Redazione

La chiusura temporanea della postazione 118 del rione Casale. In relazione alle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dal vicesindaco di Brindisi, Massimiliano Oggiano, sulla chiusura della sede del 118 al rione Casale, la Asl comunica che la postazione già da stamattina ha ripreso il normale servizio. Nella giornata di sabato si era resa necessaria la momentanea sospensione delle attività a causa di un guasto elettrico non riparabile nell’immediato poiché la scuola che ospita la postazione era chiusa. Per questo motivo, il servizio era stato trasferito all’ex ospedale di Summa per agevolare la riparazione del quadro elettrico danneggiato e garantire la continuità assistenziale. La direzione strategica, inoltre, disporrà di effettuare le ispezioni nelle sedi del 118, con spirito di collaborazione con le istituzioni locali proprietarie degli stabili per sollecitare gli interventi utili a sanare le carenze strutturali eventualmente presenti.

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L’originale creazione, realizzata dagli artigiani del “Borgo dei presepi” che racconta la storia di Cristo dalla nascita alla morte, è un'opera unica nel suo genere in tutta la Provincia di Brindisi.
In occasione del periodo delle festività Pasquali ma soprattutto della settimana Santa che sta per cominciare l’opera potrà essere visitata dal 23 marzo al 2 aprile, ogni giorno a partire dalle ore 17.30 nella suggestiva sede del frantoio semi-ipogeo di via Santacesaria al civico 7 con ingresso gratuito.

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VINO: COLDIRETTI PUGLIA, PANIERE IG VALE 631MLN EURO; PUGLIA SECONDA REGIONE D’ITALIA PER VENDITE IGP

Intanto, sono salve le etichette per il vino Made in Italy messe a rischio dalle nuove norme Ue

La Puglia è la seconda regione in Italia per la vendita di vini IGP, con un valore di 631 milioni di euro pari al 93,1% del paniere IG del Paese, un gradimento che i consumatori confermano anche sul fronte della qualità, facendola salire al quarto posto della top ten delle regioni con i vini rosati e al quinto per i vini rossi. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dei dati sui consumi dei vini pugliesi, elaborati da Wine Monitor di Nomisma, in occasione del confronto sul vino alla Fiera Pessima di Manduria, a cui hanno partecipato Gabriele Pizzileo del Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, Benedetto De Serio del Consorzio di Bonifica Unico del Centro sud ed il presidente di Coldiretti Manduria Salvatore Mero.

Intanto, sono salve le etichette per il vino Made in Italy messe a rischio dalle nuove norme Ue, grazie al decreto che posticipa al 30 giugno 2024 l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo così l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già in magazzino. Bene la proroga a livello nazionale - spiega Coldiretti Puglia - ma adesso sarà fondamentale uniformare gli standard a livello europeo, adottando la regola che per l’inserimento delle informazioni relative a ingredienti e valori nutrizionali si utilizzi un codice QR accompagnato dalla sola lettera “I”.

Il problema era nato perché a poche settimane dall’entrata in vigore dal nuovo regolamento la Commissione aveva deciso di inserire il termine completo “ingredienti”, invece di “I”, condannando di fatto al macero tutte le etichette già stampate dai produttori che si erano organizzati per tempo. Un danno per le aziende subito denunciato dalla Coldiretti a tutela di un settore già colpito dall’impennata dei costi di produzione che mette a rischio la competitività del vino italiano sul mercato nazionale ed estero.

“Non si tratta della prima “grana” causata al Vigneto Made in Italy dalle politiche adottate dall’Unione Europea”, denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “si va dalla scelta della Commissione di dare il via libera all’introduzione di etichette allarmistiche sul vino decisa dall’Irlanda alla decisione della Ue di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol anche nei vini a denominazione di origine, dalla pratica dello zuccheraggio fino al vino senza uva con l’autorizzazione alla produzione e commercializzazioni di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes molto diffusi nei Paesi dell’Est”, insiste Cavallo.

Per il 13% dei consumatori il Primitivo di Manduria è adatto al pasto di tutti i giorni – riferisce Coldiretti Puglia – per l’11% si tratta di un vino maturo, mentre per il 9% esprime tradizione, ma anche il Salento Negroamaro viene ritenuto idoneo ai pasti quotidiani dall’11% dei consumatori, mentre il 10% lo considera un vino maturo ed il 9% ritiene che riesca ad esprimere tradizione.

Grande exploit, dunque, della Puglia dei rossi e dei vini rosati che rappresentano il 40% della produzione nazionale totale dei rosati – insiste Coldiretti Puglia - con oltre 1 milione di bottiglie l’anno, quando quasi 2 bottiglie su 4 di rosé ‘Made in Italy’ è pugliese.

La Puglia si sta imponendo anche con gli spumanti, dove grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili. La popolarità a internazionale di eccellenze varietali uniche, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese – insiste Coldiretti Puglia  - il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all’internazionalizzazione.

Per difendere il patrimonio vitivinicolo italiano è necessario intervenire per contenere i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – sottolinea Coldiretti nel sottolineare che tutelare il vino significa tutelare il principale elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare non solo all’estero ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico. In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante – conclude Coldiretti - per sostenere la competitività delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo.

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L’Ostello della Gioventù, novità assoluta nella stagione turistica 2024 non solo a Brindisi e “punto di partenza del turismo contemporaneo” con i suoi 32 posti letto e i suoi servizi di elevata qualità è stato inaugurato questa mattina nel capoluogo adriatico nel corso della presentazione alle Istituzioni ed alla stampa, che ha visto la partecipazione del sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, e del Direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Aldo Patruno, con il presidente di Puglia Holiday, Pierangelo Argentieri, a fare gli onori di casa.

«L’ambizione è quella di fare diventare l’Ostello della Gioventù di Brindisi un punto di riferimento per tutti gli ostelli pugliesi – ha esordito Argentieri -. Abbiamo puntato molto sulla qualità; oltre la ristrutturazione dell’Amministrazione pubblica ci abbiamo messo del nostro, investendo ulteriormente e lavorando sui letti, sugli interni, sugli spazi comuni perché l’ambizione è quella di “essere un Ostello”, sì della Città di Brindisi, ma con un respiro più ampio, un respiro europeo, quindi di altissimo livello. L’apertura è imminente – ha ripreso il presidente di Puglia Holiday –: oggi lo presentiamo alla Città e all’intera Regione e la nostra intenzione è quella di farlo diventare un post che deve animare il territorio, la città e tutto quello che Brindisi può offrire ai turisti. Essi sono, per l’appunto, i turisti moderni, i “nomadi digitali”, chi viene qui per il “turismo lento”, quelli che vogliono cogliere il meglio delle nostre bellezze con uno spirito più slow. Ma soprattutto intende essere, l’Ostello, un’alternativa valida ad un turismo, che non va confuso con quello dei resort e delle masserie di lusso. Esso è per chi vuol comunque spendere una cifra ragionevole e al tempo stesso vivere un’esperienza di qualità, con un’ospitalità di altissimo livello».

Entusiasta il sindaco di Brindisi. «Bisogna dare merito alla precedente amministrazione che ha avviato questo intervento significativo e vorrei dire “iconico” per questa città – ha detto Marchionna -. L’Ostello della Gioventù è stato un grande riferimento negli anni passati ed ha avuto un successo straordinario a tutti i livelli. Poi – ha ripreso - le vicende di questa città lo avevano portato in declino e questo intervento iniziato dalla precedente amministrazione, che si conclude con l’inaugurazione di oggi, restituisce alla città una struttura non solamente importante, ma sottolinea l’attenzione che l’Amministrazione comunale di Brindisi rivolge ai giovani ed alle nuove tipologie di turismi, che si vanno affermando nell’epoca contemporanea. Per noi – ha concluso il sindaco - è un punto di riferimento essenziale rispetto al quale crediamo e speriamo di poter attrarre nuovi e più interessanti flussi turistici, soprattutto di tipo giovanile». 

Ad inquadrare la struttura brindisina in un orizzonte internazionale è stato Aldo Patruno. «Innanzi tutto siamo andati oltre gli ostelli della Gioventù: questi sono gli ostelli “Pop”, Pubblici ostelli pugliesi – ha spiegato il Direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia -: una rete di 11 ostelli di nuova generazione diffusa su tutto il territorio regionale, dall’estremo Nord, con Monte Sant’Angelo, giù giù fino a Minervino di Lecce. Al centro – ha ripreso - c’è Brindisi, crocevia dei grandi cammini ed itinerari culturali, la via Francigena innanzi tutto, ma anche l’Appia “Regina Viarunm”, per la quale aspettiamo il riconoscimento a patrimonio Unesco, che dovrebbe intervenire a luglio. E quindi – ha aggiunto Patruno - ci troveremo pronti con questa nuova modalità di accoglienza, e di ospitalità diversa rispetto alla ricettività, che questo territorio offre in maniera eccellente, per ospitare una ulteriore linea di prodotto nell’offerta turistico culturale. Perché questo non sarà solo un lungo di accoglienza, sarà anche un luogo di informazione, di formazione, aperto naturalmente ai camminatori, ai pellegrini, ai viaggiatori, ma anche e soprattutto ai cittadini, che potranno riappropriarsi di un lungo rimasto chiuso per troppo tempo e che interpreta una linea di offerta turistico culturale della Regione Puglia diversa, innovativa e che si iscrive dentro un percorso, che vede cresce costantemente camminatori, pellegrini e viaggiatori alla ricerca di un turismo lento, all’aria aperta, che richiede forme di accoglienza adeguate. Credo che questo Ostello “pop”, fortemente identitario rispetto a Brindisi, sia la risposta più efficace a questa esigenza ed a questa domanda di turismo molto internazionale».

Particolare attenzione è stata attribuita alla sostenibilità. «La sostenibilità è un elemento fondamentale – ha concluso Pierangelo Argentieri -. Non a caso qui le tecnologie utilizzate, dall’acqua, all’elettricità, al controllo e gestione dei rifiuti, considerano appieno questo aspetto. Quello che vogliamo soprattutto rendere noto è che l’Ostello vuol, diventare un punto di riferimento anche per i giovani: giovani turisti, ma anche giovani di Brindisi che hanno voglia di incontrarsi e mettere al centro dell’esperienza di condivisione un luogo di cui la città si riappropria, evidenziando quello che è stato un elemento di orgoglio di tutti i Brindisini, un luogo in cui ospitare non solo amici e conoscenti, ma un luogo di cui in ogni caso andare fieri».

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I vescovi pugliesi hanno concesso “nulla osta” per la causa di beatificazione e canonizzazione di Madre Valeria Succi che è la fondatrice della congregazione delle suore oblate di S. Antonio da Padova. L’importante decisione è stata presa nel corso dell’assemblea ordinaria dei vescovi pugliesi svoltasi presso il seminario regionale “Pio XI” a Molfetta. La conferenza episcopale pugliese si è espressa positivamente su specifica richiesta di mons. Giovanni Intini, arcivescovo della diocesi Brindisi-Ostuni.

Per l’avvio di questo procedimento canonico è facile immaginare la gioia tra fedeli e religiosi tutti ma in particolare in quei luoghi dove è più evidente la presenza delle suore antoniane: Puglia, Lazio, Toscana, India e Repubblica del Congo.

E’ a Brindisi che c’è la casa generalizia della congregazione delle suore oblate di S. Antonio da Padova ed è all’interno della sua cappella, in via S. Giusto, che sono custoditi i resti mortali della fondatrice, nata a Cesenatico il 18 dicembre 1846 con il nome di Augusta Costanza. Ed è a Brindisi che, il 28 gennaio 1905, è stata fondata questa congregazione con decreto di approvazione dell’allora arcivescovo Salvatore Palmieri.

Ed è da Brindisi che la madre superiora generale, Sr. Bertilla (Anna) Fumarola, esorta tutti a pregare per il buon esito della causa di beatificazione della fondatrice la cui vita si ispirò essenzialmente a questi aspetti: la dimensione apostolica educativa e caritativa a favore soprattutto di bambini e poveri; la preghiera alla base della vita spirituale e di ogni attività pastorale; la centralità della Parola di Dio nella vita della comunità delle oblate; lo zelo missionario e pastorale che scaturisce dall’intimità con il Signore nell’Eucarestia quotidiana.

A Brindisi la congregazione delle suore antoniane è impegnata anche nella gestione di una scuola parificata dell’infanzia e della primaria e in provincia è presente, con altre attività, a Mesagne, Torre Sansa Susanna, San Pancrazio Salentino  come anche nel Leccese (Guagnano, Novoli, Leverano).

Oggi la congregazione delle suore oblate di S. Antonio è diffusa nel mondo, nella varietà di culture, lingue e tradizioni, restando fedele allo spirito religioso di servizio apostolico educativo e caritativo.

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Anche la data del 20 aprile della commedia brillante “Taxi a due piazze” con Barbara D’Urso, inserita nella stagione artistica del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, è stata annullata per esigenze organizzative della compagnia. Al suo posto domenica 21 aprile 2024 - con inizio alle ore 19 - arriva lo spettacolo “Recital”, di e con Ale e Franz, che subentra nella stagione in abbonamento. I titolari di abbonamento possono accedere con lo stesso titolo mentre i possessori di biglietto di “Taxi a due piazze” possono rivolgersi al botteghino per chiederne la riemissione con conferma del posto o il rimborso. Info 0831 562554 e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Ale e Franz tornano al Verdi con una sorta di “the best” della loro comicità. Lo spettacolo, che mette in luce le nostre qualità ma soprattutto i nostri difetti e le nostre contraddizioni, raccoglie materiale da anni di lavoro del duo milanese. In questo esilarante show intessuto di parole e di ironia, di gag surreali, battute e situazioni paradossali, i due giocolieri della risata scivolano con leggerezza su vizi e virtù del nostro tempo. Ma ripercorrono anche la storia del loro sodalizio artistico, fatta di incontri e di nonsense. Al centro i pezzi migliori della loro lunga carriera, come la celebre panchina con alcuni sketch della serie «È tanto che aspetta?», o i surreali fraintendimenti verbali dei gangster Gin e Fizz. In scena vizi, virtù e manie degli italiani, “dell’essere umano in generale” alle prese con alcune situazioni “estremizzate” a teatro.

Una carriera, la loro, che spazia dai programmi televisivi “Zelig”, “Mai dire gol” e “Buona la prima!” al cinema, con “Tutti gli uomini del deficiente” di Paolo Costella, “Il peggior Natale della mia vita” di Alessandro Genovesi e “Comedians” di Gabriele Salvatores, ma nel curriculum ci sono anche spot pubblicitari, doppiaggi, libri e, naturalmente, il teatro. Con spettacoli caratterizzati da una satira di costume stralunata ma tagliente e da un cinismo senza volgarità.

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In seguito alla pubblicazione del Bilancio di Genere della Regione Puglia 2021/2022, Elena Marrazzi, Assessore ai Servizi Sociali e Sanitari del Comune di Oria, si unisce al dibattito per promuovere la consapevolezza e l'azione a livello locale. "Il Bilancio di Genere della Regione è uno specchio che ci mostra le sfide e le opportunità che dobbiamo affrontare come comunità. Questo report non è solo un insieme di dati, ma una chiamata all'azione per tutti noi. È un'opportunità per guardare da vicino alle disuguaglianze di genere che persistono e per impegnarci collettivamente per un cambiamento culturale significativo.

Il report, accessibile a tutti, è uno strumento educativo cruciale. “Invito ogni membro della nostra comunità a leggerlo – dice la Marrazzi. Questo documento non è solo per gli addetti ai lavori, ma è per tutti coloro che credono in un futuro più equo e inclusivo per le donne. Aumentare la consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento, e il report fornisce una base solida per la nostra riflessione collettiva”. La pubblicazione del bilancio, secondo la Marrazzi, richiede una risposta concreta a livello locale: "Come comunità, dobbiamo tradurre le informazioni fornite dal report in azioni tangibili. La mia responsabilità come Assessore è guidare questo processo e garantire che le politiche locali riflettano gli obiettivi di uguaglianza di genere delineati nel Bilancio di Genere regionale”.

L’assessore enfatizza, poi, il ruolo attivo che la società civile e le organizzazioni locali possono giocare in questo processo: "Ogni cittadino ha un ruolo fondamentale nel plasmare il nostro futuro. Invito le organizzazioni della società civile, i gruppi di donne, e tutti i cittadini a unirsi a noi nel promuovere una cultura che valorizzi l'uguaglianza di genere e sostenga il cambiamento necessario. Da qui un invito aperto alla partecipazione e al dialogo: "Leggiamo il report, discutiamone apertamente ed impegniamoci attivamente verso un futuro in cui ogni donna possa vivere libera da discriminazioni e con accesso paritario a opportunità e servizi”.

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Inizia con una sconfitta il cammino dell’Aurora Volley Brindisi nel pool promozione della serie C in cui la formazione biancazzurra è approdata da testa di serie. Davanti al pubblico amico del Pala Zumbo le padrone di casa cadono per la terza volta in stagione perdendo per 3-1 contro un’ agguerrita Amatori Volley Bari dimostratasi più concreta e incisiva della compagine brindisina.

Primo set all’insegna dell’equilibrio con le due formazioni che avanzano appaiate nel punteggio. E’ evidente fin dalle prime battute come l’attacco della formazione ospite riesca a mettere in difficoltà il muro delle biancazzurre che, a loro volta, non sono brillanti davanti come in altre occasioni. Nonostante tutto le padrone di casa riescono ad arrivare verso la fine del set con un esiguo vantaggio che viene però sprecato a causa di due banali falli di posizione. Le ospiti approfittano immediatamente del “regalo” e si aggiudicano il set ai vantaggi (24-26).

Nel secondo set la formazione brindisina è visibilmente nervosa e non riesce ad esprimere il proprio gioco con continuità. Di contro le baresi viaggiano sulle ali dell’entusiasmo per aver conquistato il primo set e con Vermiglio e Capriati in stato di grazia (rispettivamente 22 e 21 punti in partita per loro) riescono a trovare le giuste traiettorie per bucare la difesa avversaria. Le baresi si aggiudicano anche il secondo set per 18-25.

Nel terzo set si assiste all’attesa reazione da parte delle padrone di casa. Complice anche un probabile calo fisico delle avversarie, le biancazzurre difendono meglio e soprattutto sono più concrete in attacco. Il set va in archivio con la vittoria di Brindisi per 25-16.

Nella quarta frazione la gara si accende ulteriormente. Le padrone di casa credono nella rimonta ma il punteggio non si schioda dalla parità. Le ospiti sono estremamente efficaci in tutti i fondamentali e mettono sotto pressione le brindisine con il loro gioco aggressivo. A causa di qualche decisione arbitrale poco chiara (a farne le spese Kolomiiets e Zivkovic sanzionate rispettivamente con cartellino rosso e giallo) il nervosismo torna a serpeggiare tra le biancazzurre che inevitabilmente subiscono un calo di concentrazione. In questo scenario l’ottima formazione ospite ha terreno fertile per conquistare il vantaggio decisivo per aggiudicarsi la gara (21-25).

A bocce ferme l’allenatore brindisino Raffaele Capozziello analizza la gara: “Purtroppo è stata una partita con molto nervosismo da parte nostra che non ci ha consentito di esprimere il nostro gioco. Abbiamo perso il primo set per degli errori banali; magari vincendolo sarebbe venuta fuori tutta un’altra gara. Non voglio sminuire il valore della vittoria avversaria ma sicuramente abbiamo pagato per una direzione di gara non propriamente adeguata. Alla ripresa degli allenamenti analizzeremo quanto accaduto e gli errori commessi, anche perché il livello del girone è molto alto e domenica prossima ci attende un’altra gara molto complicata.”

Prossimo impegno per l’Aurora Volley Brindisi Domenica 17 marzo contro la Dinamo Molfetta. La gara di disputerà al Pala Zumbo a Brindisi con inizio previsto alle ore 18:00.

Tabellino:

AURORA VOLLEY  BRINDISI – AMATORI VOLLEY BARI 1-3 (24-26, 18-25, 25-16, 21-25)

Brindisi: De Toma 14 (K), Kolomiiets 11, Zivkovic (L1), Prato 3, Padula 8, Avallone 11, Albanese 9, Matichecchia 1, De Maria, Malerba , Solimeno, Stella (L2), Minghetti, Montagna.  All. Capozziello.

Bari: Cesareo 4 (K), Belviso 2, Vermiglio 22, D’Addiego 7, Mastrorocco (L1), Capriati 21, Di Ciaula 3,  De Angelis 2, Fornarelli, Scalise, Bertoncelli (L2), Mininni, Amoruso, Balena. All. Cassano

Arbitri: Fiore - Mastrovito.

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L’Azione Cattolica della diocesi di Brindisi-Ostuni gioisce per la nomina di Francesca Arnesano a Presidente diocesana per il triennio 2024/2027. Ringraziamo di vero cuore l’Arcivescovo Giovanni che non fa mai mancare il suo sostegno e la sua attenzione nei confronti dell’associazione e affidiamo al Signore la nuova Presidente, la sua famiglia, e tutta l’associazione nel triennio che è iniziato.

Francesca Arnesano ha 46 anni, è sposata con Massimo ed è mamma di due bimbe. Ha un impiego in amministrazione presso un Ente di promozione sportiva.

Vive la sua esperienza associativa nella Parrocchia Santa Maria Assunta di Salice Salentino, dove è stata anche presidente

parrocchiale nel triennio 2010/2013.

A livello diocesano è stata Consigliera e Segretaria diocesana nel triennio 2011/2014.

Ringraziamo Francesca per essersi resa disponibile al servizio in Associazione; accompagniamola con la preghiera, affinché lo Spirito Santo la guidi in questo nuovo percorso.

Con lei la presidenza diocesana è formata da:

Vice Presidenti del Settore Adulti: Monica Maletta (Brindisi) e Marco Lanzilao (Mesagne);

Vice Presidenti Settore Giovani: Annalisa Matino e Francesco Liaci (Leverano);

Responsabile dell'Azione Cattolica dei Ragazzi: Antonella Cisaria (Ostuni) e Vice Responsabile: Roberta Demitri (Mesagne).

Auguriamo a tutta la presidenza e al nuovo Consiglio Diocesano di camminare insieme, per rendere testimonianza della bellezza dell'esperienza di Azione Cattolica.

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Dopo la manifestazione degli agricoltori europei a Bruxelles con oltre 3mila coltivatori italiani della Coldiretti che hanno denunciato l’eccesso di burocrazia che sta mettendo in ginocchio le aziende europee,  la Commissione  Ue ha lanciato un sondaggio online per raccogliere il parere degli agricoltori. Ne dà notizia Coldiretti Puglia, specificando che la consultazione è aperta fino all’8 aprile con l’obiettivo di identificare le norme della Pac e altri regolamenti che determinano i maggiori e complessi oneri amministrativi a carico del settore agricolo.

La burocrazia sottrae fino a 100 giorni all’anno al lavoro in azienda – denuncia Coldiretti Puglia - ma, soprattutto, con l’inefficienza, frena l’avvio di nuove attività di impresa contrastando anche le opportunità che possono generarsi.

A Bruxelles anche gli agricoltori pugliesi sono scesi in piazza per sostenere il Piano presentato dalla Coldiretti, dalla cancellazione dell’obbligo dei terreni incolti allo stop alla burocrazia, dagli aiuti a sostegno della crisi di liquidità determinata dall’aumento dei tassi di interesse e dalle difficoltà causate dal maltempo e dai mercati sconvolti dalla guerra, dalla moratoria sui debiti al rafforzamento della direttiva europea contro le pratiche sleali.

Nel mirino – aggiunge Coldiretti Puglia - ci sono le politiche europee che stanno causando gravi danni all’agricoltura tricolore, dal divieto delle insalate in busta e dei cestini di pomodoro all’arrivo nel piatto degli insetti, dall’idea di equiparare alcune tipologie di allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni alle attività industriali, al nutriscore che boccia le eccellenze Made in Italy, dal via libera alle etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino all’eliminazione della pescva a strascico, dal permesso alla vendita del prosek croato e agli altri falsi fino alla possibilità di importare grano dal Canada dove si coltiva con l’uso di glifosato secondo modalità vietate in Italia, ma anche il grano turco e Ucraino che sta invadendo i porti pugliesi e il sistema di controllo dell'Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari, causando miliardi di danni all’olivicoltura pugliese con la Xylella che ha fatto seccare 21 milioni di ulivi. 

Le misure, anticipate dal presidente di Coldiretti  Prandini in una lettera alla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, puntano innanzitutto – sottolinea la Coldiretti – a porre fine all’aumento di adempimenti, obblighi e costi per le aziende agricole legati all’applicazione della condizionalità ambientale. Norme troppo stringenti e spesso svincolate dalla realtà che ne hanno reso di fatto impossibile l’applicazione nelle campagne, già colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli. Coldiretti chiede dunque di eliminare le eventuali sanzioni a carico degli agricoltori per il 2024 e il 2025 e di procedere alla cancellazione definitiva dell’obbligo di tenere il 4% di terreni incolti, in quanto la semplice deroga non è sufficiente.

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Al di fuori della Pac, la situazione economica del settore agricolo va affrontata con misure specifiche anticrisi a partire – conclude Coldiretti - da una piena flessibilità sugli aiuti di stato, prorogando il Quadro Temporaneo di Crisi e Transizione di almeno un anno per consentire agli Stati membri di sostenere gli agricoltori con strumenti efficaci come la moratoria sui debiti, che aiuterebbe una larga parte delle aziende agricole soprattutto di piccole dimensione e condotte da giovani e donne.