Redazione
COLDIRETTI PUGLIA, BENE RICONOSCIMENTO CALAMITÀ
SICCITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, BENE RICONOSCIMENTO CALAMITÀ DA GENNAIO A SETTEMBRE 2022 IN PUGLIA; 1/3 PRODUZIONI PERSE.
Riconosciuto lo stato di calamità da gennaio a settembre 2022 in tutta la Puglia, dove è andato perso 1/3 delle produzioni, da oltre il 50% delle olive al 35% della frutta e della verdura, del grano, delle foraggere per l’alimentazione del bestiame, del miele, con gravi danni anche sugli allevamenti di cozze e ostriche. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare recante la “Dichiarazione dell'esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi nei territori della Regione Puglia dal 1° gennaio al 30 settembre 2022”.
Gli agricoltori hanno dovuto dire addio quest’anno in Puglia a 1 bottiglia di passata di pomodoro su 5 con l’esplosione dei costi di produzione che hanno tagliato le semine, la siccità e le temperature roventi che hanno ridotto drasticamente - aggiunge Coldiretti Puglia - il raccolto del pomodoro da salsa destinato a polpe, passate, sughi e concentrato, con l’aggravante che la chiusura della galleria di Solofra in Campania inibisce l’accesso dei mezzi pesanti in Puglia per il ritiro del prodotto con l’aggravio di tempi e costi per i trasporti. Ma ci sono anche aree dove, non arrivando acqua, gli agricoltori sono stati costretti – aggiunge Coldiretti Puglia – ad abbandonare le colture, dopo i costi stellari, causati dalla ripercussione della guerra in Ucraina, sostenuti per arare i terreni, seminare e far crescere ortaggi e frutta, perché non possono irrigare.
La siccità grave e perdurante ha costretto gli agricoltori all’irrigazione di soccorso con costi altissimi per il caro gasolio – spiega Coldiretti Puglia - per tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi di acqua con le autobotti, anche per abbeverare gli animali nelle stalle, con i pozzi artesiani che stanno franando, mentre altri pozzi a falda superficiale, stanno scomparendo, si stanno prosciugando.
Le alte temperature e l'assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni – evidenzia Coldiretti regionale - favorendo l'innesco degli incendi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati a causa della chiusura delle aziende agricole che non hanno potuto neppure svolgere una funzione di controllo e monitoraggio per intervenire tempestivamente.
Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – insiste Coldiretti Puglia – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante.
La siccità e gli eventi estremi si sono aggiunti al caro gasolio e la rialzo esponenziale dei costi di produzione, con il risultato che – sottolinea la Coldiretti Puglia – più di 1 impresa agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo le elaborazioni del Crea. Sui campi – continua la Coldiretti regionale – pesano rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari: si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio, a cui si aggiungono rincari di oltre il 30% per il vetro, del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.
Tra l’altro, la Puglia è la regione d’Italia dove piove meno con 641,5 millimetri annui medi e impatti gravi sull’agricoltura causati dalla siccità che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi e rappresenta la calamità più rilevante per i campi e mantiene anche il primato negativo – aggiunge Coldiretti Puglia – della disponibilità annua media di risorsa pro capite con soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi.
D’altro canto ogni anno va perso l’89% dell’acqua piovana, una dispersione che la Puglia non può permettersi – insiste Coldiretti - considerato che l’acqua non ce l’ha e ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l’approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare corpi irrigui adeguati alle produzioni agricole, artigianali e industriali.
Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile nel Recovery plan, un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale.
MENS SANA MESAGNE ALL STAR FRANCAVILLA = 80-58
MENS SANA MESAGNE ALL STAR FRANCAVILLA = 80-58.
Mens Sana Mesagne: Rollo 7, Scalera D. 2, Pesce, Prisciano 4, Ciccarese 5,
Piliego 17, Campana 2, Turchiarulo 8, De Vincentis 11, Malvindi 8, Panico,
Colucci 16. Allenatore: Angelo Capodieci.
All Star Francavilla: Pentassuglia 2, Romanelli 12, Donno 8, Giuri 10,
Musarò 2, Pezzuto 7, Serpentino 17. Allenatore: M. Cafarella.
Parziali: 14-14 13--18 28-13 25-13
Arbitri: Rizzello e Polimeno
Nel testacoda della prima giornata di ritorno, la Mens Sana Ciaurri Mesagne
batte agevolmente la All Star Francavilla e mantiene la testa della
classifica in coabitazione con il Basket Fasano. Partita dai due volti
quella dei padroni di casa, dopo i primi due quarti insufficienti, Rollo e
compagni esplodono nel terzo periodo dominando successivamente la partita.
Il Francavilla si presenta a Mesagne con solo sette giocatori a referto e
con il nuovo tesserato Antonio Serpentino, un vero lusso per questa
categoria. Coach Capodieci manda in campo un quintetto inedito con tre
Under 19, Malvindi, De Vincentis e Panico, anche lui classe 2005 e
allesordio in questo campionato, più Colucci e Ciccarese, mentre coach
Cafarella schiera Donno, Serpentino, Musarò, Pezzuto e Romanelli. Pronti via
e mentre i mensanini sono lenti e impacciati, lAll Star comincia a condurre
lincontro. Serpentino e Romanelli realizzano con continuità, mentre il
Mesagne sbatte contro la difesa ospite. Alla tripla di Donno (4-10) entra in
campo Piliego che in un batter docchio piazza tre triple consecutive e
chiude il primo periodo sul 14-14. Nel secondo quarto il Francavilla prova a
scappare, Serpentino diventa imprendibile nella zona pitturata, ancora una
tripla di Piliego limita i danni ai biancoverdi, poi Giuri lo imita portando
il Francavilla in vantaggio in doppia cifra 22-32 con tre minuti ancora da
giocare. Subito un parziale di 5-0 con Colucci e Campana riavvicina la Mens
Sana che va al risposo lungo in svantaggio 27-32. Nel terzo periodo, come
ormai accade frequentemente, torna in campo un altro Mesagne. Un tornado si
abbatte sul Francavilla che rimane stordito dalla forza degli ospiti. Nei
dieci minuti i mensanini realizzano 28 punti contro i 27 realizzati nei
primi venti minuti di gioco. Finalmente una difesa aggressiva e ripartenze
veloci che fiaccano il ridotto organico degli ospiti. Romanelli,
protagonista nei primi due quarti, scompare dalla scena, mentre Serpentino
viene limitato dallingresso in campo del nuovo arrivato Turchiarulo. Il
Mesagne perde Ciccarese che, in una fase di gioco, si infortuna ed è
costretto ad abbandonare il campo. Al 5 con la tripla di Prisciano cè il
primo vantaggio mensanino (39-38), subito replicata dal giovane Giuri, buona
la sua prova. De Vincentis, Colucci e Rollo continuano a spingere
allungando e chiudendo la terza frazione sul 55-45. Nellultimo quarto il
Francavilla non ha più energia, la Mens Sana continua a difendere forte
recuperando una serie di palloni, in attacco De Vincentis e Turchiarulo
realizzano con regolarità e la tripla di Colucci (16 con 4/11) porta i
padroni di casa a +15 (67-52) con 5 al termine. Gli ospiti non trovano più
la via del canestro e Serpentino, a secco nellultimo quarto, lascia il
campo per raggiunto limite dei falli. Malvindi esegue il parziale definitivo
chiudendo la partita in crescendo. Dopo un inizio davvero insufficiente,
esce fuori la vera Mens Sana che sfrutta a dovere una buona organizzazione
difensiva e la velocità nella zona di attacco. Il prossimo turno i mensanini
renderanno visita alla New Basket Lecce, sabato alle ore 18:00 presso il
Palaventura.
Mesagne. Altre novità sullo scavo della via Appia Antica. E Martedì si firma per l'Unesco
Belle e interessanti notizie si sono avute in questi giorni sul fronte della “Regina Viarum”, l’Antica via Appia che congiungeva Roma con Brindisi, passando per Mesagne. Alcuni saggi eseguiti nelle scorse ore dalla Soprintendenza all’Archeologia, Belle arti e Patrimonio hanno confermato, in un terreno acquistato poco tempo fa dal comune di Mesagne e annesso all’area storica, che il tracciato di un’importante arteria viaria attraversava il parco archeologico di Muro Tenente.
Si tratta di un tratto di strada piuttosto esteso e ben conservato, di età tardo repubblicana della seconda metà del II secolo a. C, molto importante e ben strutturato scoperto a ridosso del parco, e che sembra ormai acclarato trattasi della Regina Viarum”. Insomma, stiamo parlando della via Appia Antica, la strada consolare che collegava Roma, Caput Mundi, con Brindisi. I saggi effettuati dal2019 al 2023 per supportare gli studi hanno fatto emergere dei tratti di strada glareata, ossia costituita da pietre di piccolo pezzame compattate tra loro blocchi lapidei parallelepipedi, uniti uno di fila all’altro a formare un cordolo continuo leggermente rialzato rispetto al piano viario vero e proprio, con la principale funzione di contenere lateralmente il corpo stradale, tra i migliori rinvenuti fino adesso. Ha una larghezza di oltre cinque metri ed è inquadrabile nel II secolo a. C..
Inoltre, durante gli scavi del2021 è stato rinvenuto un sesterzio, di età repubblicana, che ha permesso di datare con precisione il periodo in cui la strada è stata fruita. Inoltre, al di sotto del tracciato viario rinvenuto all’esterno del parco sono stati notati dei resti di un altro insediamento, molto più antico, su cui gli archeologi in futuro svilupperanno ulteriori studi. Tuttavia, su quest’ultimi saggi c’è il massimo riserbo da parte degli esperti che, in ogni modo, raccolti tutti i riscontri di queste trincee ed eseguite le analisi stratigrafiche nel terreno acquisito, nei prossimi giorni renderanno ufficiali i risultati ottenuti. Certo le fibrillazioni, specialmente dei politici, e le bocche chiuse ermeticamente dei tecnici fanno auspicare ulteriori scoperte interessanti venute alla luce in questi ultimi saggi. Quasi sicuramente gli scavi proseguiranno nelle prossime settimane per riportare alla luce un tratto ben consolidato della via Appia, circa una trentina di metri, che andranno ad aggiungersi al tratto già scavato precedentemente fino a ottenere un tracciato di oltre cinquanta metri. Il tutto da eseguirsi con fondi comunali e regionali. Infine, fra qualche mese gli studi archeologici confluiranno in una pubblicazione scientifica che fotograferà lo stato dell’Antica via Appia nel territorio di Brindisi. Intanto, sempre sul fronte della “Regina Viarum” martedì presso la sede del ministero per i Beni culturali, in Roma, sarà firmato l’atto di candidatura della via Appia Antica a patrimonio dell’Umanità, tutelato dall’Unesco.
Saranno presenti tutti i sindaci delle città che sono attraversate dal vecchio tracciato della “Regina”. Per Mesagne sarà presente il sindaco, Toni Matarrelli. Ad accompagnarlo ci saranno Mimmo Stella, consulente politico del primo cittadino per i Beni culturali e Centro storico, e l’architetto Marta Caliolo, responsabile dell’ufficio Patrimonio e Centro storico. Per la città di Mesagne sarà certamente un momento molto emozionante poiché potrà aggiungere la tessera storica più importante di quello che è stato un grande e importante insediamento prima messapico e poi romano.
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Covid 19. Oggi sono complessivamente 456 i casi positivi in Puglia di cui 49 in provincia di Brindisi
Epidemia COVID-19
Bollettino Epidemiologico
Regione Puglia
Dati del giorno: 07 gennaio 2023
Dati complessivi
COLDIRETTI PUGLIA, GUERRA ALLA BILANCIA POST FESTE NATALIZIE; SALE FINO A 2,5 KG PESO DA SMALTIRE
DIETA: COLDIRETTI PUGLIA, GUERRA ALLA BILANCIA POST FESTE NATALIZIE; SALE FINO A 2,5 KG PESO DA SMALTIRE. Scegliere il cibo giusto anche per fronteggiare l’influenza che ha già portato oltre 300mila pugliesi negli ambulatori.
E’ ‘pesante’ in Puglia il conto del tour de force alimentare delle Feste che ha portato aumenti di peso fino a 2,5 chili per effetto del consumo di oltre 20mila chilocalorie dopo cenoni e pranzi di Natale e Capodanno. E’ quanto stima la Coldiretti Puglia, dopo la festa dell’Epifania che “tutte le feste si porta via”, lasciando a molti pugliesi uno sgradito ricordo, a causa del maggior consumo di cibi calorici abbinato a bevande alcoliche.
Per aiutare le buone intenzioni la Coldiretti ha stilato una lista dei prodotti le cui proprietà terapeutiche e nutrizionali sono utili per disintossicare l’organismo e per accompagnare il rientro in salute alla normalità dopo gli stress dei viaggi e dei banchetti natalizi.
Le arance – informa la Coldiretti Puglia – sono una notevole fonte di vitamina C che migliora il sistema immunitario e aiuta a fronteggiare l’influenza che ha già portato oltre 300mila pugliesi negli ambulatori, favorisce la circolazione, ossigena i tessuti e combatte i radicali liberi.
In questa stagione – continua la Coldiretti regionale – tra la frutta da non dimenticare ci sono arance, clementine, mele, pere e kiwi mentre per quanto riguarda le verdure quelle particolarmente indicate sono broccoli, cavoli, spinaci, cicoria, radicchio, zucche e zucchine, insalata, finocchi e carote. Tutte le insalate e le verdure vanno condite – sottolinea la Coldiretti – con olio extravergine d’oliva, un antiossidante per la concentrazione di polifenoli che facilita l’assunzione delle vitamine liposolubili, come la A, la D, la E e la K, combatte l’invecchiamento dell’organismo e favorisce l’eliminazione delle scorie metaboliche, e abbondante succo di limone che purifica l’organismo dalle tossine, fluidifica e pulisce il sangue, è un ottimo astringente e cura l’iperacidità gastrica.
Le mele per il loro modesto apporto calorico e per la prevalenza del potassio sul sodio sono capaci di svolgere un’azione antidiarroica e di regolare la colesterolemia. Ancora, le pere che oltre ad avere un buon potere saziante, contenendo zuccheri semplici come il fruttosio, fibra, molta acqua e poche calorie, sono adatte per chi soffre di intestino pigro. I kiwi ricchi di vitamina C, fosforo e potassio sono particolarmente indicati per migliorare il funzionamento dell’intestino, i semini neri in esso contenuti, infatti, ne stimolano le contrazioni.
Tutta la verdura a foglie verde scuro come spinaci e cicoria – continua la Coldiretti – contiene acido folico, gruppo vitamine B, essenziale nella formazione dei globuli rossi del sangue per la sua azione sul midollo osseo. Ancora, l’insalata conferisce volume e potere saziante con un apporto calorico estremamente limitato ed assicura anche un certo contributo di vitamine, calcio, fosforo e potassio.
Le carote sono ricche di vitamina A, indispensabile per la salute degli occhi e della pelle, i finocchi, risultano ottimi per combattere la nausea, la digestione difficile e la stitichezza. Nella dieta non vanno trascurati piatti a base di legumi (fagioli, ceci, piselli e lenticchie) perché contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l’organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali ma – conclude la Coldiretti – sono anche una notevole fonte di carboidrati a lento assorbimento, che forniscono energia che aiuta a combattere il freddo e il gelo.
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Domenica 8 gennaio, escursione a piedi tra trulli, specchie e palmenti sulle incantate colline di Casalini
Le associazioni Cicloamici FIAB Mesagne , Noinsieme e Urbieterre propongono un itinerario a piedi alla scoperta del territorio prospiciente la scarpata murgiana a Nord-Est di Cisternino.
Le colline a Nord di Casalini, piccolo borgo nel comune di Cisternino, dischiudono aree naturalistiche e paesaggi di grande bellezza da conoscere, tutelare e valorizzare. Il contesto paesaggistico è quello della Murgia Sud Orientale un territorio collinare costellato di trulli, terrazzamenti, boschi muretti a secco. Visiteremo Masserie e palmenti e contempleremo la piana degli ulivi con vedute che spaziano da Monopoli fino a Ostuni. (https://goo.gl/maps/wedYhgurzK8hv8Mp8)
Incantevoli itinerari a piedi e in bicicletta sono possibili e rappresentano una modalità sostenibile per valorizzare questo territorio.
I partecipanti saranno calorosamente accolti dalla piccola comunità di Casalini dalle sue associazioni Urbieterre e Noi Insieme e dalle sue aziende agricole ed enogastronomiche.
Casalini è un piccolo borgo contadino di cui Francesco Soleti e Arcangelo Palmisano ci racconteranno la storia e le tradizioni focloristiche.
Degustazione di vino e olio locali offerti gentilmente dall’azienda Agricola Cerasulo e dal ristorante “Le Chicche di Zia Rosa” .
Note tecniche sull’escursione
Raduno e partenza: Raduno ore 9:00 al Piazza Sandro Pertini, Casalini (Cisternino):
Rientro: percorso ad anello con rientro entro le ore 16:00 ,
Percorso : lunghezza 13 Km prevalentemente su sentieri e strade secondarie.
Dotazioni consigliate: Scarpe da trekking o da ginnastica. Zainetto a spalla contenente: acqua 1 litro almeno, giubbotto antipioggia.
Colazione a sacco con degustazione di olio, vino e friselle offerte dall’Azienda Agricola Cerasulo.
Info e capigita: Antonio Licciulli Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 3333744725, Gianfranco Ciola, Francesco Soleti, Aracangelo Palmisano.
MODULO D'ISCRIZIONE:
https://www.cicloamici.it/wp/modulo-di-iscrizione-alle-escursioni/
Progetto l’acqua che insegna alla sete
Ridurre il consumo di plastica ed educare alla sostenibilità ambientale, è questo il cuore del progetto “L’acqua che insegna alla sete” sposato dall’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana su proposta della società STEI.
Si comincerà dagli Istituti Comprensivi cittadini. I plessi scolastici nelle prossime settimane saranno attrezzati gratuitamente con distributori automatici per l’erogazione di acqua e tutte le studentesse e gli studenti riceveranno delle borracce di alluminio igieniche e riutilizzabili.
La società STEI, promotrice dell’iniziativa, fornirà gratuitamente le bottiglie e i distributori coinvolgendo nel progetto le attività produttive che operano sul territorio di Francavilla Fontana che vorranno collaborare al progetto.
“Era da tempo – spiega l’Assessore alla Pubblica Istruzione Sergio Tatarano – che volevamo dotare gli Istituti Comprensivi di borracce per sensibilizzare ad un uso responsabile della plastica e offrire un contributo concreto per la riduzione del consumo sfrenato di bottiglie, realisticamente stimabile secondo un calcolo prudenziale in circa 400mila l'anno per i soli Istituti Comprensivi. Poter ottenere questo risultato senza costi per il Comune ma con un coinvolgimento virtuoso della classe imprenditoriale attribuisce un senso ancora più denso di significato all'iniziativa.”
I numeri sul consumo della plastica in Italia sono allarmanti. Nel 2019 il nostro Paese si è classificato al primo posto in Europa per l’uso di bottiglie in plastica pet con quasi 10 miliardi di unità utilizzate.
“I numeri del consumo di plastica – conclude l’Assessore all’Ambiente Giuseppe Ricchiuti – sono preoccupanti. Per questo è fondamentale educare i nostri ragazzi ad un uso consapevole delle risorse. Dai nostri rubinetti esce acqua di buona qualità che abbiamo a disposizione tutti. In un’ottica di economia circolare non è importante solo riciclare, ma diminuire l’utilizzo di risorse e l’energia necessaria per la produzione o per il successivo riciclo. È una sfida che riguarda tutti. Dalle scelte che compiamo oggi dipende il nostro futuro.”
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Si chiarisca se i 15 vigili che il Comune di Brindisi vuole assumere mediante prove concorsuali saranno destinati alla gestione del traffico veicolare sulle strade cittadine oppure verranno utilizzati per i campionati nazionali di atletica. L’ironico quesito è posto da Giancarlo Vincitorio, referente regionale per la Puglia di Alleanza italiana Stop 5G, dopo la lettura del bando di concorso utilizzato dal Comune di Brindisi per queste assunzioni di personale.
In quel bando c’è scritto che le prove di esame consistono anche in una prova attitudinale che è composta da due prove di efficienza fisica e che queste consistono in una prova di corsa di velocità e un’altra di resistenza. Per superare la prova di velocità il candidato deve correre su 80 metri di pista in un tempo massimo di 16 secondi per gli uomini e 18 secondi per le donne. La corsa di resistenza, invece, consiste nel correre 800 metri in un tempo massimo di 5 minuti e 10 secondi per le donne mentre gli uomini dovranno risultare almeno 10 secondi più rapidi delle colleghe. Inoltre stabilito che le due prove atletiche saranno svolte “con qualunque condizione atmosferica” alla presenza e “con l’ausilio di cronometristi qualificati”.
Vincitorio si diverte ad evidenziare che il record mondiale di 100 metri è di 9 secondi e 58 centesimi. “Insomma – domanda Vincitorio - il Comune di Brindisi vuole dei bravi vigili urbani o degli eccellenti atleti velocisti? Mi pare che questo bando di concorso contenga ingiusti ed eccessivi elementi di valutazione in riferimento al lavoro da svolgere. Invito sindaco e assessore competenti ad intervenire necessariamente con rapide modifiche serie.”
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Cambio appalto delle pulizie presso la base dell'Aeronautica Militare di Brindisi: il COBAS dichiara lo stato di agitazione
Cambio appalto delle pulizie presso la base dell'Aeronautica Militare di Brindisi: il COBAS dichiara lo stato di agitazione. Il Sindacato COBAS dichiara lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’appalto delle pulizie e si unisce allo stato di agitazione già dichiarato dalle Segreterie Sindacali di Filcams CGIL e Fisascat CISL. Il cambio appalto delle pulizie del Ministero della Difesa (lotto 11), che riguarda la base dell’Aeronautica Militare di Brindisi, non è stato un cambio appalto alquanto “regolare” dal punto di vista del mantenimento dei livelli retributivi delle lavoratrici e dei lavoratori che storicamente operano nei servizi di pulizia presso la medesima base militare. Infatti, anche se al cambio appalto sono rimasti invariati i livelli occupazionali, e non poteva essere diversamente, la nuova azienda aggiudicataria dell’appalto, la Pulitori & Affini SpA, ha dichiarato da subito un taglio delle ore del 30%. Nel cambio appalto, in convenzione Consip, non essendo variato nessun parametro rispetto alle attività da svolgere, non si capisce bene da dove è uscita fuori la decisione dell’azienda aggiudicatrice dell’appalto di intervenire con un drastico taglio del monte ore contrattuale sul personale interessato.
Ma forse una spiegazione c’è. È noto che le gare Consip hanno lo scopo di razionalizzare e ottimizzare la spesa pubblica per beni e servizi, di migliorare la qualità degli acquisti riducendo i costi grazie all'aggregazione della domanda della spesa pubblica e di semplificare e rendere più rapide e trasparenti le procedure degli acquisti pubblici. Ma le gare Consip hanno un grosso limite: molto spesso accade che avviene un cambio appalto che sottrae condizioni di lavoro e di salario alle lavoratrici e ai lavoratori interessati. Se è vero che la stazione appaltante opera nella misura di razionalizzare la spesa e aggiudica la gara al migliore offerente sicuramente c’è una contrazione dei margini di profitto per chi si è aggiudicata la gara. Di certo la stazione appaltante non si preoccupa delle conseguenze se quel “risparmio”, certamente importante per la Pubblica Amministrazione, ricade negativamente e pesantemente sulle condizioni di lavoro e di vita degli addetti di tali servizi. E per questo la stazione appaltante lascia al caso tutta la gestione degli inevitabili effetti collaterali che ricadono sui lavoratori a causa del capitolato di appalto economicamente più basso del precedente per la logica di razionalizzare e ottimizzare la spesa pubblica. È evidente che le aziende aggiudicatarie, perché sono le migliori offerenti, vorranno recuperare con ogni subdolo espediente quel gap di perdita di profitto non solo per recuperare il profitto perso ma, addirittura, per aumentare, se ci riescono, il margine di profitto, ovviamente a scapito dei lavoratori. Per cui si rischia concretamente che se non si interviene quanto prima per ridefinire i margini sotto i quali non è assolutamente possibile aggiudicare le gare Consip i lavoratori, ai prossimi cambi di appalto, paradossalmente dovranno pagare per lavorare; giusto per fare contenti l’azienda e certamente anche la stazione appaltante. Non è possibile che per le gare delle Pubbliche Amministrazioni non ci sia nessun vincolo che impedisca alle aziende aggiudicatarie degli appalti di ledere i diritti acquisiti dei lavoratori, sia in termini di condizioni di lavoro che in termini di retribuzione. L’unico argine sarebbero i CCNL di categoria ma non bastano se nelle gare non è esplicitamente contemplato in termini perentori il divieto di qualsiasi deroga alle clausole sociali affinché le stesse vengano effettivamente volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato. Le stazioni appaltanti nelle gare dovranno mettere i vincoli chiari, definiti e inequivocabili del che impediscono agli appaltatori di fare come meglio credono un minuto dopo essersi aggiudicati l’appalto. Si tenga presente che la stragrande maggioranza di queste lavoratrici e di questi lavoratori che operano in questi appalti in convenzione Consip, così come nelle altre convenzioni, sono con contratti part time e che sono storici di questi appalti nei loro rispettivi luoghi di lavoro. Non potranno mai ambire ad un contratto a tempo pieno per migliorare le proprie condizioni di lavoro e di vita se permane la logica perversa di questo genere di gare pubbliche. L’aggravante è che tutto questo avviene con i soldi pubblici.
Questo è un film già visto di recente nei cambi appalti dei servizi sociali dell’Ambito di Zona BR1, in particolare nel cambio appalto dell’assistenza domiciliare dove l’aggiudicatario della gara ha cambiato le carte in tavola un minuto dopo aver fatto il cambio appalto, previsto per procedura con le O.O.S.S., alle medesime condizioni del precedente. Questo richiamo giusto per una nota di colore. Insomma, sarebbe come dire, senza rischio di essere smentiti, che è lo stesso Stato che, attraverso le Amministrazioni Pubbliche, viola palesemente i principi costituzionali. Ormai lo Stato ha rinunciato a uno dei compiti costituzionali più importanti ovvero quello di tutelare i diritti dei cittadini in quanto lavoratori e di promuovere le condizioni di lavoro per una retribuzione dignitosa che deve consentire di sostenere il costo della vita, l’istruzione dei figli, la piena partecipazione alla società e lo sviluppo personale. La dimostrazione piena e lampante di questa rinuncia la si vede nel proliferare a dismisura delle agenzie interinali che di fatto hanno drogato il “mercato del lavoro” e hanno determinato che lo Stato perdesse la centralità dei suoi centri per l’impiego. Tutto questo accade mentre il nuovo governo sta facendo il diavolo a quattro per eliminare il reddito di cittadinanza per cui una riflessione approfondita su questi argomenti andrebbe necessariamente fatta. Ormai lo Stato riconosce ad ogni cittadino ovvero ad ogni lavoratore i diritti costituzionali nella misura in cui ha la disponibilità economica e lo possiamo dire tranquillamente, anche in questo caso, senza rischio di essere smentiti. Tornando a noi e al cambio appalto in questione, per un lavoratore con il contratto part time a 23 ore settimanali che si vede abbassato il contratto a 15 ore settimanali quella decurtazione per lui equivale a una perdita di reddito di almeno 300 euro in busta paga senza contare tutte le perdite annesse e connesse. Un paradosso tutto italiano che ce lo ritroviamo come esempio lampante nel caso di questo cambio appalto delle pulizie della base dell’Aeronautica Militare di Brindisi. Il Sindacato Cobas, assieme a Filcams CGIL e Fisascat CISL, continuerà a mantenere lo stato di agitazione fino a quando non toccherà con mano che il monte ore di questo appalto sarà lo stesso e identico del precedente appalto. Intanto le lavoratrici e i lavoratori non hanno ancora firmato nessun contratto di lavoro con la nuova azienda e attendono gli esiti di una riunione che si dovrebbe tenere lunedì prossimo a Bari tra la stazione appaltante e, appunto, l’azienda aggiudicataria.
Siamo fiduciosi che lunedì tutto rientrerà nel migliore dei modi e che il monte ore non sarà toccato, neanche di un solo minuto! In caso l’incontro di Bari porti un esito negativo o parzialmente negativo ci riserviamo di agire prontamente e di utilizzare tutti gli strumenti sindacali a disposizione, finanche lo sciopero, per impedire all’azienda di continuare con questa sua impostazione. E di conseguenza, nel caso fosse necessario, chiederemo alla Prefettura di Brindisi, quale Organo di Governo sul territorio, di intervenire per ricomporre il tutto al fine di ristabilire il principio che le maestranze interessate non devono rimetterci nulla.
Affinché passi finalmente il messaggio che nel territorio brindisino non ci sarà mai più nessun cambio appalto, sia esso pubblico o privato, che possa sottrarre condizioni di lavoro, reddito e dignità ai lavoratori. Specialmente e soprattutto a salvaguardia dei lavoratori più deboli e svantaggiati che, “per loro sfortuna”, sono costretti ad inseguire perennemente contratti di lavoro precari che sono al limite della decenza e della soglia di povertà se non l’hanno già superata.
Cosimo Quaranta
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Francavilla Fontana nel progetto “Via Appia Regina Viarum”
L’Amministrazione Comunale ha approvato il protocollo d’intesa promosso dal Ministero della Cultura per la candidatura della via Appia quale patrimonio dell’UNESCO. Il Sindaco Antonello Denuzzo sottoscriverà ufficialmente il documento martedì 10 gennaio a Roma nel corso di una cerimonia presieduta dal Ministro Gennaro Sangiuliano.
“La Via Appia – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – è un pezzo importante della storia del nostro territorio. È un patrimonio dall’enorme potenziale turistico che negli anni è stato colpevolmente trascurato. Ora è il momento del riscatto che parte dallo sforzo di riconoscere questo cammino quale patrimonio dell’UNESCO.”
Il Progetto Appia Regina Viarum prevede in prospettiva la messa a sistema di un cammino turistico-culturale lungo l’antica arteria romana che collegava Roma con Brindisi per consentire, attraverso una mobilità turistica lenta, l’accesso e la fruizione al patrimonio culturale.
Le ricerche, finanziate con il Piano stralcio “Cultura e Turismo” FSC 2014-2020, hanno permesso di evidenziare tracce e resti archeologici sul territorio di Francavilla Fontana in particolare lungo la Strada Provinciale 51 in località Monte Spilato. Qui le indagini hanno consentito di rinvenire numerosi frammenti di varie epoche storiche che dimostrano l’origine antica della strada che è stata oggetto di una lunga serie di rifacimenti. Altre tracce sono state trovate in località Masseria Cantagallo.
L’ipotesi degli studiosi è che l’Appia sia un vero e proprio elemento strutturante del paesaggio, capace di plasmarne l’evoluzione attraverso i secoli indirizzando le scelte insediative. Per questa ragione dallo studio approfondito della strada è possibile comprendere di più sulla storia dei territori e sull’identità delle singole Città.
609 km, distribuiti tra Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, 11 Province, 87 Comuni interessati. I numeri di questo progetto raccontano un percorso di valorizzazione e recupero che ha messo in rete diverse Istituzioni non solo per la candidatura quale patrimonio dell’UNESCO, ma per avviare un vero e proprio nuovo itinerario turistico. Recentemente si è interessata della Regina Viarum anche il National Geographic che ha indicato il tracciato come meta dei migliori viaggi da compiere nel 2023.
“La costruzione del cammino della via Appia – conclude il Sindaco Denuzzo – è un progetto ricco di fascino che mette insieme un numero elevatissimo di Enti e di realtà diverse tra loro. Martedì ci siamo dati appuntamento a Roma per rafforzare un patto che è finalizzato alla conoscenza, crescita e sviluppo del territorio.”
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