Redazione
Caro energia e agricoltura, Macchia e Della Porta: «E' ora di affiancare la coltura idroponica a quella tradizionale del territorio che va rilanciata»
I rincari esorbitanti dell'energia, che rischiano di mandare sul lastrico migliaia di famiglie e a gambe all'aria migliaia di imprese, impongono una riflessione seria sull'argomento a cominciare da comparti fondamentali per la nostra economia come il settore primario.
L'aumento spropositato dei costi, se da un lato deve spingerci a ripensare urgentemente la ricerca di forme sostenibili di energia – non solo energie pulite, ma anche a costi accettabili -, dall'altro deve imporci a ripensare i sistemi produttivi affiancando alle forme tradizionali, metodi innovativi che vadano nell'ottica dei risparmi energetici, della qualità delle produzioni e della creazione di nuovi posti di lavoro. Scartando le energie derivate da fonti fossili ormai al bando e il nucleare (che è tutt'altro che un'energia pulita basti solo pensare al problema mai risolto delle scorie radioattive), bisognerebbe puntare su ciò che abbiamo già in abbondanza: solare, eolico e nuove forme di produzione come quella derivante dall'uso dell'idrogeno verde.
E' in quest'ottica innovativa che Cgil e Flai Cgil di Brindisi tornano a sostenere in maniera sempre più convinta, per quanto attiene il settore primario, lo sfruttamento della coltivazione in «Serra Idroponica». Si tratta di una tecnica innovativa di coltivazione cosiddetta «fuori suolo» ovvero di coltivazione senza terra. L'idea l'avevamo lanciata anni addietro pensando al riutilizzo di una parte dei 400 ettari contaminati, che devono essere portati a urgente bonifica, a ridosso della centrale termoelettrica Federico II di Cerano, non più utilizzabili dall’agricoltura tradizionale.
Questa tecnica è una delle innovazioni importanti che se applicata alla nostra agricoltura, affiancandola alla valorizzazione delle nostre coltivazioni tradizionali – ulivo, vite, carciofi, pomodori, ortaggi, frutta – potrebbe avere benefici effetti anche sui costi di produzione e della qualità del prodotto, ma anche sulla creazione di nuovi posti di lavoro e nuove figure professionali nel campo dell'agricoltura.
Trattandosi di una tecnologia innovativa, con coltivazione in serra, consente un minor consumo d'acqua e di energia e si sviluppa nell'ottica della sostenibilità ambientale. Inoltre, consente un reale sviluppo alternativo da affiancare alle tecniche dell'agricoltura tradizionale che permetterebbe anche lo sviluppo di nuove professionalità, in particolare tra i giovani e i braccianti agricoli i quali troverebbero anche maggiori stimoli lavorando in loco anziché alimentare la lunga schiera di lavoratori che si reca nel resto della Puglia o nel Metapontino in quei viaggi massacranti a bordo di mezzi di fortuna che, non in rari casi, si traducono in «viaggi della morte» di cui sono pieni gli annali.
Ripensare la nostra agricoltura in una ottica innovativa, alla luce dell'emergenza dell'aumento dei costi energetici è una sfida che Flai e Cgil Brindisi intendono affrontare con determinazione con il coinvolgimento delle istituzioni a tutti i livelli. Le risorse per avviare una svolta in questo settore fondamentale per la vita del Paese e dello stesso territorio ci sono. Basti pensare alle risorse legate al Next Generation Eu per creare un futuro sostenibile anche nell’agricoltura. Basti guardare al capitolo del piano del Recovery Fund destinato al FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale), un piano già attivo dal 2014 al 2020, ma che è stato nettamente potenziato per il 2021-2027 con ulteriori 18 miliardi di euro, anche in virtù del Piano Agricolo Comune (PAC) Europeo.
Siamo di fronte ad un periodo della storia complesso in cui l'innovazione e una visione per il futuro sono fondamentali per uscire dalla crisi che altrimenti rischia di paralizzare interi settori. E non possiamo permetterci di perdere il settore primario. L'agricoltura è stata e rappresenta una delle nostre più grandi risorse, siamo pronti a cogliere la sfida del cambiamento? Cgil e Flai si.
Antonio Macchia Cosimo Della Porta
Segretario Generale Segretario Generale
Cgil Brindisi Flai-Cgil Brindisi
Emergenza Covid-19 e attività di sorveglianza nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 23 gennaio
Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza sanitaria nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl, elaborato su fonte dati Sorveglianza integrata dei casi di Coronavirus Covid-19 in Italia - Istituto Superiore di Sanità. I casi comprendono i positivi accertati con tamponi molecolari e antigenici certificati.
Alla data del 23 gennaio 2022 risultano positivi 10.016 soggetti, il 46,6% uomini e il 53,4% donne, con età media di 35 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 2.850 nella fascia 0-18 anni, 6.047 tra 19-64 anni, 841 tra 65-79 anni, 278 negli 80 e oltre. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive l'81,1% dei soggetti asintomatici, il 10,5% paucisintomatici, il 7,8% con sintomatologia lieve, lo 0,5% severi e lo 0,1% critici.
Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 2.361 a Brindisi, 895 a Francavilla Fontana, 810 a Fasano, 810 a Ostuni, 669 a Mesagne, 514 a Ceglie Messapica, 461 a Carovigno, 458 a Latiano, 419 a Oria, 402 a San Pietro Vernotico, 381 a Villa Castelli, 336 a San Vito dei Normanni, 264 a Erchie, 219 a San Pancrazio Salentino, 204 a Torchiarolo, 201 a Cisternino, 200 a Cellino San Marco, 177 a Torre Santa Susanna, 118 a San Michele Salentino, 117 a San Donaci. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Torchiarolo, Brindisi, Francavilla Fontana, Torre Santa Susanna.
Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 23 gennaio 2022, i soggetti risultati positivi al test sono stati 51.663, con una incidenza cumulativa stimata pari a 1323,1 casi x10.000 residenti; si registra una diminuzione dei casi da valutare nelle prossime settimane. Dei 51.663 soggetti risultati positivi al test, il 52,5% sono donne e il 47,5% sono uomini e l’età media è pari a 39 anni.
Il tasso di letalità è pari allo 0,9%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 452 i decessi totali: 359 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 57 tra i 60 e i 69 anni, 25 casi tra i 50 e i 59, 8 casi tra i 40 e i 49, e 3 nella fascia 30-39.
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Covid. Sanificatori d'aria nelle classi della Giovanni XXIII
COVID: SANIFICATORI D’ARIA IN TUTTE LE CLASSI DEL COMPRENSIVO “GIOVANNI XXIII”.
Covid - 19. Oggi sono complessivamente 12751 i casi positivi in Puglia di cui 1111 in provincia di Brindisi.
Dati del giorno: 25 gennaio 2022
Dati complessivi
Prefettura: medaglia d'onore a un internato
Il 27 gennaio ricorrerà il giorno della memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
In occasione della ricorrenza istituita con la legge n.211 del 2000, il Prefetto consegnerà una medaglia d’onore conferita dal Presidente della Repubblica ai familiari del Sig. Achille Caliandro del Comune di Villa Castelli, che visse la triste esperienza dell’internamento.
La consegna avverrà alle ore 11.00 nella Sala Consiliare del Comune di Villa Castelli nel corso di una manifestazione organizzata d’intesa con quella Amministrazione Comunale.
L’iniziativa, che vedrà la partecipazione di una rappresentanza di studenti dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di quel Comune, sarà ancora una volta occasione per riflettere sull’immane tragedia che l’umanità ha vissuto nel corso del secondo conflitto mondiale e sull’importanza della memoria affinchè quella terribile esperienza non abbia mai più a ripetersi.
Brindisi, 25 gennaio 2022
Cresce l’allerta nelle campagne per i furti di piante, prodotti agricoli e mezzi, con gli agricoltori che stanno presidiando i campi per tentare di sventare i raid diurni e notturni. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, che lancia l’allarme per le condizioni di lavoro e di vita nelle aree rurali pugliesi, con la recrudescenza del fenomeno per esempio a Palo del Colle, dove le bande organizzate stanno rubando di tutto, dalle piantine di olivo alla legna, dalle motoseghe alle macchine, fino ai trattori e alle forbici elettriche, con l’ultimo episodio a danno di un agricoltore che ha denunciato il furto di 170 olivi Coratina.
Le aziende agricole hanno bisogno di sicurezza, perché la criminalità le costringe a vivere quotidianamente attanagliate in un clima di incertezza e paura. E' necessaria – ribadisce Coldiretti Puglia - l'attivazione di una cabina di regia tra il Ministero delle Politiche Agricole e il Ministero dell'Interno che coordini le attività delle forze dell'ordine, che va sostenuto con l’intervento dell'Esercito in alcune aree a forte rischio, come le province di Bari con zone più a rischio e la BAT.
Nel periodo della raccolta i furti diventano praticamente quotidiani con i danneggiamenti degli alberi tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne per presidiare le campagne.
“Capitolo a parte merita – insiste Colomba Mongiello dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e agroalimentare della Coldiretti - il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, a partire dall’olio, spesso spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy”.
I poteri criminali si “annidano” nel percorso che uva da vino, olio, frutta e verdura, carne e pesce, devono compiere – insiste Coldiretti Puglia - per raggiungere le tavole degli italiani passando per alcuni grandi mercati di scambio fino alla grande distribuzione.
Con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione le agromafie impongono i prezzi dei prodotti agricoli e la vendita di determinate produzioni agli esercizi commerciali che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti da altre attività criminose. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – continua la Coldiretti Puglia – compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy. La Puglia è una regione a forte vocazione agricola ed è per questo – conclude Coldiretti Puglia - che il business delle agromafie è divenuto particolarmente appetibile.
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Apulia Film Commission, dichiarazione del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano
In relazione alle vicende che riguardano la fondazione Apulia Film Commission il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dichiara:
“La Regione Puglia è socia della fondazione Afc insieme a 54 Comuni Pugliesi e segue con attenzione e preoccupazione tutta la situazione culminata nelle dimissioni di alcuni membri del Consiglio di amministrazione, fatta eccezione della Presidente Dello Monaco e del Consigliere Vaccari, entrambi indicati dalla Regione Puglia. Data l’evoluzione della vicenda, la Regione Puglia ritiene necessaria l’immediata convocazione dell’assemblea dei soci, unico organo della Fondazione titolato ad assumere le decisioni che l’attuale situazione della Fondazione richiede. Pertanto, al fine di esaminare la situazione assieme agli altri soci, la Regione Puglia chiede l’immediata convocazione della assemblea alla Presidente del cda Dello Monaco, che riferirà sull’accaduto e sull’operatività di Afc”.
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Anpi Mesagne. Carla Graduata eletta presidentessa
Si è appena concluso il Direttivo della nostra Associazione Anpi Mesagne.
Apulia film commission: martedì alle 13 convocato il CdA
Apulia Film Commission. Di Bari (M5S): “Necessario fare chiarezza su quanto accaduto. Auspichiamo che in tempi brevi in CdA torni a svolgere le sue funzioni”. |
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Nota della capogruppo del M5S Grazia Di Bari. "Quanto sta accadendo all’Apulia Film Commission richiede risposte immediate. Come previsto, oggi il CdA non si è potuto riunire a causa delle dimissioni di tre componenti su cinque, per questo domani anche in seguito alla richiesta del presidente Emiliano, la presidente dell’AFC Simonetta Dellomonaco ha convocato alle 13 dell’assemblea dei soci, in cui verranno prese decisioni conseguenti alle dimissioni. Un momento che servirà ad analizzare la situazione e sarà anche importante per i Comuni pugliesi soci della Fondazione, preoccupati per quello che sta succedendo Stiamo seguendo con attenzione la vicenda e auspichiamo che in tempi brevi Apulia Film Commission torni a svolgere pienamente le sue funzioni, prendendo una decisione su quanto accaduto. Le attività della Fondazione devono proseguire, visti i risultati importanti conseguiti in questi anni: parliamo di un vero e proprio fiore all’occhiello della Puglia ". |
New Virtus Mesagne: una sconfitta sfortunata
Dopo l’intervallo legato al crescere del contagio per la variante Omicron, riprende il campionato di C Gold Puglia con la seconda giornata del girone di ritorno. Al PalaBalestrazzi di Bari, i padroni di casa dell’Adria ospitano una New Virtus Mesagne fortemente rimaneggiata, tra contagi e infortuni di lungo corso.
Coach Bray schiera in partenza il quintetto formato da Crovace, Dekic, Fiusco, Gallo e Cardillo, forzando gli ultimi due nonostante le condizioni non certo impeccabili. L'inizio di gara vede la formazione di casa spingere subito forte imponendo un break importante di 9-2. Da metà parziale in poi, i gialloblu riprendono le redini dell'incontro e chiudono in parità sul 20-20.
Nel secondo quarto l'Adria approfitta di una difesa mesagnese troppo morbida per chiudere all'intervallo lungo sul massimo vantaggio di 46-35, complice anche un primo appannamento fisico dovuto alla mancanza di rotazioni nel roster di coach Bray.
Al ritorno in campo la New Virtus riesce a tornare in partita, chiudendo il parziale sotto solo di quattro lunghezze sul 61-57. Nell'ultimo quarto la partita diventa emozionante e giocata punto a punto. Il Mesagne riesce a capovolgere l'inerzia ed a portarsi sul +4, ma viene penalizzata dai 5 falli di Cardillo e Crovace ed è costretta a chiudere con due under in campo, cedendo per 80-76.
Considerando il valore dell'avversario e le condizioni di partenza della New Virtus Mesagne, la prestazione dei ragazzi di coach Bray è da considerarsi assolutamente di livello. Certo, la sconfitta brucia soprattutto perché maturata negli ultimi due minuti e perché fortemente condizionata dalla panchina corta e dalla mancanza di ricambi in alcuni ruoli chiave del quintetto.
Adria Bari: Rodriguez 22, Vytautas 22, Ferraretti 12, Buzzo 9, Lupo 8, Ravelli A. 4, Lella 2, Pugliese 1, Ravelli M. n.e., Leone n.e.. Coach Cazzorla.
New Virtus Mesagne: Dekic 24, Gallo 17, Cardillo 16, Fiusco 9, Bellanova 7, Crovace 3, Zullo, Risolo n.e., D'Amato n.e.. Coach Bray.
Mauro Poci