Redazione
Luigi Botrugno, ideatore del preparato naturale per la rigenerazione di piante colpite dal batterio della xylella, interviene dopo la nota stampa del consigliere regionale Fabiano Amati del 20 gennaio.
"A tutto c’è un limite. Anche quando la pazienza non fa difetto e tutti i miei sforzi sono concentrati sulla salvaguardia del nostro prezioso patrimonio olivicolo e paesaggistico, vessato dal batterio della xylella.
Ricordo ancora che si tratta di un preparato di componenti naturali che gode delle necessarie autorizzazioni. Aggiungo che il suo impiego da parte di numerose aziende, prima della provincia di Lecce e ora anche del Brindisino, sta producendo gli effetti sperati, insieme ovviamente alle buone pratiche agronomiche della cui importanza in troppi si sono dimenticati: le piante, pur rimanendo infette, godono infatti di buona salute e fruttificano risultando perciò a tutti gli effetti sane agronomicamente.
Non ho mai detto che NuovOlivo possa estirpare il batterio e dunque non ho promesso guarigioni".
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BENZINA: COLDIRETTI PUGLIA, 16 EURO IN PIU’ SU OGNI PIENO; 85% MERCI SU STRADA SPINGE INFLAZIONE
Il pieno di carburante costa in media 16 euro in più ogni volta che ci si ferma al distributore con una stangata record su famiglie e imprese, quando l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sugli effetti del nuovo aumento di gasolio e benzina che ha raggiunto il massimo da settembre 2013.
L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce – sottolinea la Coldiretti regionale – il potere di acquisto dei pugliesi che hanno meno risorse da destinare ai consumi, mentre aumentano i costi per le imprese. A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti – continua la Coldiretti Puglia – è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea.
Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti regionale – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Le esportazioni di prodotti agroalimentari pugliesi poi pagano a caro prezzo il gap della logistica, denuncia la Coldiretti regionale, che scontano il peso della burocrazia, di prezzi decisamente più alti, di reti che non funzionano.
“Servono trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi portuali e aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da nord a sud del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo visto che la densità delle nostre infrastrutture è più bassa rispetto ad altri Paesi. Basti pensare che ogni 100 km quadrati abbiamo 5,5 chilometri di ferrovie contro gli 11 della Germania. Inoltre serve un task-force che permetta di rimuovere con maggiore velocità le barriere non tariffarie che troppo spesso bloccano le nostre esportazioni”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 €/km, più alto di nazioni come la Francia (1.08 €/km) e la Germania (1.04 €/ km), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 €/km, in Romania 0.64 €/km; in Lituania 0,65 €/km, in Polonia 0.70 €/km secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it).
Esiste una situazione di oggettiva mancanza di competitività in termini di efficienza e di costi per logistica e trasporti in Puglia dove l’export agroalimentare, oltre agli scambi storici e consolidati verso la Germania, deve essere aiutato ad imporsi in Francia, Polonia, Regno Unito e Svizzera, oltre a Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia, oltre ai Paesi extra Ue.
In questo contesto – afferma la Coldiretti – servono interventi strutturali per dotare l’Italia di una riserva energetica sostenibile puntando sulla filiera del biometano nel quale l’agricoltura italiana è all’avanguardia e che può contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo del contenimento delle emissioni di gas serra. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) – conclude la Coldiretti – rappresenta in questo senso un’opportunità importantissima per il pieno sviluppo del potenziale offerto del settore del biometano agricolo con l’obiettivo di arrivare alla produzione del 10% di gas rinnovabili nella rete del gas nazionale.
In queste condizioni è importante individuare alternative green come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sul Recovery plan elaborato dalla Coldiretti per sviluppare le bioenergie in Italia e concorrere concretamente a contrastare il cambiamento climatico. In tale ottica occorre investire per realizzare nuove produzioni come il biometano agricolo Made in Italy “dalla stalla alla strada” per raggiungere l’obiettivo di immettere nella rete 6,5 miliardi di metri cubi di gas “verde” da qui al 2030. Partendo dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti – sottolinea la Coldiretti – è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini.
In questo modo sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica in materia di carburanti green. Gli impianti di biogas in Italia – conclude la Coldiretti - oggi producono 1,7 miliardi di metri cubi di biometano ma è possibile arrivare entro il 2030 a 6,5 miliardi con la trasformazione del 65% dei reflui degli allevamenti.
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Mesagnese segnalato per detenzione di droga
Servizio straordinario di controllo del territorio. Segnalati 4 giovani all’Autorità Amministrativa per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti.
A San Vito Dei Normanni, a conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio, i Carabinieri della locale Compagnia hanno segnalato all’Autorità Amministrativa per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti:
‒ un 19enne di San Michele Salentino, trovato in possesso di 0,20 grammi di marijuana e 0,30 grammi di hashish;
‒ un 19enne di Ceglie Messapica, trovato in possesso di 3,7 grammi di hashish, occultati nella tasca dei pantaloni;
‒ un 19enne di Latiano, trovato in possesso di una sigaretta contenente sostanza stupefacente di tipo marijuana, occultata nella tasca dei pantaloni;
‒ una 18enne di Mesagne, trovata in possesso di una sigaretta contenente 0,5 grammi di hashish, rinvenuta occultata all’interno di una scatola di un telefonino.
Complessivamente sono stati eseguiti 10 controlli a persone sottoposte a misure di sicurezza e prevenzione, identificate 34 persone, controllati 23 mezzi, eseguite 7 perquisizioni, controllati 3 esercizi pubblici e 42 green pass.
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XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, INACCETTABILE PARALISI AMMINISTRATIVA BLOCCA REIMPIANTI E SALVAGUARDIA ULIVI MONUMENTALI
L’Organizzazione agricola confida in un intervento risolutivo dell’Assessore Pentassuglia, a cui offre la massima collaborazione per uscire dall’impasse.
Inaccettabile la paralisi amministrativa che rischia da far slittare di un altro anno la rigenerazione del territorio salentino, dopo che la Xylella ha fatto seccare 21 milioni di ulivi, provocando effetti più disastrosi di un terremoto con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa. E’ la denuncia di Coldiretti Puglia, in una lettera inviata all’Assessore regionale all’Agricoltura, che definisce ingiustificabili i ritardi per cui non risulta nemmeno cominciata l’istruttoria delle circa 600 domande singole per l’espianto e il reimpianto degli ulivi e chiede un decisivo intervento dell’Assessore Pentassuglia, a cui Coldiretti Puglia offre la collaborazione massima per individuare le soluzioni più appropriate per uscire dallo stato d’impasse.
Coldiretti Puglia aveva già indicato l’urgenza di procedere senza indugio all’emissione dei decreti di concessione relativi all’applicazione dell’art. 6 del Decreto Interministeriale sulla Xylella con 40 milioni di euro disponibili per le imprese presenti in graduatoria in posizione utile. “Da notizie apprese presso gli Uffici dell’Assessorato e a differenza di quanto in precedenza comunicatoci, e cioè che fosse prossima l’emanazione delle concessioni per buona parte delle “domande singole”, veniamo invece a conoscenza che al momento sono pronte solo parte delle cosiddette “domande collettive””, tuona nella lettera il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni.
L’ultima graduatoria per le “domande singole” (DDS n. 416 del 12/10/2021) è stata pubblicata sul BURP in data 14 ottobre 2021 – aggiunge Coldiretti Puglia - mentre le “domande collettive” erano già presenti sulla prima graduatoria quella del 25 febbraio 2021 (DDS n. 86 del 17/02/2021). L’istruttoria delle pratiche collettive, affidata all’ARIF, risulta peraltro completata solo parzialmente - 400 circa su oltre 800 domande di adesione - mentre non è neppure iniziata l’istruttoria delle domande singole.
“E’ questa una situazione inaccettabile che farà ritardare ancora di un anno la ripresa olivicola del territorio colpito da Xylella. Infatti, l’olivo va piantumato – incalza Piccioni - entro il periodo primaverile e, stando così le cose, si rischia che solo una parte limitata delle imprese saranno in grado di cominciare il reimpianto degli olivi in zona infetta con i fondi messi a disposizione dal Decreto Interministeriale. Significa, inoltre, anche continuare a perdere ulteriore reddito e lavoro in questo comparto e al suo indotto, così fortemente colpito dalla fitopatia”.
Per non parlare dell’art. 8 sulla salvaguardia degli olivi monumentali e secolari – incalza Coldiretti Puglia - la cui graduatoria è stata pubblicata in data 8 luglio 2021, con istruttoria sempre affidata all’ARIF, e di cui non si ha ancora nessuna notizia dello stato dell’arte delle 94 domande per 2,8milioni di euro.
“Questi ritardi sono un ulteriore messaggio negativo sulle aspettative delle imprese salentine e sono davvero ingiustificabili. Inoltre, risultano un ulteriore danno al grande lavoro che stiamo compiendo per accompagnare l’area infetta del Salento ad una rinascita e ad una ripresa sociale e produttiva”, conclude il direttore Piccioni nella lettera.
La Xylella è arrivata in Puglia portata da piante tropicali giunte dall’America latina e fino a oggi ha infettato oltre 8mila chilometri quadrati con oltre 21 milioni di ulivi colpiti, molti dei quali monumentali, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia e 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva. E’ da registrare nell'intera provincia di Brindisi – aggiunge Coldiretti Puglia - la continua avanzata della Xylella fastidiosa, con la presenza sempre più numerosa di oliveti con evidenti disseccamenti caratteristici dell’infezione dovuta al batterio. Nella parte sud del territorio provinciale tale fenomeno interessa oramai tutti gli oliveti con conseguenze anche sulla produzione ed una diminuzione del prodotto che in tali comprensori raggiunge anche il 50% rispetto alle annate precedenti. A causa della Xylella fastidiosa – conclude Coldiretti Puglia - sono andate perse 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 70% della produzione di olio di oliva anche nell’annata 2021. Lo scenario è a tinte fosche, dove il crollo produttivo è divenuto incontrovertibile dal 2014 ad oggi.
Garante regionale disabilità: “Ruolo vacante da quasi due anni, si rimedi subito a grave mancanza”
Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de “La Puglia Domani”.
“È da quasi due anni che le persone con disabilità, nella nostra regione, attendono la nomina del nuovo garante dei propri diritti. Il successore di Pino Tulipani, scomparso il 28 marzo 2020, non è ancora stato designato, e questa mancanza pesa ancor di più nella situazione pandemica che ha acuito la condizione di fragilità delle persone con disabilità, riducendo i servizi di assistenza sociosanitaria soprattutto a domicilio.
Dopo aver richiesto un’audizione in merito ad aprile dell’anno scorso in commissione sanità, mai convocata, ho presentato un’interrogazione urgente rivolta agli assessori a sanità e welfare, Michele Emiliano e Rosa Barone, affinché provvedano senza più indugi alla nomina del garante.
Questa figura è stata istituita in Puglia con l’articolo 31-ter della legge regionale 19/2006, proprio per assicurare la piena attuazione dei diritti e degli interessi individuali e collettivi delle persone con disabilità, operando in collaborazione e in stretto raccordo con gli assessorati alla sanità e al welfare, e con gli enti e le istituzioni che si occupano di disabilità. L’obiettivo è promuovere l’affermazione del pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà ed autonomia delle persone con disabilità, favorendone l’integrazione in ambito familiare, scolastico, lavorativo e sociale, e contrando ogni forma di discriminazione. Impegni alti, che vanno messi in pratica e che richiedono un’azione costante, guidata da un garante in grado di recepire, comprendere e difendere i bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, che si fanno carico di un compito di cura e assistenza reso più difficile da mille barriere, non solo architettoniche.
La nomina della figura istituzionale del garante non è più procrastinabile, per questo che ho presentato la mia interrogazione e confido nella sensibilità di tutti i colleghi perché venga approvata quanto prima in modo unanime”.
CONTESSA (ANCE) – BONUS EDILIZI E 110%: LA FRODE SI VERIFICA ALLA PRIMA CESSIONE DEL CREDITO
CONTESSA (ANCE) – BONUS EDILIZI E 110%: LA FRODE SI VERIFICA ALLA PRIMA CESSIONE DEL CREDITO! IL GOVERNO NON HA RISOLTO IL PROBLEMA, CORREGGA E NON DANNEGGI LE IMPRESE SANE. Ancora una volta il legislatore rischia di vanificare gli effetti benefici che uno strumento come i Bonus Edilizi sta determinando all’economia del nostro paese. Basti pensare che, come si evince anche da uno studio elaborato dalla Camera dei Deputati, nel solo 2021 gli incentivi concessi attraverso i bonus edilizi hanno determinato una spesa di 51,2 miliardi di euro.
Certo, l’obiettivo di creare condizioni ideali per raggiungere la tracciabilità è assolutamente condivisibile, ma non si ottiene certamente limitando ad un solo passaggio la cessione del credito!
In questo modo, infatti, gli intermediari finanziari sarebbero costretti a limitare l’acquisto soltanto ai crediti necessari alle loro specifiche esigenze, scartando l’ipotesi di poter vendere, anche nel tempo, per intervenuta incapienza, ad altri utilizzatori finali quantità maggiori di credito acquisite sul mercato.
E tutto questo non servirebbe certamente ad evitare le frodi, visto che la vera truffa può avvenire solo nella prima cessione del credito, quando gli istituti di credito accreditati la trasformano in denaro. Da quel momento in poi, infatti, il beneficiario ne fa l’utilizzo che ritiene, sfuggendo a qualsiasi forma di controllo.
Lo strumento più efficace per evitare un utilizzo deviato dei bonus, invece, così come andiamo sostenendo da tempo noi dell’Ance, è quello della qualificazione delle imprese anche nei lavori privati (attestate SOA e certificate ISO 9001) oltre che potenziare i processi di “due diligence” e soprattutto i successivi controlli già dalla prima cessione del credito, mettendo un freno alle frodi e lasciando campo libero alle filiere sane.
Il tutto, a vantaggio della crescita del nostro paese e della definitiva affermazione di strumenti come i bonus che devono essere protratti nel tempo perché contribuiscono ad una riqualificazione complessiva del patrimonio immobiliare nazionale, comportano ritorni certi per le casse dello Stato e rimettono in marcia ampi settori dell’economia nazionale, consentendo la realizzazione di interventi di ristrutturazione anche agli incapienti fiscali ed ai contribuenti in regime forfettario.
Certo, è giusto che le cessioni successive alla prima siano limitate solo ad istituti di credito e ad altri intermediari finanziari ed assicurazioni, sottoposti a rigidi processi di vigilanza. E’ opportuno, pertanto, che il Governo torni sui suoi passi, ridando spazio alle legittime aspettative di chi fa parte delle filiere sane e dei fruitori finali, cioè i cittadini onesti che hanno deciso di utilizzare lo strumento dei bonus edilizi.
Paralizzare oggi questo processo di utilizzo dei bonus significherebbe mettere in discussione le finalità di questo strumento (grazie agli incentivi in campo edilizio, dal 1998 al 2021 sono stati investiti ben 401 miliardi di euro), che – è bene ricordarlo – vanno nella direzione di una riqualificazione e di un efficientamento ambientale degli edifici e si coniugano con una forte ripresa del comparto edilizio con, finalmente, la fuoriuscita dal nero e la possibilità per le imprese di poter programmare ed offrire “lavoro buono e sicuro” ed a tempo indeterminato.
C’è ancora tempo per fare marcia indietro, nell’interesse dell’Italia che vogliamo più bella e sicura.
Angelo Contessa – Presidente Ance Brindisi
Le biciclette della memoria con i cicloamici
I Cicloamici con il coordinamento FIAB Apulo Lucano e in collaborazione con la Fondazione Casa Rossa organizzano un pellegrinaggio in bici di commemorazione delle vittime della Shoah. Il pellegrinaggio si svolgerà verso un luogo di grande valenza simbolica e storica: la Casa Rossa di Alberobello struttura di deportazione di lunga durata (10 anni). Domenica 6 Febbraio escursioni con commemorazione delle vittime della Shoah e visita guidata alla Casa Rossa di Alberobello.
La commemorazione si svolgerà sotto la guida del dott. Carlo Palmisano, consigliere della Fondazione Casa Rossa coorganizzatrice dell’evento e della storica Bianca Tragni. Carlo Palmisano racconterà i luoghi e la storia della Casa Rossa. La storica altamurana Bianca Tragni racconterà della presenza ebraica in Puglia fin dai primi secoli dell’era cristiana. Della protezione offerta da Federico II alle persecuzioni del periodo aragonese. Insieme a Cicloamici FIAB Mesagne adersicono FIAB Gioia del Colle, FIAB Brindisi, La Casa della Lentezza di Ceglie Messapica.
Raduno ore 09:30, domenica 23 gennaio 2022, presso la Chiesa Madre “Chiesa di San Nicola di Patara” Piazza Giuseppe Garibaldi, 72014 Cisternino BR.
Partenza ore 09:30 con arrivo ad Alberobello intorno alle 11:00
Rientro previsto a Cisternino previsto per le 15:30
Lunghezza del percorso in bicicletta: 45 km A/R
Livello di difficoltà: medio/basso
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La prefettura vieta la vendita di biglietti per incontro di calcio “U.S. Città di Fasano – S.S. Audace Cerignola”
Incontro di calcio “U.S. Città di Fasano – S.S. Audace Cerignola”, Campionato Nazionale Dilettanti – Girone H, 30 gennaio 2022 – ore 14:30 - stadio comunale di Fasano.
DIVIETO DI VENDITA DEI BIGLIETTI AI RESIDENTI NELLA PROVINCIA DI FOGGIA
Nel corso della odierna (25/01/2022) riunione di coordinamento interforze sono stati esaminati i profili di rischio dell’incontro di calcio tra “U.S. Città di Fasano – S.S. Audace Cerignola”, del girone “H” del campionato di serie D, in programma per domenica prossima allo stadio comunale di Fasano.
All’esito della riunione, in considerazione della storica rivalità tra le opposte fazioni ultras, concretizzatasi, nel recente passato, anche in episodi di violenza, il Prefetto di Brindisi ha disposto il divieto di vendita dei tagliandi di ingresso allo stadio ai residenti nella provincia di Foggia, al fine di garantire la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
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La Stu Appia ricorda ai pensionati di portare con sé il Green Pass, ma si chiede agli Uffici Postali di avere anche Buonsenso verso gli anziani.
La Stu Appia informa che anche per il mese di febbraio, sempre con l’obiettivo di evitare assembramenti, è stato disposto l’anticipo e lo scaglionamento del pagamento in contanti presso gli uffici di Poste italiane dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e delle indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili.
Di conseguenza, il pagamento avverrà dal 26 gennaio al 1° febbraio, in base alle iniziali del cognome del titolare della prestazione, secondo il seguente calendario:
Mercoledì 26 gennaio |
A-B |
Giovedì 27 gennaio |
C-D |
Venerdì 28 gennaio |
E-K |
Sabato 29 gennaio (mattina) |
L-O |
Lunedì 31 gennaio |
P-R |
Martedì 1° febbraio |
S-Z |
Trattandosi esclusivamente di un’anticipazione del pagamento, il diritto al rateo di pensione si matura comunque il primo giorno bancabile del mese, e cioè il 1° febbraio.
In tutto il territorio nazionale, i titolari di Conto BancoPosta, Libretto di Risparmio o Postepay Evolution, possono richiedere gratuitamente l’accredito della pensione.
Chi possiede una carta Postamat, una Carta Libretto o una Postepay Evolution può prelevare in contanti da oltre 7.000 Postamat, senza recarsi allo sportello.
Si ricorda inoltre che Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri hanno sottoscritto una convenzione grazie alla quale tutti i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli uffici postali e che riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri. Il servizio non può essere reso a chi abbia già delegato altri soggetti alla riscossione, abbiano un Libretto o un conto postale o che vivano con familiari o comunque questi siano dimoranti nelle vicinanze della loro abitazione. In base alla convenzione sottoscritta, i Carabinieri si recano presso gli sportelli degli uffici postali per riscuotere le indennità pensionistiche per poi consegnarle al domicilio dei beneficiari che ne abbiano fatto richiesta a Poste Italiane rilasciando un’apposita delega scritta.
La Stu Appia raccomanda ai pensionati che è obbligatorio portare negli Uffici postali il Green Pass, ma chiede anche agli operatori di avere buonsenso, perché il ritirare la pensione, pone un problema “non di principio, ma di possibilità effettiva “ perché, come riferisce il nostro segretario nazionale dei pensionati, il problema “non di principio, ma di possibilità effettiva”.
La criticità è dovuta ai molti pensionati soprattutto i più anziani che hanno difficoltà a scaricare e stampare il certificato. Il nostro segretario nazionale della Uil pensionati, rileva inoltre che: “La maggior parte degli anziani il Green Pass l’ha e anche con tre dosi, il problema è sapere utilizzare, criticità che si collega con l’alfabetizzazione digitale; la maggioranza dei più anziani (e non solo) non l’ha recepita; in Italia è un problema generale. …. La questione è di vedere se effettivamente gli anziani hanno la possibilità di poterlo esibire il green pass, il che va fatto scaricandolo sul cellulare o avendolo cartaceo. Non è un problema di principio, ma di possibilità effettiva; fino a quando non ci sarà la sicurezza sul fatto che sono in grado di mostrarlo bisogna fare in modo che i pensionati possano comunque ritirare la pensione altrimenti, diventa un problema sociale”.
L’esortazione è di avere buonsenso verso i pensionati che hanno delle criticità sull’alfabetizzazione digitale.
La Stu Appia informa ancora i pensionati che possono contattare il numero verde 800 55 66 70 messo a disposizione da Poste o chiamare la più vicina Stazione dei Carabinieri per richiedere maggiori informazioni.
Per chi ha un conto presso un istituto di credito, il pagamento delle pensioni a febbraio avverrà il 1° febbraio.
È importante infine il ricordo del valore degli anziani che, nonostante il passare degli anni e l’esaurirsi delle testimonianze dirette, diventa sempre più rilevante commemorare giorno 27 gennaio la Giornata della Memoria da “Celebrare per non dimenticare”, cosa sia sta la Shoah e i milioni di vittime che produsse.
Il segretario responsabile della Stu Appia.
Tindaro Giunta
Nota della capogruppo del M5S Grazia Di Bari
“Rivolgo i migliori auguri al nuovo CdA di Apulia Film Commission, di cui da oggi fanno parte Carmelo Grassi, Ettore Sbarra e Marina Samarelli nominati nel corso dell’Assemblea dei Soci che si è riunita in seguito alla richiesta del presidente Emiliano. Auspico al più presto la convocazione del Consiglio d’Amministrazione per una decisione definitiva su quanto accaduto e che si metta la parola fine a una brutta pagina per la Fondazione. Bisogna riprendere il prima possibile le attività, ripartendo dai progetti che possano valorizzare e promuovere i Comuni che fanno parte della Fondazione. AFC è una risorsa importante per l’intera regione e i risultati del grande lavoro fatto sono conosciuti a livello nazionale e internazionale. È da qui che bisogna ripartire”.
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