Mesagne. Imprenditori non denunciano il racket

Marzo 25, 2016 2318

antiracket 2016"A Mesagne vi sono poche richieste di aiuto da parte di imprenditori vessati dal racket.

Questo non significa che la situazione è calma". A denunciarlo è Fabio Marini, presidente dell'antiracket mesagnese "Legalità & sicurezza" durante un incontro svolto con il sindaco Molfetta e il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Semeraro. Al termine dell'incontro è stato stabilito di siglare un protocollo di intesa tra Comune e associazione per intensificare i percorsi di legalità. Marini, durante l'incontro, ha illustrato al sindaco come l’associazione mesagnese sia diventata punto di riferimento del territorio provinciale. Anche se fino ad ora non sono state moltissime le richieste d’aiuto ricevute da imprenditori o cittadini mesagnesi vittime di racket o usura si percepisce in questi anni una diversa consapevolezza nella città che ad oggi è, nella sua maggioranza, città della legalità. «Il fatto che non giungano a noi poche richieste d’aiuto non significa affatto che questi episodi non esistano – ha chiarito Marini - anzi, può essere il segnale che bisogna essere ancora più presenti e far sentire alle vittime che esistono modalità di denuncia che non li sovraespone e che possono contare su realtà come la nostra». Marini ha spiegato come l’associazione vive dell’entusiasmo dei suoi soci, della loro esperienza nei vari settori produttivi e della vita civile e «in alcuni casi anche di drammatici episodi criminali subiti da alcuni di loro, me compreso». Tuttavia, il coordinatore della “Legalità e Sicurezza” ha auspicato un più forte raccordo con l’Amministrazione comunale per attivare iniziative significative che siano di reale aiuto alle possibili vittime di racket ed usura e aiutino a “non sentirsi soli” educando le nuove generazioni ai temi sempre attuali della lotta all’illegalità». Il sindaco, da parte sua, ha incoraggiato l’associazione a continuare la sua importante opera di presidio di legalità nelle città e nel territorio: «In questi primi mesi come Amministrazione comunale abbiamo incontrato più volte, partendo da episodi contingenti, le forze dell’ordine e le varie realtà che si occupano di percorsi di legalità. Emerge chiaro che non è più la Mesagne degli anni Ottanta e Novanta – ha osservato il primo cittadino – la testa del mostro è oramai divelta. Questo – ha proseguito - non significa che gli episodi di microcriminalità, il mancato sviluppo economico, la mancanza di lavoro, la difficoltà per i piccoli imprenditori di sostenere la propria attività non siano aspetti da attenzionare, grazie ai quali la criminalità si insinua in forme sempre più subdole e meno evidenti e quindi più difficili da individuare». Il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Semeraro, ha invece posto l’attenzione sull’osservatorio della legalità: «Sarà riattivato a breve – ha detto - non appena ci giungerà risposta delle ultime associazioni e prevederà un nucleo più snello e pratico per evitare che l’iniziativa si areni dopo i primi mesi, come avvenuto in passato, e programmare interventi concreti in breve tempo».