arrestati nell'ambito dell'operazione Die-Hard, con un'assoluzione di Tobia Parisi, recentemente arrestato perché ritenuto capo emergente della Scu su Brindisi. I giudici hanno deciso un'assoluzione parziale, quella di Ivan Carriero, condannato a 5 anni per il resto, e una riduzione di pena dovuta alla riqualificazione in truffa dell'accusa di estorsione per Giuseppe Stranieri, che dovrà scontare invece tre anni e sei mesi. Inoltre, è stata ridotta di un anno la pena inflitta al collaboratore Ercole Penna e di un mese a Francesco Gravina senior, alias Chicco Pizzaleo. Per Stano, è stato deciso il non doversi procedere per morte dello stesso. Tobia Parisi, nuovamente destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere lo scorso 23 febbraio, nell'ambito di un'altra operazione condotta dalla Squadra Mobile, è difeso dall'avvocato Giancarlo Camassa. Con Carriero rispondeva di una estorsione in danno dell'imprenditore mesagnese Luigi Devicienti, successivamente arrestato. In primo grado le pene decise furono le seguenti: per Vito Stano 15 anni e 9 mesi; Francesco Gravina 12 anni e 6 mesi; Ivan Carriero 7 anni, Vincenzo Solazzo 11 anni e 6 mesi, Giuseppe Stranieri 5 anni; per Danilo Calò 1 anno; assolto per non aver commesso il fatto Massimo Taurisano Pulli. Fu condannato a 7 anni e 6 mesi Tobia Parisi e assolto per non aver commesso il fatto Vincenzo Accolli; 4 anni al collaboratore Ercole Penna. Il processo è scaturito da un'inchiesta coordinata dal pm della Dda di Lecce, Alberto Santacatterina. Gli imputati erano accusati di aver compiuto estorsioni ai danni di imprenditori nel brindisino, prevalentemente nella città di Mesagne. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Rosanna Saracino, Marcello Falcone, Pasquale Annicchiarico, Davide Di Giuseppe, Ladislao Massari. Il Comune di Mesagne si è costituito parte civile. (Articolo completo su Nuovo Quotidiano di Puglia)
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