Redazione
Francesco Ligorio riconosciuto "Vittima della criminalità organizzata"
A pochi giorni dal decimo anniversario della tragica scomparsa del giovane francavillese Francesco Ligorio, arriva il riconoscimento ufficiale di “vittima della criminalità organizzata” da parte del Ministero dell’Interno, così come previsto dalla legge 302/90.
Era l’11 novembre 2010. Il giovanissimo Francesco Ligorio, appena diciottenne, stava percorrendo la strada statale 7 seduto al fianco del suo datore di lavoro. Sembrava una giornata come tante. All’improvviso il Fiat Iveco su cui viaggiavano i due uomini veniva bloccato da un commando di banditi nei pressi dell’uscita Francavilla est. Non si trattava di una rapina, ma di una esecuzione. La vittima predestinata era il conducente del veicolo. I colpi di Kalashnikov esplosi, però, colpirono per sbaglio il giovane Francesco che morì sul colpo.
Pochi anni dopo l’omicidio, precisamente nel 2013, l’Associazione Libera inseriva Francesco Ligorio tra le vittime innocenti di mafia e si impegnava a sostenere, insieme all’Associazione “Impegno e Partecipazione”, mamma Mariangela nella sua battaglia per fare luce sull’agguato che ha visto spezzarsi la giovane vita di suo figlio.
Lo scorso 24 settembre si è concluso l’iter con cui il Ministero dell’Interno ha riconosciuto Francesco Ligorio quale “vittima della criminalità organizzata” e ha attivato tutte le misure risarcitorie previste dalla legge.
Ogni anno l’11 novembre si svolge una “Giornata della Memoria” per ricordare Francesco Ligorio. La manifestazione, organizzata dall’Associazione “Impegno e partecipazione” con il patrocinio del Comune di Francavilla Fontana, quest’anno si limiterà alla sola funzione religiosa a causa dell’emergenza sanitaria.
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UNICEF Italia in lutto per la scomparsa del Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo a causa del COVID-19
UNICEF Italia in lutto per la scomparsa del Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo a causa del COVID-19. Con profonda tristezza l’UNICEF Italia saluta l’amato Presidente Francesco Samengo che si è spento ieri sera a Roma dopo una dura battaglia contro il virus COVID-19.
È stato per tutti una guida sicura, un esempio di abnegazione e instancabile costanza, uno sprone a dare sempre il meglio di noi nel perseguire la causa dei diritti dei bambini in Italia e nel mondo.
Francesco Samengo, Presidente dell’UNICEF Italia dal 2018, negli ultimi giorni aveva contratto il virus COVID-19 ed era ricoverato presso l’ospedale Spallanzani a Roma.
In prima linea nella difesa dei diritti dei bambini e dei giovani in Italia e nel mondo, Francesco Samengo si è sempre distinto per l’enorme sensibilità e la ferma convinzione che realizzare un mondo migliore significhi innanzitutto prendersi cura dei più vulnerabili e indifesi, in particolare i bambini, senza lasciare indietro nessuno. Nei due anni del suo incarico ha guidato l’organizzazione con grande impegno, passione e un’incessante dedizione.
La Vice Presidente Carmela Pace, il Consiglio Direttivo, il Direttore Generale Paolo Rozera, i Presidenti Regionali e Provinciali, i volontari UNICEF e tutto lo staff si stringono con dolore e con affetto alla sua famiglia, fiduciosi che nella forza del suo esempio troverà il conforto per affrontare questa grande perdita.
Presidente dell’UNICEF Italia dal 2018, Samengo è stato volontario UNICEF per oltre venti anni, poi componente del Consiglio Direttivo e dal 2001 Presidente del Comitato Regionale della Calabria per l’UNICEF. Nato a Cassano Jonio (CS), viveva da molti anni a Roma. Laureato in Economia e Commercio, iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e dei Revisori Contabili, ha ricoperto importanti ruoli manageriali ed apicali in numerose aziende pubbliche.
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Torre Santa Susanna, il Consigliere Presta (M5S) scrive a Emiliano: “Scuola dell’infanzia abbandonata a se stessa”
Torre Santa Susanna, il Consigliere Presta (M5S) scrive a Emiliano: “Scuola dell’infanzia abbandonata a se stessa”. Il pentastellato: “La Regione sta dimostrando scarso senso di responsabilità per una fondamentale fascia d’età, lasciata completamente allo sbando assieme a famiglie e docenti”. “Nonostante il Presidente Emiliano abbia profuso il massimo impegno nelle ultime settimane per aggiungere caos al caos tramite le sue ordinanze, non posso che registrare il totale disinteressamento nei confronti del mondo della scuola dell’Infanzia, totalmente abbandonato a se stesso”. Lo afferma il Docente e Consigliere Comunale del MoVimento 5 Stelle di Torre Santa Susanna, Gabriele Presta, che ha scritto una lettera indirizzata al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, sollecitandone l’intervento.
“Sfugge il motivo – continua - per cui Emiliano ignori questo mondo, che accoglie fra le sue braccia una tanto delicata quanto fondamentale fascia d’età. Un atteggiamento dal sapore quasi discriminatorio, anche nei confronti dello stesso personale scolastico. Infatti, nonostante la scuola materna non sia obbligatoria, resta deprecabile la scarsa responsabilità sul tema da parte delle istituzioni regionali, visto che il personale docente ha comunque gli stessi requisiti, doveri, e quindi diritti di tutti gli altri. Anche le famiglie hanno tutto il diritto di ricevere precise indicazioni sul da farsi, e non vaghe e caotiche come quelle emanate finora.
Il mondo della scuola dell’Infanzia non può continuare ad essere ancora inesorabilmente ignorato” conclude il Consigliere.
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Il Perrino di Brindisi è al centro della rete territoriale e a breve sarà operativo anche l’ospedale di Ostuni che potrà far fronte al crescente numero di ricoveri. Per i pazienti Covid sono disponibili al Perrino 107 posti letto: 33 di Medicina interna, 28 nel reparto di Pneumologia (di cui 8 di terapia intensiva respiratoria), 20 in quello di Malattie infettive e 26 nel nuovo modulo di Rianimazione all'esterno del Perrino.
In caso di necessità a Ostuni sono pronti 73 posti letto: 26 in Medicina interna, 19 in Pneumologia, 18 in Chirurgia generale, 10 in Ortopedia. A questi, entro il 30 novembre, potrebbero essere aggiunti altri 10 posti letto in Ortopedia, sempre nell’ospedale di Ostuni, e 40 posti di lungodegenza nel Pta di San Pietro Vernotico. Per il post Covid sono disponibili 16 posti nel Pta di Mesagne e 12 in quello di Ceglie Messapica.
Al momento sono ricoverati al Perrino 17 pazienti in Malattie infettive, 18 in Pneumologia, 16 in Medicina interna, 9 in Rianimazione, 8 nel post Covid di Mesagne.
Saranno attive in settimana altre cinque Usca per la gestione domiciliare dei pazienti Covid, che si aggiungeranno a quella già operativa. Per quanto riguarda i test l'obiettivo è di processare oltre 1000 tamponi al giorno, grazie a nuovi macchinari in arrivo. Per l'esecuzione dei tamponi, sono operativi due drive in a Brindisi (Perrino e PalaPentassuglia), uno a Fasano, Francavilla Fontana, Mesagne e Ostuni.
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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 9 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 4.103 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 730 casi positivi: 276 in provincia di Bari, 62 in provincia di Brindisi, 81 nella provincia BAT, 155 in provincia di Foggia, 98 in provincia di Lecce, 54 in provincia di Taranto, 4 casi di residenti fuori regione.
Sono stati registrati 7 decessi in provincia di Bari
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 605.356 test.
7.774 sono i pazienti guariti.
17.813 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 28.431, così suddivisi:
10.382 nella Provincia di Bari;
2.939 nella Provincia di Bat;
1.905 nella Provincia di Brindisi;
6.388 nella Provincia di Foggia;
1.953 nella Provincia di Lecce;
2.679 nella Provincia di Taranto;
185 attribuiti a residenti fuori regione.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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ANCHE A MESAGNE AMPLIAMENTO DELLA RETE OSPEDALIERA COVID
“Come programmato, continua il progressivo adeguamento della rete ospedaliera Covid della Puglia che ha portato il numero totale dei posti letto dedicati ai pazienti Covid a 3062. Nella rete sono attualmente coinvolte 28 strutture ospedaliere pubbliche e 6 strutture private accreditate. L’adeguamento della rete è stato definito alla luce di uno scenario che prevede un fabbisogno di 2600 ricoveri, così come delineato dall’Area epidemiologica dell’Aress”. Lo dichiara il direttore del Dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro.
L’Area epidemiologia e care intelligence dell’Aress, sulla base della rapida evoluzione della pandemia qualora il trend di crescita rimanga costante, ha individuato lo scenario di fabbisogno di posti letto necessari fino al 30 novembre 2020, che è pari a 2600 ricoverati.
Il Dipartimento Promozione della Salute, in relazione allo scenario sopra descritto, ha definito con le Direzioni strategiche delle Asl una rete ospedaliera prevalentemente pubblica, chiedendo anche il coinvolgimento delle strutture private accreditate che ne hanno dichiarato la disponibilità.
In totale la rete si compone, al 30/11/2020, di 3062 posti letto, di cui 2338 nelle strutture pubbliche (2014 per acuti e 324 di post acuzie) e 724 nelle strutture private accreditate (649 per acuti e 75 per post acuti), tutti interamente dedicati al trattamento dei pazienti Covid.
I posti letto per “acuti” riguardano i reparti di terapia intensiva, malattie infettive, pneumologia e area medica; i posti letto per “post acuti” invece riguardano la lungodegenza sino alla dimissione del paziente.
In particolare, i posti letto di terapia intensiva Covid sono 263, di cui 219 della rete pubblica e 44 del privato accreditato. Una quota rilevante dei posti letto di area medica sono attrezzati per la terapia semi intensiva.
“Il piano dei posti letto - spiega il direttore Montanaro – viene monitorato costantemente e adeguato alle esigenze assistenziali determinate dall’andamento epidemiologico della pandemia. Sono comunque già in corso le attività per reperire ulteriori posti letto nel caso di aggravamento delle previsioni”.
RETE COVID – STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE
PROVINCIA DI BARI
AOU Consorziale Policlinico - Bari
Ospedale Giovanni XXIII
Ospedale di Altamura
Ospedale San Paolo
Ospedale Di Venere
Ospedale di Putignano
PPA di Triggiano
PPA Terlizzi
PROVINCIA DI FOGGIA
AOU Ospedali Riuniti - Foggia
Ospedale di Cerignola
Ospedale di San Severo
Torre Maggiore
PROVINCIA DI BRINDISI
Ospedale Antonio Perrino - Brindisi
Ospedale di Ostuni
PTA Ceglie Messica
PTA Mesagne
PTA San Pietro Vernotico
PROVINCIA DI TARANTO
Ospedale SS Annunziata - Taranto/Ospedale Moscati
Ospedale di Manduria
Ospedale di Castellaneta
Ospedale di Martina Franca
PPA Grottaglie
PTA di Mottola
Ospedale di Comunità di Massafra
PROVINCIA DI LECCE
Ospedale Vito Fazzi - Lecce
Ospedale "Caterina Novella" di Galatina
Ospedale di San Cesario
PROVINCIA BAT
Ospedale Vittorio Emanuele II - Bisceglie,
Ospedale di Barletta
PPA Canosa
RETE COVID- STRUTTURE PRIVATE ACCREDITATE
Gruppo Villa Maria – Casa di Cura Medicol;
Città di Bari Hospital – Casa di Cura Mater Dei
Gruppo Universo Salute
Casa di Cura Monte Imperatore
Ente Ecclesiastico “Miulli”
IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza”
Prof. Brodetti – Casa di Cura San Michele.
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PUGLIA, OSPEDALI AL COLLASSO: CODACONS PRESENTA NUOVO ESPOSTO A PROCURE DI BARI E TARANTO. INDAGARE VERTICI REGIONE PER OMISSIONE DI SOCCORSO, CONCORSO IN OMICIDIO COLPOSO E OMISSIONE DI ATTI D’UFFICIO. Sul caos degli ospedali della Puglia sempre più vicini al collasso il Codacons presenta un nuovo esposto in Procura, in cui si chiede di indagare i vertici regionali e sequestrare tutti i documenti relativi all’attività posta in essere dall’amministrazione sul fronte della gestione delle strutture sanitarie.
La situazione in alcune province è gravissima e impone un intervento della magistratura – spiega il Codacons – I posti letto negli ospedali scarseggiano e i pronto soccorso non riescono a far fronte ai numerosi accessi da parte dei cittadini, con conseguenze pericolosissime sul fronte delle cure prestate ai pazienti.
Un quadro che potrebbe realizzare fattispecie penalmente rilevanti a carico di chi aveva il compito di impedire tale stato di cose, e non ha saputo adottare i provvedimenti necessari per evitare il collasso degli ospedali cittadini.
Nello specifico, con un esposto che sarà presentato domani, il Codacons chiede alle Procure della Repubblica di Bari e Taranto, di aprire una indagine nei confronti della Regione Puglia per le possibili fattispecie di omissione di soccorso, ritardo e omissione di atti d’ufficio, e concorso in omicidio colposo, sequestrando tutti i documenti relativi all’attività posta in essere dall’amministrazione sul fronte del potenziamento degli ospedali in Regione e della gestione dell’emergenza Covid, valutando la nomina di un tecnico individuato dalla stessa Procura per la gestione dei ricoveri, anche trasferendo i pazienti nelle strutture sanitarie di altre regioni.
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MusicArte vincitrice di due bandi regionali
In questo periodo così difficile di pandemia, MusicArte ha continuato a lavorare pur non potendo fare ciò per cui è nata nel lontano 1999, e cioè aggregare ragazze e ragazzi di ogni etnia ed estrazione sociale sotto l’egida della legalità. Senza perdersi d’animo lo staff si è messo a lavoro per migliorare i servizi offerti all’interno di “Lab Creation” gestito da MusicArte in associazione con l’Ass. Mesagnesera. Dal primo giorno di lockdown a Marzo sino al 20 Settembre quando sono state riaperte le porte del Contenitore Urbano, si è lavorato alacremente per poter offrire ancora di più ai ragazzi. In questo tempo sospeso si è partecipato a numerosi bandi sia Regionali che Nazionali ed oggi l’Associazione MusicArte è felice di comunicare alla cittadinanza di essere vincitrice di ben due bandi prodotti in collaborazione con L’Amministrazione Comunale - Ufficio Politiche Giovanili, con il sostegno del Consigliere Delegato Vincenzo Sicilia, e con L’Ambito Sociale Territoriale n°4 con il supporto dell’Assessore Annamaria Scalera e della Dott.ssa Cosima Campana. Un grazie, naturalmente, al sindaco Toni Matarrelli.
I bandi sono:
“Spazio di Prossimità” delle Politiche giovanili della Regione Puglia per i Laboratori Urbani che darà sostentamento per l’acquisto dei dispositivi anti Covid 19, per i lavori di manutenzione ordinaria della struttura e per le attività mirate a giovani non associati o associazioni per la formazione sulla progettazione.
“Bellezza e Legalità per una Puglia libera dalle Mafie
Il progetto ha come target di riferimento giovani dai 14 ai 18 anni. L’intervento proposto intende promuovere l’educazione all’umanità attraverso i seguenti laboratori:
- Laboratorio Illustrazione Manga “Dalla Carta al Digitale” età 14-18 anni
- Laboratorio Musicale “Un mondo a colori” età 14-17 anni
- Il laboratorio “Fotografare la Legalità” età 16-18 anni
I laboratori saranno svolti dai ragazzi singolarmente, interfacciandosi esclusivamente con il docente del laboratorio, in un ambiente sanificato e con tutti i necessari d.p.i. previsti. L’associazione MusicArte continuerà a lavorare su progetti per dare quante più risposte e servizi al territorio di Mesagne. Da sempre l’associazione è consapevole che ciò che è più utile per i ragazzi è un esempio positivo. Per questo in un periodo così sfavorevole si vuole dimostrare che con il sano impegno, collaborando con chi ci amministra, si possono raggiungere risultati positivi anche in un momento oscuro come quello che stiamo vivendo.
Il consiglio direttivo dell’Ass. MusicArte
COLDIRETTI PUGLIA, ACCELERARE SPESA 30MLN EURO FONDI CIPE PER DIVERSIFICAZIONE, ESPIANTI E REIMPIANTI
XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, ACCELERARE SPESA 30MLN EURO FONDI CIPE PER DIVERSIFICAZIONE, ESPIANTI E REIMPIANTI. E’ necessario spendere subito i 30 milioni della rimodulazione dei fondi CIPE destinati a migliorare redditività, competitività e sostenibilità delle aziende agricole ricadenti nei territori colpiti dalla Xylella fastidiosa, per espianti e reimpianti. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia che chiede una immediata accelerazione della Regione nella spesa di risorse assegnate alle aree infette da Xylella, attraverso una decisione sancita in seno al Comitato di sorveglianza, che ha dirottato altri 30 milioni di euro, in aggiunta al “Piano di emergenza Xylella fastidiosa in Puglia”, approvato con delibera CIPE 69/2018.
“E’ indispensabile che si proceda con la rigenerazione vera e propria – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - con la necessaria diversificazione colturale per non condannare il Salento a una monocoltura, con il rischio che un virus alieno azzeri il patrimonio produttivo del territorio, come già avvenuto con la Xylella”.
“La sburocratizzazione è un passaggio essenziale lungo il percorso di semplificazione delle procedure e dei tempi di presentazione delle domande, per l’erogazione e il controllo degli aiuti, passaggi ancora esclusi dal protocollo d’intesa con Agea – insiste il presidente Muraglia - una occasione che la Regione Puglia non può e non deve perdere per utilizzare i dati e le tecnologie già a disposizione di AGEA che garantirebbero la correttezza e il monitoraggio difficilmente realizzabili se non utilizzando i metodi avanzati di fotointerpretazione che le nuove tecnologie di intelligenza artificiale permettono”.
“I 30 milioni di euro, in aggiunta ai 300 milioni del Piano, sono destinati ad interventi attesi dal territorio salentino, di cui 27 milioni per lo scorrimento della graduatoria della 4.1C e 3 milioni per la 5.2.”, insiste Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce.
La sottomisura 4.1C del PSR Puglia è utile a favorire – spiega Coldiretti Puglia - la riconversione varietale e la diversificazione colturale delle produzioni agricole, ampliare l’offerta e incrementare il valore aggiunto delle imprese agricole attraverso l’integrazione orizzontale delle attività e delle produzioni, migliorare la sostenibilità ambientale delle attività produttive aziendali, incentivare l’uso di fonti energetici rinnovabili come le biomasse, senza comunque ricorrere a coltivazioni dedicate, ottimizzare i consumi delle reti idriche aziendali.
“Si tratta di interventi sostanziali di cui tanto si parla, ma che stentano a partire. Vanno avviati senza perdere altro tempo” aggiunge il presidente Cantele, che chiede un impegno risoluto per la diversificazione.
E’ essenziale, tra l’altro, il coordinamento fra le parti dello Stato – incalza Coldiretti Puglia – per scongiurare il rischio che in alcune aree soggette a vincolo anche le risorse del Piano di Rigenerazione destinate alla diversificazione restino bloccate. “Si tratta di risorse ingenti che rischiano di andare in fumo senza i necessari provvedimenti ordinamentali nazionali, vanificando progettualità e finanziamenti per la diversificazione delle filiere agroalimentari”, conclude il presidente Cantele.
Senza deroghe ai vincoli nazionali paesaggisti, idrogeologici e di qualunque altra natura agli espianti l’area infetta delle zone ormai distrutte dal batterio – conclude Coldiretti Puglia – risulta ingessata e destinata a morire di burocrazia, prima ancora che di Xylella.
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200MILA POVERI SENZA CIBO A NATALE
COVID: COLDIRETTI PUGLIA, 200MILA POVERI SENZA CIBO A NATALE. Necessario accelerare nella presentazione dei bandi per gli aiuti agli indigenti. Sono più di 200mila i poveri in Puglia che con l’aggravarsi della situazione sono costretti per Natale a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o soprattutto con la distribuzione di pacchi alimentari. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia dopo l’entrata in vigore del nuovo DPCM, sulla base dell’andamento delle richieste degli Enti impegnati nel volontariato che registrano un aumento anche del 40% delle richieste di aiuto.
“In Puglia ci sono ormai oltre 200mila affamati che sono costretti a chiedere aiuto per mangiare. Il problema alimentare non riguarda solo il terzo mondo ma anche i Paesi più industrializzati dove le differenze sociali generano sacche di povertà ed emarginazione. Tra le categorie più deboli degli indigenti in Puglia si contano 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di essere assistiti”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Fra i nuovi poveri – sottolinea la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Presso i centri di distribuzione dei pacchi alimentari e alle mense della solidarietà si presentano persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche e ai centralini arrivano decine di telefonate al giorno con richieste di aiuto perché padri e madri non sanno come sfamare i figli e si vergognano di trovarsi per la prima volta in questo tipo di difficoltà.
E’ necessario subito accelerare nella presentazione dei bandi per gli aiuti agli indigenti con i 250 milioni stanziati per acquistare cibi e bevande Made in Italy di qualità da distribuire ai nuovi poveri – chiede Coldiretti Puglia - in riferimento alla avvenuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n.276 del decreto del Ministero delle Politiche Agricole, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che suddivide lo stanziamento dei fondi dedicati al "Programma annuale di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti.
La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari – insiste Coldiretti – che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.
Per far fronte alle crescenti richieste occorre – sottolinea Coldiretti – rendere al più presto disponibili i prodotti alimentari da acquistare con le importanti risorse stanziate nel Decreto Rilancio da destinare alle famiglie più povere per l’emergenza sociale senza precedenti che l’Italia sta affrontando. Si tratta di un primo intervento urgente – continua Coldiretti Puglia – per fare fronte alle crescenti richieste di aiuto che vengono agli Enti impegnati nel volontariato e, allo stesso tempo, sostenere il lavoro e l’economia del sistema agroalimentare tricolore duramente colpito dalle difficoltà delle esportazioni e della ristorazione in grave crisi.
“Non c’è tempo da perdere e occorre al più presto procedere alla pubblicazione dei bandi per rendere operativo un intervento atteso da una ampia fascia della popolazione. Una misura importante per le famiglie e per le attività produttive con l’acquisto di prodotti autenticamente Made in Italy e denominazione di origine per aiutare anche aziende agricole ed allevamenti in difficoltà”, insiste il presidente Muraglia.
In realtà il piano di aiuti pubblico – sottolinea la Coldiretti – è stato già anticipato nei fatti dall’impegno di quasi 4 cittadini su 10 (39%) che dichiarano di partecipare a iniziative di solidarietà per aiutare chi ha più bisogno attraverso donazioni o pacchi alimentari, anche utilizzando le operazioni di aiuto messe in campo dagli agricoltori di Campagna Amica con la spesa sospesa, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè. Con la ‘Spesa Sospesa’ degli agricoltori di Campagna Amica vengono raccolti e donati alle famiglie indigenti frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, olio e legumi, attraverso le parrocchie, i Comuni e gli enti caritativi. Si tratta di un risultato ottenuto grazie alla generosità degli agricoltori e dei frequentatori e sostenitori delle fattorie e dei mercati di Campagna Amica che continuano a lavorare, anche con consegne a domicilio, per non far mancare cibi di qualità sulle tavole dei pugliesi.
La lista dei prodotti 100 % italiani da acquistare per distribuire ai piu’ indigenti prevista dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole comprende – sottolinea la Coldiretti – 36 milioni di euro per l'acquisto di prosciutto crudo Dop, cotto e salumi Dop/Igp; 8,4 milioni per salumi non da carne suina (tacchino, bresaola); 50 milioni per formaggi DOP; 20 mln per olio extravergine di oliva. Inoltre omogeneizzati di carne (5 milioni), omogeneizzati di frutta (4 milioni , pastina per infanzia (4 milioni), biscotti prima infanzia (5 milioni), latte crescita 2-3 per infanzia (1 milione), carne bovina sottovuoto - polli interi surgelati (10 milioni), carne in scatola (12 milioni), spezzatino con fagioli e piselli per mense (1,5 milioni) e nel formato 400 grammi (5 milioni), zuppe di cereali con verdure (6 milioni), minestrone con verdure (6 milioni), pasta secca nel formato 500 grammi di cui il 10% senza glutine (10 milioni), riso nel formato da 1 kg (6 milioni), preparati per risotti (6 milioni), passata di pomodoro (12 milioni), polpa di pomodoro o pelati formato per mense (1 milione), sughi pronti al ragu' e al basilico (8 milioni), verdure in scatola e in vetro (8 milioni) e nel formato per mense (2 milioni), legumi in scatola - fagioli e lenticchie (3 milioni), macedonia di frutta e frutta sciroppata (7 milioni), succo di frutta (6 milioni), purea di frutta (4 milioni) e, infine, cracker di cui il 10% senza glutine (4 milioni). Inoltre la copertura dei costi dei servizi logistici ed amministrativi prestati dalle organizzazioni di volontariato sono ammissibili nel limite del 5% del costo di acquisto di derrate alimentari per singola aggiudicazione della fornitura del prodotto alimentare.
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