Redazione

Vince la linea verde della Mens Sana Mesagne che espugna il palazzetto di
Francavilla Fontana. Dopo il ritiro dall'attività agonistica di Andrea Longo
per inderogabili impegni professionali, la società mesagnese si ritrova a
fare i conti con un'altra squadra rispetto a quella disegnata all'inizio del
campionato. Come Longo per impegni lavorativi, non fanno più parte della
formazione biancoverde Potì, Ruggiero, Masi, l'infortunato Pezzarossa al
quale si aggiunge, momentaneamente, anche Prisciano. Insomma Coach Capodieci
deve riorganizzare una squadra totalmente diversa, inserendo in un
campionato senior tanti under del settore giovanile mensanino. Con l'All
Star Francavilla i biancoverdi mettono in mostra un buon basket e tanto
carattere, recuperando una gara in alcuni frangenti compromessa. Coach
Capodieci parte con Patrizio, Pesce, Scalera, Mastropasqua e Ranieri, mentre
coach Grasso risponde con Donno, Alberti, D'Amicis, Panzera e Eletto. Le
triple di Luigi Scalera e Panzera aprono le realizzazioni della gara. Poi
Pesce e ancora Scalera (23), il migliore in campo, provano ad allungare, ma
il ritorno del Francavilla è immediato con Eletto, poi la tripla di Panzera
chiude il primo tempino con i padroni di casa in vantaggio 20-12. Nel
secondo quarto l'inezia della partita non cambia. Il Francavilla manda in
campo Piliego e Mione, ma la difesa messa sul parquet da coach Capodieci
regge l'impatto. In attacco il Mesagne ha difficoltà a trovare la via del
canestro, Ranieri e Scalera Luigi piazzano altre due triple e al riposo
lungo il tabellone segna 33-24 per l'All Star. Il terzo periodo è costellato
da moltissimi errori per entrambe le squadre, si realizza con il contagocce
solo sette punti per i padroni di casa con Piliego e Panzera, mentre gli
ospiti ne realizzano dieci con la tripla di Scalera che chiude il periodo e
con il Francavilla ancora in vantaggio 40-34. Nell'ultimo periodo in campo
c'è solo la Mens Sana Mesagne. Scalera riapre il parziale con un'altra
tripla, sarà un 5/8 per lui dalla lunga distanza, poi la tripla di Patrizio
corona la rincorsa dei mensanini sul 40-40. Donno e Pezzuto provano a
scuotere i compagni di squadra, ma come un rullo compressore gli ospiti
prendono in mano la partita. La difesa biancoverde diventa un muro per
l'attacco del Francavilla, poi De Vincentis, Ranieri e il solito Scalera
allungano definitivamente portando a casa due punti preziosi in chiave
playoff. Trentadue punti realizzati in un tempino diventa un record per la
Mens Sana, sempre avara di punti. Buona la prestazione nel complesso per
Scalera e compagni, come buono è stato l'apporto dei sette under utilizzati,
merito a coach Capodieci che ha deciso di terminare il campionato con questa
formazione, senza cercare nuovi sostituti. Il prossimo turno, sabato ore
18:30 presso il Paladefrancesco, vedrà la Mens Sana Mesagne impegnata con la
Virtus Galatina.

ALL STAR FRANCAVILLA: Donno 4, Piliego 15, Alberti 2, D'Amicis 8, Panzera
12, Pezzuto 2, Mione 6, Eletto 7, Callari, Russo, Bungaro. Allenatore. A.
Grasso.
MENS SANA MESAGNE: Patrizio 9, Pesce 2, Fanelli, Scalera L. 23, Campana,
Scalera I., Rosato 2, De Vincentis 9, Malvindi, Mastropasqua 2, Mongelli,
Ranieri 19. Allenatore: Angelo Capodieci.
Parziali: 20-12 13-12 7-10 16-32
Arbitri: La Stella e De Pascalis

 

Dopo quaranta giorni di lavoro sono terminati a Mesagne i lavori stradali in via Vecchia Francavilla per porre fine agli allagamenti di questa importante strada. I precedenti allagamenti hanno reso per anni inagibile sudi essa il transito veicolare. I fondi utilizzati sono stati stanziati dal ministero dell'Interno, ben 130 mila euro, grazie al progetto presentato dall'ufficio comunale ai Lavori Pubblici. Il problema degli allagamenti era sorto dopo che alcuni residenti della contrada Palmitella avevano realizzato delle recinzioni in muratura per le proprie abitazioni ostacolando il naturale deflusso delle acque meteoriche. Una criticità che si portava avanti da oltre un ventennio, anche legalmente, che era diventata un problema non solo per i residenti, ma anche per la normale viabilità stradale. Infatti, il tratto di strada era stato inibito dal Comune al transito delle auto poiché le buche stradali, causate dalle piogge, erano motivo di incidenti e danni ai mezzi. Con relative richieste di risarcimento danni al Comune. Due le fasi della ristrutturazione.

Nella prima è stato realizzato un sistema assorbente, con progetto approvato dall'ufficio Ambiente della Provincia di Brindisi, mentre il secondo intervento ha riguardato la sistemazione del tappetino bitumoso che ha migliorato le pendenze, il drenaggio e la gestione delle acque. Soddisfatto dei lavori eseguiti l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona. “Da Assessore mi sono preso carico quelle che hanno rappresentato per la mia città delle vere grandi criticità”, ha spiegato D’Ancona -. Acqua, fogna, gas ed illuminazione, oltre ad allagamenti e zone periferiche al limite della dignità che una popolazione come quella Mesagne non merita”. Naturalmente la centralità è su via vecchia Francavilla “che rappresentava, a mio avviso, semplicemente la mancanza di attenzione politica, del passato. Abbiamo ancora tanto da fare ed abbiamo dimostrato di essere una Amministrazione del fare”, ha concluso l’amministratore.

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Dati del giorno: 20 febbraio 2022

3.541
Nuovi casi
27.723
Test giornalieri
7
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 986
Provincia di Bat: 197
Provincia di Brindisi: 306
Provincia di Foggia: 575
Provincia di Lecce: 994
Provincia di Taranto: 456
Residenti fuori regione: 20
Provincia in definizione: 9
86.582
Persone attualmente positive
729
Persone ricoverate in area non critica
55
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

708.546
Casi totali
8.520.752
Test eseguiti
614.405
Persone guarite
 

TAVOLO CONTRO LA CRISI – ARESTA (M5S): “NO BANDIERINE DI PARTITO, LAVORIAMO UNITI PER IL DIRITTO AL LAVORO”. 

 Il deputato del M5S Giovanni Luca Aresta ha rilasciato la seguente dichiarazione. 

 Anche grazie a sollecitazioni convergenti di forze politiche, istituzioni, associazioni datoriali e dei lavoratori la dottoressa Carolina Bellantoni, prefetto di Brindisi, ha convocato per domani 21 febbraio un importante tavolo sulla crisi industriale della nostra provincia. Sullo sfondo anche la possibilità di un incontro con il Ministro del lavoro Orlando per parlare delle tante vertenze e sofferenze del nostro sistema produttivo.

Vedo con piacere sui giornali di oggi gli interventi di diversi colleghi e forze politiche, giustamente soddisfatti della costituzione di questo tavolo. E’ importante il contributo di tutti perché la perdita di posti di lavoro ha raggiunto il livello di un allarme sociale diffuso con il dramma di centinaia di famiglie che rischiano di rimanere senza reddito. In questa fase mi aspetto molto dalla maturità delle forze politiche e dei singoli esponenti. E’ il momento di mettere davanti il Noi all’Io, di lavorare uniti e con senso di responsabilità per trovare soluzioni alla crisi resistendo alla tentazione di mettere sulle cose le bandierine di partito. In soldoni questo tavolo e la sua attività dovrebbe essere messo al riparo della campagna elettorale ormai imminente (si rinnovano le Camere tra un anno). Gli interessi dei lavoratori e delle loro famiglie deve unirci tutti e ci deve costringere a lavorare gomito a gomito mettendo in disparte differenze politiche e protagonismi personali.

 

Servono 14 ore di energia per ‘illuminare’ le orchidee in serra in Puglia, una realtà da primato made in Italy unica del Centro – Sud Italia, messa a rischio dal boom dei costi energetici e del carburante con rincari fino al 50%. A lanciare l’allarme è la Coldiretti Puglia per l’insostenibile rincaro dei costi di produzione per i florovivaisti, proprio a ridosso di un periodo in cui per molte aziende si realizza oltre il 75% del fatturato annuale, grazie anche ai tanti appassionati dal pollice verde che con l’aprirsi della stagione riempiono di piante e fiori case, balconi e giardini.

A Ruvo di Puglia si producono in serra oltre 500mila orchidee Phalaenopsis che amano posizioni luminose, ma non con illuminazione non diretta e le temperature devono essere sempre costanti e umide. A causa del caro bollette il rischio è di dover cambiare l’orientamento produttivo delle serre, favorendo le importazioni da Paesi stranieri che nel 2021 hanno già fatto registrare un aumento del 20% in valore, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat relativi ai primi dieci mesi dell’anno. Spesso si tratta di prodotti ottenuti dallo sfruttamento come nel caso delle rose dal Kenya per il lavoro sottopagato e senza diritti e i fiori dalla Colombia dove ad essere penalizzate sono le donne.

L’emergenza energetica si riversa infatti – sottolinea Coldiretti regionale - non solo sui costi di riscaldamento delle serre, ma anche su carburanti per la movimentazione dei macchinari, sui costi delle materie prime, fertilizzanti, vasi e cartoni. Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti regionale – non risparmia fattori fondamentali di produzione come i fertilizzanti con aumenti che vanno dall’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%) alle torbe con un +20% mentre per gli imballaggi gli incrementi colpiscono dalla plastica per i vasetti (+72%) dei fiori al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati.

E se in altri settori si cerca di concentrare le operazioni colturali nelle ore di minor costo dell’energia elettrica – rileva Coldiretti regionale - le imprese florovivaistiche non possono interrompere le attività pena la morte delle piante o la mancata fioritura, soprattutto in quelle serre dove era già partito il riscaldamento. Le rose ad esempio hanno bisogno di una temperatura fissa di almeno 15 gradi per fiorire e lo stesso vale per le gerbere, mentre per le orchidee servono almeno 20-22 gradi per fiorire ed in assenza di riscaldamento muoiono. E chi non riesce e far fronte agli aumenti è così costretto a spegnere le serre e cercare di riconvertire la produzione.

Il settore florovivaistico in Puglia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione – dice Coldiretti Puglia – ha vissuto un crack senza precedenti nel 2020 a causa dell’emergenza Covid con il crollo degli ordini e il blocco dei mercati esteri ed internazionali con milioni di fiori e piante rimasti invenduti. In provincia di Lecce il settore florovivaistico rappresenta ben il 12,4% della produzione agricola, mentre in provincia di Bari l’agricoltura il settore florovivaistico costituisce il 5,8% del valore della produzione agricola. In realtà, confrontando la distribuzione delle aziende per classi di superficie, si denota che, in termini di dotazione in fattore “terra”, le aziende pugliesi sono mediamente più grandi della media nazionale. Delle 853 aziende floricole il 65% si colloca tra 1 e 5 ha mentre a livello nazionale la stragrande maggioranza delle aziende (58,2%) ha una superficie inferiore ad 1 ettari.

“Il settore florovivaistico è stato già fra quelli più duramente colpiti dagli effetti economici generati dalla pandemia con un danno di oltre 200 milioni di euro – dice Savino Muraglia, presaidente di Coldiretti Puglia - ma dimostrando una grande capacità di resilienza è anche fra quelli che si stava riprendendo più rapidamente che impone la tutela di un comparto e chiave del Made in Italy agroalimentare con un valore della produzione di fiori e piante che arriva a 300 milioni di euro in Puglia”.

Da qui l’importanza di preferire in un momento difficile per l’economia nazionale le produzioni Made in Italy – conclude la Coldiretti Puglia – scegliendo l’acquisto di fiori tricolori,  direttamente dai produttori o da punti vendita che ne garantiscano l’origine, per sostenere le imprese, l’occupazione e il territorio.

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Dati del giorno: 19 febbraio 2022

4.244
Nuovi casi
32.104
Test giornalieri
22
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.145
Provincia di Bat: 342
Provincia di Brindisi: 334
Provincia di Foggia: 765
Provincia di Lecce: 1.104
Provincia di Taranto: 525
Residenti fuori regione: 19
Provincia in definizione: 10
87.931
Persone attualmente positive
725
Persone ricoverate in area non critica
57
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

705.005
Casi totali
8.493.029
Test eseguiti
609.522
Persone guarite
7.552

Mountain bike che passione! Le ruote grasse in Puglia continuano a conquistare una massa crescente di appassionati sia tra gli adulti che tra i giovani. In tale contesto si inquadra il varo del nuovo circuito Challenge Mtb XCP Puglia dedicato alle granfondo e alle mediofondo che affianca il Challenge XCO Puglia (dedicato alla disciplina olimpica del cross country) e al Challenge dei Centri Storici (gare cross country in notturna) perché la mountain bike pugliese vuole alzare sempre di più l’asticella nell’intento di ammaliare ed ampliare la community degli amanti delle ruote tacchettate tra location collaudate e nuove scoperte in giro per la regione.

Per il Challenge Mtb XCP Puglia, lo start domenica 20 febbraio da Ruvo di Puglia dove si sta per alzare il sipario su una nuova gara del calendario off-road pugliese: la Mediofondo All Bike Corgom, alla sua prima edizione.

Gli organizzatori del Team All Bike Ruvo di Puglia sono fiduciosi di una vasta partecipazione e i numeri danno conferma di ciò: 350 iscritti di cui 153 abbonati che concorrono al Challenge Mtb XCP Puglia (otto prove da febbraio ad agosto, compresa quella di Ruvo).

Il percorso di gara misura 25 chilometri da compiere due volte ed è completamente sterrato con un dislivello totale di circa 750 metri interessando le zone del Parco dell’Alta Murgia e dell’agro del comune di Ruvo di Puglia, i boschi Patanella e Polvino, oltre alle località di La Cavallerizza e Jazzo del Demonio. Ritrovo e verifica iscrizioni (a partire dalle 7:30), partenza (alle 9:30) e arrivo sono fissati all'interno della location Dimora Corte Girasoli a Ruvo di Puglia sulla strada vicinale Polvino Modesti (nr. 356).

“Finalmente si parte, le nostre gare rappresentano una risorsa preziosa per il territorio e per il nostro movimento ciclistico. Quello di Ruvo di Puglia è un percorso vario e molto veloce con alternanza di tratti tecnici, strappi duri e single track tra panorami mozzafiato. Abbiamo avuto un alto indice di gradimento di questo tracciato da parte di coloro che lo hanno provato in questi giorni. Avremo al via la Rolling Bike di Paolo Colonna e della new entry, ex stradista, Pierpaolo Ficara” ha spiegato Mimmo Del Vecchio componente della commissione fuoristrada regionale FCI Puglia.

Lunedì 21 febbraio dalle 8.00 le porte della Biblioteca comunale “Giovanni Calò” in vico Castello a Francavilla Fontana torneranno ad aprirsi per accogliere quanti vorranno trascorrere momenti di studio o di lettura.

“La riapertura al pubblico della Biblioteca è una buona notizia per la comunità francavillese. Nel pieno della pandemia – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – abbiamo realizzato gli interventi previsti e superato tutte le difficoltà che inevitabilmente accompagnano lavori di questa portata.”

La Biblioteca comunale sarà aperta dal lunedì al venerdì con orario continuato dalle 08.00 alle 20.00 e il sabato mattina dalle 7.30 alle 13.30.

Durante l’orario di apertura al pubblico sarà possibile usufruire degli spazi dedicati allo studio, accedere al prestito bibliotecario e prendere parte alle attività promosse dal nuovo soggetto co-gestore Museion.

L’utenza troverà nella Biblioteca un nuovo allestimento degli spazi, una ampia e attrezzata sala conferenze, un angolo riservato esclusivamente ai più piccoli e aree polifunzionali arredate con uno stile moderno.

Al rinnovato contenitore corrisponderà l’avvio di nuovi contenuti come nel caso dei laboratori del venerdì proposti da Museion rivolti a bambini, genitori ed educatori.

“La nuova biblioteca Calò – conclude il Sindaco – si presenta come un laboratorio di comunità dove ogni francavillese potrà sentirsi a casa ed essere protagonista della vita sociale e culturale cittadina. Un luogo da presidiare e di cui avere cura che sarà il fulcro della vita culturale francavillese.”

Campagna vaccinale anti Covid, il report sulle dosi somministrate al 16 febbraio 2022. 

Secondo l'ultimo report a cura dell'Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi, dal 27 dicembre 2020 al 16 febbraio 2022 sono state somministrate 909.272 dosi di vaccino, di cui 341.202 prime dosi, 326.077 seconde dosi e 241.993 terze dosi; mediamente, sono state somministrate 2.313,7 dosi per giornata di vaccinazione.
Il 63,2% (574.845) delle dosi è rappresentato da Pfizer, il 23,4% (212.494) da Moderna, il 9,5% (86.097) da AstraZeneca, il 2,6% (23.739) da Pfizer pediatrico e l'1,3% (12.097) da Janssen (Johnson&Johnson). Il dato delle prime dosi risulta così distribuito: il 53,1% a persone al di sotto dei 60 anni; il 24,9% agli anziani; il 12,2% ai soggetti fragili; il 3,9% al personale sanitario; il 2,6% al personale scolastico; l’1% alle forze dell'ordine; il 2,3% ad altre categorie. Questa la distribuzione delle seconde dosi: per il 54,6% ai soggetti al di sotto dei 60 anni; per il 26,2% agli anziani; per il 10,4% ai soggetti fragili; per il 4% al personale sanitario; per il 2,4% al personale scolastico; per l'1% alle forze dell'ordine; per l'1,4% alle altre categorie. Questa, infine, la distribuzione delle terze dosi: il 29,9% agli anziani; il 48,4% a persone al di sotto dei 60 anni; l'11,1% ai soggetti fragili; il 3,6% al personale sanitario; l'1,3% al personale scolastico; l'1% alle forze dell'ordine; il 4,7% alle altre categorie. 
Fino al 16 febbraio i residenti o domiciliati in provincia di Brindisi vaccinati con la prima dose sono 334.010, di questi 315.460 con la seconda dose e 229.637 con la terza dose, con una copertura vaccinale pari rispettivamente al 90,6%, all'85,5% e al 66,4%.  La copertura vaccinale con la prima dose relativa ai residenti con più di 80 anni di età è pari al 98,7%, al 96% per il ciclo completo e all'83,6% per la terza dose.  I residenti di età compresa tra 5 e 11 anni vaccinati con prima dose risultano essere 12.745 per una copertura vaccinale pari al 55,9%.
Sono 125.558 le dosi erogate finora dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, di cui 53.210 (42,4%) in ambito ambulatoriale. Il 17,5% (21.979) delle dosi è stato somministrato a soggetti over 80, il 24,7% (30.980) a soggetti della fascia di età 70-79 anni, il 24,4% (30.636) a soggetti con età tra 60 e 69 anni e il 33,4% (41.963) a soggetti sotto i 60 anni. I soggetti fragili rappresentano la categoria a rischio vaccinata prevalentemente dai medici di famiglia (70.073; 55,8%), seguita dai soggetti con età superiore a 60 anni (30.521; 24,3%), dai soggetti sotto i 60 anni (9.214; 7,3%) e da altre categorie (15.750; 12,5%). 

Si è conclusa, dopo oltre due anni e mezzo, la lunga vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti due volontari della associazione Croce Amica di Mesagne accusati di omicidio colposo e lesioni colpose. I due imputati sono stati assistiti dagli avvocati Silvio Molfetta e Antonio Dellomonaco. La vicenda trae origine da alcuni fatti verificatisi il 12 aprile 2019 allorquando, a dire dei querelanti, durante le operazioni di trasporto di un paziente presso la propria abitazione, a seguito di dimissioni, i volontari di Croce Amica avrebbero involontariamente causato delle lesioni lievissime alla testa dell’anziano trasportato in una giornata dove le condizioni atmosferiche erano apocalittiche, con pioggia e vento e da ciò, in data 10 maggio 2019, ne sarebbe derivata la morte di quest’ultimo. L’associazione Croce Amica, fin da subito, ha respinto in tutte le sedi tali addebiti e si è mostrata unita, compatta e solidale con i propri volontari che hanno sempre osservato la massima diligenza e professionalità nel porre in essere le loro mansioni.

Ciò nonostante, la vicenda è approdata alla Procura della Repubblica di Brindisi che in data 16 dicembre 2019 ha avanzato la prima richiesta di archiviazione per essere rimasti ignoti gli autori del fatto e perché non vi è prova che il fatto sia stato commesso dagli indagati. Questo primo esito a cui è addivenuta la Procura, evidentemente, non ha soddisfatto i familiari dell’anziano signore 95enne che hanno proposto opposizione alla richiesta di archiviazione indicando con nome e cognome i due volontari della Croce Amica e chiedendo che venisse riaperta l’indagine nei loro confronti. Il gip del tribunale di Brindisi accogliendo tale richiesta, in quella sede, ordinò l’iscrizione nel registro degli indagati dei due volontari della Croce Amica ed il pm, di conseguenza, dispose una consulenza medico legale per accertare se vi fosse un nesso di causalità tra le condotte asseritamente contestate ai due volontari e la morte dell’anziano paziente.

A seguito delle indagini, il medico legale della Procura concludeva stabilendo che: “sulla scorta della documentazione esaminata, non vi sono elementi di giudizio per poter correlare, neanche in termini di concausalità, il decesso del signore con l’evento traumatico patito dallo stesso il giorno 12/04/2019”. In virtù di ciò il pm, correttamente, riteneva di avanzare, per la seconda volta, richiesta di archiviazione nei confronti dei due volontari, ma i familiari dell’anziano signore, non soddisfatti, riproponevano una ulteriore opposizione alla richiesta di archiviazione chiedendo addirittura la riesumazione del cadavere, al fine di effettuare un esame autoptico, anche supportati da una consulenza di parte. A questo punto, i due indagati, per il tramite dei propri difensori, depositando una propria consulenza di parte medico-legale e una memoria difensiva finalizzate a dimostrare l’assoluta infondatezza delle accuse, anche sulla base di alcuni elementi decisivi acquisiti attraverso attività di indagine difensiva. E siamo ad alcuni giorni fa quando il gip ritenendo di accogliere la tesi del consulente della Procura e quella dei difensori degli indagati, ha disposto l’archiviazione definitiva dell’intera vicenda ritenendo che la relazione medico legale degli eredi dell’anziano signore deceduto “non restituisce elementi sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio, ribadendo che nessun rilevo assume l’attività integrativa di indagine richiesta”.

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