Redazione

Sarà Amedeo Greco a prendere il prosto del dimissionario Pompeo Molfetta nel Consiglio comunale di Mesagne. Il battesimo politico per Greco sarà venerdì giorno in cui è stata convocata l'assise. 

Il sindaco Matarrelli questa mattina lo ha ricevuto in municipio e al termine dell'incontro il primocittadino ha detto: "Rivolgo ad Amedeo Greco il mio benvenuto in Consiglio Comunale, augurandogli buon lavoro, e saluto e ringrazio per l’impegno fin qui profuso il consigliere dimissionario dott. Pompeo Molfetta". 

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Dati del giorno: 05 ottobre 2022

1.343
Nuovi casi
9.298
Test giornalieri
1
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 456
Provincia di Bat: 58
Provincia di Brindisi: 149
Provincia di Foggia: 163
Provincia di Lecce: 335
Provincia di Taranto: 168
Residenti fuori regione: 11
Provincia in definizione: 3
12.935
Persone attualmente positive
126
Persone ricoverate in area non critica
8
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.484.917
Casi totali
12.761.221
Test eseguiti
1.462.888
Persone guarite
9.094
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 478.584
Provincia di Bat: 127.665
Provincia di Brindisi: 140.408
Provincia di Foggia: 209.823
Provincia di Lecce: 306.056
Provincia di Taranto: 201.623
Residenti fuori regione: 15.691
Provincia in definizione: 5.067

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Carenza di medici, i  Pronto Soccorso a rischio interruzione di servizio, l’Ordine dei Medici chiede un incontro con il prefetto.  Sempre più esplosiva la situazione nei Pronto Soccorso degli ospedali della provincia di Brindisi, la mancanza di medici strutturati mette a rischio il servizio. A nulla sono valsi gli appelli e le richieste rivolte alla direzione generale della Asl e alla Regione Puglia, la mancanza cronica di medici strutturati all’interno dei Pronto Soccorso non garantiste l’efficienza di un servizio dovuto all’utenza. Gli ospedali di Ostuni, Francavilla Fontana e Brindisi sono in affanno da mesi oramai ma nessun provvedimento adottato ha sortito gli effetti sperati. Infatti la strategia di richiamare personale in quiescenza o di impiegare i medici specializzandi si è rivelata fallimentare. Solo alcuni medici, tra l’altro non Ospedalieri, hanno risposto all’appello.   “Dai prossimi mesi- dice il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Brindisi, Arturo Oliva- avremo il Pronto Soccorso di Ostuni con un medico in organico, il solo direttore,  quello di Francavilla Fontana con soli due medici ed infine il Perrino di Brindisi con tre medici strutturati. E’ una situazione inaccettabile, qui si rischia l’interruzione del pubblico servizio. Ed il fatto grave è che non si intravedono soluzioni. Non solo, in questa situazione non è neppure possibile contare sul soccorso di medici provenienti da altri reparti, già in affanno, che in quel caso resterebbero scoperti ”. L’Ordine dei Medici più volte ha portato all’attenzione della Asl di Brindisi e della Regione Puglia il problema. Gli stessi sindacati Aaroi-Emac, Federazione Cimo-Fesmed, Anaao-Assomed e Cgil, lo scorso 5 settembre , hanno proclamato lo stato d’agitazione, formalizzato tramite una nota inviata al prefetto di Brindisi, al presidente della Regione Puglia, all’assessore regionale alla Sanità e al direttore generale dell’Asl Brindisi. Una nota con la quale si contestava  “gli ordini di servizio selvaggi distribuiti a pioggia senza alcuna programmazione, nelle more di far fronte proprio alla emergenza dei Pronto Soccorso, che hanno coinvolto ogni sorta di medico, senza criterio e senza alcuna forma di dialogo preventivo”. 

Ora alla luce di questo l’Ordine dei Medici ha deciso di chiedere un incontro urgente al Prefetto di Brindisi, la dr.ssa Carolina Bellantoni. “E’ superfluo sottolineare- scrive Oliva nella missiva indirizzata al Prefetto- le gravissime ripercussioni sulla qualità delle cure nei confronti della cittadinanza con la concreta possibilità di un’interruzione di pubblico servizio, oltre a minare la stessa sicurezza dei pochissimi professionisti impegnati nei servizi”. 
 

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BRIGIDA E MILANESE SI AGGIUDICANO IL 40° TROFEO “DINO DE GUIDO” DI TENNIS.  Il brindisino Omar Brigida e la campana Sara Milanese conquistano la 40^ edizione del prestigioso Trofeo “Dino De Guido” “Dino De Guido” sui campi in terra rossa dell’omonimo circolo tennis di Mesagne.

Nella gara maschile, vittoria di Brigida (classificato FIT 2.2) sull’italo-argentino Juan Inacio Iliev (2.3), entrambi tesserati per il CT “Mario Stasi” di Lecce. La gara è terminata con il punteggio di 6-2 6-3.
Nel tabellone femminile di seconda categoria, la tennista Sara Milanese (2.1) del CT San Giorgio del Sannio (Avellino), ha sconfitto l’italo-argentina dell’Out Line Lecce Francesca Rescaldani per 4-6 6-3 6-4, in un incontro molto combattuto. 
I tabelloni maschili sono stati conquistati da Gabriele Leccisi e Paolo Rampino. Il primo (CT “Mario Stasi” di Lecce) ha sconfitto nella finale di terza categoria il mesagnese del CT Brindisi Alessandro De Vincenti col punteggio di 6-1 6-3. Il secondo, del CT “Dino De Guido” Mesagne, ha trionfato sconfiggendo il tennista del CT Latiano Orazio Sammarco in tre set: 4-6 6-1 10/3.
Nei tabelloni femminili vittorie per Marina Narciso del CT Taranto e Giorgia Margherita del CT “Dino De Guido” Mesagne. La prima ha prevalso sulla brindisina Keyla DE Campora per 3-0 e ritiro, mentre Giorgia Margerita ha sconfitto, in un derby tutto mesagnese, Maddalena Segreto con il punteggio di 6-4 6-2.
Il seeding del torneo ha visto un nutrito numero di atleti di altissimo livello, segno di una edizione da ricordare: Giacalone (2.1 ex n. 327 ATP), Campo (2.1), Jialoviec (2.2 Repubblica Ceca), Misasi (2.2) e altri tennisti classificati 2.3.
Il montepremi del torneo in palio è stato di € 5.000.
Il Trofeo, istituito nel 1978 e giunto alla sua 40^ edizione, vuole ricordare la figura di Dino De Guido, socio fondatore e primo vice presidente del sodalizio mesagnese, scomparso prematuramente a soli 28 anni per una tragica fatalità il 17 marzo 1976. Il 2 ottobre dello stesso anno l’assemblea ordinaria dei soci del CT Mesagne delibero l’intitolazione del circolo a Dino che da allora si sarebbe chiamato “Dino De Guido”.
Al termine degli incontri la premiazione: il fratello di Dino, Vito, in rappresentanza della famiglia De Guido, ha consegnato il trofeo nelle mani dei vincitori Omar Brigida e Sara Milanese, compiacendosi per il meritato successo. Erano presenti il Delegato provinciale della FIT Domenico Maria Conte e il consiglio di Amministrazione che si è adoperato per la migliore riuscita dell’evento. 
Inappuntabili il giudice arbitro del torneo Roberto Paiano e i suoi assistenti Bruno Morobianco e Deborah Volpe.
Si aggiunge un altro tassello importante alla lunga lista dei prestigiosi eventi agonistici che hanno reso quello di Mesagne un circolo d’eccellenza, che, peraltro, si accinge fra poco più di un anno a celebrare i suoi primi 50 anni di vita dalla data della sua fondazione il 9 febbraio 1974. E i suoi dirigenti con il presidente Nicola De Guido, sono già al lavoro per salutare degnamente l’avvento di questa ambita meta.

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Una  nutrita delegazione  del Comitato “La voce del Cittadino”di San Vito dei Normanni, guidata da Giuseppe Brancasi , insieme al referente provinciale del sindacato Cobas ,Roberto Aprile, hanno incontrato nella tarda mattinata di Martedì 4 Ottobre il direttore generale della ASL Brindisi, Flavio Roseto, per chiedere che alla città venga restituito il medico del 118, posizione cancellata da dalla stessa Asl un anno fa.

In proposito il Comitato aveva raccolto oltre mille firme di famiglie di San Vito ed avuto  adesioni anche dalle  sanitarie sguarnite città di Carovigno e San Michele Salentino.

Una discussione aperta e sincera da entrambi le parti ha caratterizzato l’andamento dell’incontro durato oltre una ora.

Il Direttore Roseto si è mostrato molto sensibile all’argomento , ma ha tenuto a precisare che difficilmente  se non impossibile il medico per il 118 a San Vito possa essere restituito causa la carenza di medici unitamente al numero stesso dei medici diminuito.

I pochi medici a disposizione del 118, secondo il direttore, sono quindi utilizzati in postazioni mobili per coprire una area più vasta.

Una possibilità ,per il direttore Roseto, sarebbe il coinvolgimento dei medici di base che purtroppo non hanno molta voglia di essere coinvolti; i medici di base  sono  di fatto liberi professionisti senza quindi nessuna forma di obbligo verso la Asl.

Il Comitato di fronte ad una risposta secca ha posto la attenzione   sul bisogno di salute di carattere generale della comunità Sanvitese, lamentando ulteriori chiusure come quella di salute mentale ed altro ancora.

Il Comitato a quel punto ha fatto una domanda precisa: Cosa si fa allora per la Comunita Sanvitese?

A questo punto il Direttore Generale ha immediatamente preso un impegno che è quello di una maggiore attenzione ai problemi di San Vito attraverso  il direttore distrettuale Angelo Greco, con appuntamento tra 15 giorni.

Con grande sorpresa positiva dopo qualche ora il Presidente del Comitato dei cittadini di San Vito ,Giuseppe Brancasi, ha ricevuto la telefonata del Direttore Generale Asl, Flavio Roseto, con al suo fianco il direttore distrettuale ,Angelo Greco.

Questi ha assicurato l’immediato interesse della Asl per realizzare un approfondito esame di come migliorare sensibilmente la situazione sanitaria a San Vito dei Normanni,così penalizzata nel corso degli ultimi tempi.Una rivisitazione che potrebbe portare ad un sensibile miglioramento del problema medico 118.

Il Comitato  ringrazia il direttore generale della Asl ,Flavio Roseto, per aver accettato immediatamente l’incontro con cittadini che esprimono una forma compiuta di “Cittadinanza Attiva”.

Appuntamento quindi al prossimo incontro augurandoci buoni risultati per la città di San Vito dei Normanni.

Per il Comitato Giuseppe Brancasi

Per il Cobas Roberto Aprile

Parte l’edizione 2022 del Censimento della popolazione. Prende il via l'annuale rilevazione del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni.

Il Comune di Brindisi è fra quelli coinvolti nelle edizioni annuali del Censimento che si svolgono nel quarto trimestre di ciascun anno, per questo si invita la cittadinanza a prestare attenzione alle informazioni di seguito, soprattutto per la procedura porta a porta.

Nel 2022 le famiglie che partecipano al Censimento sono 1.326.995 in 2.531 Comuni sull’intero territorio nazionale.

La rilevazione si articola in due differenti indagini campionarie, areale e da lista, denominate rispettivamente A e L.

La Rilevazione Areale (A) è un’indagine in cui vengono intervistate attraverso il sistema porta a porta tutte le famiglie che sono presenti all’interno delle aree di rilevazione campionate con l’utilizzo della sola tecnica Computer Assisted Personal Interviewing (CAPI). Le famiglie da censire hanno ricevuto un avviso cartaceo nella propria cassetta postale o bacheca di condominio. I rilevatori incaricati dal Comune, muniti di dispositivo mobile, procederanno alle interviste alle famiglie con la rilevazione porta a porta dal 13 ottobre al 17 novembre 2022.

Gli operatori che si recano presso le abitazioni, incaricati dal Comune di Brindisi, sono muniti di apposito tesserino di riconoscimento, operano mediante un tablet e al termine dell’inserimento dei dati rilasciano apposita ricevuta di avvenuta compilazione del questionario. La loro attività si limita esclusivamente all’acquisizione dei dati occorrenti alla compilazione del questionario e non sono autorizzati a compiere altri tipi di operazioni presso le famiglie inserite nel campione.

Si sottolinea, infine, la necessità di porre la massima attenzione ad eventuali persone non autorizzate che dovessero presentarsi come rilevatori Istat al solo scopo di accedere fraudolentemente presso le abitazioni dei cittadini.

Per la rilevazione da Lista (L) l’unità finale di campionamento è costituita dalle famiglie estratte dal Registro Base degli Individui (RBI), che hanno ricevuto la lettera dell’Istat e possono procedere alla compilazione del questionario web pubblicato sul sito internet dell’Istat a questo link: undefined, così come indicato nella lettera stessa.

Il questionario potrà essere compilato dalle famiglie autonomamente oppure recandosi presso i Centri comunali di Rilevazione del Comune (CCR), dove sarà possibile fruire dell’assistenza di operatori comunali.

Si specifica che le famiglie che non risponderanno, verranno contattate telefonicamente o in assenza di un numero di telefono presso il proprio domicilio, a partire dal 7 novembre 2022, dai rilevatori comunali per procedere all’intervista faccia a faccia presso il proprio domicilio o presso il CCR.

Dopo il 12 dicembre e sino al 22 dicembre 2022 la compilazione del questionario sarà possibile solo tramite intervista con un rilevatore/operatore comunale a domicilio, via telefono o presso il CCR.

Il Centro comunale di Rilevazione (CCR) predisposto dal Comune di Brindisi presso Palazzo di Città in piazza Matteotti n.1 è operativo dal lunedì al venerdì, al mattino, dalle ore 9 alle 13 e nel pomeriggio di giovedì dalle ore 15.30 alle ore 17.30.

Per ogni ulteriore informazione rivolgersi a:

- Numero Verde Istat 800 188 802, attivo nel periodo del censimento dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 21.00


- Comune di Brindisi

UCC - Ufficio Comunale di Censimento: Tel. 0831229600

CCR - Centro Comunale di Rilevazione: Tel. 0831229645

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per ulteriori informazioni visitare il sito web: www.istat.it.

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Il Lotto premia la Puglia, con una doppietta realizzata in provincia di Bari: come riporta Agipronews, si festeggia  con una vincita da 13.350 euro a Valenzano e una da 9.750 euro a Monopoli. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito oltre 5,6 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di quasi 812 milioni di euro dall'inizio dell'anno.

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BOLLETTE: COLDIRETTI PUGLIA, SALE A 1MLD EURO A TAVOLA IL CONTO PER FAMIGLIE PUGLIESI. Sono a rischio alimentare oltre 440mila famiglie in Puglia sono costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà.

Sale il conto della spesa a tavola ad 1 miliardo di euro in più a carico delle famiglie pugliesi durante l’anno a causa dell’esplosivo aumento dei costi energetici, trainato dalle bollette del gas. E’ quanto stima la Coldiretti Puglia sulla base dei dati Istat sull’inflazione a settembre, che evidenziano un aumento del 11,5% per i beni alimentari.

Secondo l’analisi Coldiretti in cima alla classifica dei rincari con un +60,5% ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole, che risente della guerra in Ucraina che è uno dei principali produttori, mentre al secondo posto c’è il burro in crescita del 38,1% e al terzo la margarina (+26,5%). Seguono il riso con un +26,4%, spinto anche dal crollo della produzione nazionale a causa della siccità, e il latte uht (+24,5%), davanti a farina (+24,2%) e pasta (+21,6%) proprio nel momento in cui nelle campagne si registrano speculazioni sul prezzo del grano con forti e ingiustificati cali dei compensi riconosciuti agli agricoltori.  Ma, secondo Coldiretti, crescono del 18,4% e del 18,2% anche lo zucchero e i gelati, con la verdura fresca a chiudere la top ten degli aumenti a +16,7%, peraltro con un impatto pesante sui consumi di ortofrutta degli italiani.

Con i rincari d’autunno sono a rischio alimentare oltre 440mila famiglie che in Puglia sono costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà – denuncia Coldiretti Puglia - in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione spinta dal carrello della spesa per i costi energetici e alimentari.

Con la crisi un numero crescente di persone è stato costretto a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente – sottolinea la Coldiretti regionale – ai pacchi alimentari che hanno aiutato tra gli altri bambini (di età uguale o inferiore ai 15 anni), anziani, senza fissa dimora (di età uguale o superiore ai 65 anni) e disabili. Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti Puglia – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti regionale – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

A spingere i rincari è anche l’aumento della dipendenza alimentare dall’estero è il fatto che nel 2022 le importazioni di prodotti agroalimentari dell’estero, dal grano per il pane al mais per l’alimentazione degli animali, sono cresciute in valore di quasi un terzo (+29), aprendo la strada anche al rischio di un pericoloso abbassamento degli standard di qualità e di sicurezza alimentare, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi cinque mesi dell’anno.

L’Italia negli ultimi 25 anni ha perso ¼ della propria superficie coltivabile per colpa dell’insufficiente riconoscimento economico del lavoro in agricoltura. Il risultato è che l’Italia è obbligata ad importare il 62% del grano per il pane, il 35% di quello necessario per la pasta, ma anche il 46% del mais e il 73% della soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.

L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche, la ridotta disponibilità di manodopera ai blocchi alle frontiere per i trasporti, un  impegno quotidiano senza sosta che è stato sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso gli oltre 210mila indigenti.

Nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, conclude Coldiretti nel sottolineare che occorre anche lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.

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L’Associazione Italiana Sommelier Lecce sceglie la splendida sala degustazione di Cantine Due Palme per il consueto conferimento degli attestati di qualifica professionale a circa 80 sommelier. Un percorso di studio lungo tre livelli che ha impegnato i nuovi sommelier alla scoperta del vino e delle sue molteplici diversità; sempre più bandiera di un’economia di successo che ha reso anche il Salento famoso nel Mondo.

Un percorso professionale difficile, soprattutto in un periodo di grande incertezza come quello che stiamo vivendo. Marco Albanese, Presidente della Delegazione di Lecce, ha dichiarato: «Oggi la figura del sommelier è diventata sempre più complessa e determinante nella scoperta del vino, e soprattutto, di quel magnifico e poliedrico mondo che gli sta dietro. Da semplice mescitore, il sommelier è diventato narratore di un mondo che ha bisogno di essere raccontato, al fine di scoprirne gli aspetti più intimi che lo hanno reso protagonista indiscusso del Made in Italy nel mondo».

Ben si presta a questo evento la sala degustazione che Cantine Due Palme ha creato negli ultimi anni al fine di valorizzare il vino; un luogo accogliente, quello della cooperativa cellinese, nel quale il vino e le sue declinazioni sono protagonisti indiscussi. «Abbiamo scelto Cantine Due Palme- ha continuato Marco Albanese - per la sua grande tradizione che, nel corso degli anni, ha determinato una visione pionieristica in quella terra, il Salento, laddove la sola idea di imbottigliare e distribuire il proprio prodotto spaventava i più. Un compito arduo e pieno di insidie che nel corso della sua evoluzione ha portato la cooperativa guidata prima da Angelo Maci, e oggi dalla figlia Melissa, ad avere un ruolo chiave nell’enologia italiana attraverso la rivalutazione di vitigni autoctoni come Negroamaro e Primitivo».

Entusiasta dell’iniziativa anche il Presidente Melissa Maci che apre le porte di casa Due Palme agli esperti del settore AIS sostenendo che: «È fondamentale che gli sforzi che si compiono giornalmente, dalla campagna alla cantina, al fine di garantire al consumatore, e al wine lover più in genere, un’esperienza degustativa unica, siano certificati da gente appassionata e competente che possa raccontare le diverse sfumature di gusto, e culturali, che una bottiglia di vino contiene».

Felice della manifestazione anche la Responsabile Eventi di Cantine Due Palme Antonella Maci, la quale ha affermato che: «Essere protagonisti di questo territorio rappresenta sempre più una responsabilità alla quale siamo chiamati in termini di promozione e divulgazione delle eccellenze enoiche presenti in questa terra che non abbiamo mai smesso di amare. Accogliere l’AIS per noi è un onore e un privilegio che, permettetemelo, ci siamo guadagnati nel corso degli anni».

Il Wine Pairing della serata è stato curato dalla Wine Immersive Ambassador e Sommelier AIS, Paola Restelli che, per l’occasione, oltre alla consueta degustazione dei vini Due Palme, ha preparato delle sorprese per i nuovi sommelier.

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“Scuola sicura” è il nome del servizio che polizia locale di Mesagne ha dato a una serie di controlli che in primis hanno la sicurezza dei plessi scolastici. Lotta all’inciviltà, ma principalmente a coloro che guidano monopattini all’interno della città senza rispettare il codice della strada. Già nelle scorse ore i vigili hanno elevato diverse contravvenzioni. L’obiettivo è di eliminare tutte le sacche di illegalità e inciviltà sparse un po' ovunque nella cittadina messapica. Dunque, con la ripresa del nuovo anno scolastico il comando della polizia locale di Mesagne ha potenziato i controlli davanti le scuole, in particolare nei plessi delle materne ed elementari con l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza in considerazione dell’aumento del traffico cittadino. “Pur agendo prevalentemente in chiave preventiva – ha spiegato il comandante Teodoro Nigro – abbiamo notato il perdurare di alcune cattive abitudini relativamente alla sosta o alla fermata irregolare che incidono negativamente sulla sicura pubblica e sulla regolare circolazione stradale”.

Per questo motivo in città sono state aumentate le pattuglie di vigili in motocicletta, appiedate o di prossimità con lo scopo di individuare e contravvenzionare le cattive abitudini degli automobilisti, motociclisti e conduttori di monopattini elettrici. Tutto ciò sta creando nei cittadini una nuova coscienza ambientale giacché iniziano a segnalare gli abusi per riappropriarsi del loro territorio. Tuttavia, i controlli della polizia locale si sono incentrati anche sulla circolazione dei monopattini elettrici i cui conduttori, molte volte, non rispettano le elementari norme di sicurezza e rispetto pubblico. “La presenza dei monopattini elettrici iniziano a preoccupare poiché notiamo che alla guida ci sono anche minorenni senza casco che non conoscono le norme del codice della strada e usano i marciapiedi come fossero delle piste”, ha proseguito il comandante Nigro che ha tenuto a sottolineare che “il legislatore sta emanando nuove norme sulla guida dei monopattini elettrici”. Infine, è bene ricordare che per condurre un monopattino elettrico bisogna aver compiuto 14 anni e il mezzo deve viaggiare a una velocita non superiore ai 25 chilometri orari sulla normale carreggiata e di 6 chilometri orari in zone pedonali. Si deve circolare in fila indiana o se affiancati non più di due e non si può trasportare nessuno. Regole che molte volte non sono rispettate. Per i trasgressori le multe sono piuttosto elevate poiché vanno da un minimo di 35 euro a un massimo di 266 euro. Nei casi più gravi c’è il sequestro e la confisca del monopattino. 

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