Redazione

COVID-19, GLI AGGIORNAMENTI: 13 NUOVI CASI A  MESAGNE; CONSIDERATE LE GUARIGIONI SONO 109 LE PERSONE ATTUALMENTE POSITIVE NELLA NOSTRA CITTÀ. 

 
La situazione resta complessa. Si registra il decesso di un altro concittadino che aveva contratto il virus, il secondo a distanza di pochi giorni. Alla famiglia giungano le più sentite condoglianze. I risultati dei tamponi vanno letti in questo modo: al 21°giorno, un soggetto asintomatico positivo al test  torna libero di circolare. Secondo l'Istituto Superiore della Sanità, infatti, la carica virale di tali soggetti non può rappresentare più un pericolo. Invito, comunque, queste persone a continuare a prestare la massima attenzione, continuando ad assumere ogni atteggiamento precauzionale a tutela della salute pubblica.

Emergenza sanitaria: i servizi per sostenere le persone in difficoltà. Presso l’Aula Consiliare, il sindaco della città, Toni Matarrelli, l’assessore ai Servizi Sociali, Anna Maria Scalera e l’assistente sociale Francesca Praticò hanno illustrato i servizi riattivati dall’Amministrazione Comunale per far fronte alla nuova fase dell’emergenza sanitaria. Le iniziative di sostegno alla comunità cittadina saranno gestite nell’ambito di un raccordo tra gli uffici comunali, le associazioni di Protezione Civile e quelle del volontariato locale, a partire da lunedì 23 novembre e per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria.

“Alla luce dell’aumento del numero dei contagi sul territorio cittadino, abbiamo ritenuto di ripristinare il modello adottato durante il trimestre da marzo a maggio, riattivando le collaborazioni a tutela delle fasce più fragili della popolazione”, ha spiegato il primo cittadino.
Considerata l’importante funzione assunta nella prima fase emergenziale, sono stati riattivati: i servizi domiciliari per l’approvvigionamento alimentare e di beni primari, a cura dell’associazione di protezione civile “SER”; di farmaci su prescrizione medica e accompagnamento presso i presidi sanitari, gestiti dall’associazione di protezione civile “Croce Amica”. L’aiuto potrà essere richiesto da coloro che non possono o non devono allontanarsi dal proprio domicilio: persone anziane e disabili prive di riferimenti parentali; in quarantena. La Caritas Vicariale, con sede presso la “Casa di Zaccheo”, garantirà la preparazione e distribuzione di pasti giornalieri in regime di asporto a persone indigenti, prevedendo la consegna a domicilio per i soggetti in situazione di quarantena o accertata fragilità. L’associazione “Auser” provvederà ogni lunedì, dalle 15 alle 18, a consegnare presso la propria sede, a persone e famiglie in condizioni di disagio economico, pacchi alimentari che - all’occorrenza - potranno essere consegnati anche a domicilio. 
“L’incremento degli interventi assistenziali richiede anche la riattivazione della raccolta fondi cittadini. Chi donerà potrà farlo con la certezza che le risorse saranno destinate ai concittadini in maggiori difficoltà”, ha concluso l’assessore Scalera. Le donazioni potranno essere effettuate utilizzando l’Iban della Caritas - IT27P0760115900001029179791, Poste Italiane. E’ preferibile effettuare l’operazione scegliendo la modalità telematica. Al momento dell’accredito occorrerà riportare la causale “Raccolta fondi pro-emergenza Covid-19” da intestare a “Parrocchia Mater Domini Caritas”.
 
Informazioni e chiarimenti sulle modalità di erogazione dei servizi attivi potranno essere richiesti all’ufficio comunale ai Servizi Sociali ai seguenti contatti: 0831.732213 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12, giovedì dalle 15.30 alle 18; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. 
Contatti per approvvigionamento di alimenti e beni di prima necessità: 
• L'associazione S.E.R.:
Telefono: 3286516718
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Contatti per disbrigo di commissioni e approvvigionamento di medicinali su prescrizione medica: 
• L'associazione Croce Amica: 
Telefono: 0831/734840;
Numero whatsapp: 392/1322335 (solo messaggi);
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Le attività necessarie per effettuare i servizi saranno garantite nel rispetto scrupoloso delle misure anti-Covid. L’elenco con i nominativi degli operatori e dei volontari impegnati – che saranno muniti di cartellino identificativo - sarà condiviso con il comando di Polizia Locale.

Nella serata di mercoledi’ 17 novembre, una volante del commissariato di p.s. di Mesagne, nel corso delle ordinarie attività di controllo del territorio, è intervenuta presso un esercizio commerciale per sedare una accesa discussione nata per futili motivi tra alcuni avventori.

Gli operatori di polizia dopo aver identificato gli astanti, rilevavano la presenza di due brindisini, S.A. (classe 1972) e F.A. (classe 1982) entrambi noti alle forze dell’ordine per precedenti segnalazioni; gli stessi avevano avuto un alterco con un gruppo di persone che stazionavano nei pressi di un bar.

L’equipaggio della polizia di stato dopo le formalità di rito notificava a S.A. e F.A. un provvedimento di foglio di via obbligatorio emesso dal questore. I due brindisini venivano sanzionati anche per la violazione della normativa sul contenimento del contagio da Covid 19 che vieta lo spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per le comprovate esigenze espressamente previste.

Agli altri partecipanti alla accesa discussione, tutti residenti nella cittadina messapica, è stata contestata la violazione delle norme in materia di contenimento del contagio dal virus Covid-19, in quanto non ottemperavano al divieto di assembramento e all’obbligo di indossare le mascherine.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 20 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 10.102 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.456 casi positivi: 478 in provincia di Bari, 91 in provincia di Brindisi, 187 nella provincia BAT, 405 in provincia di Foggia, 175  in provincia di Lecce, 115 in provincia di Taranto, 10 residenti fuori regione, 5 casi di residenza non nota sono stati riclassificati e attribuiti.

Sono stati registrati 16 decessi: 4 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 2 in provincia BAT, 7 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 702.823 test.

10.240 sono i pazienti guariti.

29.434 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 40.803, così suddivisi:

15.981 nella Provincia di Bari;

4.597 nella Provincia di Bat;

2.799 nella Provincia di Brindisi;

9.436 nella Provincia di Foggia;

3.136 nella Provincia di Lecce;

4.562 nella Provincia di Taranto;

292 attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 

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“Un cambio di rotta rispetto al passato e l’istituzione di un tavolo per la definizione bonaria delle controversie” è questa la richiesta che Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, Osservatorio LIDU sui fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento, l’ACU Calabria e la Confconsumatori Brindisi, riunite in Coordinamento, ha fatto pervenire ai vertici della Banca Popolare di Bari e, quindi, al nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Istituto di Credito.

Le Associazioni che compongono il Coordinamento, da anni impegnati nella tutela dei risparmiatori, infatti, anche alla luce dei numerosi e costanti successi ottenuti dinnanzi all’Arbitro per le Controversie Finanziarie, ritiene indispensabile, oggi più che mai, in questa fase di grave emergenza non solo sanitaria ma anche economica, che si adottino misure concrete al fine di evitare il collasso economico della famiglie.

Un primo passo in tal senso, quindi, secondo il Coordinamento è quello di istituire un tavolo con Banca Popolare di Bari al fine di cercare di dirimere transattivamente il contenzioso sorto tra la stessa ed i risparmiatori.

“Abbiamo richiesto al nuovo Consiglio di Amministrazione della Banca l’immediata attivazione per i nostri associati di tavoli di confronto per cercare di addivenire ad un componimento bonario delle controversie – afferma l’avv. Emilio Graziuso, Presidente del Coordinamento  – Nello stesso tempo abbiamo precisato che, qualora attivato, detto tavolo non dovrà essere caratterizzato da previsioni, unilateralmente “preconfezionate” dalla Banca, contenente, ad esempio, le misure massime di indennizzo, i requisiti che il risparmiatore deve rivestire (es. reddito, condizioni di salute, ecc.) e/o l’ esclusioni di determinate tipologie di titoli.

Ogni pratica, infatti, chiediamo che sia analizzata, valutata e discussa singolarmente”.

La richiesta della istituzione di un tavolo per cercare di risolvere le controversie insorte era già stato presentato dal Coordinamento alla Banca nei mesi precedenti l’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione.

“Il nuovo Consiglio di Amministrazione darà un segno tangibile di cambiamento rispetto al passato in merito alle controversie insorte con i risparmiatori? Essendo state acclarate in sede arbitrale le responsabilità dell’Istituto di Credito, la nuova dirigenza darà esecuzione alle decisioni dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie o continuerà a costringere i risparmiatori a promuovere dei processi? ” – continua l’avv. Emilio Graziuso - “Dal canto nostro, come sempre, siamo disponibili ad un confronto costruttivo e concreto. Se ciò non dovesse avvenire continueremo a dare battaglia dentro e fuori le aule di Tribunale”

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; tel. 347 – 0628721.

Potete inoltre visitare le Pagine Facebook dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”.

 

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Il periodo difficile che stanno vivendo nuovamente commercianti e titolari di piccole e medie attività  cittadine, con l’incalzare della seconda ondata della emergenza Covid, è appesantito dal duro contraccolpo inferto dagli episodi criminosi di furti e spaccate a danno di alcuni negozi di abbigliamento, ad una incredibile ed inaccettabile brevissima distanza di tempo.

Gli ultimi eventi consumatisi nella notte, ai danni del negozio “Noha” ed il nuovo tentativo di furto (fortunatamente non andato a segno) subito dal negozio “Portico 12”, entrambi in pieno centro, destano un crescente senso di preoccupazione sia sotto l’aspetto economico per i titolari che già con fatica cercano di andare avanti ogni giorno con la determinazione di provare a superare questo periodo di crisi trasversale nell’intero paese, ma anche sotto l’aspetto della sicurezza e del dilagare di fenomeni criminosi, sicuramente alimentati anch’essi da uno scenario socio economico precario ed incerto.

Siamo in tanti ad esserci fatti promotori del sostegno al commercio in città, ai titolari coinvolti va tutta la nostra solidarietà e continuiamo ad incoraggiare e supportare le attività commerciali e servizi di vicinato e di quartiere. Non possiamo tollerare oltre questa escalation di eventi dannosi alle attività ma anche alla comunità intera.

Per questo chiediamo, rivolgendo un accorato appello al Sig. Questore, Dott. Ferdinando Rossi, seppur consapevoli del già notevole impegno e dispiego di risorse umane ed organizzative da parte delle forze dell’ordine per i controlli nell’ambito del cosiddetto coprifuoco dalle ore 22,00, una operazione straordinaria di vigilanza e controllo su tutto il territorio cittadino al fine di stroncare e scongiurare il ripetersi di un fenomeno che aumenta l’inquietudine di una comunità già provata da enormi difficoltà.

                                                                                                             

Anna Portolano

 Consigliere Comunale per Brindisi Bene Comune

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Giornata dei Diritti dell’Infanzia: sulla pagina “Io non mi spengo” si accoglieranno per una settimana i contributi dei bambini.  Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, nel giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 1989, adottò la Convenzione alla quale l’Italia aderì nel 1991 insieme ad oltre 190 Paesi. 

La pandemia da Coronavirus ha messo a nudo le profonde disuguaglianze sociali che espongono alcuni bambini a maggiori rischi a causa dei differenti livelli di assistenza sanitaria e di istruzione garantiti nelle diverse aree geografiche del mondo. “Il virus rischia di minare soprattutto il futuro dei più piccoli, aggravando i disagi di quelle famiglie che più di altre hanno difficoltà a gestire le gravi conseguenze dell’emergenza sanitaria. I bambini restano la ragione più importante per guardare al futuro con fiducia”, ha commentato il sindaco Toni Matarrelli. 
La città di Mesagne avvia oggi una settimana dedicata all’infanzia. I bambini e le bambine saranno protagonisti dell’iniziativa e potranno inviare un loro contributo legato ai diritti - sia come singoli, sia attraverso messaggi preparati insieme ad insegnati e compagni di classe -  alla pagina fb “Io non mi spengo”.  
Il trait d’union sarà poi un semplice filo, un simbolo che servirà a legare e ad avvicinare. In questi sette giorni potrà essere indossato dai ragazzi e da tutti coloro che vorranno raccogliere l’invito come segno di adesione.
“L'evento con il quale abbiamo deciso di celebrare questa ricorrenza ci consente di tenere accesi i riflettori sui diritti di bambini e ragazzi, di tornare ad affermarli e porli con forza al centro delle politiche e delle azioni che mettiamo in campo. C'è un'urgenza da considerare: saper riconoscere i bambini cittadini già oggi e non solo del futuro”, ha spiegato Marco Calò, consulente cittadino alle Politiche Scolastiche.

Fasano. Servizio di controllo del territorio. Una denuncia e una segnalazione amministrativa.

I Carabinieri della Compagnia di Fasano, a conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio per la prevenzione dei reati predatori, hanno:

-   denunciato in stato di libertà un 55enne di Fasano, per violazione degli obblighi di custodia; l’uomo, in qualità di custode di un autoveicolo di proprietà sottoposto a sequestro disposto dall’Autorità Amministrativa, ha violato i prescritti obblighi, rottamando il mezzo in assenza di autorizzazione;

-   segnalato alla Prefettura di Brindisi un 23enne di Fasano, per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti; il giovane, nel corso di un controllo in una via dentro abitato, è stato trovato in possesso di 1,1 grammi di marijuana, occultati in una tasca del giubbotto, sottoposti a sequestro.

Complessivamente sono stati controllati 91 veicoli e identificate 114 persone, di cui 19 di interesse operativo.

San Pietro Vernotico. Positivo al Covid–19, viola la quarantena ponendosi alla guida dell’auto, denunciato. I Carabinieri della Stazione di San Pietro Vernotico hanno denunciato in stato di libertà un 20enne del luogo, per inosservanza del divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione o dimore per le persone in quarantena risultate positive al virus Covid–19. Il giovane, infatti, è stato controllato mentre era alla guida della sua autovettura nonostante fosse positivo al SAR–CoV–2 e con in atto il provvedimento di quarantena disposto dall’Autorità Sanitaria.

CANNABIS: COLDIRETTI PUGLIA, BENE CORTE UE; COLTIVAZIONI AUMENTATE DI 10 VOLTE IN ULTIMI 5 ANNI. La sentenza della Corte Ue apre nuove opportunità per centinaia di aziende agricole, con il boom della coltivazione della Canapa in Puglia che conta più di 230 aziende e 400 ettari coltivati, aumentati di 10 volte in 5 anni. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia in riferimento al pronunciamento della Corte di giustizia dell’Unione europea che ha sancito la possibilità di libera circolazione dell'olio di cannabidiolo (CBD) nel mercato interno ricordando che non è uno stupefacente.

La Corte è intervenuta in merito alla commercializzazione di una sigaretta elettronica all’olio di cannabidiolo facendo finalmente fatto chiarezza – sottolinea la Coldiretti - sulla possibilità di distribuire e immettere al consumo in tutti gli stati membri tale sostanza ottenuta da piante di canapa legalmente coltivate. La controversia, che ha origine dal divieto contenuto nella legislazione francese di commercializzare il CBD, apre – continua la Coldiretti - alla possibilità di un utilizzo in quanto sostanza diversa da uno stupefacente non risultando avere effetti psicotropi e nocivi per la salute umana. Viene meno, dunque, la scelta di classificare le composizioni per la somministrazione ad uso orale di cannabidiolo come medicinali insieme a interpretazioni restrittive che le autorità di controllo hanno ancora di recente adottato ai fini del rilascio del mantenimento e del rinnovo delle autorizzazioni alla vendita di prodotti tipici da inalazione.

“L’affermarsi di stili di vita più ecologici ha favorito – spiega il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - la diffusione della canapa che è particolarmente versatile negli impieghi, ma anche in grado dal punto di vista colturale a basso impatto ambientale di ridurre il consumo del suolo, la percentuale di desertificazione e la perdita di biodiversità. Considerata l’importanza economica del settore, occorre formare le aziende agricole per favorire la qualità della produzione nazionale e supportarle nella trasformazione del prodotto, scongiurando l’alterazione della legge italiana di riferimento anche attraverso un sistema di controllo nei confronti degli operatori delle filiere per favorire la legalità e prevenire truffe e comportamenti illeciti. Valorizzare la canapa italiana, di nostra tradizione, considerato che negli anni Quaranta eravamo il secondo Paese mondiale a produrla, dopo la Russia e promuoverla all’estero per sostenere le aziende italiane anche nelle esportazioni”, conclude il presidente Muraglia.

Si aprono, dunque – sostiene la Coldiretti - prospettive commerciali del tutto inesplorate perché, sempre che i dati scientifici disponibili consentono di escludere l’assenza di rischi reali sulla salute in base a indici oggettivi e non ipotetici, è possibile costruire una filiera che dal campo arrivi alla immissione al consumo di prodotti da impiegare per sigarette elettroniche.

Il boom della coltivazione della cannabis in Puglia è stato contraddistinto dal moltiplicarsi di terreni e produzione – aggiunge Coldiretti Puglia - oltre ad idee innovative nella trasformazione della canapa, ‘pianta’ dai mille usi, dalla birra alla ricotta e agli eco-mattoni isolanti, dall’olio antinfiammatorio alle bioplastiche, fino a semi, fiori per tisane, pasta, taralli, biscotti e cosmetici e ancora vernici, saponi, cere, detersivi, carta o imballaggi, oltre al pellet di canapa per il riscaldamento che assicura una combustione pulita.

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Si tratta in realtà – rileva Coldiretti Puglia – del ritorno ad una coltivazione che fino agli anni ‘40 era più che familiare in Italia, tanto che il Belpaese con quasi 100mila ettari era il secondo maggior produttore di canapa al mondo (dietro soltanto all’Unione Sovietica). Il declino è arrivato per la progressiva industrializzazione e l’avvento del “boom economico” che ha imposto sul mercato le fibre sintetiche, ma anche dalla campagna internazionale contro gli stupefacenti che ha gettato un ombra su questa pianta.

Coldiretti sta lavorando da tempo con la Federazione nazionale dei tabaccai per costruire una filiera di produzione certificata che possa offrire tutte le garanzie necessarie alla tutela della salute e naturalmente conforme alla disciplina previsa per le rivendite di generi di monopolio, essendo i prodotti da fumo assimilati al tabacco.