Redazione
Giovedì derattizzazione e disinfestazione adulticida su tutto il territorio comunale
L’ufficio Ecologia e Ambiente del Comune di Mesagne informa che domani – giovedì 12 novembre - l’intero territorio, le scuole e gli immobili comunali saranno interessati da interventi di derattizzazione.
Nella serata dello stesso giorno si effettuerà anche il servizio di disinfestazione adulticida da mosche e zanzare. Si invita a tenere chiuse porte e finestre esterne per evitare di inalare i prodotti necessari a garantire il trattamento. Evitare di: stendere i panni all’esterno, conservare fuori frutta e altri generi alimentari, tenere all’esterno animali domestici.
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Necessari i test nelle scuole. La richiesta di Matarrelli al Direttore Generale ASL
Nota del sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, che chiede al direttore generale della Asl di Brindsi di effettuare i test rapidi antigenici sulla popolazione scolastica che sta svolgendo in presenza le attività didatiiche.
"Alla luce della difficile situazione legata all'emergenza sanitaria in corso, ho scritto al direttore generale della Asl per chiedere che vengano effettuati i test rapidi antigenici a tutti gli studenti e al personale scolastico delle scuole di Mesagne in cui è prevista la didattica in presenza.
Tale forma di controllo garantirebbe un monitoraggio utile a contenere e contrastare la diffusione del virus Covid-19, considerata la possibile correlazione esistente tra la riapertura delle scuole e la crescita della curva dei contagi.
Confido in un riscontro positivo da parte della Asl".
COVID TAGLIA EXPORT VINO PER PRIMA VOLTA IN 30 ANNI
COVID: COLDIRETTI PUGLIA, TAGLIA EXPORT VINO PER PRIMA VOLTA IN 30 ANNI; SERVE PIANO STRATEGICO PER INTERNAZIONALIZZAZIONE. Gli effetti dell’emergenza Covid si ripercuotono anche sul mondo del vino che per la prima volta in 30 anni in Puglia registra una frenata dell’export con un calo dello 0,2% in valore nei primi sei mesi del 2020 con una storica inversione di tendenza, considerato che fino a marzo le esportazioni dei vini pugliesi segnavano +20% rispetto allo stesso periodo del 2019. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, in occasione dell’incontro “Covid, la sfida del vino Made in Italy”, organizzato da Coldiretti per fotografare con player nazionali e internazionali e istituzioni l’attuale scenario del comparto.
“Bisogna recuperare spazi e rapporti con i mercati esteri che hanno subito una battuta d’arresto durante il lungo lockdown a causa del Covid. Intanto, Il bonus ai ristoranti che utilizzano prodotti 100% Made in Italy è importante per sostenere l'intera filiera agroalimentare nazionale dal campi alla tavola che subisce una perdita stimata in 8 miliardi nel 2020 per mancati acquisti di cibi e bevande, a partire dal vino che ha risentito del crollo del turismo e del drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa provocati dall’emergenza coronavirus”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Durante il precedente lungo lockdown è stato registrato il crollo del 90% delle disdette degli ordini di vino destinato al canale Ho.Re.Ca – ricorda Coldiretti Puglia - per la chiusura di ristoranti, bar, pizzerie, la riduzione del 15% degli ordini dalla Grande Distribuzione Organizzata, mentre per quanto attiene la commercializzazione sui mercati internazionali si sono accumulati ritardi e il rinvio di circa il 30% degli ordini in conferma durante la pandemia, con il rinvio del pagamento delle fatture per ordini di vino già consegnato.
In gioco in Puglia ci sono le 27 DOC, 4 DOCG e 6 IGP denominazioni di vino Made in Italy che la Puglia offre – aggiunge Coldiretti Puglia – con la vendemmia 2020 di straordinaria qualità e un valore delle esportazioni di 158 milioni di euro.
A spingere il successo del vino italiano sono proprio le etichette che occupano i primi dieci posti della bottiglie che hanno fatto registrare il maggior incremento dei consumi in valore, con 2 vini pugliesi nelle prime 4 posizioni. Nel tempo della globalizzazione, gli italiani – precisa Coldiretti Puglia – bevono “patriottico” come dimostra il fatto che al secondo posto c’è il Primitivo pugliese (+21%) e al quarto posto il Negroamaro pugliese con un aumento del 15%.
Con il moltiplicarsi dei Paesi che hanno adottato misure di contenimento con la chiusura di bar e ristoranti – sottolinea la Coldiretti - sale il conto dei danni alle esportazioni di vino italiano che è il più bevuto nel mondo. Germania, Stati Uniti e Regno Unito che rappresentano i principali mercati di sbocco delle bottiglie tricolori sono infatti in sofferenza – precisa la Coldiretti - per il rapido diffondersi della pandemia che rischia di compromettere anche gli ordini per la fine dell’anno.
“Grazie alla azione di Coldiretti sono state adottate varie misure finalizzate a dare liquidità ai produttori e ridurre le giacenze di vini e di uve della nuova vendemmia ma anche sgravi contributivi, incentivi all’acquisto di vino e prodotti italiani” ricorda Gianni Cantele, responsabile della Consulta Vitivinicola di Coldiretti Puglia.
Flop della vendemmia verde, mentre la distillazione di crisi in Puglia ha assorbito solo il 16% delle risorse nazionali messe a disposizione per il settore del vino in crisi a causa della lunga chiusura di ristoranti e della paralisi dell’export per il lockdown causato dal Covid.
“L’internazionalizzazione è dunque una scelta obbligata – insiste Cantele - che deve cogliere questo momento di crisi per mettere a punto una strategia più incisiva di presenza sui mercati stranieri. Sono indispensabili la creazione di nuovi canali commerciali e una massiccia campagna di comunicazione superando l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse puntando, in primo luogo, ad una regia nazionale attraverso un’agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo, valorizzando il ruolo strategico dell’ICE e con il sostegno delle ambasciate”.
La Puglia è una delle 5 regioni dove si registra un incremento sensibile delle performance delle Indicazioni Geografiche del vino, pari a 142milioni di euro, con la provincia di Taranto che aveva tirato la volata - fino al periodo pre-covid - con 42 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. Ai tempi del Covid è cresciuto tra i millenials il consumo di vino del 18% e del 25% di vino mixato con altre bevande e nella Fase 3 – rivela Coldiretti Puglia - il 12% dei giovani dichiara di consumare più vino, grazie alla scoperta di prodotti d’eccellenza durante il lungo lockdown.
Innumerevoli le opportunità di lavoro, aggiunge Coldiretti Puglia, per chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi, dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione.
Serve poi recuperare i ritardi strutturali e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Una mancanza che ogni anno – conclude Coldiretti Puglia – rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export e una “bolletta logistica” più pesante per la movimentazione delle merci”.
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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 11 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 7.913 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.332 casi positivi: 677 in provincia di Bari, 84 in provincia di Brindisi, 106 nella provincia BAT, 189 in provincia di Foggia, 110 in provincia di Lecce, 153 in provincia di Taranto, 12 residenti fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 27 decessi: 11 in provincia di Bari, 2 in provincia BAT, 8 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 622.094 test.
8.013 sono i pazienti guariti.
20.099 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 29.008 così suddivisi:
11.638 nella Provincia di Bari;
3.107 nella Provincia di Bat;
2.068 nella Provincia di Brindisi;
6.895 nella Provincia di Foggia;
2.122 nella Provincia di Lecce;
2.963 nella Provincia di Taranto;
214 attribuiti a residenti fuori regione;
1 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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Far West nelle campagne con furti e razzie
Fanno registrare un balzo le denunce di reati ai danni del settore agricolo con le razzie di olive nelle campagne e il furto di mezzi e attrezzi agricoli, un fenomeno recrudescente anche a causa dell’emergenza Covid. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che segnala lo stato di difficoltà che vivono gli agricoltori in campagna in provincia di Bari, con le denunce che fioccano a Terlizzi per cui è stato chiesto un incontro urgente al Sindaco, Ninni Gemmato e al Prefetto di Bari, Antonia Bellomo.
“Con la campagna olivicola in corso, gli agricoltori subiscono l’assalto di bande ben organizzate che in 2/3 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero, battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Le squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta. Per questo chiediamo di concerto con la Fondazione Osservatorio sulla criminalità in agricoltura di Coldiretti di collaborare a concretizzare iniziative tempestive ed efficaci di presidio delle aree rurali”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Oltre alla perdita di reddito per il furto di olive e al danneggiamento delle piante, gli agricoltori sono costretti ad impiegare più manodopera per recuperare dal terreno parte della ‘refurtiva’ che i ladri non riescono a portare via, aggiunge Coldiretti Puglia.
“Chiediamo un incontro urgente al Sindaco Gemmato e al Prefetto di Bari Bellomo – aggiunge Nicola D’Orfeo, presidente di Coldiretti Terlizzi - in modo che sia organizzato un presidio capillare delle forze dell’ordine negli areali dove i fenomeni sono più gravi e stiamo subendo il furto di olive, di attrezzature come gli scuotitori e dei mezzi agricoli. Gli agricoltori sono costretti a organizzarsi in ronde notturne e diurne”, denuncia D’Orfeo.
Capitolo a parte merita – insiste Coldiretti Puglia - il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori.
Secondo l’analisi dell’Osservatorio sulla criminalità dell’agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso da Coldiretti sui risultati conseguiti dalle Forze di Polizia, l’intero comparto agroalimentare è caratterizzato da fenomeni criminali legati a furti, estorsioni e alla contraffazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti. I danni al sistema sociale ed economico sono molteplici, dal pericolo per la salute dei consumatori finali, all’alterazione del regolare andamento del mercato agroalimentare. Per questo Coldiretti Puglia, ringraziando le forze dell’ordine per l’opera incessante svolta quotidianamente, chiede una stretta sui controlli per assicurare maggiore sicurezza agli agricoltori, agli operai e al mercato del vero Made in Italy prodotto in Puglia.
Asl Br. Come gestire il paziente Covid
Gestione ospedaliera e domiciliare del paziente Covid: il protocollo Asl
Il numero di novembre di “Buone Nuove - l’altra informazione”
Nelle edicole il numero di novembre di “Buone Nuove – l’altra informazione”, il periodico edito dalla Km707 Smart srls che porta le firme di due giornalisti di Mesagne: Cosimo Saracino e Tranquillino Cavallo.
Stralcio dell'Editoriale che potrete leggere nel nuovo numero:
UN BUSTO PER GLI IMPRENDITORI E GLI OPERATORI SANITARI CHE LOTTANO CONTRO IL VIRUS
La nostra Mesagne si distingue sempre per capacità, caparbietà, intraprendenza e bellezza. Spesso, però, si trova ad affrontare questioni anacronistiche, che nulla hanno a che fare con la realtà di tutti i giorni. Di chi sia la responsabilità di certe contraddizioni non è dato saperlo, ma mettere in chiaro le cose serve a tutti per andare avanti......
In allegato il pdf della rivista
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Mesagne. Sospesi tutti i mercati
DA DOMANI A MESAGNE SONO SOSPESE LE APERTURE DEI MERCATI, SARÀ CONSENTITA SOLO LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI.
Covid - 19. Oggi 1245 casi positivi in Puglia, 79 a Brindisi
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 10 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 8.825 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.245 casi positivi: 579 in provincia di Bari, 79 in provincia di Brindisi, 62 nella provincia BAT, 318 in provincia di Foggia, 59 in provincia di Lecce, 131 in provincia di Taranto, 17 casi di residenti fuori regione.
Sono stati registrati 25 decessi: 3 in provincia di Bari, 17 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Taranto, 2 residenti fuori regione.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 614.181 test.
7.921 sono i pazienti guariti.
18.886 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 27.676, così suddivisi:
10.961 nella Provincia di Bari;
3.001 nella Provincia di Bat;
1.984 nella Provincia di Brindisi;
6.706 nella Provincia di Foggia;
2.012 nella Provincia di Lecce;
2.810 nella Provincia di Taranto;
202 attribuiti a residenti fuori regione.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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DICHIARAZIONE DEL PROF. PIER LUIGI LOPALCO
Dichiarazione del prof. Pier Luigi Lopalco: “L’elevato numero di casi registrati oggi nella provincia di Bari è legato ad un recupero di informazioni da parte del laboratorio del Policlinico, riferite a prelievi analizzati negli ultimi cinque giorni”.
NON SPESI 257 MLN IN AGRICOLTURA IN PUGLIA
UE: COLDIRETTI PUGLIA, BENE ALLARME CORTE DEI CONTI SU PSR; NON SPESI 257 MLN IN AGRICOLTURA IN PUGLIA. Anche la Corte dei Conti lancia l’allarme sulla mancata spesa dei fondi comunitari, con la Puglia che corre il rischio di restituire all’UE 257 milioni di euro se non saranno spesi entro il 31 dicembre 2020. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia in riferimento all’allarme della Corte dei Conti sul fatto che l’Italia è ancora fanalino di coda in Europa per l'assorbimento dei fondi strutturali Ue nel 2019.
Dallo stato di avanzamento al mese di ottobre 2020 emerge – sottolinea Coldiretti Puglia – una situazione drammatica in un momento di grave emergenza economica ed occupazionale dovuta alla pandemia Covid, con l’erogazione di appena 578 milioni di euro rispetto alla dotazione complessiva del PSR Puglia 2014 – 2020 di 1,6 miliardi di euro, a causa dell’eccesso di burocrazia, problemi informatici e conseguenti ricorsi al Tar e per la strutturazione dei Bandi.
“Occorre una decisa inversione di tendenza per recuperare risorse preziose ma anche per non ripetere gli stessi errori per i progetti del Recovery fund. La Coldiretti ha ripetutamente evidenziato questo rischio, purtroppo con pochi riscontri. Il nuovo governo regionale è chiamato a recuperare ritardi enormi e le strutture amministrative a dare risposte immediate. Restituire anche un solo euro a Bruxelles sarebbe in questo momento un inequivocabile segnale di inadeguatezza e un danno per i nostri agricoltori, che legittimamente aspirano con queste risorse a costruire il proprio futuro e soprattutto per le imprese che in molti casi stanno lottando per la loro sopravvivenza”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
La Puglia ha speso solo il 35,6% delle risorse del Psr, per cui “Coldiretti ribadisce la collaborazione massima per individuare le soluzioni più appropriate – aggiunge Muraglia - per uscire da una situazione preoccupante, ma ancora noi crediamo recuperabile. Il rischio di non utilizzare le risorse va assolutamente scongiurato, soprattutto oggi alla luce della sofferenze che la filiera agroalimentare sta vivendo in questa lunga contingenza pandemica”, insiste Muraglia.
E’ mancata finora una strategia chiara per uscire dal pantano dei ricorsi e risolvere le criticità di attuazione – insiste Coldiretti Puglia - con la beffa subita dagli imprenditori agricoli che non hanno potuto investire ed il fallimento sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato 5mila giovani under 40 a presentare domanda per l’insediamento in agricoltura in Puglia, ma quasi 9 richieste su 10 (86%) non sono state finanziate.
Dall’analisi dei dati sullo stato di attuazione del Psr Puglia 2014-2020 emergono forti criticità, perché la Regione Puglia è tra le regioni italiane che dispone di maggiori risorse PSR – conclude Coldiretti Puglia - ed è l’ultima nella spesa delle risorse pubbliche.
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