Redazione

Emergenza Covid-19 e attività di sorveglianza nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 27 marzo.

Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza sanitaria nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl, elaborato su fonte dati Sorveglianza integrata dei casi di Coronavirus Covid-19 in Italia - Istituto Superiore di Sanità. I casi comprendono i positivi accertati con tamponi molecolari e antigenici certificati. 
Alla data del 27 marzo 2022 risultano positivi 6.908 soggetti, il 44,8% uomini e il 55,2% donne, con età media di 41 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 1.695 nella fascia 0-18 anni, 4.037 tra 19-64 anni, 841 tra 65-79 anni, 335 negli 80 e oltre. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive il 76% dei soggetti asintomatici, il 13% paucisintomatici, il 10,3% con sintomatologia lieve, lo 0,6% severi e lo 0,1% critici.
Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 1858 a Brindisi, 727 a Fasano, 527 Francavilla Fontana, 508 a Mesagne, 490 a Ostuni, 315 a Carovigno, 279 a San Pietro Vernotico, 259 a San Pancrazio Salentino, 252 a Oria, 242 a Latiano, 228 a San Vito dei Normanni, 205 a Ceglie Messapica, 200 a Cisternino, 163 a Torre Santa Susanna, 159 a Cellino San Marco, 135 a Erchie, 129 a San Donaci, 101 a Villa Castelli, 92 a Torchiarolo, 39 a San Michele Salentino. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Torchiarolo, Brindisi, Cellino San Marco, Oria. 
Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 27 marzo 2022, i soggetti positivi al test sono stati 82.655, con una incidenza cumulativa stimata pari a 2.117,1 casi x10.000 residenti. Degli 82.655 soggetti risultati positivi al test, il 53,4% è rappresentato da donne e il 46,6% da uomini e l’età media è pari a 38 anni.
Il tasso di letalità è pari allo 0,7%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 547 i decessi totali: 446 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 62 tra i 60 e i 69 anni, 27 casi tra i 50 e i 59, 9 casi tra i 40 e i 49, e 3 nella fascia 30-39.

XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, AL VIA PIANO PREVENZIONE; SPUTACCHINA GIÀ QUASI ALLO STADIO ADULTO A CASARANO (LECCE). 

Tempi risicati visto che nelle zone fino a 200 metri di altitudine le lavorazioni superficiali dovranno essere svolte entro il 10 aprile nelle zone tra da 200 a 500 metri di altitudine dal 1° aprile al 30 aprile e nelle zone oltre 500 metri di altitudine dal 15 aprile al 15 maggio. 

​Al via il piano anti Xylella per arrestare la diffusione della malattia, quando in provincia di Lecce sono state rilevate le ‘sputacchine’ già allo stadio giovanile di IV^ età che a breve saranno in fase adulta, quando è vitale dare attuazione alla pratiche di contrasto e prevenzione obbligatorie. A darne notizia è Coldiretti Puglia, alla luce delle rilevazioni di InfoXylella a Casarano, secondo cui dal monitoraggio dei potenziali vettori contaminati è emerso che negli anni scorsi nella stessa località l'osservazione del primo adulto è stata effettuata rispettivamente l'11 aprile nel 2017, il 17 aprile nel 2018, il 22 marzo nel 2020, il 6 aprile 2021 e il 21 aprile 2022, con i cambiamenti climatici, la tropicalizzazione e il global warming che incidono sugli stadi di vita della sputacchina.

“I tempi della burocrazia non sono allineati con quelli della prevenzione da attuarsi nei campi, perché il Piano anti Xylella è stato pubblicato con un ritardo che non consente agli agricoltori di programmare e adempiere rispettando le prescrizioni”, afferma Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia.

I tempi sono risacati – aggiunge Coldiretti Puglia - considerato che nelle zone fino a 200 metri di altitudine le lavorazioni superficiali dovranno essere svolte entro il 10 aprile, nelle zone tra da 200 a 500 metri di altitudine dal 1° aprile al 30 aprile e nelle zone oltre 500 metri di altitudine dal 15 aprile al 15 maggio.

Nella lotta all’insetto vettore la ‘sputacchina’ per arrestare l’avanzata della Xylella fastidiosa è previsto un contributo – insiste Coldiretti Puglia - per i costi sostenuti dagli agricoltori per le pratiche di prevenzione, perché svolgono un servizio pubblico di tutela del patrimonio olivicolo pugliese e italiano. Agli agricoltori viene imposto un obbligo che è a tutti gli effetti un servizio pubblico di tutela e protezione del resto del territorio italiano ed europeo da un pericolosissimo agente da quarantena.

La Puglia è la prima regione produttiva italiana e soprattutto gli oliveti specializzati della così detta Conca barese e, ancor di più, del nord barese rappresentano oltre il 50% di olio extravergine italiano, i 10 chilometri di linea di intervento, 5 per la zona cuscinetto e 5 per l’area del contenimento, rappresentano uno sbarramento di salvaguardia non solo per l’olivicoltura regionale, ma per tutta l’olivicoltura italiana ed europea.

Va attivato un pressing stringente su tutti gli enti pubblici, perché le pratiche fitosanitarie obbligatorie – incalza Coldiretti Puglia - devono essere eseguite da tutti i proprietari/conduttori di terreni agricoli e dai proprietari/gestori (privati o pubblici, compresi i comuni) delle superfici agricole non coltivate, aree a verde pubblico, bordi delle strade, canali, superfici demaniali.

Serve l’impegno di tutti gli enti pubblici e degli hobbisti che hanno anche la possibilità di avvalersi della Legge di Orientamento per affidare le lavorazioni nelle aree pubbliche e demaniali alle imprese agricole che hanno mezzi e conoscenze del territorio tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio.

La sputacchina percorre in una stagione fino a 400 metri autonomamente con i propri arti posteriori – afferma Coldiretti Puglia - mentre è ancora da accertare la distanza percorsa dagli insetti, spesso anche di svariati chilometri, che restano attaccati ad auto e camion, a dimostrazione di quanto il rischio che l’infezione continui a ‘camminare’ ad una velocità impressionante sia tangibile e grave. La sputacchina nasce sana e si infetta acquisendo il batterio della Xylella fastidiosa – aggiunge Coldiretti Puglia - esclusivamente nutrendosi da pianta infetta, rimane infetta per tutta la sua vita sino alla morte.

Lo studio è basato su 7 esperimenti realizzati nel corso di due anni, di cui 3 in prato in Piemonte e 4 in oliveto in Puglia, consistiti nella cattura di migliaia di sputacchine, seguita dalla loro marcatura con una proteina, l'albumina (indispensabile per la loro successiva identificazione), il rilascio e successive prove di ricattura a distanze predeterminate dai punti di rilascio. La distanza media percorsa in un giorno dal punto di rilascio è risultata di 26 metri nell'oliveto e di 35 metri su prato, mentre nei due mesi di maggiore abbondanza della popolazione il 50% delle sputacchine rimane entro 200 metri dal punto iniziale, ma la percentuale sale al 98% entro i 400 metri.

La diffusione della Xylella Fastidiosa potrebbe costare miliardi di euro nei prossimi 50 anni in Europa, mentre in Italia, se l’espansione della zona infetta non venisse arrestata, l’impatto economico potrà crescere fino a 5,2 miliardi di euro – insiste Coldiretti Puglia - sulla base dello studio della prestigiosa rivista americana PNAS (Atti della Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d'America) sulla valutazione dell'impatto di Xylella fastidiosa pauca sull’olivicoltura in Italia, Grecia e Spagna, studio realizzato nell'ambito del Progetto H2020 POnTE da un team multinazionale di ricercatori guidato da economisti dell'Università di Wageningen (Olanda). La ricerca ha un ruolo determinante – conclude Coldiretti Puglia - perché fino al 2013​ in Europa non c’era traccia di Xylella ed era conosciuta (da 130 anni) solo nelle Americhe e Taiwan.

È obbligatorio eseguire le lavorazioni superficiali dei terreni:

a. nell’intero agro comunale dei comuni ricadenti nelle aree delimitate Monopoli, Polignano, Alberobello;

b. nell’intero agro comunale dei comuni ricadenti nella zona cuscinetto di 5 km dell’area delimitata Salento;

c. nell’intero agro comunale dei comuni ricadenti nella zona di 5 km dell’area delimitata Salento in cui si attuano misure di contenimento

d. nell’intero agro comunale dei comuni seguenti:

Carosino, Carovigno, Casamassima, Castellaneta, Ceglie Messapica, Cellamare, Cisternino, Faggiano, Ginosa, Gioia del Colle, Grottaglie, Laterza, Leporano, Mola di Bari, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Noicattaro, Ostuni, Palagianello, Palagiano, Pulsano, Roccaforzata, Rutigliano, Sammichele di Bari, San Giorgio Ionico, Turi, Villa Castelli.

L’intervento è fortemente consigliato nel restante territorio regionale.

 

Dati del giorno: 29 marzo 2022

10.805
Nuovi casi
48.726
Test giornalieri
10
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 3.353
Provincia di Bat: 768
Provincia di Brindisi: 979
Provincia di Foggia: 1.358
Provincia di Lecce: 2.838
Provincia di Taranto: 1.431
Residenti fuori regione: 47
Provincia in definizione: 31
116.924
Persone attualmente positive
653
Persone ricoverate in area non critica
38
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

903.014
Casi totali
9.655.825
Test eseguiti
778.153
Persone guarite
 

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Si comunica che dal 30 marzo i cimiteri di Brindisi e Tuturano rispetteranno il seguente orario di apertura:

  • lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 7 alle 13 e dalle 16 alle 18.30;
  • giovedì e domenica dalle 7 alle 13.
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È uscito «Male Male Male» il nuovo, travolgente singolo di Ignazio Deg. Il video del brano affidato al creativo Diego Colucci, a poche ore dalla pubblicazione, spopola sul web.Ignazio_Deg_5_-_Tiziana_Rizzello.jpgIgnazio_Deg_4.jpg

È su tutte le piattaforme digitali “Male Male Male”, ottavo singolo dell’artista mesagnese Ignazio Deg. A poco meno di un anno dal successo di “Come sale” nel quale affronta il tema dell’omofobia, il poliedrico cantautore salentino torna sulla scena con un mood diversamente malinconico per raccontare la storia di un uomo che ha deciso di liberarsi dalle sue dipendenze, da ciò che fa male, da tutto quello che di tossico lo circonda. Compito tutt’altro che semplice perché istigato ogni giorno dal bene che fa male.

“Male Male Male” è stato composto a quattro mani insieme all’eclettico Cristiano Cosa, cantautore tarantino che nel 2016 ribaltò, con le sue performances live, il serale del premiatissimo format televisivo di “Amici” di Maria De Filippi. Il nuovo brando di Ignazio Deg esplode in un beat dinamico con sonorità elettroniche e ricercate che scatenano letteralmente la voglia di ballare. Beat e arrangiamento sono stata realizzati dal noto produttore Max Calo.

Insieme al brano fuori anche il videoclip che l’artista mesagnese ha voluto affidare, ancora una volta, alla Monkey Studio e all’eclettico Diego Colucci (nella foto in basso); una scelta che ha dato subito i suoi frutti vista l’incredibile impennata di views registrate in soli due giorni. colucci_diego.jpgNel classico Monkey Style, il video è pieno di sorprese: il protagonista viene letteralmente sequestrato dalla sua coscienza che lo obbliga alla riflessione attraverso un susseguirsi continuo di flashback che hanno lo scopo di porre l’attenzione sulla coniugazione dei peccati e sulla facilità con la quale li stessi diventino abitudine e quindi diano dipendenza. Diego Colucci riesce a stupire ancora una volta cimentandosi nel difficile compito di raccontare il vizio, anche quello più proibito, senza mai risultare scontato esoprattutto volgare. Il modo di mettere in scena la storia di “Ignazio Deg” da parte del creativo della Monkey Studio, celebra la realtà senza fronzoli, raccontata nuda e cruda, e conquista l’occhio dell’osservatore più attento che viene travolto dalle metafore e dai messaggi subliminali che Diego ama inserire nelle sue produzioni. Il videoclip è stato girato in diverse location comprese nella zona tra Mesagne e Brindisi e ha visto la partecipazione di centinaia di comparse provenienti da tutta la Puglia. Una chicca la splendida e coinvolgente coreografia inserita tra le immagini della clip, curata dal maestro Vito Alfarano della AlphaZTL Compagnia d’Arte Dinamica di Brindisi e dal coreografo cegliese Francesco Biasi.Ignazio_Deg_6_-_Tiziana_Rizzello.jpg

 

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Per l'ultima gara della regular season, la New Virtus Mesagne si gioca le residue chances di raggiungere i playoff nella proibitiva trasferta in casa del Basket Corato, capolista del campionato insieme alla Virtus Molfetta.

I padroni di casa iniziano bene, rispettando i favori del pronostico e portandosi avanti fino al 14-9. A metà del parziale, Cardillo e Fiusco suonano la carica per i gialloblu, contribuendo all'eccezionale break di 2-16 al quale si unisce sul finale anche un elettrico Galantino (16-25).
Nel secondo quarto si sveglia Ouandie, fino a quel momento abbastanza assente, che mette a segno 17 punti in dieci minuti e ribalta l'inerzia dell'incontro permettendo al Corato di andare a riposo sul 45-37.
Al rientro in campo, i ragazzi di Bray si riportano in partita guidati da un buon Crovace, chiudendo sotto solo di una lunghezza (66-65) grazie ad una maggiore intensità difensiva ed un attacco nuovamente ficcante grazie ancora a Galantino e Cardillo.
Nell'ultimo quarto, l'infortunio di Gallo limita gli sbocchi offensivi del Mesagne e ne impoverisce il peso sotto canestro. Pian piano il maggior tasso tecnico e le rotazioni dei padroni di casa indirizzano l'incontro verso il finale di 89-75 che chiude i giochi.
La New Virtus cede alla seconda forza del campionato, ma lo fa senza alcun rimpianto, consapevole di essersi giocata la sfida al massimo delle proprie possibilità, se pur provata da assenze, infortuni e condizioni precarie. Bene un po' tutti, con Galantino e Cardillo particolarmente attivi e Crovace sulla strada del pieno recupero dopo lo stop per Covid. La salvezza passerà dai playout, la cui prima gara sarà già domenica, in casa contro il Trani.
CORATO: Ouandie 39, Lutterman 16, Idiaru 13, Stella 8, Tomasello 6, Chiriatti 4, Algie, Bucciol, Jareci, Mitrovic, Petrovic, Sgarlato.
MESAGNE: Galantino 23, Cardillo 21, Fiusco 10, Bellanova 6, Crovace 7, Gallo 6, Dekic 2, D'Amato, Zullo, Zurlo, Lucariello.

La rete dei laboratori di analisi accreditati è stato uno dei temi affrontati dalla III Commissione del presidente Mauro Vizzino.

Sull’argomento su richiesta dei consiglieri De Palma, Bruno, Gabellone, Casili, e Galante, sono state ascoltate le associazioni di categoria e Confindustria, che hanno manifestato tutte le perplessità derivanti dal nuovo modello organizzativo.

A chiarire le dinamiche attuative della regione su questa materia, presente in Commissione il dirigente del Servizio strategia e governo dell’offerta, Vito Carbone.

Il prossimo 31 dicembre dovrà andare a regime questo nuovo processo organizzativo così come disposto dal Ministero. Il nuovo assetto, impone fra l’altro,  di far cessare le attività a quei laboratori che non raggiungono 200 mila prestazioni annuali e questo, secondo gli auditi, potrà creare notevoli problemi ad alcuni laboratori che comunque rappresentano un riferimento per i cittadini sul territorio.

Il presidente Vizzino ha assicurato che la Commissione e la Regione in generale sarà disponibile ad ogni ulteriore approfondimento sul tema, allo scopo di evitare disagi ai professionisti che lavorano nel settore ed ai cittadini.

Sulla situazione dell’ex ospedale Daniele Romasi, la Commissione ha ascoltato il sindaco e l’assessore del Comune di Gagliano del Capo, che hanno sottolineato la necessità di avere più chiarezza su quanto si intenda fare per ovviare a tutte le carenze strutturali e di personale, in cui versa la struttura.

Il direttore generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo e i dirigenti del Dipartimento salute della Regione hanno assicurato che esiste già la programmazione per garantire due milioni di euro per la realizzazione dell’ospedale di comunità con attrezzature adeguate e sistemi di interconnessione con le zone ad alta erogazione turistica.

Nella programmazione definita ci sono anche le assunzioni di nuovo personale medico e infermieristico, ma su questo la Asl non ha ancora la copertura finanziaria che si aspetta dal Ministero.

Dati del giorno: 28 marzo 2022

2.791
Nuovi casi
23.398
Test giornalieri
4
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 822
Provincia di Bat: 231
Provincia di Brindisi: 275
Provincia di Foggia: 354
Provincia di Lecce: 816
Provincia di Taranto: 255
Residenti fuori regione: 27
Provincia in definizione: 11
116.328
Persone attualmente positive
625
Persone ricoverate in area non critica
39
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

892.209
Casi totali
9.607.099
Test eseguiti
767.954
Persone guarite
7.927
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 289.330
Provincia di Bat: 83.826
Provincia di Brindisi: 81.666
Provincia di Foggia: 135.266
Provincia di Lecce: 175.492
Provincia di Taranto: 117.315
Residenti fuori regione: 6.425
Provincia in definizione: 2.889

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Nel fine settimana appena passato, presso la Statio Peregrinorum di Brindisi, nell'Accademia degli Erranti (Ex Convento delle Scuole Pie) l'a.p.s. Brindisi e le Antiche Strade ha accolto tre pellegrini che stanno percorrendo la Via Francigena nel Sud. Si tratta del musicista e professionista Giovannangelo De Gennaro, Dharma una cagnolina di un anno e A. Un giovane camminatore che grazie all' Associazione Lunghi Cammini, passo dopo passo sta vivendo un'avventura che lo porterà a riflettere e ripensare la propria vita.Castello_Alfonsino_br.jpg

I tre camminatori sono stati accolti dalla Presidente Rosy Barretta, da Antonio Melcore, resp. Cammini e Itinerari Culturali di Brindisi e altri volontari nella magnifica sede Monumentale dell'Ex Convento delle Scuole Pie. Qui sono stati apposti sulle credenziali i sigillum, i timbri della tappa brindisina, sono stati inoltre compilati e consegnati i testimonium ufficiali della Via Francigena, il documento che attesta il percorso effettuato e i circa 850 km che hanno visto Giovannangelo e il giovane A. partire da Assisi e raggiungere chilometro dopo chilometro la nostra città.
Vista, l'importante esperienza pedagogica e di vita che è alla base del percorso di “Lunghi Cammini”, l’a.p.s. Brindisi e le Antiche Strade, ha voluto fortemente che i due camminatori portassero la propria testimonianza presso il Liceo Artistico Musicale “Simone-Durano” di Brindisi”.  Gli studenti delle classi 4A-4B-4M insieme ai docenti Ernestina Pugliese, Fabiola Culazzo e Barbara Arrigo hanno accolto calorosamente i due camminatori nell’aula Magna del plesso per conoscere le motivazioni che hanno spinto i due ospiti a effettuare il loro cammino. Un incontro di crescita e condivisione che nel dibattito ha evidenziato tanta sensibilità ed empatia umana, dando la possibilità agli studenti di conoscere l’essenza dell’esperienza dei cammini.
Dopo l’incontro con la scolaresca, accompagnati dai nostri volontari, i  pellegrini hanno potuto visitare il tempietto di San Giovanni al Sepolcro, per cui ringraziamo il personale della Brindisi Multiservizi, con Angelo, che ci ha raccontato la storia del luogo che ha incantato i nostri ospiti.
Tappa finale il Castello Alfonsino, la Fortezza Rossa…o Forte a Mare, per cui ringraziamo l’a.p.s. Le Colonne per averci accompagnato tra la storia e la bellezza di questo “Luogo Incantato” baciato dal sole e circondato dal mare.Tempietto_brindisi.jpg

Il viaggio dei nostri viandanti non finisce qui, dopo Brindisi si sono mossi verso Torchiarolo e continueranno il proprio cammino sino a Santa Maria di Leuca, portando tappa dopo tappa nuovi ricordi, emozioni ed incontri.

Buon Cammino e Buona Vita!

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Una nota di Ignazio Zullo, presidente del Gruppo FdI

L'assessore Palese provi a confrontarsi con chi ogni giorno trascorre giornate di lavoro nello svilimento più totale altrimenti sarà ricordato come assessore alle “circolari”.

Dopo lo sfacelo dei pronto soccorso, provi a confrontarsi con gli operatori del 118. Chiamare il 118 e farsi portare al pronto soccorso per poter usufruire di controlli medici o esami di diagnostica per bypassare le liste di attesa è diventata la norma. Furbizia? Macché, necessità per sopravvivere alla disorganizzazione della sanità pugliese. E’ per questo che il 118 è nel caos per migliaia di chiamate inappropriate. Non solo, il 118 è diventato il punto di riferimento anche per coloro che non riescono a ottenere un’assistenza domiciliare e chiamano anche per farsi cambiare un catetere, o per fare una ecg ma anche per un mal di denti o una consulenza psicologica.

Il 118 è diventato l’unico numero al quale qualcuno risponde ai tantissimi pugliesi che stanno male e che si sentono abbandonati dopo aver provato a rivolgersi ad altri servizi distrettuali sempre meno presenti sul territorio. A questo punto gli operatori del 118, pur consapevoli che la chiamata è inappropriata, preferiscono intervenire per evitare anche denunce.

Si snatura così il senso stesso del 118 che è stato istituito per rispondere alle emergenze-urgenze, vale a dire quando il paziente è a rischio di vita, mentre l’amara verità è che oggi il 90% degli interventi del 118 sono uno spreco di mezzi e risorse umane. Spero che Palese intervenga ma per favore non con una Circolare. 

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