Redazione

Oggi 22 Febbraio entra in vigore l’Ordinanza n. 56 della Regione Puglia che prevede la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado.

La Puglia è al momento zona gialla e come in tutte le altre regioni gialle sono aperte tutte le attività commerciali e quelle ristorative fino alle 18 ma la Puglia chiude le scuole.
La decisIone annunciata venerdi e poi ratificata sabato con ordinanza n. 56 ha lasciato non poco sgomente le famiglie, e ha creato anche molto malumore.
Il Presidente Michele Emiliano sostiene che i 15 giorni previsti di chiusura servono a permettere la vaccinazione di tutto il personale scolastico, ma ci si chiede secondo quale campagna vaccinale è pianificata  se ad oggi  nessun docente di Mesagne conosce ancora la data di vaccinazione? Come più volte spiegato da eminenti virologi, l’efficacia del vaccino si ritiene completa dopo la seconda somministrazione che avverrà tra le 3 e le 12 settimane dalla prima dose, dobbiamo aspettarci che l’anno scolastico si concluda oggi per quanto riguarda la didattica in presenza?  Considerato che una parte del personale non ha dato adesione alla vaccinazione, come faremo?
Ci sono motivi diversi da quelli dichiarati che impongono questa chiusura in contrasto con le leggi nazionali?
Perché in tutte le altre regioni, gialle e arancioni, seppur in presenza della “ variante inglese” si continua a garantire la presenza degli studenti e in Puglia no?
Domani alcune classi del I Circolo Didattico “ G.Carducci” di Mesagne non si collegheranno per le lezioni in DAD come forma di protesta ma tanti genitori non potranno far partecipare i loro figli alle lezioni perché impossibilitati a farlo, per motivi oggettivi legati a connessione e devices ma anche perchè devono lavorare e non possono seguire i figli durante le ore di lezione.
Come componente genitori ci chiediamo se quando vengono assunte queste decisioni si tenga conto della realtà delle famiglie, e  se si è consapevoli che ex art 591 c.p. non si possono lasciare i minori incustoditi in casa?
La Puglia da fine Ottobre ha una gestione della didattica in presenza distonica rispetto alla maggior parte delle altre regioni, le famiglie hanno bisogno di chiarezza e certezza e soprattutto di veder rispettata la SCUOLA come istituzione fondante e il LAVORO dei genitori.
Ci auguriamo che il nuovo Governo intervenga o che si provveda a ritirare questa ordinanza.

San Michele Salentino. Sorpreso mentre preleva da un vano contatore un bilancino di precisione e un involucro contenente marijuana, denunciato.

I Carabinieri di San Michele Salentino, a conclusione di attività di indagine, hanno denunciato in stato di libertà un 19enne del luogo per detenzione illecita di sostanza stupefacente. In particolare i militari hanno sorpreso il giovane nel mentre prelevava un involucro da un vano contatore dell’acquedotto installato in una via di quel centro, appurando che conteneva 9,98 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana e un bilancino elettronico di precisione, sottoposti a sequestro e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. (Foto archivio) 

Ceglie Messapica. Aggredisce una coppia, poi inveisce contro i Carabinieri intervenuti, arrestato.domiciliari I Carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica, al termine degli accertamenti, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un pensionato, 80enne del luogo, per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. In particolare, i militari intervenuti su richiesta di una donna 28enne del luogo, hanno appurato che lei e il suo compagno 27enne erano stati aggrediti, per futili motivi, dal pensionato. Quest’ultimo, improvvisamente, ha inveito contro i militari operanti proferendo nei loro confronti frasi oltraggiose, spingendo uno dei due e cercando di sottrargli la pistola d’ordinanza; infine, ha simulato di cadere per terra e di accusare un malore. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, l’uomo è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.

Bene il richiamo alla responsabilità dell’Assessore regionale all’Agricoltura affinché nessuno si senta escluso dalle pratiche di prevenzione fitosanitaria anti Xylella che gli agricoltori devono svolgere in campagna, ma devono essere realizzati anche in tutte le aree pubbliche e demaniali dai Comuni, dai Consorzi di Bonifica, dall’Anas e da ogni altro ente pubblico. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, alla luce dell’incontro convocato dall’Assessore Pentassuglia  per arrestare la diffusione della malattia che ha già colpito il 40% della Puglia con un piano di azione stringente e finanziato con risorse del bilancio regionale, che Coldiretti ha chiesto di destinare anche alle imprese agricole, che dovrà essere concluso entro il 30 aprile 2021.

“Negli anni passati Coldiretti Puglia ha chiamato alle armi anche ANAS, Demanio, Sindaci e Assessori dei Comuni delle aree di contenimento e cuscinetto, perché nelle zone delimitate infetta, cuscinetto e di contenimento sono obbligatorie le pratiche di prevenzione fitosanitaria per la lotta all’insetto vettore, la sputacchina, mentre nella zona indenne sono fortemente raccomandate. La prevenzione non può essere obbligatoria e a carico dei soli agricoltori, rimasti soli dal 2014 a creare un fronte contro l’avanzata della Xylella”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

Coldiretti Puglia ha scritto nuovamente ai Sindaci dei 258 Comuni pugliesi perché il tempo stringe ed il batterio è trasmesso da insetti (emitteri) che si nutrono succhiando la linfa dei vasi xilematici. In Puglia sono stati accertati 3 insetti vettori Philaenus spumariusPhilaenus italosignus e Neophilaenus campestris. Il più efficace è il Philaenus spumarius (noto come "sputacchina media"). L’insetto si alimenta succhiando la linfa dalla vegetazione tenera della pianta (germogli, polloni), si infetta (acquisisce il batterio) esclusivamente nutrendosi da pianta infetta e trasmette il batterio alle altre piante con le punture di alimentazione (analogamente alle modalità di propagazione della malaria attraverso la zanzara anofele).

“Siamo a disposizione degli enti pubblici – continua il direttore regionale, Pietro Piccioni - attraverso la Legge di Orientamento per affidare le lavorazioni nelle aree pubbliche e demaniali alle imprese agricole che hanno mezzi e conoscenze del territorio tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio”.

La sputacchina nasce sana e si infetta (acquisisce il batterio) esclusivamente nutrendosi da pianta infetta, rimane infetta per tutta la sua vita sino alla morte. La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l’intero territorio regionale e l’obbligatorietà che impone la normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena, impongono scelte e provvedimenti oltremodo urgenti, anche in considerazione – aggiunge Coldiretti Puglia - della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando in provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione.

Il contagio della Xyella ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi, lasciando un panorama spettrale e il danno del settore olivicolo è stato stimato per difetto in 1,6 miliardi di euro, quanto non esiste una cura per la malattia – insiste Coldiretti Puglia - ciò che è possibile fare è contenerla, attraverso le lavorazioni superficiali del terreno o trinciatura ed interramento della vegetazione spontanea, le pratiche obbligatorie di prevenzione fitosanitaria anti Xylella, a cui devono provvedere gli agricoltori nei propri fondi, ma anche gli enti pubblici, a partire dai Comuni che devono immediatamente programmare le attività di pulizia di fossi, canali e pratiche di prevenzione fitosanitaria nelle aree pubbliche e demaniali dove abbonda in maniera incontrollata la vegetazione spontanea su cui si nutre la sputacchina in fase giovanile.

La Uil pensionati Stu Appia informa i propri iscritti che anche per il mese di marzo, presso gli uffici postali, è possibile il pagamento delle pensioni, anticipato e scaglionato dal 23 febbraio al 1° marzo, secondo il seguente ordine alfabetico:

Martedì 23 febbraio dalla A alla B;
Mercoledì 24 febbraio dalla C alla D;
Giovedì 25 febbraio dalla E alla K
Venerdì 26 febbraio dalla L alla O;
Sabato 27 (mattina) febbraio dalla P alla R;
Lunedì 1° marzo dalla S alla Z.
Se il pensionato ha più di 75 anni può ritirare la pensione in contanti e chiedere che venga consegnata gratuitamente a casa dai Carabinieri. Il servizio non potrà essere reso a coloro che abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione, abbiano un Libretto o un conto postale o che vivano con familiari o comunque questi siano dimoranti nelle vicinanze della loro abitazione. (per info chiama il N. Verde 800 556670)
Il pensionato può ritirare la tua pensione in qualsiasi ufficio postale.
La Uil pensionati Stu Appia rammenta ai propri iscritti di “recarsi alle Poste rispettando la turnazione alfabetica prevista dal calendario comunicato da Poste Italiane e mantenere la distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra te e le altre persone”.
Rispettare queste poche regole serve a tutelare la tua salute, la salute dei lavoratori delle Poste e di tutta la collettività.
Le misure emergenziali adottate a causa del Covid-19 hanno stabilito questi criteri per evitare di creare assembramenti alle Poste, al fine di contrastare il diffondersi del contagio del virus.
Resta fermo che ad ogni altro effetto il diritto al rateo mensile si perfeziona comunque il primo giorno del mese di competenza
Si ricorda che i pagamenti presso le banche dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e delle indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché delle rendite vitalizie dell’Inail sono effettuati il primo giorno bancabile di marzo e cioè il 1° marzo.
Il segretario della Stu Appia
Tindaro Giunta

È partita oggi la campagna di vaccinazione della Asl per gli operatori scolastici: a Brindisi, nell'ambulatorio allestito nel Centro anziani di via Spagna, le vaccinazioni hanno interessato il personale degli istituti Cappuccini e Casale, e a Fasano, nella sede del Pta, quello delle scuole Collodi e Galilei. 

Soddisfatto dell’avvio della campagna di vaccinazione il direttore generale della Asl, Giuseppe Pasqualone: “La macchina organizzativa ha funzionato: l’accoglienza del personale scolastico e le vaccinazioni sono andate avanti senza problemi. Siamo tutti consapevoli che questa campagna rappresenta un’occasione imperdibile per poter riprendere la nostra vita. Le somministrazioni del vaccino AstraZeneca per il personale scolastico - ha detto ancora Pasqualone - proseguiranno nei prossimi giorni e da martedì partiremo anche con quelle per i rappresentanti delle Forze dell’ordine”. 
“Dopo la fase dedicata agli operatori sanitari – ha aggiunto il coordinatore Covid della Asl, Angelo Greco – siamo passati al personale scolastico e da domani si aggiungeranno le prime somministrazioni di vaccino Pfizer per gli anziani over 80. Questo è un momento molto importante: con il vaccino per la prima volta andiamo all’attacco del virus creando una barriera anticorpale che riduce la diffusione del contagio”. 
“Quello di Bozzano – ha concluso il direttore del Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl, Stefano Termite – è uno dei centri più importanti della provincia di Brindisi, con una squadra di 10 operatori sanitari e 8 postazioni di vaccinazione, una zona per conservazione e preparazione del vaccino e un’area dedicata al primo soccorso con un medico anestesista rianimatore. L’ordinanza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che dispone la chiusura delle scuole fino al 5 marzo, potrebbe permetterci di concentrare nel Centro di Bozzano e negli altri hub della provincia gran parte del personale scolastico e velocizzare la campagna di vaccinazione”.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 21 gennaio 2021 in Puglia, sono stati registrati 7.083 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 758 casi positivi: 336 in provincia di Bari, 46 in provincia di Brindisi, 78 nella provincia BAT, 99 in provincia di Foggia, 78 in provincia di Lecce, 118 in provincia di Taranto, 3 residenti fuori regione.

Sono stati registrati 6 decessi: 3 in provincia di Bari, 2 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.494.986 test.

103.496 sono i pazienti guariti.

33.198 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 140.459, così suddivisi:

53.384 nella Provincia di Bari;

15.099 nella Provincia di Bat;

10.368 nella Provincia di Brindisi;

28.636 nella Provincia di Foggia;

11.907 nella Provincia di Lecce;

20.330 nella Provincia di Taranto;

582 attribuiti a residenti fuori regione;

153 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Brindisi. Due rapine nello stesso giorno, una al supermercato e l’altra in un tabaccaio. Le indagini lo incastrano e viene arrestato. I Carabinieri della Compagnia di Brindisi, al termine degli accertamenti, hanno arrestato D’AMICO Antonio, 21enne del luogo, per rapina aggravata. Nello specifico, la mattina del 18 febbraio il giovane, nel tentativo di rubare generi alimentari dal banco di vendita di un supermercato del luogo, scoperto dal responsabile di vendita, è riuscito ad uscire dal supermercato e a portare via merce per un valore di poche decine di euro. Per assicurarsi la fuga, il giovane mostrava il possesso di una pistola tenuta nella cintura dei pantaloni. Nella stessa giornata, intorno alle ore 20.10, lo stesso giovane, con il volto travisato da un cappuccio e una mascherina, armato di pistola, si è introdotto in una tabaccheria del luogo, dopo avere minacciato la vittima, rapinava la somma di 400,00€, per poi dileguarsi a piedi per le vie circostanti. 

Le indagini, immediatamente partite, consentivano di raccogliere elementi di riscontro a carico del D’AMICO, ed in ragione dei gravi indizi di colpevolezza, i Carabinieri hanno fermato il giovane e al termine delle formalità di rito è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi.

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– L’Amministrazione comunale ha dato il via all’avviso pubblico per un concorso di idee finalizzato alla progettazione e realizzazione di un'opera che celebri gli artigiani di Fasano nel 70° anniversario della prima Mostra dell'artigianato fasanese e della 50ª edizione della stessa.

È possibile prendere visione della determina dirigenziale, degli elaborati grafici e della Manifestazione di interesse sul portale del Comune di Fasano. Nel suddetto indirizzo è presente anche il modulo per presentare la domanda di partecipazione.

“L’idea dell’Amministrazione Comunale, in occasione del 50’ anniversario della Mostra Fasanese dell’Artigianato, - ha evidenziato l’Assessore Luana Amati - rimane quella di omaggiare la categoria degli Artigiani mediante l’installazione, in uno spazio pubblico della Città, di un’opera artistica che possa sopravvivere al tempo e tramandare ai posteri l’importanza dell’artigianato quale colonna portante dell'economia locale diventando, magari, anche incentivo per la riscoperta di tale attività da parte delle nuove generazioni.

L’opera, poi, oltre alla sua funzione celebrativa concorrerà all’arricchimento ed abbellimento di uno spazio urbano del centro cittadino, costituendo un ulteriore elemento di attrazione della nostra Fasano».

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Arriva finalmente il via libera all’abbattimento dei cinghiali che con l'emergenza Covid si sono moltiplicati in Puglia raggiungendo i 250mila esemplari che spadroneggiano in città e campagne, mettono a rischio la sicurezza delle persone, causano incidenti stradali con morti e feriti, devastano i raccolti e sono pericolosi diffusori di malattie come la peste suina. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in seguito alla storica sentenza della Corte Costituzionale che permette di prendere parte alle operazioni di riduzione del numero degli animali selvatici anche agli agricoltori provvisti di tesserino di caccia, ai cacciatori abilitati, guardie venatorie e ambientali volontarie, guardie giurate, a patto che siano appositamente formati.

“L’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano purtroppo anche vittime è il risultato della incontrollata proliferazione dei cinghiali In Puglia con circa 300 l’anno gli incidenti stradali causati dagli animali selvatici, soprattutto cinghiali, uno scenario aggravato dal lungo lockdown che ha svuotato le strade rurali e di città, consentendo una più libera circolazione dei selvatici. Bisogna intervenire subito e con determinazione contro l’invasione dei cinghiali con avvistamenti continui nelle aree del Parco dell’Alta Murgia, del Gargano, nella Murgia Barese e Tarantina, nel Subappennino Dauno, nei pressi della Foresta di Mercadante, fino ad arrivare ai centri urbani”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Nel pronunciarsi sul ricorso al Tar della Toscana di alcune associazioni ambientaliste, la suprema corte ha riconosciuto – spiega Coldiretti – che l’aumento dei cinghiali e la riduzione del personale incaricato di controllarli ha aumentato il rischio di danni alle coltivazioni agricole ma anche alla stessa sicurezza dei cittadini, visto l’aumento degli incidenti stradali causati dai selvatici. Da qui la decisione di procedere a un epocale cambio di direzione rispetto all’orientamento seguito negli ultimi quindici anni che aveva portato a bocciare i provvedimenti assunti dalle varie Regioni che avevano aperto alla possibilità di ampliare l’elenco tassativo dei soggetti incaricati della caccia di selezione previsto dalla legge quadro. I cinghiali i distruggono i raccolti agricoli, causano incidenti stradali ma a preoccupare – ricorda la Coldiretti regionale – sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. Particolarmente grave e ingestibile la situazione nelle aree rurali della Murgia barese e in Capitanata, soprattutto nell’area del Gargano dove l’habitat risulta particolarmente favorevole.

“Si tratta di una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali. Gli imprenditori agricoli ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza – denuncia Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia - i danni provocati da cinghiali che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette ma che, inevitabilmente, sconfinano nelle aziende agricole, sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati. In provincia di Foggia nel giro di dieci anni sono raddoppiati, mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita di agricoltori e automobilisti”.

La proliferazione senza freni dei cinghiali – aggiunge la Coldiretti regionale – sta compromettendo l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico. I cinghiali raggiungono i 180 centimetri di lunghezza, possono sfiorare i due quintali di peso e hanno zanne che in alcuni casi arrivano fino a 30 centimetri risultando assimilate a vere e proprie armi dalle conseguenze mortali per uomini e animali oltre a diventare strumenti di devastazione su campi coltivati e raccolti.

Oltre 6 italiani su 10 (62%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – hanno paura dei cinghiali e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata da questi animali. Una situazione arrivata al limite tanto che più di 8 italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti incaricando personale specializzato per ridurne il numero.

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