Redazione

Due unità operative complesse del Perrino sono state inserite nella rete formativa della Scuola di specializzazione in Medicina d'Emergenza-urgenza dell'Università degli Studi Aldo Moro di Bari: si tratta di Medicina interna, diretta da Pietro Gatti, e Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'urgenza, diretta da Nicola Carlucci.

Il direttore generale, Maurizio De Nuccio, ha espresso viva soddisfazione per la scelta dell'Università di Bari che ha individuato il Perrino quale sede privilegiata per i nuovi corsi di specializzazione, contribuendo ad ampliare la già ricca offerta formativa disponibile presso le strutture sanitarie brindisine.

“Essere parte integrante della rete formativa accademica in maniera così massiccia – ha commentato il dg – è motivo di grande orgoglio ed è il segno tangibile dell'elevata professionalità raggiunta nelle nostre strutture. Siamo impegnati ad ampliare ulteriormente il parco delle nostre unità operative coinvolte in questo virtuoso sistema che contribuisce a qualificare gli specialisti del futuro, mettendo a loro disposizione l'esperienza e il sapere dei nostri professionisti”.

Le scuole di specializzazione attivate a Brindisi dall’Università di Bari in base a convenzioni sottoscritte con la Asl sono: Allergologia e Immunologia clinica; Anestesia e Rianimazione e terapia del dolore; Chirurgia generale; Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica; Chirurgia vascolare; Dermatologia e Venereologia; Ematologia; Geriatria; Ginecologia ed Ostetricia; Igiene e Medicina preventiva; Malattie dell’apparato respiratorio; Medicina di Emergenza-urgenza; Medicina fisica e riabilitativa; Medicina legale; Medicina nucleare; Nefrologia; Neurologia; Oftalmologia; Otorinolaringoiatria; Pediatria; Radiodiagnostica; Statistica sanitaria e Biometria; Urologia.

Sono inoltre in fase di valutazione le richieste di ingresso delle Unità operative di Oncologia e Cardiologia. La Pneumologia dell'ospedale di Ostuni, invece, è parte della rete formativa dell'Università di Foggia, come anche l'Anatomia patologica del Perrino. I diversi reparti ospedalieri ospitano studenti già laureati che svolgono i tirocini previsti dalle rispettive specializzazioni. La Asl inoltre offre la formazione a specializzandi di altre università d'Italia stipulando apposite convenzioni. Tutti gli specializzandi, oltre che negli ospedali, sono formati anche nel Dipartimento di Prevenzione.

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Un nuovo capitolo si apre nella storia della Volley Vipostore Francavilla, con l'annuncio di un nome ben noto e rispettato nell'ambiente pallavolistico: Enzo Fornaro.

 

Nato e cresciuto pallavolisticamente a Francavilla Fontana, Fornaro è da sempre un simbolo della passione per la pallavolo in questa comunità. La sua carriera da giocatore ha segnato le pagine dorate della pallavolo locale, raggiungendo l'apice con la sua presenza nella squadra di San Vito dei Normanni, in un'epoca in cui la As Volley San Vito incantava il pubblico sfiorando la serie A.

 

L'addio al campo da gioco non ha segnato la fine del suo coinvolgimento nella pallavolo, anzi. Ha continuato a dare il suo contributo alla società sanvitese, assumendo il ruolo di responsabile tecnico del settore giovanile. La passione per il gioco e l'istinto da allenatore l'hanno poi portato ad essere parte integrante dello staff tecnico della prima squadra in Serie A2.

 

Gli anni successivi lo hanno visto ancora in campo, questa volta con la Tempesta Volley Taranto, dove ha guidato le giovani promesse nel settore giovanile. La sua esperienza come responsabile tecnico e primo allenatore sia nella Serie D che nell'Under 18 femminile ha contribuito a modellare il futuro delle giovani atlete.

 

Oggi, Enzo Fornaro si unisce all'affiatato staff tecnico della Volley Vipostore Francavilla, occupandosi di far crescere i giovani atleti e le giovani atlete del settore giovanile e, allo stesso tempo, sarà impegnato al fianco di mister Tisci con la prima squadra. 

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Per l’uccisione dell’orsa Amarena in Abruzzo, l’Enpa ha depositato oggi la denuncia. Predisposta dalla responsabile dell’Ufficio Legale dell’Enpa, l’avvocato Claudia Ricci, la denuncia della Protezione Animali chiede alla Procura competente di contestare allo sparatore non solo il reato di uccisione di animali, ma anche altri gravi reati. 

Partendo da reato principale - uccisione di animali - non va tralasciata la circostanza, non secondaria, che a essere ucciso senza alcun motivo è stato un orso, quindi un individuo appartenente a una specie selvatica particolarmente protetta. Enpa chiede che l’uomo sia inoltre chiamato a rispondere della violazione delle norme che vanno a disciplinare i beni pubblici dello Stato, quindi la distruzione del patrimonio indisponibile dello Stato peraltro prezioso, in questo caso, come la fauna selvatica particolarmente protetta. L’uomo, secondo Enpa, dovrebbe essere chiamato a rispondere anche dell’utilizzo di armi da fuoco all'interno di un centro abitato o nelle immediate vicinanze dell’abitato. Infine, ma non per ultimo, il reato di tentato maltrattamento di animali, questa volta riferito ai cuccioli della povera Amarena. Uccidendo l’orsa, infatti, l’uomo ha lasciato i cuccioli senza la mamma esponendoli quindi a gravissimi pericoli soprattutto nell’imminenza del periodo invernale del letargo.

“A completamento dei gravi reati di cui l’uomo a nostro avviso deve rispondere – dichiara l’avvocato Claudia Ricci – va sottolineato ancora una volta che Amarena non era un animale pericoloso. Anzi: era nota e amata. Non più tardi di due giorni fa si era avvicinata con i suoi cuccioli in un centro abitato dimostrando così che per lei quello era un territorio assolutamente non pericoloso al punto da portare i suoi piccoli. Per questa ragione lo sparatore non può parlare di una situazione di pericolosità”.

Enpa sottolinea ancora la vicinanza al Parco nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise e ringrazia i Carabinieri Forestali, con i quali la Protezione Animali ha un protocollo di intesa operativo. 

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È nata a Mesagne la “Antica Bibliofarmacia” che con un libro cura la mente e il corpo. Da anni ormai si parla di libroterapia più o meno convintamente. In realtà chi legge abitualmente sa bene quanto un libro può far vivere meglio e più a lungo: non serve scomodare i grandi pensatori, né scavare nelle biblioteche dei letterati, né leggere di libri che parlano e consigliano di libri; potrebbe anche non essere particolarmente producente acquistare saggi sul potere curante dei libri invece che affidarsi al libraio di turno che sa per esperienza offrire competenza, oltre che selezionare le ultime uscite editoriali.

Tuttavia, non sempre risulta facile orientarsi nel patrimonio immenso che scrittori ci hanno lasciato e continuano a produrre e rinvenire lì qualche risposta utile a qualche dubbio o conoscere qualche storia che faccia stare semplicemente bene. E allora che fare? Una delle possibili risposte può essere rappresentata dall’Antica Bibliofarmacia, istituita dalla biblioteca comunale “U. Granafei” di Mesagne, dove accanto al tradizionale servizio prestito, si suggeriscono rimedi letterari per i propri affanni, per i piccoli e grandi dolori e preoccupazioni e per le emozioni cui, a volte, possono non bastare le proprie parole pensate. “Grazie a questa modalità può cambiare il rapporto con un servizio che si fa conversazione e condivisione, può essere che in chi non legge la curiosità allontani il pregiudizio, può succedere che si torni a casa con un piccolo tesoro in mano, un libro-ricetta che uno sconosciuto dietro un bancone prestito sembra aver “confezionato” proprio per ogni utente portatore di un suo problema particolare, magari solo del peso di una nuova solitudine”, ha spiegato la direttrice Alessia Galiano. Per questo nel Punto lettura attivo presso la casa di vetro, immersa nel parco “Roberto Poti’”, è stato allestito un armadietto farmaceutico dove nelle boccette con l’etichetta indicante il “malanno” da trattare si possono trovare simpatiche indicazioni bibliografiche riferite a libri collocati lì vicino che possono divenire, all’occorrenza, oggetto di prestito, ovviamente gratuito.

Per chi volesse sperimentare i consigli dispensati e fosse interessato a partecipare al ricettario cittadino, basta recarsi presso il Punto lettura, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e il martedì ed il giovedì dalle ore 16,00 alle ore 19,00. Per ulteriori informazioni: email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ed i numeri di telefono 0831.732287-288 e 3389183643.

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MesagnEstate sabato 2 settembre, nell’atrio del Comune in scena “La lampada di Aladino”. Nel chiostro del Comune di Mesagne, in via Roma 2, va in
scena lo spettacolo “La lampada di Aladino, l’utopia della realtà”, adattamento teatrale a cura della Proloco di Mesagne. Aladino è interpretato da Vincenzo D’Adorante, Maria da Maria Pandolini, il mago è Vito Perez, Deborah è Stafania Calabrese, Filippa è Francesca Spinelli, Anselmo è interpretato da Emanuele Montanaro e Raul da Micael Toyboy. Inizio alle ore 20,30, l’ingresso libero.

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MesagnEstate sabato 2 settembre, gli “Spiders from Mars” suonano e raccontano David Bowie. Concerto degli “Spiders from Mars”, sulle onde della musica di David Bowie, si terrà in piazza dei Commestibili, start alle ore 21.30, ingresso libero. La formazione ripercorre il fastoso repertorio musicale del grande cantante britannico, rivisitandone i suoi brani di maggiore successo. Eseguiti rigorosamente live, li propone accompagnandoli con una carrellata scrupolosa di aneddoti, scelti per rappresentare gli aspetti più significativi della vita dell’artista, con fatti e curiosità che hanno contribuito ad accrescerne la grandezza. Durante lo spettacolo, della durata di circa due ore, la proiezione di immagini e video offrirà agli spettatori una ricostruzione delle tappe più significative della vita dell’artista, composti in sequenza con l’intento di far conoscere ancora più a fondo lo spirito irrequieto e riservato di Bowie. La band è composta da Giuseppe Bataccia, voce e chitarra 12 corde; Silvia La Grotta, voce e violino; Diego Mangia al basso; Antonio Taurisano alla chitarra e Marco Baldari alla batteria.

  

Premio “Una Valle di Libri” a Gaia Tortora

Chiostro Palazzo San Francesco – Ostuni Brindisi

2 Settembre 2023 – ore 21.00

Continuano le attività dell’associazione “Una Valle di Libri” e - dopo il successo ottenuto con l’assegnazione del Primo Premio “Una Valle di Libri” al procuratore di Catanzaro dott. Nicola Gratteri, nel corso della rassegna letteraria “Un’emozione chiamata libro”, che si svolge da 27 anni nella Città Bianca -, il prossimo 2 settembre 2023 alle ore 21.00 a ricevere il riconoscimento sarà la giornalista Gaia Tortora.

Nel corso della serata, infatti, verrà consegnato per la seconda volta nel 2023 il premio realizzato dal ceramista ostunese Angelo Carella. Il premio “Una Valle di Libri” è la novità del 2023 e viene consegnato non solo a scrittori ed autori, ma anche a personalità del mondo della cultura, della musica, dell’arte, dello spettacolo, della solidarietà, scelti dal comitato dei saggi dell’associazione.

Il premio a Gaia Tortora viene assegnato con la seguente motivazione: “Chi non conosce la propria storia è condannato a riviverla”, disse Edmund Burke e quindi Premio “Una Valle di Libri” a Gaia Tortora per essere riuscita con intelligenza e acume giornalistico uniti ad amore filiale a creare una obiettiva memoria ampiamente condivisa sul nome e sull’opera di Enzo Tortora, testimone del Novecento italiano, cittadino, giornalista, uomo impegnato nella ricerca della verità.

Gaia Tortora presenterà il libro da titolo “Testa alta e avanti” ed. Mondadori. Dialogherà con l’autrice la giornalista di Telenorba Pamela Spinelli.

L’autrice

Gaia Tortora, giornalista televisiva, è vicedirettore del Tg La7 e conduttrice di «Omnibus», primo talk del mattino. Ha due figlie, Beatrice e Costanza.locandina_cover_Tortora_Testa_alta_e_avanti.jpg

Il Libro

Roma, 17 giugno 1983. Gaia, quattordici anni, esce di casa di primo mattino con lo zaino in spalla. È il giorno del suo esame di terza media. Procede spedita verso la scuola e non sa che, poche ore prima, le forze dell’ordine hanno fatto irruzione in una camera dell’Hotel Plaza e arrestato suo padre per associazione camorristica e traffico di droga. Quando la televisione lo ritrae all’uscita del commissariato, stretto tra due carabinieri, le manette bene in vista, Gaia smette di parlare. Le immagini, invece, non si fermano: fanno il giro di tutte le prime pagine e dei telegiornali. Perché suo padre è Enzo Tortora, uno dei più famosi presentatori della televisione italiana, noto per i modi eleganti, la vasta cultura, un’integrità intellettuale esemplare. In poche ore (e per mesi) Tortora diventa l’oggetto di una violenta gogna mediatica: il coro di

intellettuali e giornalisti è quasi unanime, grida «colpevole». Inizia così uno dei più clamorosi casi di malagiustizia del nostro paese, ma anche un calvario umano che durerà anni, deviando il corso delle vite di tutte le persone coinvolte.

In questo libro Gaia Tortora racconta la sua storia, nella consapevolezza che non sia solo sua: ogni giorno tre innocenti finiscono in carcere per errore, più di mille cittadini l’anno. E i media continuano a comportarsi come fecero con suo padre: titoloni per additare i presunti colpevoli e, quando va bene, trafiletti seppelliti nelle ultime pagine a segnalare l’assoluzione, il proscioglimento, l’errore giudiziario. Condividere il proprio intimo dolore, allora, diventa un modo per combattere contro l’ingiustizia, per impedire che tutto ciò si possa ripetere. E andare avanti, come le diceva suo padre, a testa alta.

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Novità in arrivo per l’ex centro di carico intermodale di Francavilla Fontana. Archiviata la revoca del contratto con l’azienda che si era aggiudicata la locazione del complesso immobiliare di contrada Tiberio, nelle scorse ore l’Amministrazione Comunale ha dato il via libera ad una nuova consultazione preliminare di mercato. Questo strumento consentirà alle imprese interessate di comunicare le condizioni ideali per poter investire, evidenziare possibili criticità e fornire idee. Tutte le informazioni raccolte saranno valutate dai tecnici comunali per la definizione della procedura di locazione o vendita.

“Con questa consultazione preliminare di mercato – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – comincia un nuovo capitolo della storia travagliata dell’ex centro di carico intermodale. Non ci rassegniamo all’idea di disperdere un investimento costato alla collettività più di 8 milioni di euro senza aver portato alcun frutto. La parola fine sarà scritta solo quando avremo definito un futuro certo per quella che oggi si presenta come una cattedrale nel deserto.”

La consultazione preliminare comprende, oltre all’ipotesi della locazione o altro diritto reale di godimento dell’immobile, anche la possibilità di vendita della struttura. In entrambi i casi le imprese che vorranno insediarsi dovranno svolgere attività compatibili con la destinazione d’uso originaria di centro logistico di carico, scarico e movimentazione delle merci.

“Le imprese interessate all’ex intermodale – prosegue l’Assessore alle Attività Produttive Carmine Sportillo – potranno specificare le condizioni favorevoli per un loro investimento. Questa fase di ascolto ci consentirà di comprendere meglio gli orientamenti del mercato per operare delle scelte adeguate allo scenario economico attuale.”

L’area dell'ex centro di carico intermodale e di servizi commerciali e reali è stata recentemente dotata di un impianto di videosorveglianza ad alta risoluzione con un sistema di lettura e riconoscimento delle targhe dei veicoli collegato direttamente con la centrale operativa della Polizia di Stato.

“È importante – conclude l’Assessore all’Urbanistica Domenico Attanasi – ascoltare le imprese e comprendere cosa può diventare l’intermodale in un’area con grandi potenzialità. Da un lato c’è il rinnovato contesto normativo della zona PIP, dall’altro la ZES Jonica che consente agli investitori di beneficiare di agevolazioni importanti. Continueremo a lavorare per innovare ulteriormente le nostre aree produttive e favorire gli investimenti.”

L’avviso esplorativo sarà pubblicato nei prossimi giorni sul sito internet istituzionale.

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Un viaggio straordinario all’insegna della creatività che unisce il mondo del vino all'affascinante arte della lavorazione del vetro e che andrà ad arricchire l’esperienza enoturistica di Tenute Rubino. Da quest’estate, winelover ed eno-appassionati avranno l’occasione di vivere un nuovo itinerario di visita in cantina, dal titolo “Wine & Glass Craft”, un’iniziativa che celebra la bellezza e il rispetto per l’ambiente attraverso il talento creativo di Maria Concetta Malorzo. Una maestra vetraia di Brindisi che, in sinergia con l’azienda brindisina, ha rigenerato bottiglie vuote destinate al riciclo, trasformandole in opere d’arte uniche nel loro genere, alcune delle quali fruibili al pubblico negli spazi adiacenti la barricaia.

La nuova experience di Tenute Rubino, fondata sui valori di innovazione e sostenibilità ambientale e socio-economica, comincerà con un tour guidato nei moderni ambienti della cantina, dove sarà possibile scoprire il dietro le quinte di un processo produttivo che ha nel ‘fare artigianale’ l’aspetto più rilevante per la produzione di vini di alta qualità. L’itinerario proseguirà da Numero Primo, la vinoteca della famiglia Rubino che sorge sullo splendido lungoporto brindisino, dove si concretizzerà una degustazione di tre vini abbinati a squisite delizie culinarie della tradizione salentina, accuratamente selezionate per esaltare i sapori e gli aromi ad ogni sorso.malorzo_maria_concetta.jpg

Per concludere al meglio questo meraviglioso percorso immersivo, lasciando un ricordo indelebile al pubblico presente, Tenute Rubino ha previsto un’ulteriore tappa, proprio nel laboratorio di Maria Concetta Malorzo, a pochi passi di distanza. Qui si avrà l’opportunità di modellare il vetro fuso delle bottiglie vuote di Tenute Rubino, realizzando delle opere prime – vassoi, complementi d’arredo, monili - stimolati da creatività e gusto di un’esperta artigiana.

“Il progetto Wine & Glass Craft ha rappresentato per noi una grande fonte d’ispirazione per la nascita di un nuovo percorso enoturistico, in grado di abbracciare diverse forme di linguaggio - sottolinea Romina Leoprdi, direttore marketing&comunicazione di Tenute Rubino -. Con ‘Wine & Glass Craft’, vino e territorio diventano espressioni d’arte della cultura di un luogo, suscitando interesse per i tanti visitatori che arriveranno in questi mesi, attratti dalle nostre peculiarità”.

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In ritardo, ma pronti al via: nell’Area Metropolitana di Bari e nella provincia Barletta-Andria-Trani la stagione della vendemmia è finalmente iniziata. “Secondo le nostre stime, nel Barese e nella Bat avremo un calo di circa il 50-60% a causa dei danni da peronospora, con una resa alla vinificazione che si attesterà intorno al 55-60% rispetto alle medie del 70-75% delle annate normali”, spiega Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani.

“Pioggia e freddo primaverili hanno lasciato il segno, tanto che il 2023 purtroppo sarà un Annus Horribilis per la vitivinicoltura pugliese e per quella barese in particolare”, dichiara Giuseppe De Noia, presidente di CIA Levante (Bari-Bat).

UVA BIO. Sofferenze produttive ancor più rilevanti per la produzione ottenuta seguendo il metodo biologico, che ha patito maggiormente le condizioni avverse di questa annata, con perdite medie anche oltre il 70% al Sud. Basti pensare che, in soli 7 giorni, nel periodo di massima piovosità, sull’intera area del Barese e della BAT si sono abbattuti 2 tornado e 8 bombe d’acqua, oltre ai nubifragi che hanno investito città e campagne con allagamenti, frane e danni. Da un’analisi effettuata attraverso i bollettini pluviometrici forniti dalla Regione Puglia, si rileva che nell’area Metropolitana di Bari e nella Provincia BAT nel mese di maggio 2023 si è toccato il picco di 16 giorni di pioggia, con una piovosità massima mensile di 198,2 mm, come nel caso dell’agro di Santeramo, mentre solo nella prima metà di giugno 2023 si sono verificati 10 giorni piovosi con una piovosità massima di 186,0 mm, come nel comune di Minervino Murge. Confrontando i dati del 2022 afferenti allo stesso periodo, si riscontra un massimo di 5 giorni piovosi e 60 mm di pioggia per il mese di maggio e 4 giorni piovosi e all’incirca 35 mm di pioggia in tutto il mese di giungo 2022.

VITIVINICOLO IN GINOCCHIO. Il settore vitivinicolo è stato messo in ginocchio dagli effetti della peronospora, causati dai cambiamenti climatici e da una eccezionale piovosità, con precipitazioni intense, violente e continue. Le persistenti e incessanti piogge alluvionali se, da un lato, hanno favorito lo sviluppo delle spore fungine aprendo la strada alla diffusione della peronospora grazie all'altissimo tasso di umidità, dall’altro lato hanno reso impraticabili le aree rurali impedendo l'accesso alle aziende agricole con mezzi adeguati al fine di poter eseguire gli interventi fitosanitari a difesa dei vigneti. I soli territori dei comuni dell’area della Città Metropolitana di Bari e della provincia Bat, investiti da tali eventi climatici, rappresentano una superfice di uva da vino pari a 22.800 ettari, pari al circa il 25% della superficie vitivinicola pugliese.

Anche laddove è stato possibile intervenire, i trattamenti sono stati resi vani dalla incessante ricorrenza delle precipitazioni che, come già evidenziato, si sono verificate con una cadenza quasi quotidiana, con altrettante infezioni giornaliere durate quasi due mesi.

SCARSA QUANTITÁ, BUONA QUALITÁ. Nei prossimi giorni si inizierà dapprima con la vendemmia delle uve delle varietà Sangiovese, Primitivo, Moscato, poi via via con le cultivar più tardive. La vendemmia sarà caratterizzata da un mercato sostenuto e da un prodotto di buona qualità, nonostante dai primi campionamenti si rilevi una gradazione zuccherina abbastanza bassa. A tal proposito, molto dipenderà dall’evoluzione delle temperature e delle precipitazioni nelle prossime settimane, che di fatto potranno incidere positivamente o meno nel definire la qualità delle produzioni vitivinicole. I dati relativi alla vendemmia 2023 sono in continua evoluzione e, per delineare una base certa, bisognerà attendere le prossime settimane, che di fatto vedranno la maggior parte delle cantine in lavorazione e l'avvio della campagna vitivinicola vera e propria. Le prime stime sembrano delineare una delle vendemmie più difficili degli ultimi 40 anni, a causa del maltempo e delle difficoltà a trovare personale. Disagi a cui si aggiungono l’inasprimento sconsiderato dei costi di produzione, con il consueto e insostenibile aumento del prezzo del carburante, che incide particolarmente sui costi di trasporto delle uve verso le cantine, criticità produttive che poi non vengono compensate dal riconoscimento ai produttori un prezzo giusto e adeguato. Pertanto, la campagna vitivinicola 2023 pare irrimediabilmente compromessa, sotto molteplici e differenti aspetti.

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