Redazione
Mattinata da incubo, quest’oggi, lunedì 9 maggio per diversi pugliesi, ancora bloccati in aeroporto per il volo in ritardo Wizzair W62822. In particolare il volo Bari Vienna, in partenza alle 6 è stato riprogrammato alle 10,30.
Una circostanza, che, secondo quanto analizzato da ItaliaRimborso, potrebbe prevedere la compensazione pecuniaria di 250 euro, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004, in quanto il ritardo è superiore alle quattro ore.
Per attivare l’assistenza di ItaliaRimborso e quindi procedere con la richiesta di compensazione, senza alcuna spesa, è possibile farlo attraverso la compilazione del form online presente nell’homepage del sito web italiarimborso.it. I passeggeri del volo in ritardo Wizzair Bari Vienna, in alternativa, possono chiamare lo 06 56548248 o inviare un semplice messaggio Whatsapp al numero 342 1031477.
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Al fine di garantire una migliore ed ordinata accoglienza dei bambini ucraini in fuga dalla guerra, il Consorzio dell’Ambito Territoriale Sociale BR3 di Francavilla Fontana e il Consorzio per la realizzazione del Sistema Integrato di Welfare dell’ATS BR4 di Mesagne hanno istituito, nell’ambito del Programma ministeriale PIPPI, una task force per gestire tale emergenza, arricchita dalla presenza di due mediatrici culturali madrelingua.
Attesa la necessità di presentare l’equipe di professionisti e la task force sopramenzionata e di fornire orientamenti operativi per detta accoglienza alle varie Istituzioni (Enti Locali, Scuola, Prefettura, Forze dell'ordine ecc…), associazioni e famiglie affidatarie o interessate all'affido, le due Amministrazioni consortili hanno ritenuto organizzare un Tavolo tecnico dedicato.
Al Tavolo tecnico interverrà, inoltre, la Prof.ssa Paola Milani - Ordinario di Pedagogia Generale e Sociale dell'Università di Padova, Coordinatrice nazionale Programma PIPPI, che presenterà un documento sui dettagli operativi relativo all’accoglienza dei bambini in fuga dalla guerra ucraina. L'appuntamento è per domani 10 maggio, alle ore 16.00, presso l’Auditorium del Castello Normanno Svevo di Mesagne.
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‘Teatro fuori classe’ è il titolo della rassegna di spettacoli per gli alunni e gli studenti delle scuole mesagnesi. Il programma si svolgerà nel mese di maggio e si concluderà a settembre con un laboratorio finale che vedrà il diretto coinvolgimento dei ragazzi delle superiori. Organizzato dall’associazione di promozione sociale ‘Operaprima’, da diversi anni attiva sul territorio con uno speciale curriculum che attesta un interesse per la produzione artistica dedicata ai più giovani, il calendario è patrocinato dalla città di Mesagne, assessorato alla Cultura. ‘Il teatro rappresenta un potente strumento educativo, che può favorire l’apprendimento contribuendo alla maturazione globale delle giovani personalità in formazione. Senza troppe pretese, il teatro può divertire e far pensare, in entrambi i casi vengono raggiunti obiettivi importanti per la crescita cognitiva, emotiva e sociale dei minori coinvolti’, ha commentato Antonio Matarrelli, sindaco della città di Mesagne.
Si comincia con ‘Granadina e i tre furfantes’, una versione meno nota della più celebre ‘Biancaneve’ in cui la protagonista non viene avvelenata con una mela ma cade in uno stato di morte apparente indossando un paio di scarpe ricoperte d’oro. ‘Questo spettacolo – spiega Maria Carmela Primiceri, regista e direttrice artistica degli appuntamenti in rassegna – è pensato per i giovanissimi con l’obiettivo di avvicinarli al patrimonio favolistico di cui la narrativa popolare del nostro Paese è ricco’. Del team, insieme a lei, fanno parte: Sarah De Fazio, Silvia Devinciente, Simona Distante, Marco Filomeno, Mario Leuzzi, Emmanuele e Federica Perrucci; i costumi sono di Gianbattista Mitrugno, che è anche attore di scena. Regia audio e luci sono a cura di Irene Sagrestano.
Il cast andrà in scena al completo il prossimo 16 maggio per le classi quarte e quinte della scuola primaria e poi, il successivo 23 maggio, per gli studenti delle medie: sul palco del Teatro Comunale rappresenteranno ‘Viva la libertà, abbasso i tiranni’, lo spettacolo liberamente tratto dal ‘Giornalino di Gian Burrasca’ scritto da Vamba, pseudonimo di Luigi Bertelli, in cui non mancheranno le note di ‘Viva la pappa col pomodoro’. Ai piccoli della scuola primaria, il 19 maggio verrà proposto ‘Il regalo più bello’, del genere teatro di figura, liberamente tratto da ‘Il viaggio del girasoli’, una simpatica fiaba sul valore dell’amicizia che sfiora il tema della pace, del rispetto per gli altri e per la natura.
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Crescono i consumi di frutti tropicali, con la Puglia che registra una impennata delle coltivazioni di avocado, mango e melograni Made in Puglia insieme a tante altre produzioni esotiche di largo consumo come le bacche di aronia, le bacche di goji, le banane e il lime. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia, in riferimento ai dati diffusi in occasione della terza edizione del Tropical Fruit Congress, con l’aumento del 18% dei consumi di avocado.
“Anche a seguito dei cambiamenti climatici in atto e alla tropicalizzazione si è passati da pochi ettari piantati con i superfrutti esotici ad oltre 500 ettari con un incremento esponenziale negli ultimi anni. Il fenomeno della frutta esotica in Puglia, spinto anche dall’impegno di tanti giovani agricoltori, è un esempio della capacità di innovazione delle imprese agricole pugliesi nel settore ortofrutticolo che troppo spesso viene però ostacolata da un ritardo organizzativo, infrastrutturale e diplomatico”, dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Originario della zona che dalle montagne centrali ed occidentali del Messico arriva fino alle coste del Pacifico dell’America Centrale – spiega Coldiretti Puglia - l’avocado è un frutto tropicale che ha trovato nel clima del sud Italia un perfetto habitat a cui adattarsi.
A Castellaneta sono state piantumate altre 32mila piante di avocado, mentre in Salento si parla di 100mila piante di avocado e 8mila piante di mango e altrettante piante di lime, mentre fanno capolino timidamente le coltivazioni di banane 100% made in Puglia. Le rosse bacche della Pianta di Goji spesso definite frutti della salute per le loro funzioni antiossidanti e antiinfiammatorie grazie a sostanze nutritive – dice Coldiretti Puglia - che danno alle Bacche di Goji tali caratteristiche sono rilevate in grande quantità, molto di più che in altri vegetali per una dieta sana e naturale tanto che la Bacca prodotta dalla Pianta di Goji è centrale nell'alimentazione di molte zone dell'Asia orientale. Le bacche di aronia arrivano dall'America, ma ormai sono diffusissime nell'Est Europa – aggiunge Coldiretti Puglia - hanno numerose proprietà benefiche, dovute soprattutto al loro elevato apporto di antiossidanti.
Il segmento di mercato della frutta esotica sta crescendo vertiginosamente considerato che oltre sei consumatori su 10 (61%) acquisterebbero banane, manghi, avocado tricolore se li avessero a disposizione invece di quelli stranieri, secondo un sondaggio Coldiretti-Ixè. Il 71% dei cittadini sarebbe inoltre disposto a pagare di più per avere la garanzia dell’origine nazionale dei tropicali. Una scelta motivata dal maggiore grado freschezza ma anche dal fatto che l’Italia – precisa la Coldiretti – è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%), quota inferiore di 1,6 volte alla media dell’Unione Europea (1,3%) e ben 7 volte a quella dei Paesi extracomunitari (5,5%).
Quello delle piante tropicali Made in Italy – sottolinea la Coldiretti – è un fenomeno destinato a modificare in maniera profonda i comportamenti di consumo nei prossimi anni, ma anche le scelte produttive delle stesse aziende agricole per gli effetti del surriscaldamento determinati dalle mutazioni del clima. Il 2021 in Italia – spiega Coldiretti – è stato fino ad ora il dodicesimo anno più caldo della Storia da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800 con una temperatura superiore di 0,69 gradi rispetto alla media storica nei primi 10 mesi secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr. E non è un fatto isolato ma strutturale in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine – conclude la Coldiretti – anche il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003.
GLI ESOTICI COLTIVATI IN ITALIA
FRUTTO |
COSA E’ |
DA DOVE ARRIVA |
Avocado |
Simile a una pera, usato per salsa guacamole |
Centro America |
Mango |
Didolce e succoso |
Asia meridionale, |
Banana |
E’ il frutto esotico più conosciuto |
Asia meridionale, Sudamerica, Africa |
Papaya |
A metà strada tra una albicocca e un melone |
Sudamerica, America centrale, Asia |
Frutto della passione |
Profumo intenso, sapore dolce acidulo |
Sudamerica, Asia |
Zapote nero |
Ricorda nella forma il cachi e nel sapore il cioccolato |
America centrale, Asia |
Annona |
Ricco di zuccheri, dal sapore acidulo-dolciastro |
America centrale, Sudamerica |
Litchi |
Piccolo frutto, ricorda l’uva moscato |
Asia |
Feijoa |
Ha le dimensioni di una piccola prugna |
America Latina |
Casimiroa |
Ha un sapore che ricorda quello della pesca |
Messico |
Fonte: elaborazioni Coldiretti.
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Mesagne. Due giorni di derattizzazione
Interventi di derattizzazione e disinfestazione su tutto il territorio comunale. L’ufficio Ecologia e Ambiente della città di Mesagne informa che domani e dopodomani - lunedì 9 e martedì 10 maggio - le scuole, le vie cittadine e gli immobili comunali saranno interessati dai programmati interventi di derattizzazione. Negli stessi giorni, su tutto il territorio comunale, verrà effettuato il servizio di disinfestazione larvicida contro mosche e zanzare.
IL MESAGNE CALCIO VINCE I PLAY OFF
Mesagne vs Cursi 1-1
Mesagne. Grande successo di Bimbimbici (Guarda le foto)
Bimbimbici 2022: a Mesagne una giornata memorabile. "Grazie al’Amministrazione comunale che ha blindato alle auto il centro storico, a Masseria Masciullo e Fabio Zullo per la magnifica accoglienza, alla protezione civile e ai vigili che ci hanno amorevolmente scortati e accuditi, a Gabriele Magrì apicultore, al panificio Cesaria per le buonissime focacce , a Ciclovagando per il furgone scopa. Grazie ai bimbi e agli adulti che hanno preso parte", ha spiegato a fine tour Antonio Licciulli, capogita.
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Mesagne. La sanità che non vogliamo, liste di attesa bibliche
“Le attuali liste di attesa del servizio sanitario della provincia di Brindisi sono irrispettose della dignità umana dei cittadini”. A pensarlo e dirlo è un signore di Mesagne che dovendo eseguire una risonanza magnetica al cranio, per un controllo di angio intracranica, si è visto fissare l’esame diagnostico a martedì 23 gennaio 2024 presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi. Lo stesso signore si è rivolto a un ambulatorio privato che gli ha assicurato l’esecuzione dell’esame entro 24 ore al costo minimo di 180 euro. Fatti e non parole che, purtroppo, giornalmente si verificano nella sanità provinciale. A nulla valgono gli appelli dei cittadini, le richieste di chiarimenti da parte dei politici poiché nulla è cambiato, in questi anni, nella gestione delle liste di attesa in provincia di Brindisi.
“Mi chiedo come mai un laboratorio privato non ha liste di attesa e un servizio sanitario pubblico ha tempi biblici per eseguire esami di vitale importanza”, si è chiesto il mesagnese davanti a questa palese contraddizione. L’angio rm del circolo intracranico è un esame diagnostico che studia le vene e le arterie dell'encefalo, ovvero analizza l'anatomia dei vasi del cervello, in modo da evidenziare varianti anatomiche, conflitti con strutture nervose, anomalie, aneurismi, “dilatazione delle arterie”.
Pertanto è un esame importante per verificare lo stato di alcune patologie o, in alcuni casi, di prevenirle. Se un paziente deve fare un controllo della situazione cranica ogni 6 mesi come può farlo se l’esame gli è prescritto dopo 22 mesi? Sull’argomento è intervenuto il segretario provinciale della Uil pensionati che ha esortato i responsabili della sanità provinciale a realizzare una gestione a misura di paziente.
“La Uil pensionati – ha spiegato il segretario del sindacato dei pensionati, Tindaro Giunta - non vuole denigrare la sanità brindisina, ma chiede di eliminare le lunghe code al pronto soccorso e i tempi lunghissimi per prenotare una visita di prevenzione o di patologia medica specialistica”. Tale situazione crea, di fatto, una sperequazione sociale poiché chi ha una situazione economica dignitosa può eseguire l’esame diagnostico presso un servizio sanitario privato chi, al contrario, non ha una buona condizione economica dovrà attendere di effettuare l’esame presso il servizio sanitario pubblico con tempi di attesa molto lunghi.
Lo scorso anno la Fials aveva messo in evidenza l’emergenza esistente presso l’Asl brindisina a causa dei lunghi tempi di attesa per eseguire un esame diagnostico. Lo scorso mese di aprile il consigliere regionale Massimiliano Stellato, di “Popolari con Emiliano”, aveva chiesto “prestazioni sanitarie in tutte le Asl anche di sera, fino a mezzanotte. Abbattiamo le liste d'attesa”.
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FESTA MAMMA: COLDIRETTI PUGLIA, FIORI IN REGALO DA 54% PUGLIESI
FESTA MAMMA: COLDIRETTI PUGLIA, FIORI IN REGALO DA 54% PUGLIESI. Tra i regali più gettonati prevalgono quest’anno le orchidee, le ortensie e le calle, oltre alle immancabili rose
Stravincono i fiori nelle scelte di regalo per la Festa della Mamma, con il 54% dei pugliesi che sceglie un omaggio floreale o una pianta, mentre solo una minoranza si orienta su cioccolatini e dolciumi (6%), su gioielli (4%) o capi di abbigliamento (2%), anche se c’è anche un 34% che non acquisterà nulla. E’ quanto emerge da una rilevazione condotta da Coldiretti Puglia nei vivai e nei imercati di Campagna Amica in tutta la Puglia n occasione della ricorrenza dedicata a tutte le mamme.
Tra i regali più gettonati – spiega la Coldiretti Puglia – prevalgono quest’anno le orchidee, le ortensie e le calle, ma anche i lilium, le azalee, le begonie e i gerani, oltre alle immancabili rose. Acquistare fiori pugliesi salva il lavoro e i vivai costretti a fare i conti con la crisi provocata dall’invasione Russa in Ucraina sull’economia che colpisce anche la coltivazione di piante e fiori Made in Italy a causa dell’aumento record del 67% dei costi di produzione.
Il consiglio è, dunque, di acquistare fiori e piante assicurandosi dell’origine nazionale meglio direttamente dal produttore o nei mercati contadini di Campagna Amica - continua Coldiretti – per essere sicuri di mettere nel vaso un prodotto italiano al 100%, che sostiene i territori e rispetta l’ambiente e l’occupazione, peraltro in una fase difficile per il Paese.
Quest’anno produrre piante e fiori costa ai vivaisti il 30% in più a causa dell’impennata dei costi energetici, con i vivai che sono oggi costretti a produrre praticamente in perdita, perché l’emergenza energetica si riversa– sottolinea Coldiretti regionale – non solo sui costi di riscaldamento delle serre, ma anche su carburanti per la movimentazione dei macchinari, sui costi delle materie prime, fertilizzanti, vasi e cartoni. Nelle serre – insiste Coldiretti Puglia - si spende dal 50% in più per il gasolio e l’elettricità al 400% in più per concimi e metano, mentre i prezzi degli imballaggi in plastica sono triplicati.
Il risultato è, ad esempio, che per una serra di mille metri dove si coltiva un fiore del periodo come la viola a ciocche la perdita netta per i vivaisti è di 1250 euro, con i costi di produzione che superano di gran lunga quelli di vendita. Il settore florovivaistico in Puglia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione.
Per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza energetica in Paese oggi legato al gas russo è importante anche la misura prevista dal Consiglio dei Ministri – continua Coldiretti - per incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo che consente alle aziende del settore di installare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive, permettendo anche di vendere l’energia prodotta. Il provvedimento si applica anche agli investimenti in corso di realizzazione inclusi quelli a valere sul Pnrr.
La crisi dei fiori italiani dai mercati rischia peraltro di favorire le importazioni da Paesi stranieri che nel 2021 hanno già fatto registrare un aumento del 7% in valore per arrivare a sfiorare i 580 milioni di euro, secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat. Spesso si tratta di prodotti ottenuti dallo sfruttamento come nel caso delle rose dal Kenya per il lavoro sottopagato e senza diritti e i fiori dalla Colombia dove ad essere penalizzate sono le donne.
I CONSIGLI COLDIRETTI PER CONSERVARE I FIORI
- Acquistare fiori in ottimo stato, senza ammaccature o foglie di colore scuro e con lo stelo abbastanza robusto.
- Giunti in casa accorciare il gambo tagliando i 3- 4 cm finali dello stelo, non con le forbici che schiaccerebbero i canali di transito dell’acqua all’interno del fiore, ma con un coltello affilato e con un taglio netto e obliquo.
- Cambiare l’acqua ogni giorno, e fare attenzione che sia sempre fresca e pulita.
- Sciogliere nell’acqua un’aspirina o 3-4 gocce di candeggina per litro d’acqua al fine di impedire la formazione di batteri che ostruirebbero i canali per portare l’acqua al fiore.
- Evitare l’esposizione alla luce diretta e le correnti d’aria sia calda sia fredda e la vicinanza a fonti di calore.
- Tenere i fiori lontani dalla frutta che ne accelera la maturazione e ne accorcia la vita.
- Un fiore, come un ricordo, è per sempre. Quando inizia a deperire, essiccalo e conservalo per abbellire la tua casa.
- Fonte: elaborazione Coldiretti.
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FEDERFARMA PUGLIA: DA LUNEDÌ 9 MAGGIO IL FARMACO ANTIVIRALE ORALE PAXLOVID CONTRO IL COVID SARÀ DISPONIBILE IN FARMACIA
Il presidente pugliese Francesco Fullone: “le farmacie sempre al fianco dei cittadini e del sistema sanitario per il contrasto alla pandemia”.
Da lunedì anche in Puglia l’antivirale contro il Coronavirus sarà disponibile nelle farmacie. Ad annunciarlo è il presidente di Federfarma Puglia, Francesco Fullone.
La notizia arriva dopo la sottoscrizione dei giorni scorsi del protocollo di intesa nazionale, valido fino al 31 dicembre, tra Ministero della salute, Aifa, Federfarma, Assofarm, FarmacieUnite, Federfarma servizi e A.d.f. per la distribuzione e dispensazione del farmaco antivirale orale Paxlovid (di Pfizer) direttamente in farmacia.
Il farmaco è indicato per i maggiorenni che contraggono il Covid in forma leggera e che, per condizioni di rischio preesistenti potrebbero peggiorare e andare incontro ad ospedalizzazione. Importante proprio per questi motivi la prescrizione e l’inizio dell’assunzione entro i primi giorni di malattia. Prescrizione e dispensazione che passano dallo specialista e dalla farmacia ospedaliera al medico di medicina generale e alla farmacia territoriale (coesistenza delle due vie).
“L’emergenza sanitaria causata dal SARS-CoV-2 ha evidenziato come la diffusione capillare delle farmacie costituisca un primo presidio di vicinanza del sistema sanitario nazionale, in grado di fornire le prime risposte e soluzioni tempestive ai cittadini – esordisce Francesco Fullone, presidente di Federfarma Puglia -. Devo quindi ringraziare ancora una volta i colleghi che da due anni ormai danno continua dimostrazione dell’impegno, della serietà e della dedizione con cui tutta la categoria sta affrontando questa emergenza mondiale. Con questo ulteriore tassello ci si propone di agevolare ancora di più la cura e la prevenzione per curare a casa le persone che rischiano un’evoluzione negativa della malattia – prosegue -. Sarà lo specialista o il medico curante, che conosce a fondo la storia e le condizioni dei suoi pazienti, a individuare i casi in cui la terapia domiciliare con Paxlovid può essere adottata. E la possibilità che la distribuzione passi dalle farmacie, in modo gratuito in considerazione del protocollo di intesa sottoscritto, accelererà sicuramente i tempi di assunzione. Quello del Paxlovid – conclude Fullone - è quindi un esempio tangibile di come la territorializzazione della sanità possa e debba passare sempre più dal ruolo delle figure più presenti: il medico di medicina generale e farmacista territoriale. Qui penso ai molti farmaci oggi in distribuzione diretta che potrebbero essere portati, attraverso le farmacie, a una fruizione più agevole e meno costosa per il cittadino”.
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