Redazione

ISBEM (Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo) partecipa alla Comunità la sua gioia e si congratula col Ricercatore Prisco PISCITELLI, Medico ed Epidemiologo esperto, per essere stato oggi a Bruxelles fra gli Invited Speaker della COMMISSIONE EUROPEA che ha coinvolto personalità scientifiche internazionali per i lavori della EU Green Week.

Questo bel traguardo di Prisco PISCITELLI non sollecita solo l’orgoglio di ISBEM (piccolo istituto che qualche giorno fa ha compiuto ben 24 anni di esistenza, quasi un “miracolo”) ma incoraggia anche tanti altri giovani ad usare lungimiranza nelle loro scelte di vita, soprattutto quando si occupano di ricerca biomedica, di innovazione e di Bene Comune.

Prisco è anche Vicepresidente della SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale) di Milano, istituto con cui ISBEM ha siglato un accordo di partenariato, dopo aver scritto un progetto per aumentare il numero dei ricercatori ed il tasso di ricerca biomedica al Sud.

Trattasi del Progetto A.R.GI.NE. (Avviamento Ricerca GIovani Neolaureati) che è finalizzato a contrastare la fuga di cervelli, e di certo richiederà sia l’aiuto di molti Cittadini (possono destinare alla ricerca il loro 5x1000 nella dichiarazione dei redditi) sia la lungimiranza dei Governanti cui spetta il compito di riequilibrare la distribuzione dei fondi per l’innovazione.

Infatti, il Mezzogiorno è ancora fortemente penalizzato e non cresce a sufficienza, in tutte le sue regioni, per gli scarsi fondi dati alla ricerca, alla sanità, alle attività sociali ed assistenziali, nonché per l’esodo dei giovani. Invero, i “cervelli” italiani, e meridionali in particolare, formati dal nostro sistema universitario, finanziati dalle famiglie e dalle tasse dei cittadini, spesso vengono letteralmente “regalati” come “pacchi dono” a Paesi che con gioia li accolgono (Svizzera, Gran Bretagna, Germania, Svizzera, USA e finanche la Cina).

Quanto migliorerebbe l’assistenza se molti più giovani intraprendessero percorsi scientifici, continuando a formarsi e a fare ricerca per tutta la vita, magari anche nelle ASL?
La risposta è una: MOLTISSIMO! Senza dire delle competenze che sono stimolate dal fare ricerca metodicamente, è noto che un euro investito in ricerca ne genera almeno altri otto!


Conobbi Prisco 20 anni fa, quando mi chiese di usare spazi ISBEM per riunire i Medici del 118, gruppo di cui faceva parte dopo aver lasciato un posto fisso a Roma, per investire nel SUD, dopo aver deciso di prender moglie e metter su famiglia, ora ricca di tre figli.

Con le sue mani, ha costruito il suo futuro scientifico che ci auguriamo continui nel Salento, con impegno, tempestività, volontà, resilienza, speranza operativa e fiducia negli altri, al contempo ispirandosi sempre al Paradigma del Dono, faro di ISBEM fin dal 1999.

La sua produzione è verificabile in questo database che pure non dice tutto del suo talento:

Piscitelli P - Search Results - PubMed (nih.gov)

Attualmente, l’Università del Salento - con i Docenti e Ricercatori, con i Dipartimenti, con i Corsi di Laurea, nonché con il MasterPlan TERRA d’Otranto – offre una gamma ampia di opportunità per coloro che vogliono dedicare la propria vita al Pianeta Salute non solo nelle Metropoli o nelle Città Capoluogo ma pure nelle bistrattate Periferie. Si è creata una situazione che predispone, con fiducia, all’aumento dei Ricercatori e del tasso di Ricerca.

Quindi, AD MAIORA per Prisco PISCITELLI e per tutti i GIOVANI che - accettando le continue sfide di un mondo fluido ma complesso - programmano di spendersi per il Benessere della Comunità, magari muovendo i primi passi in “incubatori” (ISBEM è uno di questi nel territorio) dove trovano accoglienza, strutture tecnologiche di ricerca, nonché contratti d’ingresso per esplorare la propria creatività, le sfere dell’innovazione, senza mai perdere di vista l’interdisciplinarietà e la dimensione internazionale della ricerca scientifica.

 

Alessandro DISTANTE, MD, Presidente ISBEM e COMEPER
Fondatore di EUROECHO - European Society Cardiology
Già Professore di Cardiologia della Università di Pisa
Già Direttore della Sezione IFC del CNR di Lecce
Ex Convento Cappuccini, via Reali di Bulgaria, snc
72023 Mesagne (Brindisi, Puglia, Italy)

+39-338-6191300; +39-0831-713512;

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Saranno installate 11 telecamere e nove sistemi di lettura targa per aumentare il livello di sicurezza su tutto il territorio.  Un finanziamento di 150mila euro per 20 punti di videosorveglianza, 11 telecamere e 9 sistemi di lettura targa. Fasano ha ottenuto il finanziamento del ministero dell’Interno nell’ambito del Patto per sicurezza urbana per il potenziamento della videosorveglianza, inserito nel Programma operativo complementare Legalità 2014-2020, realizzato dal Viminale in collaborazione con Anci e rivolto ai Comuni con numero di abitanti superiore a 20mila.

Tutte le zone del territorio saranno così coperte dalle telecamere per rendere più sicura ogni zona di Fasano.

Il progetto, elaborato dal Comune, prevede sei punti di videosorveglianza a Selva, di cui 3 telecamere e 3 lettura targhe. I punti individuati sono: pizzeria La Siesta, Miramonti, Sp Canale di Pirro. A Fasano i punti coperti saranno tre: campo sportivo, ex mercato ortofrutticolo e centro storico (via Madonna della Stella). Due punti di videosorveglianza con lettura targa e telecamera a Montalbano (via Aspromonte), Canale di Pirro (zona Cocolicchio) e Laureto (incrocio per Locorotondo). Stessa cosa anche nelle Marine e in particolare alla rotonda di ingresso di Torre Canne e in via Accademia Navale a Savelletri.

Il progetto è stato elaborato dal gruppo di lavoro composto da Oronzo Rubino, consigliere comunale delegato all’Innovazione tecnologica, Maria Rosaria Speciale, comandante della Polizia Locale, Michele Moscato, responsabile del sistema di videosorveglianza e Sergio Savoia, responsabile della struttura dei Servizi informativi comunali.

I punti di videosorveglianza avranno un collegamento diretto con la stazione dei carabinieri di Fasano, grazie a un protocollo di intesa tra Comune di Fasano e Prefettura di Brindisi, consentendo alle forze dell’ordine di intervenire con puntualità. Attualmente le telecamere già presenti su tutto il territorio, dal centro alle frazioni, sono 48 più 6 lettura targhe tutte funzionanti. «Gli ulteriori punti di videosorveglianza ci consentiranno di rendere più sicure le zone di maggiore criticità – dice il sindaco Francesco Zaccaria –. In questo modo potremo agire a livello preventivo, garantendo maggiore sicurezza, e garantiremo interventi tempestivi e puntuali nella individuazione dei reati grazie alla sinergia immediata e puntale con le forze dell’ordine. Ringrazio il consigliere Rubino e tutta la squadra che ha lavorato alla elaborazione del progetto».

«Siamo orgogliosi per il risultato raggiunto – dice Oronzo Rubino –. Il nuovo sistema integrerà e aggiornerà quello esistente, introducendo strumenti di intelligenza artificiale per la ricerca delle immagini e realizzando una moderna stazione di controllo anche con la caserma dei Carabinieri di Fasano. La tecnologia è sicuramente di aiuto per rendere i nostri posti più sicuri custodendo la bellezza, senza la necessità di ricorrere a metodi ormai superati come l'installazione dei cancelli, i quali purtroppo non ci aiutano a rendere decoroso e attrattivo il nostro centro antico».

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Abbonamenti a costi agevolati per i residenti con possibilità di scelta tra più tipologie. Dall’accordo tra ABACO S.p.A., la società che gestisce le strisce blu del territorio, e il Comune di Fasano nasce una nuova modalità di abbonamento per Fasano centro, Pezze di Greco, Savelletri e Torre Canne. Con il nuovo sistema di abbonamenti la Città avvia un ciclo di sperimentazione che si concluderà a fine settembre contribuendo a costituire le basi per un assetto a lungo termine.

L’abbonamento può essere sottoscritto dalla maggior parte dei residenti nelle aree interessate dalle strisce blu ed il titolo è valido lungo gli stalli blu compresi nella zona di residenza indicata nel modulo di sottoscrizione. Può essere richiesto un solo abbonamento per famiglia residente, nel caso non si disponga di posti auto privati e/o garage.

I costi variano da centro a frazioni. Per Fasano centro il prezzo dell’abbonamento è di 30 euro (valido tutti i giorni), per Pezze di Greco è di 25 euro (valido tutti i giorni); per le marine di Savelletri e Torre Canne è di 25 euro al mese (valido dal lunedì al venerdì con esclusione di giorni festivi e prefestivi) o di 60 euro al mese (valido tutti i giorni). Anche per le marine può essere rilasciato un solo abbonamento per famiglia residente nel caso non si disponga di posti auto privati e/o garage, con esclusione dei titolari di pass ZTL per la frazione di Torre Canne.

L’abbonamento mensile può essere richiesto recandosi personalmente all’ufficio Abaco di via del Balì a Fasano, aperto lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9:30 alle 12:30.

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PREZZI: CROLLA GRANO -40% MA PASTA +14%, BLITZ COLDIRETTI AL PORTO DI BARI, CRESCE DI 9 VOLTE IMPORT DA CANADA NEL 2023.

Blitz di centinaia di contadini al porto di Bari, in rivolta per i prezzi del grano duro crollati del 40% con l’import dal Canada cresciuto di ben 9 volte nel 2023, mentre sugli scaffali il costo della pasta per le famiglie è salito del +14%. Il presidio è stato organizzato dalla Coldiretti in Puglia che è il principale produttore italiano di grano, con 10milioni di quintali raccolti in media all’anno.

Sotto accusa le manovre speculative con un deciso aumento delle importazioni di grano duro dal Canada cresciute nei primi due mesi del 2023 del +747%, passando da 33,8 milioni di chili dello scorso anno ai 286,2 milioni attuali, secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat. In Canada il grano – precisa la Coldiretti - viene coltivato utilizzando glifosate in preraccolta come disseccante, secondo modalità vietate in Italia.

In grande evidenza gli striscioni con la scritta “Stop al grano canadese al glifosate” e “Grano crolla del 40% ma +14% prezzi pasta” al presidio organizzato da Coldiretti Puglia dinanzi a ‘Varco Vittoria’, all’uscita dal porto di Bari dei tir carichi di grano, dove su cartelli e  striscioni si leggono gli slogan ‘Ci vogliono 4kg grano per 1 caffe’, ‘No grano no pane’, ‘No grano no pasta’, ‘Stop grano al glifosate’, ‘Stop speculazioni’, ‘Il giusto pane quotidiano’, ‘Stop grano giramondo’, ‘Guerra del grano’, ‘Sos grano made in italy’, ‘+747% import grano da Canada’, ‘Basta prezzi grano in caduta libera’, ‘Pasta made in italy ma con grano tricolore’, ‘Prezzi pasta + 14% ma grano giù del 40%’.

Proprio quando sta per partire la raccolta del grano in Puglia, è necessario adeguare da subito – sottolinea la Coldiretti regionale - le quotazioni del grano duro per sostenere la produzione in un momento difficile per l’economia e l’occupazione. Non è accettabile che di fronte all’aumento del 14% del prezzo della pasta al consumo rilevato dall’Istat a maggio, il grano duro nazionale necessario per produrla venga invece sottopagato agli agricoltori.

La pasta – sottolinea la Coldiretti Puglia – è ottenuta direttamente dalla lavorazione del grano con l’aggiunta della sola acqua è non trovano dunque alcuna giustificazione le divergenze registrate nelle quotazioni, con la forbice dei prezzi che si allarga e mette a rischio i bilanci dei consumatori e quelli degli agricoltori. Una distorsione che appare chiara anche dall’andamento dei prezzi medi al consumo che secondo l’Osservatorio del Ministero del Made in Italy variano per la pasta da 1,50 a 2,3 euro al chilo, mentre le quotazioni del grano sono in caduta libera, insiste Coldiretti Puglia. Una anomalia di mercato sulla quale – sostiene la Coldiretti – è bene fare chiarezza anche sulla base della nuova normativa sulle pratiche sleali a tutela delle 90mila aziende

Una situazione che – rileva la Coldiretti regionale – rischia di innescare un nuovo cortocircuito sul settore agricolo che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini, proprio a pochi giorni dall’avvio della nuova campagna di raccolta del grano duro in Puglia,  in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria in alcuni settori ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities come il grano.

La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia, che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente.

Gli agricoltori per una giusta remunerazione del proprio lavoro sono pronti ad aumentare la produzione di grano duro dove è vietato l’uso del glifosate in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada ed in altri Paesi. Improbabili e dannosi per il tessuto economico del territorio percorsi di abbandono e depauperamento dell’attività cerealicola che deve, invece, specializzarsi, puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati e tendere ad una sempre più alta qualità, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale.coldiretti_Scoppia_la_guerra_del_grano_al_Porto_di_Bari1_2.jpg

Occorre garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi rispettino gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee afferma la Coldiretti nel sottolineare che bisogna anche ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che – evidenzia Coldiretti - non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Bisogna riattivare da subito - precisa Coldiretti - la Commissione Unica Nazionale per il grano duro, la cui attività in via sperimentale si è sospesa nell'ottobre del 2022, perché fornisce trasparenza al mercato e dà la possibilità di poter mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori della filiera eliminando le distorsioni e i frazionamenti delle borse merci locali.

Fasano, Amati: “Maniere forti. Per il rudere intervenga il Dipartimento di prevenzione Asl. Abbattere, ripristinare, restituire ed evitare danno erariale”

“Ora le maniere forti. Ho segnalato al Dipartimento di prevenzione della Asl, la condizione insalubre e indecente del rudere edilizio di proprietà della stessa Asl, sito a Fasano tra le vie Attoma e De Mola. Non si può esigere dai cittadini quello che non si è in grado di esigere da sé stessi. Spero in un immediato intervento per sancire la demolizione del rudere, il ripristino dello stato dei luoghi e la restituzione dell’area al comune di Fasano; eviteremo così anche un’ipotesi di responsabilità per danno erariale di chi continua a spendere soldi per la pulizia annuale di quell’area, senza mettere fine allo scempio.”

Lo comunica il consigliere regionale Fabiano Amati. 

“Nel 1998, ossia venticinque anni fa, la Asl Brindisi ottenne in diritto di superficie un suolo dal Comune di Fasano, sito tra le vie Attoma e De Mola, per realizzare un presidio territoriale. Nel corso della costruzione dell’immobile si registrarono diversi problemi con l’impresa appaltatrice e durante la sospensione dei lavori, lasciati allo stato di rustico, l’area fu interessata dal sopraggiungere di un vincolo idraulico, in base al Piano di Assetto Idrogeologo- PAI. 

Le difficoltà dell’appaltatore unite all’innovazione vincolistica da PAI, comportò l’abbandono del programma costruttivo, con esito - in tempi recenti - di collaudo negativo. 

Nel corso degli anni, sia pur in modo altalenante, la Asl ha provveduto a ripulire l’area con notevoli costi, senza affrontare e risolvere il problema. 

Circa un anno fa e dopo numerosi colloqui e sopralluoghi, si era addivenuti a un accordo tra Pubbliche Amministrazioni di procedere al ripristino dello stato dei luoghi, con procedure affidate al Comune di Fasano e con oneri ovviamente a carico della Asl, per poi restituire alla città, in modo decoroso, l’ampio spazio pubblico. 

Dopo aver informato della questione il Commissario Asl Gorgoni, non è però accaduto nulla e perciò ho sollevato oggi la questione, nella prospettiva dell’insalubrità e della sicurezza, al Dipartimento di prevenzione della stessa Asl”.

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Trasporti Brindisi. Caroli: l’algoritmo sbaglia il calcolo e da oltre 10 anni la provincia ha il rimborso piu’ basso rispetto alle altre province pugliesi

 Ecco il paradosso portato in Aula dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli:

 “L’algoritmo sbaglia a calcolare e da oltre 10 anni la provincia di Brindisi ha meno soldi per il trasporto pubblico extraurbano rispetto a tutte le altre province pugliesi. Per questo avevamo presentato un’interrogazione urgente all’assessore ai Trasporti, Mauroinoia, nella convinzione che nell’attesa che fossero espletate le nuove gare si potesse ‘aggiustare’ ciò che provoca da anni un vero e proprio danno ai brindisini che per muoversi all’interno della loro provincia, fra un Comune e un altro, hanno meno servizi, meno autobus e meno personale perché la STP a parità di gare ha meno soldi rispetto ad altre tratte pugliesi. Per capirci: se la tratta Bari-Monopoli ha un determinato costo rimborsato dalla Regione Puglia, la Fasano-Brindisi ha un rimborso inferiore… Una penalizzazione che incide sia sui servizi che sul personale dipendente che alla stregua del personale di altre province, viene trattato in termini di benefit in modo non equo.  Senza nessuna logica, ma solo perché a monte è stato sbagliato il calcolo dell’algoritmo eppure sia in giunta regionale che in provincia lo sanno da tempo… ma si continua a fare spallucce.

“Oggi, in Consiglio regionale, l’interrogazione è stata discussa e l’assessore Maurodinoia non ha potuto far altro che ammettere che c’è questa incongruenza, ma che non si può far nulla fino all’aggiudicazione di nuove gare che ha tempo massimo fino al 2026. Ci auguriamo che ciò avvenga il prima possibile con la Provincia che si adoperi fin da subito all'indizione della nuova gara.”

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Fioccano le convocazioni in casa gialloblu', da parte di club Professionistici. Ancora una convocazione per i nostri Domenico #GAETANO, Simone #SARACINO, Luca #RIZZO, tutti classe 2007, convocati nella giornata di ieri dal #Taranto F.C 1927 a svolgere un allenamento selettivo riservato alla categoria #Under17. Oggi sempre #Rizzo, #Gaetano e #koffi sono stati convocati a svolgere un allenamento selettivo per il #Cerignola calcio Lega Pro. Giovedì 8 giugno i primi due saranno osservati dal #Cosenza calcio.

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Concluso il progetto PCTO con ENEA Monitoraggio delle polveri sottili.  14 studenti e studentesse del terzo e quarto anno del Liceo Scientifico Scienze Applicate dellIISS Ferdinando di Mesagne hanno appena concluso lesperienza di Alternanza Scuola Lavoro Monitoraggio delle polveri sottili, uno dei pochi PCTO organizzati dallENEA a livello nazionale. 

Il progetto della durata di 30 ore ha visto prima una preparazione base presso la scuola sui concetti base di  Elettronica,  sulle applicazioni con microcontrollore Arduino e il computer a scheda singola Raspberry, la riga di comando del sistema operativo Linux e la programmazione in Python. 
Poi lo stage si è svolto presso la sede ENEA della vicina Cittadella della Ricerca di Brindisi, coordinata dal dott. Domenico Suriano, ricercatore ENEA,  con i dispositivi Raspberry e i sensori acquistati dalla scuola con gli 800 € del Premio Scuola Digitale vinto nel 2021 dai nostri  studenti della redazione di emergenza climatica.it e sono state implementate 4 centraline autonome e professionali di monitoraggio delle polveri PM10, PM2.5 e PM1, che saranno collocate sul tetto della scuola a Mesagne, su una scuola di Brindisi e su una scuola di Taranto.
Il passo successivo è quello di inviare i dati raccolti al database server del liceo di Mesagne e progettare una interfaccia web in JavaScript, PHP e MySQL per rendere pubblici i dati in real time e con applicazioni statistiche create dai nostri studenti e affiancare i dati sullinquinamento con le stazioni di rilevamento di altri enti pubblici.
Il progetto si colloca nellambito del piano digitale della scuola e dellimpegno costante verso le problematiche ambientali e lemergenza climatica, dato che la nostra scuola è certificata come Climate Change School dalle Nazioni Unite e vede proprio la redazione di emergenzaclimatica.it, altro PCTO gestito insieme al CEDEUAM di UniSalento, come think tank registrato presso la Commissione Europea.

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 Tragedia a Mesagne, dove un uomo di 66 anni è stato trovato morto in un pozzo che si trova in un appezzamento di terra ubicato sul prolungamento di via Asiago, alle spalle del centro studi medici del dr. Mardighian. La scoperta è stata fatta dal conduttore del piccolo terreno allorquando ha portato da mangiare alle galline e ha trovato il coperchio del pozzo aperto. Ha guardato dentro e ha visto un paio di pantofole. Preoccupato ha lanciato l’allarme. Sul posto sono giunti i poliziotti del locale commissariato e la polizia locale che con una telecamera hanno visionato il pozzo constatando la presenza di un corpo. Pertanto hanno fatto intervenire i vigili del fuoco che per recuperare il corpo hanno dovuto svuotare il pozzo. Il recupero della salma è avvento alle ore 21. Subito dopo c’è stata l’ispezione cadaverica da parte del medico legale con la constatazione del decesso. Il magistrato, nel momento in cui andiamo in stampa, non ha disposto l’autopsia.

L’uomo, dopo il recupero, è stato trasferito presso l’obitorio dell’ospedale “Perrino” di Brindisi. Secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di una persona che vive nel rione che già in mattinata, secondo le testimonianze di alcuni residenti, voleva aprire il coperchio di un pozzo presente in un terreno di via Asiago senza riuscirci. Alle ore 17,30 il conduttore del terreno in cui è stato trovato il corpo ha portato da mangiare alle galline. Solo che queste anziché andargli incontro, come facevano abitualmente, giravano nei paraggi del pozzo. Incuriosito, l’agricoltore si è avvicinato e ha visto il coperchio del pozzo aperto. Ha guardato dentro e ha notato la presenza di due ciabatte. Preoccupato ha chiamato il centralino della polizia locale denunciando il fatto. Alle ore 17,45 i vigili sono giunti sul posto e hanno effettivamente verificato l’anomala presenza delle ciabatte. Hanno lanciato l’allarme e sul posto sono giunte alcune volanti della polizia e squadre dei vigili del fuoco. E sono stati proprio i pompieri a svuotare sette metri di acqua, scendere nel pozzo, che ha un’altezza di altri sei metri, e recuperare il corpo. Il medico del 118 ha constatato il decesso e redatto il referto per l’autorità giudiziaria.  

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“Benessere animale, approvata mozione di Stellato per realizzare un ospedale veterinario pubblico in ogni provincia della Puglia

Via libera, in Aula, alla mozione presentata da Massimiliano Stellato, consigliere regionale di Italia viva,  per istituire un ospedale veterinario pubblico  in ciascuna provincia della Puglia, ai fini di  garantire assistenza sanitaria agli animali e contrastare i fenomeni del randagismo e dell'abbandono.

  Stellato, attraverso il  Consiglio, ha chiesto al Presidente e alla Giunta di adoperarsi per realizzare, in ognuna delle sei province, un presidio pubblico di assistenza veterinaria,  “attraverso lo strumento amministrativo dell’autofinanziamento”.
“Le cure degli animali – ha dichiarato Stellato – oggi sono prevalentemente affidate alla libera professione dei veterinari ed a strutture private. Mancano, dunque, presidi sanitari pubblici per i nostri amici a quattro zampe. L'assistenza veterinaria pubblica, oltre a rispondere ad un criterio di equità sociale, è un vero e proprio obiettivo di salute pubblica. Ma non solo. È anche la formula migliore per prevenire l'abbandono degli animali, fenomeno, questo, esploso nell’ultimo anno con l’aggravarsi della crisi economica delle famiglie durante la pandemia”. 
“Le cure animali – ha aggiunto il consigliere - non sono comprese nei Lea (livelli essenziali di assistenza) della Puglia e spesso, troppo spesso, non sono accessibili a tutti e a soffrire sono gli animali ed i loro proprietari, spesso inermi. Da qui la necessità, non più rinviabile, che ad occuparsene sia la Regione Puglia, attraverso la costruzione di strutture sanitarie pubbliche”.
“Perché la Puglia - conclude Stellato - recepisce l’art. 13 del Trattato di Lisbona e riconosce gli animali quali esseri senzienti".

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