richiesta – comunicava il Sindaco Rossi il 2 novembre scorso - chiedendo all'azienda di realizzare, nel più breve tempo possibile, la rete di centraline per il controllo e monitoraggio della qualità dell'aria all'interno dello stabilimento ». E’ necessario vigilare perchè questo avvenga.
Associazione SALUTE PUBBLICA
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Dal 30 dicembre riprogrammato il volo Brindisi-Roma
Spiace constatare come la normale necessità di un vettore di riprogrammare la propria attività divenga il pretesto per dar vita a una polemica politica che ha come unico scopo la visibilità politica di chi se ne rende protagonista.
Desidero rassicurare gli On.li D’Attis e Caroppo che Aeroporti di Puglia, accogliendo la richiesta della comunità che nell’aeroporto del Salento ha un’infrastruttura fondamentale per garantirsi le migliori condizioni di mobilità, si è prontamente attivata affinché la compagnia, pur nel suo pieno diritto di programmare la propria strategia in funzione delle esigenze di mercato, riducesse il disagio che tale cancellazione comporta.
Una comunione di intenti che ha fatto sì che ITA dal prossimo 30 dicembre riattiverà il collegamento con la capitale con partenza prevista da Brindisi alle 06.15. Il volo, così come quello previsto con partenza da Roma alla volta di Brindisi alle 21.40, è già in vendita”.
Antonio Maria Vasile
Presidente Aeroporti di Puglia
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Covid 19. Oggi sono complessivamente 1823 i casi positivi in Puglia di cui 171 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 03 dicembre 2022
Dati complessivi
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La scuderia Brindisi Corse vince ancora. Ad Ugento si consacrano Vincitori Classe e Gruppo Racing Start della WSE Series Pirelli i brindisini Palma e Formosi su Peugeot classe RS 1.6.
Il WSE Series è la nuova tipologia di competizione automobilistica rally Aci Sport ad alto contenuto spettacolare con partecipazione di vetture da Rally al top e non solo che hanno come teatro piccoli circuiti o kartodromi con vari percorsi: asfalto, misto terra asfalto, di giorno e in notturna, con partenza ad inseguimento e side by side e sfida finale nel Master Show Campionato WSEseries Pirelli – Rally sperimentale.
Lo scorso 27 novembre la Pista Salentina di Torre San Giovanni-Ugento (LE) è stata la location del 2° Event Show del campionato WSEseries Pirelli 2022.
Al termine di tale competizione l’equipaggio brindisino Marco Palma (conduttore, classe 1971 di Lecce) - Francesco Formosi (navigatore, classe 1981 di Brindisi) piloti della scuderia Brindisi Corse, con una ottima prestazione di domenica, si sono aggiudicati il titolo di campioni di classe e di gruppo Racing Start della WSEseries Pirelli 2022 a bordo di Peugeot 206.
I due hanno confidato di non avere avuto poche difficoltà ad ottenere questi risultati con una vettura, la Peugeot 206, che rispetto alle altre 12 vetture concorrenti (Peugeot 106 e Citroen Saxo) sebbene dotata del medesimo propulsore è ben più pesante e meno maneggevole.
L’equipaggio Palma-Formosi, già classificato nel 2021 al secondo posto assoluto dello stesso campionato, sempre a bordo della vettura francese, quest’anno passano la maturità a pieni voti, orgoglio del motorismo messapico ed in particolare di Aci Brindisi, ente presieduto dal Dott. Mario Colelli, che promuove la diffusione della cultura degli sport automobilistici sul territorio.
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Turismo, presentato alla città il primo rapporto sul 2022
I tanti progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo del territorio, il potenziamento degli infopoint, la nascita della Consulta del Turismo, il nuovo brand «Terre di Fasano», il job day «Turismo è lavoro», il cartellone dei grandi eventi estivi nei luoghi più belli del territorio, la 13ma bandiera blu, la settima bandiera verde, l’avvio per la realizzazione del portale web istituzionale di destinazione turistica.
È il primo rapporto sul turismo della città di Fasano che riassume un anno di lavoro e di crescita per il territorio. Un territorio che oggi, per la prima volta nella storia, è al quarto posto per le presenze e al quinto per gli arrivi, come hanno rivelato qualche giorno fa i dati dell’osservatorio del Turismo di PugliaPromozione.
«Sentivamo l’esigenza di fare un bilancio pubblico e partecipato di quello che è accaduto in questi mesi, degli obiettivi raggiunti e delle questioni ancora irrisolte, dei processi di cambiamento avviati ma anche delle priorità per il futuro – dice l’assessore al Turismo Pier Francesco Palmariggi –. Ci siamo ormai abituati a condividere tutto, come sempre in modo pratico e onesto: i numeri del Turismo a Fasano non sono mai stati così positivi ma la matematica non è tutto: servono qualità e contenuti, servizi efficienti e infrastrutture, mezzi efficaci di comunicazione e strategie per mettere in circolo luoghi e persone in questo vasto e bellissimo territorio. I risultati di questo primo anno di lavoro ci rendono soddisfatti, li abbiamo illustrati uno per uno, ma c’è un aspetto che mi rende particolarmente orgoglioso, quello legato al rapporto solido instaurato con gli operatori e con le imprese del Turismo. Insieme, fianco a fianco, continueremo a lavorare per una Fasano sempre più organizzata e attrattiva».
In base all’analisi dei dati presentati oggi a palazzo di città la permanenza media a Fasano è di 4,1 giorni (superiore alla media regionale che è di 3.8). La città conta 7395 posti letto, le strutture sono 205, di cui 185 non alberghiere (cioè l’80% del totale). Il dato delle presenze è salito a +6,6% rispetto al 2019 e il 45% si registra tra giugno e agosto, con una crescita progressiva delle presenze nel periodo autunnale, che quasi pareggiano i numeri del periodo primaverile.
«La crescita esponenziale degli arrivi e delle presenze nel territorio della città di Fasano testimonia ormai la centralità della città nel panorama regionale – dice Valerio Palasciano, tecnico di Marketing e Promozione Turistica del Territorio, coordinatore della Consulta del Turismo –. Gli ultimi anni denotano anche un allungamento della stagionalità estiva, con ottime performances nei mesi di ottobre e novembre, per un passo decisivo verso la destagionalizzazione a cui il territorio ambisce. Il patrimonio naturalistico e culturale diffuso è la grande certezza per continuare a migliorare, rendendolo prodotto turistico grazie al virtuoso rapporto pubblico-privato che si è creato a Fasano negli ultimi tempi».
Il 63% degli arrivi e il 61% delle presenze sono stranieri (soprattutto Germania, Francia, Svizzera, Regno Unito, Paesi Bassi, Belgio, Usa, Polonia, Spagna, Austria, con i mercati emergenti di Australia, Canada, Brasile), mentre i viaggiatori italiani arrivano principalmente da Puglia, Campania, Lazio, Lombardia.
«Sono molteplici gli attori coinvolti nelle attività turistiche di un territorio - Oltre alle imprese ci sono i cittadini, le associazioni e le istituzioni – dice Leonardo Zizzi, consulente di marketing e management dello sport, coordinatore della Consulta del Turismo –. La partecipazione, il dialogo e il confronto costante tra i vari stakeholder sono la base per dare modo all’Amministrazione Pubblica di definire, in condivisione, gli obiettivi, le strategie e le azioni più efficaci per la crescita turistica del territorio. A Fasano quello della condivisione è ormai un metodo consolidato».
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AGESCI e Save the Children insieme per favorire il protagonismo giovanile e il volontariato
l'AGESCI, Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani e Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, hanno siglato un accordo di collaborazione. Lo scopo è sviluppare una sinergia efficace fra le attività di Save the Children e le azioni di servizio operate localmente dai diversi Gruppi AGESCI.
Save the Children e AGESCI - che già collaborano all’interno dei tavoli del terzo settore per la promozione della partecipazione dei ragazzi e delle ragazze, in particolare nel Gruppo di Lavoro per la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo CRC) - attraverso questo accordo prevedono varie attività congiunte e concrete: laboratori, iniziative locali, corsi gratuiti di formazione e attività di servizio al territorio per i ragazzi e le ragazze della Branca Rover e Scolte (16/21 anni) e per i soci adulti dell'AGESCI.
Inoltre, sempre rivolto ai ragazzi e alle ragazze della stessa fascia d'età, la possibilità di partecipare al programma “Volontari per l’educazione”, che ha come obiettivo il supporto scolastico online per le ragazze e i ragazzi a rischio di dispersione scolastica. Il documento è stato sottoscritto da Roberta Vincini e Francesco Scoppola, Presidenti del Comitato nazionale AGESCI e da Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children, che hanno espresso la propria soddisfazione per la firma del protocollo, sottolineando “come attraverso di esso si intende attivare azioni di cambiamento concrete nell’ambito della propria comunità e del proprio ambiente di crescita, in grado di interagire con le istituzioni per la promozione dei diritti, la difesa del bene comune e lo sviluppo dei territori. Una strategia comune per rendere protagonisti i ragazzi e le ragazze e favorirne la partecipazione ai processi decisionali che li coinvolgono”.
L’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI), che conta 180.000 soci, è un’Associazione giovanile educativa nata nel 1974, che si propone di contribuire, nel tempo libero e nelle attività extra-scolastiche, alla formazione della persona secondo i principi ed il metodo dello scautismo, adattato ai ragazzi e alle ragazze nella realtà sociale italiana di oggi.
Save the Children, creata il 19 maggio 1919, è una delle più grandi Organizzazioni internazionali indipendenti e opera in 125 paesi con una rete di 28 organizzazioni nazionali e una struttura internazionale.
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Domenica manifestazione conclusiva del Premio Letterario Nazionale "Città di Mesagne"
Domenica 4 dicembre alle ore 18 presso il Teatro Comunale di Mesagne, a consueta apertura degli eventi del Natale Mesagnese, torna la manifestazione conclusiva del Premio Letterario Nazionale "Città di Mesagne", giunto quest’anno alla XIX edizione.
Provenienti da tutta Italia, vincitori, giurati e collaboratori raggiungeranno Mesagne per partecipare alla serata, promossa dall’associazione culturale “Solidea (1 Utopia) odv”, presentata da Flavio Dipietrangelo e Marina Poci e animata musicalmente dal M° Claudia Lamanna, arpista di fama mondiale, vincitrice nel 2022 dell’International Harp Contest, la più difficile e prestigiosa competizione per arpa a livello globale.
In particolare, saranno presentati e premiati: per la Sezione Poesia Edita Gabriella Cinti (Jesi, AN) con "Prima", Rita Stanzione (Roccapiemonte, SA) con "Da quassù (La terra è bellissima)"; per la Sezione Narrativa Edita Luciano Piazza (Roma) con il romanzo "L'insostenibile leggerezza del Covid", Marcello Loprencipe (Sacrofano, RM) con "Olmo"; per la Sezione Saggistica, Fausta Speranza (Roma) con "Fortezza Libano", Lorenzo Puglisi (Milano) – Mara Scatigno (Bari) e Lorita Tinelli (Bari) con "Vite sbandate – Gaslighting"; per la Sezione Poesia Inedita Antonio Fazzi (Torre S. Susanna, BR) con la lirica "Il Passerotto", Katiuscia Vammacigna (Brindisi) con "Io sono ulivo"; per la Sezione Narrativa Inedita Margherita Bonfrate (Taranto) con il racconto breve “La strega segreta: Marta”, Romeo Saponaro (Mesagne, BR) con “Io un disabile...” ex aequo con Luigi Pedio (Mesagne, BR) per “La palla azzurra”, Marcello Nicoletti (Vernole, LE) con “Salento-Baviera solo andata”; per la Sezione Teatro Simone Ignagni (Ceprano, FR) con la commedia “Altrimenti non sarei qui”, Patrizio Pacioni e Daniela Morandini (Brescia) con il dramma “Poveri & polveri”, Luciana Guido (Genova) con “Voces”. A Mariella Cuoccio (Bitonto) e a Rosalba Di Vona (Sora – FR), ben classicatesi anche nei gruppi dell’edito, è stata attribuita dalla giuria la Menzione “Versatilità”, mentre alla studentessa mesagnese Marta Villani andrà la Menzione “Giovani” per il componimento "Vita trasportando".
Hanno valutato le opere pervenute, con encomiabile competenza e squisita disponibilità, i seguenti giurati: per la Sezione Poesia e Narrativa Inedite dott.ssa Angela Marinazzo, Direttrice emerita Museo Arch.co Prov. (Brindisi), dott. Luigi Nibio, (Mesagne, BR) e dott. Flavio Dipietrangelo, socio consigliere di Solidea (Mesagne BR), prof.ssa Concetta Pesce, docente (Mesagne, BR), dott.ssa E. Marianna Pettograsso, operatrice linguistica (Merine di Lizzanello, LE), prof. Damiano Poci, docente emerito (Mesagne, BR), editrice Stefania Spagnolo, presidente APS “Moon Edizioni” (Carmiano, LE); per la Sezione Poesia Edita prof. Giuseppe Cerbino, docente e critico letterario (Chieri, TO), dott. Giovanni Galeone, presidente Ass. “G. Di Vittorio” (Mesagne, BR), poetessa Rita Greco, vicepresidente Solidea (Mesagne, BR), avv.ta Marina Poci, consigliera di Solidea (Mesagne, BR); per la Sezione Narrativa Edita prof.ssa M. Grazia Bevilacqua, docente (Chieri, TO), prof. Marcello Ignone, docente (Latiano, BR), prof.ssa Francesca Lardaruccio, docente (Roma), prof. Luigi Montanelli, docente e dirigente didattico emerito (Bergamo); per la Sezione Teatro dott. Pantaleo Ancora, attore, socio di Solidea (Mesagne, BR), prof.ssa Francesca Fistetti, docente universitaria (Bari), dott.ssa Concetta Franco, Capo Area Cultura/Amm.ne Com.le (Mesagne, BR), prof.ssa Anna Messina, dirigente scolastica emerita, autrice e regista (Siracusa); per la Sezione Saggistica prof. Vincenzo Bianco, docente e ricercatore di Unisalento (Lecce), dott.ssa Katiuscia Di Rocco, Direttore Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo”(Brindisi), dott.ssa Barbara Nestore, magistrata, presidente ANM sez. di Brindisi (Lecce), dott. Vincenzo Romeo, caporedattore vaticanista Tg2 (Roma), con la collaborazione del prof. Andrea Scardicchio, docente di Unisalento, vicepresidente cdlm in Scienze della Formazione Primaria, Senatore Accademico (Lecce).
Brani tratti dalle opere vincitrici saranno letti dagli stessi autori, nonché dagli attori di Solidea Rita Greco, Pantaleo Ancora e Antonio Denitto.
Nel corso della serata sarà presentato l’ultimo romanzo dello psichiatra ostunese Francesco Colizzi, intitolato “La suggeritrice”.
L’evento, logisticamente organizzato dai Soci Solidei Amedeo Cellino e Franco Dipietrangelo, si fregia del patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Mesagne – Ufficio Cultura e del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università del Salento, è ideato e diretto dal presidente dell’associazione Solidea (1 Utopia), Enzo Dipietrangelo e si concluderà con il lancio della XX Edizione del Premio e l’annuncio delle prossime attività promosse da Solidea.
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Ecco come Mesagne spende i soldi ricavati dalle multe
Dopo Brindisi e Fasano la città di Mesagne è la terza realtà provinciale in cui la polizia locale nel 2021 ha elevato contravvenzioni per un importo complessivo di 499mila 589 euro. Nello specifico 239mila 795 euro provengono da contravvenzioni elevate per violazione dei limiti di velocità, comprese, quindi, quelle effettuate con l’ausilio dell’autovelox mobile che è installato lungo la statale 7. Le restanti contravvenzioni, per un importo di 259mila 794 euro, provengono da tutti gli altri servizi di controllo della città. Un bel gruzzoletto per l’Amministrazione comunale che ha investito questi soldi per migliorare la viabilità cittadina e la segnaletica stradale.
In particolare il comando della polizia locale ha investito 65mila euro per il miglioramento della segnaletica stradale presente sulle strade di proprietà del Comune. Altri 65mila euro li ha utilizzati per il potenziamento dei servizi territoriali in materia di circolazione stradale. Per la manutenzione delle strade, educazione stradale nei plessi scolastici, interventi a tutela degli utenti deboli sono stati spesi 35mila 750 euro. Il ripristino delle infrastrutture stradali è costato 23mila 979 euro. Un’altra fetta importante delle contravvenzioni pari a 215mila 816 euro sono stati spesi per il potenziamento dei servizi di controllo e accertamento con relativi costi del personale.
Resta, tuttavia, ancora la polemica in merito alla presenza dell’autovelox sulla statale 7 con una discutibile segnaletica. Infatti, solo pochi giorni fa il giudice di pace di Brindisi, Francesca Vilei, ha accolto il ricorso presentato da un conducente, un ispettore della polizia di Stato di Lecce, attraverso l’avvocatessa Sara D’Amico, cui era stata elevata una contravvenzione di 190 euro per elevata velocità tenuta durante la marcia sulla statale 7. Fra le questioni sollevate dalla difesa quella della illegittimità dell’operato della pattuglia per due ordini di motivi: primo, non era visibile il cartello che avvertiva gli automobilisti della presenza dell’autovelox, poiché si trovava sulla bretella di collegamento fra Mesagne e la superstrada e non lungo la stessa superstrada, come del resto provato dalle foto depositate in udienza dalla polizia locale. Il secondo motivo è che l’auto della Municipale aveva il portellone posteriore rialzato e, dunque, nascondeva il lampeggiante, impedendo così di essere riconosciuta.
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COLDIRETTI PUGLIA, IN ANNO PIÙ CALDO TRIPLICANO I TROPICALI
CLIMA: COLDIRETTI PUGLIA, IN ANNO PIÙ CALDO TRIPLICANO I TROPICALI. Boom consumi, 7 consumatori su 10 cercano avocado e mango tricolori.
I cambiamenti climatici spingono la frutta tropicale Made in Italy con le coltivazioni di banane, avocado, mango & c. che nel giro di cinque anni sono praticamente triplicate Puglia, passando da poche decine a oltre 500 ettari. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti diffusa in occasione dell’apertura del Villaggio Coldiretti di Palermo, dove è stata allestita la prima esposizione di produzioni tropicali coltivate in Italia e preparata la prima macedonia tropicale Made in Italy.
In Puglia i tropicali sono ormai una realtà consolidata, spinta dagli effetti della siccità con una impennata delle coltivazioni di avocado, mango e bacche di Goji Made in Puglia insieme a tante altre produzioni esotiche come le bacche di aronia, le banane e il lime. A Castellaneta – continua la Coldiretti - sono state piantumate altre 32mila piante di avocado, mentre in Salento si stimano 100mila piante di avocado e 8mila piante di mango e altrettante piante di lime, mentre fanno capolino timidamente le coltivazioni di banane 100% made in Puglia.
Il tutto grazie soprattutto all’impegno di giovani agricoltori che – ricorda la Coldiretti Puglia – hanno scelto questo tipo di coltivazione, spesso recuperando e rivitalizzando terreni abbandonati proprio a causa dei mutamenti climatici e in precedenza destinati alla produzione di arance e limoni.
Da curiosità confinata a pochi ettari coltivati la produzione di tropicali italiani è dunque diventata un vero e proprio fenomeno di mercato, tanto che ben sette italiani su dieci (70%) cercano sugli scaffali mango, avocado, banane, ecc. coltivati in Italia, secondo l’indagine 2022 Coldiretti/Ixe’. Una tendenza motivata dal maggiore grado freschezza ma anche dalle preoccupazioni sulle garanzie di sicurezza del prodotto importato.
Quello delle piante tropicali Made in Italy è un fenomeno destinato a modificare in maniera profonda i comportamenti di consumo nei prossimi anni, ma anche le scelte produttive delle stesse aziende agricole per gli effetti del surriscaldamento determinati dalle mutazioni del clima. Secondo lo studio del National Centers for Environmental Information – aggiunge Coldiretti - i cambiamenti nelle temperature hanno portato il 2022 a piazzarsi al sesto posto della classifica degli anni più caldi della storia, con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani che si è alzata di ben 0,85 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. In particolare la prima metà dell’anno ha visto temperature superiori alla media su gran parte del pianeta, con insoliti valori negli oceani Pacifico e Nord Atlantico.
Il fenomeno degli alberi esotici Made in Italy, spinto dall’impegno di tanti giovani agricoltori, è un esempio della capacità di innovazione delle imprese agricole italiane nell’affrontare in maniera costruttiva i cambiamenti climatici nonostante le difficoltà e i danni causati da eventi meteo sempre più estremi che negli ultimi dieci anni hanno provocato oltre 14miliardi di euro di danni al nostro sistema agroalimentare, conclude Coldiretti.
I TROPICALI MADE IN ITALY
FRUTTO |
COSA E’ |
DA DOVE ARRIVA |
Avocado |
Simile a una pera, usato per salsa guacamole |
Centro America |
Mango |
Di sapore dolce e succoso |
Asia meridionale, |
Banana |
E’ il frutto esotico più conosciuto |
Asia meridionale, Sudamerica, Africa |
Papaya |
a metà strada tra una albicocca e un melone |
Sudamerica, America centrale, Asia |
Frutto della passione |
Profumo intenso, sapore dolce acidulo |
Sudamerica, Asia |
Zapote nero |
Ricorda nella forma il cachi e nel sapore il cioccolato |
America centrale, Asia |
Annona |
Ricco di zuccheri, dal sapore acidulo-dolciastro |
America centrale, Sudamerica |
Litchi |
Piccolo frutto, |
Asia |
Feijoa |
Ha le dimensioni di una piccola prugna |
America Latina |
Casimiroa |
Ha un sapore che ricorda quello della pesca |
Messico |
Litchi |
Piccolo frutto, |
Asia |
Guava |
Dal sapore acidulo, ricca di vitamina c |
America Centrale |
Logan |
Dalla polpa dolce e succosa con retrogusto leggermente acidulo |
Asia |
Carambola |
Il sapore ricorda quello del ribes e degli agrumi, con un profumo molto intenso |
Asia |
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