Redazione

Telemedicina, una delegazione greca a Brindisi per progetto di cooperazione. Sbarca a Brindisi e Bari Coofhea 2, un progetto di cooperazione tra Puglia e Grecia su telemedicina e sanità digitale. L'obiettivo è divulgare il modello COReHealth, la Centrale Operativa Regionale di telemedicina delle cronicità e delle reti cliniche, sviluppata da AReSS, l'Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale.

Ieri una delegazione greca in rappresentanza di nove ospedali è stata a Brindisi: di mattina nella sede della direzione generale, in via Napoli, e nel pomeriggio nell'ospedale Perrino. 

La delegazione - composta, tra gli altri, da Charalambos Gogos (Università di Patrasso), Menia Hatzikou (Odipy, organizzazione per la qualità dei servizi sanitari) e Herodotus Vamvourelis (coordinatore di progetto per il Ministero della salute greco) - è stata accolta dal commissario straordinario della Asl e direttore generale AReSS, Giovanni Gorgoni, e dal direttore del reparto di Oncologia medica e coordinatore della Breast Unit, Saverio Cinieri.

Nella sala riunioni della Asl le oncologhe Mariangela Ciccarese (AReSS) e Laura Orlando (ospedale Perrino) hanno descritto l'organizzazione della Rete oncologica pugliese e della Breast unit. Al Perrino, invece, Ciccarese, Orlando e gli psiconcologi Manuela Caloro e Dario Loparco hanno illustrato il percorso assistenziale digitalizzato dei tumori al seno ed effettuato una televisita a una paziente.

"Questa collaborazione - ha sottolineato Gorgoni - si inserisce in un disegno molto più ampio: l'Unione sanitaria europea che porterà uniformi livelli di assistenza e libertà di movimento per accedere alle prestazioni. La Puglia rappresenta una best practice nella telemedicina applicata alla sanità complessa, come è quella delle cure oncologiche. Il progetto COReHealth - ha concluso - è partito a giugno del 2022 e ha coinvolto finora più di 6mila pazienti".

Per Cinieri "questa è un'occasione per fare rete con i colleghi che vivono dall'altra parte del mar Adriatico. A Brindisi abbiamo la più grande comunità greca in Italia e molti nostri pazienti ne fanno parte. Questa esperienza di Health technology assessment parla il linguaggio del futuro, a partire dalle schede non più compilate a mano sul cartaceo ma visibili a tutti i componenti di un gruppo multidisciplinare e disponibili su un cloud".

Soddisfatto per questa condivisione di esperienze l'infettivologo Charalambos Gogos: "in Grecia - ha detto - stiamo lavorando su un progetto di telemedicina applicato a persone con sindrome long Covid. Le nuove tecnologie ci consentono di monitorare da remoto pazienti che si trovano a casa, evitando inutili ricoveri in ospedale".  

Oggi, venerdì 28 aprile, la delegazione ha concluso il tour nella sede AReSS a Bari per una sessione di training sulle tecnologie di COReHealth.

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5 Maggio, Brindisi, Cinema Teatro Impero, Ore 20.00. “Fiori di Baggio”. Una donna che lotta per un’altra donna, per il diritto di amare chi si vuole, del regista Brindisino Federico Rizzo. Saranno presenti in sala il Regista e l’attore pugliese Vincenzo Martire. 

Comunicato stampa - Il regista e sceneggiatore brindisino Federico Rizzo, uno degli esponenti più rappresentativi del cinema indipendente milanese, con Fiori di Baggio torna dopo oltre 20 anni nei luoghi a lui tanto cari del capoluogo lombardo per dipingere un nuovo e attualissimo affresco della periferia milanese, caratterizzata oggi dalla forte presenza di immigrati di seconda generazione per i quali spesso esistono ancora importanti difficoltà per una reale integrazione culturale oltre che sociale.

Presentato in anteprima italiana alla 30^ edizione di Sguardi Altrove International Film Festival lo scorso 12 marzo e reduce dai riperuti sold out a Milano al Cinema Mexico, Il film farà tappa a Brindisi, città natale del regista, il prossimo 5 maggio al Cinema Teatro Impero alle ore 20.00

Fiori di Baggio si presenta come un road movie contemporaneo al centro del quale Rizzo incastona come protagonista la figura femminile di una coraggiosa ragazza, interpretata dalla giovanissima Matilde Porta (alla prima esperienza davanti alla macchina da presa) per raccontarci una storia che ha radici profonde nella realtà. Forte è infatti il richiamo alla triste vicenda della diciottenne pakistana Saman Abbas uccisa dai propri familiari solo per essersi opposta ad una tradizione e delle convenzioni in cui non si riconosceva.

Lo scarto profondo compiuto da Rizzo in questo film è forzare la mano ad un destino apparentemente già scritto offrendo agli spettatori la visione di un futuro positivo in cui la coraggiosa lotta di una giovane donna tenace e ostinata in difesa del diritto di un’altra donna di amare chi vuole si rivela determinante per abbattere un vero e proprio muro di inaccettabili convenzioni culturali.

“Immaginate ?C sottolinea Federico Rizzo - se Saman Abbas fosse stata rapita per impedire ai suoi familiari di ucciderla; immaginate se fosse stata rapita da una donna italiana, magari di quelle di periferia con la terza media regalata, una di quelle che se si mettono in testa una cosa non c’è verso di impedirgliela. Il cinema, come ci insegna per esempio Marco Bellocchio, ha il dovere di capovolgere la realtà e mostrarci la strada maestra, altrimenti perché i registi vengono chiamati maestri?”.

Nel cast, al fianco della protagonista femminile, l’italo senegalese Alioune Badiane nella parte di Alì, Sara Righi, Gianni Pellegrino, un cameo di Maurizio Ferrini e numerosi non professionisti scelti tra gli abitanti del quartiere milanese di Baggio che in ogni modo hanno sostenuto la realizzazione di questo progetto.

Sinossi - Andrea è una ragazza affascinante e un po’ mascolina, dal carattere molto deciso. Vive a Baggio, un quartiere della prima periferia di Milano; per lavoro consegna fiori e piante in giro per la città ed è molto veloce ed efficiente. Un giorno porta con sé Alì, un ragazzo dall’aspetto nerd che le viene affidato per fargli imparare il mestiere. Durante una consegna vede e sente qualcosa che la indigna e la spinge istintivamente ad agire.

Federico Rizzo, brindisino, classe 1975, ex enfant prodige del cinema milanese, oggi ama definirsi un dinosauro del cinema indipendente perché continua a credere dopo 14 lungometraggi ad un cinema non omologato. Tra i suoi lavori Whisky di via Nikolajevka, Lievi crepe sul muro di cinta, Fuga dal call center, Taglionetto, Miss Sarajevo, 999 - l’altra anima del calcio. Ha da poco ultimato le riprese del suo ultimissimo film Il contrabbandiere.

Fiori di Baggio è una coproduzione Marvin production, Bomber production, Associazione culturale Ciao Amore, con il contributo di Municipio 7 del Comune di Milano.

 

ALESSANDRO GALIZIA ELETTO SEGRETARIO DELLA UGL SALUTE DI BRINDISI. “MARCIARE VERSO LA SANITÀ DEL FUTURO”
Alessandro Galizia è stato eletto, per acclamazione al termine del Congresso provinciale, Segretario della UGL Salute di Brindisi. “Alessandro è ormai un autentico punto di riferimento per gli operatori sanitari del brindisino - ha dichiarato Giuseppe Mesto, membro della Segreteria Nazionale e Segretario Regionale UGL Salute Puglia – ed ha saputo raccogliere consensi ed apprezzamento grazie alla sua presenza costante al fianco dei lavoratori”. Galizia traccia poi la strada del suo mandato. “C’è bisogno di una svolta epocale – dice il neoeletto - per marciare verso la sanità del futuro. Sia nel pubblico come nel privato saremo impegnati a far sentire la nostra voce, libera e pronta a sostenere in ogni modo le istanze dei professionisti della salute”.

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Riprendere gli studi interrotti in età giovanile per completare un percorso scolastico ed ottenere un titolo di studio è indispensabile per il nostro territorio.

La Pro Loco Ostuni Marina, insieme alla Confesercenti provinciale si fanno carico di questo grande problema che attanaglia tanti giovani del territorio che vorrebbero recuperare gli studi interrotti e conseguire un tanto desiderato diploma per un miglior inserimento nel mondo del lavoro. Insieme proponiamo al Pantanelli- Monnet ed al nuovo D.S. di prendere a cuore l’annoso problema di tanti giovani e non che sono costretti ogni sera a fare tantissimi km per poter realizzare il proprio sogno.

Quali sono gli obiettivi dell’educazione degli adulti

Il riconoscimento del diritto della persona all’apprendimento permanente implica la necessità di dover prefigurare un percorso in cui il cittadino possa trovare un luogo che lo orienta, lo accompagna nellaesplicitazione dei bisogni formativi, gli presenta le offerte del territorio, ne valuta le competenze acquisite in qualsiasi contesto di apprendimento che vengono riconosciute nel futuro percorso formativo.

In questa prospettiva, le istituzioni scolastiche che operano nell'educazione degli adulti si occuperanno di:

-      raccogliere i bisogni formativi del proprio territorio;

-      elaborare e attuare l'offerta formativa;

-      accogliere, ascoltare e orientare;

-      favorire l’apprendimento delle lingue e dell'informatica;

-      sviluppare percorsi a supporto della formazione e riqualificazione professionale;

-      sviluppare e consolidare competenze chiave di cittadinanza (pieno sviluppo della persona nella costruzione di sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale) da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria;

-      organizzare attività legate all'accoglienza dei numerosi cittadini stranieri presenti sul nostro territorio.

La Pro loco Ostuni Marina e la Confesercenti provinciale propongono quindi un innalzamento poderoso del livello di istruzione della popolazione ostunese e di quelle dei territori confinanti  con un deciso rilancio dei corsi serali delle “scuole tecniche” e, in particolare, del Corso AFM (Amministrazione, Finanza, Marketing). Inoltre come Presidenti delle suddette Associazioni sentiamo il dovere di dare voce alle reiterate richieste di un territorio vasto e articolato come quello di Ostuni, Carovigno, Cisternino, Ceglie, San Vito e San Michele fortemente penalizzato dalla mancanza di una articolata formazione serale.

Alcuni dati statistici al 31/12/2021 aiuteranno ad interpretare al meglio il “Bisogno”. Intanto vorremmo evidenziare che il diploma è considerato il livello di formazione indispensabile per una partecipazione al mercato del lavoro che abbia potenziale di crescita. La quota di popolazione tra i 25 e i 64 anni in possesso di almeno un titolo di studio secondario superiore è, quindi, il principale indicatore del livello di istruzione di un Paese.

Nel 2021, il 62,7% dei 25-64enni ha almeno un titolo di studio secondario superiore in Italia, contro il 79,3% della media Ue27, l’84,8% della Germania e l’82,2% della Francia. Questi dati, per il nostro territorio, sono stimati al ribasso rispetto al 62,7% nazionale.  In definitiva tutte le nostre realtà sociali necessitano di una migliore formazione, in linea con le indicazioni del PNRR che rimane a ridurre il gap culturale, rispondendo realmente al dettato costituzionale.

Visto inoltre che il Pantanelli-Monnet possiede le migliori professionalità  e la più ricca dotazione di laboratori della provincia, é quindi un dovere civico reinserire in un sano circuito  culturale e professionale, nonché  linguistico tutta quella silente utenza penalizzata negli ultimi anni e costretta a viaggiare e spesso a rinunciare al proprio diritto ad una istruzione continua e aggiornata.

La Pro Loco Ostuni Marina e la Confesercenti provinciale sono  in prima linea per agevolare e strutturare una reale e completa formazione che possa coinvolgere tutti i cittadini di Ostuni, Carovigno, Montalbano, Ceglie, San Vito e San Michele Salentino, nonché  la sempre più  numerosa e variegata comunità  straniera che specialmente per le donne cerca una integrazione lavorativa, sociale e linguistica.  Invitiamo la cittadinanza intera a dare il proprio appoggio, iscrivendosi, e la comunità politica ad agire per una reale valorizzazione della offerta formativa.

Il Presidente della Pro Loco Ostuni Marina Prof. Domenico Greco

Il Presidente Provinciale della Confesercenti Brindisi Michele Piccirillo 

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La famiglia di un uomo di 66 anni, deceduto al Perrino di Brindisi a seguito di una improvvisa emorragia cerebrale, ha dato il consenso alla donazione degli organi. L’uomo era un medico in pensione, di origine italiana ma residente all’estero, che si trovava temporaneamente nella nostra provincia. Si tratta della terza donazione del 2023.

La fase di osservazione per l'accertamento della morte cerebrale è cominciata nel primo pomeriggio di ieri, 27 aprile, e si è conclusa alle 20. I figli e la moglie, con grande senso di responsabilità, hanno manifestato subito la volontà di donare e questo ha agevolato molto il lavoro del team ospedaliero.

Le operazioni sono andate avanti nella notte con il lavoro congiunto di équipe del Perrino ed altre provenienti da Bari e Foggia, impegnate insieme al team di Anestesia e Rianimazione e del Blocco operatorio dell’ospedale.

Le attività si sono concluse intorno alle 7 di questa mattina, con il coordinamento della dottoressa Ada Patrizio, responsabile aziendale delle attività di prelievo, affiancata dalla dottoressa Emanuela Lacaita e dal direttore del reparto Massimo Calò che ha seguito tutte le fasi.

È vicino alla famiglia anche il Commissario straordinario della Asl Brindisi, Giovanni Gorgoni: “Abbiamo apprezzato molto il gesto di altruismo, mosso da un’enorme consapevolezza, che rinnova la fiducia in chi tanto attende per continuare a vivere. Ringrazio anche i sanitari che con grande dedizione hanno garantito il buon esito di tutte le operazioni”.

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Sabato 29 aprile alle 18.00 nell’Auditorium della Scuola Musicale Comunale di Francavilla Fontana si terrà l’ultimo incontro del progetto Music…abili promosso dall’Associazione AGIMUS di Francavilla Fontana nell’ambito di Spazi Aggregativi di inclusione.

Grazie a questa attività, nata per trasformare la didattica musicale in uno strumento educativo e inclusivo, 26 giovanissimi francavillesi con disabilità e con bisogni educativi speciali hanno avuto la possibilità di socializzare e toccare con mano la bellezza della musica.

La platea dei protagonisti di Music…abili è stata individuata dalla Consulta per i Diritti delle Persone con disabilità insieme a dirigenti e personale docente delle scuole che operano sul territorio di Francavilla Fontana.

Al termine dell’incontro il Sindaco ed il Presidente dell’Associazione AGIMUS consegneranno gli attestati di partecipazione a tutti i bambini e ragazzi che hanno preso parte al progetto.

I posti a sedere dell’Auditorium saranno riservati ai genitori degli allievi che nel corso della serata potranno ripercorrere il lavoro svolto dai docenti e dagli esperti coinvolti in un video curato dall’Associazione AGIMUS.

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La progettazione sarà implementata e migliorata, allo studio ci sono soluzioni che potranno risolvere le criticità e le scelte saranno condivise con i residenti. Il sindaco di Fasano Francesco Zaccaria interviene in consiglio comunale sulla vicenda della pista ciclabile che unisce la stagione ferroviaria al centro.

Durante l’assise, alla presenza di tanti residenti della zona interessata il primo cittadino ha fatto il punto della situazione: «Abbiamo già analizzato la questione nell’assemblea pubblica di qualche giorno fa e abbiamo anche raccolto la disponibilità di alcuni cittadini residenti di cedere alcune porzioni di terreno nelle aree prospicenti la pista stessa».

 «Gli uffici tecnici si stanno adoperando per implementare la progettazione – continua Zaccaria – e per avere a breve un’idea chiara di quali soluzioni possano risolvere le criticità evidenziate dai residenti, per poter modificare il tracciato mediante l’allargamento della sede stradale. Abbiamo preso l’impegno di informare puntualmente i cittadini, con un percorso condiviso. La realizzazione di tutte le opere pubbliche presenta problemi e imprevisti che, anche in questo caso, responsabilmente affronteremo, come fatto nelle tante opere pubbliche realizzate dal 2016 ad oggi».

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«Il palazzetto dello sport è praticamente finito, ma il cantiere è fermo da giorni» e questo potrebbe generare ulteriori ritardi nell’apertura, con (ancora) un rinvio nell’inaugurazione.

Così il sindaco di Fasano Francesco Zaccaria e l’assessore allo Sport Giuseppe Galeota intervengono sulla vicenda: «Manca l’apertura del muro perimetrale in corrispondenza dell’ingresso – spiegano i due –, oltre ad alcuni allacci da eseguire al massimo in una settimana, più lo sgombero e la pulizia dell'esterno: l'interno è pronto da tempo».

Sono giorni però che gli operai non sono al lavoro: «Ai ritardi, giustificati, dovuti all'emergenza coronavirus si sommano ulteriori rallentamenti che trovano giustificazione solo nell'inadeguatezza della ditta Universal Export a portare avanti il cantiere e nell'incapacità della Direzione Lavori (Finepro, ndr) a fare rispettare tempi e scadenze», dicono sindaco e assessore.

«La nostra pazienza ha un limite e pertanto sono inaccettabili le scuse e il rimpallo di responsabilità tra le parti succitate – commentano i due –. Si deve fare presto, senza ulteriore indugio: c'è una ferita lunga quarant'anni di cattiva politica da sanare, per il mondo sportivo e tutta la comunità fasanese».

Il palazzetto dello sport di Fasano è un’opera poderosa, il primo palasport della storia della città, atteso da oltre 40 anni e ha un costo complessivo di quasi 5 milioni di euro di cui 2 milioni ottenuti con il bando Sport e Periferie 2018 (Fasano si piazzò prima in graduatoria grazie anche ai risultati ottenuti dalla squadra di pallamano), 1 milione di fondi regionali e poco meno di 2 milioni di risorse comunali.

Una struttura all’avanguardia, l’impianto più moderno tra quelli presenti in Puglia, il più nuovo e uno tra i più grandi, con 2mila posti a sedere, che, tra l’altro, è stato designato come sede dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 per le partite internazionali di pallamano.

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È stato scelto uno spazio simbolico come la Sala della Colonna per la sottoscrizione del Manifesto delle Case del Quartiere. Oggi, giovedì 27 aprile 2023, alla presenza del Sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, della Dirigente del settore Programmazione economica e sviluppo Gelsomina Macchitella e degli enti gestori di 9 Case di Quartiere, è stato presentato il documento costituito da 8 principi fondanti la rete degli spazi urbani orientati allo sviluppo sociale e culturale della città di Brindisi.

Si tratta di uno dei risultati previsti dal Progetto di Case del Quartiere finanziato dal POR PUGLIA FESR-FSE 2014-2020 (Asse Prioritario III - Azione 3.2. – Asse prioritario IX - Azione 9.3. Programma regionale “Pugliasocialein” Hub di Innovazione sociale) che, a partire da marzo 2022, ha supportato un percorso sull’identità degli spazi sociali e culturali dati in gestione dal Comune a soggetti privati per favorirne la valorizzazione e l'utilizzo da parte dei cittadini e la nascita di luoghi per la promozione dell'innovazione e della partecipazione all'interno dei quartieri.

Tra laboratori, incontri e formazione, il Progetto Case di Quartiere ha portato alla nascita del Manifesto: un documento in otto punti che raccoglie gli elementi che caratterizzano gli spazi, tutti diversi tra loro per vocazione, localizzazione e fisionomia, ma accumunati da valori e da un'idea di sviluppo sociale ed economico basata sulla sostenibilità.

Il Manifesto racconta il presente e allo stesso tempo gli obiettivi futuri. Intende essere uno strumento di lavoro per tutti gli operatori, le associazioni, i cittadini che internamente prendono parte come soggetti attivi alla vita delle Case. È un documento simbolico per la città di Brindisi che attraverso politiche di rigenerazione urbana, punta sul riuso e la rifunzionalizzazione del suo patrimonio immobiliare. Le case di Quartiere sono beni culturali di interesse storico, beni confiscati alla mafia, spazi inutilizzati in quartieri di periferia, accumunati da voler essere "case" per la comunità, luoghi di inclusione ed esempi di come la pubblica amministrazione possa collaborare con i soggetti privati al raggiungimento del benessere collettivo per essere più vicina ai cittadini.

Grazie al Manifesto, che verrà diffuso anche attraverso un'apposita campagna di comunicazione, sarà ora più semplice comprendere il ruolo e l’utilità sociale delle Case di Quartiere, e favorirne la frequentazione da un numero sempre più ampio di cittadini.

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“AAA Accogliere ad Arte” è un’iniziativa nata da un’idea della associazione “Progetto Museo” di Napoli e successivamente è stata replicata a Matera e a Procida. A implementare il progetto sul territorio di Brindisi sarà l’Ets Le Colonne, Arte Antica e Contemporanea, grazie a Enel Produzioni.

L’obiettivo è quello di creare una comunità di accoglienza diffusa sul territorio che sia preparata, consapevole e che possa essere portavoce delle proprie bellezze.

A partire dall’8 maggio partirà il processo di “educazione” alla bellezza e alla conoscenza del patrimonio storico-culturale rivolto alle categorie professionali (agenti di Polizia Locale, dipendenti del trasporto pubblico, ristoratori, albergatori e commercianti) che svolgono il ruolo di “prima accoglienza” al “cittadino temporaneo”/turista.

Le associazioni Confesercenti, Confcommercio, Federalberghi, la Società Trasporti Pubblici e la Polizia locale saranno le categorie professionali individuate e coinvolte in una serie di appuntamenti e visite guidate della città.

Nello specifico, i partecipanti saranno chiamati ad aderire a due moduli per un totale di 10 ore. La prima parte sarà dedicata principalmente a fornire informazioni utili sul ruolo dell’empatia, la seconda parte sarà dedicata alla partecipazione alle passeggiate patrimoniali orientate alla conoscenza dei siti di maggiore interesse.

Il progetto mira, inoltre, al coinvolgimento delle scuole secondarie di secondo grado al fine di suscitare la consapevolezza del patrimonio storico-culturale nelle nuove generazioni. Conoscenza, consapevolezza, senso civico saranno i punti cardine di Accogliere Ad Arte, in accordo con gli strumenti e le competenze forniti dai diversi indirizzi scolastici.

Anche per gli studenti, il corso sarà strutturato in una parte teorica e una parte “sul campo” in cui, percorrendo le vie e i siti di interesse culturale della città, verranno poste le basi per la realizzazione dei progetti individuati.

“Accogliere Ad Arte” richiede cura e dedizione: si tratterà di un progetto che andrà custodito, reso sempre più capillare, efficace e durevole nel tempo. La conoscenza e la consapevolezza diffuse del territorio in cui si vive non dovranno essere disperse ma dovranno invece radicarsi diventando un’eredità di conoscenza collettiva, capace di nutrirsi e rigenerarsi. A tal fine, è fondamentale lavorare per consolidare e rendere sostenibile nel tempo un progetto che è considerato un modello esemplare a livello locale e nazionale affinché diventi un reale sistema di accoglienza. Nel 2019, Accogliere Ad Arte-Napoli ha vinto il premio nazionale Federculture nella sezione “Valorizzazione del territorio e impatto sociale” per aver “saputo creare una vera e propria comunità dell’accoglienza diffusa, fatta di cittadini e istituzioni, capace di valorizzare il patrimonio culturale e umano della città in un’ottica partecipata e innovativa” e per aver generato “nei cittadini consapevolezza e senso civico, arricchito il territorio, rafforzando la coesione sociale e promuovendo il senso di responsabilità condivisa del patrimonio comune”.

Per generare un aumento del benessere della collettività sarà necessario, quindi, istituire un tavolo di comunità, avviare incontri di riflessione e condivisione con gli attori chiave e gli asset strategici.

Partner del progetto sono il Ministero della Cultura per la Puglia, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, Aeroporti di Puglia, la Provincia di Brindisi, il Comune di Brindisi, l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, Confindustria Brindisi, CNA Brindisi, l’Arcidiocesi di Brindisi, gli Istituti Scolastici di secondo grado.cinti_e_piccarreta.jpg

Nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, la presidente dell’Ets Le Colonne, Anna Cinti, ha fornito i dettagli dell’iniziativa: «È un progetto che nasce a Napoli e successivamente è stato esportato a Matera e a Procida. A Brindisi sarebbe dovuto partire nel 2020 ma poi siamo stati bloccati dalla pandemia. Adesso finalmente partiamo e questo è stato possibile grazie al sostegno di Enel. Abbiamo individuato alcune categorie che sono a contatto con i visitatori per formarle ad accogliere. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio culturale attraverso la valorizzazione delle risorse umane. Vogliamo creare consapevolezza delle risorse culturali della città. La novità che abbiamo voluto introdurre rispetto al progetto originario consiste nel coinvolgimento delle scuole, in particolar modo delle classi quarte degli istituti superiori. Abbiamo immaginato che possano fungere da officine delle idee: con i ragazzi stileremo un programma di valorizzazione del territorio dal punto di vista culturale. Chi viene da fuori - ha concluso la presidente - si innamora di questa città: l’obiettivo è far innamorare sempre più anche i brindisini».

L’ideatrice del progetto, Francesca Amirante, ha inteso elogiare Brindisi e l’associazione Le Colonne, auspicando che si possa fare rete tra le realtà coinvolte da Accogliere Ad Arte: «Anna Cinti è stata tra le primissime a intercettare questo progetto, partito nel 2016 da Napoli e durato cinque anni. Un progetto che consente alle persone di valorizzare i luoghi e viceversa. Brindisi è un posto del quale sono innamorata e che mi fa stare benissimo: è una città tenuta benissimo, pulitissima. C’è la necessità di raccontare questo territorio, anche intrecciando il suo racconto con quello di altri territori così da alimentare relazioni».

Un ruolo fondamentale, come noto, l’ha recitato Enel, che tramite Angelo Di Giovine, Responsabile affari istituzionali territoriali della società, ha voluto porre l’accento sull’importanza di assumere consapevolezza rispetto al patrimonio culturale della città: «Brindisi offre un patrimonio culturale di grande valore e condivide con Napoli il fatto di essere un popolo accogliente. Di questo progetto me ne sono innamorato subito. La consapevolezza della bellezza che una città esprime è un aspetto importante, e questa consapevolezza deve essere trasmessa e nutrita. Confido che questo progetto possa svolgere tale funzione. Dobbiamo smettere di pensare che la cultura è qualcosa che riguarda una minoranza della popolazione: è invece l’elemento nel quale una comunità si riconosce e le scuole rappresentano il momento migliore nel quale la conoscenza e l’istruzione si fondano per formare i ragazzi ad appropriarsi della città».

Tra chi ha creduto fortemente in questa iniziativa c’è il Segretario regionale del Mic, Maria Piccarreta, che ha definito Brindisi uno scrigno sorprendente: «Mi piace moltissimo questo progetto perché costringe a raccontarsi e a guardare le cose con altri occhi, senza dare tutto per scontato. Brindisi la vedo come un piccolo scrigno sorprendente. Questo stupore che prova chi viene in questa città devono ritrovarlo anche i brindisini. L’auspicio è che questo progetto possa diventare un modo di fare dei cittadini e che possa far nascere un approccio diverso di godimento della città. Ringrazio Enel per la perseveranza e la dottoressa Cinti per la grande caparbietà con la quale ha portato avanti un progetto che contribuirà a sviluppare le potenzialità di questa città».

Tra gli attori istituzionali figura anche il Comune di Brindisi, che attraverso la dottoressa Antonella Grassi ha fatto sapere che l’ente «è stato ben felice di accogliere questo progetto» e di «garantire la sua compartecipazione». «Il nostro ruolo - ha proseguito - sarà quello di mettere a disposizione il nostro patrimonio culturale. Continuo a sostenere che l’amore per la città nasce dalla conoscenza, che è la strada per la valorizzazione e la tutela dei beni culturali».

Tra le categorie formate figura anche la Polizia locale. «Ho colto al volo – ha dichiarato il comandante Antonio Orefice - questa opportunità perché era già nostra intenzione arricchire ulteriormente il bagaglio professionale degli operatori della Polizia locale. Quale migliore occasione di questo progetto, dunque, per mettere a frutto le potenzialità di un personale che, con riferimento soprattutto a chi è stato assunto negli ultimi anni, vanta una scolarizzazione molto alta. Siamo il primo referente per chi viene da fuori e siamo lieti di poter fornire anche informazioni di tipo culturali».  

Il professore Massimo Guastella, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università del Salento, fornirà un contributo scientifico e contribuirà a stilare un programma di scoperta del territorio: «Accoglienza - ha spiegato - fa rima con appartenenza, la quale ha senso se c’è la conoscenza che deve poi fare leva sui valori identitari. La conoscenza aiuta soprattutto a conservare, e quanto più vasta è, tanto più ampia e capillare sarà l’accoglienza, perché fa parte della consapevolezza di una comunità. Potrebbe sembrare che si stia parlando della cosiddetta attività dal basso, che considero sostanzialmente un alibi perché si lascia molto spazio dal basso quando dall’alto non si ha la capacità di dirigere una politica per i beni culturali. L’associazione Le Colonne, negli ultimi anni, ha mostrato questa capacità, talvolta anche sostituendosi alla cosa pubblica. Però, questo tipo di attività devono necessariamente partire dall’alto e devono essere accompagnate da una capacità di formare. Questo progetto ha in sé una forza e una originalità dettate dal fatto che si estende a più attori la possibilità di poter divulgare il patrimonio culturale».

Per Confesercenti, altra categoria coinvolta nella formazione, è intervenuto il presidente dell’associazione di categoria, Michele Piccirillo: «Siamo stati tra i primi a essere coinvolti e abbiamo dato subito la nostra disponibilità perché riteniamo che l’esercizio commerciale di vicinato, in quanto naturalmente vocato all’accoglienza, debba essere il diffusore delle iniziative culturali e turistiche. L’utopia sarebbe quella di avere info-point diffusi dove ogni attività commerciale possa essere in grado di fornire informazioni turistiche e culturali».

Entusiasta anche la presidente di Confcommercio, Anna Rita Montanaro: «Anna Cinti è una persona che riesce a fare rete portando così benefici a Brindisi. Ci teniamo tanto a questo progetto e speriamo che già al primo incontro di formazione, che si terrà il 9 maggio, si possa registrare una buona adesione. Dobbiamo conoscere noi per primi la nostra città e le sue bellezze così da farle apprezzare anche agli altri».

Per la Stp ha presenziato Matteo Minervini, che ha ricordato come il sodalizio con l’associazione Le Colonne sia consolidato: «Sono anni che abbiamo avviato un percorso con la dottoressa Cinti attraverso una serie di progetti, e questo ci ha aiutato a crescere. Stiamo investendo sul personale facendo corsi di comunicazione. Abbiamo inserito da anni l’obbligo della conoscenza della lingua inglese per i nostri autisti. Siamo contenti di essere stati coinvolti in questo nuovo progetto e saremo sempre a disposizione per la città».

Tra i partner figurano anche Confindustria Brindisi e l’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale.

«Confindustria – ha affermato il direttore Angelo Guarini - partecipa convintamente a questo progetto. Proprio pochi giorni fa è stato presentato uno studio sui riflessi economici del patrimonio culturale e vi posso dire che ha un peso notevole tra occupati e valore indotto; parliamo di parecchi miliardi di euro». Maria Di Filippo, responsabile della comunicazione per l’ente portuale, ha invece evidenziato come «l’appeal di un porto è strettamente legato ai servizi e all’accoglienza». «Un crocierista – ha proseguito - è assetato di cultura e vuole scoprire i vari capitoli della storia di un territorio. Per questo siamo estremamente contenti di partecipare a questo progetto, perché facendo sistema il territorio diventa più attrattivo. Accogliere viene dal latino e significa raccogliere insieme: anche dal titolo del progetto traspare la voglia di sinergia, la quale aumenta la ricettività di un territorio. Guardando indietro, guardando la storia, riusciamo a rispettare il nostro patrimonio e a valorizzarlo».