Redazione

DH oncoematologia BR. Amati: “Siamo in notevole ritardo. Pubblicazione gara lavori prevista per ottobre” 

“C’è obiettivamente ritardo, purtroppo, per la realizzazione del nuovo DH dell’oncoematologia del Perrino di Brindisi. 

“Allo stato si attende l’adeguamento del progetto esecutivo, bisognoso dello stralcio di opere per 1milione di euro, per poi approvare definitivamente il progetto e bandire la gara entro i primi giorni di ottobre. 

“Il DH di oncoematologia è importantissimo per le migliori cure delle persone affette da gravissime malattie, anche considerando l’attuale stato dei locali messi a disposizione.” 

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Combatto dal gennaio 2021 per la costruzione del nuovo DH di oncoematologia del Perrino di Brindisi. 

“Dopo aver fatto di tutto per reperire la fonte di finanziamento, 8 milioni di euro trovata nei residui art. 20 della Legge n.67 del 1988, e aver ottenuto l’autorizzazione regionale, ancora si attende l’approvazione del progetto esecutivo, dopo una richiesta di revisione, per bandire la gara lavori. 

“L’attuale situazione strutturale del DH di oncoematologia è insostenibile, come ripetutamente denunciato dai direttori delle due unità operative Saverio Cinieri e Domenico Pastore.

“Infatti, ci sono 130 persone circa al giorno che si curano per malattie oncologiche in spazi improponibili. “Una situazione che non si può tollerare e su cui nessuna giustificazione appare plausibile.”

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E’ allarme in Puglia per la produzione di uva da tavola, dimezzata dalle scottature per il caldo eccessivo e gli attacchi di peronospora, causati dalle violente bombe d’acqua da nord a sud della Puglia di maggio e giugno. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, in riferimento alla mappatura del danno nei vigneti di uva da tavola, mentre è attesa la declaratoria dello stato di calamità naturale, dopo i sopralluoghi effettuati dalla Regione Puglia con i tecnici di Coldiretti.

In particolare a livello regionale la peronospora ha di netto tagliato i quantitativi di uva di oltre il 20% - stima Coldiretti Puglia -  con punte del 100% nella viticoltura di vecchia tradizione, come a Bisceglie, Barletta e San Ferdinando e a macchia di leopardo in provincia di Foggia, del 30/50% nel tarantino  e del 15% in provincia di Bari, con i costi di produzione per salvare il salvabile che sono stati numerosi e costosissimi, anche a causa dell’impraticabilità delle campagne colpite dai nubifragi.

Senza uva è a rischio il 50% delle giornate di lavoro degli operai dedicati alla raccolta nei vigneti, sotto attacco della peronospora che decimerà i raccolti nel 2023 sia di uva da tavola che da vino. I vigneti sono stati pesantemente attaccati dalla peronospora, una malattia fungina che causa gravi danni alle viti e compromette la capacità produttiva dei vigneti e, con essa, la tenuta economica delle aziende e delle strutture cooperative che operano nel comparto. I tecnici sul territorio – afferma Coldiretti Puglia - stanno raccogliendo le segnalazioni in tutte le province, con una conta dei danni a macchia di leopardo in alcuni vigneti del 60/70% con punte fino al 100% di prodotto perduto a causa degli attacchi della peronospora.

Il settore ha bisogno di misure urgenti per fare fronte alla perdita di prodotto e quindi di valore, ma anche di giornate di lavoro con un effetto negativa sull’occupazione, conseguenze drammatiche per il settore vitivinicolo, sia dell’uva da tavola che dell’uva da vino.

La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola, con il 74% della produzione nazionale e, grazie all'enorme contributo pugliese, l'Italia risulta il primo produttore al mondo - aggiunge Coldiretti Puglia - con il 16% sulla produzione globale, con la provincia di Bari che fa la parte del leone, con 11mila ettari e 2,2 milioni di quintali di produzione, seguita dalla provincia di Taranto con 8mila ettari e 2 milioni di quintali.

In Puglia anche il settore dell’uva da vino – spiega Coldiretti Puglia – conta 30mila aziende agricole impegnate su 71mila ettari per la produzione di vini DOP e IGP e di altre tipologie, con un valore di 1,5 miliardi di euro ed un paniere di 38 Vini DOP e IGP che posiziona la Puglia al 5° posto delle regioni italiane per prodotti certificati nel settore del Vino DOP IGP per 407 milioni di euro di valore (92,7% del paniere IG del Paese).

Dal  Vigneto Italia nascono anche opportunità di lavoro per 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in campi, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse e di servizio. L’esercito del vino – rileva Coldiretti – spazia dai viticoltori agli addetti nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi: dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi).

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Meno 40%. É questa la stima operata da CIA Agricoltori Italiani di Puglia che evidenzia il crollo delle produzioni di frutta, ortaggi e verdura a causa del caldo africano che rischia di compromettere in misura ancora maggiore, qualora le altissime temperature dovessero protrarsi ancora a lungo, i raccolti a cui gli agricoltori di tutte le province pugliesi hanno lavorato e su cui hanno investito per un anno intero.

“I danni sui frutteti sono evidenti – spiega Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani –. Alcune varietà risentono molto di più di altre, ma solo pochissime ne restano indenni. In alcune zone, a causa delle ondate di calore dei giorni scorsi, è andato perso oltre il 40 per cento della produzione. Tanti sacrifici in fumo. Va detto che l'eccessivo caldo si aggiunge ai repentini cambiamenti climatici, accentuandone le criticità. Ciò comporta la necessità di irrigare i campi sempre più spesso, con un conseguente aumento dei costi di produzione che si aggiungono ai rincari di luce, gasolio e materie prime. Tutto questo – aggiunge Sicolo – ci preoccupa e ci fa temere che molte imprese possano chiudere nel corso della stagione”.

La situazione, come detto, riguarda tutte le province. Gli incendi dei giorni scorsi hanno peggiorato ulteriormente il quadro. Basti pensare a Salento, Gargano, Alta Murgia e parte del Tarantino, territori falcidiati da roghi devastanti e di vaste proporzioni.

Il sole cocente mette sotto stress e brucia letteralmente alberi e piante che sono andati precocemente a maturazione, compromettendone le produzioni.

I danni in agricoltura causati dal caldo, si manifestano su tutte le coltivazioni per le quali la raccolta è stata già avviata o era in procinto di cominciare nell’arco dei prossimi giorni e delle settimane a venire.

 “Non si tratta più di emergenze, ma di un nuovo stato di cose che occorre fronteggiare con alcune importanti e non più derogabili riforme, a cominciare dal sistema assicurativo contro le calamità, ma naturalmente anche con le leggi che regolano l’erogazione di aiuti e ristori”, continua Sicolo. “Occorre inoltre dare la possibilità alle aziende agricole di proteggere più efficacemente le proprie coltivazioni, facilitando e incentivando l’investimento in tecnologie avanzate per il risparmio e l’ottimizzazione della risorsa idrica, nonché in strutture e mezzi di protezione e prevenzione contro le calamità più devastanti”. “In questa situazione, lo squilibrio di potere contrattuale tra i produttori, a cui viene riconosciuto un prezzo da ‘strozzo’, e le grandi multinazionali di industria e GDO diventa ancora più drammatico. Per questo motivo, nei giorni scorsi, CIA Puglia ha inviato una nota a Livio Proietti, Commissario straordinario di ISMEA, incentrata sulla determinazione dei prezzi dei prodotti agroalimentari, in particolare ortofrutticoli, nell’ambito dei contratti di cessione. Il legislatore europeo intervenne a suo tempo con la direttiva UE 2019/633. É ben evidente come sia necessario, in conformità alle finalità della direttiva comunitaria, tutelare la redditività delle imprese agricole attraverso la fissazione di criteri che stabiliscano chiaramente il processo di formazione del prezzo, inserito nei contratti di cessione, partendo dalla determinazione e certificazione dei costi medi di produzione dei prodotti agricoli e alimentari. Bisogna imporre una soglia preliminare oltre la quale il prezzo di vendita esercitato non può essere diminuito. É fortemente auspicabile che la definizione del costo medio di produzione consideri una serie di fattori quali: il costo di materie prime, dei prodotti energetici, il differente costo della manodopera negli areali produttivi nonché del ciclo delle colture, della loro collocazione geografica, delle tecniche di produzione, dei periodi di commercializzazione diversi, della vulnerabilità dei prodotti e dei volumi di produzione rispetto alle influenze delle condizioni di natura climatica e degli eventi atmosferici”.

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INFLAZIONE: COLDIRETTI PUGLIA, CARO BENZINA SPINGE + 20% PREZZI VERDURA; 88% PRODOTTI VIAGGIA SU GOMMA. 

A subire le conseguenze dei rincari di benzina e gasolio è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei prezzi al consumo per frutta e verdura che fanno registrare rispettivamente un aumento del 13,9% e del 20%, quando l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su gomma. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sull’inflazione a luglio che fanno registrare un aumento del 10,7% per i prezzi dei prodotti alimentari rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Con i prodotti agroalimentari che per arrivare sugli scaffali viaggiano su strada l’aumento di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori. Uno scenario preoccupante – continua la Coldiretti – che alimenta l’inflazione e pesa sul carrello degli italiani che hanno speso quasi 4 miliardi in più per mangiare di meno.

La produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali. In Puglia il settore dei trasporti (34,6% dei consumi finali) si conferma tra l’altro il settore più «energivoro» ed è caratterizzato da un largo utilizzo di combustibili liquidi che coprono il 93,9% dei consumi del settore, ricorda Coldiretti Puglia sulla base dei dati MISE, Terna ed Enea. Senza adeguate ed urgenti misure per calmierare il costo del carburante gli autoarticolati rischiano di non camminare più, con il conseguente stop delle consegne dei prodotti agroalimentari.

L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per gli effetti del clima pazzo e per la ridotta disponibilità di manodopera, un  impegno quotidiano senza sosta che è stato sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso gli oltre 210mila indigenti.

Una situazione che aggrava anche il gap competitivo dell’Italia a causa dei ritardi infrastrutturali con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che alivello nazionale è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro) secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga. In tale ottica l’aumento delle risorse per la logistica è strategico in un Paese come l’Italia – continua Coldiretti – dove il trasporto merci su gomma è sempre più soggetto al caro carburanti.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – conclude Coldiretti - può essere determinante insieme ai contratti di filiera fondamentali per lo sviluppo di prodotti 100% italiani per dare opportunità di lavoro e far crescere l’agroalimentare Made in Italy, in un contesto di grande instabilità internazionale e di aumento dei tassi da parte della Bce.

Progetto “Mini Vigili”. Visita presso la sede della Compagnia Carabinieri. Il 28 luglio 2023, nell’ambito del progetto “Mini Vigili”, 16 “mini vigili” in servizio presso il Comando di Polizia Locale del Comune di San Michele Salentino (Br), di età compresa tra 10 e 13 anni, hanno visitato la sede della Compagnia Carabinieri di San Vito dei Normanni. I ragazzi, insieme al Sindaco Giovanni Allegrini, sono giunti presso la sede accompagnati dal Comandante della Polizia locale di San Michele Salentino, Avv. Anna Lucia Matarrelli, con altre due unità in servizio. I giovani, con grande curiosità e interesse, hanno avuto modo di vedere e conoscere le dotazioni di mezzi e strumenti dell’Arma dei Carabinieri in materia di controllo e sicurezza sulla strada, come ad esempio il funzionamento degli etilometri, le modalità di controllo in materia di codice della strada e porre domande al riguardo. L’iniziativa, ricompresa nel più ampio progetto denominato “Cultura della Legalità” che mira ad avvicinare le nuove generazioni alle Istituzioni dello Stato, è stata di grande interesse e certamente utile per i partecipanti.carabinieri_minivigili_31_luglio_2023_1.jpg

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È di nuovo Jamboree! Dal 1° al 12 di agosto si svolgerà a SaeManGeum, in Corea del Sud, il 25° raduno mondiale degli scout e delle guide, il World Scout Jamboree, un evento di cadenza quadriennale ideato dal fondatore dello scoutismo BP.

Vi prenderanno parte due esploratori e una guida del Gruppo scout Mesagne 1, Samuele Mitrugno, Antonio Arseni e Erika Rubino e una guida e un esploratore del gruppo scout Mesagne 2, Alessandra Acierno e Stefano Martina.

Il Jamboree, letteralmente marmellata di popoli, quest’anno accoglierà circa 50.000 persone provenienti da tutto il mondo che si amalgameranno in una “marmellata” e condivideranno cultura, esperienza, avventura e amicizia mettendo in pratica una concreta cittadinanza globale.

Il motto dell’incontro è «Draw your dream» (disegna il tuo sogno) ed esprime il desiderio di rendere l’evento e il suo percorso un’opportunità per coltivare le proprie speranze e i propri sogni.

Per tutto il tempo del campo e in ogni momento della vita quotidiana gli scout svilupperanno nuove capacità e condivideranno le loro competenze ed esperienze, lavorando al contempo per una più grande capacità di comprensione mondiale.

In programma durante l'evento numerosi programmi educativi basati sul concept “4S+ACT”, ovvero Scouting per la propria vita, Scienza e ingegno, Sicurezza e protezione, Sostenibilità, Avventura, Cultura, Tradizione: un mix per supportare i giovani di tutto il mondo a sviluppare amicizie e realizzare i propri sogni di pace globale, unità e sostenibilità.

Il Contingente degli scout italiani che compongono la Federazione Italiana dello Scautismo, sarà formato da 1.200 partecipanti tra i 14 e i 16 anni.

Buona caccia a Erika, Alessandra, Stefano, Samuele e Antonio.

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Da pochi giorni è iniziata la nuova campagna di scavi presso il parco archeologico di Muro Tenente. Ad eseguirli è la Libera università di Amsterdam con gli studenti belgi di Erasmus, sotto la supervisione del direttore scientifico il professor Gert Burgers e l’occhio attento delle archeologhe Ilaria Ricci e Sara De Girolamo, oltre all’archeologo Christian Napolitano. L’obiettivo è di riportare alla luce altri 50 metri della via Appia Antica, lavoro propedeutico al sopralluogo che i tecnici Unesco faranno il prossimo 16 settembre nel sito archeologico al fine di poter dichiarare, nel 2024, la Regina Viarum patrimonio dell’Umanità. Inutile dire che nel parco l’attività è febbrile, l’entusiasmo si percepisce subito. Gli orari sono scanditi dal meteo. Gli studenti e archeologi arrivano alle 6 del mattino e scavano fin quando la canicola impone loro di lasciare l’attrezzatura e andare via. Tuttavia, se da una parte c’è l’entusiasmo per l’arrivo degli ispettori Unesco dall’altra c’è attesa per ciò che riguarda l’accordo siglato tra i tre proprietari dell’area archeologica: i comuni di Latiano e Mesagne e la Soprintendenza archeologica delle Belle Arti e Paesaggio per ciò che riguarda il sottosuolo.muro_tenente_pulizia_via_appia_antica.jpg

“È questa una decisione che è stata voluta dalla Soprintendenza ai Beni archeologici – ha spiegato il professore Burgers – con un accordo che ha coinvolto solo le proprietà dell’area. Con questo documento tra le proprietà le università, automaticamente, sono state tagliate fuori. In ogni modo siamo fiduciosi delle rassicurazioni ricevute dai sindaci di Latiano e Mesagne che più volte hanno espresso la volontà di continuare sulla strada intrapresa già dagli anni scorsi. Noi, naturalmente, ci fidiamo delle loro rassicurazioni. Ma è altrettanto doveroso dover ricordare che siamo stati noi ad aver portato questo sito archeologico dal buio totale in cui si trovava a candidato a sito Unesco. Quindi, siamo molto orgogliosi, ma pieni di responsabilità. Ecco perché noi insistiamo sulla strada della continuità”. Intanto, gli archeologi e gli studenti continuano a scavare per riportare alla luce altri 50 metri dell’antico tracciato. “Il 2023 è un anno per noi importante – ha proseguito il docente olandese - perché stiamo mettendo in evidenza quella che per noi è la Via Appia Antica che collegava Roma con Brindisi. È una strada glareata, ben conservata, di una larghezza media di cinque metri. In questo scavo abbiamo coinvolto gli studenti belgi dell’Erasmus perché questo è un progetto europeo ed è giusto coinvolgere le scuole europee”. Tuttavia, gli studiosi sono attenti a coinvolgere nelle loro pratiche anche le comunità locali.

“Il coinvolgimento delle comunità locali è il fulcro del nostro lavoro – ha sottolineato il professor Burgers -. Infatti, il nostro progetto prevede uno scambio di informazioni e contenuti sia riguardo l’archeologia sia per ciò che riguarda la cultura dei latianesi e mesagnesi che per secoli hanno lavorato questi campi dove oggi noi ci troviamo”. Adesso, però, bisogna pensare al futuro e, se ce ne saranno le condizioni, gli ulteriori scavi che potranno essere condotti su questo sito. “Tutto dipende dalla situazione che si verrà a creare nei prossimi anni riguardo la gestione del sito. Comunque – ha concluso l’eminenza olandese - noi prevediamo degli scavi all’interno del sito per riportare alla luce alcune ville romane che si trovano nell’area. Muro Tenente, infatti, da villaggio messapico si è evoluto, successivamente, in insediamento romano. E sono le ville romane presenti che vogliamo indagare”.

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Ancora pochi giorni e si conoscerà il nome del vincitore della 2^ edizione 2023 del Premio Letterario Nazionale “Città di Ceglie Messapica”, indetto dalla locale Amministrazione comunale. La cerimonia di premiazione avrà luogo, infatti, il 3 agosto prossimo, alle ore 20, presso il Castello Ducale di Ceglie Messapica. La cinquina di finalisti che si contenderà il Premio e che è stata selezionata dalla Giuria è la seguente:  Cosimo Argentina - “Vicolo dell’acciaio” - Hacca edizioni; Barbara Baraldi - “Cambiare le ossa” – Giunti; Giancarlo De Cataldo – “Dolce vita - dolce morte” – Rizzoli; Fulvio Ervas – “La giustizia non è una pallottola” - Marcos y Marcos; Gabriella Genisi “- La regola di Santa Croce” – Rizzoli.

Nel frattempo, in questi giorni, si terranno due eventi collaterali al Premio Letterario Nazionale “Città di Ceglie Messapica”. Martedì 1 agosto, alle ore 19, nel MAAC -Museo Archeologico e di Arte Contemporanea di Ceglie Messapica, sarà ospite proprio il vincitore della 1^ edizione del Premio, lo scrittore pugliese Graziano Gala, il quale presenterà il libro con cui si è aggiudicato il Premio 2022, “Sangue di Giuda”, oltre al suo nuovo racconto dal titolo “Ciabatteria Maffei”. Gala dialogherà con la prof.ssa Maria Antonietta Epifani.

Il secondo appuntamento, invece, è per mercoledì 2 agosto, sempre alle ore 19 nel MAAC - Museo Archeologico e di Arte Contemporanea di Ceglie Messapica, con “Metti un giallo a cena per 5 scrittori”. In quella occasione Cosimo Argentina e Gabriella Genisi dialogheranno con Debora De Fazio (UNIBAS) e con Carolina Tundo (Unisalento).

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Mercoledì 2 agosto alle ore21,30 a Mesagne, in piazza Orsini del Balzo, arrivo lo spettacolo di Panariello e Masini in "Lo strano incontro" fra due amici che non hanno niente in comune, se non uno sguardo attento sulla vita con due modi diversi di raccontarla. Due artisti che, ognuno con la propria sensibilità, si incontrano e si scontrano in una sfida fra battute e canzoni nelle arene estive di tutta Italia.

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Mesagne. Parco Potì. Questa foto dimostra l'inciviltà di gente che dopo aver consumato cibo e bevande ai tavoli del Parco Potì è andata via senza pulire. Purtroppo si tratta di mancanza di senso civico, dimenticando che quel tavolo potrebbe essere utilizzato da altra gente che gradirebbe trovarlo pulito. Insomma, lascia il luogo migliore di come lo hai trovato, vecchio detto scout, e non peggiore.

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