Redazione
COLDIRETTI PUGLIA, 17 EURO IN PIU’ SU OGNI PIENO
Il pieno di carburante costa in media 17 euro in più ogni volta che ci si ferma al distributore con una stangata record su famiglie e imprese, quando l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in relazione alla notizia degli investimenti pubblici e privati di qualità destinati alla Puglia previsti nella nuova programmazione 2021-2027 e nel Pnrr.
L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce – sottolinea la Coldiretti regionale – il potere di acquisto dei pugliesi che hanno meno risorse da destinare ai consumi, mentre aumentano i costi per le imprese. A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti – continua la Coldiretti Puglia – è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea.
Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti regionale – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Le esportazioni di prodotti agroalimentari pugliesi poi pagano a caro prezzo il gap della logistica, denuncia la Coldiretti regionale, che scontano il peso della burocrazia, di prezzi decisamente più alti, di reti che non funzionano.
“Servono trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi portuali e aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da nord a sud del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo visto che la densità delle nostre infrastrutture è più bassa rispetto ad altri Paesi. Basti pensare che ogni 100 km quadrati abbiamo 5,5 chilometri di ferrovie contro gli 11 della Germania. Inoltre serve un task-force che permetta di rimuovere con maggiore velocità le barriere non tariffarie che troppo spesso bloccano le nostre esportazioni”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 €/km, più alto di nazioni come la Francia (1.08 €/km) e la Germania (1.04 €/ km), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 €/km, in Romania 0.64 €/km; in Lituania 0,65 €/km, in Polonia 0.70 €/km secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it).
Esiste una situazione di oggettiva mancanza di competitività in termini di efficienza e di costi per logistica e trasporti in Puglia dove l’export agroalimentare, oltre agli scambi storici e consolidati verso la Germania, deve essere aiutato ad imporsi in Francia, Polonia, Regno Unito e Svizzera, oltre a Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia, oltre ai Paesi extra Ue.
In questo contesto – afferma la Coldiretti – servono interventi strutturali per dotare l’Italia di una riserva energetica sostenibile puntando sulla filiera del biometano nel quale l’agricoltura italiana è all’avanguardia e che può contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo del contenimento delle emissioni di gas serra. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) – conclude la Coldiretti – rappresenta in questo senso un’opportunità importantissima per il pieno sviluppo del potenziale offerto del settore del biometano agricolo con l’obiettivo di arrivare alla produzione del 10% di gas rinnovabili nella rete del gas nazionale.
In queste condizioni è importante individuare alternative green come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sul Recovery plan elaborato dalla Coldiretti per sviluppare le bioenergie in Italia e concorrere concretamente a contrastare il cambiamento climatico. In tale ottica occorre investire per realizzare nuove produzioni come il biometano agricolo Made in Italy “dalla stalla alla strada” per raggiungere l’obiettivo di immettere nella rete 6,5 miliardi di metri cubi di gas “verde” da qui al 2030. Partendo dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti – sottolinea la Coldiretti – è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini.
In questo modo sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica in materia di carburanti green. Gli impianti di biogas in Italia – conclude la Coldiretti - oggi producono 1,7 miliardi di metri cubi di biometano ma è possibile arrivare entro il 2030 a 6,5 miliardi con la trasformazione del 65% dei reflui degli allevamenti.
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Mesagne. Le indagini sull'atto intimidatorio
Indagini a tutto campo per sbrogliare la matassa del grave atto intimidatorio che si è verificato a Mesagne. Due colpi di pistola sparati al portone d’ingresso di un’abitazione e l’automobile di proprietà vandalizzata è il bilancio di un grave atto intimidatorio che si è verificato la scorsa notte a Mesagne. Destinataria dell’inquietante missiva è una donna. Gli spari sono stati uditi dalla vittima che ha allertato la polizia. Sul posto sono giunti gli investigatori che hanno raccolto alcuni elementi utili alle indagini. Tra questi anche alcuni filmati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza che sono presenti nella zona. Tuttavia, c’è la consapevolezza che l’atto intimidatorio sia da inquadrare nella vita privata della vittima e nulla avrebbe a che fare con la criminalità organizzata. Sull’episodio indagano i poliziotti del locale commissariato.
L’atto intimidatorio si è verificato la scorsa notte nel rione Seta, precisamente in via Filippo Turati, una strada dove c’è anche la chiesa di San Pio da Pietrelcina. Una strada piuttosto tranquilla in cui vi sono diverse abitazioni residenziali. Ed è su una di queste che si è concentrata l’attenzione di qualche individuo che prima si è fermato a vandalizzare l’auto di una donna e poi ha esploso due colpi di pistola all’indirizzo del portone di ingresso dello stabile. Infine, è fuggito facendo perdere le sue tracce. Almeno per ora. La donna si è spaventata dai colpi di pistola ed ha allertato il 113. Gli agenti una volta giunti sul posto hanno constatato che effettivamente erano stati esplosi dei colpi di pistola all’indirizzo dell’ingresso dell’appartamento della donna. Hanno avviato le indagini ascoltando qualche residente, la stessa vittima e monitorando la zona alla ricerca di elementi che possano dare un volto all’individuo che ha esploso i colpi. In particolare gli agenti in queste ore stanno acquisendo diversi filmati di videocamere di controllo che vi sono nel quartiere sperando di poter intercettare l’autore del gesto. Tuttavia, sembrerebbe dai primi accertamenti che sarebbe da escludere un gesto delle criminalità organizzata. La vicenda, infatti, potrebbe inquadrarsi nell’ambito della vita personale della donna.
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I progetti di Brindisi candidati al Pnrr
Otto importanti progetti, dal valore che supera i 9 milioni di euro, sono stati candidati ai quattro avvisi del Pnrr dall’amministrazione comunale di Brindisi.
Nell’ambito del PNRR, infatti, sono stati pubblicati i seguenti bandi:
1. Avviso pubblico per la presentazione di proposte per la messa in sicurezza e/o realizzazione di palestre scolastiche;
2. Avviso pubblico per la presentazione di proposte per la realizzazione di strutture da
destinare ad asili nido e scuole di infanzia;
3. Avviso pubblico per la presentazione di proposte di intervento per il restauro e la
valorizzazione di parchi e giardini storici;
4. Avviso pubblico per la presentazione di proposte d'intervento per la selezione di progetti di valorizzazione di beni confiscati.
La giunta comunale ha deciso di dare priorità agli interventi che risultano coerenti con gli atti di programmazione già approvati o in corso di approvazione; agli interventi che risultano complementari o che si integrano operazioni già finanziate; agli interventi che presentano elementi di fattibilità coerenti con le tempistiche previste.
Per questo sono stati candidati:
Avviso n.1
a) l’Intervento di nuova realizzazione della Palestra nel complesso scolastico Livio
Tempesta, per un importo omnicomprensivo di 1,8 milioni di euro;
b) l’intervento di Riqualificazione Architettonica, Funzionale E Messa In Sicurezza
Palestra Scolastica I.C. “Casale“ Scuola Media J.F.Kennedy, per un importo omnicomprensivo di 696mila euro secondo il progetto donato dall’Istituto tecnico
comprensivo Casale.
Avviso n. 2
a) l’intervento di demolizione e ricostruzione dell'Asilo Nido Santa Chiara” per un
importo omnicomprensivo di 1,9 milioni di euro;
b) l’intervento di riconversione dell'immobile ex caserma Ederle per realizzare un
Polo dell'Infanzia” per un importo omnicomprensivo di 2,8 milioni di euro.
Avviso n.3
a) un intervento di valorizzazione naturalistica dell’area giardino del complesso edilizio “Collegio Tommaseo” di Brindisi per un importo di 1,8 milioni di euro.
Avviso n. 4
a) un intervento di ristrutturazione dell’immobile sito in Via Remo, 49 da candidare per la riqualificazione e rifunzionalizzazione nell’ottica della realizzazione di un Market Solidale, in grado di dare una risposta concreta, in termini di capacità di acquisto, alle situazioni di disagio economico e luogo dove si concretizzi, al contempo, la redistribuzione delle risorse e la lotta allo spreco alimentare;
b) un intervento di ristrutturazione dell’immobile sito in Via Ancona, 4 da candidare per la riqualificazione e rifunzionalizzazione nell’ottica della creazione di Residenze per padri separati;
c) un intervento di ristrutturazione dell’immobile sito in Via da Verrazzano, 7 da candidare per la riqualificazione e rifunzionalizzazione nell’ottica della creazione di Residenze per padri separati.
“Sono progetti importanti - spiega il sindaco Riccardo Rossi -, in particolare sul sistema formativo. Abbiamo puntato sulla scuola con l’indispensabile recupero dell’asilo nido di Santa Chiara, rifunzionalizzare la struttura dell’ex caserma Ederle come asilo nido, considerato il bisogno di un plesso nel centro cittadino, e nuove strutture sportive nelle scuole Livio Tempesta e Kennedy, che saranno anche a disposizione dell’intera città e non solo degli studenti”.
“Le residenze per padri separati sono uno strumento reale e concreto di attenzione sociale che vogliamo mettere al servizio dei nostri cittadini. I bisogni, nei casi di separazione, sono poco conosciuti ma rappresentano una necessità per tante persone e, soprattutto, tanti bambini. Sempre per rispondere alle esigenze delle fasce di popolazione più deboli, sarà finalmente creato un Market Solidale”, lo dichiara l’assessore ai Servizi sociali Isabella Lettori.
“I parchi non sono importanti solo per la salute ed il benessere ma, ormai, hanno un ruolo decisivo anche dal punto di vista turistico e culturale. L’intervento previsto per l’ex Collegio Tommaseo completa l’opera della nostra amministrazione tesa a rigenerare e riqualificare un parco legato alla storia e all’identità della nostra città”, conclude l’assessore ai Parchi Oreste Pinto.
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Adottato il Piano Urbano della Mobilità Ciclistica
Con l’adozione del Piano Urbano della Mobilità Ciclistica da parte della Giunta Comunale, ha preso il via l’iter amministrativo che doterà Francavilla Fontana di un nuovo strumento per la mobilità sostenibile.
Si tratta di una ulteriore tappa di un percorso che ha già ottenuto i primi risultati concreti con il finanziamento da 853 mila euro da parte del Ministero delle Infrastrutture per la realizzazione di un percorso ciclopedonale legato ai luoghi storici di Francavilla Fontana.
“L’adozione del PUMS e del PUMC – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – ci consente di poter beneficiare di finanziamenti utili per ridefinire la mobilità partendo dagli utenti deboli della strada. Dietro a queste sigle aride c’è la consapevolezza che il futuro di Francavilla Fontana passa dalla nostra capacità di saperla vivere con uno spirito di sostenibilità ambientale ed economica.”
Il PUMC ribalta la visione della bicicletta da semplice strumento di svago a mezzo di trasporto quotidiano e a livello urbanistico definisce obiettivi, strategie ed azioni per promuoverne l’uso.
Il primo intervento in programma è la creazione della “Zona 30” del quartiere Peraro che prevede la creazione di una pista ciclabile in via Caniglia che si collegherà con il percorso esistente nel quartiere San Lorenzo. A sua volta questa rete sarà ulteriormente potenziata grazie alla Rigenerazione Urbana Sostenibile.
“Accelerare sull’uso di mezzi sostenibili – afferma l’Assessore all’Urbanistica Nicola Lonoce – è in perfetta continuità con quanto previsto dal Piano Urbanistico Generale che al suo interno contempla la creazione di percorsi ciclabili. Grazie al PUMC e al PUMS diamo una visione organica e complementare che ci consente di programmare il futuro assetto della Città in maniera coerente e conforme con le esigenze di una Smart City.”
Lo scopo principale del PUMC è ridistribuire i flussi di traffico consentendo il transito in sicurezza delle biciclette. Per raggiungere questo obiettivo il piano definisce la creazione di nuovi percorsi oppure, dove le strade non lo consentono, la rifunzionalizzazione degli spazi esistenti. Il piano è pensato in armonia con le infrastrutture regionali e i percorsi europei realizzati o in programmazione che conducono sino alle porte di Francavilla Fontana.
“Sino a tre anni fa – conclude l’Assessore Sergio Tatarano – la mobilità sostenibile era un tema sconosciuto per la politica locale. Oggi lo scenario è profondamente cambiato grazie all’avvio di politiche sperimentali che sono state riconosciute a livello nazionale con la conquista del secondo posto negli Urban Awards e con la bandiera di comune ciclabile attribuita dalla FIAB. C’è ancora molto lavoro da fare, ma il sentiero è stato tracciato.”
Il PUMC recepisce gran parte del lavoro del PUMS e dedica una particolare attenzione alle bici in ambito extraurbano. Per la redazione del piano sono stati determinanti i contributi forniti dalla Consulta per la mobilità sostenibile e i suggerimenti giunti dalle associazioni e dalla cittadinanza nel corso degli incontri preliminari tenuti con l’ing. Berloco.
Il PUMC è consultabile sul sito internet istituzionale. La cittadinanza potrà esprimere le proprie osservazioni in merito al piano scrivendo una pec all’indirizzoQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
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COLDIRETTI PUGLIA, COVID SPINGE VOGLIA SALUTE E SICUREZZA ALIMENTARE
L’emergenza Covid spinge la voglia di salute e sicurezza dei consumatori che aumentano del 7% gli acquisiti di prodotti bio Made in Italy nel 2021, con l’alimentare del Bel Paese che fa registrare il record storico nelle esportazioni con un balzo del 13% nel 2021 e punta verso la storica cifra di 50 miliardi di euro mai registrata nella storia d’Italia. E’ quanto ha detto Savino Muraglia, componente della Giunta Nazionale di Coldiretti e presidente di Coldiretti Puglia, nel suo intervento all'Innovation Talk "The future of the Italian food system between innovation, safety and sustainability", organizzato al Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai.
Dal 2020 al 2021 si registra – spiega l’analisi di Coldiretti - una crescita su tutti i canali di spesa, dai supermercati (+4,3%) ai negozi (+7,8%) fino agli altri canali alternativi, come i mercati degli agricoltori, che segnano una crescita del 4% sull’anno.
La Puglia è la seconda regione più bio d’Italia, con 269mila ettari coltivati e 9267 operatori, una incidenza del 21% delle superficie biologiche sul totale, dove – aggiunge Coldiretti Puglia - sono aumentati i consumi familiari di alimenti biologici proprio sotto la spinta salutista innescata dall’emergenza Covid. Le pratiche bio interessano tutti i comparti agricoli olivo (29%), cereali (23%), vite (6%), ortaggi (6%), dove anche rispetto al segmento dell’acquacoltura biologica 3 impianti sono pugliesi, aggiunge Coldiretti Puglia.
“Nel settore oleario c’è tanto lavoro da fare, per favorire – ha detto Muraglia - la sostenibilità delle aziende e delle produzioni oltre che dell’ambiente, di cui gli olivicoltori sono manutentori naturali e per stoppare le pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali, grazie alla Legge fortemente sollecitata da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi di produzione, proprio quando sotto la spinta salutista determinata dall’emergenza Covid i consumi di olio delle famiglie sono in crescita sull’onda del successo della Dieta Mediterranea, proclamata patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco, con più di 8 italiani su 10 (82%) che cercano sugli scaffali prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio”.
La crescita delle vendite sostiene l’aumento della produzione nazionale fornendo una spinta al raggiungimento degli obiettivi della strategia Farm to Fork del New Green Deal dell’Unione Europea che punta ad avere – riferisce la Coldiretti - almeno 1 campo su 4 (25%) dedicato al bio in Italia.
L’Italia è il primo Paese europeo per numero di aziende impegnate nel biologico con 70mila produttori e 2 milioni di ettari di terreno coltivati. Per questo – sottolinea la Coldiretti – occorre approvare subito la legge nazionale sul bio che prevede anche l’introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale.
Il provvedimento, sostiene – spiega Coldiretti – anche l’impiego di piattaforme digitali per garantire una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti con una delega al Governo per rivedere la normativa sui controlli e garantire l’autonomia degli enti di certificazione.
La svolta green degli italiani è testimoniata anche dal boom dei mercati contadini a chilometri zero indicati dal 73% degli italiani come il luogo dove tornare a fare acquisti, secondo Coldiretti/Censis, spinti anche dalla volontà di recuperare o mantenere il rapporto diretto, di fiducia tra consumatore e azienda agricola. Un’opportunità resa possibile dal fatto che l’Italia – spiega Coldiretti – è il Paese della Ue con la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 12.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica. Un sistema organizzato da nord a sud del Paese che – conclude Coldiretti – non ha solo un valore economico ma svolge anche un’importante funzione sociale durante l’emergenza sanitaria spingendo la riscoperta della vita di comunità, sostenendo la libertà di scelta e la consapevolezza dei consumatori nella scelta dei prodotti, promuovendo l’educazione alimentare, diffondendo la conoscenza dei territori.
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Covid - 19. Oggi sono complessivamente 4498 i casi positivi di cui 405 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 16 febbraio 2022
Dati complessivi
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Cambio ai vertici della Asl di Brindisi: Flavio Roseto subentra a Giuseppe Pasqualone
Cambio ai vertici della Asl di Brindisi: Flavio Roseto subentra a Giuseppe Pasqualone. Si chiude ufficialmente l'esperienza di Giuseppe Pasqualone alla guida dell'Asl di Brindisi: al suo posto, subentra come nuovo direttore generale Flavio Roseto, già amministratore unico di Sanitaservice, la società in house dell'azienda sanitaria. Oggi, 16 febbraio, il passaggio di consegne.
Pasqualone ha salutato il personale, dagli operatori sanitari agli amministrativi: andrà al Policlinico Riuniti di Foggia in qualità di commissario.
"La Asl di Brindisi - ha detto Pasqualone - in questi sette anni ha migliorato numerosi indici di valutazione della performance riguardanti sia le prestazioni erogate in ospedale che quelle sul territorio. Abbiamo incentivato la medicina di prossimità grazie all’aumento degli accessi in assistenza domiciliare integrata per decongestionare l’attività ospedaliera. Voglio ringraziare tutti quelli che hanno lavorato per raggiungere questi risultati e ci hanno consentito di gestire al meglio l'emergenza sanitaria. Tra questi c'è sicuramente Flavio Roseto che ho avuto modo di conoscere alla guida della Sanitaservice, dove ha dimostrato di avere grandi competenze e qualità, indispensabili per svolgere il delicato compito per il quale è stato scelto. Un ringraziamento particolare - ha detto ancora - va al mondo del volontariato che ci è stato d'aiuto con l'impegno solidale dei singoli e dei gruppi e con le costanti donazioni di apparecchiature che hanno arricchito i nostri servizi".
Pasqualone ha ricordato che “per l'edilizia sanitaria, agli ospedali di Brindisi, Francavilla Fontana e Ostuni sono stati destinati in totale oltre 59 milioni di euro in cinque anni, dal 2016 al 2021, utilizzando finanziamenti come Por e Fesr e fondi propri di bilancio. La stessa logica è stata usata per gli investimenti in edilizia sanitaria sul territorio a cui sono andati circa 43 milioni di euro. Quasi 28 milioni di euro, invece, sono stati destinati a ospedali e territorio per l'acquisto di nuovi macchinari, dall’acceleratore lineare agli angiografi, dalla Tac alla risonanza magnetica. Inoltre, siamo orgogliosi che la società di revisione Ernst & Young spa abbia certificato il bilancio aziendale del 2020. Un risultato di squadra che può essere vantato da poche aziende sanitarie pubbliche sia nello scenario regionale che in quello nazionale".
Il nuovo direttore generale Flavio Roseto ha voluto "ringraziare il presidente Michele Emiliano e la Giunta regionale. Farò del mio meglio - ha detto - per incontrare le attese di chi è interessato alla sanità locale, i cittadini per primi, che sono coloro a cui ogni scelta, direttamente o indirettamente, deve guardare. Ringrazio, inoltre, il direttore Giuseppe Pasqualone per la fiducia che mi ha accordato nel tempo, confermandomi alla guida della Sanitaservice di Brindisi: a lui vanno i miei migliori auguri di buon lavoro per il nuovo e prestigioso incarico. Voglio ringraziare anche i lavoratori della Sanitaservice che sono stati co-protagonisti della crescita qualitativa della Società e dei risultati raggiunti, specie, ma non solo, nel contrasto alla pandemia. Il nostro obiettivo è tornare alla normalità e per le sfide che ci attendono so di poter contare sul personale della Asl che ha sempre dato prova di grande professionalità. Inoltre, fondamentale continuerà ad essere il supporto della Sanitaservice”.
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Mesagne. Incidente stradale in via Irpinia
Un incidente stradale si è verificato nella città di Mesagne, dove due mezzi, per cause ancora in fase di accertamento, si sono scontrati. Nell’urto un’anziana coppia di coniugi è rimasta incastrata tra le lamiere. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco di Brindisi per estrarre i feriti e consegnarli ai sanitari del 118. L’uomo è stato trasportato presso l’ospedale di Brindisi per accertamenti. Sul posto è giunta anche la polizia locale i cui agenti hanno avviato le indagini per stabilire le responsabilità. L’episodio si è verificato intorno alle ore 11 all’incrocio tra via Irpinia e via di Di Vittorio. Su queste direttrici stavano viaggiando una Volskwagen Polo e un Ape car. A bordo di quest’ultimo mezzo vi era un’anziana coppia di coniugi. I due mezzi giunti all’intersezione delle vie, per cause ancora in fase di indagine, si sono scontrati. Un urto piuttosto violento che ha accartocciato le lamiere dell’Ape car trattenendo all’interno gli occupanti. Immediatamente le persone che hanno assistito al sinistro hanno prestato i primi soccorsi. Purtroppo, però, l’anziana coppia non si riusciva a tirarla fuori dall’abitacolo. È stato lanciato l’allarme e sul posto sono giunte due ambulanze del 118 e due mezzi dei vigili del fuoco di Brindisi. Sul luogo dell’incidente sono giunte anche pattuglie di polizia e polizia locale. I vigili del fuoco hanno divaricato le lamiere e sono riusciti a estrarre la coppia di coniugi. In particolare a destare preoccupazione erano le condizioni dell’uomo che è stato stabilizzato e trasferito presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi. Qui è stato sottoposto ad accertamenti diagnostici e strumentali che hanno evidenziato alcuni traumi tipici dei sinistri stradali. Sul luogo dell’incidente sono rimasti i vigili urbani che lo hanno rilevato e avviato le indagini per stabilire le rispettive responsabilità.
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COLDIRETTI PUGLIA, CARO GASOLIO FERMA IN BANCHINA FLOTTA PUGLIESE
Il caro energia con un aumento medio in un anno del +67% del prezzo medio del gasolio ferma in banchina la flotta dei pescherecci pugliesi costretti a navigare in perdita o a tagliare le uscite favorendo le importazioni di pesce straniero. E’ l’allarme di Impresapesca Coldiretti della Puglia, in riferimento al record dei prezzi dei carburanti con le quotazioni del petrolio in lieve calo dopo la nuova fiammata delle vigilia che ha portato i prezzi del greggio sopra i 95 dollari per la prima volta dal 2014.
A fronte di questo scenario critico, l'estensione della Cisoa agricola al settore della pesca, strumento introdotto dalla legge di Bilancio per il 2022, che aveva l'obiettivo di garantire finalmente un ammortizzatore sociale strutturato anche a questo settore si è dimostrato in realtà una scatola vuota – denuncia Impresapesca Coldiretti - a causa dell'esclusione dei vari periodi di fermo pesca dalle causali. Le imprese – denunciano Federpesca e Impresapesca Coldiretti - sono gravate di ulteriori costi, ma nulla in concreto cambia per il sostegno al reddito dei lavoratori. Peraltro la contribuzione, in assenza di previsioni ad hoc, è calcolata sulla base dell’aliquota dovuta per gli operai agricoli ed è a carico delle imprese a partire da questo mese.
L’effetto dell’incremento del prezzo medio del gasolio – spiega la Coldiretti regionale – si sta abbattendo come una tempesta sull’attività dei pescherecci già duramente colpiti dalla riduzione delle giornate di pesca. Fino ad oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante. Con gli attuali ricavi la maggior parte delle imprese di pesca – spiega Impresapesca Coldiretti Puglia - non riesce a coprire nemmeno i costi energetici oltre alle altre voci che gli armatori devono sostenere per la normale attività. Di questo passo uscire in mare non sarà economicamente sostenibile.
“Così quasi 8 pesci su 10 consumati sono stranieri spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy. Per questo abbiamo attivato nei Mercati di Campagna Amica eventi di informazione per far conoscere caratteristiche, qualità ed aiutare a fare scelte di acquisto consapevoli, soprattutto di pesce dei nostri mari a miglio0”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Senza adeguate ed urgenti misure per calmierare il costo del carburante le imbarcazioni saranno costrette a pescare in perdita se non addirittura a restare in banchina con gravi ripercussioni sulla filiera e sull’occupazione per un settore – denuncia Coldiretti Puglia - che ha già perso negli ultimi 30 anni oltre 1/3 delle imprese e 18.000 posti di lavoro, con un contestuale aumento delle importazioni dal 27% al 33%. Una situazione alla quale si aggiunge la riduzione dal 1° gennaio 2022 dell’attività di pesca per un corposo segmento produttivo della flotta nazionale a poco più di 120 giorni o 130 giorni in base alle dimensioni delle imbarcazioni, pari ad un terzo delle giornate annue. Le disposizioni dell’Ue e del Consiglio Generale della Pesca nel Mediterraneo (Cgpm) – spiega Coldiretti – mettono a rischio quasi il 50% del valore dell’ittico Made in Italy in zone strategiche come l’Adriatico e il Tirreno ed il Canale di Sicilia.
Per questo – afferma Coldiretti - serve un impegno forte del Governo e del Ministero delle Politiche agricole per spingere l’Ue a fare marcia indietro sui drastici tagli alle attività e rimettere al centro delle scelte strategiche dell’Italia il settore della pesca. Un intervento ancora più necessario se si considera che l’introduzione nella pesca della CISOA (Cassa Integrazione Salariale Operai Agricoli) senza che vengano considerati i vari fermi obbligatori e aggiuntivi e senza un adeguato supporto finanziario, rappresenta – spiega Coldiretti - un ulteriore costo per le imprese senza nessun beneficio per i lavoratori il cui salario si ricava una buona parte dall’utile di impresa.
Lo scenario economico in cui sta navigando la flotta nazionale mette quindi a rischio il prodotto ittico 100% Made in Italy favorendo invece quello straniero di importazione in una situazione in cui – conclude Coldiretti – gli italiani mangiano circa 28 chili di pesce all’anno, sopra la media europea anche se decisamente meno di altri Paesi con un’estensione di costa simile, come ad esempio il Portogallo, dove se ne consumano quasi 60 chili, praticamente il doppio.
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Sono regolarmente erogate le prestazioni diagnostiche di angiografia all'ospedale Perrino di Brindisi. La precisazione è della direzione strategica della Asl che interviene sulla vicenda dell'angiografo di Cardiologia, inutilizzabile a causa di un guasto tecnico.
In sostituzione dell'apparecchiatura, si sta utilizzando l'angiografo in dotazione all'Unità operativa di Diagnostica per immagini, situato al quinto piano, ossia un piano al di sopra del reparto di Cardiologia.
"Si tratta di un apparecchio di ultima generazione: un angiografo biplano acquistato nel 2021", precisa Eluisa Muscogiuri, direttore dell'Unità operativa complessa di Diagnostica per immagini.
Il "biplano" è a disposizione di differenti reparti. Per consentire il pieno utilizzo di questo nuovissimo macchinario al personale di Cardiologia è stato necessario applicare un poligrafo, uno strumento che consente di controllare le attività cardiache. "L'utenza non è mai stata penalizzata - dichiara il direttore dell'Unità operativa complessa di Cardiologia, Gianfranco Ignone – anzi, sinora sono state già effettuate alcune coronarografie. Inoltre, è in corso un breve aggiornamento formativo di medici e tecnici per utilizzare al meglio la nuova visualizzazione delle immagini". L'angiografo in dotazione a Cardiologia, attualmente inutilizzabile a causa del guasto, presto sarà sostituito e il reparto ne acquisirà uno nuovo: le procedure sono in corso.
Angiografo: strumento elettronico che fornisce la rappresentazione radiologica dei vasi sanguigni. Il tipo "biplano", di cui è dotato il Perrino e che è attualmente in attività, permette fra l'altro di ricostruire immagini tridimensionali dei vasi, mostrare più precisamente la sede e la tipologia dell’eventuale occlusione, evidenziare quali sono le aree non irrorate correttamente.
Coronarografia: esame diagnostico che consente di studiare il flusso sanguigno all'interno delle coronarie.