Redazione

“Su contributi affitti, maggioranza consapevole dell’errore del governo. Poi però penalizza i redditi bassi con ‘flat tax’ alla brindisina”. L’atteggiamento tenuto dalla maggioranza in consiglio comunale nei confronti delle proposte della minoranza è stato contraddittorio.

Un fatto rilevante è stato l’impegno del Sindaco finalizzato a sensibilizzare il governo, Anci e parlamentari contro la cancellazione dei contributi affitti e per la morosità incolpevole come chiedeva con forza il Partito Democratico.

Siamo soddisfatti, perché grazie alle sollecitazioni del Partito Democratico, con l’ordine del giorno proposto, da oggi c’è la consapevolezza della scelta scellerata del governo Meloni di cancellare i contributi per gli affitti e per la morosità incolpevole che, a nostro avviso rappresenta, un atto di grave irresponsabilità politica e che indica mancanza di sensibilità verso i problemi di chi è in difficoltà.

Da oggi, l’amministrazione comunale di Brindisi è consapevole di quello che rappresenta la scelta politica del governo Meloni e dei riflessi che produrrà sulle fasce più fragili della cittadinanza.

Anche la proposta di emendamento del Partito Democratico con la previsione di destinare gli eventuali incassi, rivenienti dalla definizione agevolata degli accertamenti esecutivi, alla messa in sicurezza degli asili e delle scuole comunali e per la realizzazione di altri playground per attività all’aperto e sport nei quartieri di Brindisi è stato ritenuta valida e per questo sostenuta all’unanimità.

Invece riteniamo sbagliata e incomprensibile la scelta di bocciare l’emendamento del Partito Democratico che, sulla delibera Irpef, aveva proposto di rivedere l’aliquota in modo diverso e progressivo rispettando i dettami della Costituzione Italiana in materia di tributi. L’articolo 53, infatti, tutela la giustizia sociale incentivando una distribuzione equa del carico fiscale, per cui coloro che hanno maggiori risorse economiche contribuiscono in misura maggiore rispetto a coloro che hanno minori possibilità. La maggioranza di destra-centro al Comune di Brindisi invece ha deliberato qualcosa di indecente: la ‘flat tax’ in salsa brindisina, per cui chi ha poco paga tanto quanto chi ha di più. Quindi, chi ha un reddito basso sarà ancora più povero a causa di una maggiore tassazione per l’imposta sul reddito; questa, per noi, non è equità sociale.

Insomma, una maggioranza che quando vota con la testa sostiene cose buone e giuste, quando invece vota per opportunismo riesce a smentire tutte le promesse fatte.

Gruppo consiliare Partito Democratico Brindisi

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Un incidente si è verificato a Mesagne in via Guglielmo Marconi, l’arteria che taglia in due la città. Qui, per cause ancora in fase di accertamento, si sono scontrati due mezzi. Una Suzuki Splash, con a bordo il solo conducente, e uno scooter con a bordo due giovani. I mezzi quando sono giunti all’altezza dell’ex farmacia Recupero, per cause ancora in fase di accertamento, si sono scontrati. Un urto alquanto forte che ha sbalzato i centauri dalla moto che si è inerpicata sullo sportello sinistro dell’auto. Fortunatamente i due erano coscienti e rispondevano alle domande dei presenti. È stato lanciato l’allarme e sul posto è giunta un’ambulanza del 118 del Punto di primo intervento di Mesagne e una pattuglia della polizia locale. I soccorritori hanno immediatamente constatato che le condizioni dei feriti non erano preoccupanti. In ogni modo hanno disposto il trasferimento cautelativo presso l’ospedale di Brindisi per eseguire gli accertamenti diagnostici e strumentali. Sul luogo del sinistro sono rimasti i vigili urbani che lo hanno rilevato e avviato le indagini per stabilire le responsabilità.

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 L’emendamento proposto oggi al Consiglio Comunale di Brindisi dai Consiglieri Roberto Fusco e Pierpaolo Strippoli del Movimento 5 stelle, prevedente la fissazione di un tetto massimo di euro mille mensili dei gettoni di presenza percepibili da ogni singolo consigliere e la non spettanza del gettone di presenza al consigliere che non abbia presenziato per almeno il 75 per cento dell’orario di durata della Commissione, risulta esser stato bocciato da tutti i consiglieri di maggioranza, senza neppure alcun intervento che giustificasse o motivasse il rigetto. L’emendamento ha ricevuto il sostegno dei soli consiglieri di minoranza e non è stato quindi approvato. Ha dichiarato il Consigliere Fusco che è un vero scandalo che in una città in cui mancano i fondi per la realizzazione di eventi, per aiuti alle famiglie, per la manutenzione di strade e marciapiedi, e persino per una pulizia straordinaria delle strade in un periodo di caldo torrido che ha reso tali strade maleodoranti, non si ponga un tetto a quanto può percepire un consigliere comunale, peraltro nel più che adeguato importo di euro mille per in attività che al massimo impegna la sola mattinata e non tutti i giorni. La previsione poi che tale gettone sia riconosciuto solo in caso di partecipazione del consigliere alla commissione per almeno il 75 per cento della durata oraria della commissione costituisce regola minima di buon senso non essendo giusto che un consigliere percepisca l’intero gettone per una presenza in commissione di poche decine di minuti. Continua il muro eretto dalla maggioranza nel non raccogliere qualsivoglia suggerimento offerto dalla minoranza nell’interesse della città e dei suoi cittadini.
Movimento 5 stelle Brindisi

La segnalazione è arrivata da una ragazza che ha visto i due cani in campagna, vicino San Severo, legati a catena vicino una roulotte abbandonata. Gli operatori dell’Enpa di San Severo, attivati dalla Polizia Locale e dalla Asl, sono andati a recuperare i due cani (un maschio e una femmina), un pitbull e un molosso probabilmente incrociato con un dogo argentino, entrambi senza microchip.

“L’operazione è stata piuttosto complessa perché il maschio – afferma Luigi, un operatore dell’Enpa di San Severo - è estremamente mordace e aggressivo. I cani erano disidratati, affamati, sottopeso e pieni di ferite, provocate probabilmente da morsi reciproci. Li abbiamo portati al nostro rifugio e subito idratati e rifocillati. Chi li ha abbandonati vicino la roulotte li ha lasciati legati senza acqua né cibo, condizioni veramente estreme, soprattutto in giornate calde come quelle di questi giorni.”

Enpa ricorda che tenere un animale in queste condizioni è reato penale.

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Il mese di luglio della kermesse letteraria “Un’emozione chiamata libro” giunta alla sua 27esima edizione ed organizzata dall’associazione Una Valle di Libri con il supporto di New Music Promotion, Bottega del Libro e Comune di Ostuni si conclude domani sera alle 21, nel chiostro di Palazzo San Francesco a Ostuni, con un omaggio al grande e compianto Massimo Troisi. Stefano Veneruso, infatti, autore di “Massimo Troisi. Il mio verbo preferito è evitare” (Rizzoli), ne discuterà con la giornalista Anna Maria Romano. La serata come sempre sarà tradotta nella lingua dei segni LIS.

Il LIBRO

“Con Massimo avevamo quindici anni di differenza. Lui è nato il 19 febbraio 1953 e io il 26 dicembre 1968. Siamo cresciuti in una famiglia sanissima. Mia madre Annamaria è la sorella maggiore e Massimo era il quinto di sei figli. Il loro è stato un rapporto fortissimo, molto tenero, di grande affetto. Anche se in famiglia nessuno era artista, allo stesso tempo artisti lo erano e lo sono un po’ tutti, artisti per come affrontavano e affrontano la vita.” Il mio verbo preferito è evitare è un percorso nella vita artistica e privata di Massimo Troisi scritto da Stefano Veneruso (regista, sceneggiatore e produttore), suo nipote. Un libro affettuoso, un omaggio per parole e immagini – molte delle quali inedite e provenienti dall’archivio privato della famiglia – che celebra il grande Massimo Troisi in occasione del settantesimo anniversario della nascita. Stefano e Massimo: solo una quindicina di anni a separarli e un solido rapporto affettivo e professionale a legarli. Fu lo zio Massimo infatti a incoraggiare il nipote a seguire la comune passione per il cinema e quando nacque il progetto del Postino lo volle con sé come assistente alla regia. Con il nipote, Massimo trascorse la sua ultima sera: un giro lungo e lento dentro a Cinecittà come per prenderne congedo e poi a letto per l’ultimo “riposone” da cui non si è più svegliato. Proprio quel giorno Stefano sarebbe dovuto partire per assistere lo zio durante la sua degenza per il trapianto a Londra. Non ce n’è stato il tempo.

L’AUTORE

Stefano Veneruso è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. Si è formato con lo zio Massimo Troisi, lavorando alla Esterno Mediterraneo Film, affrontando così ogni aspetto della produzione. Si trasferisce a Los Angeles nel 1991 per studiare regia e cinematografia alla UCLA e alla AFI, mentre lavora per la Cecchi Gori Pictures, compagnia di distribuzione e produzione cinematografica. Nel 1994 lavora come assistente alla regia del film vincitore del Premio Oscar Il Postino, del quale ha inoltre diretto il Backstage dal titolo Speciale Il Postino - Uno Sguardo dentro, 1994 - 2022, vincitore di diversi premi. Nel 1997 torna in Italia per produrre il compact disc “Nei tuoi occhi, 16 poesie d'amore” di Pablo Neruda lette da illustri personaggi del mondo dello spettacolo. Dopo aver partecipato, in qualità di assistente alla regia, al film “La passione di Cristo”, diretto da Mel Gibson, Stefano Veneruso ha prodotto e diretto il film “All the Invisible Children”. Nel 2009 ha messo in scena “L'esilio di un uomo alla ricerca di Dio”, ispirato alla vita di Caravaggio, debuttando come regista teatrale nel cortile dei Musei Capitolini di Roma. Nel 2018 è direttore artistico assieme a Lello Arena ed Enzo Decaro e regista dello spettacolo-evento “Annunciazione Annunciazione! Revuoto 2018”, in onore di Massimo Troisi e dei 40 anni de La Smorfia. Nel 2019 è autore e regista dello spettacolo teatrale e della omonima mostra multimediale “Troisi poeta Massimo”. Nel biennio 2019-2020 è stato presidente di giuria del Premio Troisi. Nel 2023 è stato membro di giuria del Fajr International Film Festival di Teheran.

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Pagamenti Elettronici. Commissioni azzerate per importi fino a 10 Euro. Confesercenti Brindisi: Un Passo Avanti ma non basta. La Confesercenti della provincia di Brindisi accoglie con favore l’avvenuta firma, in sede di tavolo governativo, dell’accordo tra banche, servizi di pagamento e piccole imprese sul taglio delle commissioni sui pagamenti elettronici, stabilito dalla legge di bilancio, considerandola sicuramente una buona notizia.

L’accordo potrebbe infatti portare ad un risparmio notevole dei commercianti sulle commissioni. In particolare, verranno quasi azzerate le commissioni sulle transazioni fino ai 10 euro e si prevedono sostanziali riduzioni anche per quelle fino a 30 euro.

Secondo dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, nel 2022 il 21% dei pagamenti elettronici è stato di 10 euro o meno, il 32% di 15 euro o meno, mentre i pagamenti fino a 30 euro sono stati il 58%. E nelle piccole imprese del commercio, del turismo e della ristorazione la quota di micro-transazioni è ancora più alta.

Per Confesercenti nazionale questo accordo è un risultato in qualche modo storico: è da oltre dieci anni che si discute dell’abbassamento del peso delle commissioni. E finalmente si è riusciti a fare un primo passo nella giusta direzione, anche se l’intervento per ora è temporaneo e va reso strutturale perché la questione dei costi è infatti fondamentale per garantire la diffusione della moneta elettronica.

“È un primo significativo risultato – dichiara il presidente provinciale di Confesercenti Michele Piccirillo - ma non ancora soddisfacente – e quindi continueremo a chiedere l’annullamento del canone mensile e zero commissioni sulle transazioni fino a 50 euro.  Con l’aumento dei prezzi  la soglia di 50 euro diventa secondo noi la somma minima di esenzione.

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Si inizia il 31 luglio a Torre Canne per finire con l’ultima serata del 10 agosto a Torre Santa Sabina. Dialoghi e performance teatrali voluti dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto per diffondere la cultura della tutela del mare e sensibilizzare la comunità locale sul tema della pesca sostenibile. 

Dieci giorni di attività che vedranno al fianco dell’ente gestore della riserva di terra e di mare, i rappresentanti dei Parchi locali, le Autorità del territorio ed i pescatori. 
Ogni serata inizierà con la proiezione di un video dedicato al mare di Renzo Rubino per finire con “Nel nome del mare” di teatro Koi con Floriana Guida e Michela Marinazzi, riferimento nazionale del teatro di figura che porterà in scena uno spettacolo inedito con un’ospite d’eccezione: la marionetta Rosetta. 
Rosetta, la musa della kermesse, è una signora di Fasano, custode dei saperi marinareschi che da una vita e, nonostante i suoi 80 anni, ripara quotidianamente le reti dei pescatori. Rosetta, musa e madre, nella sua riproposizione teatrale rappresenta l’anima del mare e l’istinto femminile della tutela. 
Dialoghi, approfondimenti, arte e sensibilizzazione. Un evento itinerante, Marinerie possibili, nato nell’ambito del progetto Feamp, Adriatic living fishlab, azioni di conservazione di habitat marini e degli stock ittici nell’Area Marina Protetta e Zona speciale di conservazione di Torre Guaceto. 
Ecco gli appuntamenti gratuiti che partiranno dalle 21: 
-31 luglio, Fasano, Faro di Torre Canne; 
-1 agosto, Brindisi, via Regina Margherita, area antistante la “Casa del prefetto”; 
-3 agosto, Torchiarolo, Torre San Gennaro, lungomare dei pescatori (porticciolo); 
-6 agosto, Ugento, Torre San Giovanni, piazza Madonna del mare verde, località Mare verde; 
-7 agosto, Nardò, Santa Caterina, rotonda del lungomare, scalo di alloggio; 
-8 agosto, Manduria, Torre Colimena, sede Lega navale; 
-9 agosto, Porto Cesareo, torre di Torre Lapillo; 
-10 agosto, Carovigno, Torre Santa Sabina, piazza Thea. 
Il progetto del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto ha lo scopo di sensibilizzare le Amministrazioni costiere sull’utilizzo attento dei fondi europei destinati alla pesca, sottoponendo criticità e possibili soluzioni, così come indicate e proposte dagli operatori della piccola pesca partner delle azioni di rete del piano, affinché il grande sforzo di tutela attuato in riserva abbia eco nelle aree vicine. 
Foto di Andrea Fistetto

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La dieta mediterranea si è classificata come migliore dieta al mondo del 2023 davanti alla dash e alla flexariana ma è sotto attacco degli effetti del cambiamento climatico, dell’esplosione dei costi di produzione e delle scelte dell’Unione Europea che boccia il vino con etichette allarmistiche e promuove i grilli a tavola, mentre incombe la minaccia del cibo sintetico. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, nell’ambito del confronto organizzato con la Fidal, in occasione dei Campionati nazionali di atletica leggera in corso a Molfetta, per promuovere la sana e corretta alimentazione anche tra gli sportivi.

“La dieta mediterranea – ha spiegato Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia – è salutare per il cuore ed è stata associata a una riduzione della pressione sanguigna, del colesterolo e del peso corporeo, nonché a migliori risultati di salute cardiovascolare e tassi inferiori di malattie cardiache e ictus. L’abbondanza di frutti di mare ricchi di nutrienti, noci, semi, olio extravergine, fagioli, verdure a foglia verde e cereali integrali nella dieta mediterranea vanta anche molti benefici per il cervello. Gli antociani in bacche, vino e cavolo rosso sono considerati particolarmente benefici per la salute”.

La dieta mediterranea – sottolinea la Coldiretti Puglia – ha vinto la sfida tra 24 diverse alternative con un punteggio di 4,6 su 5 grazie agli effetti positivi sulla salute ed è anche fra le più facili da seguire, adatta alle famiglie, semplice da organizzare con alimenti di base, incoraggia un consumo moderato di grassi sani, come l’olio d’oliva, e scoraggia i grassi malsani, come i grassi saturi, con meno del 30% circa delle calorie totali provenienti dai grassi ed è adatta a chi segue prescrizioni religiose halal o kosher.

Un ruolo importante per la salute che – precisa la Coldiretti regionale – è stato riconosciuto ad oltre un decennio dall’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco avvenuta il 16 novembre 2010. L’apprezzamento mondiale per la dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari – continua la Coldiretti – si deve agli studi dello scienziato americano Ancel Keys che per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici dopo aver vissuto per oltre 40 anni ad Acciaroli in provincia di Salerno.

La dieta mediterranea – sottolinea Coldiretti – conquista il primo posto, seguita sul podio da quella dash contro l’ipertensione che si classifica seconda e la flexariana, un modo flessibile di alimentarsi, che è terza. Al quarto posto la dieta mind che previene e riduce il declino cognitivo e quinta classificata la dieta TLC (Therapeutic Lifestyle Changes) creata dal National Cholesterol Education Program del National Institutes of Health con l’obiettivo di ridurre il colesterolo come parte di un regime alimentare salutare per il cuore con molta verdura, frutta, pane, cereali, pasta e carni magre.

Si tratta di un tesoro del Made in Italy che ha consentito all’Italia livelli di longevità fra più alti al mondo, ma è sotto attacco – denuncia Coldiretti – su più fronti: climatico, economico e politico europeo. I cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo in Italia hanno tagliato le produzioni degli alimenti base della dieta mediterranea con il crollo del 30% per l’extravergine di oliva, del 10% per passate, polpe e salse di pomodoro fino al meno 5% per il grano duro destinato alla produzione di pasta tricolore. Con l’esplosione dei costi causata dalla guerra in Ucraina più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività – evidenzia Coldiretti – ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari spinti dalla guerra in Ucraina.

Ma sulla dieta mediterranea pesano anche altre minacce come il via libera dell’Unione Europea all’immissione sul mercato degli insetti come nuovi alimenti o l’autorizzazione Ue concessa all’Irlanda che potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze terroristiche, che non tengono conto delle quantità, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati” nonostante i pareri contrari di Italia. Francia e Spagna e altri sei Stati Ue. Un pericoloso precedente che – afferma la Coldiretti – rischia di aprire le porte a una normativa comunitaria allarmistica e ingiustificata, capace di influenzare negativamente le scelte dei consumatori nei confronti di un alimento che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea e conta diecimila anni di storia e le cui tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c. Un approccio semplicistico e fuorviante che si concretizza anche con lo scontro sulle etichette a semaforo tipo nutriscore che si stanno diffondendo in molti Paesi dell’Unione Europea.

“Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea – ha concluso Piccioni nel sottolineare che “è inaccettabile spacciare per tutela del consumatore un sistema che cerca invece di influenzarlo nei suoi comportamenti orientandolo a preferire prodotti di minore qualità anche perché l’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera come nel sistema di etichettatura a batteria, e non certo sullo specifico prodotto”.

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La colonia di piccioni staziona nei pressi della chiesa Madre di Mesagne, dove trova cibo per nutrirsi. 

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Il Movimento Regione Salento di Brindisi esprime profonda preoccupazione per le condizioni lavorative e di sicurezza in cui sono costretti ad operare i dipendenti di ARPAL Puglia di Brindisi, un'istituzione di fondamentale importanza per la comunità brindisina. Le attuali condizioni dell'edificio, delle attrezzature e delle infrastrutture di rete non solo rendono difficile per i dipendenti svolgere il loro lavoro in maniera confortevole, ma rappresentano anche un potenziale pericolo per la loro sicurezza, per la salute e la tutela dei dati sensibili.
 
Nonostante queste difficoltà, i dipendenti di ARPAL Puglia di Brindisi continuano a garantire un lavoro impeccabile, fornendo servizi essenziali alla comunità.
 
Le temperature estreme all'interno dell'edificio, causate da un impianto di climatizzazione insufficiente, hanno reso impossibile per i dipendenti lavorare in condizioni accettabili. L'impianto elettrico dell'edificio è in uno stato di grave abbandono, con prese elettriche scoperte e cavi elettrici posizionati in modo non sicuro sul pavimento. Gli armadi di rete sono aperti e in condizioni pietose, esponendo l'organizzazione a gravi rischi di sicurezza informatica. Questa situazione compromette la protezione dei dati sensibili e potrebbe portare a violazioni della sicurezza dei dati, oltre che causare grossi disservizi che si ripercuotono sulla collettività.
 
L'impianto di illuminazione è solo parzialmente funzionante con plafoniere pericolanti.
 
È importante sottolineare che esiste una sede in Via San Domenico Savio che non è mai stata attivata. Il Movimento Regione Salento esorta le autorità competenti a prendere in considerazione l'attivazione di questa sede, che potrebbe fornire un ambiente di lavoro più adeguato per i dipendenti.
 
A causa delle attuali condizioni inaccettabili, gran parte dei dipendenti sono stati trasferiti temporaneamente in via Tor Pisana, all'ufficio di coordinamento provinciale, mentre alcuni sono rimasti di presidio in via Cappuccini. Il Movimento Regione Salento chiede un intervento immediato per risolvere tali questioni e garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre per gli utenti e per i dipendenti di ARPAL Puglia di Brindisi.
 
Movimento Regione Salento Brindisi

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