Redazione

PRECARI OSS - BRUNO E VIZZINO: NIENTE PROROGA DALLE ASL DI BRINDISI E BAT. IN PIENA PANDEMIA E’ UNA DECISIONE INCOMPRENSIBILE. 

 Quanto hanno deciso i direttori generali delle Asl di Brindisi e BAT in merito alla proroga dei contratti dei propri Operatori Socio Sanitari ha semplicemente dell’incomprensibile.
Dopo mesi di battaglie e dopo aver ottenuto finalmente dal governo nazionale la possibilità di prorogare i contratti in scadenza il 31 dicembre, i due direttori generali hanno detto che no, loro non li prorogheranno ugualmente perché di quel personale non hanno bisogno. Loro sono a posto così.
Questo vuol dire che in tutta l’Asl di Brindisi, non solo 141 lavoratori resteranno da lunedì a casa. 
Ma significa anche che tutte le strutture ospedaliere del territorio, proprio ora, proprio nel corso della più drammatica emergenza sanitaria della nostra storia, resteranno sguarnite e prive del supporto di 141 operatori.
Con il rischio, per giunta, che nelle prossime settimane anche in Italia si abbatta la cosiddetta “terza ondata” causata dalle varianti del coronavirus che hanno già messo in ginocchio mezza Europa: e che i nostri ospedali si avvicinino nuovamente al collasso.
Consapevole di questi rischi la direzione dell’Asl di Lecce, ad esempio, ha deciso di effettuare quelle proroghe almeno per i prossimi mesi. Rafforzando così non solo le proprie strutture ospedaliere in vista di possibili incrementi dei ricoveri: ma anche permettendo a decine di Oss di maturare i 36 mesi necessari ai fini della stabilizzazione.
Tutto questo a Brindisi non accadrà.
Decine di madri, padri, lavoratori e lavoratrici perderanno per questa incredibile decisione la possibilità, per pochi mesi, di ottenere l’agognata stabilizzazione. 
E i nostri ospedali si indeboliranno per la mancanza di un personale rivelatosi in questo drammatico anno prezioso e determinante.
Chiediamo con forza ai direttori generali delle Asl in questione di tornare sui propri passi, di prorogare i contratti ai lavoratori per le ragioni, innegabili, sopra esposte. 
Ne hanno diritto gli operatori e ne ha diritto l’intero territorio, l’intera utenza, in un momento così difficile per il nostro sistema sanitario. 
 
I consiglieri regionali
Maurizio Bruno
(Partito Democratico)
 
Mauro Vizzino
(Popolari con Emiliano)

Gli Europarlamentari pugliesi hanno accolto l’appello di Coldiretti Puglia, sostenendo in maniera bipartisan a Bruxelles la richiesta di deroga della Regione Puglia per non perdere le risorse ancora inutilizzate del PSR Puglia 2014 -2020, una perdita di competitività per le imprese agricole pugliesi che va scongiurata, soprattutto in un momento di crisi causata dalla pandemia da Covid 19. E’ quanto emerso nel corso dell’Incontro organizzato da Coldiretti Puglia, a cui hanno partecipato il Direttore dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia, Gianluca Nardone, gli europarlamentari pugliesi Raffaele Fitto, co-presidente del gruppo Conservatori e Riformisti Europei, Paolo de Castro, Coordinatore Comagri e del Gruppo dei Socialisti e Democratici Europei, Mario Furore e Chiara Gemma, eurodeputati del Movimento 5 Stelle, Andrea Caroppo, eurodeputato di Sud in Testa, Stefano Leporati dell’Area Economica di Coldiretti Nazionale e Paolo Di Stefano di Coldiretti Bruxelles.  

“La Puglia è l’unica Regione d’Italia a non aver speso tutte le risorse del PSR a disposizione entro il 31 dicembre 2020. Restituire anche un solo euro a Bruxelles sarebbe in questo momento inaccettabile, considerato lo scenario di crisi aggravato dall’emergenza Covid, un inequivocabile segnale di inadeguatezza e un danno per i nostri agricoltori, che legittimamente aspirano con queste risorse ad investire e a lavorare in agricoltura”, ha affermato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

Il 4 gennaio scorso Coldiretti Puglia ha invitato con una lettera tutti gli europarlamentari pugliesi, sollecitando un pressing sulla commissione europea a sostegno della richiesta di deroga bis della Regione Puglia al principio del disimpegno automatico delle risorse del PSR Puglia. Ad oggi risultano erogati solo 67milioni di euro rispetto al complessivo di 1,6 miliardi di euro, con la burocrazia e gli errori di programmazione – aggiunge Coldiretti Puglia - che hanno rubato tempo e risorse al lavoro e agli investimenti delle aziende agricole e ha impedito con le inefficienze l’avvio di nuove attività e l’ingresso dell’80% dei giovani nell’attività di impresa.

I deputati pugliesi al Parlamento Europeo Fitto e De Castro in una lettera congiunta a Bruxelles hanno segnalato che, a causa di vari procedimenti giudiziari e problematiche amministrative anche dovute alla pandemia in corso, il 31 dicembre 2020 è scaduto il termine di spesa previsto per i fondi destinati allo sviluppo rurale, annualità 2017, pari a oltre 200 milioni di sola quota FEASR, che l'Amministrazione regionale della Puglia non ha impegnato o erogato nei tempi previsti, nel rispetto della regola dell’N+3. Anche l’eurodeputato Furore ha scritto alla Commissione Europea, ricordando che nel 2019 la deroga al disimpegno verso la Puglia, a causa del significativo contenzioso in tribunale amministrativo che aveva spinto l'Amministrazione regionale pugliese ad un approccio prudente che, però, ha avuto inevitabili ripercussioni sull'avanzamento della spesa nell'ultimo anno.

La Regione Puglia invierà alla Commissione europea un Piano d’azione per indicare gli obiettivi bimestrali – spiega Coldiretti Puglia - che consentiranno di valutare l'andamento della spesa, al fine di ottenere la deroga prevista in caso di provvedimento giudiziario o di ricorso amministrativo avente effetto sospensivo.

“Anche questa volta, come sempre, offriremo il massimo della collaborazione per individuare le soluzioni più appropriate – ha precisato il direttore regionale, Pietro Piccioni - per uscire da una situazione preoccupante, ma che speriamo sia ancora recuperabile. Il rischio di non utilizzare le risorse va assolutamente scongiurato, soprattutto alla luce della sofferenze che la filiera agroalimentare sta vivendo in questa lunga contingenza pandemica”.

E’ necessaria e improcrastinabile una strategia chiara per uscire dal pantano dei ricorsi e risolvere le criticità di attuazione – insiste Coldiretti Puglia – anche in vista della futura programmazione dei fondi strutturali e della nuova PAC che veda al centro delle politiche di sviluppo rurale i giovani, la sostenibilità e politiche territoriali diversificate.

“Occorre salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui, con l’emergenza Covid -19, il cibo ha dimostrato tutta la sua strategicità – ha incalzato Stefano Leporati dell’Area Economica di Coldiretti Nazionale - un obiettivo che può essere raggiunto solo garantendo un budget adeguato a sostegno degli agricoltori per cui serve una Pac forte, semplice ed efficace e con risorse adeguate per garantire la competitività delle imprese e consentire di svolgere un ruolo essenziale nel presidio territoriale, nel contrasto alla crisi climatica e contro il dissesto idrogeologico.

Nell’ambito del dibattito in corso a Bruxelles sulla riforma della PAC e sulle strategie legate al Green Deal, “è imprescindibile rimettere al centro il Trattato e gli obiettivi della PAC che, prima di tutto, deve essere salvaguardata – ha precisato Paolo Di Stefano di Coldiretti Bruxelles - come una politica economica, preservandola da tentativi di inserire obiettivi ulteriori rispetto a quelli già ambiziosi stabiliti nelle proposte in discussione ma contenuti nelle Strategie Farm to Fork e Biodiversità. Ma se la sfida a Bruxelles deve essere sicuramente quella della sostenibilità della produzione, l’Italia deve mettere al centro anche quella della qualità e distintività del cibo che produciamo, con obiettivi precisi di trasparenza e tracciabilità”.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 29 gennaio 2021 in Puglia, sono stati registrati 8.775  test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.069 casi positivi: 344 in provincia di Bari, 92 in provincia di Brindisi, 111 nella provincia BAT, 244 in provincia di Foggia, 166 in provincia di Lecce, 111 in provincia di Taranto, 2 residenti fuori regione. 1 caso di provincia di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito.

Sono stati registrati 24 decessi: 8 in provincia di Bari, 6 in provincia di Foggia, 8 in provincia di Lecce, 2 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.294.800 test.

65.539 sono i pazienti guariti.

52.278 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 120.967, così suddivisi:

46.070 nella Provincia di Bari;

13.486 nella Provincia di Bat;

8.734 nella Provincia di Brindisi;

25.596 nella Provincia di Foggia;

10.153 nella Provincia di Lecce;

16.237 nella Provincia di Taranto;

582 attribuiti a residenti fuori regione;

109 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Brindisi. Tenta di buttarsi giù dal ponte, salvato dal pronto intervento dei Carabinieri. Poco fa, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Brindisi unitamente a quelli delle API (Aliquota di Primo Intervento) sono intervenuti in Brindisi su segnalazione di un uomo che voleva lanciarsi dal ponte della Provinciale che dà sulla SS 7. L'uomo, che aveva già scavalcato il parapetto, è stato tratto in salvo da entrambi gli equipaggi che sono riusciti prima a distrarlo e poi ad afferrarlo di sorpresa prima che si gettasse.

Mesagne. Viola le prescrizioni, va in carcere.

I Carabinieri della Stazione di Mesagne hanno eseguito un’ordinanza di sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Brindisi, nei confronti di RAHO Mattia Antonio, 26enne del luogo. Il provvedimento scaturisce dalle segnalazioni dei militari operanti in ordine alle inottemperanze alle prescrizioni dell’Autorità Giudiziaria, poiché, autorizzato solo a recarsi presso il Tribunale, ha fatto soste non consentite presso l’abitazione di soggetti pregiudicati. A conclusione formalità di rito, il giovane è stato tradotto presso il carcere di Brindisi. 

Oggi a Mesagne si registrano 9 nuovi contagi e si contano 4 guariti. Sono 65 le persone attualmente positive, mentre sono tre i ricoverati di cui uno in condizioni critiche. In Puglia la situazione non è migliorata a sufficienza quindi rischia di restare tra le quatto regioni che saranno in zona arancione almeno per un’altra settimana.

Nel pomeriggio di oggi i nostri consiglieri comunali Rosanna Saracino, Francesco Rogoli e Giuseppe Indolfi hanno firmato, presso l’ufficio elettorale del comune di Mesagne, la proposta di legge di iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista

Gli stessi, dopo aver sottoscritto il progetto di legge, hanno dichiarato: “Ringraziamo l’ANPI “Eugenio Santacesaria” di Mesagne per il costante impegno contro ogni forma di odio e intolleranza e per le significative iniziative a difesa della democrazia e della nostra Costituzione quale esito della lotta di liberazione dal nazifascismo. Questo lavoro è tanto più prezioso oggi dal momento che, come puntualmente riporta la relazione di accompagnamento alla proposta di legge, aumentano gli episodi e la diffusione di messaggi inneggianti al fascismo, complice una colpevole sottovalutazione del fenomeno che dura ormai da qualche anno. Auspichiamo che tanti cittadini, a partire dai colleghi consiglieri comunali e da chiunque rivesta ruoli di responsabilità nelle Istituzioni locali, vengano al comune per firmare questa proposta di legge popolare. Difendere la democrazia da ogni forma di eversione, significa onorare la memoria di coloro che hanno dato la vita affinché noi fossimo liberi.

Partito Democratico Mesagne

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Domenica 24 gennaio si è tenuta a Grottaglie la  1^ prova dei Campionati Regionali di Società di cross 2021. La manifestazione, organizzata dall’Atletica Grottaglie, si è disputata lungo il percorso allestito nelle Cave di Fantiano ed ha accolto circa 250 atleti di tutte le categorie in rappresentanza di 57 società provenienti da tutta la regione. La gara è valevole anche quale 1^ prova del 4° Trofeo “Cross in Puglia” nonché prova di qualificazione ai prossimi Campionati Italiani di specialità in programma a Campi Bisenzio, Firenze, il prossimo 13 e 14 marzo 2021.

La gara, tenutasi nella massima sicurezza e rispetto di tutti i protocolli delle più recenti norme anti-Covid stabiliti dalla Fidal e dal Coni, non ha premiato solo il singolo atleta ma bensì le società, grazie al miglior piazzamento dei suoi primi tre atleti.

L’ASD Atletica Mesagne sponsorizzata dal gruppo Bianco Petroli, ha partecipato con un gran numero dei suoi atleti ed ha raggiunto un risultato davvero entusiasmante ed impensabile fino a qualche anno fa, ottenendo il Primo Posto nella categoria Donne ed il Decimo Posto assoluto nella categoria Uomini.

I Campionati Regionali proseguono con il prossimo appuntamento previsto a Palo del Colle il 07 febbraio; la sfida ora diventa davvero interessante perché le migliori società Pugliesi nelle relative categorie staccheranno il biglietto per accedere alla gara Nazionale di Corsa Campestre.

Un obiettivo da non farsi sfuggire. Le premesse ci sono tutte e la volontà e l’impegno non mancheranno.

LE CLASSIFICHE DI SOCIETA’ DOPO LA 1^ PROVA:

SENIOR-PROMESSE UOMINI – 1^ ATLETICA PRO CANOSA; DONNE – 1^ ATLETICA MESAGNE AVIS
JUNIOR UOMINI – AMATORI ATLETICA CISTERNINO ECOLSERVIZI; DONNE – ENTERPRISE GIOVANI ATLETI
ALLIEVI UOMINI – AMATORI ATLETICA CISTERNINO ECOLSERVIZI; DONNE – GALATLETICA DREAM TEAM
CADETTI UOMINI – OFFICINA ATLETICA 2010; DONNE – NUOVA ATLETICA BITONTO

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Ieri sera, un poliziotto libero dal servizio, a bordo della propria autovettura, mentre percorreva il cavalcavia De Gasperi, in direzione Corso Roma, notava due giovani sporgersi dal parapetto di sicurezza e guardare in basso.

Tale insolita scena insospettiva l’agente che rallentava la marcia, in modo da osservare attentamente le loro azioni ed il loro abbigliamento. All’improvviso uno di loro, chinatosi verso il marciapiede, afferrava una vistosa pietra, si sporgeva dal parapetto e la lanciava verso la strada sottostante via Bastioni Carlo V. L’altro ragazzo, ridendo, si complimentava con l’amico e poi si allontanavano dal luogo.

Immediatamente l’operatore raggiungeva i due ragazzi, qualificandosi e intimando loro di fermarsi. Per tutta risposta i giovani si davano alla fuga prendendo direzioni diverse. Il poliziotto riusciva ad inseguire solo uno di essi che veniva fermato dopo pochi metri.

Nel frattempo, l’equipaggio della Sezione Volanti che giungeva in pochissimo tempo, prendeva in consegna il giovane, mentre il poliziotto si metteva alla ricerca dell’altro ragazzo che riusciva a rintracciare in via Cristoforo Colombo.

Gli accertamenti effettuati nell’immediatezza permettevano di appurare che la pietra lanciata aveva infranto il parabrezza di un’autovettura parcheggiata nella via sottostante il cavalcavia.

I due giovani minorenni venivano condotti negli Uffici della Sezione Volanti, ove sono stati denunciati in stato di libertà, in concorso tra loro, per getto di cose pericolose e danneggiamento e riaffidati ai genitori.

Prosegue, intanto, l’attività d’indagine volta alla individuazione degli autori, per un analogo episodio di lancio di pietre verificatosi, la scorsa settimana, in danno del Nuovo Teatro Verdi.

In quell’area gli agenti della Volante provvedono ad effettuare frequenti controlli che hanno consentito di elevare in alcuni giorni numerose sanzioni in danno di giovanissimi.

Il 2021 è festa grande nella famiglia Carmelitana e in tutta la città di Mesagne. Infatti, sono trascorsi cinque secoli da quando i padri Carmelitani sono arrivati in città. Per ben cinquecento anni la comunità dei frati è sempre stata attenta protagonista dell’evoluzione culturale, economica e spirituale della città. Nell’ultimo anno padre Enrico Ronzini ha costituito un comitato per curare gli aspetti culturali del “V° Centenario” mettendo insieme professionisti e studiosi che stanno indagando la ricchezza artistica, storica e culturale di questa presenza a Mesagne. L’antica chiesetta dedicata a San Michele Arcangelo, di proprietà di un’abazia regia, fu concessa ai frati Carmelitani l‘8 gennaio 1521 dal viceré Ramon de Cardona, in nome e per conto del re Carlo V. In verità le trattative per tale cessione erano iniziate l’anno precedente, quando il 16 agosto 1520 l’Universitas si mosse per chiedere la presenza dei frati Carmelitani in Mesagne. L’insediamento in città però avvenne diversi anni dopo. Infatti, l’arcivescovo di Brindisi, Geronimo Aleandro, diede il suo placet ben dieci anni dopo: il 22 marzo 1531.

“Stiamo accedendo a delle informazioni storiche uniche e rare – dice Padre Enrico soddisfatto -. Queste notizie ci serviranno a raccontare la presenza dei Carmelitani a Mesagne. Attendiamo documenti dall’Archivio storico di Napoli e da Roma dove padre Mario Alfarano sta ricercando i documenti nel nostro archivio generale denominato Agoc”. Purtroppo la pandemia ha bloccato un po' le iniziative pianificate, tuttavia saranno svolti una serie di eventi utili a raccontare la storia della comunità. Alla fine di febbraio, durante una conferenza stampa, saranno divulgati i dati che i frati hanno già reperito, poi seguiranno dei momenti in presenza o a distanza che metteranno in evidenza gli aspetti religiosi, culturali e artistici della comunità. “Per arrivare a luglio, se la pandemia sarà mitigata, quando avremo la possibilità di fare un incontro pubblico con cui celebrare questi 500 anni di presenza a Mesagne”, ha aggiunto padre Enrico. In ogni modo, il “V° Centenario” non dovrà consumarsi in una singola celebrazione, come spesso accade in queste circostanze, ma sarà un percorso di conoscenza. “Vogliamo, in questa occasione, rilanciare la presenza dei padri Carmelitani a Mesagne attraverso delle iniziative religiose, culturali e civili che mettano in evidenza lo stile discreto ed incisivo del nostro carisma”, ha precisato il sacerdote - . Ci sono stati frati che sono impegnati a livello civile e politico, chi ha lavorato per i poveri e tanti che hanno curato l’aspetto spirituale”. I padri carmelitani hanno curato la crescita del laicato carmelitano in particolare del Terz’Ordine avendo come obiettivo la fraternità con tutti. “È questa una caratteristica del nostro ordine religioso. La nostra vita è un insieme tra preghiera, fraternità e lavoro costante”, ha concluso padre Enrico -. Oggi la comunità si è arricchita della presenza delle monache Carmelitane. Una coincidenza felice che rafforza il rapporto tra Mesagne e la spiritualità della Vergine Maria del Monte Carmelo”.

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