Redazione

-  Nel mese di maggio i passeggeri in arrivo e in partenza dagli aeroporti di Bari e Brindisi sono stati 1.025.404, in crescita del +11,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Di questi 697.057 i passeggeri di Bari (+12,5%) e 328.347 quelli dell’aeroporto del Salento di Brindisi (+8,9%). Eccellente il dato riferito alla linea internazionale che, complessivamente, tra Bari e Brindisi si attesta a quota 482.564 passeggeri, con un incremento del +21,4% rispetto allo stesso a maggio 2023. Buona performance per l’aeroporto Gino Lisa di Foggia che a Maggio ha accolto 4.841 passeggeri, in crescita del 26,3% rispetto a maggio dello scorso anno.

Complessivamente tra Bari, Brindisi e Foggia nei primi cinque mesi i passeggeri, tra arrivi e partenze, sono stati 3.601.236, dei quali 2.462.742 su Bari (+6,1%), 1.120.564 (+4,1%) su Brindisi e 16.930 (+22,7%) su Foggia.

“La lettura dei dati di maggio e dei primi cinque mesi dell’anno rappresentano un riscontro immediato e evidente dell’ottimo stato di salute degli aeroporti pugliesi”, sottolinea il presidente di Aeroporti di Puglia Antonio Maria Vasile. “Un risultato che ci inorgoglisce, ottenuto anche grazie a una sinergia sempre più forte con la Regione Puglia affinché, sulla base di una mirata programmazione strategica, si determinassero le migliori opportunità per favorire la crescita del traffico. Uno sviluppo della rete dei collegamenti che ha privilegiato, ovviamente, il traffico internazionale, con il potenziamento di destinazioni del nord Europa e su quei mercati che in questi anni hanno dato prova di grande vitalità, Francia, Svizzera, Polonia su tutti. La crescita del traffico, fondamentale per l’industria del turismo che beneficia della migliore accessibilità aerea dai mercati esteri strategici per questo comparto è sostenuta anche dalla crescente qualità dei servizi a passeggeri e vettori e da una maggiore capacità delle infrastrutture aeronautiche che sono elemento fondamentale per garantire le necessarie condizioni di safety e operative richieste dai vettori”.

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VERTICE G7: IL MINISTRO DELL’INTERNO A BRINDISI PER PRESIEDERE UN COMITATO PROVINCIALE PER L’ORDINE E LA SICUREZZA PUBBLICA

Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi presiederà domani 4 giugno alle ore 16.00, nei saloni di rappresentanza di Palazzo Montenegro, una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. All’incontro parteciperanno, oltre alle Autorità territoriali, il Capo della Polizia Vittorio Pisani, il Capo di Gabinetto del Ministro Maria Teresa Sempreviva, il Capo del Cerimoniale della Presidenza del Consigli dei Ministri Francesco Piazza, il Capo della Delegazione per la Presidenza Italiana del G7 Nicola Lener, il Commissario Straordinario per la realizzazione degli interventi infrastrutturali connessi con la presidenza italiana del G7 Fulvio Maria Soccodato, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il Capo Centro del Comando Operativo di Vertice Interforze Francesco Marras nonché i Prefetti e i Questori di Bari e Taranto. 

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Lo stato di salute delle nostre dighe pugliesi è buono e gli invasi sono pronti per affrontare la stagione estiva in condizioni che, al momento, non fanno intravedere criticità. Un dato che emerge grazie ai rilievi effettuati con nuove tecnologie satellitari, che consentono di effettuare previsioni puntuali utili ad intervenire con maggiore celerità in caso di necessità. È quanto emerso nel corso degli eventi organizzati nell’ambito del Dam Day 2024, iniziativa nazionale organizzata da ITCOLD alla quale hanno preso parte i vertici della Protezione Civile Regionale. L’evento, organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Idraulica del Politecnico di Bari, è stato l’occasione per fare il punto sulla condizione delle dighe nel nostro territorio e per promuovere una maggiore informazione sulla loro funzione strategica, un tema che interessa in modo particolare i pugliesi e che combina aspetti ambientali, economici, energetici e di sicurezza. In Puglia il Dam Day si è celebrato con tre eventi, tra cui due open day organizzati alle dighe di Occhito e Locone.

L’occasione è stata importante per fare riflettere sulle nuove opportunità offerte dalla tecnologia satellitare utile a prevedere, per esempio, eventuali crisi idriche. Di questo e di altri aspetti connessi al ruolo dell’innovazione per la tutela dei rischi idrogeologici si è parlato nell’ambito del terzo evento previsto dal calendario del Dam Day e dal titolo “L’importanza della Risorsa Idrica Invasa nel quadro dei cambiamenti climatici”. L’incontro si è tenuto al Politecnico di Bari ed ha visto, tra gli altri, la partecipazione dei nostri luminari di ingegneria idraulica, il Prof. Ferruccio Piccinni, il Prof. Vito Iacobbellis, il Prof. Andrea Gioia e, per la Regione Puglia, dell’ingegner Barbara Valenzano, responsabile della Sezione Protezione Civile della Puglia, intervenuta sul tema del monitoraggio del territorio e sui piani di laminazione delle piene.

L’evento è stato introdotto dall’ingegner Leonardo Damiani di DICATECh- Politecnico di Bari e dall’ing. Pierluigi Loiacono della Regione Puglia.

“Il Dam Day – ha commentato l’ing. Barbara Valenzano - rappresenta una importante occasione per condividere con le nostre comunità il valore delle infrastrutture strategiche per il nostro territorio come le dighe, il valore della qualità delle nostre acque utilizzate nel potabile e nell'irriguo, il valore dell'acqua, bene comune da tutelare in ogni sede. In particolare, la regolazione delle infrastrutture Idrauliche, nella Puglia, viene esercitata in sicurezza grazie ai nostri Consorzi di Bonifica e, di fatto, consente a tutti i cittadini di poter fruire della preziosa risorsa idrica con una maggiore consapevolezza del valore pubblico di un elemento vitale quale l’acqua è”.

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90 annunci di lavoro per 189 figure professionali: è il dato registrato nella settimana dal  3 al 10 giugno relativamente alla ricerca di personale nell’ambito territoriale di Brindisi ed inserito nel Report settimanale appena pubblicato, visionabile al seguente link: undefined. Le offerte, consultabili sul sito o sull'app “LavoroxTe Puglia”, sono quotidianamente aggiornate e monitorate dagli operatori dei Centri per l’impiego e veicolate anche tramite la pagina Facebook “Centri impiego Brindisi e provincia”, attraverso la quale è possibile restare sempre aggiornati sugli annunci di lavoro attivi e sugli eventi di orientamento organizzati su tutto il territorio.

Questa settimana si registrano 78 posti vacanti nel settore ristorazione su Brind

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isi e provincia, tecnico 21,  edilizia 18, commercio 15, turismo 12, amministrativo 9, vigilanza 6, pulizie 6,   trasporti 5,  servizi 3, metalmeccanico 3, alimentari 3, servizi alla persona 2, sanità 2, manutenzione 2, logistica 2 e contabile 2.

 

Prevedere il rischio vascolare attraverso la Telemedicina e l’Intelligenza artificiale è l’obiettivo del progetto sviluppato dal Distretto sociosanitario di Mesagne con l’Isbem, l’Istituto scientifico biomedico euro-mediterraneo, arrivato tra i finalisti agli Award dell’Associazione italiana ingegneri clinici.

L’iniziativa, che si avvale della piattaforma di telecardiologia Dirai, diagnostica per immagini da remoto AI based, è stata presentata nel corso del convegno nazionale Aiic che si è tenuto a Roma dal 15 al 18 maggio, ed è stata selezionata come case study per il 2024 dall’Osservatorio sanità digitale del Politecnico di Milano.

“Il Distretto sociosanitario 4 - spiega Salvatore Distaso, responsabile dell’ambulatorio di cardiologia del Presidio territoriale di assistenza di Mesagne - è referente per dieci comuni sul territorio, ha un bacino di utenza di 100 mila abitanti e 250 mila accessi annui per l’attività poliambulatoriale. Per quanto riguarda la cardiologia ogni anno ci sono circa 12 mila accessi: l’obiettivo del progetto è sottoporre i pazienti a un triage più rapido con strumenti diagnostici di primo livello - elettrocardiogramma, ecocardiogramma e doppler dei tronchi sovraortici – e integrare i dati in una piattaforma di telemedicina. Tutto questo allo scopo di assicurare una migliore presa in carico del paziente, gestire nel modo più efficace la lista d’attesa delle prestazioni e ridurre gli accessi al pronto soccorso”.

La piattaforma di telecardiologia Dirai consente di raccogliere i dati provenienti dagli strumenti diagnostici e dai sensori domiciliari e di gestirli e archiviarli in un unico cruscotto. La piattaforma garantisce anche le principali funzioni della telemedicina: televisite, teleconsulto e telerefertazione con una cooperazione tra specialisti, nell’ottica di una interoperabilità con le soluzioni già presenti a livello aziendale.

“Con la piattaforma – prosegue Distaso - sono stati seguiti 830 pazienti e già nella fase pilota, con 250 persone, è stato possibile ottenere i punteggi di rischio per i vari cluster: ipertensione, scompenso cardiaco e cardiopatia ischemica. Un altro aspetto innovativo del progetto, che si è svolto in collaborazione con il responsabile della Cardiologia del Distretto di Brindisi, Giuseppe Strano, è l’applicazione della Intelligenza artificiale: i dati dei pazienti servono a elaborare modelli di analisi predittiva con le metodiche del machine learning. Tra gli sviluppi futuri, quello di estendere ai medici di medicina generale lo strumento per una più completa raccolta di dati sul paziente e un suo maggior coinvolgimento nel processo di cura”.

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Si conclude mercoledì 05 giugno a partire dalle ore 9.00, con la visita presso i tre poli produttivi di Scandiuzzi Steel Construction Spa di Brindisi, il percorso formativo degli studenti del Polo Messapia sede “Ferraris” Indirizzo “Manutenzione e Assistenza Tecnica”, durato 6 mesi.

Un importante investimento di Scandiuzzi Steel Constructions Spa, azienda leader nel settore della carpenteria metallica pesante, che ha individuato lo storico Istituto Professionale “Ferraris”, per formare 35 giovani studenti di 4^ e 5^ anno nel settore della saldatura e della carpenteria metallica; un percorso virtuoso di alto valore qualitativo per preparare i ragazzi all’ inserimento nella classe dei tecnici specializzati e qualificati della grande famiglia Scandiuzzi, presso gli stabilimenti di Brindisi e Volpago di Montello.

Strategiche le competenze di Antimo Termite, formatore nei percorsi di saldatura e Franco Manzatto, tecnico specializzato in carpenteria della società Scandiuzzi, che hanno letteralmente galvanizzato i ragazzi trasformando la loro passione per la meccanica in importanti successi: tutti gli studenti delle classi 5^ hanno conseguito la certificazione di Saldatura TÜV AUSTRIA e realizzato prodotti di carpenteria in attuazione delle competenze acquisite.

“Le infrastrutture e la logistica del territorio – dichiara il Direttore dell’azienda brindisina Nicola Parisi-  agevola lo sviluppo di settore, ma occorre attuare politiche aziendali di investimento sulle risorse umane qualificate per affrontare le nuove sfide del mercato dove i giovani saranno gli attori principali. Sono sicuro che i ragazzi risponderanno in maniera efficace consapevoli della grande opportunità che l’azienda offre loro in questo momento”.

E per un gruppo di 12 studenti selezionati, dopo gli esami di stato, si apriranno le porte di uno stage intensivo presso la sede centrale di Volpago di Montello e lo stabilimento di Brindisi che i ragazzi visiteranno mercoledì 05 giugno per conoscere, de visu, le fasi di produzione nella sede centrale in via E. Fermi, l’assemblaggio di piattaforme offshore presso la sede di via Curiè e presso l’area portuale dove potranno visionare l’impianto per la produzione di idrogeno con destinazione Marghera e i pali briccole da 90 mt.

L’istituto Professionale “Ferraris” di Brindisi ringrazia il Cav. Renzo Scandiuzzi per aver condiviso questo importante progetto che conferma il Polo Tecnico Professionale “Messapia” Scuola di alta formazione tecnico-specialistica e volano per motivare i nostri giovani ad investire sul loro futuro e quello del nostro territorio.

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 SICCITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, SOS ACQUA A LOCONIA A RISCHIO FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE; IN PUGLIA INVASI A SECCO -143MLN METRI CUBI.

A rischio frutta e verdura di stagione in agro di Loconia per la mancata distribuzione di acqua necessaria all’irrigazione di campi e colture, mentre in Puglia il deficit di acqua negli invasi ha raggiunto – 143 milioni di metri cubi d’acqua. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia in una lettera al commissario del Consorzio di bonifica Centro Sud, Francesco Ferraro e all’Assessore all’agricoltura Donato Pentassuglia, con l’andamento siccitoso della stagione che sta mettendo in crisi le produzioni locali, evidenziando che per la maggior parte del territorio non è stata ancora fatta alcuna distribuzione di acqua, con gravi ripercussioni per l’importane comprensorio produttivo e in particolar modo frutticolo ivi insistente.

Produzioni di alta qualità, frutta in primizia, o tardiva e, ancora, tendoni di uva da tavola e importanti superfici a pomodoro, un patrimonio agricolo – insiste Coldiretti Puglia - che è costato fatica e investimenti alle numerose aziende agricole, rischia di saltare, con gravissime ripercussioni non solo di carattere economico, ma anche sociale, se si considera la quantità di mano d’opera che viene impiegata

Ma il problema riguarda anche la provincia di Taranto, dove non si contano più le segnalazioni quotidiane – aggiunge Coldiretti Puglia - perché arrivi l’acqua e nei tempi giusti. Dall’invaso di San Giuliano in Basilicata dovrebbero essere erogati ogni giorni 1000 litri di acqua che spesso non arrivano proprio e l’erogazione o risulta a singhiozzo o non viene attivata proprio, mentre nei campi si registra una siccità prolungata che si è manifestata già dall’inverno scorso ed è mancata una programmazione da parte del Consorzio di Bonifica. Così i campi seccano e le colture muoiono, deve essere rivista necessariamente dal Consorzio la pianificazione della erogazione dell’acqua.

Per lo scenario di crisi idrica causato dalla siccità la Coldiretti Puglia ha segnalato anche la condizione dei pozzi malfunzionanti e guasti o a mezzo servizio per la mancanza di personale, per cui sollecita ARIF all’immediato ripristino del funzionamento dei pozzi artesiani in agro di Noci, a Toritto e Palo del Colle.

In Puglia le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale – aggiunge Coldiretti Puglia - per i perduranti e frequenti fenomeni siccitosi, dove per le carenze infrastrutturali e le reti colabrodo viene perso l’89% della pioggia caduta. Uno spreco inaccettabile per un bene prezioso anche alla luce dei cambiamenti climatici che – continua la Coldiretti - stanno profondamente modificando la distribuzione e l’intensità delle precipitazioni anche sul territorio nazionale.

Servono – sostiene la Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua e un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca. Gli agricoltori – conclude la Coldiretti - stanno facendo la loro parte con un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.

A sei giorni dal voto a Mesagne è iniziato il countdown tra i due candidati sindaci e candidati consiglieri comunali per lo sprint finale che li porterà in volata al prossimo weekend elettorale. In questo clima di sfida, approntata nella reciproca stima dei candidati, Vincenzo Lotesoriere e Toni Matarrelli, svelano le proprie strategie elettorali. Che cosa stanno dicendo agli elettori per convincerli a votare per loro. “Uno dei nostri punti di forza del nostro programma – ha spiegato il candidato sindaco Lotesoriere – è di considerare fondamentale stimolare la ripresa dell’agricoltura e tutelarne la specificità attraverso l’attivazione dei mercati diffusi a “km 0” e recuperare i terreni lasciati al fotovoltaico convertendo lo stesso in agri-voltaico, misure necessarie per ridurre la desertificazione del territorio. Inoltre, Mesagne deve proporsi come meta turistica attraverso le peculiarità del territorio, da Muro Tenente a Muro Maurizio, Malvindi, e la promozione dell’agriturismo, stimolando anche la creazione di una rete museale provinciale”. Ed ancora “vogliamo offrire servizi e infrastrutture per le periferie, dal verde pubblico agli arredi urbani, promuovere spazi e luoghi dove praticare sport a qualunque età e a qualunque livello. Rimoduleremo in senso ecosostenibile la mobilità urbana e potenzieremo il piano parcheggi, revisioneremo la Tari e aumenteremo la qualità della raccolta differenziata. Vigileremo sullo sviluppo dei nostri ragazzi, mostrando più attenzione all’edilizia scolastica e promuovendo una serie di campagne per il loro corretto sviluppo psico-fisico. Stimoleremo gli anziani attivi perché abbiano un ruolo maggiore nella società. Infine, continueremo il processo di conversione e promozione del modello di sanità “territoriale” rispetto a quello “ospedaliero””.

Anche il sindaco uscente, Toni Matarrelli, ha le idee ben chiare. “Sono diversi i punti di forza che consentono di delineare con chiarezza la prospettiva futura, a partire da una compagine ampia, che pone a suo fondamento principi come la solidarietà, l’uguaglianza, la legalità, il pieno rispetto dei diritti civili e sociali di ogni individuo, nonché la totale adesione ai principi fondamentali della nostra Costituzione antifascista, oltre che da un percorso di crescita collettiva all’interno del quale i tanti successi e le immancabili difficoltà hanno contribuito a rafforzare una comunità forte e generosa, patrimonio autentico grazie al quale la città di Mesagne si proietta verso nuovi traguardi di progresso morale e materiale”, ha esordito Matarrelli. Per il sindaco uscente, quindi, è quanto mai importante “in continuità con il percorso di partecipazione, grazie al quale la città di Mesagne in questi anni ha implementato occasioni di proficua condivisione, il metodo affinato nel tempo si conferma prezioso e prioritario: fondandosi sul coinvolgimento attivo dei cittadini e di tutte le espressioni sociali, produttive e formative, i processi partecipativi si confermano strumento privilegiato per perseguire nuovi traguardi di crescita comunitaria”.

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Il Partito Democratico di Brindisi esprime profondo disappunto per l'ennesima negligenza dell'attuale amministrazione comunale che non ha saputo gestire la tradizionale processione del Corpus Domini, un evento di grande rilevanza storica e culturale per la nostra città.

È con rammarico che constatiamo come l'assessorato alla mobilità, guidato vicesindaco Massimiliano Oggiano, non abbia saputo valorizzare adeguatamente questo importante momento di fede e identità brindisina. La processione del Corpus Domini è da sempre uno degli eventi più caratterizzanti e significativi per la comunità locale, e il fatto che la processione si sia dipanata tra le auto parcheggiate lungo il percorso rappresenta una mancanza di rispetto verso le tradizioni e i sentimenti dei cittadini.

In un momento in cui Brindisi si trova ad affrontare sfide importanti, tra cui la transizione industriale e la candidatura a capitale italiana della cultura, ci saremmo aspettati una maggiore competenza da parte dell'amministrazione nel preservare e promuovere le nostre radici culturali e religiose. Invece, ci troviamo di fronte a un'incapacità manifesta nel gestire anche le questioni più semplici, come evitare che le auto in sosta pregiudichino il decoro e lo svolgimento sereno della processione.

Il Partito Democratico di Brindisi sollecita l'amministrazione comunale a dimostrare maggiore sensibilità e attenzione verso i valori della comunità. È fondamentale che le istituzioni siano in grado di ascoltare e rispondere alle legittime sensibilità dei cittadini, soprattutto quando si tratta di tutelare il patrimonio culturale e religioso della nostra città.

Partito Democratico di Brindisi

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A Mesagne sul carro del vincitore c'è spazio per più di 120 candidati, ma nessuno di essi ha dimostrato di avere a cuore la condizione dei lavoratori e delle lavoratrici della ristorazione.
pubblicato nel Rapporto "Cercasi schiavo" a distanza di quasi un anno dal lancio della campagna e dell'indagine sociale "Cercasi schiavo" da cui è nato un rapporto di ricerca. Un report preoccupante, che avrebbe dovuto smuovere gli animi di chi amministra la città, e che invece non ha visto alcun intervento né tanto meno una richiesta di approfondimento o di collaborazione per arginare il fenomeno dello sfruttamento nella ristorazione mesagnese.
Il rapporto è stato ignorato e da allora sono state aperte in città nuove attività ristorative, mentre quelle a cui sono concessi spazi pubblici continuano a lavorare e si preparano per l'estate che verrà.
120 candidati, neanche una parola.
Nel centro storico di Mesagne è in corso da anni un processo di gentrificazione. Essa non è una semplice riqualificazione urbana, come viene raccontato, ma quello che è avvenuto è che, a causa di un certo tipo di sviluppo turistico-commerciale, la zona non è più accessibile per il portafogli di coloro che ci vivono, che saranno man mano sostituiti da abitanti differenti, spesso stranieri o più ricchi. Dunque la gentrificazione di per sé non fa rinascere un’area, ma la cambia cancellandone l’anima popolare, risolvendo alcuni problemi ma creandone altri.
Bisognerebbe avere il coraggio di governare i processi di gentrificazione per evitare dannose conseguenze: di fatto si va a generare un'economia basata sullo sfruttamento dei lavoratori, in cui pochi si arricchiscono. Tale arricchimento riesce meglio se i lavoratori non hanno alcun potere contrattuale e non sono tutelati nei propri diritti. Inoltre a Mesagne questi ultimi sono resi invisibili da una narrazione fantasiosa che vede la città affrancata dall'illegalità e dall'ingiustizia sociale.
Cavalcare l'onda dell'attrazione turistica sta trasformando Mesagne in una piattaforma alberghiera in cui diventa quasi impossibile per i residenti trovare una casa in affitto per lunghi periodi, in cui i prezzi proposti ai turisti fanno lievitare i prezzi per tutti. Lasciare al libero mercato la capacità di autogovernarsi rivela l'incapacità di lettura e di governo dei processi di trasformazione della nostra città.
Ma a Mesagne va tutto bene e se qualcuno si occupa di approfondire questioni con il coinvolgimento di ricercatori universitari deve farlo per raccontare le storie belle,  altrimenti è meglio ignorarlo.
Mesagne Bene Comune invece continuerà questo lavoro di ricerca e denuncia allargando il suo campo di azione con quanti vorranno fare la propria parte.
Di seguito il link per scaricare il rapporto "Cercasi schiavo".
Buone elezioni a tutti.

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