Redazione
COLDIRETT PUGLIA, CAOS CONTRATTI PER OLTRE 170MILA STAGIONALI
LAVORO: COLDIRETT PUGLIA, CAOS CONTRATTI PER OLTRE 170MILA STAGIONALI IN PUGLIA, PROBLEMI E RITARDI PER ATTIVITA’ NELLE CAMPAGNE.
Con la radicale revisione degli obblighi dei datori di lavoro sull’informazione ai dipendenti in occasione dell’assunzione si rischia il caos negli uffici e ritardi nell’impiego anche in Puglia di oltre 170mila lavoratori stagionali, italiani e stranieri, che operano nelle campagne in un momento delicato in cui i raccolti, dai cereali alla vendemmia, dalla frutta alla verdura, sono stati già decimati dalla siccità e dal caldo con danni per oltre 200 milioni di euro. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti anche Puglia, con il presidente nazionale Ettore Prandini che ha scritto al Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli e al Ministro per il Lavoro e Politiche Sociali Andrea Orlando in riferimento alla modifica delle norme sulle assunzioni che amplia, nell’immediato e a dismisura, le informazioni cartacee da trasmettere arrivando quasi a dover riprodurre l’intero contratto collettivo, quando prima bastava consegnare al lavoratore la comunicazione on line con risparmio di carta, tempo, spese e problemi.
Purtroppo – afferma la Coldiretti Puglia – si tratta di una modifica che complica e rallenta proprio nell’imminenza delle grandi campagne di raccolta, come l’uva da tavola il lavoro delle aziende già peraltro alle prese con il balzo dei costi per materie prime ed energia per la guerra in Ucraina e con i cambiamenti climatici che, fra caldo africano siccità e grandine, stanno devastando le produzioni agricole con cali drammatici in Puglia del 45% per i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 35-40% per il grano duro per la pasta, di oltre il 15% della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, del 20% delle cozze, del 35% della produzione di miele e del 20% del pomodoro con gli agricoltori che hanno dovuto dire addio quest’anno in Puglia a 1 bottiglia di passata di pomodoro su 5.
Il caos sui contratti rischia di causare ulteriori perdite sulle produzioni agricole sopravvissute a una siccità che non si ricordava da decenni. Quello di cui invece avrebbe bisogno il sistema agricolo – conclude Coldiretti – sono misure concrete per ridurre, e non aumentare, la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro.
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Mesagne. Dal "De Lellis" le ambulanze escono senza medico
Mesagne. Dal "De Lellis" le ambulanze escono senza medico. Carenza di medici presso il Punto di primo intervento territoriale e postazione del 118 di Mesagne, dove nel pomeriggio di mercoledì non c’era nessun medico in servizio. Le ambulanze sono uscite senza medico a bordo. Eppure è scientificamente dimostrato che la presenza del medico sulle ambulanze favorisce le chance di sopravvivenza dei feriti gravi. La speranza è che in questi casi non accadano situazioni di particolare gravità. La presenza dei medici presso gli ambulatori del Ppit decongestiona, di fatto, i codici bianchi che, altrimenti, si riverserebbero sull’ospedale “Perrino” di Brindisi intasandolo. Una situazione che va ripetendosi in maniera altalenante già da diverso tempo. A questo bisogna aggiungere la richiesta di medici di essere spostati dal 118 in altri servizi dell’Asl Br1 come, ad esempio, il servizio di guardia medica. Una situazione di chiara precarietà locale che ha fatto muovere, realmente o solo a parole giusto per dare una risposta, il mondo politico locale che ha chiesto chiarimenti in Regione sulla situazione del Ppit e 118 di Mesagne.
Solo alcuni giorni fa si è svolto in Regione un tavolo tecnico cui erano presenti le maggiori organizzazioni sindacali e l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese. Tra le varie ipotesi di intervento che la Regione sta valutando c’è il richiamo in servizio di medici andati in pensione e che appartengono alle branche emergenziali. «Puntiamo ad incentivare la collaborazione dei medici di specialità equipollente nei pronto soccorso aumentando la quota retributiva. Inoltre – ha dichiarato l’assessore Palese – appena verrà pubblicato il decreto legge 73 approvato in senato, partiremo con gli avvisi pubblici per l’assunzione a tempo determinato dei medici in pensione. Crediamo e auspichiamo nella comprensione e nell’aiuto dei colleghi a riposo, come già avvenuto in pieno stato pandemico, per dare respiro ai medici dei reparti d’urgenza».
Ma c’è un’altra novità per i medici “furbetti”, situazione già verificatasi a Mesagne, che hanno chiesto la “traslazione” ad altro servizio. La Regione Puglia, infatti, sta valutando di riconsiderare il dispositivo regionale 66 del 2018 che prevede l’allocazione di sedi di guardia medica nelle adiacenze dei Pronto soccorso, a supporto dell’attività della rete ospedaliera. E nel nosocomio mesagnese la sede della guardia medica è nello stesso stabile. Ragion per cui i medici di base che svolgono il servizio di guardia medica, se opportunamente convenzionati con l’ordine dei medici, potrebbero intervenire professionalmente, secondo la Regione, nei due servizi emergenziali territoriali. Facile a dirsi difficile a realizzarsi poiché se i medici sono fuori per servizio domiciliare del malato non possono intervenire sulle postazioni territoriali. E viceversa.
Mesagne. Dal "De Lellis" le ambulanze escono senza medico.
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La denuncia. Nella Cittadella di Mesagne ricarica elettrica gratuita (Guarda il video)
Situazioni anomale, di cui alcune che superano la linea del perimetro della legalità, sulla Cittadella della ricerca di Mesagne la cui struttura è di proprietà della provincia di Brindisi. Da diversi mesi, infatti, c’è una circostanza anomala che è stata notata e denunciata: una postazione di ricarica elettrica abusiva, promiscua, cui fanno riferimento alcuni automobilisti proprietari di auto elettriche. Il tutto, sembra, gratuitamente. O meglio a carico della provincia di Brindisi.
Quindi degli automobilisti “intelligenti” fanno rifornimento alla propria autovettura senza pagare un euro. Non è tutto poiché l’abbandono e l’insicurezza la fa da padrona in questa struttura che ospita decine di aziende private e pubbliche. Il patrimonio arboreo presente all’interno dell’area mostra le sue gravi lacune con alberi secchi, tronchi caduti e lasciati lì a marcire, erbaccia un po' dappertutto. Viali bisognevoli di manutenzione così come diverse strutture murarie. E poi ci sono manufatti in ferro, inutilizzati da anni, veri monumenti dei tempi che furono, presenti un po' dappertutto. Per non parlare di un servizio di controllo e guardiania del tutto inesistente.
Chiunque può entrare dentro senza nessun controllo, di giorno come di notte. La situazione è stata esposta al presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, che ha messo nella sua agenda un sopralluogo da effettuarsi nei prossimi giorni. Magari in compagnia della polizia locale provinciale deputata per legge, tra l’altro, al controllo e sicurezza dei luoghi dell’ente. Intanto, nella home page del sito della Cittadella della ricerca è scritto: “La Provincia di Brindisi è proprietaria del “Comprensorio” Cittadella della Ricerca di Brindisi, nel quale operano e si concentrano enti e laboratori di ricerca, pubblici e privati, imprese, università, enti di formazione. L'obiettivo della Provincia è quello di garantire la crescita del “Comprensorio” in funzione dello sviluppo economico e sociale del territorio”. Nello stesso sito istituzionale è assicurato che “Il “Comprensorio” della Cittadella della Ricerca è una città tecnologica dotata di ampi spazi, verdi e solari, di strade percorribili a piedi, con viottoli pedonali, ed in automobile, con ampi parcheggi, e di edifici architettonicamente meritevoli di attenzione”. Questo solo alcuni anni fa, oggi l’abbandono di molte strutture, la mancanza di manutenzione e controllo la fa da padrone.
La denuncia. Nella Cittadella di Mesagne ricarica elettrica gratuita.
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SpiCgil. Ciclo vaccinale e sanzioni per gli inadempienti
Ciclo vaccinale e sanzioni per gli inadempienti, Almiento (Spi): «Scarsa comunicazione, per gli anziani oltre al danno, la beffa». In queste settimane stanno piovendo decine di sanzioni da parte dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione nei confronti dei cittadini che non hanno adempiuto al ciclo vaccinale primario. Le sanzioni sono emesse dal Ministero della Salute ai sensi dell'articolo 4-sexies, comma 4, del D.L. 44/ 2021, convertito con modificazioni, dalla Legge 76/2021.
Cento euro. A tanto ammonta la sanzione che in questi giorni anche tanti cittadini, e tanti anziani in particolare, della nostra provincia si stanno vedendo recapitare per motivi diversi riferiti all’obbligo vaccinale: per non aver rispettato una data di prenotazione anche se si è fatta comunque la dose di vaccino, se non si è completato o non ci si è sottoposti al ciclo vaccinale. Una sanzione quanto meno discutibile nel caso di persone anziane, non solo sul fronte dell'esborso economico.
Colpisce, infatti, che con molta solerzia, a distanza di pochi mesi dall'entrata in vigore dell’art. 4-quater( alla data del 25 marzo 2022), senza che vi sia stata una adeguata campagna di informazione dell’estensione dell'obbligo di vaccinazione per tutti gli ultracinquantenni, stanno arrivando gli avvisi di sanzione. Vaccinarsi non era una libera scelta ma un vero e proprio obbligo non solo per lavoratrici e lavoratori ma per tutti gli ultracinquantenni. Ma le persone – e gli anziani in particolare - lo apprendono solo adesso con l'arrivo della sanzione. Bisognerebbe chiedersi, a questo punto, in quale misura tutta questa fascia di popolazione sia stata realmente avvisata e tutelata nel suo diritto all'informazione su tale obbligo.
Ora si dice che dovrebbe essere il medico curante a certificare l'impossibilità a vaccinarsi in caso di patologie, o anche per situazioni temporanee di impossibilità a fare un richiamo perché hanno dovuto fare interventi delicati, ma che tipo di rete d’informazione ha funzionato dopo il 25 marzo 2022 a tutela di tutti questi cittadini da parte di Ministero della Salute, Asl competenti e medici di medicina generale considerato che l’obbligo è passato sottotraccia?
Come Spi Cgil Brindisi sosteniamo che le persone debbano essere sempre assistite. E soprattutto preventivamente sul fronte della informazione e della protezione e non solo espressamente per l’ammenda. Questi cittadini avevano il diritto di sapere che qualora avessero rifiutato di vaccinarsi – per qualsiasi motivo personale – avrebbero dovuto certificarlo o incorrere nella sanzione.
Un atteggiamento che stride profondamente con tante altre situazioni di fronte a cui da parte del Ministero della Salute non si agisce con la stessa solerzia. Come quando ad esempio occorre garantire il bisogno di cura ai cittadini che si recano ai Centri unici di prenotazione (Cup) e si ritrovano di fronte all'amara realtà per cui, alla richiesta di una determinata prestazione sanitaria, la risposta è che le agende sono chiuse. Oppure non vengono rispettati i tempi entro cui deve essere garantita la prestazione in base al codice che viene indicato dal medico curante.
«Vorrei esprimere tutta la mia amarezza – dice Michela Almiento segretaria dello Spi Cgil di Brindisi – perché i cittadini anziani, e in questo caso i più fragili, non sono realmente tutelati. C'è uno Stato sanzionatore, ma non c'è uno Stato garante. Nessun cittadino anziano viene messo realmente in condizione di poter vivere al meglio e in serenità la propria condizione. In questi giorni ai nostri sportelli stiamo accogliendo decine di persone che hanno ricevuto l’avviso di ammenda. Oltretutto nel caso in cui comunque si è ottemperato all’obbligo vaccinale, che le ASL hanno registrato, perché costringere queste persone a dimostrarlo? Inoltre non ci si preoccupa delle condizioni economiche di tanti nostri anziani. Perché, se parliamo di un anziano con una pensione minima, una multa di 100 euro su un reddito da 500, diventa davvero pesante da sostenere. Bisognerebbe magari accertarsi prima di cosa sia accaduto inviando gli elenchi al medico curante che dovrebbe conoscere e certificare le condizioni di salute dei propri assistiti. Come Spi Cgil saremo accanto ai nostri pensionati per assisterli nel cercare di evitare che oltre al danno (l'essere loro malgrado malati) si aggiunga la beffa della sanzione».
Michela Almiento
Segretaria Generale
SPI Cgil Brindisi
Lotto, in Puglia vinti oltre 76mila euro
Puglia protagonista del Lotto con vincite per oltre 76mila euro: la più alta dell'ultimo concorso, come riporta Agipronews, è stata centrata a Monopoli, in provincia di Bari, dove un fortunato giocatore ha indovinato sei ambi, quattro terni e una quaterna sulla ruota di Napoli, conquistando oltre 62mila euro. A Oria, in provincia di Brindisi, sono stati vinti altri 14mila euro. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito 7,5 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 630 milioni dall'inizio dell'anno.
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Covid - 19. Oggi sono complessivamente 2.729 i casi positivi in Puglia di cui 308 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 05 agosto 2022
Dati complessivi
Inaugurazione degli immobili comunali presso l’ex Scuola Media “Marconi”, stasera la consegna delle chiavi. Stasera alle 20, presso l’ex scuola Media Marconi a Mesagne, si svolgerà la cerimonia di inaugurazione degli immobili alle associazioni del territorio che, a seguito di avviso pubblico indetto dall’Amministrazione Comunale, sono risultate assegnatarie dei locali presenti all'interno dell’ex istituto scolastico.
Le associazioni sono: “I segni di Teti", “Italiabile”, “Opera Prima” e “RicreAzione”, “Note del Pentagramma” – Banda giovanile e majorettes e “Parsifal APS”. Nell’occasione la Banda e il Coro, guidati dai maestri Andrea Crastolla e Carlo Pezzolla, terranno una breve esibizione . All’iniziativa interverrà il sindaco della città di Mesagne, Antonio Matarrelli. L’appuntamento è aperto al pubblico.
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COLDIRETTI PUGLIA, IN DL AIUTI BIS 200 MLN PER CALAMITÀ E CREDITO D’IMPOSTA SU GASOLIO AGRICOLO
Con 200 milioni di euro nel fondo di solidarietà nazionale arrivano le prime risorse per aiutare le aziende agricole contro gli effetti della siccità, mentre per il caro carburanti è importante l’estensione del credito d’imposta sull’acquisto di gasolio per i trattori e degli altri macchinari necessari al lavoro in campi e stalle e alle barche per la pesca per garantire le produzione agroalimentare in un momento difficile per l’agricoltura pugliese, stretta fra i danni dei cambiamenti climatici e gli effetti della guerra in Ucraina su materie prime ed energia. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in merito alle decisioni adottate in consiglio dei Ministri con l’approvazione delle misure del Decreto Legge Aiuti Bis che rappresenta un altro importante intervento del Governo Draghi per il sostegno a imprese e famiglie.
Significative le misure destinate al sostegno delle imprese agricole richieste da Coldiretti, nel corso dell'ultima Assemblea nazionale il 28 luglio scorso e che sono state accolte dal Governo. In particolare – spiega Coldiretti - è di grande rilievo la previsione di un ulteriore credito di imposta per il terzo trimestre 2022 per gli acquisti di carburante effettuati dalle imprese agricole e della pesca. Tale credito – continua Coldiretti - era stato già riconosciuto alle imprese agricole per il primo trimestre 2022 e a quelle della pesca per il primo e secondo trimestre 2022.
Altrettanto importante – sottolinea Coldiretti regionale - è l'aumento pari a 200 milioni di euro del Fondo di solidarietà nazionale per indennizzare le imprese agricole che hanno subito danni dalla siccità eccezionale verificatasi a partire dal mese di marzo 2022 e che non beneficiavano, al verificarsi dell’evento dannoso, della relativa copertura assicurativa.
A causa della siccità i campi sono allo stremo in Puglia e hanno già perso in media il 30% delle produzioni dalla frutta al grano, dal foraggio per alimentare gli animali al latte, fino alle olive e alle cozze, con gli effetti anche sull’annata prossima, mentre gli invasi registrano un calo progressivo dell’acqua. Ma ci sono anche aree dove l’acqua non arriva e gli agricoltori sono costretti ad abbandonare le colture, dopo i costi stellari sostenuti. Cali del 45% per i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 35-40% per il grano duro per la pasta, di oltre il 15% della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, del 20% delle cozze e del 35% della produzione di miele.
Gli agricoltori hanno dovuto dire addio quest’anno in Puglia a 1 bottiglia di passata di pomodoro su 5 con l’esplosione dei costi di produzione che hanno tagliato le semine, la siccità e le temperature roventi che hanno ridotto del 20% - aggiunge Coldiretti Puglia - il raccolto del pomodoro da salsa destinato a polpe, passate, sughi e concentrato, con l’aggravante che la chiusura della galleria di Solofra in Campania inibisce l’accesso dei mezzi pesanti in Puglia per il ritiro del prodotto con l’aggravio di tempi e costi per i trasporti. Ma ci sono anche aree dove l’acqua non arriva e gli agricoltori sono costretti – denuncia Coldiretti Puglia – ad abbandonare le colture, dopo i costi stellari, causati dalla ripercussione della guerra in Ucraina, sostenuti per arare i terreni, seminare e far crescere ortaggi e frutta, perché non possono irrigare.
La siccità grave e perdurante sta costringendo gli agricoltori all’irrigazione di soccorso con costi altissimi per il caro gasolio – spiega Coldiretti Puglia - per tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi di acqua con le autobotti, anche per abbeverare gli animali nelle stalle, con i pozzi artesiani che stanno franando, mentre altri pozzi a falda superficiale, stanno scomparendo, si stanno prosciugando.
Le alte temperature e l'assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni – evidenzia Coldiretti regionale - favorendo l'innesco degli incendi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati a causa della chiusura delle aziende agricole che non possano più svolgere una funzione di controllo e monitoraggio per intervenire tempestivamente.
Per questo Coldiretti Puglia ha chiesto al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di dichiarare lo stato d’emergenza in Puglia, stretta nella morsa della siccità grave ed emergenziale, con temperature altissime già da maggio e improvvisi nubifragi, grandinate e trombe d’aria, con interventi immediati ma anche di programmazione in modo da conservare l’acqua quando ci sono eventi temporaleschi e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.
Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – denuncia Coldiretti Puglia – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante.
La siccità e gli eventi estremi si aggiungono al caro gasolio e la rialzo esponenziale dei costi di produzione, con il risultato che – sottolinea la Coldiretti Puglia – più di 1 impresa agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo le elaborazioni del Crea. Sui campi – continua la Coldiretti regionale – pesano rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari: si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio, a cui si aggiungono rincari di oltre il 30% per il vetro, del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.
Una situazione sulla quale pesa in maniera determinante la mancanza di una rete di invasi capace di trattenere l’acqua della pioggia. Ogni anno, secondo Coldiretti, l’Italia perde 500mila metri cubi di acqua al minuto che potrebbero invece garantire una riserva idrica a cui attingere nei momenti di siccità, con oltre il 57% della Puglia che è a rischio desertificazione.
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LA FP CGIL BR CHIEDE ALLA ASL UN PROTOCOLLO DI INTESA SULLA GRAVE CARENZA DI ORGANICO
La grave carenza di personale medico e sanitario nella nostra provincia acuita a seguito dell’emergenza COVID comporta il reiterarsi di situazioni che mettono a repentaglio l’incolumità fisica di pazienti e dipendenti.
La FP CGIL BR ha chiesto, pertanto, alla ASL BR una urgente convocazione delle parti sociali al fine di definire un protocollo di intesa che con il necessario coinvolgimento della Regione Puglia programmi nel breve e lungo termine interventifinalizzati a bilanciare il diritto alla salute dei cittadini con la tutela e i diritti del personale sanitario dipendente.
Tanto alla stregua di quanto già avvenuto in altri territori della Regione Puglia nella consapevolezza che solo il dialogo e il contributo costruttivo con le parti sociali possa essere dirimente rispetto alla situazione di grave criticità in atto nel settore sanitario.
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Enpa pubblica l’indagine “In vacanza con gli animali”
Enpa pubblica l’indagine “In vacanza con gli animali” e ricorda in un vademecum cosa fare prima di partire per evitare brutte sorprese. La scorsa estate un italiano su 4 ha avuto problemi con le strutture di accoglienza.
Si avvicina il periodo clou per ferie degli italiani e dal momento che il 37,7% degli italiani ha in famiglia almeno un animale domestico (Eurispes), e che nel nostro Paese risultano microchippati 13.209.745 cani e 956.308 gatti (aggiornato a febbraio 2022), sicuramente in tanti in queste ore saranno alle prese con la gestione dei propri pet. L’Ente Nazionale Protezione Animali ha realizzato l’indagine “In vacanza con gli animali” per capire le maggiori difficoltà incontrate la scorsa estate e ripartire da qui per affrontarle al meglio quest’anno. E’ emerso che il 78,5% dei proprietari di animali italiani ha deciso di portare il proprio amico a quattro zampe con sé mentre il 21,5% ha preferito lasciarlo a casa. Perché? Se il 43,2% non ha voluto sottoporre allo stress del viaggio il proprio animale, ben il 21,9% ha avuto problemi con strutture che non accettavano pet o ponevano molte limitazioni. Anche per questo è davvero importante informarsi prima di partire nel dettaglio sui servizi offerti. Non indifferente anche il fattore costi. Il 32% dei proprietari di animali intervistati da Enpa ha affermato di avere speso circa 137 euro in più per portare il proprio pet in vacanza. Come? Il 41% per il costo del soggiorno, il 37% per le spese di pulizia extra, il 15% per i mezzi di trasporto scelti e il 7% per le spese di disinfestazione. Le spese ci sono anche per chi sceglie di lasciare il proprio amico a 4 zampe a casa anche se la maggior parte a scelto di lasciarlo con i parenti (59,5%), il 16,7% ad amici, il 14% con un pet sitter mentre il 9,3% in pensione.
“Sono tantissime – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – le segnalazioni che ci arrivano da persone che si trovano in difficoltà durante le vacanze e non sanno come fare. A volte, ad esempio, le strutture che accettano magari gli animali in camera non permettono loro di usufruire degli spazi comuni. In altri casi, a fronte di strutture molto accoglienti, si trovano invece politiche dei comuni molto restrittive. La scorsa estate siamo intervenuti più volte, trovando anche accordi con i sindaci, per risolvere situazioni paradossali: vai in vacanza con il tuo cane, spendi 137 euro in più per portarlo e poi non puoi fare neanche una passeggiata sul lungomare insieme a lui. L’indagine che abbiamo fatto nasce proprio dall'esigenza di capire come è andata durante le scorse vacanze per capire come migliorare la vita dei proprietari di animali in vacanza”.
VADEMECUM ENPA, TUTTO QUELLO A CUI DEVI PENSARE PRIMA DI PARTIRE SE HAI UN ANIMALE
Siete una famiglia e sicuramente conoscete bene la vostra personalità familiare e soprattutto siete in grado di giudicare se il luogo che avete scelto per le vacanze può rappresentare un disagio per il vostro pet ( affollamenti, rumori, caldo etc). Avete deciso di partire tutti insieme? Allora non dimenticatevi di informarvi su:
- regolamento dell’albergo che avete scelto. Non esitate ad esporre le esigenze per il vostro cane o gatto, le strutture pet friendly sono ben disponibili ad incrementare il benessere del vostro soggiorno. Ad esempio il cane ha paura dell’ascensore, se hanno un copriletto. Domandate se il cane può venire in sala ristorante o se ci sono aree dove non può entrare, chiedete anche se è presente un’area recintata dove poterlo lasciare libero.
-Se andate in un campeggio informatevi sulla possibilità di scegliere una piazzola all’ombra e vicino a degli alberi.
-al mare fare attenzione! Informatevi sempre su come è attrezzata la spiaggia per arrivare all’area a voi riservata. Ci sono punti d’ombra? Passatoie? Non sottovalutate i rischi del colpo di calore e delle ustioni. Gli animali dipendono da noi , dobbiamo esser responsabili e consapevoli. Verificate i regolamenti definiti dalla capitaneria di Porto per l’accesso in spiaggia o ricercate le spiagge per cani.
MEZZI DI TRASPORTO
Se viaggiate in treno il vostro pet avrà il suo posto riservato- Non dimenticate di portare con voi la museruola: è obbligatoria sui mezzi pubblici.
Informatevi sulle durate delle soste per far scendere il cane e permettergli di fare due passi.
Se viaggiate in aereo verificate bene con la compagnia che avete scelto le condizioni di viaggio. Nella maggior parte dei casi, fino a 8 kg il pet viaggia con noi in cabina, sopra viene messo in stiva. Informatevi bene prima
In nave i pet possono stare sul ponte ed in cabina senza alcun problema ma informatevi sempre prima sul regolamento.
In auto è fondamentale la sicurezza per cui il pet deve viaggiare in un trasportino idoneo (deve potersi sdraiare alzare e girare comodamente) o legato alla cintura di sicurezza. Non tenete i finestrini abbassati se il cane ha il vizio di sporgere la testa, anche se può sembrare divertente e piacevole rischiate invece di procurare un otite o problemi agli occhi al vostro cane.
In auto verificate sempre la temperatura dell’abitacolo NON lasciatelo mai solo e con porte e finestrini chiusi. Neanche per pochi minuti!
I pet possono scendere e venire con voi in autogrill. Se volete esser più tranquilli cercate le aree di servizio con il dog park per poterlo lasciare libero in vostra presenza
COSA PORTARE CON NOI
Documenti: il certificato di iscrizione all'anagrafe canina, il libretto sanitario e, per chi va all'estero, anche il passaporto, aggiornato con tutte le vaccinazioni obbligatorie.
Andate dal vostro medico veterinario di fiducia per controllare che il microchip sia leggibile e chiedere gli ultimi consigli prima della partenza.
Ricordatevi di effettuare tutte le prevenzioni della stagione per proteggere il vostro pet da parassiti interni ed esterni
Guinzaglio, collare con medaglietta e/o pettorina: andremo in posti da esplorare per questo diamo un occhio alla sicurezza degli strumenti che regolarmente utilizziamo
Verificate il corretto funzionamento delle fibbie e dei moschettoni.
Verificate che si legga bene il nome ed il numero di telefono sulla medaglietta per rintracciarvi.
Portate tre ciotole: una per il cibo una per l’acqua ed una portabile, in modo tale da portare quest'ultima sempre con noi.
Museruola: chi ha un cane deve avere sempre con sé una museruola, in alcuni spazi pubblici è obbligatorio dimostrare di averla a portata di mano o addirittura fargliela indossare.
Cibo: i cambiamenti sono uno stress non cambiate alimentazione
Copertina o materassino per far sentire il vostro amico come a casa, aiutandolo a trovare presto adattamento e sicurezza
Giochi; portarne alcuni tra i suoi preferiti servirà ad intrattenerlo durante tutta la vacanza.
Sacchetti igienici biodegradabili e borraccia. E’ atto di tutela verso tutti ricordarsi di raccogliere gli escrementi e lavare dove eventualmente hanno fatto pipì. A tal proposito vi suggeriamo di verificare il regolamento benessere animale comunale per evitare sorprese nella quotidianità.
Medicinali ed emergenze:
Farmaci e Kit di pronto soccorso da viaggio: tra cui antiparassitari, antiemetici, antidiarroici, stick o farmaci per le punture di insetto, forbici, garze e disinfettante.
Numeri utili: come quello del veterinario di fiducia ed i contatti di uno nel luogo di villeggiatura.
PER I PET CHE RESTANO A CASA
Come scegliere dove lasciare il nostro pet? Ricordiamoci che sono individui sociali per cui amano il gruppo sociale quindi la prima scelta è sicuramente la famiglia. Nel caso non fosse possibile rimangono a nostra disposizione le strutture professionali. In questo caso dovete fare un inserimento per permettere al cane o al gatto di conoscere il luogo e le persone. Ogni professionista usa una propria routine, accordatevi insieme per fare passeggiate, esplorare il nuovo posto e lasciarlo qualche ora per poi andarlo a riprendere. Nel momento del distacco lasciate sempre la sua valigia con numeri utili, copertina e gioco preferito.
Una buona struttura richiede le vaccinazioni e certificato di sana salute, i luoghi di contenzione sono fatti con superfici lavabili e riparati da intemperie atmosferiche, sono presenti aree sicure recintate per evitare fughe ed è presente un medico veterinario che controlla lo stato di salute degli ospiti, nei servizi offre almeno tre uscite in base alla personalità del cane valuterà se farla in gruppo o singola, se andare a fare attività esplorative o di spalsh in acqua.
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