Redazione

MOVIMENTO “PER OSTUNI“ – SI RIAPRANO I BAGNI PUBBLICI, INACCETTABILE LA CHIUSURA IN UNA CITTÀ TURISTICA.

Il Movimento “Per Ostuni” segnala, tra le diverse criticità che stanno oramai affliggendo la città da un anno e mezzo a questa parte, quella riguardante i bagni pubblici, che, incredibilmente, continuano a restare chiusi.

Una situazione insostenibile, che crea un notevole disservizio non solo agli Ostunesi ma anche alle migliaia di turisti che affollano la città bianca. Molte sono le lamentele da parte degli operatori commerciali e dei fruitori  dell’area mercatale, che vedono ormai da mesi l’impossibilità di fruire dei servizi igienici.

Stessa situazione già allarmante e che rischia di diventare esplosiva in vista dell’estate. Nell’area circostante la villa comunale, con relativo aumento del degrado, i bagni, sono chiusi, in quanto, gli operatori che si occupavano della pulizia degli stessi, sono stati “mandati a casa” dallo scorso settembre.

Riteniamo inaccettabile che da mesi, in una città come Ostuni, impegnata nel difficile percorso di destagionalizzazione turistica, si viva qualcosa di simile.

In vista dell’ormai prossimo periodo estivo, che coinciderà, ovviamente, col ritorno di un enorme flusso turistico, non osiamo neanche immaginare cosa potrebbe accadere se i servizi igienici presenti in città dovessero rimanere ancora inagibili.

Speriamo che la nostra voce, e quella degli Ostunesi, giunga al neo insediato Sindaco, affinché intervenga celermente nel ripristinare il decoro, consentendo anche il ritorno a lavoro del personale, assicurando la loro presenza già da subito.

Ostuni, in questi giorni si sta presentando ai migliaia di turisti che la affollano priva di questo fondamentale servizio e ciò non è più possibile accettarlo.

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CRIMINALITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, LA MAPPA DEI FENOMENI CRIMINOSI PROVINCIA PER PROVINCIA.

Sensibilizzare gli agricoltori circa l’importanza di denunciare, per analizzare dove si registrano in più larga misura i fenomeni criminosi, quando avvengono i furti, quali sono mezzi e prodotti maggiormente appetibili e come è strutturata la ‘filiera’ della ricettazione per ‘economizzare’ e rendere più sinergiche le attività di polizia, rassicurando le vittime circa l’anonimato della denuncia non restando isolati. E’ quanto emerso in occasione del confronto organizzato da Coldiretti Puglia, con  il presidente regionale Savino Muraglia e il direttore regionale Pietro Piccioni che hanno potuto illustrare la mappa della criminalità in Puglia al Sostituto Procuratore nazionale Antimafia Giuseppe Gatti, a cui hanno partecipato il segretario generale della Camera di Commercio, Angela Partipilo, Irene Canfora, Ordinario di Diritto Agrario dell’Università di Bari, Colomba Mongiello dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, Antonia Bellomo, Prefetto di Bari, Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia ed il Vice Ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto.

BARI E BAT

Non si arresta la strage di ulivi nelle campagne con piante danneggiate, atti vandalici, danni e furti di olivi secolari che hanno spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne, mentre altri si sono affidati a istituti di vigilanza.

Dai furti di animali a fini estorsivi fino ad arrivare all’uccisione degli stessi, la criminalità strisciante nelle campagne di Bari e BAT minaccia di aggravarsi con i furti  di tubi e idratanti, fino al saccheggio o al danneggiamento dei pozzi artesiani.

Nel periodo della raccolta delle olive, i predoni delle campagne fanno razzia di olive che come diamanti andrebbero sorvegliate di notte e scortate durante i trasferimenti nei frantoi.

I mandanti dei gruppi criminali sono italiani anche se spesso si avvalgono di ‘manodopera’ straniera. Depredano gli oliveti del barese, della BAT. In 2/3 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero, battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Le squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta. Oltre alla perdita di reddito per il furto di olive e al danneggiamento delle piante, gli agricoltori sono costretti ad impiegare più manodopera per recuperare dal terreno parte della ‘refurtiva’ che i ladri, trascinando velocemente le reti di raccolta, non riescono a portare via. Gli agricoltori, ormai per il terzo anno consecutivo, sono vittime di un fenomeno che si sta consolidando e aggravando nel tempo.

I frantoi sono costretti ad avvisare la Questura prima di far partire i camion di olio extravergine alla volta delle varie destinazioni italiane per farli scortare fino all’imbocco dell’autostrada, eppure questa è la situazione nella BAT e soprattutto ad Andria, culla dell’olivicoltura pugliese. Il fenomeno che si ripete ogni anno mette a repentaglio l’incolumità stessa degli olivicoltori, costretti a fare ronde diurne e notturne. Le forze dell’ordine hanno un territorio assai vasto da presidiare, pertanto ampie zone non sono pattugliate. Stessa sorte subiscono mandorle, uva da tavola, uva da vino, perché i gruppi criminali seguono la stagionalità delle produzioni.

FOGGIA

I comuni maggiormente interessati da questo problema sono Cerignola, Lucera, Orta Nova, Torremaggiore, San Severo, San Marco in Lamis, S. Giovanni Rotondo, Poggio Imperiale, ma il fenomeno è diffuso su tutto il territorio provinciale, con una recrudescenza di fenomeni estorsivi con aggressioni che si stanno verificando a Manfredonia.

La tipologia di furti risulta essere di varia natura. Si passa dalla sottrazione del raccolto dalle piante in campo, dagli asparagi ai carciofi, alle aggressioni per il furto dei mezzi agricoli e/o delle attrezzature e/o del bestiame, dei raccolti già messi su cassoni, o addirittura alla sottrazione dei cavi di rame e del ferro. Molto diffusa è la razzia dei mezzi agricoli con la successiva richiesta di riscatto. Si moltiplicano i furti di rame, cavi elettrici e telefonici in campagna con le aziende agricole che rimangono spente e isolate telefonicamente, mentre i pozzi per i irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni ortofrutticole che hanno bisogno di acqua. La criminalità mette le mani anche sulle reti di distribuzione irrigua del Nord Fortore del Consorzio per la bonifica della Capitanata, dopo i furti e i danneggiamenti a pozzi artesiani ed aziende agricole che si sono moltiplicati nelle ultime settimane in tutta la Puglia.

Le campagne foggiane sono in balia di gruppi della criminalità, delle agromafie che fanno il paio con le ecomafie, con lo sversamento di rifiuti di ogni genere nei campi, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile.

TARANTO

Raid nei vigneti in provincia di Taranto dove oltre al furto delle barbatelle, ora a sparire, complice il buio della notte, i pali in acciaio degli impianti viticoli. Si registrano furto di mezzi agricoli in aumento soprattutto nell'area orientale e fenomeno di questi giorni il furto delle balle di fieno dai campi durante la notte nell'area foraggiera soprattutto nell’area zootecnica di Mottola. Per non parlare del taglio dei ceppi e dei tendoni dell’uva da tavola e da vino e dei furti di produzioni agricole di pregio che stanno interessando sia la zona orientale a Manduria, Sava, Maruggio che quella occidentale, con in testa Castellaneta, Palagiano e Ginosa.

BRINDISI

I raid nelle campagne con il furto di pali di acciaio dei vigneti sono un fenomeno che prima si registravano solo di notte, ma gli episodi si stanno registrando anche in pieno giorno. Si stanno moltiplicando le segnalazioni di scarico notturno di rifiuti nei campi, compreso Eternit e copertoni, mentre gli agricoltori vengono multati e obbligati a provvedere alla rimozione con ditte specializzate.

Si segnalano furti di carciofi, ortaggi, mezzi agricoli quali trattori, scopatrice, furgoni, oltre alla recrudescenza del fenomeno dei furti di ulivi e uva. I mezzi agricoli sono rubati soprattutto durante le ore diurne, nel pieno dello svolgimento delle attività agricole e all’imbrunire si registra il maggior numero di furti di olive.

LECCE

La maggiore incidenza di furti in aree rurali in provincia di Lecce si verificano nell’hinterland della città capoluogo, in particolare nei comuni confinanti con Lecce e immediatamente vicini al confine con la provincia di Brindisi. In questi comuni si sono verificati numerosi casi di furti di pali tutori sia di vigneto che di oliveto, furti di piante di olivo appena trapiantate e di tubi di irrigazione, compreso anche alcuni attrezzi agricoli.

Altri casi si sono verificati nella zona del Capo di Leuca, con irruzioni notturne nelle aziende e furto di gasolio agricolo ed attrezzature.

 

MAFIA: COLDIRETTI PUGLIA, DA CAMPI A SUPERMARKET BUSINESS DA 25 MLD; VALORE AGRICOLO E AGROALIMENTARE IN PUGLIA OLTRE 8MLD EURO

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Dai campi ai supermercati l’agroalimentare è diventato un settore prioritario di investimento della malavita con un business criminale che ha superato i 25 miliardi di euro sul territorio nazionale, con la criminalità spicciola che in Puglia è divenuta la ‘porta d’ingresso’ principale nella vita imprenditoriale degli agricoltori. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione del confronto del presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia e del direttore regionale Pietro Piccioni, con il Sostituto Procuratore nazionale Antimafia Giuseppe Gatti, a cui hanno partecipato il segretario generale della Camera di Commercio, Angela Partipilo, Irene Canfora, Ordinario di Diritto Agrario dell’Università di Bari, Colomba Mongiello dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, Antonia Bellomo, Prefetto di Bari, Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia ed il Vice Ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto.

“L’agricoltura pugliese è particolarmente appetibile – ha affermato Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia – perché rappresenta una grande realtà economica e sociale intorno alla quale si sviluppa un notevole indotto e che può rappresentare, se opportunamente valorizzata, il motore di uno sviluppo diffuso per l’intera regione che nel 2022 ha raggiunto, nonostante le minacce del clima e della siccità, il valore di oltre 3 miliardi di euro di produzione lorda vendibile e oltre 5 miliardi di valore dell’agroalimentare”.

La malavita comprende la strategicità del settore in tempo di crisi economica perché – sottolinea la Coldiretti – consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana delle persone. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – continua la Coldiretti – compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy.

Le mafie – continua Coldiretti – operano attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, caporalato e truffe nei confronti dell’Unione europea. “Ma – ha aggiunto Pietro Piccioni, direttore Coldiretti Puglia – viene condizionato anche il mercato della compravendita di terreni e della intermediazione e commercializzazione degli alimenti stabilendo i prezzi dei raccolti, gestendo i trasporti e lo smistamento, il controllo di intere catene di supermercati e ristoranti sviluppando un business criminale stimato in oltre 25 miliardi di euro dall’Osservatorio Agromafie”.

Ma la criminalità spicciola rende difficile la quotidianità degli imprenditori in campagna, con i raid che sono un fenomeno ormai senza soluzione di continuità da anni e costringono gli agricoltori a vigilare di notte, ma gli episodi si stanno registrando anche in pieno giorno. Si moltiplicano i furti di ferro, acciaio, rame, cavi elettrici e telefonici in campagna – aggiunge Coldiretti Puglia - con le aziende agricole che rimangono spente e isolate telefonicamente, mentre i pozzi per i irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni agricole che hanno bisogno di acqua.

Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati – segnala Coldiretti Puglia - lasciano le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali, furti di prodotti in campo e delle piantine resistenti a Xylella appena messe a dimora, taglio di ceppi di uva da vino Primitivo, di uva da tavola e tiranti di tendoni, sabotaggi di cantine, taglio e furti di ulivi secolari, sono solo alcuni degli atti criminosi a danno degli agricoltori.

Le campagne sono in balia di gruppi della criminalità, delle agromafie che fanno il paio con le ecomafie, che non si fermano – insiste Coldiretti Puglia - neppure davanti al momento di incertezza con la guerra e l’emergenza che sta arrecando gravi danni alle aziende agricole, anzi si moltiplicano i fenomeni criminali con furti di mezzi, prodotti agricoli e chilometri di fili di rame, smaltimento di rifiuti di ogni genere nei campi, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile.

Ormai nelle campagne pugliesi le attività criminose sono legate alla “stagionalità” delle produzioni, con squadre ben organizzate tagliano i ceppi dell’uva da vino a marzo/aprile, rubano le ciliegie a maggio, l’uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l’anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi – affefma Coldiretti Puglia - perché molto apprezzati dai mercati. Infine sradicano e portano via gli olivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca. I furti sono praticamente quotidiani tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne.

La guerra in Ucraina con gli insostenibili rincari delle materie prime e del carrello della spesa hanno aggravato – denuncia Coldiretti Puglia -  le distorsioni dal campo alla tavola in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo. L’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare rappresenta una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori e allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo. Con il nuovo provvedimento fortemente sostenuto da Coldiretti è scattato lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. Si realizza così un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera proprio in un momento in cui molte imprese agricole stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali di Natale.

I risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione – conclude Coldiretti Puglia - con la riforma dei reati in materia agroalimentare perché l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie.

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Giornata Mondiale degli Oceani 2023: Laura Paladini, Vanessa Ciaula e Michela Fiandese, le vincitrici della terza edizione del “Premio ArpAmare”. Tre donne, Laura Paladini, Vanessa Ciaula e Michela Fiandese, le vincitrici della terza edizione del “Premio ArpAmare”, concorso di arti visive “Prospettiva Blu: un mare d’arte in Puglia” destinato agli iscritti e diplomati alle Accademie pugliesi, tenutosi nel Campus Cosimo Lacirignola della sede italiana del Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei (Ciheam Bari), in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani 2023. Il convegno Conoscere, comprendere, convivere, in particolare, ha posto l’accento sulla necessità di promuovere un movimento globale che riaccenda l'impegno collettivo soprattutto delle nuove generazioni e favorisca la cooperazione, a tutti i livelli, per la protezione e la salvaguardia degli oceani.

L'evento di grande rilevanza, organizzato dal Ciheam Bari e dall'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell'Ambiente (Arpa Puglia), ha enfatizzato l’importanza di approfondire la conoscenza degli oceani, comprenderne le dinamiche e i delicati equilibri che li caratterizzano. È stata, inoltre, sottolineata la necessità di promuovere una convivenza armoniosa con questi preziosi ecosistemi, poiché la loro salute incide direttamente sulla nostra sopravvivenza.

«Manifestazioni come quella odierna hanno lo scopo di sensibilizzare governi, aziende, consumatori e soprattutto i giovani affinché ci si orienti su scelte consapevoli e sostenibili» –le parole del direttore del CIHEAM Bari, Maurizio Raeli- «Il CIHEAM Bari, attraverso la sua sede di Tricase, è impegnato in numerose iniziative di ricerca, cooperazione territoriale e transfrontaliera tramite i suoi tre strumenti istituzionali: formazione, ricerca e cooperazione allo sviluppo. Seppur con contributi diversi, tali attività aiutano a definire un modello di sviluppo sostenibile delle comunità costiere che, in linea con i principi della Blue Economy, vuole avere l’ambizione di essere trasferibile a tutto il Bacino del mediterraneo. È necessario agire subito e tutti quanti insieme se vogliamo salvaguardare la biodiversità degli oceani».

La giuria, presieduta dal critico d’arte Pietro Marino, ha assegnato i premi con le seguenti motivazioni:

1° premio; Motivazione: Laura Paladini con l'opera Sguardi nel blu: la sfida di preservare il mare della Puglia. L'opera rappresenta un pannello che, attraverso una brillante gamma cromatica di tonalità blu, sottolinea il problema del consumo di plastica, con l'aggiunta di scritte dorate che richiamano le coste pugliesi di maggiore interesse naturalistico.

2° premio; Motivazione: Vanessa Ciaula con l'opera Inchiostro. L'artista utilizza una sofisticata tecnica di stampa giapponese per esaltare il polpo come simbolo della natura locale. Sfruttando materiali biologici come l'inchiostro di seppia su una delicata carta di riso, l'opera coniuga l'aspetto ambientale con l'espressione artistica.

3° premio; Motivazione: Michela Fiandese con l'opera Inprinting. L'autrice unisce la cultura dell'impronta, comune sia all'etologia, sia all'arte contemporanea, per evocare tracce di vitalità dell'ecosistema marino. Al centro dell'opera, la riscrittura manuale dell'incipit del romanzo Il vecchio e il mare di Hemingway, ne conferisce un valore concettuale.

La giuria ha, inoltre, deciso di assegnare una menzione speciale alle opere che hanno suscitato un’attenzione particolare durante la selezione dei vincitori. Tali opere sono: Emergency di Marina Caggiula, Chrysaura di Emily D'Agostino, Il Mare dell'eternità di Xiuwen Guan, Sette Mari di Caterina Maiullari, Non ci sono ali di Sara Rizzo e Mini bag Medusa di Valentina Stella.

«È stata una manifestazione ricca di appuntamenti anche quella di quest’anno, che ha posto l’attenzione sull’importanza di tutelare i nostri mari e garantire un futuro migliore alle giovani generazioni – ha ribadito Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia –. Giunto alla terza edizione, il premio ArpAmare, che ha tra gli obiettivi la valorizzazione dell’ambiente e del territorio. L’impegno scientifico dell’Agenzia, che si occupa di proteggere dal punto di vista ambientale il nostro mare, ben si coniuga con una divulgazione efficace, la sola capace di raggiungere in modo diretto tutti i cittadini, veri protagonisti del cambiamento. Investire nella promozione culturale è infatti fondamentale per poter valorizzare il grande capitale naturale della nostra regione».

Alla manifestazione sono intervenuti, tra gli altri, Vincenzo Leone, ammiraglio della Direzione Marittima di Bari, Rosanna Quagliariello del Ciheam di Bari, Francesca Lombardi, Arpa Puglia, Stefano Piraino dell’Università del Salerno, Massimo Zuccaro del Ciheam Bari, Nicola Ungaro, direttore del Centro Regionale Mare, Alessandro Vanoli, storico e scrittore.

«Sono molteplici le attività che la Regione Puglia, tramite l’assessorato all’ambiente, ha realizzato per tutelare i nostri mari -le parole dell’assessora regionale Anna Grazia Maraschio- Non a caso la nostra regione può vantare il mare più pulito d’Italia. È bene ricordare che non è sempre stato così, la Puglia spesso era una maglia grigia o qualche volta anche nera da questo punto di vista. Poco alla volta, grazie allo sforzo corale di tutti, comprese le imprese che hanno adottato misure più innovative, è arrivato questo trionfo dell'intera comunità.  La quale ha capito che il mare è la sua risorsa più importante in questo momento, con maggiore possibilità di sviluppo».

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Un traguardo importante quello sancito la scorsa settimana a Bologna dove si sono riuniti i 42 delegati regionali delle 127 associazioni che hanno aderito a Diabete Italia, la prima rete di associazione di pazienti sul Diabete di Tipo 1 e 2 di rilievo nazionale.

Monica Priore presidente della Feder Diabetici Puglia APS è entrata a far parte del consiglio direttivo della nuova DIABETE ITALIA: «Sono felice di questo cambiamento epocale in ambito associativo di cui la Feder Diabetici Puglia si è resa parte attiva. La costruzione di una rete associativa nazionale in ambito diabetologico, rimette al centro il paziente, che è e deve essere l’attore principale sul tema salute - commenta Monica Priore. A Bologna si è respirato un fermento molto positivo ed un’unità d’intenti che lasciano ben sperare su ciò che le associazioni diabetologiche possono fare sul territorio nazionale nel prossimo futuro. Ho sempre amato le sfide apparentemente impossibili e questa sfida mi è piaciuta dal momento in cui mi è stata presentata, per questo ringrazio i delegati per avermi votata riponendo in me fiducia, e consentendomi così di portare un po' di Puglia in seno al consiglio direttivo di DIABETE ITALIA»

Sono molte le attività in programma per il prossimo triennio, fra queste spicca il corso di formazione organizzato in collaborazione con Università Bocconi, che prenderà avvio in autunno a Milano e sarà volto a fornire ai rappresentanti regionali delle associazioni gli strumenti necessari per interfacciarsi con il Sistema Sanitario Nazionale e le Istituzioni al fine di concertare progetti per il Diabete con regioni e Aziende Sanitarie. Tra i temi oggetti del corso, oltre a quelli strettamente tecnici, sono previsti anche elementi di lobbying e public affairs, come per esempio la mappatura dei decisori, come condurre un processo di concertazione e negoziazione e come generare consenso interno ed esterno al cambiamento.

Durante la Conferenza è stata anche annunciata la convenzione stipulata con la Compagnia di Assicurazioni ITAS che per la prima volta in Italia consente alle persone con Diabete di tipo 1 di stipulare Assicurazioni sulla Vita, con consistenti sconti sul sovrappremio che passa così dal 150% al 50% circa in base al compenso metabolico.

In Italia il diabete è una malattia cronica che colpisce circa 4 milioni di persone, il 90% delle quali soffre di diabete tipo 2 e la quota restante di diabete tipo 1. Di questi, circa 20mila sono minori. Numeri a cui si aggiungono quelli dei familiari indirettamente coinvolti nella gestione della patologia, una condizione a elevato impatto sociale, anche in termini di qualità della vita.

Diabete italia nasce nel 2002 come unione di tutti gli stackeholder del mondo del diabete (federazioni nazionali delle associazioni di pazienti e società scientifiche), ed evolve oggi come prima rete di associazioni di volontariato di una patologia cronica in Italia, il diabete, garantendo rappresentatività su base regionale e nazionale sia al diabete tipo 2 che al diabete tipo 1 negli adulti e nell'età evolutiva. La nuova forma della rete non escluderà comunque l'apporto delle società scientifiche già precedentemente coinvolte (AMD, SIEDP, SIMG e OSDI), ma anzi ne valorizzerà l'apporto chiamandole a validare i contenuti scientifici delle iniziative future.

 

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Negli ultimi giorni, in vista della Regata Brindisi Corfù, i nostri responsabili hanno effettuatoNegli ultimi giorni, in vista della Regata Brindisi Corfù, i nostri responsabili hanno effettuatouna serie di interviste telefoniche presso vari ristoranti della città al fine di raccogliereinformazioni sulle aspettative di presenze degli equipaggi partecipanti.I risultati di queste conversazioni si sono dimostrati timidamente positivi, con alcuniproprietari di ristoranti brindisini che hanno riportato un leggero aumento delleprenotazioni da parte dei partecipanti alla regata.I ristoratori interpellati hanno espresso ottimismo riguardo alle prospettive future,auspicando significativi incrementi nelle prossime giornate. Secondo loro, l'entusiasmo el'energia portati da questo evento sportivo di rilevanza internazionale potrebbero avere unimpatto positivo sull'afflusso di clienti nei loro locali.Il lieve incremento di presenze riscontrato finora rappresenta un incoraggiante segnale perl'industria della ristorazione di Brindisi, che ha sofferto negli ultimi tempi a causa dellapandemia. La Regata Brindisi Corfù, evento di prestigio e richiamo per appassionati di velaprovenienti da diverse parti del mondo, potrebbe offrire una preziosa opportunità per laripresa economica del settore.L'auspicio è che l'organizzazione della Regata Brindisi Corfù si impegni a collaborare con iristoratori locali per favorire sinergie che possano massimizzare i benefici reciproci. Sono incorso ulteriori iniziative volte a promuovere e sostenere la partecipazione attiva deiristoratori a questa importante manifestazione sportiva, al fine di offrire un'esperienzagastronomica di qualità agli equipaggi e a tutti i visitatori.

Confesercenti Provinciale di Brindisi

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E' stata emessa una condanna definitiva ad otto anni di reclusione con l’accusa di atti sessuali su minori nei confronti dell’ex sacerdote Francesco Caramia, 48 anni, di Mesagne. L’ex parroco della chiesa San Giustino Jacobis del quartiere Bozzano di Brindisi ieri pomeriggio si è presentato spontaneamente in commissariato per essere condotto in carcere, dopo che nella serata del giorno prima i giudici della terza sezione penale della Corte di Cassazione di Roma hanno rigettato l’appello presentato dagli avvocati difensori Giancarlo Camassa e Rosanna Saracino.

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Carabinieri NAS Taranto: controlli sul commercio di prodotti etnici- quasi la metà irregolari. Nell’ambito di servizi messi in atto per il controllo e il contrasto alle forme illecite di commercializzazione di prodotti etnici importati e distribuiti sul nostro territorio, i carabinieri del NAS di Taranto hanno ispezionato diverse attività alimentari (depositi, ristoranti, market) nelle province di Taranto e Brindisi e quasi la metà sono risultate irregolari.

Nello specifico, in un’attività di deposito e vendita di alimenti etnici di Taranto è stata accertata la presenza di due depositi abusivi, interessati inoltre da sporcizia diffusa, ruggine e dalla presenza di insetti, per cui la ASL ha disposto la sospensione dell’attività di deposito.

Mentre in un ristorante etnico della provincia di Taranto è stata riscontrata la presenza di 30 kg di alimenti congelati (pesce, carne, verdure e pasta), privi di indicazioni riconducibili alla loro tracciabilità, tutti avvolti in buste di plastica senza etichette stipati all’interno di una cella frigo. Si procedeva quindi alla distruzione degli alimenti e il titolare è stato sanzionato amministrativamente.

Presso un ristorante etnico della provincia di Brindisi, i carabinieri hanno accertato la detenzione all’interno di frigoriferi di 17 kg circa di preparazioni alimentari privi di etichetta e senza l’indicazione degli alimenti contenenti allergeni sul menù. Per quest’ultimo aspetto, il titolare è stato diffidato ai sensi della normativa vigente.

In un’attività di deposito e vendita di alimenti etnici della provincia di Brindisi, i carabinieri del NAS, insieme al personale della ASL e ai carabinieri del NIL, hanno riscontrato sporcizia negli ambienti destinati agli alimenti e nei servizi igienici, di conseguenza è stato necessario procedere alla sospensione dell’attività.

Infine, sempre in un’attività di deposito e vendita della provincia, l’ASL di Brindisi, su richiesta dei carabinieri del NAS, ha disposto la distruzione di circa 120 kg di pesce e 30 kg di frattaglie di pollo in quanto privi di etichetta.

“Brindisi: masso lanciato dal cavalcavia “De Gasperi”, il Giudice di Pace condanna al risarcimento del danno”. Era la tarda serata del 27 gennaio 2021 quando due ragazzi, all’epoca entrambi minorenni, gettavano dal cavalcavia De Gasperi a Brindisi un grosso masso di cemento mandando in frantumi il parabrezza di una Mercedes Classe A e lesionando la parte anteriore della stessa parcheggiata in via Bastioni Carlo V.

Fortunatamente, il conducente non era presente nell’abitacolo dell’auto ed il masso non ha colpito nessun passante o altro veicolo in movimento.

Dopo la commissione dell’illecito,  gli autori del gesto si allontanavano repentinamente ma venivano  raggiunti da un agente di polizia, libero dal servizio, che, stando percorrendo il cavalcavia con la propria vettura aveva assistito alla scena.

I due ragazzi una volta fermati dall’agente si davano alla fuga in direzioni diverse ma venivano, comunque, fermati ed identificati.

Il proprietario dell’autoveicolo sporgeva denunzia querela nei confronti degli autori dell’illecito e promuoveva, difeso dall’avv. Emilio Graziuso, un processo civile volto ad ottenere il risarcimento del danno patrimoniale subito.

Il processo civile si è concluso con sentenza del Giudice di Pace di Brindisi, dott.ssa Francesca Vilei, del 7 giugno 2023, con la quale gli autori dell’illecito sono stati condannati in solido all’integrale risarcimento del danno subito dalla vittima.

“Fortunatamente da questa vicenda non è scaturito un epilogo drammatico come in altre fattispecie analoghe – afferma l’avv. Emilio Graziuso – I danni sono stati arrecati esclusivamente al veicolo e per essi è stato riconosciuto il risarcimento integrale in sede giudiziale. Vicende di questo genere necessitano, però, di un approfondimento non solo giuridico esse, infatti, costituiscono campanelli di allarme sociale”.

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FDI: Scandali e inchieste questa è la sanità targata Emiliano, due anni fa avevamo denunciato sprechi e favoritismi. Oggi se ne occupa la magistratura.

Di seguito la dichiarazione congiunta del gruppo regionale di Fratelli d’Italia (il capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro)

“Dopo lo scandalo della Protezione civile, quello di Universo Salute, entrambi interessati da inchieste penali: è questa la Sanità targata Emiliano. Non certo misteri svelati oggi, ma sprechi e decisioni illogiche sul piano economico che come gruppo regionale di Fratelli d’Italia abbiamo prontamente denunciato e che se fossero stati oggetto di confronto e chiarimento prima, oggi, forse, avrebbero evitato ad altri organi istituzionali di occuparsene. Insomma, la politica che arriva prima della magistratura, perché ‘sana’ prima… un concetto che dovrebbe essere caro al presidente Emiliano. E invece no!

“Per gli sprechi della Protezione civile abbiamo persino inseguito, anche fisicamente, fino allo sfinimento assessori, dirigenti e funzionari perché ci dessero le carte dell’ospedale Covid in Fiera, della Fabbrica delle mascherine, dei carichi di DPI provenienti dalla Cina… e su Universo Salute siamo stati i primi a denunciare la discrepanza fra la retta riservata alla RSA con sede a Foggia rispetto a tutte le altre RSA pugliesi. L’allora nostro capogruppo Zullo, oggi senatore, presentò addirittura una proposta di legge per istituire una Commissione che facesse chiarezza sul perché ci fosse disparità nelle pratiche delle diverse Asl pugliesi nei confronti delle RSA; per capire come mai alcune strutture si fossero ritrovate nella rete Covid e come mai la tariffa non fosse stata predeterminata, così come non furono predeterminati i requisiti delle strutture RSA Covid in violazione dell’art. 8 del Decreto Legislativo 502/92 e successive modifiche. Non si comprendeva altresì perché a Universo Salute era stata riconosciuta una tariffa (250 euro al giorno) che non è in vigore in Puglia e quindi non applicata alle altre RSA e RSSA pugliesi e come si fosse potuto elevare a 125 una tariffa stabilita in 105 al giorno per i soggetti già interni alle strutture di Universo salute, quando questo aumento non era stato riconosciuto a nessuna struttura sanitaria pugliese che come Universo salute che avevano avuto ospiti interni con Covid.

“Sono interrogativi che ci ponevamo due anni fa, nell’estate del 2021, e ai quali non si è voluto dare una risposta… spiace che oggi le risposte dobbiamo leggerle dai giornali che narrano di scandali e inchieste e non le abbia mai date Emiliano”.

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Dopo aver vinto i playoff della fase provinciale, il Belfika Mesagne è campione regionale del C.S.I. di Basket avendo battuto il forte Nardò giunto alla finale senza perdere una partita.

Parziali 15-6 32-23 49-40 78-62
Tabellini:
Nardò: Albanese 4,Bollino,Chirico 16,Dell'Anna,Dell'Atti,Durante17,Falangone,Gravili12,Scorza4,Vaglio Giov.4,VaglioGiul.4,VaglioGS.1
All. Marzano.

Belfika Mesagne: Ancora 8,Antonacci 2, Campana,Ciracì 17,Ducani 2,Florio 2,Graduata,Micelli,Palmisano 8,Scoditti 6, Tortorella 29, Vitale 2
All. Carla Ciracì
Partita in salita per il Mesagne che sbaglia alcune facili occasioni mentre l'esperto Chirico,con trascorsi nella serie B, porta il Nardò a +4. Domenico Ciracì suona la riscossa con una bomba da 3 a cui seguono due canestri di Tortorella e si continua fino al parziale di 15-6 del primo quarto. La partita,bellissima procede punto a punto fino al secondo quarto quando i mesagnesi riescono di nuovo a distanziarsi finendo al riposo con il punteggio di 32-23.
Il terzo quarto sale in cattedra Tortorella che tra canestri bombe e tiri liberi riesce a fare 12 punti consecutivi portando il massimo vantaggio a 18 punti. Il Nardò riesce a recuperare arrivando a meno 7 ma Ciracì, Palmisano,Ancora e Scoditti riescono a mantenerli a distanza coadiuvati dall'ottimo gioco degli altri compagni. Negli ultimi 4 minuti i Neretini ricorrono al fallo sistematico ma i mesagnesi in stato di grazia concludono la partita con un +16 tra le ovazioni di un pubblico incredibilmente numeroso presente al Palasport di Lecce.
Top Scorer Francesco Tortorella 29 punti.

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