Redazione
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LA MANIFESTAZIONE PIROTECNICA A BRINDISI: UN PERICOLOSO CONTROSENSO
Si è svolto a Brindisi il 29 novembre scorso un convegno sulla pirotecnia con rappresentanti delle istituzioni, esperti e operatori del settore, che si è chiuso con grande spettacolo pirotecnico sul lungomare di Brindisi. Secondo gli organizzatori l’evento “ha l’obiettivo di dare centralità ai fuochi d’artificio quali vero e proprio linguaggio artistico, tratto caratteristico dell’identità, della tradizione e della storia del territorio nonché importante settore imprenditoriale”.
Non sappiamo se durante il convegno si sia osservato un minuto di raccoglimento per i morti da lavoro in questo comparto industriale. Si ricorderà la strage di Modugno del 24 luglio 2015 con dieci operai morti – senza voler fare sensazionalismi – morti disintegrati in una fabbrica di fuochi di artificio.
Nel 2018 muore sul lavoro ad Arnesano, per rimanere in Puglia, Gabriele Cosma, giovane di soli 19 anni ucciso in una fabbrica di fuochi artificiali; esprimemmo sincere condoglianze alla famiglia del povero giovane ed un sincero augurio di guarigione all’operaio colpito nel corso dello stesso evento.
Il 19 ottobre 2020 nella fabbrica di fuochi d'artificio PiroDaunia, in contrada Torre Gramigna, nel territorio compreso fra San Paolo di Civitate e San Severo, in provincia di Foggia, è rimasto ucciso un operaio di 54 anni, Angelo Longo.
Il 2 agosto 2020 moriva sempre a San Severo Luciano Delvicario, di 43 anni, a seguito delle ferite riportate nell’esplosione nella fabbrica di fuochi in cui lavorava avvenuta il 31 luglio precedente.
"Sono una ventina le esplosioni in fabbriche o depositi di fuochi d'artificio dal 2000 a oggi, più di una all'anno - ricorda Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo dei vigili del fuoco in una intervista a Repubblica qualche giorno dopo - segno che si tratta di attività a elevatissimo rischio sulle quali il Ministro dell'Interno deve porre l'attenzione del governo e disporre maggiori controlli e attività di prevenzione, potenziando e utilizzando anche i vigili del fuoco".
Da molti anni stiamo portando avanti una critica di fondo alla produzione di una merce che “inquina sempre e spesso uccide”. È tempo di mettere al bando la produzione, commercializzazione e importazione dall’estero dei fuochi artificiali; da anni cerchiamo di interloquire anche con consumatori e acquirenti invitandoli a scelte più ecologiche che evitino inquinamento e sprechi; da anni tuttavia, proponiamo alle istituzioni, quantomeno, di vigilare seriamente sulle condizioni di sicurezza. Le istituzioni parlamentari avevano “promesso” una “legislazione speciale”, per garantire maggiore sicurezza; le bozze che abbiamo potuto leggere in verità non facevano che ribadire criteri e norme già in vigore dai tempi del DPR 303/1956.
Il fenomeno si inserisce poi sul piano culturale nel modello storico di “festa, farina e forca” al quale è ora di dire basta da subito; negli scaffali dei supermercati infatti si vanno già accumulando prodotti esplodenti dai nomi patetici più che fantasiosi: Fontana bizantina, petardo Vampiro, Lampada spaziale, Fontana Mississippi, Fontana ruotante, spesso con costi anche esorbitanti.
Resta un quesito: ha senso consentire la produzione e l’uso di simili ordigni? La domanda è retorica visto che sono fonte di inquinamento acustico e atmosferico, inquinano l’acqua e il suolo; sono causa di traumi, ustioni, mutilazioni, morte (in particolare nella fase di produzione e accumulo); a fronte del numero degli addetti alla produzione il comparto è tra i più pericolosi; spaventano i bambini, gli anziani e gli animali.
Troviamo incomprensibile come le feste religiose e laiche in tutta Italia, una risorsa enorme che va valorizzata con altri strumenti (con la ricerca storica, antropologica, sociale), vengano “abbellite” da una merce così inquinante e mortifera che deve essere messa al bando, esattamente come l’amianto. Ovviamente sostenendo la riconversione delle imprese e sostenendo i lavoratori.
Una considerazione poi su Brindisi, una città così penalizzata dall’inquinamento industriale e portuale e che tante battaglie ha affrontato per la tutela della salute pubblica. Nessuna obiezione sullo svolgimento del congresso delle industrie pirotecniche, ma assolutamente contrari alla manifestazione pirotecnica serale composta “da 5000 manufatti di produzione esclusivamente artigianale distribuiti su 10 postazioni di sparo che andranno ad interessare una linea frontale di oltre 100 metri” che avrà riempito l’aria di grandi quantità di polveri e combusti. Non ne comprendiamo il significato alla luce delle ragioni anzidette, e ci sembra persino più ragionevole ciò che accadeva a Vienna, ancora nei primi decenni dell’800, quando si sparavano cannonate con la presunzione che la polvere da sparo nell’aria contrastasse la diffusione del colera; erano tempi in cui alcuni scienziati caldeggiavano la teoria epidemista (diffusione dell’agente patogeno – ancorché sconosciuto - attraverso l’aria).
E' di queste ore la notizia che il Comune di Lugo di Romagna, che abitualmente inseriva la manifestazione pirotecnica nelle celebrazioni della fine d’anno, da quest’anno l’ha abolita. Un gesto di responsabilità che speriamo sia seguito da molti Sindaci e da organizzatori di feste laiche e religiose.
Associazione Salute Pubblica
Cgil Brindisi. Stanza Bolla COVID e caos organizzativo al Perrino
Stanza Bolla COVID e caos organizzativo al PerrinoStanza Bolla COVID e caos organizzativo al Perrino. Premesso che all’interno dell’ospedale è scoppiato un nuovo focolaio COVID che hacoinvolto pazienti e utenti e la situazione sembra destinata a peggiorare , si è avutanotizia di quanto disposto dalla direzione Sanitaria del P.O. Perrino in meritoall’individuazione e all’attivazione di “stanze bolla” presso le U.O. del nosocomio.
Si consideri che il SARS-cov-2 è un virus respiratorio che si diffonde principalmenteattraverso il contatto stretto (< 1 metro) con una persona infetta e che la via primariadi contagio è costituita dalle goccioline del respiro (droplets) delle persone infette.Secondo i dati attualmente disponibili, le persone sintomatiche sono la causa piùfrequente di diffusione del virus. Tuttavia, le più aggiornate evidenze suggerisconoche la trasmissione possa avvenire anche da soggetti paucisintomatici o anche deltutto asintomatici.Si evidenzia che alcune procedure mediche (ventilazione polmonare non invasiva edinvasiva, broncoscopia ecc…) possono produrre goccioline droplets molto piccole(chiamate nuclei di goccioline aerosolizzate o aerosol) che sono in grado di rimanerea lungo sospese nell’aria e possono potenzialmente essere causa di trasmissionedell’infezione.La trasmissione indiretta può avvenire anche attraverso oggetti o superficicontaminati. Il virus può sopravvivere da alcune ore fino a diversi giorni sullesuperfici.Tenuto conto di quanto sopra esposto, la scelta fatta dalla Direzione Medica del P.O.Perrino di individuare “stanze bolla” all’interno delle unità operative appareparadossale.
Nella nota 94628 la Direzione sanitaria ha intimato ai dirigenti delle U.O. del nosocomiobrindisino, l’individuazione e l’attivazione delle “stanze Bolla”, atte ad ospitare ipazienti positivi al Covid e asintomatici. La nota presenta alcune criticità a nostroavviso molto importanti che potrebbero avere un effetto rebound sulla salute deipazienti stessi e degli operatori sanitari.In primis le “stanze bolla” individuate nella maggior parte delle U.O. coincidonoquasi sistematicamente con le vie di fuga previste dal decreto legislativo 81 del 2008e pertanto i contenitori e i tavolini, nonchè il semplice passaggio ostruiscono di fattola via principale di emergenza: “Le vie e le uscite di emergenza devono rimaneresgombre e consentire di raggiungere il più rapidamente possibile un luogo sicuro”.In secondo luogo le “stanze bolla” rischiano di diventare “untori” poichè la“separazione funzionale, posta nei corridoi a separare la zona pulita da quellainfetta, non sempre è possibile. Mancano i presupposti per poter gestire i pazientiCovid positivi dentro i reparti a cominciare dalle caratteristiche delle stanze, lacommistione di percorsi e transito di operatori, gli spazi necessari per la vestizionee svestizione, l’igienizzazione di percorsi e ascensori, l’uso esclusivo delleapparecchiature elettromedicali.Quanto disposto dalla DS non tiene conto dei processi organizzativi e del maggioreimpegno a carico della U.O.
La gestione dei letti Covid è a carico dell’organico infermieristico e operatori sociosanitari presente in reparto già notevolmente ridimensionato rispetto a gli standardassistenziali ordinari, considerato, che il contagio si sta diffondendo in manieraconsiderevole tra gli operatori e queste condizioni lavorative potrebberopotenzialmente accentuarlo.Con l’organico così ridotto la sostituzione del collega malato ricade su chi rimane inservizio, saltando i turni di riposo, sommando a straordinari orari aggiuntivi in unaforma di organizzazione del lavoro che risulta ingestibile e insostenibile.Ancora più importante è che nella nota non c’è alcun riferimento ai percorsi interniall’Ospedale.
Si parla di pazienti asintomatici, ma se si aggravano? Cosa succede sei reparti COVID non hanno posti?Inoltre per quanto riguarda i trasferimenti dei pazienti COVID occorre chiarire benele modalità. In molti casi si chiede ai reparti di procurarsi la barella biocontenitiva,in altri il paziente viene trasportato con un “cubo” posto sopra la testa e nonrisulterebbe che tale strumento rientri nei DPI previsti dalle norme vigenti.Per quanto sopra la Funzione Pubblica CGIL Brindisi chiede:• La revoca della nota 94628• La convocazione di un incontro monotematico per contribuire, così comeprevisto dalla normativa vigente, a definire tra le parti l’organizzazione del lavoroin un presidio che già mostra una carente dotazione organica anche in ragionedei carichi di lavoro presenti nello stesso.Nelle more di un urgente riscontro, nella consapevolezza dei risvolti scaturenti da ogniatto amministrativo su materie delicate che attengono la garanzia della salute esicurezza degli operatori sanitari e della cittadinanza.
Covid 19. Oggi sono complessivamente 1501 i casi positivi in Puglia di cui 172 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 30 novembre 2022
Dati complessivi
Mesagne. Pubblicato il bando per la gestione del canile
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Il SuperEnalotto fa tappa in Puglia, vinti 93mila euro
Il SuperEnalotto fa tappa in Puglia: a Bari centrato un “5” da 43 mila euro, a Castellaneta (TA) un "4Stella" da 50 mila euro. La Puglia torna sui radar del SuperEnalotto: nel concorso del 29 novembre, come riporta Agipronews, è stato centrato un “5” del valore di 43.701,61 euro. La giocata vincente è stata registrata nella tabaccheria di via Modugno 1 a Bari, mentre a Castellaneta, presso la tabaccheria di viale Europa 15, è arrivato un "4Stella" da 50.460,00 euro. Il Jackpot, intanto, continua a salire toccando quota 318,3 milioni di euro, record per il gioco, che saranno in palio nella prossima estrazione. L'ultima sestina vincente è arrivata il 22 maggio 2021, con i 156,2 milioni di euro finiti a Montappone (FM), mentre in Puglia l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.
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Amati: “No-a-tutto senza nemmeno il coraggio di dirlo"
Act Blade a BR, Amati: “No-a-tutto senza nemmeno il coraggio di dirlo. Che c’entra il PD con questo modo di fare?” |
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Dichiarazione del consigliere regionale del PD Fabiano Amati. “Che c’entra il PD con il modo di fare della Giunta di Brindisi? Il no-a-tutto senza nemmeno il coraggio di dirlo e difenderlo, com’è accaduto sulla vicenda Act Blade, sbloccata grazie alla determinazione del ministro Fitto. --------------- |
Torna il cartellone di appuntamenti “Incanto di Natale”
Torna “Incanto di Natale”, il cartellone di eventi organizzato dall’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana che, a partire da domenica 4 dicembre, scandirà i giorni di festa con percorsi di luce, pettolate, musica, spettacoli, mercatini, gastronomia e tante sorprese.
“Incanto di Natale – spiega l’Assessora alla Cultura Maria Angelotti – torna ad animare le strade e le piazze della nostra Città. Dal 4 dicembre sino all’Epifania Francavilla Fontana sarà al centro di un intenso programma di spettacoli pensati per grandi e bambini. Siamo felici di poter tornare a vivere a pieno e in comunità il periodo più suggestivo dell’anno.”
Il prologo del cartellone andrà in scena domenica 4 dicembre dalle 17.30 con l’open day del Terzo Istituto Comprensivo nel centro storico e, dalle 18.00, con il talento del Circo Teatro Viaggiante in via Roma.
Mercoledì 8 dicembre, nel giorno dell’Immacolata, alle 18.30 in via Roma arriveranno gli artisti di strada e gli zampognari. In Piazza Dante sono attesi l’inaugurazione del presepe artistico di Simone Saracino, la presentazione della III edizione del concorso “Il Mirabile Segno del Presepe” e il grande ritorno di “Piovono Pettole”, la classica pettolata a cura della Pro Loco. Alle 20.30 spazio alla musica di Anna Rita Birtolo con “Note di Natale” a cura dell’Associazione Una Nota per Mattia e della Pro Loco.
Domenica 11 dicembre dalle 18.30 nel centro storico e in via Roma sarà la volta de “La notte bianca dei bambini” con magia, musica, animazione e spettacoli. In Corso Umberto I il Gruppo Alfa Romeo Sport Club degli Alfisti e la Pro Loco presenteranno un affascinante viaggio nel tempo con una mostra dedicata alle auto d’epoca. Da domenica 11 a martedì 13 dicembre, sempre dalle 18.30, in via Roma sono attese “Magie d’inverno”, un mercatino di Santa Lucia a cura degli esercenti del centro in collaborazione con la Pro Loco.
Sabato 17 dicembre dalle 17.30 nel centro storico appuntamento con l’open day del Primo Istituto Comprensivo.
Domenica 18 dicembre alle 18.30 in via Roma sfilerà la Parata Street Magic Fantasy. In piazza Dante l’Auto Moto Club Città degli Imperiali presenterà la quarta edizione di Presepi on the road. Da domenica 18 dicembre sino al 6 gennaio partirà anche Spaccafrancavilla con un affascinante viaggio tra i presepi cittadini. Non mancheranno, in via Roma, abbracci gratis per Natale e in Piazza Dante le pettole della Pro Loco.
Martedì 20 dicembre dalle 16.30 bambine e bambini della Scuola dell’Infanzia del Secondo Istituto Comprensivo saranno i protagonisti di un open day nel centro storico.
Venerdì 23 dicembre in Piazza Umberto I appuntamento con “La magia di Babbo Natale” con un viaggio incantato nel paese del personaggio più amato dai bambini. Sabato 24 dicembre, giorno della vigilia di Natale, dalle 19.00 torneranno gli zampognari nelle vie del centro storico, mentre nel Santuario della Croce si terrà la Ninna Nanna a Gesù Bambino. Lunedì 26 dicembre alle 11.00 in piazza Dante premiazione del concorso di presepi e presentazione del concorso d’arte “Le fiabe pugliesi”.
Venerdì 30 dicembre alle 20.30 al Teatro Italia concerto di fine anno dell’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento con le voci della soprano Luciana Distante e del tenore Filippo Cervellera. Dirige il maestro Felipe Aguirre. Evento a cura della Pro Loco.
Sabato 31 dicembre in Piazza Umberto I dalle 23.00 concerto della notte di Capodanno. Domenica 1 gennaio torneranno per le vie del centro storico gli zampognari, mentre martedì 3 gennaio alle 19.30 nella Parocchia dello Spirito Santo sarà di scena il coro polifonico San Nicola diretto da Annamaria Lecce. Evento a cura dell’Arciconfraternita San Bernardino da Siena e Pro Loco.
Chiusura in grande stile venerdì 6 gennaio con la festa della Befana che andrà in scena a partire dalle 18.00 in via Roma.
Il cartellone di Incanto di Natale è a cura dell’Amministrazione Comunale in collaborazione con il DUC Città degli Imperiali, la Pro Loco di Francavilla Fontana e il GAL Terra dei Messapi.
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Sequestrati 80 barboncini toy in un allevamento lager
Sequestrati 80 barboncini toy in un allevamento lager in provincia di Torino. Enpa: “Basta cani come regali di Natale, ecco cosa succede nelle fabbriche dei cuccioli”
Una carica di 80 barboncini toy sono stati salvati da una situazione veramente difficile di un allevamento in provincia di Torino dove i cani vivevano in condizioni igieniche estreme e in spazi ristretti. La segnalazione è arrivata da alcuni vicini di casa dell’allevatore che hanno sentito dei forti odori provenire dalla struttura. L’operazione dei Carabinieri del Corpo Forestale di Pinerolo insieme al servizio veterinario Asl ha fatto emergere le condizioni di degrado in cui vivevano i cani: sporcizia, denutrizione, totale mancanza di igiene. Le autorità hanno quindi messo sotto sequestro l’allevamento e hanno iniziato a cercare delle soluzioni per i cani, contattando l’Ente Nazionale Protezione Animali. I trasferimenti dei cani sono stati organizzati in varie fasi. Cinquanta barboncini toy e un borzoi sono ospitati dalla Sezione Enpa di Val della Torre, dieci sono stati affidati all’Enpa di Torino che ha trovato per loro una casa e il restante presso rifugi della zona.
“Siamo intervenuti - afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa - per prenderci cura dei cani che erano fortemente denutriti, sporchi e vivevano nel totale degrado. Fortunatamente le Forze dell’Ordine, che ringraziamo per l'incredibile lavoro, hanno convinto l’allevatore a cedere i cani che equivale alla possibilità per loro di avere presto un’adozione consapevole e definita. Purtroppo nonostante ciclicamente se ne parti, le persone non hanno consapevolezza di quello che succede in questi cucciolifici che abbiamo anche a casa nostra, in Italia. Cani costretti a vivere nel degrado e nella sofferenza per soddisfare l’ingente richiesta, che si impenna nel periodo natalizio, del mercato dei cani di razza. Ancora meno poi ci si interroga su che vita facciano molte “fattrici”, ovvero le femmine usate per riprodursi e gli “stalloni”. Spesso tenuti una vita in un box , senza nessuna interazione sociale. Adottate e non comprate! Gli animali sono esseri senzienti!”
Ricordiamoci che il traffico di animali e le situazioni di degrado delle fabbriche dei cuccioli esistono perché c’è una domanda di questi cuccioli. Fondamentale quindi, per decidesse comunque di non adottare e di rivolgersi ad un allevamento è informarsi bene e chiedere che fine facciano fattrici e stalloni, chiedere di vederli di persona, visitando la struttura, e domandare quanti cuccioli all’anno nascono nel loro allevamento. A Natale non regalate cuccioli! Gli animali sono esseri senzienti, non pacchi regalo.
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BOLLETTE: COLDIRETTI PUGLIA, FORNO SPENTO PER META’ DEI CITTADINI
BOLLETTE: COLDIRETTI PUGLIA, FORNO SPENTO PER META’ DEI CITTADINI, CON CARO BOLLETTE ADDIO ANCHE A TERMOSIFONE E MESSA IN PIEGA.
Il 40% dei pugliesi sta rinunciando a telefonia e prodotti elettronici, il 25% sta tagliando le spese per ristoranti, viaggi e abbigliamento.
La metà dei cittadini (50%) ha deciso di ridurre o rinunciare all’uso del forno elettrico mentre il 35% ha tagliato l’utilizzo dei fornelli a gas per contenere i consumi energetici e pagare meno in bolletta in un momento di grave crisi economica per le famiglie e di incertezza per il futuro. E’ quanto emerge dall’indagine di Coldiretti Puglia sul sito undefined, dal quale emerge che per far fronte ai rincari il 51% dei cittadini è più oculato nell’acquisto di cibo, il 40% sta rinunciando a telefonia e prodotti elettronici, il 25% sta tagliando le spese per ristoranti, viaggi e abbigliamento, mentre i pugliesi non intendono rinunciare alle attività sportive, evidentemente perché reduci dal lungo lockdown causato dal Covid che li ha costretti a restare a casa per mesi.
L’allarme per la guerra energetica legata al conflitto in Ucraina, con gli appelli delle istituzioni alla riduzione dei consumi di gas ed elettricità e il prevedibile rincaro delle bollette con l’arrivo della stagione fredda dopo mesi di clima temperato – aggiunge Coldiretti regionale –, hanno fatto breccia nelle abitudini dei cittadini. La rinuncia alla cottura dei cibi colpisce soprattutto le famiglie a basso reddito che nel 54% dei casi hanno ridotto o eliminato l’utilizzo del forno elettrico, rispetto al 32% dei redditi alti, mentre il 51% ha ridotto o rinunciato all’utilizzo della cucina con fornelli a gas, contro il 25% dei redditi alti.
Ma i tagli tra le mura domestiche non finiscono qui. Ben il 55% dei cittadini - secondo l’indagine Coldiretti/Censis - dichiara di ridurre anche il ricorso a termosifoni o stufe elettriche, per tenere sotto controllo la spesa per il riscaldamento.
Oltre alla cucina e al riscaldamento si fa comunque più attenzione all’intera gestione casalinga della vita quotidiana, dall’uso del ferro da stiro, diminuito dal 45% dei cittadini all’asciugacapelli, cui ha rinunciato il 33%. Ma oltre a vestiti stirati e messa in piega si taglia anche sulla pulizia di casa, con il 38% che utilizza di meno l’aspirapolvere e il 40% che cerca di fare a meno persino della lavatrice. Nonostante un 2022 che si classifica fino ad ora in Italia come l’anno più caldo di sempre, con una temperatura superiore di +1,07 gradi rispetto alla media storica, c’è poi un 47% di italiani che ha rinunciato nel possibile a fare ricorso addirittura al condizionatore.
La punta dell’iceberg della situazione di difficoltà sono in Puglia sono le oltre 440mila famiglie che in Puglia costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione spinta dal carrello della spesa per i costi energetici e alimentari, denuncia Coldiretti Puglia nell’evidenziare un aumento del 12% nell’ultimo anno secondo i dati del rapporto 2022 del Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead).
Contro la povertà è cresciuta anche la solidarietà – conclude Coldiretti - che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini a partire dall’esperienza della Spesa sospesa di Campagna Amica attraverso la quale abbiano voluto dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche con la donazione di oltre 6 milioni di chili di cibo e bevande di alta qualità”.
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