Redazione

E’ di queste ore la notizia dell’avvio di indagini su presunti illeciti ambientali commessi nella gestione del depuratore di Francavilla Fontana collegato al canale Reale, il quale sfocia a Torre Guaceto. 

Le ultime segnalazioni fatte alle Autorità competenti dal Consorzio di Gestione della riserva, circa il concretizzarsi di probabili anomalie, risalgono all’estate 2018, quando, a seguito di abbondanti piogge, l’acqua assunse caratteristiche che destavano preoccupazione. 
Oggi, si apprende che la Magistratura ha avviato un’indagine dedicata. 
“Ringrazio il pubblico ministero Pierpaolo Montinaro ed i carabinieri forestali - ha dichiarato il presidente del Consorzio, Corrado Tarantino -, a nome dell’ente che rappresento, per l’attenzione dedicata al canale Reale e, quindi, a Torre Guaceto. Siamo certi che gli accertamenti faranno luce su quanto accaduto, il che fa il paio con gli sforzi che profondiamo quotidianamente per una risoluzione definitiva della problematica”. 
Sul fronte Reale, proseguono i lavori inerenti l’allungamento della condotta sottomarina e quelli per il riutilizzo in agricoltura dei reflui affinati, come da progetto del Consorzio, interventi entrambi che, a conclusione, permetteranno di mettere la parola fine allo sversamento delle acque depurate in riserva. E vanno avanti anche i lavori con i partner istituzionali nell’ambito del Contratto di fiume che permetterà di fare del Reale un attrattore culturale.
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Rossi: “Ho chiesto ad Asl test antigenici per tutta la popolazione scolastica”. “Ho chiesto all’Asl di Brindisi, anche a seguito del costante confronto nella nostra amministrazione, la possibilità di effettuare test antigenici a studenti, docenti e personale scolastico che ogni giorno si recano negli istituti e condividono spazi comuni. Credo sia necessario per consentire a tutti di vivere con serenità, o almeno con quella che ci è concessa in un momento di emergenza sanitaria, la quotidianità ed il ritorno in famiglia. È innegabile che la situazione della popolazione scolastica sia molto difficile e complicata. Dal punto di vista sanitario vorremmo che si scongiurasse, il più possibile, qualsiasi rischio di contagio. Spero che l’Asl possa accogliere la nostra richiesta ed effettuare uno screening a rotazione in tutte le scuole”, lo dichiara il sindaco Riccardo Rossi.

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Questa mattina, i pescatori artigianali che operano nell’ambito della Zona Speciale di Conservazione Torre Guaceto-Macchia San Giovanni hanno ricevuto i banchi mobili che permetteranno loro la vendita diretta del pescato. 

La consegna rappresenta il raggiungimento di uno degli obbiettivi che il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto si era prefissato di raggiungere insieme al partner Blue Marine Foundation. La donazione di oggi che, di fatto, agevolerà nettamente il lavoro degli artigiani, nasce nell’ambito del progetto “Pesca responsabile”. 
Lo scorso giugno, il Consorzio e BLUE, ong che opera in tutto il mondo per la tutela delle aree marine e per incoraggiare la piccola pesca a basso impatto ambientale, infatti, hanno dato il via al piano per la diminuzione dell’impatto antropico sul mare al quale hanno aderito pescatori di Brindisi, Ostuni e Fasano.  
L’obbiettivo del progetto è quello che, un passo alla volta, i pescatori attivi nella ZSC, constatando un miglioramento delle rese di pesca e dei propri guadagni, adottino misure sempre più eco sostenibili.  
Nella sostanza, con il progetto “Pesca responsabile”, BLUE si è impegnata ad affiancare il Consorzio ed i pescatori della Emma, la cooperativa degli artigiani che operano a Torre Guaceto, e quelli attivi all’interno della ZSC che hanno sottoscritto il protocollo, attraverso: 
-la donazione di box frigo brandizzati al fine di massimizzare il mantenimento del pescato del giorno e favorire, quindi, guadagni più alti per i pescatori; 
- l’erogazione di un contributo per l’acquisto di banchi temporanei mobili provvisto di cartelli informativi destinati ai consumatori finali, riportanti un codice che consentirà la tracciabilità dei prodotti; 
- l’erogazione di un contributo per l’acquisto di sonde che segnalano la posizione delle reti in superficie, proprietà, dimensioni, maglia, specie target, con lo scopo d’incrementare il monitoraggio degli attrezzi utilizzati all’interno dell’AMP e di controllare l’eventuale perdita per la lotta al ghost fishing; 
- la promozione dello scambio interculturale, organizzando un incontro con altri gruppi di pescatori operanti in varie parti del Mar Mediterraneo con il fine di incentivare il network. 
In cambio di tali benefici, i pescatori della ZSC si sono impegnati ad utilizzare reti da posta da 30 millimetri, adeguandosi così alle misure utilizzate per la pesca nell’AMP e ben più sostenibili di quelle consentite dalla Legge. 
Ed oggi, si è festeggiato il primo traguardo raggiunto, la consegna dei bancali per la vendita diretta che agevola e promuove il lavoro dei pescatori e garantisce i consumatori. 
“Sono molto felice per la consegna avvenuta oggi - ha commentato il presidente del Consorzio, Corrado Tarantino -, rimanendo al fianco dei pescatori che hanno già sposato o si stanno convertendo alla sostenibilità, dimostriamo che il rispetto dell’ambiente fa bene a tutti ed è anche economicamente vantaggioso”.
 


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Riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica: approfondite le misure anti assembramento introdotte dal DPCM del 3 novembre 2020 e la capacità del sistema sanitario provinciale a fronteggiare il crescente numero di contagi .

Nella mattinata odierna si è tenuta, in videoconferenza, una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto dott.ssa Carolina Bellantoni per una prima valutazione sulla portata delle disposizioni del D.P.C.M. 3 novembre 2020 alla luce dell'andamento epidemiologico riscontrato nell'ambito della provincia di Brindisi e  del recente trend nazionale.

All'incontro hanno preso parte, oltre ai Vertici provinciali delle Forze di Polizia, i Sindaci ed il Direttore Generale della ASL.

Nel corso della riunione sono state  analizzate le recenti disposizioni del D.P.C.M. del 3 novembre 2020, che detta ulteriori norme per la prevenzione del contagio da Coronavirus, al fine di una puntuale  predisposizione dei conseguenti servizi di vigilanza e controllo del territorio, già  oggetto di pianificazione durante lo scorso fine settimana, in apposito tavolo tecnico del Questore.

È stato altresì analizzato  l'andamento del contagio nel territorio provinciale e il relativo impatto sui servizi di prevenzione sanitaria e di soccorso, al fine di mantenere attivo un attento monitoraggio sui livelli essenziali delle prestazioni rese ai cittadini.  

Sotto il profilo sanitario, è stato sottolineato che  la locale Azienda Ospedaliera sta valutando  l'allestimento di ulteriori spazi per il trattamento dei pazienti affetti da sintomatologia riconducibile al Covid-19,in conformità alle previsioni del piano regionale della rete ospedaliera per l’emergenza Covid-19 ed, al momento, non si registrano particolari criticità.

Nel contempo, il Prefetto ha, inoltre, richiamato l’attenzione dei  Sindaci sulla possibilità di ricorrere al potere di ordinanza per la  chiusura temporanea  di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza interpersonale.

L'attuazione di tali interventi richiederà  la più ampia concertazione e collaborazione tra Sindaco e Prefetto, anche nel più generale quadro delle funzioni attribuite ai Prefetti dall'art. 4, comma 9, del decreto legge n. 19/2020 e, da ultimo, dall'art. 13 del D.P.C.M. 3 novembre 2020, da esplicare in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Il Prefetto, in esito alla riunione, ha disposto un'ulteriore intensificazione dei controlli  da parte delle Forze di Polizia sul rispetto delle norme di contenimento del contagio, da proseguire anche presso le  attività commerciali, ribadendo, altresì, la necessità di sensibilizzare  la cittadinanza  in merito alla  importanza delle oramai note misure di sicurezza inerenti il distanziamento interpersonale e l'obbligo di utilizzo di mascherina  e delle altre misure di sicurezza vigenti nella zona arancione.

Seguiranno, nelle prossime settimane, altri momenti di confronto con gli Amministratori Locali indetti periodicamente, al fine di valutare situazioni di particolare criticità nel contesto territoriale,nella consapevolezza che l’attuale momento emergenziale richiede la massima collaborazione tra Istituzioni ed il rispetto delle norme comportamentali da parte di tutti.

 

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Ostuni. Sorpreso con l’eroina per uso personale, segnalato all’Autorità Amministrativa. I Carabinieri della Stazione di Ostuni, al termine degli accertamenti, hanno segnalato all’Autorità Amministrativa un 46enne del luogo per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti. In particolare, l’uomo, controllato in una contrada del luogo, è stato trovato in possesso di 3,5 grammi di eroina, occultati nella tasca dei pantaloni, sottoposti a sequestro.

 

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Brindisi. 27enne denunciato per truffa on line. I Carabinieri della Stazione di Brindisi Casale, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 27enne della provincia di Padova, per truffa aggravata. Costui, dopo aver incassato la somma di 140,00 euro, versata sul proprio conto corrente per l’acquisto di una XBOX, non ha consegnato la consolle a un 63enne del luogo, che il 3 novembre scorso ha presentato denuncia–querela presso la citata Stazione Carabinieri.

 

 

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Ceglie Messapica. Sorpreso mentre cede due dosi di cocaina, arrestato. L’assuntore segnalato all’Autorità Amministrativa. I Carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica, a conclusione degli accertamenti, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 24enne del luogo, per detenzione ai fii di spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, a seguito di mirato sevizio per la repressione dello spaccio di stupefacenti, i militari operanti nel corso della nottata, hanno proceduto al controllo del giovane mentre a bordo della sua autovettura cedeva due dosi di cocaina del peso complessivo di 1 grammo a un 31enne di Ostuni. La sostanza stupefacente è stata sequestrata unitamente alla somma di 250,00 euro trovata nella disponibilità del 24enne. Il 31enne è stato segnalato all’Autorità Amministrativa quale assuntore di stupefacenti. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, il 24enne è stato rimesso in libertà.

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COVID: COLDIRETTI PUGLIA, BUCO DA 50MLN EURO PER AGRITURISMI PUGLIESI. Un buco da oltre 50 milioni di euro per gli 876 agriturismi pugliesi stretti fra lo stop nella zone arancione e il crollo del turismo che rischia di compromettere il Natale. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’associazione agrituristica Terranostra, sugli effetti dell’ultimo DPCM in riferimento all’emergenza Covid per un settore importante dell’agroalimentare e per il turismo regionale.

“E’ un colpo durissimo che si aggiunge alla perdita di fatturato registrata a partire dall’8 marzo scorso, da quando è partita l’emergenza ed il lungo lockdown. Il boom di presenze di turisti italiani negli agriturismi ad agosto non ha certamente compensato le perdite subite dagli agriturismi in Puglia nel 2020. A fronte dei 4,2 milioni di arrivi di turisti nel 2019 e 1,2 milioni di arrivi dall'estero, è evidente la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani e del turismo di prossimità nei mesi di lockdown e con le nuove restrizioni”, denuncia Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia.

Rilevante – Coldiretti Puglia – è l’impatto dal punto di vista economico ed occupazionale sul sistema agrituristico regionale con la perdita di quasi 5mila posti di lavoro.  Intanto, è importante aver chiarito che è possibile negli agriturismi offrire pasti ai clienti che vi alloggiano anche nelle zone rosse e arancioni dove la ristorazione è vietata. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente la faq del Governo che chiarisce i contenuti del DPCM consentendo senza limiti di orario la ristorazione solo all'interno della struttura ricettiva in cui si è alloggiati. A far scegliere l’agriturismo infatti molto spesso – sottolinea la Coldiretti – l’opportunità di conciliare la buona tavola insieme alla possibilità di trascorrere il tempo libero all’aria aperta. Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – sottolinea Coldiretti Puglia – i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. In questo contesto – insiste Coldiretti Puglia - è importante la possibilità di beneficiare dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali in agricoltura ma anche la possibilità di ottenere il contributo a fondo perduto con l’impegno di superare tutte le difficoltà ammnistrative.

In Puglia è consentita la sola consegna a domicilio – continua Coldiretti Puglia – nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali. Limitazioni permangono però anche sulla parte del territorio nazionale fuori dalle due fasce più critiche dove – evidenzia la Coldiretti – le attività di ristorazione sono consentite solo dalle ore 5,00 alle 18,00 con la possibilità sempre della consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 della ristorazione con asporto. La gran parte delle aziende, che si trovano lontano dai centri urbani, la pausa pranzo – precisa Coldiretti Puglia – non è sufficiente per garantire la copertura dei costi e quindi si preferisce chiudere.

Una situazione di crisi – evidenzia Coldiretti Puglia – che rischia di essere aggravata dalle lentezze della burocrazia per l’arrivo degli aiuti alle aziende. Servono quindi ristori immediati per non far chiudere per sempre attività che rappresentano un modello di turismo sostenibile grazie ai primati nazionali sul piano ambientale ed enogastronomico.

Gli agriturismi – conclude Coldiretti Puglia – spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

Tipo di autorizzazione agrituristica

alloggio

ristorazione

degustazione

tutte le voci

Puglia

 

789

638

408

876

Foggia

 

112

107

59

132

Bari

 

133

131

79

164

Taranto

 

82

60

54

84

Brindisi

 

103

82

57

108

Lecce

 

334

231

136

360

Barletta-Andria-Trani

 

25

27

23

28

* Elaborazione Coldiretti Puglia su dati Istat

 

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All’indomani delle diverse restrizioni per il Covid-19 che hanno interessato anche la città di Mesagne e alla luce di alcuni comportamenti di scetticismo il sindaco, Toni Matarrelli, è intervenuto con una lettera aperta alla città con la quale ha chiesto ai suoi concittadini di rispettare tutte le norme anti contagio. “Il momento che stiamo vivendo, fino a pochi mesi fa, sarebbe stato inimmaginabile. Da marzo ad oggi il nostro Paese, l’Europa, il mondo subiscono le conseguenze drammatiche di una pandemia che nelle ultime settimane è tornata a farci assistere ad una crescita esponenziale di contagi”, ha scritto il primo cittadino -. Anche in Puglia la curva dei contagi preoccupa e ci identifica come realtà “arancione”. Sono stati elaborati dati negativi che inducono in grave pensiero per la tenuta del sistema sanitario, per la pressione alla quale il personale impegnato nei presidi di salute è sottoposto”. Matarrelli si è quindi chiesto se “la terapia intensiva potrà bastare per tutti coloro che ne avranno bisogno? Se i posti letto serviranno a scongiurare il rischio di dover far compiere scelte inumane a coloro che potrebbero essere chiamati a farle? Questo è il vero tormento”.

Il sindaco ha cercato di far comprendere ai mesagnesi i reali pericoli che ogni giorno si corrono. “Sono tanti e legittimi i timori di tutti noi, a partire dall’innaturale idea che i ragazzi possano non andare a scuola, perché quell’idea di “andare” implica non solo la semplice attività di istruirsi, quella che istituzioni, famiglie e studenti si sforzano di garantire con tutti gli strumenti a disposizione”, ha continuato Matarrelli -. La possibilità negata, nostro malgrado, a queste giovani personalità in crescita è nella mancata condivisione di occasioni di formazione e crescita che solo il contatto in presenza, con educatori e coetanei, può offrire”. Oggi tutti hanno la consapevolezza che la situazione rispetto al precedente lockdown totale è cambiata: tanta energia e speranza di uscirne sono state investite con la consapevolezza che si stava combattendo un nemico comune. “Ma un’economia già provata fa maggiore fatica a sopportare limitazioni che tornano per arginare un’insidia che purtroppo non è vinta”, ha proseguito il sindaco -.  Mesagne ha combattuto con grande dignità e coraggio un pericolo che ci ha visti uniti e solidali. L’estate ci ha confortato sulle possibili prospettive, rimandando ai mesi più freddi la possibile, maggiore diffusione del virus. Che, lo sapevamo, non era debellato. Nel frattempo abbiamo compiuto la scelta più naturale, abbiamo continuato a vivere. Purtroppo è indispensabile che si torni a fare i conti con un pericolo dal quale non siamo al riparo, confidando che dinanzi al prevedibile disagio sociale ed economico, alla crisi occupazionale, si faccia fronte con interventi straordinari di adeguato sostegno”. Infine, Matarrelli ha invitato i suoi concittadini a non demordere. “Se è comprensibile la rabbia e la stanchezza – ha detto – questi sentimenti devono tuttavia lasciare il passo alla consapevolezza che ogni sacrificio richiesto ha un fine incomparabile con qualunque altro obiettivo: la tutela della nostra salute, quella delle persone che amiamo, dei nostri concittadini, la sicurezza dell’Italia”.

 

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“Da drive-in a pied-in”, non è un titolo di un film ma quanto realmente accaduto ieri mattina a Mesagne, dove la postazione dei test anti Covid collocata dall’Asl in via Eschilo, nel piazzale antistante il liceo scientifico, ha visto una lunga fila di extra comunitari in attesa di sottoporsi al tampone. Tutti, però, rigorosamente a piedi. Gente che, potenzialmente, potrebbe essere contagiata e, per tale motivo, potrebbe allargare il contagio. La circostanza è stata immediatamente notata dai residenti che hanno allertato il sindaco Toni Matarrelli il quale si è recato sul posto e ha reso edotti i responsabili dell’Asl che hanno sospeso le procedure rimandando a casa gli ospiti dello Sprar. Il governo ha disposto l’insediamento dei drive-in per effettuare il test molecolare, gratuito e in convenzione con il Servizio sanitario nazionale, restando, però, all’interno dell’auto. Proprio per evitare potenziali contagi. Per accedere è necessario essere in possesso della prenotazione, della tessera sanitaria e della ricetta emessa da un medico di medicina generale, pediatra di libera scelta o medico specialista.

Si differenziano dai walk-through dove i test possono essere effettuati sottoponendosi a piedi, in strutture disposte diversamente. Purtroppo i residenti si sono accorti subito che le procedure cui si stavano sottoponendo gli extracomunitari erano tutt’altro che effettuate in sicurezza. Come mostra l’immagine scattata dagli stessi, infatti, si vede la gente accovacciata per terra, a gruppetti, senza mantenere nessuna distanza di sicurezza. “Possibile che i responsabili dell’Asl non si rendano conto di questo assembramento che è pericoloso per loro e per la nostra comunità”, hanno sbottato i residenti della zona. Appena il sindaco, massima autorità sanitaria locale, ha visto la foto si è recato nei pressi del drive-in constatando di persona i fatti lamentati. A quel punto ha preso il telefono e ha telefonato ai responsabili dell’Asl chiedendo l’immediata sospensione delle procedure di tamponamento molecolare. “È strano che siano state bypassate le norme anti-contagio che spiegano come al drive-in si va in auto – ha dichiarato il sindaco – questo perché si sottopongono al tampone persone potenzialmente contagiate. Questo modus operandi è una anomalia, pertanto ho contattato immediatamente il direttore del dipartimento di prevenzione che si è reso conto di questa anomalia ed ha interrotto, immediatamente, le operazioni del tampone. Giacché si trattava di persone che vivono in diverse comunità ed avevano bisogno di questo tampone preventivo, la squadra di sanitari dell’Asl si è, subito dopo, recata a domicilio per effettuare i tamponi”.

Da stamattina nel piazzale del liceo sono riprese le operazioni di drive-in rigorosamente in auto. 

 

 

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