Redazione

La Provincia di Brindisi è attivamente presente nel territorio per la valorizzazione e tutela dell’ambiente naturale, anche attraverso le attività svolte dal Centro Fauna Selvatica, operativo dal 2001. Si tratta del servizio pubblico gratuito rivolto a tutti i cittadini che rinvengono animali selvatici in difficoltà e che nelle sedi di Brindisi e di Ostuni trovano la struttura tecnica in grado di provvedere alle fasi del ricovero, cura, degenza riabilitativa e rilascio in natura con idonee attrezzature e personale qualificato in biologia e veterinaria.     

Dal 2019 ad oggi, grazie ad una specifica convenzione ed alla collaborazione istituzionale tra la Provincia di Brindisi e la Regione Puglia, il Centro Fauna Selvatica prosegue nella sua attività attraverso il fondamentale contributo economico della Sezione Gestione Sostenibile e Tutela delle Risorse Forestali e Naturali, diretta dal Dirigente Domenico Campanile, all’interno della quale opera l’Osservatorio Faunistico Regionale che coordina i Centri Faunistici territoriali.    

Il Presidente della Provincia Toni Matarrelli esprime quindi soddisfazione nel comunicare che nel triennio 2019-2021 su un totale di 1.124 esemplari di selvatici (uccelli, mammiferi e testuggini terrestri), ricoverati nel Centro Fauna Selvatica della Provincia di Brindisi, il 60% è ritornato alla vita libera in habitat naturali ben rappresentati nel territorio provinciale brindisino (boschi, macchia mediterranea, zone umide d’acqua dolce e salmastra, ambienti costieri). Pertanto, i cittadini che rinvengono un animale selvatico in difficoltà possono contattare il Centro Fauna Selvatica della Provincia di Brindisi al n. 328.2847108 o consultare la omonima pagina on line per visualizzare utili informazioni.

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COLDIRETTI PUGLIA, 49MLN EURO PER 800 GIOVANI NEO INSEDIATI; SUBITO SECONDO BANDO CON MAGGIORI RISORSE PER RECUPERARE IDEE GREEN. 

Con il primo bando del PSR Puglia sono poco più di 800 i giovani che potranno realizzare il sogno di lavorare in campagna con progetti smart e innovativi, ma va attivato subito il secondo bando per recuperare altre idee green stanziando maggiori risorse. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento agli 821 progetti di giovani agricoltori ammessi all’istruttoria tecnico amministrativa prevista dal bando 2022 dedicato al primo insediamento in agricoltura, a valere sulla Misura 6.1 del Psr Puglia 2014-2020, per un totale di 48,9 milioni di euro rispetto ad una dotazione complessiva di 55 milioni di euro.

La misura è una delle più importanti del PSR – insiste Coldiretti Puglia - perché punta a favorire il ricambio generazionale e lo sviluppo delle aree rurali anche grazie al pacchetto giovani che prevede l’abbinata con varie misure dei Psr, in particolare la misura 4.1 per l’incentivo a fondo perduto degli investimenti. L’aiuto per il primo insediamento dei giovani è concesso in modo forfettario quale sostegno allo start-up e può arrivare sino a 70.000 euro.

Intanto, Coldiretti Giovani della Puglia ha attivato un servizio di consulenza e supporto e un strutturato programma formativo con l’Academy che propone una azione di on boarding, di primo avvicinamento e inserimento di nuovi giovani imprenditori in Coldiretti Giovani Impresa attraverso le cinque lezioni sul futuro, una serie di incontri sia on line che in presenza, organizzati in tutte le regioni.  Si tratterà di un tour che toccherà tutta la penisola, coinvolgendo i giovani in momenti di approfondimento guidati da testimonianze di referenti di area, tecnici da Bruxelles, testimonial del territorio, professori universitari e ricercatori per invitare giovani interessati ad avvicinarsi ad una cultura sindacale ed economica, a salire ON BOARD, a bordo della Community di Coldiretti Giovani Impresa.

“In uno scenario in veloce cambiamento, in cui la complessità delinea l’orizzonte dei fenomeni, non si intravede una sola direzione per il successo delle imprese. Il punto di partenza per il nostro futuro, per una ripresa dell’agricoltura e dell’agroalimentare pugliese, è il fattore imprenditoriale o meglio il fattore umano e l’educazione alla realtà”, ha affermato Benedetta Liberace, delegata di Coldiretti Giovani Impresa Puglia, secondo cui è determinare far conoscere e valorizzare “le opportunità per la creazione di impresa ed occupazione nella filiera del cibo, dell’agricoltura multifunzionale e delle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche pugliesi, asset decisivi per Coldiretti Giovani Impresa Puglia che devono trovare adeguato sostegno”, ha aggiunto Liberare.

L’esigenza di una riqualificazione delle capacità analitiche e decisionali dei giovani imprenditori e degli occupati, del capitale umano, dalla sua capacità progettuale e dall’innovazione – aggiunge Coldiretti Giovani Impresa Puglia - sono necessarie ad affrontare i mutamenti sociali ed economici indotti dai nuovi modelli di regolamentazione internazionale e dalla profonda revisione della politica agraria europea.

Coldiretti per i giovani lancia una proposta ampia per la ripresa del settore attraverso formazione, semplificazione, strumenti flessibili di accesso al lavoro, incentivi per poter operare in velocità e promuovere investimenti in innovazione con un vero e proprio rilancio economico e sociale dell'agricoltura regionale, perché l’emergenza causata dal Covid ha fatto emergere la consapevolezza che l’agricoltura è legata non solo alla tutela della salute e dell’ambiente, ma anche alla sicurezza degli approvvigionamenti per la popolazione e alla difesa della sovranità alimentare dei Paesi.

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Continua l’azione di contrasto verso tutti gli eventi che creano turbative all’ordine pubblico durante lo svolgimento di manifestazioni sportive attraverso l’adozione di provvedimenti di divieto di accesso ad eventi sportivi cd. DASPO per un determinato periodo temporale.

In particolare, sono proseguiti gli accertamenti della Questura di Brindisi a seguito dei fatti verificatisi dopo la fine della partita disputata domenica 15 maggio presso lo stadio comunale di Fasano, tra le compagini del Fasano Calcio e del Nardò.

Nello specifico, l’attività della DIGOS della Questura, con il concorso dei militari della Compagnia Carabinieri di Fasano e del Commissariato di P.S. di Nardò, attraverso l’attenta visione dei filmati realizzati da personale della Polizia Scientifica della Questura e dell’Arma, ha consentito di far emergere elementi di responsabilità per ulteriori tre sostenitori delle opposte tifoserie, in ordine alla loro attiva partecipazione alle azioni di turbativa dell’ordine pubblico verificatisi nella circostanza.

Conseguentemente, il Questore della provincia di Brindisi Annino Gargano, nell’ambito delle prerogative previste dalla normativa di settore vigente, ha emesso, a seguito di un’attenta istruttoria svolta dal personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura, altrettanti provvedimenti di DASPO nei confronti dei predetti, al fine di prevenire ulteriori e future azioni destabilizzanti del sereno svolgimento delle manifestazioni sportive.

L’attività appena conclusa rappresenta una ulteriore risposta per quanto avvenuto, mentre l’azione investigativa prosegue al fine di addivenire all’identificazione completa di tutti i soggetti che hanno partecipato ai disordini.

Allo stato sono complessivamente 25 i provvedimenti interdittivi sinora emessi.

Inoltre, altri divieti di accesso a manifestazioni sportive sono stati decretati anche nei confronti di due giovani sostenitori della squadra della Virtus Francavilla Calcio che, in occasione dell’incontro con il Foggia Calcio del 14 aprile scorso, avevano acceso sugli spalti artifizi e fumogeni.

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Nell’ambito dei mirati servizi finalizzati alla prevenzione ed alla repressione dello spaccio diffuso di sostanze stupefacenti nella città di Brindisi, disposti dal Questore Annino Gargano, nel primo pomeriggio di ieri, nel rione Paradiso, personale della Squadra Mobile ha arrestato il sessantenne C.R. nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Avendo avuto contezza, a seguito di appositi servizi di osservazione e pedinamento, di una attività di spaccio in quel quartiere, veniva effettuata una perquisizione presso l’abitazione dell’uomo ritenendo che lo stesso detenesse sostanze stupefacenti destinate alla cessione al minuto.

A seguito della perquisizione veniva rinvenuto, nella disponibilità dell’arrestato, un quantitativo di sostanza stupefacente del tipo marijuana per complessivi grammi 20 circa, nonché cocaina e hashish, oltre a vario materiale per il confezionamento in dosi pronte per lo spaccio.

Alla luce delle risultanze investigative il C.R. veniva arrestato ed associato, a disposizione del P.M. di turno della locale Procura della Repubblica, presso la Casa Circondariale di Brindisi.

Prosegue l’azione di contrasto di tale illecita attività con attenzione su altri quartieri, anche centrali, della città.

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Le tre unità beneficiarie del Reddito di Cittadinanza saranno di supporto al servizio di apertura dei bagni pubblici, garantendo un’implementazione del servizio

FASANO – Con l’assegnazione alla ditta «La Pulita» della gestione dei bagni pubblici, l’assessorato al Patrimonio ha fortemente voluto inserire un progetto PUC (Progetto Utile alla Collettività) per permettere di implementarne il servizio.

Un’iniziativa innovativa, quella attuata dall’assessorato al Patrimonio, che permette ai percettori di Reddito di Cittadinanza di “restituire” alla collettività un servizio.

I Progetti utili alla collettività (PUC) sono previsti, all’interno dei Patti per il Lavoro e dei Patti per l’Inclusione Sociale, quali progetti a titolarità dei Comune, utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, cui il beneficiario del Rdc è tenuto ad offrire la propria disponibilità.

L’adesione di tre percettori di Rdc al progetto, permetteranno di implementarne il servizio dei bagni pubblici a Savelletri e Torre Canne. In particolare, le tre figure andranno a coprire i turni non previsti nell’assegnazione, permettendo un’apertura prolungata dei due bagni pubblici soprattutto nel weekend.

Il servizio è attivato dallo scorso 30 luglio, e prevede l’implementazione del normale orario di apertura settimanale 16:00 – 20:00: per Savelletri un servizio aggiuntivo dal venerdì alla domenica dalle ore 9:00 alle 13:00, per Torre Canne il servizio aggiuntivo è previsto il sabato, dalle 13:00 alle 16:00 e la domenica dalle 8:00 alle 16:00.

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Al via l’edizione 2022 dei Mercati della terra e del mare di Torre Guaceto, la storica tre giorni dedicata al gusto e alla cultura organizzata dal Consorzio di Gestione della riserva e Slow Food Puglia. Il 9, il 10 e l’11 agosto il centro visite a Serranova si riempirà di sapori e saperi. 

Tante le novità che quest’anno accoglieranno i visitatori dei Mercati, oltre ai tradizionali stand dei produttori “buoni, puliti e giusti”, ai laboratori per bambini e alla cucina di strada, il percorso enogastronomico dedicato alla tutela e alla promozione della biodiversità, vedrà un corner a cura del Centro di ricerca, sperimentazione e formazione in agricoltura “Basile Caramia”. 
Non solo, i Mercati saranno tappa ufficiale del festival Legalitria, la rassegna letteraria dedicata alla cultura della legalità a cura di Radici Future Produzioni, partner del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e le presentazioni alla “corte di paglia” partiranno con Nando Popu ed il suo “Li minati”. mercati_del_gusto_presentazione_2022_1.jpg
 
Tutti i dettagli della tre giorni sono stati illustrati nell’ambito della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso il castello Dentice di Frasso di Carovigno. I presidenti del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, di Slow Food Puglia, Marcello Longo, di Radici future produzioni e direttore artistico del festival Legalitria, Leonardo Palmisano, il direttore del Centro di ricerca, sperimentazione e formazione in agricoltura “Basile Caramia”, Franco Nigro, moderati dalla giornalista Anna Saponaro, hanno dialogato sull’apporto che ciascun partner darà all’evento. 
“Quest’anno abbiamo deciso di approfondire le tematiche ambientali, culturali e sociali consolidando l’alleanza con Slow Food, Radici future produzioni e il Centro ‘Basile Caramia’ di Locorotondo – ha commentato Malatesta -, Grazie alle attività che abbiamo programmato, si potrà degustare e prendere parte ai tradizionali incontri di sensibilizzazione e divulgazione dei Mercati, attraverso i quali sarà possibile acquisire stimoli e nozioni utili per fare scelte quotidiane più consapevoli, sostenibili e giuste per noi, per migliorare il senso civico della collettività e per l’ambiente”. mercati_del_gusto_presentazione_2022_2.jpg
“Questa edizione dei Mercati è particolarmente prestigiosa perché rappresenta l’anteprima del Salone del gusto e di Terra madre, evento di Slow Food Italia e della Fondazione per la biodiversità, che terremo a Torino dal 22 al 26 settembre, concentrandoci sulla questione della rigenerazione della quale hanno bisogno i nostri produttori dopo il lungo e triste momento che abbiamo vissuto – ha commentato Longo -, i Mercati vogliono essere una dimostrazione di vicinanza a tutti loro e per questo li abbiamo chiamati a raccolta insieme ai cuochi dell’alleanza. Con l’occasione dialogheremo su temi a noi molto cari: i Parchi naturali, l’agricoltura e la pesca sostenibili, l’economia sociale. Che dire, vi aspettiamo al centro visite Al Gawsit a partire da martedì”. 
Il conto alla rovescia può iniziare. Si parte martedì 9 agosto alle 19.30. L’accesso ai Mercati è libero. 

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LAVORO: COLDIRETT PUGLIA, CAOS CONTRATTI PER OLTRE 170MILA STAGIONALI IN PUGLIA, PROBLEMI E RITARDI PER ATTIVITA’ NELLE CAMPAGNE.

Con la radicale revisione degli obblighi dei datori di lavoro sull’informazione ai dipendenti in occasione dell’assunzione si rischia il caos negli uffici e ritardi nell’impiego anche in Puglia di oltre 170mila lavoratori stagionali, italiani e stranieri, che operano nelle campagne in un momento delicato in cui i raccolti, dai cereali alla vendemmia, dalla frutta alla verdura, sono stati già decimati dalla siccità e dal caldo con danni per oltre 200 milioni di euro. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti anche Puglia, con il presidente nazionale Ettore Prandini che ha scritto al Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli e al Ministro per il Lavoro e Politiche Sociali Andrea Orlando in riferimento alla modifica delle norme sulle assunzioni che amplia, nell’immediato e a dismisura, le informazioni cartacee da trasmettere arrivando quasi a dover riprodurre l’intero contratto collettivo, quando prima bastava consegnare al lavoratore la comunicazione on line con risparmio di carta, tempo, spese e problemi.

Purtroppo – afferma la Coldiretti Puglia – si tratta di una modifica che complica e rallenta proprio nell’imminenza delle grandi campagne di raccolta, come l’uva da tavola  il lavoro delle aziende già peraltro alle prese con il balzo dei costi per materie prime ed energia per la guerra in Ucraina e con i cambiamenti climatici che, fra caldo africano siccità e grandine, stanno devastando le produzioni agricole con cali drammatici in Puglia del 45% per i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 35-40% per il grano duro per la pasta, di oltre il 15% della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, del 20% delle cozze, del 35% della produzione di miele e del 20% del pomodoro con gli agricoltori che hanno dovuto dire addio quest’anno in Puglia a 1 bottiglia di passata di pomodoro su 5.

Il caos sui contratti rischia di causare ulteriori perdite sulle produzioni agricole sopravvissute a una siccità che non si ricordava da decenni. Quello di cui invece avrebbe bisogno il sistema agricolo – conclude Coldiretti – sono misure concrete per ridurre, e non aumentare, la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro.

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Mesagne. Dal "De Lellis" le ambulanze escono senza medico. Carenza di medici presso il Punto di primo intervento territoriale e postazione del 118 di Mesagne, dove nel pomeriggio di mercoledì non c’era nessun medico in servizio. Le ambulanze sono uscite senza medico a bordo. Eppure è scientificamente dimostrato che la presenza del medico sulle ambulanze favorisce le chance di sopravvivenza dei feriti gravi. La speranza è che in questi casi non accadano situazioni di particolare gravità. La presenza dei medici presso gli ambulatori del Ppit decongestiona, di fatto, i codici bianchi che, altrimenti, si riverserebbero sull’ospedale “Perrino” di Brindisi intasandolo. Una situazione che va ripetendosi in maniera altalenante già da diverso tempo. A questo bisogna aggiungere la richiesta di medici di essere spostati dal 118 in altri servizi dell’Asl Br1 come, ad esempio, il servizio di guardia medica. Una situazione di chiara precarietà locale che ha fatto muovere, realmente o solo a parole giusto per dare una risposta, il mondo politico locale che ha chiesto chiarimenti in Regione sulla situazione del Ppit e 118 di Mesagne.

Solo alcuni giorni fa si è svolto in Regione un tavolo tecnico cui erano presenti le maggiori organizzazioni sindacali e l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese. Tra le varie ipotesi di intervento che la Regione sta valutando c’è il richiamo in servizio di medici andati in pensione e che appartengono alle branche emergenziali. «Puntiamo ad incentivare la collaborazione dei medici di specialità equipollente nei pronto soccorso aumentando la quota retributiva. Inoltre – ha dichiarato l’assessore Palese – appena verrà pubblicato il decreto legge 73 approvato in senato, partiremo con gli avvisi pubblici per l’assunzione a tempo determinato dei medici in pensione. Crediamo e auspichiamo nella comprensione e nell’aiuto dei colleghi a riposo, come già avvenuto in pieno stato pandemico, per dare respiro ai medici dei reparti d’urgenza».

Ma c’è un’altra novità per i medici “furbetti”, situazione già verificatasi a Mesagne, che hanno chiesto la “traslazione” ad altro servizio. La Regione Puglia, infatti, sta valutando di riconsiderare il dispositivo regionale 66 del 2018 che prevede l’allocazione di sedi di guardia medica nelle adiacenze dei Pronto soccorso, a supporto dell’attività della rete ospedaliera. E nel nosocomio mesagnese la sede della guardia medica è nello stesso stabile. Ragion per cui i medici di base che svolgono il servizio di guardia medica, se opportunamente convenzionati con l’ordine dei medici, potrebbero intervenire professionalmente, secondo la Regione, nei due servizi emergenziali territoriali. Facile a dirsi difficile a realizzarsi poiché se i medici sono fuori per servizio domiciliare del malato non possono intervenire sulle postazioni territoriali. E viceversa.

Mesagne. Dal "De Lellis" le ambulanze escono senza medico.

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Situazioni anomale, di cui alcune che superano la linea del perimetro della legalità, sulla Cittadella della ricerca di Mesagne la cui struttura è di proprietà della provincia di Brindisi. Da diversi mesi, infatti, c’è una circostanza anomala che è stata notata e denunciata: una postazione di ricarica elettrica abusiva, promiscua, cui fanno riferimento alcuni automobilisti proprietari di auto elettriche. Il tutto, sembra, gratuitamente. O meglio a carico della provincia di Brindisi.

Quindi degli automobilisti “intelligenti” fanno rifornimento alla propria autovettura senza pagare un euro. Non è tutto poiché l’abbandono e l’insicurezza la fa da padrona in questa struttura che ospita decine di aziende private e pubbliche. Il patrimonio arboreo presente all’interno dell’area mostra le sue gravi lacune con alberi secchi, tronchi caduti e lasciati lì a marcire, erbaccia un po' dappertutto. Viali bisognevoli di manutenzione così come diverse strutture murarie. E poi ci sono manufatti in ferro, inutilizzati da anni, veri monumenti dei tempi che furono, presenti un po' dappertutto. Per non parlare di un servizio di controllo e guardiania del tutto inesistente.

Chiunque può entrare dentro senza nessun controllo, di giorno come di notte. La situazione è stata esposta al presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, che ha messo nella sua agenda un sopralluogo da effettuarsi nei prossimi giorni. Magari in compagnia della polizia locale provinciale deputata per legge, tra l’altro, al controllo e sicurezza dei luoghi dell’ente. Intanto, nella home page del sito della Cittadella della ricerca è scritto: “La Provincia di Brindisi è proprietaria del “Comprensorio” Cittadella della Ricerca di Brindisi, nel quale operano e si concentrano enti e laboratori di ricerca, pubblici e privati, imprese, università, enti di formazione. L'obiettivo della Provincia è quello di garantire la crescita del “Comprensorio” in funzione dello sviluppo economico e sociale del territorio”. Nello stesso sito istituzionale è assicurato che “Il “Comprensorio” della Cittadella della Ricerca è una città tecnologica dotata di ampi spazi, verdi e solari, di strade percorribili a piedi, con viottoli pedonali, ed in automobile, con ampi parcheggi, e di edifici architettonicamente meritevoli di attenzione”. Questo solo alcuni anni fa, oggi l’abbandono di molte strutture, la mancanza di manutenzione e controllo la fa da padrone.

La denuncia. Nella Cittadella di Mesagne ricarica elettrica gratuita.

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Ciclo vaccinale e sanzioni per gli inadempienti, Almiento (Spi): «Scarsa comunicazione, per gli anziani oltre al danno, la beffa». In queste settimane stanno piovendo decine di sanzioni da parte dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione nei confronti dei cittadini che non hanno adempiuto al ciclo vaccinale primario. Le sanzioni sono emesse dal Ministero della Salute ai sensi dell'articolo 4-sexies, comma 4, del D.L. 44/ 2021, convertito con modificazioni, dalla Legge  76/2021.

Cento euro. A tanto ammonta la sanzione che in questi giorni anche tanti cittadini, e tanti anziani in particolare, della nostra provincia si stanno vedendo recapitare per motivi diversi riferiti all’obbligo vaccinale: per non aver rispettato una data di prenotazione anche se si è fatta comunque la dose di vaccino, se non si è completato o non ci si è sottoposti al ciclo vaccinale. Una sanzione quanto meno discutibile nel caso di persone anziane, non solo sul fronte dell'esborso economico.

 Colpisce, infatti,  che con molta solerzia, a distanza di pochi mesi dall'entrata in vigore dell’art. 4-quater( alla data del 25 marzo 2022), senza che vi sia stata una adeguata campagna di informazione dell’estensione dell'obbligo di vaccinazione per tutti gli ultracinquantenni, stanno arrivando gli avvisi di sanzione. Vaccinarsi  non era una libera scelta ma un vero e proprio obbligo non solo per lavoratrici e lavoratori ma per tutti gli ultracinquantenni. Ma  le persone – e gli anziani in particolare - lo apprendono solo adesso con l'arrivo della sanzione. Bisognerebbe chiedersi, a questo punto, in quale misura tutta questa fascia di popolazione sia stata realmente avvisata e tutelata nel suo diritto all'informazione su tale obbligo.

Ora si dice che dovrebbe essere il medico curante a certificare l'impossibilità a vaccinarsi in caso di patologie, o anche per situazioni temporanee  di impossibilità a fare un richiamo perché hanno dovuto fare interventi delicati,  ma che tipo di rete d’informazione ha funzionato dopo il 25 marzo 2022 a tutela di tutti questi cittadini da parte di Ministero della Salute,  Asl competenti e medici di medicina generale considerato che l’obbligo è passato sottotraccia?

Come Spi Cgil Brindisi sosteniamo che le persone debbano essere sempre assistite. E soprattutto preventivamente sul fronte della informazione e della protezione e non solo espressamente per l’ammenda. Questi cittadini avevano il diritto di sapere che qualora avessero rifiutato di vaccinarsi – per qualsiasi motivo personale – avrebbero dovuto certificarlo o incorrere nella sanzione.

Un atteggiamento che stride profondamente con tante altre situazioni di fronte a cui da parte del Ministero della Salute non si agisce con la stessa solerzia. Come quando ad esempio occorre garantire il bisogno di cura ai cittadini che si recano ai Centri unici di prenotazione (Cup) e si ritrovano di fronte all'amara realtà per cui, alla richiesta di una determinata prestazione sanitaria, la risposta è che le agende sono chiuse. Oppure non vengono rispettati i tempi entro cui deve essere garantita la prestazione in base al codice che viene indicato dal medico curante.

«Vorrei esprimere tutta la mia amarezza – dice Michela Almiento  segretaria dello Spi Cgil di Brindisi – perché i cittadini anziani, e in questo caso i più fragili, non sono realmente tutelati. C'è uno Stato sanzionatore, ma non c'è uno Stato garante. Nessun cittadino anziano viene messo realmente in condizione di poter vivere al meglio e in serenità la propria condizione. In questi giorni ai nostri sportelli stiamo accogliendo decine di persone che hanno ricevuto l’avviso di ammenda. Oltretutto nel caso in cui comunque si è ottemperato all’obbligo vaccinale, che le ASL hanno registrato, perché costringere queste persone a dimostrarlo? Inoltre non ci   si preoccupa delle condizioni economiche di tanti nostri anziani. Perché, se parliamo di un anziano con una pensione minima, una multa di 100 euro su un reddito da 500, diventa davvero pesante da sostenere. Bisognerebbe magari accertarsi prima di cosa sia accaduto inviando  gli elenchi al medico curante che dovrebbe conoscere e certificare le condizioni di salute dei propri assistiti. Come Spi Cgil saremo accanto ai nostri pensionati per assisterli nel cercare di evitare che oltre al danno (l'essere loro malgrado malati) si aggiunga la beffa della sanzione».

Michela Almiento

Segretaria Generale

SPI Cgil Brindisi