Redazione

Oggi è il d-day per la via Appia Antica, la “Regina Viarum”. Infatti, questa mattina alle ore 11.30, a Roma, presso le Terme di Diocleziano in via Enrico De Nicola, 78, si svolgerà la cerimonia della firma del protocollo di intesa per la candidatura del sito «Via Appia. Regina viarum» per l'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Per la provincia di Brindisi saranno presenti il sindaco di Mesagne e presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, e i primi cittadini di Brindisi, Riccardo Rossi, di Francavilla Fontana, Antonello De Nuzzo, e di Oria. Oltre ai rappresentanti dei Comuni di Fasano, Ostuni, Carovigno per il tratto dell’antica via Traiana che attraversava queste realtà Brindisine.

Ma a Roma ci sarà anche il presidente del Consorzio di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, e il presidente del Parco Naturale Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo, Enzo Lavarra. Insomma la provincia di Brindisi sarà degnamente rappresentata. Il progetto «Via Appia. Regina viarum», promosso dal Ministero della Cultura attraverso gli uffici centrali e periferici, coinvolge 4 Regioni: Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, 12 tra Province e Città metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere. La strada consolare, circa 900 chilometri di tracciato da Roma a Brindisi inclusa la variante traianea, rappresenta non solo il prototipo del sistema viario romano, ma è anche simbolo millenario delle relazioni tra le civiltà del Mediterraneo e quelle dell'Oriente e dell'Africa. Per sostenere la candidatura dell'Appia il Ministero della Cultura sta investendo nel restauro e nella valorizzazione di evidenze archeologiche e architettoniche situate lungo il percorso, con l'obiettivo di coniugare le ragioni della conservazione e valorizzazione di questo importante patrimonio con lo sviluppo sostenibile dei territori coinvolti, per rafforzare l'offerta culturale, fondamentale per la crescita sociale ed economica soprattutto delle aree interne. E Mesagne, al momento, è l’unica realtà della provincia di Brindisi dove è stato rinvenuto un tracciato, ben conservato, dell’antica via Appia.

I saggi effettuati dal 2019 al 2023 per supportare gli studi hanno fatto emergere dei tratti di strada glareata, ossia costituita da pietre di piccolo pezzame compattate tra loro blocchi lapidei parallelepipedi, uniti uno di fila all’altro a formare un cordolo continuo leggermente rialzato rispetto al piano viario vero e proprio, con la principale funzione di contenere lateralmente il corpo stradale, tra i migliori rinvenuti fino adesso. Ha una larghezza di oltre cinque metri ed è inquadrabile nel II secolo a. C.. Peculiarità che hanno permesso di ottenere un unicum della “Regina Viarum” in provincia di Brindisi, peraltro riportata anche in una pubblicazione della National Geographic. “E’ un momento molto importante e straordinario per la nostra provincia – ha spiegato Toni Matarrelli, sindaco di Mesagne e presidente della Provincia di Brindisi -. A Roma ci siamo tutti i soggetti interessati che rappresentano il nostro territorio. Si tratta di un momento importantissimo per la conoscenza del nostro territorio e per la sua valorizzazione. Inutile dire che tutti noi, e dico tutti i rappresentanti della nostra provincia presenti a Roma, siamo molto soddisfatti. Per ciò che riguarda Mesagne posso assicurare che continueremo gli studi e gli scavi della via Appia Antina e dell’intera area di Muro Tenente che abbiamo già acquisito”. Intanto, questa mattina alla cerimonia della firma del protocollo di intesa per la candidatura del sito «Via Appia. Regina viarum» per l'iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco interverranno il sottosegretario di Stato al MiC, Giancarlo Mazzi; il presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, mons. Pasquale Iacobone; il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano; il presidente della Ragione Basilicata, Vito Bardi; il presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori; l'assessore al Turismo della Giunta Regionale Campania, Felice Casucci; l'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor. Gli interventi saranno introdotti dalla dirigente dell'ufficio Unesco del MiC, Mariassunta Peci, dalla coordinatrice scientifica della candidatura, Angela Maria Ferroni, e dai saluti del direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger. Dopo la valutazione del Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana Unesco, il dossier scientifico, accompagnato dal Piano di gestione del sito candidato, sarà inviato a Parigi.

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A margine dell’iniziativa della firma del protocollo di intesa per la candidatura del sito «Via Appia. Regina viarum» per l'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, ha firmato il protocollo di intesa tra le città di Albano Laziale e Mesagne per l’attuazione del “Progetto Regina Viarum Alfa e Omega”. Il sindaco Toni Matarrelli e il primo cittadino Massimiliano Borrelli hanno condiviso l’idea di creare un collegamento tra le due regioni attraverso iniziative che sviluppino il turismo.

Il Progetto “Regina Viarum Alfa e Omega” si pone l’intento di realizzare un sistema turistico sostenibile, in grado di far interagire e collegare le due Regioni, in un percorso di sviluppo teso alla conoscenza e valorizzazione della Via Appia Antica, l’asse viario realizzato nel 312 a.C. in partenza da Roma per Capua, prolungato, poi, fino a Brindisi. L’intento del progetto è collegare il punto di partenza – Roma – con il punto finale della strada consolare – Brindisi, mettendo in atto uno scambio culturale dall’alto valore identitario, dove i fili conduttori saranno attività legate al turismo culturale/esperienziale, enogastronomico, artigianale ed ecosostenibile, con particolare attenzione alla qualità dei servizi rivolti a persone con esigenze speciali, ad esempio aventi problemi temporanei o permanenti di mobilità o percezione o comunicazioni ridotte.

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L’Ordine dei Medici incontra le associazioni civili : “Insieme chiediamo l’esigibilità del regolamento regionale di riordino della rete ospedaliera n14 del 2020 , e la sicurezza delle cure erogate in ambito provinciale”

“Il Piano di Riordino Regionale ospedaliero non ha mai trovato compiuta attuazione nella provincia di Brindisi compromettendo  la sicurezza delle cure erogate. L’irrituale, e per molti aspetti discutibile,  dichiarazione dello stato di emergenza da parte della ASL Br, è solo la naturale conseguenza di una tragedia annunciata. Chiediamo pertanto un’assunzione di responsabilità alla Regione Puglia e alla Asl di Brindisi e pretendiamo l’esigibilità del Piano stesso”. E’ questo quanto dichiarato questa mattina dal presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Brindisi, Arturo Oliva, durante un incontro con le associazioni civili del territorio brindisino. Così come annunciato nei giorni scorsi il presidente Oliva ha ospitato presso la sede provinciale dell’Ordine i rappresentanti dell’Associazione Cuore di Donna, Fondazione Di Giulio, Andos Brindisi, Forum Società Civile Ostuni, AIL Brindisi, Brindisi Cuore, e TDM- Cittadinanza Attiva. E’ stata questa l’occasione per sviscerare le criticità non solo dei Pronto Soccorso del territorio provinciale, ma anche quelle che sono le problematiche legate alle gestione e alla fruibilità delle prestazioni nelle strutture ospedaliere brindisine a partire dallo stato dell’arte dell’applicazione del Piano di Riordino ospedaliero che avrebbe dovuto trovare completa attuazione  entro il 31 dicembre del 2019, con il potenziamento dell’offerta prevista nel  2020 ,dopo l’esperienza Covid, con l’incremento dei posti letto della Rianimazione.

 “Il Piano di Riordino ospedaliero  è stato approvato nel 2020- sottolinea il presidente Oliva- lo stesso Michele Emiliano firmava  in calce il documento che riportava in grassetto” è fatto obbligo a chiunque spettava di osservarlo e farlo osservare”. A fronte di questa precisa disposizione il Piano  è  stato applicato solo parzialmente. Oggi noi ne pretendiamo  la piena esigibilità”. Sono trascorsi oltre due anni e negli ospedali della provincia di Brindisi mancano oltre 130 posti letto. Un esempio per tutti,  la discrepanza fra la previsione della dotazione dei posti letto  della Terapia Intensiva nel Piano licenziato dalla Regione 55 posti e quelli effettivamente fruibili (16) :  ospedale Perrino   39 posti, 8 nell’ospedale di Ostuni ed 8 in quello di Francavilla Fontana, per un totale di 55 posti letto.  Di contro  sono  fruibili complessivamente, Covid e no Covid, solo 16 a Brindisi,  zero per Francavilla Fontana e zero per Ostuni, senza considerare la esigua consistenza della dotazione organica di anestesia e rianimazione. Il modulo esterno al Perrino di Brindisi destinato proprio alla Terapia intensiva Covid è in disuso  da quasi due anni. Quello del Pronto Soccorso è solo la punta dell’iceberg della carenza di personale che in realtà interessa la  maggioranza delle strutture ospedaliere . E’ di questi giorni il caso della  Chirurgia Senologica del Perrino, struttura pubblica con bacino d’utenza comprendente l’intero  Salento . “E’ impensabile che un’unità  operativa così strategica, ma con una dotazione organica risicatissima- dice Oliva-  possa essere privata  delle prestazioni di un medico  spostato in Pronto Soccorso senza temere  ripercussioni assistenziali nel reparto di provenienza;  né si può pensare di sopperire alle carenze d’organico ricorrendo sempre  a prestazioni aggiuntive, visto che già normalmente questi professionisti lavorano ben  oltre il normale orario di servizio  orario per coprire i turni”. 

Resta inoltre il nodo dell’ irrituale dichiarazione dello “stato di emergenza” da parte della  Asl di Brindisi  riscontrata dalle Autorità regionali con nota del Dipartimento che, pur riconoscendo le criticità evidenziate, raccomanda comunque la definizione di procedure  specifiche, validate dal referente rischio clinico, che ben definiscano ruoli e responsabilità, evidentemente considerando ,al pari di Questo ordine dei medici , l’inderogabilità  dell’ indissolubile  binomio del diritto alla salute e sicurezza della cure, principi  sanciti sia dall’art. 32 della costituzione che dall’articolo 1 della così detta legge Bianco Gelli che non possono essere negati  per un’irrituale e discutibile dichiarazione di stato di emergenza.

 I rappresentanti delle associazioni dei cittadini hanno animato la discussione con numerosi interventi ed hanno, al termine dell’incontro, stabilito di produrre un documento congiunto che sarà  sottoposto all’attenzione dell’Azienda Sanitaria Locale e della stessa Regione Puglia.

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Il 2023 sarà per la città di Mesagne l’anno della Cultura. E per suggellare questo titolo la Regione Puglia dovrebbe insignirla del titolo di “Prima città della Cultura di Puglia”. L’anticipazione è stata fatta dal sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, durante la stesura di un bilancio delle attività svolte nel 2022 e quelle programmate per il 2023. Una gratificazione non di poco conto per la città che lo scorso anno è giunta nella top ten delle candidature delle città italiane che aspiravano a divenire Capitale italiana della Cultura 2024. E, secondo i ben informati, il progetto di Mesagne, dal titolo “Umana meraviglia”, ha riscosso un notevole successo tra gli addetti ai lavori del ministero della Cultura che hanno invitato gli amministratori a mettere in pratica quanto proposto.

“Umana meraviglia”, infatti, ha permesso di far conoscere la storia di Mesagne, una storia di riscatto e di rilancio che andava raccontata e mostrata come esempio all’Italia intera. “Come Regione continueremo a supportare il Comune di Mesagne per valorizzare il lavoro svolto, dare vita alle migliori progettualità inserite nel dossier di candidatura e implementare le azioni per il sostegno allo sviluppo turistico della città. L’Umana Meraviglia è solo all’inizio”, aveva chiosato Grazia Di Bari, consigliera delegata per la Regione Puglia alle politiche culturali in occasione della mancata nomina. Poi, in questi giorni, l’anticipazione del sindaco Matarrelli. “Per Mesagne il 2023 sarà l’anno della Cultura – ha spiegato il primo cittadino – ci sono novità molto importanti giacché la Regione Puglia la vorrebbe insignire del titolo di “Prima città della Cultura di Puglia”.

Un merito che farà puntare sulla città gli occhi da parte di tutto il territorio regionale”. Matarrelli, quindi, ha spiegato il motivo di questo merito culturale: “Innanzitutto alla città è stato riconosciuto un valore aggiunto relativo all’alto livello di programmazione delle iniziative svolte. Mesagne, infatti, è considerata una città che opera con particolare efficacia sul tema della Cultura grazie alla quale si è riesce a creare quel senso civico, quella riflessione, quella intelligenza collettiva che produce miglioramenti nella vita dell’intera comunità”. 

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A poche settimane dalla pedonalizzazione di via Roma, l’Amministrazione Comunale ha approvato un nuovo investimento economico per l’area. Il provvedimento, con una dotazione finanziaria di 105 mila euro, è stato pensato come un contributo “a fondo perduto” concesso alle attività commerciali per apportare le innovazioni che riterranno opportune in vista della nuova configurazione della strada.

Come anticipato dall’Assessora Anna Tagliente nel corso del Consiglio Comunale monotematico dello scorso 24 novembre, gli incentivi saranno calcolati sulla base della rendita catastale degli immobili – sia quelli di proprietà degli esercenti sia quelli presi in affitto – e potranno consistere nella erogazione di somme sino a 6 mila euro.

Ulteriori novità sono in arrivo sul fronte dei lavori.

Negli ultimi giorni del 2022, ottenute le autorizzazioni dalla Soprintendenza e dall’Autorità di Bacino, è stata avviata la gara per la sistemazione del basolato sino a Piazza Umberto I.

Questo intervento, finanziato dall’Amministrazione Comunale con 150 mila euro, completerà la configurazione dell’intera strada, eliminando le lingue d’asfalto presenti.

In queste settimane via Roma è stata scelta da centinaia di persone come punto di incontro per passeggiare e lasciar correre liberi i bambini in piena sicurezza. Le festività natalizie, inoltre, hanno confermato che questo luogo è capace di ospitare eventi ed appuntamenti che coinvolgono le famiglie.

Ma il nuovo aspetto di via Roma non riguarderà solo la chiusura al traffico.

Lungo i suoi 340 metri di lunghezza, completati gli interventi sul basolato, saranno installate panchine e vasi che potranno ospitare fiori e verde urbano, per aumentare l’attrattività della via.

Nell’assumere le funzioni di Prefetto di Brindisi desidero rivolgere un cordiale indirizzo di saluto alla Comunità, alle Rappresentanze parlamentari e agli Amministratori locali, alle Autorità civili, militari e religiose, alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura.

Un particolare saluto anche alle Organizzazioni sindacali, alle Associazioni di volontariato, ai Rappresentanti della scuola, della sanità e agli Organi di informazione.

Sono veramente onorata di poter lavorare in questo territorio così ricco di storia, cultura e tradizioni e all’emozione per il delicato compito che mi appresto a svolgere unisco parimenti una forte motivazione, convinta che la mia missione sarà esclusivamente quella di lavorare, senza risparmio alcuno di energie, per il perseguimento della legalità e della coesione sociale.

La delicata congiuntura storica in cui viviamo ci impone una profonda riflessione sulle sfide che ci attendono e, di conseguenza, sulle priorità da realizzare.

In questo contesto, il mio impegno sarà rivolto anzitutto al contrasto del crimine, al fine di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica e ad una mirata azione di prevenzione per salvaguardare l’economia legale da ogni odioso tentativo di infiltrazione da parte delle organizzazioni malavitose.

Leale collaborazione e sinergia con gli interlocutori istituzionali del territorio costituiranno le direttrici fondamentali del mio agire e con passione civile sosterrò le legittime istanze della collettività, nel solco di una consolidata vocazione protesa alla cura del bene comune.

Responsabilità ed etica professionale sono i valori in cui credo fermamente, quali indispensabili vettori per contribuire a tenere alta l’immagine avanzata dello Stato e difendere con forza i principi che hanno ispirato la nostra Costituzione.

 

  

                                                                                              Michela La Iacona

CLIMA: COLDIRETTI PUGLIA, TRIPLICANO CORMORANI IN PUGLIA PER TEMPERATURE OLTRE LA MEDIA; OGNI UCCELLO MANGIA 10KG DI PESCE AL MESE.

Con una temperatura di 2,65 gradi superiore alla media storica, valori mai registrati prima anche a dicembre, c’è l’invasione di cormorani in Puglia, gli uccelli che si cibano di pesce, più che triplicati a causa della tropicalizzazione del clima, con ripercussioni economiche gravi per i pescatori e per gli allevamenti di pesce in mare aperto. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione al clima anomalo con la finta primavera che manda la natura in tilt e fa proliferare la fauna selvatica, come i cormorani che da migratori sono diventati stanziali in Puglia con danni alla pesca negli allevamenti, in mare ed in laguna.

La presenza sempre più invasiva dei cormorani – aggiunge Coldiretti Puglia - viene segnalata dai pescatori in provincia di Bari sia a sud, tra Mola di Bari e Torre a Mare che a nord tra Giovinazzo e Bisceglie, sulla costa di Taranto, nella laguna di Varano, sulla Diga di Capaccio del Celone a Lucera e presso la palude del Lago Salso a Manfredonia, a Gallipoli e sugli oltre 400 chilometri di costa della regione.

Ogni Cormorano mangia fino a 10 chilogrammi di pesce al mese, oltre 300 grammi al giorno, lasciando tra l’altro – denuncia Coldiretti Puglia - pesci feriti nell’attività predatoria e con il rischio della diffusione di malattie e parassiti. Il numero di Cormorani svernanti è cresciuto di circa venti volte negli ultimi 25 anni – aggiunge Coldiretti Puglia - secondo un andamento parallelo e strettamente correlato alla crescita esponenziale delle popolazioni nidificanti nei paesi dell'Europa centrosettentrionale.

E’ ormai una vera e propria emergenza alla luce dei danni provocati all’attività dell’itticoltura e alla vita stessa dei pesci nei mari. L’attività predatoria dei cormorani – spiega Coldiretti Puglia - sottopone a forte stress la vita marina poiché è talmente intensa da non permettere la crescita, lo sviluppo e la riproduzione delle specie di cui si nutrono.

Non si limitano alle specie di pesce pregiate – aggiunge Coldiretti Puglia - perché mangiano anche quelle specie-foraggio che dovrebbero fungere da pasto per le prime, rendendo ancor più negativo il loro impatto sul settore ittico. Per acquacoltori e pescatori di mestiere la riduzione del pescato risulta il fattore di maggior impatto – riferisce Coldiretti Puglia - mentre per i pescatori sportivi a rischio è la riduzione degli stock ittici dovuti ad una ridotta produzione naturale.

I danni causati dai cormorani vanno ad aggiungersi agli effetti del conflitto in Ucraina, con uno scenario nelle marinerie molto grave per il caro carburanti che sta fermando i pescherecci e le barche nelle banchine e il calo dei consumi per l’inflazione che ha fatto perdere potere di acquisto alle famiglie.

In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con i cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati – denuncia Coldiretti Puglia - come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, con un danno pari ad oltre 16 milioni di euro. Gli agricoltori stanno provvedendo a recintare a proprie spese con costi considerevoli le aziende agricole per difendersi dai cinghiali che distruggono strutture e produzioni. Si tratta di una situazione insostenibile – conclude la Coldiretti regionale - che sta provocando l'abbandono delle aree interne, con problemi sociali, economici e ambientali.

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BENZINA: COLDIRETTI PUGLIA, CARO PREZZI A VALANGA SU 88% SPESA; STANGATA DA 1,1MLD EURO SU FAMIGLIE PUGLIESI.

In un Paese come l’Italia dove l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori che già nel 2022 hanno speso in Puglia oltre 500 euro in più a famiglia per la spesa alimentare. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento all’avvio del monitoraggio della Guardia di Finanza contro anomalie e speculazioni sui prezzi alla pompa.  

Salirà a 1,1 miliardo di euro la stangata a tavola per le famiglie pugliesi – denuncia Coldiretti Puglia - a causa dell’inflazione mai così alta dagli anni 80 e dall’esplosivo aumento dei costi energetici, trainato dall’esplosione dei costi del carburante e dalle bollette del gas, con i rincari della spesa alimentare che costeranno alle famiglie pugliesi oltre 680 euro in più nel 2023.

A subire le conseguenze dei rincari – sottolinea la Coldiretti regionale – è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura.  Un effetto preoccupante – continua la Coldiretti - dopo che l’impennata dell’inflazione ha già pesato sul carrello delle famiglie a causa proprio dei rincari energetici e della dipendenza dall’estero, in un contesto di aumento dei costi dovuto alla guerra in Ucraina che fa soffrire l’intera filiera, dai campi alle tavole.

Se il caro prezzi pesa sul carrello della spesa dei consumatori più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo, secondo analisi Coldiretti su dati Crea.  La produzione agricola e quella alimentare sono infatti particolarmente sensibili all’andamento delle quotazioni poiché assorbono in Puglia oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali, secondo l’analisi della Coldiretti Puglia sulla base dei dati Enea.

A pesare sono anche i ritardi infrastrutturali dell’Italia dove il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro) secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.

In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante per sostenere la competitività delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo, conclude Coldiretti che chiede di aggiungere risorse al bando sulla logistica agroalimentare del PNRR andando a sostenere tutti i progetti presentati che arrivano a circa 1,5 miliardi di euro di investimenti tra risorse private e pubbliche.

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Mesagne. Storia di ordinaria follia tra strombazzamenti e imprecrazioni. "Solo 1 minuto", dicono, gli incuranti lasciano l'auto fuori posto o parcheggiata in maniera selvaggia tanto da bloccare il traffico. Nella foto un autobus di linea fermo ad aspettare che i proprietari dei mezzi facciano i loro comodi e li spostino. Succede anche questo nella città propriettata a essere un esempio di civiltà. 

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Epidemia COVID-19

Bollettino Epidemiologico
Regione Puglia

Dati del giorno: 09 gennaio 2023

430
Nuovi casi
4.586
Test giornalieri
1
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 139
Provincia di Bat: 36
Provincia di Brindisi: 45
Provincia di Foggia: 50
Provincia di Lecce: 106
Provincia di Taranto: 52
Residenti fuori regione: 2
Provincia in definizione: 0
18.843
Persone attualmente positive
253
Persone ricoverate in area non critica
16
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.608.768
Casi totali
13.546.924
Test eseguiti
1.580.460
Persone guarite
9.465
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 514.679
Provincia di Bat: 134.956
Provincia di Brindisi: 153.991
Provincia di Foggia: 224.158
Provincia di Lecce: 341.999
Provincia di Taranto: 216.674
Residenti fuori regione: 16.956
Provincia in definizione: 5.355