Redazione
Accordo tra Leonardo e organizzazioni sindacali
Giovanni Luca Aresta, capogruppo del M5S nella Commissione Difesa della Camera dei Deputati e parlamentare pugliese, ha rilasciato la seguente dichiarazione:“L’ accordo raggiunto oggi tra Leonardo spa e le organizzazioni sindacali si muove nella direzione da noi auspicata e per la quale, su mia proposta, la Commissione Difesa della Camera dei Deputati approvando nell’autunno scorso il programma pluriennale del progetto del drone europeo «Euro Male» aveva posto precise condizioni. Si concretizzano cosi quegli impegni politici per il quale ho duramente lavorato insieme ai colleghi della Commissione Difesa e che avranno positive ripercussioni sullo stabilimento Leonardo di Grottaglie e più in generale anche su altre parti del territorio pugliese. Si tratta di ossigeno per le nostre aziende e per i lavoratori del settore, che potranno cominciare ad uscire dall’attuale situazione di monocommittenza. Insieme ai diversi progetti di diversificazione produttiva che partiranno nello stabilimento di Grottaglie è particolarmente positivo aver previsto nell’accordo odierno una integrazione salariale per i lavoratori in cassa integrazione venendo così incontro alla situazione di sofferenza in cui versano le loro famiglie.”
Asl Brindisi. Ecco i dati dei positivi al Covid in provincia
Emergenza Covid-19 e attività di sorveglianza nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 16 gennaio.
Guerra al tumore, il Consiglio regionale approva all'unanimità la legge Amati per il potenziamento delle misure di prevenzione
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una proposta di legge, con la quale, così come ha sottolineato il proponente consigliere Fabiano Amati, la Regione “dichiara guerra totale al tumore della mammella e dell’ovaio, una missione imprescindibile, che non ammette tentennamenti né giustificazioni tecniche e logistiche”.
L’iniziativa legislativa prevede “misure di potenziamento dello screening di popolazione sul tumore mammario e istituzione del programma di valutazione del rischio per pazienti e famiglie con mutazioni genetiche germinali”.
“Una rivoluzione nell’attività di prevenzione del tumore al seno, estendendo a tutte le 40enni lo screening, facendo decadere i direttori generali che non fanno il loro dovere e stabilendo la gratuità dei test genetici BRCA, oltre che le attività di sorveglianza per le persone sane ma con storia familiare di tumore” – ha continuato Amati nella relazione illustrativa in Aula.
Il tumore alla mammella è il primo nel sesso femminile si stima che una donna su otto/nove si ammalerà nell’arco della sua vita, con il 5-10 per cento d’origine ereditaria. Nel sesso maschile, invece, ha un’incidenza di 1 su mille, ed è considerato motivo di sospetto genetico.
Il tumore all’ovaio, invece, è al decimo posto tra i tumori femminili: si stimano nel 30 per cento dei tumori e con il 10 per cento d’origine ereditaria.
Sia nel caso di tumori sporadici che eredo-familiari, la diagnosi precoce e i programmi di sorveglianza clinico-strumentale aiutano a risparmiare vite umane, in considerazione - innanzitutto - di adeguate terapie in grado di aumentare sempre più le aspettative di vita”.
Per questi motivi con questa legge “s’intende potenziare l’attività di screening di popolazione per la diagnosi precoce del tumore alla mammella, con misure dirette all’invito di tutta la popolazione obiettivo al test di classificazione (normale - sospetta), incentivare l’adesione e semplificare il procedimento d’invito al test e di protezione nella prenotazione per i test successivi.
Attualmente lo screening è assicurato ogni due anni alle donne nella fascia d’età 50-74, non considerando la fascia d’età 45-49 e 40-44, ove le percentuali d’incidenza di malattia risultano altamente significative”.
Viene allargato il target di popolazione alle donne nella fasce d’età 45-49, prevedendo lo screening annuale, e rimette ai medici di medicina generale - per la fascia d’età 40-44 - la prima valutazione del rischio in persone con storia familiare positiva, sulla base di protocolli internazionali e nazionali, demandando la decisione finale di ammissione al programma di screening ai Centri senologici di riferimento territoriale.
Nel capo II della proposta di legge, inoltre, s’istituisce il programma di valutazione del rischio e sorveglianza clinica e strumentale per pazienti e familiari con mutazioni geniche germinale. In poche parole, il procedimento di ricerca di mutazioni eredo-familiari nei geni BRCA1 e BRCA2, ovvero esteso a pannelli di geni implicati in particolari forme tumorali: per esempio p53 e PTEN.
In particolare è istituito il programma di Consulenza Genetica Oncologica – CGO assicurato a tutte le persone affette da tumore della mammella e dell’ovaio o a rischio per una predisposizione di tipo familiare, allo scopo di programmare eventuali misure di sorveglianza clinica e strumentale, nel rispetto delle linee guida nazionali e internazionali.
Centri di CGO sono le Breast Units, i cui responsabili definiscono i criteri d’accesso alla CGO, le modalità di contatto dell’utente e dei suoi familiari, i criteri diagnostici per le diverse fasce di rischio e per l’accesso a eventuali test genetici, le caratteristiche dei test genetici offerti, i Laboratori di riferimento nell’ambito del Servizio sanitario regionale e i tempi e le modalità di esecuzione delle eventuali misure di sorveglianza.
La CGO è prevista per persone con storia personale e familiare di tumore, ai quali è assicurato l’eventuale test genetico BRCA1 e BRCA2, ovvero esteso, in casi particolari stabiliti dallo specialista richiedente e sulla base dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche, a pannelli di geni implicati in particolari forme tumorali eredo-familiari.
Nel caso di accertamento della mutazione genetica, i centri di screening mammografico e cervicale provvedono all’esecuzione del programma di sorveglianza clinico-strumentale e alla prescrizione delle relative prestazioni.
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Covid - 19. Oggi sono complessivamente 12.414 i casi positivi in Puglia di cui 1.212 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 18 gennaio 2022
Dati complessivi
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«Vito Curlo, ecco il nuovo manto erboso sintetico»
Oggi la consegna simbolica al U.S. Città di Fasano. Zaccaria: «Finalmente abbiamo impianti sportivi all’avanguardia dove allenare i nostri talenti e quindi crescere il nostro futuro»
L’erba di Fasano ora è più verde. Come il colore della speranza che rappresentano i talenti, i giovani, e che finalmente potranno allenarsi su un nuovo manto erboso, più funzionale e al passo con i tempi.
Sono terminati i lavori di riqualificazione nello stadio Vito Curlo che domenica sarà ufficialmente «battezzato» dalla partita di serie D tra Fasano e Gravina.
Intanto, stamattina, il sindaco Francesco Zaccaria ha consegnato simbolicamente la struttura all’U.S. Città di Fasano e Ignazio Lovecchio, presidente dell’Associazione «Il Fasano Siamo Noi».
«Il Vito Curlo è un altro segno di cambiamento nell’impiantistica sportiva della città – dice il primo cittadino – che darà nuova linfa alla crescita dei più giovani, offendo loro spazi di gioco e che, perché no, autorizza a sognare per il calcio fasanese anche campionati più importanti».
Il nuovo campo di erba sintetica è infatti omologabile anche per categorie superiori alla serie D. Il costo dell’intervento è stato di 640mila euro che sarà coperto con un mutuo della Cassa depositi e prestiti. Il progetto, che risponde alle indicazioni della Lega Nazionale Dilettanti, è stato redatto dall’ufficio tecnico del Comune. I lavori, curati da Tennis Tecnica sono stati diretti da Dino Angelini.
La sostituzione è stata frutto di una scelta condivisa con la società U.S. Città di Fasano che potrà così organizzare al meglio la propria attività, aumentando gli introiti e riducendo i costi di trasferta perché eviterà gli spostamenti della squadra nei paesi limitrofi nei mesi invernali e inoltre consentirà anche una migliore organizzazione dell’attività giovanile e di utilizzare il campo per più ore al giorno, cosa che fino ad oggi non è stato possibile fare per evitare di stressare troppo il manto di erba naturale.
«Ringrazio, gli assessori Galeota e Cisternino che hanno seguito l’iter dei lavori, tutta la struttura tecnica che ha consentito questo risultato, a partire dalla dirigente Rosa Belfiore, la società del Fasano e tutti i sostenitori per la pazienza che hanno avuto in questi mesi di attesa – dice il sindaco Zaccaria –. Ma ne è valsa la pena e non vediamo l’ora di tornare in campo a tifare per la nostra squadra. Oggi tutto il nostro territorio ha impianti sportivi all’avanguardia. Mai nessuno ha fatto come noi e ne siamo orgogliosi. Il nuovo Vito Curlo apre la strada a tutti gli altri impianti che saranno pronti a breve: il palazzetto, la palestra della scuola Fortunato a Montalbano; e in fase di avvio: il tensostatico di via Galizia e il Sergio Ancona a Pezze di Greco con la nuova pista di atletica. Interventi che si aggiungono a quanto fatto negli anni precedenti e che aprono la strada alla programmazione futura. Perché l’impegno della nostra amministrazione continuerà nella certezza che lo sport è non solo la casa ideale per la crescita dei ragazzi ma anche fucina preziosa di ricadute economiche concrete sul territorio e quindi volano di sviluppo indispensabile per la città».
«Il nuovo manto erboso è un investimento sul nostro futuro – dice l’assessore ai Lavori Pubblici Gianluca Cisternino – perché consentirà ai nostri giovani di allenarsi su un campo moderno. A questo abbiamo sempre puntato nel corso della nostra amministrazione e continueremo a investire: impianti moderni, fiore all’occhiello di tutto il nostro territorio per dare ai nostri ragazzi una possibilità di crescita continua in condizioni di efficienza e sicurezza».
«Il faro che ha guidato la nostra azione amministrativa è sempre stato quello di creare le migliori condizioni possibili di crescita per i nostri talenti cercando le soluzioni impiantistiche migliori – dice l’assessore allo Sport Giuseppe Galeota –. Questo nuovo manto erboso sintetico per le caratteristiche tecniche che ha si avvicina a un campo naturale a tutti gli effetti e favorisce il gioco palla a terra. Senza contare che può essere utilizzato tutto l’anno in qualsiasi condizione atmosferica perché resiste meglio di qualsiasi manto naturale. E’ stata una scelta oculata, ponderata e condivisa con società e federazione proprio per garantire alla società e a tutti i nostri atleti il campo migliore. Il Faso torna a casa: domenica ci vediamo tutti allo stadio per tifare per i nostri ragazzi».
OMICRON: COLDIRETTI PUGLIA, IN CAMPAGNA IN 2 MESI 1MLN EURO PER MASCHERINE E TAMPONI
Costi stellari in campagna dove in due mesi per la diffusione della variante Omicron del Covid gli agricoltori in Puglia hanno speso oltre 1milione di euro in mascherine e tamponi per mettere in sicurezza gli oltre 100mila operai agricoli impegnati nelle campagne. E’ quanto ha stimato Coldiretti Puglia, con le imprese agricole che hanno subito un ingente aggravio dei costi per il welfare aziendale, esasperato dal balzo dei beni energetici che si trasferisce a valanga sui bilanci delle aziende strozzate da aumenti dei costi che costringono a spegnere le serre di fiori ed ortaggi e frenano i trattori con il raddoppio dei costi delle semine, mentre gli agricoltori vendono sottocosto.
“In questo momento di incertezza per la brusca risalita dei casi di infezione, è enorme lo sforzo delle imprese agricole per assicurare sicurezza nelle oltre 100mila aziende agricole, stalle e più di 5mila imprese di lavorazione alimentare, dove non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione”, dice il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
“Si tratta di uno sforzo necessario a garantire sicurezza che va riconosciuto e sostenuto – insiste Muraglia – quando l’emergenza ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza in Puglia che può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali”.
L’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne. Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti Puglia – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Serve – conclude la Coldiretti regionale – responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle.
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Nella disavventura la signora Angela è stata fortunata a essere trovata dalla squadra manutentori delle Ferrovie dello Stato incaricata a svolgere una verifica visiva dei binari lungo la tratta Brindisi-Latiano. Infatti, sono stati proprio loro a notare nella cunetta laterale dei binari una donna, malamente seduta per terra, affagottata su sé stessa. L’hanno soccorsa, rifocillata e hanno allertato i soccorsi. I quattro angeli custodi di Angela Grande sono Nico Caracciolo di Squinzano, Salvatore Pugliese di Brindisi, Mohammed El Otmay, di San Vito dei Normanni, tutti poco più che ventenni, e Vincenzo Camisa 50enne di Brindisi. Inutile dire che i quattro operai sono rimasti emozionati. Passata l’adrenalina dei primi momenti è tempo di ricordare i fatti. A farlo è uno dei quattro, Nico Caracciolo. “Diprimo mattino eravamo usciti a bordo del nostro veicolo ferroviario per effettuare una verifica visiva dei binari – racconta con emozione Nico – quando a un tratto abbiamo notato, ai margini della cunetta per lo scolo delle acque pluviali, una sagoma.
Ci siamo fermati e avvicinati. Abbiamo visto che si trattava di una donna e subito abbiamo pensato che si trattasse di Angela Grande”. Gli operai hanno, quindi, iniziato a parlare con la donna: “Gli abbiamo chiesto chi fosse e perché si trovava in quel posto. La signora ci ha subito fornito la sua identità, ma non sapeva dirci come fosse arrivata in quel posto. Ci ha detto subito di avere sete e di voler essere accompagnata a casa. Gli abbiamo dato la nostra acqua e abbiamo notato che dopo aver bevuto si è ripresa un po'. Probabilmente era abbastanza disidratata dalle tante ore trascorse all’aperto e al freddo”. A quel punto gli operai hanno allertato il coordinatore di servizio che a sua volta ha lanciato l’allarme alla Polfer di Brindisi. I primi ad arrivare sono stati gli uomini del 118 con cui la signora ha iniziato a interloquire. “Siamo davvero contenti di aver contribuito a salvare la signora Angela”, ha concluso Nico anche a nome dei suoi colleghi.
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Avviate le procedure di gara per la messa in sicurezza della discarica di Feudo Inferiore
Nei giorni scorsi l’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana ha avviato una nuova procedura di gara per la messa in sicurezza della discarica di Feudo Inferiore.
“Questa nuova gara – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – si è resa necessaria per integrare nel bando le nuove criticità emerse a seguito dell’incendio che ha interessato nel mese di giugno la vegetazione perimetrale e alcuni teloni di rivestimento.”
Il progetto di messa in sicurezza elaborato dalla società “Astra Engineering” prevede interventi finalizzati alla rimozione e sostituzione dei teli lacerati o danneggiati dalle fiamme, la risagomatura delle superfici con l’inserimento di materiale sabbioso, il ripristino del funzionamento dell’impianto elettrico con il posizionamento di un sistema di videosorveglianza, l’installazione di pozzi per la bonifica e dispersione del biogas, il ripristino della recinzione di accesso e il recupero del sistema di convogliamento delle acque meteoriche.
Rientreranno tra le opere da realizzare in questa prima fase, che è finalizzata principalmente alla neutralizzazione del rischio di contaminazione, la rimozione dei rifiuti presenti sulla superficie della discarica (in particolare di natura plastica), il drenaggio delle acque accumulate e la sistemazione della viabilità interna.
“L’intervento di messa in sicurezza d’emergenza – spiega l’Assessore all’Ambiente Giuseppe Ricchiuti – è il primo passo verso la totale riconversione del sito. In questo momento è prioritario eliminare ogni possibile fonte di contaminazione della falda e dell’ambiente circostante. Dopo aver realizzato questi lavori ci metteremo all’opera per le successive due fasi, ossia la messa in sicurezza definitiva e il recupero funzionale con la restituzione alla cittadinanza dell’area sotto forma di parco pubblico.”
La discarica di Feudo Inferiore è stata in funzione dal 2003 al 2011. La società che ne aveva la gestione, la Francavilla Ambiente Scarl, avrebbe dovuto occuparsi dell’impianto per i 30 anni successivi alla sua chiusura, ma questo non è stato possibile a causa del fallimento del gestore.
L’ammontare complessivo dei lavori inseriti nel bando di gara è di circa 950 mila euro, spesa che sarà interamente sostenuta con un finanziamento provinciale.
Corecom Puglia e Parole O_stili - La violenza verbale nello sport si combatte a partire dalla scuola
“La violenza verbale nello sport si combatte a partire dalla scuola”. Puglia regione pilota del percorso di formazione contro la violenza verbale nello sport promosso dal Corecom in collaborazione con Parole O_Stili, per tutti gli studenti della Regione.
In Italia sono oltre 20 milioni i cittadini che praticano sport attivamente, di questi più di 5 milioni sono ragazzi e ragazze tra i 3 e i 17 anni. A questi si aggiungono gli oltre 4 milioni di adulti che hanno un abbonamento tv dedicato esclusivamente allo sport. Da questa grande fotografia di una nazione profondamente legata alla passione sportiva emergono, nel tempo, come un vulnus episodi anche gravi legati alla violenza delle tifoserie che trovano sfogo persino sui social.
Certo, è impresa complessa immaginare di eliminare tutti gli attriti legati all’antagonismo, ma si può provare incentivando la cultura sportiva non ostile, recuperando lo spirito di lealtà, di fair play, di rispetto evitando di trasformare l’avversario in un nemico e la foga agonistica in violenza.
Per questa ragione, il Consiglio regionale della Puglia e il Corecom Puglia, in qualità di capofila del progetto che ha coinvolto altri 7 Corecom italiani - d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale della Puglia, il Garante per i minori e il Garante per i detenuti – ha promosso questa iniziativa riservata agli studenti e alle studentesse pugliesi dagli 8 ai 13 anni.
Si tratta di un progetto costruito attraverso schede didattiche mirate, la maggior parte delle quali hanno come elemento essenziale il gioco on line su piattaforma dedicata ed in classe, che permettono ai ragazzi ed alle ragazze di riflettere su tre parole chiave - consapevolezza, responsabilità, cambiamento – e di far proprio un linguaggio non ostile nello sport grazie al meccanismo del gioco che non ha lo scopo primario di intrattenere, ma di modificare comportamenti errati con un risultato più efficace di una classica lezione. I giochi didattici, infatti, permettono un apprendimento più veloce e talvolta con risultati mnemonici più duraturi nel tempo.
Le schede didattiche sono state elaborate da “Parole O_stili”, associazione no-profit che collabora con il Miur ed ha l’obiettivo di responsabilizzare ed educare gli utenti della Rete a scegliere forme di comunicazione non ostile, e saranno consultabili sul sito www.ancheioinsegno.it. Con il Corecom Puglia nel 2018, Parole O_stili ha lanciato - proprio da questa regione con una grande manifestazione nazionale - il “Manifesto della comunicazione non ostile nello sport”. Il progetto attuale si inserisce nel solco della strada già tracciata.
“In ottemperanza all’adempimento dei compiti che l’Autorità per le comunicazioni ci affida, abbiamo collaborato attivamente al progetto insieme agli altri Corecom perché intendiamo promuovere in direzione delle nuove generazioni – ha sottolineato la presidente del Corecom Puglia, Lorena Saracino - un maturo e consapevole spirito sportivo per contribuire ad arginare i fenomeni di violenza dei quali spesso i tg ci narrano. E per far breccia nella popolazione studentesca più giovane abbiamo scelto - per il tramite di insegnanti, educatori e allenatori – una modalità di apprendimento innovativa. E’ dai giovani che occorre ripartire per affermare una nuova etica della comunicazione nello sport e nella competizione. A tal fine ci siamo impegnati anche ad interpellare campioni e campionesse dello sport perché portino la loro testimonianza agli studenti e alle studentesse”.
Un giudizio positivo sull’iniziativa arriva anche dalla presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone: “In un Paese come il nostro, in cui la passione sportiva spesso degenera in tifo violento e antagonismo virulento, verbale e non verbale, trovo opportuno lavorare sulla cultura sportiva non ostile. E’ necessario recuperare i valori nobili dello sport, per far riflettere i nostri giovani sulle capacità di controllo della rabbia, sull’accettazione della sconfitta e sul rispetto dell’avversario. Solo così si costruiscono comunità mature e consapevoli".
Partecipano al progetto anche il Garante dei diritti del Minore, Ludovico Abbaticchio, che rappresenta i diritti e gli interessi dell’infanzia e dell’adolescenza presso tutte le sedi istituzionali, attraverso la collaborazione con tutte le autorità competenti operanti sul territorio regionale per promuovere la diffusione e la realizzazione di una cultura rispettosa dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza, ed il Garante dei diritti delle persone sottoposte a restrizioni della libertà personale, Piero Rossi, che garantirà la fruizione dell’iniziativa ad un target specifico che è quello dei minori a rischio di devianza e nel circuito penale, prevedendo la fruizione per gli ospiti dell’Istituto penale minorile “Fornelli di Bari” e del Centro diurno polifunzionale Chiccolino di Bari. Il progetto generale sarà declinato con l’obiettivo di educare e responsabilizzare gli utenti della rete a scegliere nuove forme di comunicazione, per contrastare le azioni violente e il linguaggio ostile nel tifo e nella comunicazione sportiva.
L’Ufficio scolastico regionale della Puglia è impegnato da diversi anni a promuovere attivamente lo sport in modo trasversale nelle attività didattiche. “Siamo convinti” - afferma il Direttore dell’USR Puglia, dott. Giuseppe Silipo - “che lo sport sia un alleato fondamentale per prevenire situazioni di disagio tra ragazzi, contrastare i fenomeni di bullismo e di cyberbullismo, abbandono e dispersione scolastica. L’attività sportiva migliora nelle giovani generazioni l’autostima e l’autonomia, favorisce l’adattamento all’ambiente e l’integrazione sociale, promuove il fair play, i valori della correttezza sportiva e della sana competizione, generando occasioni di conoscenza, accettazione reciproca, fiducia e socializzazione. Il progetto si propone di educare le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, ad utilizzare le parole come ponte perché lo sport è un linguaggio potente e universale che unisce e non divide”.
“Lavorare sul tema dello sport e del suo linguaggio è senza dubbio una necessità fondamentale per la crescita delle nuove generazioni, eppure questa viene sempre trascurata e sottovalutata. Un rapporto sano con il tifo e con gli avversari contribuisce sensibilmente alla formazione di cittadini digitali consapevoli e responsabili” ha dichiarato Rosy Russo, fondatrice di Parole O_Stili. “Parole O_Stili lavora quotidianamente con i giovani e il mondo della scuola e proprio per questo ha progettato insieme al Ministero dell’Istruzione la piattaforma www.ancheioinsegno.it, un luogo di incontro per tutto il corpo docente dove trovare materiali gratuiti per l’insegnamento dei principi base della cittadinanza digitale. L’augurio che ci facciamo è che tante altre Istituzioni prendano esempio dall’azione pro-attiva dei Corecom nostri partner per avviare azioni di sensibilizzazione e formazione verso le nuove generazioni”.
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Da anni la FP CGIL di Brindisi denuncia lo stato di abbandono in cui versano gli Uffici periferici della Regione Puglia condannati ad un lento ed inesorabile declino che oltre ad intaccare la dignità professionale dei pochi dipendenti superstiti priva, di fatto, il territorio di servizi e prestazioni essenziali per i cittadini della nostra Provincia.
Tale stato di abbandono ha coinvolto anche i Servizi trasferiti dalla Provincia in capo all’Ente Regione a seguito dell’applicazione della legge Delrio che, di conseguenza, non hanno mai maturato quel processo di piena integrazione indispensabile per il buon andamento del servizio Pubblico.
Le tante promesse e gli impegni assunti dalla componente politica per ridare dignità ed efficienza ai servizi da erogare sul territorio di Brindisi sono stati disattesi tanto che da anni non vengono assegnate unità di personale a Brindisi e man mano che i dipendenti vengono collocati in pensione i servizi vengono accorpati ad altri territori o a Bari creando notevole disagio ai cittadini della nostra Provincia, di fatto, privati di un presidio di prossimità.
Non si può assistere inermi a questa deriva, né si può accettare la teoria secondo la quale non ci sarebbe nessuno disposto a venire a Brindisi.
La FP CGIL di Brindisi ha, pertanto, chiesto un incontro ai 5 Consiglieri regionali della nostra Provincia al fine di verificare la disponibilità e l’ impegno per invertire questo lento ed inesorabile degrado.
LA SEGRETERIA TERRITORIALE
Patrizia Stella