Redazione
Taurino (ConfimpreseItalia): “Proroga al 30 settembre dei dehors, una vittoria del salentino Marti”
Si è concluso con successo il primo corso di informatica di base "NON È MAI TROPPO TARDI" tenutosi presso la sezione Economica dell'Epifanio Ferdinando di Mesagne.
Il progetto "NON È MAI TROPPO TARDI", sottoscritto dall'IISS "Epifanio Ferdinando" di Mesagne, la Camera del Lavoro CGIL di Mesagne la FLC CGIL, e con la collaborazione attiva dello SPI CGIL, nasce e si attua con la certezza che la realizzazione di attività formative rivolte alle persone adulte e anziane fa in modo da favorire processi di crescita utili all'intera comunità cittadina.
Con questa finalità, il progetto "NON È MAI TROPPO TARDI" prevede la realizzazione di specifici percorsi di alfabetizzazione informatica e tecnologica dedicati alle persone adulte e anziane ed ha come scopo di avvicinarli all’uso del computer a partire dall’ a b c, dall’accensione alla navigazione in Internet, all’uso della posta elettronica e dei social network.
Durante le lezioni sono state presentate le varie periferiche collegabili al pc, (fotocamera, scanner ecc…) per aiutare i partecipanti a familiarizzare con le nuove tecnologie della comunicazione (telefonia mobile, televisione digitale terrestre, i Pod, ecc…).
Utile e costruttivo è stato l'aiuto che le alunne Aurora e Martina, trasformatesi in docenti hanno dato alla professoressa ANDRIOLA.
Il corso si è concluso con la consegna degli attestati di partecipazione alla presenza della dirigenza della CGIL.
Visto il buon esito di questa prima sessione, la scuola e il sindacato continueranno ad offrire questo servizio al territorio.
Gli interessati possono chiedere informazioni al seguente indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., direttamente presso la sede della Camera del Lavoro di Mesagne o telefonando allo 0831 771320.
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Il Sindacato Cobas, che giorni addietro aveva formalizzato una richiesta di incontro urgente con il Sindaco di Brindisi e il Sindaco di San Vito dei Normanni, è ancora in attesa di ricevere una loro convocazione.
Il garbo “istituzionale” avrebbe voluto che il Cobas avesse ricevuto dai due almeno un cenno di risposta, positiva o negativa non importa.
Questo sta a sottolineare la difficoltà dei due sindaci a confrontarsi su questo argomento.
Non si voglia pensare che siccome l’incontro l’ha chiesto il Cobas tutto passa in cavalleria, anzi.
Nel frattempo tante cose sono successe.
Prese di posizione di partiti, sindacati, operatori dei servizi sociali ma tutti a fare i distinguo, a favore di una parte piuttosto dell’ altra, su questo e su quello ma senza mai arrivare a capire che è il problema economico a condizionare l’organizzazione dei servizi da erogare ai cittadini utenti dei servizi.
Non è che qualcuno degli intervenuti nel dibattito abbia pensato mai che, prima di spingersi oltre, c’era la necessità di fare prima l’analisi di tutti i fabbisogni.
E’ chiaro che se non si è parte da una analisi puntuale dei fabbisogni non si può mai modulare l’organizzazione dei servizi in maniera adeguata.
E se non si modula l’organizzazione dei servizi in base al reale fabbisogno non si potrà mai sapere la cifra economica che serve per coprire nel migliore dei modi i servizi ai cittadini.
Proprio perché i servizi sociali sono per mille ragioni strategici per i comuni non si può fare al contrario, cioè mettere un budget indicativo e cercare di rimanere in quella cifra per evitare di splafonare con la conseguenza di mettere in discussione la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro degli operatori.
Evidentemente per qualcuno vale il principio che la garanzia dei diritti dei cittadini all’assistenza e alla cura è subordinata alla disponibilità economica, almeno alle nostre latitudini.
Più si stringe la disponibilità economica più diminuisce la qualità dei servizi.
Più diminuisce la qualità dei servizi più vengono intaccate negativamente le condizioni di lavoro degli operatori.
Più si stringe la disponibilità economica, più diminuisce la qualità dei servizi, più vengono intaccate le condizioni di lavoro degli operatori e più aumentano spropositatamente le liste di attesa degli utenti dei servizi.
Pare che adesso la pace è fatta tra i comuni e che sia stata trovata la quadra economica ma rimane il problema a monte che se non si sa chi, cosa, quando, come e perché deve fare difficilmente questa pace potrà essere duratura.
A qualcuno invece gli viene più facile intervenire sugli effetti piuttosto che sulle cause.
Ecco perché il Sindacato Cobas ha chiesto il confronto con i due sindaci.
Il Cobas vuole sapere dai due, possibilmente anche pubblicamente, quale idea di servizi sociali hanno in mente e a che posizione mettono, nella scala delle loro priorità, i servizi sociali per le loro rispettive città.
per il COBAS Brindisi - Cosimo Quaranta
All'ospedale Perrino di Brindisi esami più rapidi ed efficaci grazie alla nuova Tac che sarà inaugurata l’11 maggio alle 10.30 alla presenza del direttore generale Flavio Maria Roseto, del direttore sanitario Vito Campanile e di Eluisa Muscogiuri, direttore dell'Unità operativa complessa di Radiodiagnostica per immagini. Il macchinario di GE Healthcare, divisione medicale di General Electric, permette esami fino a cinque volte più veloci con meno radiazioni.
Interverranno, inoltre, l'ex direttore generale dell'Asl di Brindisi e commissario degli Ospedali Riuniti di Foggia, Giuseppe Pasqualone, il direttore del Dipartimento di Onco Ematologico Radioterapico Radiodiagnostico, Maurizio Portaluri, il direttore sanitario del Perrino, Antonio Trinchera, il presidente dell'Ordine dei medici, Arturo Oliva, Caterina Diodicibus, direttore Area gestione del personale ed ex direttore amministrativo dell'Asl e alcuni referenti di GE Healthcare.
Si tratta della Revolution CT di GE Healthcare, apparecchiatura di ultima generazione dotata di un detettore, la parte della macchina che acquisisce le informazioni e sintetizza i risultati diagnostici, da 160 millimetri, il più ampio esistente al mondo, che consentirà di effettuare esami 4-5 volte più veloci rispetto ai sistemi tomografici tradizionali (con detettore da 40 millimetri) e con conseguente dose di radiazioni erogata 4-5 volte più bassa. Inoltre, grazie all’elevatissima velocità di scansione, si potranno eseguire esami anche su pazienti pediatrici e pazienti non collaboranti senza dover ricorrere alla sedazione. Il direttore generale Roseto ha sottolineato che “l’installazione di questo macchinario si colloca all’interno di un più ampio progetto di innovazione tecnologica al servizio del paziente La Tac verrà utilizzata per esami di routine e di alta specializzazione, tra cui quelli cardiologici”.
“Un progetto - ha aggiunto Antonio Spera, presidente e AD di GE Healthcare Italia - che stiamo contribuendo a portare avanti con l'Asl di Brindisi. Qui all’ospedale Perrino abbiamo rafforzato il reparto di Radiodiagnostica con questa Tac dotata di intelligenza artificiale, chiamata True Fidelity, che grazie agli algoritmi di deep learning e alle reti neurali, fa in modo che le immagini siano esenti da artefatti da movimento, meno rumorose e di superiore livello qualitativo”.
“La macchina – spiega Muscogiuri – è in funzione e i primi pazienti hanno già svolto gli esami. La nostra équipe radiologica è costituita da personale dedicato ed è formata a eseguire esami di altissima specializzazione per sfruttare al massimo le potenzialità dell'apparecchio. Avere a disposizione uno strumento così potente e all'avanguardia non può che essere un vanto per la nostra azienda e un grosso vantaggio per gli utenti che potranno svolgere esami ad altissima precisione con un'esposizione alle radiazioni notevolmente inferiore rispetto al passato. Ringrazio per questo i direttori generali dell'Asl, Giuseppe Pasqualone e Flavio Roseto, che hanno creduto in questo progetto e la GE Healthcare per il supporto e la grandissima professionalità mostrata dall'installazione della macchina fino agli ultimi dettagli messi a punto nelle scorse settimane”.
Quella della Tac Revolution CT è un’implementazione importante soprattutto in ambito cardiologico. Grazie all’elevata tecnologia, il macchinario è in grado di effettuare una scansione cardiaca in un singolo battito anche su pazienti non preparati e senza l’uso di betabloccanti. È possibile, inoltre, lo studio in 4D per ogni distretto anatomico, con acquisizione per organo intero e visualizzazione del flusso sanguigno e delle proprietà cinetiche. Tra le più importanti peculiarità dello strumento c'è lo studio dinamico di perfusione d’organo per i vari distretti anatomici, cardio, neuro e body. In ultimo, il protocollo ad alta definizione cardiovascolare permette lo studio dello stroke, mentre lo Spectral Imaging consente la ricostruzione di immagini monocromatiche per la caratterizzazione delle lesioni e il riconoscimento dei materiali.
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Il Maggio dei Libri a Mesagne: tanti gli appuntamenti
Il Maggio dei Libri a Mesagne: tanti appuntamenti al Parco Potì (e non solo). Attesa per l’incontro con il poeta paesologo Franco Arminio, il 16 maggio al Teatro Comunale.
La città di Mesagne aderisce al ‘Maggio dei libri’, l’iniziativa ministeriale promossa dal Centro per il Libro e la Lettura. Leggere per comprendere il passato, leggere per comprendere il presente, leggere per comprendere il futuro, sono i tre filoni che accompagnano il tema che dà il nome all’edizione 2022: ‘ContemporaneaMente’.
‘Le tredici iniziative che l’Amministrazione Comunale propone, in collaborazione con le scuole, le associazioni e il comitato dei genitori, rappresentano una declinazione unica e originale del progetto nazionale: Mesagne celebra il valore della lettura come strumento per la crescita personale e comunitaria. E lo fa attraverso sinergie, persone e luoghi che si raccontano, aprendo a percorsi di arricchimento collettivo’, ha spiegato il sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli. Alla conferenza stampa di presentazione degli eventi sono intervenuti, insieme al sindaco, Marco Calò, consulente alle Politiche Culturali e Scolastiche, e Alessia Galiano, direttrice della Biblioteca comunale ‘Ugo Granafei’. Letture per i più piccoli, laboratori di scrittura, reading liberi sotto le stelle, storie itineranti, poesie e incontro con gli autori: questa la struttura del programma, improntato a un connessione importante con la natura, per una lettura dell’ambiente circostante che diventa elemento complementare di ogni data in calendario. Sarà il poeta paesologo Franco Arminio a inaugurare il primo dei tre incontri con l’autore, il 16 maggio alle ore 19 presso il Teatro Comunale, nell’evento in collaborazione con l’associazione di promozione sociale ‘RiCreAzione’. Il secondo incontro con l’autore è fissato per il 20 maggio, alle 18 presso l’Auditorium del Castello, e vedrà protagonista lo scrittore e botanico Antonio Pascale. Il 25 maggio Claudia Mencaroni interverrà tramite diretta ‘streaming sulla pagina facebook ‘Città che legge’ della Biblioteca comunale a partire dalle ore 16.30 sul tema ‘Educare allo sguardo’. ‘L’evento è il risultato coerente di ciò che sta accadendo a Mesagne sul versante culturale e, nello specifico, della promozione della lettura: si tratta di un programma costruito a più mani, con la sapiente regia della Biblioteca comunale’, ha concluso il consulente Calò.
Molti appuntamenti si terranno presso il Parco ‘Potì’, sede del punto lettura della Biblioteca Comunale, uno spazio che è diventato un riferimento per cittadini e lettori delle vicine realtà a seguito del trasferimento dei servizi della Biblioteca ‘Granafei’, resosi necessario al fine di consentire i lavori di riqualificazione che stanno interessando la storica sede di Piazza IV Novembre.
La scorsa è stata una settimana indimenticabile per la giovane tennista mesagnese Ludovica Casalino.
Impegnata nel torneo di tennis del circuito Tennis Europe Grado 1 Under 12 di Maglie, ha trionfato nella gara di doppio insieme alla compagna Sofia Cadar e raggiunto la finale nel singolare.
La scorsa settimana il tennis aggressivo della piccola atleta tesserata per il C.T. “Dino De Guido”, ha infilato una striscia di 8 vittorie e solo una sconfitta, quella relativa all’epilogo della gara di singolare.
Ludovica Casalino, nata il 9 dicembre 2010, è stata capace di sconfiggere nel tabellone di singolare, Altea Cieno per 6-2 6-2, Giulia Bonaccorso col punteggio di
6-4 6-0, Viola Severi 6-2 6-1 e, nell’incontro di semifinale, Silvia Dalle Molle con lo score di 7-5 6-1. Nell’incontro di finale, Casalino, trovava dall’altra parte della rete la svizzera Sophie Mesaric. L’avvio del match vedeva la mesagnese molto tesa, tanto da farle perdere il primo parziale col punteggio di 6-3. Nella seconda frazione di gioco, invece, la giovane tennista gialloblù, scrollatasi di dosso un po’ di comprensibile tensione, riusciva a condurre prima per 3 a 1, poi 4-3 e 5-4, prima di subire la maggiore solidità della tennista elvetica, che riusciva a chiudere col punteggio di 6-3 7-5.
Nella gara di doppio, invece, la Casalino insieme alla giocatrice del CT Massalombarda, Sofia Cadar, portavano a casa il titolo. Sulla strada della coppia appulo emiliana, hanno dovuto soccombere le coppie formate da Fuzio e Magro, Sereni e Tranchero, Arabarco e Cerghit e, in finale, Martina Matarrese e Arianna Ovarelli in tre sets col punteggio di 3-6 6-1 10/3.
Ora, per Ludovica Casalino, ci saranno altri importanti impegni internazionali a cominciare dal torneo Tennis Europe Grado 1 di Le Passage, in Francia, dal 23 al 29 maggio prossimi.
Intanto, sale l’attesa per la seconda stagione di serie B2 maschile della formazione mesagnese del “Dino De Guido”. I giocatori mesagnesi saranno impegnati sul rosso dei campi del CT e Vela Messina la prossima domenica, 15 maggio. L’esordio tra le mura amiche ci sarà per domenica 29 maggio contro la forte compagine calabrese del CT Viola Lamezia Terme.
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Neet Working Tour a Brindisi con la ministra Dadone
Venerdì 13 e sabato 14 maggio ci sarà a Brindisi il Neet Working Tour, l’iniziativa promossa dalla Ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone in stretta sinergia con l’Agenzia Nazionale per i Giovani, l’Agenzia Nazionale per le Politiche attive del lavoro e Carta Giovani Nazionale.
Neet Working Tour rientra nel “Piano Neet”, un progetto strategico per l’emersione e l’orientamento dei ragazzi, promosso dal Ministero per le Politiche Giovanili e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Il tour è una vera e propria campagna informativa itinerante dedicata ai Neet (Not in Education, Employment or Training), ovvero i giovani di età compresa tra i 14 e i 35 anni che attualmente non studiano, non lavorano e non fanno formazione e che grazie alle attività del tour potranno beneficiare di iniziative di orientamento e assistenza gratuita.
La tappa di Brindisi prenderà vita In piazza Santa Teresa dove sarà allestito un vero e proprio villaggio voluto per aumentare le occasioni di confronto tra i/le giovani e le numerose realtà istituzionali e del terzo settore.
In particolare, l’iniziativa vedrà la partecipazione dell’Agenzia Nazionale Giovani, Regione Puglia, Comune di Brindisi, Università del Salento, Università di Bari, Unioncamere, Invitalia, Ente Nazionale Microcredito, Elis, Consulenti del lavoro, Coldiretti, Fondazione Vodafone, Confartigianato, Confitarma, Costa Crociere e Manpower con stand espositivi e attività di orientamento e informazione.
La serata di venerdì 13 maggio si concluderà con la realizzazione dell’evento musicale “Street Activity”, promosso attraverso il coinvolgimento diretto di giovani artisti locali della scena urban.
È stato inoltre siglato in data odierna un accordo di collaborazione tra Agenzia Nazionale Giovani e Comune di Brindisi, al fine di intraprendere, a partire da questa iniziativa, un percorso comune volto alla promozione di eventi, attività, ed opportunità che favoriscano la partecipazione e l’attivazione dei giovani nel territorio.
“Siamo molto felici ed orgogliosi di poter ospitare quest’iniziativa - dichiara Giulio Gazzaneo, consigliere comunale delegato alle politiche giovanili - In questi anni abbiamo moltiplicato gli sforzi per dare risposte e restituire opportunità ai giovani della città, ed anche quest’evento andrà in questa direzione come occasione di informazione, orientamento e accompagnamento verso le misure attive per i giovani, il mondo della formazione e del lavoro”.
PROGRAMMA
Venerdì 13 maggio:
h 16:00 | Ritrovo presso Piazza Santa Teresa, Brindisi e apertura degli stand espositivi
h 16:30 | Saluti istituzionali
h 17:00 | Interventi a cura dei promotori dell’iniziativa
h 18:00 | Intervento della Ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone
h 19:00 | Evento musicale Street Activity
Sabato 14 maggio:
h 10:00 | Ritrovo presso Piazza Santa Teresa, Brindisi e apertura degli stand espositivi
h 10:30 | Inizio attività di intrattenimento a cura di Radio ANG
h 11:00 | Attività di orientamento presso gli stand a cura dei partner
h 12:00 | Fine dei lavori.
Rigassificatore GNL: un turismo di gas e carbone a Brindisi?
Il sindaco Decaro, Bari, pochi giorni fa: “all'interno del molo di San Cataldo di Bari sarà realizzato un porto turistico per un valore complessivo di 36 milioni di euro finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che riqualifica una serie di aree già esistenti che serviranno alla nautica da diporto e al potenziamento delle strutture a servizio della Guardia costiera.
Per Bari avere un porto turistico significa ampliare l'offerta di servizi e infrastrutture per accogliere un nuovo segmento di turismo che potrà approdare in città e generare nuove economie per le nostre attività.”
Invece a Brindisi? A Brindisi si vuole riqualificare il porto con la vasca di colmata di Fiume Grande, cioè una discarica dei dragaggi dei porti di mezza Italia, sostanze altamente inquinate. E poi un bel deposito GNL di Edison all’imbocco di Costa Morena, con un gran traffico di navi metaniere. E poi la ciliegina sulla torta: una piattaforma mobile, un rigassificatore davanti al porto, che insieme al petrolchimico di ENI Versalis e la ciminiera della centrale a carbone di Cerano a pieno regime, formeranno lo skyline turistico della costa brindisina per chi arriva dal mare in crociera o barca.
E un sedicente comitato spontaneo, ribattezzato Asap (Azione per lo sviluppo e attività del porto) che spera che questo traffico di navi con marinai bengalesi e indonesiani che vivono sulle metaniere vanno poi a farsi una pizza biologica con grano saraceno accompagnata da una bottiglia di vino biologico e fanno così sviluppare Brindisi…
I marinai delle metaniere non sono i diportisti delle barche e yacht del nuovo porto turistico di Bari, che invece escono e spendono.
E mentre Bari attira turismo di un certo livello con il nuovo porto turistico, e ha già negli ultimi decenni tolto al porto di Brindisi il traffico dei traghetti verso Albania e Grecia, poi il traffico aereo dell’aeroporto e parte delle crociere, ora si prepara a dare il colpo di grazia: Brindisi sarà sacrificata al carbone e al gas e alla diversificazione delle fonti energetiche per salvare l’Italia dal gas russo.
Brindisi ha già dato, C’è la guerra in Ucraina, serve una fonte di approvvigionamento alternativo al gas russo: il gas GNL è molto più costoso, è sempre metano, ma molto più inquinante, portato dall’altra parte del mondo a -162 gradi, poi rigassificato a Brindisi per essere immesso nella rete gas insieme al gas di TAP. Ma non c’è nessuna interconnessione con la Rete Adriatica SNAM per portare il gas al nord o in Europa: manca il gasdotto Matagiola – Massafra. Un progetto inutile, costoso e dannoso.
E mentre Bari costruisce porti tutistici di yacht e diporto per il suo sviluppo, a Brindisi speriamo nelle cene dei marinai delle metaniere per svilupparci….
Movimento No TAP/SNAM di Brindisi
Edilizia ospedaliera: “17 interventi attendono il 18mo, con un cronoprogramma-inganno. Fermi 245 milioni”
“L’avvio di diciassette interventi edilizi su ospedali e strutture sanitarie della nostra regione, per un valore di 245 milioni, continua a essere rinviato perché si attende la conclusione del procedimento sul diciottesimo. E tutto questo senza che l’avvio del diciottesimo comporti la perdita delle risorse destinate e con un cronoprogramma ingannevole, perché entro martedì prossimo doveva essere già pronto lo studio di fattibilità, e invece siamo ancora a nulla. L’idea che in materia sanitaria si possa attendere o rinviare è una contraddizione con il compito di garantire salute e assistenza”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione.
“Il dolore umano non è argomento d’interesse nelle decisioni della Giunta regionale. I fatti di oggi.
Com’è noto ci sono 245 milioni pronti per la Puglia in base alle delibere CIPE 97 e 98 del 2009 che, se utilizzati, ci aprirebbero la porta agli ulteriori finanziamenti per 270 milioni e a valere sulla delibera Cipe n. 51 del 2019. Per non attendere le lunghe procedure di studio di fattibilità e la valutazione MexA sul nuovo ospedale Bari-nord, si era pensato di mandare avanti i 17 programmi già pronti, senza ovviamente togliere nemmeno un centesimo al nuovo ospedale.
Nelle scorse settimane, invece, la Giunta regionale aveva deciso di fermare i 17 interventi nell’attesa di concludere i tempi della procedura del 18esimo, non tenendo conto che la situazione delle infrastrutture ospedaliere è gravissima.
Per sostenere la decisione di attendere il completamento delle procedure del nuovo ospedale Bari nord era stato sottoscritto, il 23 marzo scorso, un cronoprogramma degli adempimenti. Tale cronoprogramma prevedeva la redazione dello studio di fattibilità entro il 5 maggio e l’approvazione della valutazione ex ante entro il 5 giugno. Un cronoprogramma ingannevole in modo del tutto evidente, tant’è che ad oggi lo studio di fattibilità non ha nemmeno il primo dei suoi atti presupposti, ossia lo studio clinico-gestionale.
Ciò significa che i 17 programmi dovranno attendere il 18mo, il cui procedimento è ben lungi dall’essere concluso.
Ecco quali sono i 17 interventi fermi: arredi e attrezzature nuovo ospedale Monopoli-Fasano per € 28,500 milioni; riqualificazione ospedale San Paolo di Bari per € 11,020 milioni; riqualificazione ospedale Di Venere di Bari per € 11,020 milioni; riqualificazione ospedale Perrino di Brindisi per € 12,540 milioni; riqualificazione ospedale Francavilla Fontana per € 6,840 milioni; riqualificazione ospedale Giovanni XXIII di Bari per € 23,750 milioni; riqualificazione energetica e messa a norma del corpo infettivo ospedale Giovanni XXIII per € 8,455 milioni; riqualificazione energetica e messa a norma del padiglione Oculistica del Policlinico di Bari per € 3,420 milioni; riqualificazione energetica e messa a norma del padiglione Dermatologia del Policlinico di Bari per € 7,030 milioni; riqualificazione energetica e messa a norma del padiglione Gastroenterologia del Policlinico di Bari per € 3,230 milioni; riqualificazione energetica e messa a norma del padiglione Patologia medica del Policlinico di Bari per € 6,175 milioni; riqualificazione ospedale Dimiccoli per € 8,455 milioni; riqualificazione ospedale San Pio per € 4,370 milioni; riqualificazione ospedale Cerignola per € 6,840 milioni; riqualificazione ospedale San Severo per € 6,555 milioni; riqualificazione ospedale Gallipoli per € 5,035 milioni”.
Sarà esaminata nella prossima seduta, la proposta di legge (primo firmatario il presidente della Commissione bilancio) che individua il ricorso al test primario dell’individuazione del sangue occulto nelle feci, per la popolazione compresa nelle classi d’età 45-75, nell’ambito delle misure per il potenziamento dello screening di popolazione per il tumore al colon retto.
È quanto deciso dalla III Commissione dopo l’illustrazione della proposta.
Il tumore colorettale – si legge nella relazione di accompagnamento - rappresenta nei paesi occidentali la terza causa di neoplasia e la seconda/terza causa di morte per cancro sia nei maschi che nelle femmine. L’individuazione di lesioni precancerose rappresenta un elemento di favorevole diagnosi precoce.
Con questa legge si potenzia il programma di screening, meglio definendo le responsabilità in caso di mancato rispetto degli obiettivi, poiché tali inadempienze rappresentano un rilevante fattore di perdita di vite umane e di riduzione dell’efficacia dei programmi di screening.
La proposta di legge obbliga ad effettuare una verifica sulla popolazione per individuare persone con storia familiare di tumore e ad alto rischio, così da ammetterli a programmi di prevenzione più approfonditi, con prenotazioni delle prestazioni rispettose degli intervalli di tempo.
La proposta di legge introduce la Consulenza genetica oncologica per le forme ereditarie del tumore al colon-retto, aperta – ovviamente – anche ai familiari sani. Tale programma prevede l’accesso alla consulenza, il test molecolare e l’eventuale attività di sorveglianza clinico-strumentale in esenzione.
L’intero programma di potenziamento avanzato con la proposta di legge, scandisce con precisione le tempistiche e l’automaticità degli adempimenti, comprese le sanzioni in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, utilizzando un metodo di lavoro che partendo dalle esigenze di salute del cittadino si preoccupa di adattare e migliorare il sistema di erogazione, piuttosto che il contrario, cioè il solito prendersi carico preventivo dei problemi del sistema di erogazione (come se fossero inesorabili e perciò irrisolvibili) e su questi ri-tarare le esigenze di salute del cittadino.
L’assessore alla sanità ha preso atto “con rammarico” della necessità di intervenire circa la situazione del Centro diurno di Galatina che da tre anni non è attivo creando gravi disagi all’utenza.
La definizione di una normativa univoca riguardante l’effettuazione e l’appropriatezza dei ricoveri pe terapia con radio farmaci nelle strutture di medicina nucleare in Puglia, è quanto emerso a conclusione di una audizione sul tema sollecitata dal presidente del Gruppo PD.
Tutto questo passa anche attraverso il riconoscimento della terapia metabolica, l’autorizzazione alla presenza di posti letto di radioterapia metabolica regolamentandone una omogenea distribuzione negli ospedali regionali. Oltre come già detto alla definizione di una normativa univoca.
Progetto Centro diurno cogestito Marco Cavallo di Latiano. L’audizione richiesta dall’associazione 180amici Puglia.
Si tratta di un centro sperimentale per il quale l’assessore alla sanità ha preso l’impegno di cercare di passare dalla fase di sperimentazione ad una fase di stabilità, tenendo presente l’esperienza maturata nel settore.