Redazione

Dati del giorno: 04 ottobre 2022

2.067
Nuovi casi
10.830
Test giornalieri
2
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 730
Provincia di Bat: 99
Provincia di Brindisi: 198
Provincia di Foggia: 228
Provincia di Lecce: 511
Provincia di Taranto: 256
Residenti fuori regione: 31
Provincia in definizione: 14
12.591
Persone attualmente positive
133
Persone ricoverate in area non critica
8
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.483.574
Casi totali
12.751.923
Test eseguiti
1.461.890
Persone guarite
9.093
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 478.128
Provincia di Bat: 127.607
Provincia di Brindisi: 140.259
Provincia di Foggia: 209.660
Provincia di Lecce: 305.721
Provincia di Taranto: 201.455
Residenti fuori regione: 15.680
Provincia in definizione: 5.064

 Successi incredibili per gli allievi del Centro Ippico ACQUADUEO, tutti pronti per il Campionato italiano e trofeo delle Regioni di Cross Country che si disputerà a Rocca di Papa (Rm) - Pratoni del Vivaro il 13/16 OTTOBRE 2022.

Domenica 2 ottobre si è concluso il campionato regionale di Cross Country e Country Derby Fitetrec Ante disputato presso la Caserma Militare della Scuola di cavalleria di Lecce “Capitano Federico Caprilli”, oggi, in ASD ACQUADUEO, si tirano le somme.

L’ultima delle tre tappe di quest’anno ha visto protagonisti in Avviamento A Federica Marseglia e Andromeda Frolik che con un giro veloce e preciso terminano con la 4 posizione. In Avviamento B invece Giada Pignatelli e Town Gray terminano al 5° posto nonostante qualche incomprensione.

Per quanto riguarda il derby troviamo in C20 il debutto del piccolo Francesco Ostuni, di soli 6 anni, insieme alla stupenda Liquirizia Tempestosa, ha lasciato senza parole l’intero pubblico della Caserma “Caprilli” di lecce.

Ottimo lavoro anche Gaia Menga su Andromeda Frolik. In C40 le bellissime prestazioni senza errori di Elena Ostuni su Andromeda Frolik, Diego Ostuni su Dextery, Nicholas Facecchia su Dextery, Francesco Solito sempre su Dextery (3°), Rebecca Di Lauro  su Dextery (2°) ed Emily Allan su Andromeda Frolik (1°).

Salendo in C60 Francesca Musa su Dextery sono sul podio 2°, due bei giri per Ambrogio Ruralis montato prima da Federica Marseglia e a seguire da Angelica Solito.

In C70 ritroviamo Francesca Musa su Dextery e al 2° posto Elois Campana su Ambra.

Per finire le C80 con Elois Campana su Ambra al 1° posto e Giada Pignatelli su Town Gray al 2°.

A livello regionale troviamo come

1° campioni regionali: Emily Allan e Andromeda Frolik in C40, Francesca Musa e Dextery in C60, Elois Campana e Ambra in C70 e C80, Luigi Gorgoni e Lea Kay in F di regolarità;

2° vice campioni regionali: Francesco Solito e Dextery in C40, Giada Pignatelli e Town Gray in C80;

3° podio per Beatrice Prezzemolo e Dextery in C40, Danilo Papadia e Stellina in F di regolarità.

Quante soddisfazioni, quanta emozione per i genitori di questi fantastici ragazzi, ancora più grandi per i diretti interessati.

Le parole di Valerio Ostuni con cui si congratula con i suoi allievi “un sorriso in più sul nostro volto dopo ogni lacrima e ansia che avete spodestato dal vostro viso lasciando posto ad adrenalina e coraggio, siete tutti dei piccoli grandi campioni”.

Il merito di questi successi in questo sport in territorio brindisino è dei fratelli Davide, Marcello e Valerio Ostuni, supportati nella gestione del Centro di equitazione dal padre Bruno e dal fratello Giuliano, nella loro ASD stanno crescendo dei veri e propri campioni che il prossimo 15 e 16 ottobre vedremo gareggiare a Roma nell' Impianto Sportivo Equestre di Rocca di Papa - Pratoni del Vivaro', situato nel Parco del Castelli Romani, campionato organizzato dalla FITETREC - Federazione Italiana Turismo Equestre e Trec-Ante, sarà un appuntamento nazionale di notevole interesse per gli appassionati di questo sport.  

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EXPORT: COLDIRETTI PUGLIA, VOLA L’OLIO PUGLIESE NEL MONDO CON +40%.  

Balzano del +40% in valore le esportazioni di olio d’oliva Made in Puglia nel mondo nonostante i cambiamenti climatici che pesano sulla produzione regionale e le tensioni internazionali legate alla guerra in Ucraina. E’ quanto emerge dal report di Coldiretti Puglia  sul patrimonio nazionale e i consumi in Italia e nel mondo diffuso in occasione dell’avvio della raccolta delle olive 2022/2023 in un anno profondamente segnato dai cambiamenti climatici e dai rincari di energia e materie prime che pesano su aziende e famiglie.

Dopo il balzo del 51% nel primo trimestre, si consolidano le performance del commercio estero da gennaio a giugno 2022 con la crescita ragguardevole delle vendite dell’olio extravergine di oliva della Puglia, ma la siccità e i costi di produzione balzati di oltre il 50% a causa delle speculazioni aggravate dal conflitto in Ucraina rischiano di minare la tenuta delle aziende.

“Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i turisti e i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio in Italia e all’estero è il nostro obiettivo perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio”, commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia che ricorda come l’ulivo in Puglia sia presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia, “con l’olivicoltura pugliese che è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva”. 

Un vero salto - precisa la Coldiretti Puglia – si è verificato nel Regno Unito con un raddoppio che evidenzia come l’export pugliese si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue, seguito dalla crescita delle vendite anche negli Stati Uniti, mentre si sono rarefatti gli scambi con la Russia.

A impattare fortemente sulla produzione olearia in Puglia sono il prezzo del carburante, con le bollette più che raddoppiate in pochi mesi – aggiunge Coldiretti Puglia - il costo dell’energia e i rincari di vetro (+15%) per le bottiglie e carta (+70%) per le etichette, fino ai costi stellari per imbottigliamento, confezionamento e trasporti.

In questo scenario serve una ulteriore stretta sui controlli, per stoppare le pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali, grazie alla Legge fortemente sollecitata da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi di produzione, proprio quando – insiste Coldiretti Puglia - più di 8 italiani su 10 (82%) lto cercano sugli scaffali prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio.

L’Italia – precisano Coldiretti e Unaprol – è fra i primi tre maggiori consumatori di olio extravergine di oliva al mondo con circa 480 milioni di chili, subito dopo la Spagna e prima degli Stati Uniti e rappresenta il 15% dei consumi mondiali secondi elaborazioni Coldiretti e Unaprol sugli ultimi dati IOC (International oil council).

Gli italiani usano in media 8 chili a testa di olio extravergine di oliva e ogni famiglia spende in media 117 euro all’anno per acquistare olio d’oliva che è anche l’alimento più popolare sulle tavole nazionali, addirittura più di pane e pasta, utilizzato da oltre il 97% degli italiani nell’ultimo anno, secondo un’analisi di Coldiretti sui dati Istat sugli stili alimentari con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative come la Evo School di Unaprol che forma gli esperti dell’olio del ventunesimo secolo. Per quel che riguarda i consumi interni – evidenziano Coldiretti e Unaprol - resta forte la propensione all’acquisto all’interno delle grandi catene commerciali ma cresce la tendenza all’acquisto diretto dalle aziende agricole e dai frantoi.

Il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche.

A livello regionale e nazionale vanno programmate e realizzate campagne quinquennali di comunicazione, strutturali e adeguatamente finanziate, che promuovano – dice Coldiretti Puglia - in maniera strategica e coordinata il prodotto simbolo della Puglia, l’olio extravergine di oliva.

Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare – aggiunge Coldiretti Puglia - con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare le aziende agricole e tutelare i consumatori.

Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo, sottolinea Coldiretti Puglia nel sottolineare l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati – conclue Coldiretti Puglia - valorizzando il ruolo strategico dell’ICE e con il sostegno delle ambasciate.

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Il Consiglio Comunale ha dato il via libera alla sottoscrizione del “Nuovo patto dei Sindaci per il clima e l’energia”, l’iniziativa che mette in rete le Città europee per ridurre l’impatto ambientale dei centri urbani con l’obiettivo di raggiungere entro il 2050 la neutralità energetica.

Si tratta di un percorso difficile che parte da una progressiva riduzione delle immissioni inquinanti e che, allo stesso tempo, deve essere in grado di predisporre strumenti di contrasto alle nuove forme di povertà. L’attuazione di questo cambio di prospettiva necessita di investimenti impensabili per un Ente locale. Per questa ragione le Città aderenti al patto potranno accedere a finanziamenti dedicati stanziati dall’Unione Europea.

“La sfida sul clima – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – riguarda tutti, dai cittadini ai decisori politici. Non si tratta solo di preservare l’ambiente, ma anche di operare scelte che incideranno sull’economia. A tal proposito è sufficiente guardare cosa sta accadendo con i prezzi del gas e dell’elettricità ed ai costi, anche in termini di vite umane, frutto del cambiamento climatico.”

Il tema dell’efficientamento energetico, sino ad oggi, è stato un aspetto centrale dell’azione amministrativa con importanti investimenti per il miglioramento degli edifici pubblici.

Paradigmatico in tal senso è quanto sta avvenendo nel Terzo Istituto Comprensivo. Qui, grazie ad un finanziamento di quasi 6 milioni di euro, è in corso un intervento nei plessi San Francesco e di Viale Abbadessa che prevede, tra le altre cose, la sostituzione degli impianti, la realizzazione di un cappotto termico, la sostituzione degli infissi e l’installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di acqua calda e di energia elettrica pulita.

Discorso analogo per la riduzione dei flussi di traffico di veicoli privati che incidono pesantemente sull’inquinamento della Città. Su questo fronte l’Amministrazione Comunale, oltre ad aver adottato due documenti urbanistici quali il PUMS ed il PUMC, ha avviato una serie di iniziative per favorire l’uso di mezzi alternativi per gli spostamenti urbani. Si è cominciato con il bike sharing gratuito, mentre ora si è al lavoro per la realizzazione di nuove infrastrutture ciclabili che presto prenderanno forma grazie ad alcuni finanziamenti ottenuti.

“Il cambiamento delle abitudini è fondamentale per consegnare ai nostri figli una Città amica. Il futuro – conclude il Sindaco – lo decidiamo oggi e abbiamo la responsabilità di fare del nostro meglio.”

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Dopo aver raccolto lo scorso weekend migliaia di firme per la riduzione dell’Iva su cibo per animali e spese veterinarie in occasione della Giornata degli Animali Enpa 2022, oggi nella giornata di San Francesco, l’Ente Nazionale Protezione Animali lancia la stessa petizione in modalità online-

“Oggi nel giorno di San Francesco – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa -si celebrano gli animali ma diciamo la verità c’è poco da festeggiare. Sono aumentati gli abbandoni di cani e gatti e le cessioni sono sempre più numerose. Dal primo gennaio al 30 settembre sono 17585 i cani ospiti nei nostri rifugi e 39752  i gatti accuditi tra gattili e colonie feline e l’anno deve ancora finire! E purtroppo le adozioni sono in grande calo. Inoltre i casi di violenza e maltrattamento di animali che le nostre Guardie Zoofile Enpa e i nostri volontari sul territorio intercettano sono sempre più frequenti. Solo quest’anno l’ufficio legale Enpa ha presentato attraverso l’avvocato Enpa Claudia Ricci oltre 230 denunce, più di 50 costituzioni di parte civile, 40 diffide e ottenuto 42 condanne, senza considerare gli innumerevoli decreti penali di condanna applicati.  Proprio domenica scorsa mentre i nostri volontari erano nelle piazze per raccogliere firme e sensibilizzare al tema della tutela, sono arrivate tante segnalazioni. I commissari di Enpa  Santa Croce Camerina hanno risposto alla richiesta di aiuto per un rottweiler abbandonato in strada usato come bersaglio di freccette che aveva ancora gli aculei conficcati nel corpo. Nel frattempo l’Enpa Val della Torre rispondeva ad una chiamata di un cittadino che minacciava di uccidere il proprio cane se la volontaria non fosse andata a penderlo perché aveva morso i mobili della stanza del bimbo. Evidentemente la perdurante crisi di questi ultimi anni ha imbarbarito i comportamenti: non siamo diventati migliori, al contrario i comportamenti nei confronti degli animali indicano che stiamo attraversando un periodo buio nella nostra esperienza umana”.

“Le storie di animali ceduti per motivi economici – continua Carla Rocchi - sono davvero tante. Proprio ieri mi mandavano le foto dell’ultimo arrivato, Kobe. Un cucciolo di 5 mesi adottato privatamente: la crisi economica, il costo quotidiano e l’incertezza di come arrivare a fine mese hanno i spinto i proprietari a rivolgersi all’Enpa dopo appena due mesi. Mantenere un cane in buona salute costa circa 120 euro al mese, quando poi subentrano malattie e problemi di salute i costi lievitano notevolmente. Solo dall’inizio di quest’anno Enpa ha aiutato oltre 1000 famiglie in difficoltà attraverso il progetto dedicato Enpa Rete Solidale. Le richieste che arrivano ai nostri ambulatori sociali e alle nostre sezioni sono davvero tante, sintomo che le famiglie che accolgono un animale sono sempre più in affanno”. L’Ente nazionale Protezione Animali ha ambulatori sociali a Roma, Trieste, Perugia, Milano, Lecce e Torino. Solo quello di Roma dall’inizio dell’anno ha risposto alle richieste delle persone in difficoltà attraverso più di 500 interventi.

“Purtroppo quest’estate abbiamo riscontrato un aumento del 15% delle cessioni di pet alle nostre strutture. Tra le cause principali – afferma Carla Rocchi - c’è proprio il fattore economico che incide quasi per il 50% delle cessioni. Facciamoci sentire e invitiamo tutti quelli che conosciamo a firmare la petizione al Governo italiano per la riduzione dell’Iva al 10% per le spese di cibo e prestazioni veterinarie. Bisogna aiutare subito le famiglie. Per questo non c’è tempo da perdere”. Guarda il video: https://youtu.be/zxdObrCC1Z8

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OLIO: COLDIRETTI PUGLIA, AL VIA RACCOLTA OLIVE IN PUGLIA; QUINTUPLICATI COSTI ENERGIA PER OLIVICOLTORI E FRANTOIANI.

Torna l’olio nuovo in Puglia con il via alla raccolta di olive in un’annata caratterizzata dalla siccità che ha dimezzato la produzione di ottima qualità, mentre l’esplosione dei costi mette in ginocchio le aziende agricole. E’ quanto emerge dal report “2022, la guerra dell’olio Made in Italy” di Coldiretti Puglia diffuso in occasione dell’avvio della raccolta delle olive 2022/2023 in un anno profondamente segnato dai cambiamenti climatici e dai rincari di energia e materie prime che pesano su aziende e famiglie.

Nel cuore dell’olivicoltura italiana, si rischia un taglio fino al 50% a causa prima delle gelate fuori stagione in primavera e poi dalla siccità, mentre continua a perdere terreno il Salento – denuncia Coldiretti Puglia – a causa della Xylella, che ha bruciato un potenziale pari al 10% della produzione nazionale.

Nella culla della produzione olivicola – stima Coldiretti Puglia - rispetto alla campagna precedente nella provincia della BAT sulla fascia costiera (Barletta, Trani e Bisceglie) la riduzione potrebbe aggirarsi intorno al 20-30%, mentre in area interna la riduzione di produzione dovrebbe essere intorno al 50%, come in provincia di Bari, dove il buon livello di fioritura a cui è seguita una fase di allegagione apprezzabile sono stati vanificati dalle alte temperature e dalla siccità registrata durante l’intero periodo estivo. In provincia di Foggia gli oliveti – aggiunge Coldiretti Puglia - sono riusciti a resistere alla siccità e alle alte temperature, la l’esorbitante aumento dei prezzi delle materie prime, insieme alla scarsità di manodopera ha provocato una contrazione dell’utilizzo delle materie prime e della manodopera stessa hanno inciso negativamente sulla gestione degli oliveti. Calo fino al 50% della produzione di olive in provincia di Taranto, con il lungo periodo di siccità, le alte e prolungate temperature estive e le grandinate in alcune aree – spiega Coldiretti Puglia - che hanno avuto ripercussioni negative sia durante la fioritura che l’allegagione. I costi di produzione sono triplicati e la mancanza di manodopera sia per la coltivazione dei terreni sia per l’apertura dei frantoi penalizza gravemente il settore olivicolo – oleario.

In provincia di Brindisi la raccolta subirà una riduzione generale del 20-25% a causa degli eventi atmosferici, con particolare riferimento al lungo periodo di mancanza di precipitazioni e temperature elevate che si sono susseguite nei mesi scorsi. Tale fenomeno, negli oliveti condotti in asciutto e particolarmente negli oliveti secolari, ha determinato stress idrici che inevitabilmente si sono tradotti in una diminuzione del prodotto, oltre alla continua avanzata della Xylella fastidiosa, con la presenza sempre più numerosa di oliveti con evidenti disseccamenti caratteristici dell’infezione dovuta al batterio. Nella parte sud del territorio provinciale tale fenomeno interessa oramai tutti gli oliveti con conseguenze anche sulla produzione ed una diminuzione del prodotto che in tali comprensori raggiunge oltre il 50% rispetto alle annate precedenti. A causa della Xylella fastidiosa sono andate perse – insiste Coldiretti Puglia - 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 70% della produzione di olio di oliva anche nell’annata 2022 con il crollo produttivo divenuto incontrovertibile dal 2015 ad oggi, mentre sono state registrate forti problematiche sui nuovi impianti di olivo causate dai forti attacchi di Oziorrinco e di Cicale.

“Non è più rinviabile un piano strategico nazionale dell’olivicoltura che metta al centro le aziende che sono sul mercato, producono reddito e occupazione, oltre al recupero dei tanti uliveti abbandonati che devono essere rinnovati per ridare ossigeno e speranze ai territori, proseguendo a livello internazionale la battaglia per tutelare la qualità del nostro olio extravergine d’oliva, cercando di cambiare anche alcuni parametri che penalizzano i nostri agricoltori già vessati dal cambiamento climatico e dall’aumento sconsiderato dei costi energetici. Il futuro dell’olio italiano passa da questi interventi fondamentali per tutelare un prodotto simbolo del Made in Italy”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Con l’esplosione dei costi aumentati in media del 50% nelle aziende olivicole, in particolare – continua Coldiretti regionale – i rincari diretti e indiretti determinati dall’energia vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica. Olivicoltori e frantoiani sono costretti a fronteggiare l'incremento dell'elettricità, i cui costi sono quintuplicati.

“A pesare sulla produzione regionale è stata una siccità devastante mai vista negli ultimi 70 anni che ha messo in stress idrico gli uliveti danneggiando prima la fioritura e poi le gemme, soprattutto in quelle zone dove non si è potuto intervenire con le irrigazioni di soccorso per dissetare e rinfrescare le piante. Ma diverse aziende hanno deciso di non intervenire per gli elevati costi di carburante, elettricità, service e prodotti di supporto alla nutrizione dei terreni. Salva la qualità, con l’Italia che può vantare il più ricco patrimonio di varietà di olii a livello mondiale”, aggiunge Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

Per sostenere le produzioni nazionali, resistere ai cambiamenti climatici e difendere la sovranità alimentare nazionale e la dieta Mediterranea di cui l’olio è componente fondamentale – afferma Coldiretti Puglia - occorrono un piano strategico per la realizzazione di nuovi impianti olivicoli con varietà italiane, risorse per contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole e realizzare nuovi sistemi di irrigazione ma – incalza Coldiretti Puglia - servono anche opere infrastrutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve.

Il consiglio di Coldiretti per sostenere le aziende italiane è non cadere nell’inganno del falso Made in Italy è quello di scegliere verificando attentamente l’etichetta.  Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati – aggiunge Coldiretti – è quasi impossibile nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta – precisa la Coldiretti– è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.

Occorre intervenire per salvare un patrimonio unico del Paese con milioni di piante che tutelano l’ambiente e la biodiversità ma anche un sistema economico che vale oltre 3 miliardi di euro grazie al lavoro di un sistema di 400mila imprese tra aziende agricole, frantoi e industrie di trasformazione che producono un alimento importante per la salute che non deve mancare dalle tavole degli italiani, conclude Coldiretti nel sottolineare l’obiettivo di rilanciare una produzione nazionale dell’olio d’oliva messa a rischio anche dal Nutriscore sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali come l’olio d’oliva che è uno dei pilastri della Dieta Mediterranea conosciuta in tutto il mondo grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute.

Per Appiaday 2022, le associazioni Cicloamici, Amici Bike Mesagne, l’Istituto Epifanio Ferdinando con il patrocinio del Comune di Mesagne del Comune di Brindisi, della Provincia di Brindisi e con il sostegno del Consorzio ASI Brindisi, hanno proposto un itinerario culturale in bicicletta tra Mesagne e Brindisi.
L’itinerario ha permesso di apprezzare la bellezza dell’area naturalistica del bacino del Canale Cillarese che costituiva nel passato un crocevia, punto di incontro dell’Appia Traiana, dell’Appia Antica e della vecchia “Francavilla Brindisi”.



Raduno e partenza da Piazza Vittorio Emanuele II con il saluto del sindaco Toni Matarrelli degli assessori e tecnici del Comune. Il Comune di Mesagne ha profuso un grande impegno per organizzare una giornata fitta di impegni e proposte: visite guidate apertura dei musei e siti archeologici. Agli sportivi accorsi in piazza per gli itinerari podistici e cicloturistici l’Amministrazione Comunale ha addirittura offerto le magliette serigrafate. L’amministrazione comunale ha anche provveduto alla scorta di podisti e ciclisti grazie alla polizia urbana e di auto per le emergenze mediche.

In foto raduno e partenza del convoglio di biciclette in Piazza Vittorio Emanuele. Saluto e foto di gruppo con il sindaco Toni Materrelli ed il suo inseparabile consulente Mimmo Stella.


L’allegra comitiva ha percorso in mezza giornata 40Km per strade asfaltate e sterrate. Pedalata tranquilla e affascinante per assaporare la bellezza dell’agro di Mesagne e Brindisi ripercorrendo la storica Via Appia visitate le antiche masserie Masciullo, Casignano, Cillarese, traversando vigneti carciofeti e canneti con una visita guidata al canale Cillarese e ai suoi affluenti Galina e Capece e al parco Urbano del Cillarese che con i suoi 37 ettari è il più grande parco urbano di Puglia.
Giunti all’invaso del Cillarese, i cicloecologisti sono stati accolti dal presidente del Consorzio ASI dott. Vittorio Rina. Il dottor Rina ha descritto le funzioni e la storia dell’invaso e le azioni del consorzio. Ha quindi esposto i progetti ambiziosi per l’apertura e la fruizione dell’invaso a monte e a valle della diga. Massima convergenza e risonanza tra i progetti dell’ASI e la vision dei cicloecologisti che hanno indicato come per il bacino del Cillarese, la candidatura a patrimonio Unesco dell’Appia sia una opportunità unica di rilancio e visibilità. Con il Cillarese a fare da crocevia tra la Appia Traiana con il suo ponte sul Canale del Cillarese e la Fontana Tancredi a poche centinaia di metri.

In foto sopra il momento dell’incontro con il presidente ASI Vittorio Rina. Il presidente Rina, che è anche ciclista ha ricevuto dai cicloamici la maglietta sociale con l’illustrazione di Alberto Marescotti.

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IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Visto il D.Lgs. 267/2000;
Visto lo Statuto Comunale;
Visto il Regolamento per il funzionamento e l’organizzazione del Consiglio Comunale;
Sentita la Conferenza dei Capigruppo in data 3 ottobre 2022;

C O N V O C A

il Sindaco Antonio MATARRELLI

i Consiglieri Comunali Vincenzo CARELLA, Alessandro CESARIA, Antonio COLUCCI CARLUCCIO, Cataldo CRUSI, Salvatore Carmine DIMASTRODONATO, Carlo FERRARO, Giuseppe INDOLFI, Pompeo MOLFETTA, Emanuele PEREZ, Mauro Antonio RESTA, Francesco Michele ROGOLI, Rosanna SARACINO, Sante Vincenzo SICILIA, Antimo SPORTELLI, Luigi VIZZINO

per il Consiglio Comunale che si terrà nell’Aula Consiliare di Palazzo di Città – venerdì 7 ottobre 2022 – ore 15.00 per discutere gli argomenti di cui al seguente ordine del giorno:

1) Comunicazioni del Presidente del Consiglio comunale
2) Comunicazioni del Sindaco
3) Comunicazioni dei Consiglieri comunali
4) Surroga del Consigliere comunale dr. Pompeo Molfetta
5) Approvazione modifiche al Regolamento della Polizia Locale di Mesagne approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n.64 del 13.12.2018

Si invia p.c. al Segretario Generale, agli Assessori Comunali Semeraro Giuseppe, D’Ancona Roberto, Mingenti Antonio, Saracino Maria Teresa, Scalera Anna Maria, ai Sigg.ri Consulenti del Sindaco: Antonio Calabrese, Marco Calò, Maurizio Piro, Domenico Stella, al Collegio dei Revisori, alla Prefettura, al Commissariato di P.S., al Comando Stazione Carabinieri, al Comando Vigili Urbani, alle R.S.U aziendali, agli Organi di stampa locali, ai Responsabili delle Aree, all'Ufficio Messi.

Ai sensi dell’art. 38 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, gli atti e la documentazione inerente gli argomenti iscritti all’ordine del giorno, sono depositati presso l’Ufficio di Segreteria.

AL VIA LA CANDIDATURA DELLA VIA APPIA A PATRIMONIO DELL'UMANITÀ, presentata dal Ministero della Cultura nell'ambito di tourisma. 

 Dichiara Angela Maria Ferroni del Ministero della Cultura – Ufficio Unesco: «Il sito “Via Appia. Regina Viarum” è stato inserito dal 2006 nella Lista propositiva italiana (l’elenco dei beni che ogni Stato membro della Convenzione UNESCO 1972 sulla protezione del patrimonio culturale e naturale deve presentare all’UNESCO per far conoscere le proposte di candidatura future). Il sito verrà presentato nella tipologia dei “seriali”, formato da più componenti, lungo i tracciati dell’Appia claudia e dell’Appia traiana.
 
Il processo di candidatura è stato avviato da settembre 2020 con i sopralluoghi tesi ad individuare i tratti di strada maggiormente rappresentativi dell’Eccezionale Valore Universale del bene e rispondenti ai requisiti richiesti dall’UNESCO. Dall’inizio del 2022 si sta lavorando alacremente per predisporre la documentazione necessaria, dapprima con i soli istituti proprietari e gestori dei beni (Uffici territoriali MiC, Sovrintendenza Capitolina), poi con gli Enti territoriali (4 regioni, 13 province, 74 comuni e 14 enti parco) e, infine, anche con le comunità -nelle varie articolazioni (associazioni, club, rappresentanti di categoria, ecc.)- che, negli obiettivi del Piano di gestione, beneficeranno degli impatti positivi dell’iscrizione.
 
È la prima candidatura promossa e finanziata dal Ministero della cultura, che sta investendo anche ingenti risorse per il restauro e la valorizzazione di alcune evidenze monumentali presenti lungo il percorso. La candidatura sarà presentata entro il 1 febbraio 2023 e, dopo il complesso e lungo iter di valutazione da parte dell’ICOMOS (l’organismo consultivo del Comitato del patrimonio mondiale), si auspica che l’Appia sarà riconosciuta nella famosa lista durante la Sessione estiva del 2024 (giugno-luglio)».
 
 

Questa la nota con cui i giovani gestori si sono congedati dai loro clienti:

In questo mondo con la política ormai sempre piu’ neoliberale, globalista, al servizio Di Washington, delle multinazionali, del capitalismo e degli speculatori dove non si difende piu la piccola impresa , PINSARIUM decide di chiudere i battenti , aspettando tempi migliori. Noi non Ci stiamo a sostenere le speculazioni Di aziende nelle mani Di multinazionali , di cui lo stato ha quote di partecipazione , con sedi in Olanda o in altri paradisi fiscali mentre noi piccole realta’ siamo vessati dalle imposte, dalle speculazioni, e dall’inflazione! Il disegno del nuovo ordine mondiale è sempre piu al punto di arrivo! Neoliberalismo : Dare ai piu ricchi togliendo ai piu poveri, tutelare i parassiti Della finanza martoriando lavoratori e ceti medi! La crisi come arte di governo permette di neutralizzare tanto il senso delle alternative possibili, quanto l’eventualità di un confronto democratico che le vagli razionalmente in modo argomentato. E il cambio di rotta delle elezioni non ci conforta affatto! Nel quadro del capitalismo globalizzato purtoppo destra e sinistra al governo non potranno fare nulla, dacche’ le decisioni vengono prese in modo non democratico,sul piano internazionale, da gruppi privati come fmi o bce! Ci fanno credere di poter scegliere votando ma a nulla servirá! A malincuore quindi la nostra scelta è questa. L’emergenza a nostro avviso non finirà, giacché Essa è il nuovo metodo di governo neoliberista! Stiamo vivendo in un epoca di laboratorio di assetti sociali, economici e politici! Grazie a tutti I nostri clienti per il supporto ricevuto! Con la convinzione di tornare piu grandi piu forti e piu accoglienti di prima! Un saluto Ivan santoro administratore unico Pinsarium mesagne!

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