Redazione

Ieri mattina le campanelle sono squillate anche nelle scuole di Mesagne e gli scolari sono entrati nei plessi, la maggior parte dei quali, ristrutturati. Infatti, diversi sono gli istituti scolastici che quest’anno sono stati sottoposti a un restyling conservativo mentre in altri plessi i lavori dovrebbero iniziare nelle prossime settimane. Una vivacità di attività edili al termine delle quali le scuole di Mesagne, i cui edifici sono di proprietà del Comune, saranno state tutte riammodernate e messe in sicurezza. Intanto, ieri mattina il sindaco, Toni Matarrelli, e l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona, si sono recati presso la scuola di secondo grado, “Maia Materdona”, da poco riconsegnata, nella sua interezza alla fruibilità totale, per verificare che fosse tutto a posto. “Con l’inizio del nuovo anno scolastico – ha esordito l’assessore D’Ancona – anche noi siamo particolarmente emozionati perché inizia una nuova avventura per i nostri ragazzi, dopo le restrizioni didattiche dovute alla pandemia. Il nostro auspicio è che ci siamo finalmente lasciati alle spalle l’emergenza e i ragazzi possano trascorrere l’intero anno scolastico in presenza. Questo il motivo per il quale abbiamo lavorato su vari plessi per metterli in sicurezza, ottenendo anche l’agibilità”. Sul fronte delle sovvenzioni la scorsa settimana il Comune di Mesagne è stato destinatario di un finanziamento da 1 milione e 885 mila euro per la messa in sicurezza della scuola primaria “Giovanni XXIII”.

“E’ una delle scuole più antiche della città – ha aggiunto D’Ancona – credo che da mezzo secolo non è sottoposta a una ristrutturazione radicale. I lavori riguarderanno le tre palazzine presenti e la palestra. In alcune aule ristrutturate potranno essere collocati dei laboratori di inglese o di informatica. Inoltre, rigenereremo l’intera zona aprendo alla città il giardino presente nel plesso che diviene un altro parco. Questo intervento si svolgerà per l’intero 2022”.  Un altro importante intervento è stato eseguito nella scuola di secondo grado “Maia Materdona”. “Si – ha confermato l’amministratore – oltre alla ristrutturazione dell’edificio, all’efficientamento energetico e agli arredi abbiamo installato un ascensore necessario, soprattutto, per i disabili. In questo modo abbiamo abbattuto una barriera architettonica importante”. Poi c’è la scuola di primo grado “Carducci”. “Anche qui – ha continuato D’Ancona – è stato eseguito un restyling dell’immobile, l’efficientamento energetico, e sono state rese libere e pronte tutte le aule al secondo piano dove possono essere collocati anche dei laboratori didattici”. Adesso i lavori si sono spostati nelle scuole materne e, soprattutto, nei nidi.

Il Comune, infatti, ha ricevuto un finanziamento di 3 milioni di euro per realizzare nella zona industriale un polo per l’infanzia. “Le richieste di scuole materne, di asili nido, anche part time, sono tante a fronte di una disponibilità insufficiente”, ha precisato l’assessore che, in ogni modo, ha assicurato che con la costruzione del polo dell’infanzia le richieste saranno tutte esaudite. Continuando nell’excursus dei lavori c’è da notare che anche la scuola materna “Don Milani” è stata ristrutturata mentre le scuole materne “De Amicis, Rodari e Montessori” nel corso del 2022 subiranno degli interventi di restyling. “Nel 2022 – ha concluso D’Ancona – lavoreremo maggiormente sui giardini di tutti i plessi affinché in primavera possano essere fruiti pienamente dai bambini”.

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Brindisi. Individuato e denunciato dai Carabinieri il presunto autore del finto allarme bomba al Comune di Brindisi.

I Carabinieri della Stazione di Brindisi Centro, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 46enne del luogo per procurato allarme. L’uomo, nella mattinata del 14 settembre scorso, da una cabina telefonica in piazza Crispi, avrebbe segnalato al 112 la presenza di un ordigno esplosivo all’interno dell’ufficio anagrafe del Municipio. Le operazioni di bonifica hanno avuto esito negativo. Le indagini hanno consentito anche con l’acquisizione dei filmati degli impianti di videosorveglianza della zona, di individuare il presunto autore della telefonata.

Dati del giorno: 16 settembre 2021

248
Nuovi casi
13.931
Test giornalieri
1
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 53
Provincia di Bat: 32
Provincia di Brindisi: 40
Provincia di Foggia: 43
Provincia di Lecce: 59
Provincia di Taranto: 14
Residenti fuori regione: 5
Provincia in definizione: 2
3.368
Persone attualmente positive
184
Persone ricoverate in area non critica
20
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

266.706
Casi totali
3.497.003
Test eseguiti
256.579
Persone guarite
6.759
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 98.032
Provincia di Bat: 27.948
Provincia di Brindisi: 21.149
Provincia di Foggia: 46.928
Provincia di Lecce: 30.597
Provincia di Taranto: 40.597
Residenti fuori regione: 985
Provincia in definizione: 470

Il Comune di Mesagne è beneficiario di un finanziamento erogato dal Gal Terra dei Messapi, di importo di 170 mila euro, per la ristrutturazione della pinacoteca comunale. Da diversi anni, infatti, la struttura è in uno stato di abbandono ed ha bisogno di un restyling totale. Le opere artistiche presenti, alcuni anni fa, sono state trasferite presso la sede municipale in attesa che la pinacoteca venisse ristrutturata. Finalmente grazie al finanziamento del Gal la pregevole struttura sarà ammodernata e riaperta al pubblico. 

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Dopo oltre 40 anni di attività a Mesagne ha chiuso i battenti il negozio di calzature di Mario Nacci. Il colpo determinante, naturalmente, è stato inferto dalla crisi economica che, da diversi anni, si è abbattuta sulla realtà locale, dove cresce il trend delle aperture delle attività eno-gastronomiche mentre le altre sono in affanno. Mario Nacci ha iniziato la sua attività subito dopo aver conseguito la maturità Commerciale. Il suo negozio prima era collocato nel centro storico e poi nell'attuale sede di via Tenente Ugo Granafei. Al suo fianco, da sempre, la moglie Cosimina De Giuseppe vera colonna dell'attività commerciale e instancabile lavoratrice. Negli anni "Mario Nacci calzature" è divenuto un vero e proprio brand tanto da far conoscere l'attività ben oltre i confini provinciali. Tantissimi, infatti, erano i clienti che arrivavano da fuori città che preferivano acquistare le loro calzature da Mario Nacci poiché erano sinonimo di qualità. Dal prossimo 1° ottobre Mario Nacci va in quiescenza. A lui e alla moglie Cosimina gli auguri della nostra redazione di una serena pensione. 

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"Sacrificio, impegno, disciplina, rispetto delle regole e degli avversari. Lo sport è tutto questo e molto altro. Le Olimpiadi, spesso, sono il coronamento di una carriera ed è giusto sottolinearne e ricordarne la partecipazione. Bene ha fatto la Regione Puglia a tributare un doveroso riconoscimento ai nostri atleti olimpici e paralimpici che hanno gareggiato a Tokyo”. Lo afferma il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (Pd). “Ho partecipato alla serata dell’Orgoglio Pugliese indetta dal presidente Emiliano - spiega Di Gregorio - perchè ho sentito il dovere di esprimere a questi atleti il mio personale ringraziamento per l’impegno e per aver tenuto alto il nome della Puglia e delle città di provenienza”.
“Ad alcuni di loro - prosegue Di Gregorio - come Mauro De Filippis, nazionale di Tiro a volo, mi lega una personale e profonda amicizia, ma la stima e la mia profonda ammirazione è immutata per tutti i nostri valorosi eroi di Tokyo”.
Secondo Di Gregorio “bisognerebbe esportare in tutte le attività i valori dello sport, quello vero. Come rappresentate delle istituzioni, però, mi rendo conto che c’è ancora molto da fare per diffondere la pratica sportiva sui territori. In questi anni abbiamo compiuto grandi progressi in Puglia e sono certo che questo processo virtuoso proseguirà nei prossimi anni. Da tarantino guardo con orgoglio all’appuntamento dei Giochi del Mediterraneo del 2026 che saranno ospitati dal capoluogo ionico e che daranno nuovo impulso alla crescita del movimento sportivo pugliese e nazionale".

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Persi in un decennio in Puglia oltre 48 milioni di chili di prodotti agricoli. Nello spazio di una sola generazione la Puglia ha perso più di un terreno agricolo su quattro seguendo un modello di sviluppo sbagliato che ha causato la scomparsa del 28% delle campagne che storicamente rappresentano l’immagine del Belpaese nel mondo insieme alle città d’arte e garantiscono la sovranità alimentare del Paese in un momento difficile per l’emergenza Covid. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione del G20 con il cuore della città di Firenze in Piazza Santa Croce nel corso della mobilitazione dei giovani agricoltori con un appello ai grandi del mondo per la difesa del lavoro agricolo siglato insieme ai colleghi dei altri Paesi più avanzati nei diversi continenti.

In Puglia – evidenzia la Coldiretti regionale - la superficie agricola utilizzabile si è già ridotta ad appena 1,5 milioni di ettari a causa della cementificazione e della scomparsa dei terreni fertili. Sono andati persi in un decennio oltre 48milioni di chili di prodotti agricoli, con la copertura artificiale di suolo coltivato che nel 2020 – sottolinea Coldiretti Puglia - ha toccato la velocità di 2 metri quadri al secondo, nonostante il lockdown e la crisi dell’edilizia, secondo i dati Ispra.

Sono stati mangiati in 15 anni in Puglia 157.718 ettari di suolo, uno dei dati più negativi d’Italia, con le forme di consumo indagate - denuncia Coldiretti Puglia - riferite ai nuovi impianti fotovoltaici installati a terra che hanno assorbito il 37%  del suolo consumato in Puglia in un anno tra il 2019 e il 2020.

“In un anno la Puglia ha perso altri 493 ettari di suolo per colpa della cementificazione, dell’abbandono e degli impianti fotovoltaici a terra che sottraggono terreni fertili all’agricoltura e pezzi di ambiente e paesaggio alla collettività. La Puglia è stata già abbondantemente violentata da una presenza invasiva di specchi e pale eoliche, sulla cui utilità per la produzione di energia pulita non si discute. Ciò che invece si scontra con le grandi potenzialità agroalimentari e turistiche dei nostri territori è la collocazione selvaggia di tali impianti e del fotovoltaico a terra che sfrutta terreni agricoli di qualità e compromette la fruibilità turistica e paesaggistica delle aree interessate”, denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

Approfittando di una sorta di limbo giurisdizionale fra province confinanti – aggiunge Coldiretti Puglia - il grosso della competenza e quindi del potere decisionale è in capo alla Regione Puglia e non agli organi amministrativi locali.

Coldiretti è da sempre convintamente a favore della green economy, a patto che non si deturpi il territorio, considerato che la Puglia pare si sia candidata a risolvere da sola il deficit nazionale di energie rinnovabili, considerato lo scempio già perpetrato con le foreste di pali eolici e le distese di pannelli.

Per questo Coldiretti Puglia sollecita una legge che metta freno all’impianto selvaggio e che destini al fotovoltaico aree e siti idonei come zone marginali, capannoni dismessi, cave in disuso, tetti di stalle e aziende agricole, coniugando la necessaria transizione ecologica con la tutela del settore agricolo e agroalimentare, del paesaggio e del turismo pugliese.

La pandemia da Coronavirus ha rivoluzionato le priorità dei mercati e dei consumatori – conclude Coldiretti Puglia - con le produzioni agricole, dalle quali dipendono le forniture alimentari, diventate più preziose e richieste del petrolio, con l’emergenza che ha ribaltato la geografia del valore della terra che è devenuta una ‘riserva naturale’ strategica da tutelare e proteggere.

Ma la sparizione di terra fertile non pesa solo sugli approvvigionamenti alimentari – sottolinea Coldiretti Puglia - dal 2012 ad oggi il suolo sepolto sotto asfalto e cemento non ha potuto garantire l’assorbimento di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora scorrono in superficie aumentando la pericolosità idraulica dei territori con danni e vittime. Una situazione in cui a causa dei cambiamenti climatici – evidenzia la Coldiretti regionale – sono sempre più frequenti gli eventi estremi, +36% nel 2021 rispetto all’anno precedente, con precipitazioni violente che provocano danni perchè i terreni non riescono ad assorbire l’acqua su un territorio come quello pugliese – sottolinea Coldiretti regionale – reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con 230 comuni, ovvero il 89% del totale, a rischio idrogeologico secondo dati Ispra.

“La tropicalizzazione del clima, con eventi estremi come nubifragi, grandinate e trombe d’aria che si alternano a lunghi periodi siccitosi e la cementificazione selvaggia, oltre ai pannelli solari mangia suolo, hanno causato una percentuale di suolo consumato che si attesta su valori compresi tra l’8% e il 10%, una delle più alte d’Italia, indebolendo e impoverendo un territorio già fragile e privando noi giovani coltivatori della possibilità di crescere imprenditorialmente e investire in un futuro agricolo concretamente basato sullo sviluppo rurale”, aggiunge Benedetta Liberace, leader di Coldiretti Giovani Impresa Puglia.

La pandemia da coronavirus sta rivoluzionando le priorità dei mercati e dei consumatori  “con le produzioni agricole, dalle quali dipendono le forniture alimentari nei diversi Paesi. L’emergenza ha ribaltato la geografia del valore della terra – conclude la delegata pugliese Liberace – con i giacimenti di idrocarburi del sottosuolo che hanno perso centralità economica rispetto ai raccolti che crescono sui campi di tutto il mondo e che vengono considerati ormai vere e proprie riserve strategiche da proteggere e accantonare.

Per combattere le speculazioni e tutelare i terreni agricoli i giovani della Coldiretti hanno anche lanciato la petizione contro i pannelli solari mangia suolo per combattere il rischio idrogeologico di fronte ai cambiamenti climatici e spingere il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole con il via alla raccolta firme.

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Dopo la formale convocazione del Consorzio per la realizzazione del sistema integrato di welfare dell’ATS BR 4, avvenuta con atto notarile lo scorso 8 settembre, nell’Aula consiliare del Comune di Mesagne si è svolta la prima assemblea ordinaria composta dai Sindaci dei nove comuni consorziati e convocata per eleggere gli organi statutari.
E’ stato eletto presidente del Consorzio il mesagnese Antonio Calabrese, già consulente tecnico istituzionale dell’Ambito. La scelta per la carica di vicepresidente è ricaduta sull’Assessore ai servizi sociali del Comune di Torre Santa Susanna, Lucrezia Morleo. Gli altri sette componenti sono: Teresa Donateo, assessore Servizi sociali del Comune di San Donaci; Giuliana Giannone, assessore ai Sevizi sociali di San Pietro Vernotico; Pamela Melechì, Assessore ai Servizi sociali di Erchie; Michele Barbuzzi, Assessore all’Urbanistica di San Pancrazio Salentino; Paola De Masi, assessore ai Servizi sociali di Torchiarolo; Maria Luce Rollo, assessore ai Servizi sociali di Cellino San Marco e Vincenzo D’Oria, assessore ai Servizi sociali di Latiano. Per l’assemblea consortile è stato eletto presidente Angelo Marasco, Sindaco di San Donaci, e vicepresidente Cosimo Maiorano, Sindaco di Latiano.
“Ringrazio le Amministrazioni dei Comuni consorziati per la fiducia e per l’impegno profuso in questi due anni, condizioni necessarie e indispensabili che hanno reso possibile non solo il raggiungimento di questo storico risultato ma anche la stabilizzazione della situazione contabile dell’Ambito Territoriale Sociale BR4, consentendo così di erogare servizi puntuali e di qualità a favore delle persone più vulnerabili”, ha dichiarato il neoeletto presidente Calabrese subito dopo il voto.
L’obiettivo del nuovo istituto giuridico è quello costruire con tutti i soggetti interessati - quali istituzioni pubbliche e private, parti sociali, enti del terzo settore, associazioni – un rapporto finalizzato a garantire maggiori opportunità per i territori coinvolti.

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SI TORNA IN CLASSE: BUONA SCUOLA!

Da ragazzo il primo giorno di scuola lo cerchiavo in rosso sul calendario, come se si potesse dimenticare. E a seconda dell’età quel cerchio, che richiamava l’attenzione ad un impegno importante, mi ha accompagnato con sentimenti diversi. Sono state spesso sensazioni di euforia, talvolta di ansia, altre volte ancora ho provato un pizzico di dispiacere per l’estate che finiva. Di fondo c’era sempre una grande emozione: avrei rivisto i miei insegnanti ma soprattutto i miei compagni di classe. 
 
Il ritorno a scuola dei nostri ragazzi quest’anno porta con sé un carico di speranze diverso da tutte le altre volte in cui lo abbiamo vissuto, che fosse da protagonisti o piuttosto da spettatori. Gli ultimi due anni non sono stati semplici per nessuno. Non lo sono stati per i più anziani, che hanno pagato in termini di maggiore sofferenza il prezzo di una pandemia che ci ha messo a dura prova. E non è stato un bel periodo neppure per i più giovani, in continuo bilico tra la didattica in presenza e quella – soluzione estrema e dolorosa – della didattica a distanza. Una condizione che li ha privati della gioia di apprendere e crescere condividendo esperienze e saperi con coetanei ed adulti. E che ha inevitabilmente limitato i rapporti sociali, insieme alle costruttive occasioni di incontro e di confronto.
 
Mentre sento l’orgoglio e la responsabilità di dire che per l’Amministrazione comunale che mi onoro di rappresentare la scuola – intesa come strumento formativo ma anche come luogo in cui va affermata la sicurezza di chi la vive -  rappresenta una priorità per cui ci impegniamo ogni giorno, rivolgo un affettuoso augurio a chi ha ripreso o sta per riprendere il cammino, in aule finalmente animate da voci che si sovrappongono, con banchi e sedie che stridono. 
E un invito: continuiamo ad essere prudenti, il virus non è scomparso, non consentiamo che ci tolga altri momenti belli.
 
Buon inizio agli studenti e alle loro famiglie, ai dirigenti scolastici, agli insegnanti, agli educatori, agli operatori e a tutto il personale, impegnati -  con ruoli diversi ma con identico fine - a garantire il buon funzionamento dell’istituto educativo più importante.
Buon cerchio rosso allora, che sia di buon auspicio per un anno scolastico che di eccezionale possa avere solo la curiosità di apprendere dei più giovani e la cura per tanta curiosità dei docenti.

Vino, musica e tradizione si incontrano a Cellino San Marco durante la vendemmia 2021 per una giornata di festa popolare. Nella magica cornice di quella che è una delle ultime testimonianze della foresta oritana, Cantine Due Palme organizza la prima “Domenica alla Neviera”, una dimora a tre piani del 1888. La giornata avrà inizio con una passeggiata nell’area boschiva che circonda “Villa Neviera”, alla scoperta di questo luogo incantevole, dei suoi profuni e dei suoi colori, culla di grandi uomini come il re d’Italia Vittorio Emanuele III e il marchese Antonio De Viti De Marco.

La Villa è così chiamata poiché in un locale scavato nel carparo durante l’inverno si lavorava e conservava la neve da utilizzare nei periodi estivi come ghiaccio, “Villa Neviera”, chiamata con affetto dai cellinesi “Il castello”, o Torre del Rifugio, è stata acquistata dalla società cooperativa lo scorso anno, con lo scopo di ridarle splendore e farla rivivere grazie ad eventi come questo. Ha 8 ettari di bosco e una quercia vallonea di 517 anni. “Il castello rappresenta per i cittadini del nostro paese lo sfondo di bellissimi ricordi d’infanzia, ripristinarlo era una necessità, più che un semplice desiderio”, commenta il presidente ed enologo di Cantine Due Palme, Angelo Maci.

L’evento, programmato per domenica 26 settembre, avrà inizio alle ore 10 e si protrarrà fino alle 16,00. Il programma prevede animazione per bambini e musica popolare dal vivo. Tra pizzica e tamburelli sarà possibile degustare i vini Due Palme, in particolare “Serre” Susumaniello Salento Igp e “Passo a Due” bianco Salento Igp. I vini saranno accompagnati dalla puccia salentina insieme ad una degustazione di salumi e formaggi e, al termine del pranzo, sarà servito un pasticciotto leccese. Per chi lo desidera, sarà possibile acquistare le migliori etichette della cantina presso uno stand dedicato. La prenotazione è obbligatoria al fine di contingentare gli ingressi e i posti sono limitatissimi. Per l’ingresso è necessario avere il green pass o un certificato di vaccinazione, la prenotazione può essere effettuata al 345 0420334 o via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. L’evento darà il via ad una serie di appuntamenti culturali, arricchiti dall’enogastronomia salentina e volti alla ricrescita del turismo.

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