Redazione
AMBITO TERRITORIALE BR/4: IL CONSORZIO ELEGGE ANTONIO CALABRESE PRESIDENTE
Dopo la formale convocazione del Consorzio per la realizzazione del sistema integrato di welfare dell’ATS BR 4, avvenuta con atto notarile lo scorso 8 settembre, nell’Aula consiliare del Comune di Mesagne si è svolta la prima assemblea ordinaria composta dai Sindaci dei nove comuni consorziati e convocata per eleggere gli organi statutari.
E’ stato eletto presidente del Consorzio il mesagnese Antonio Calabrese, già consulente tecnico istituzionale dell’Ambito. La scelta per la carica di vicepresidente è ricaduta sull’Assessore ai servizi sociali del Comune di Torre Santa Susanna, Lucrezia Morleo. Gli altri sette componenti sono: Teresa Donateo, assessore Servizi sociali del Comune di San Donaci; Giuliana Giannone, assessore ai Sevizi sociali di San Pietro Vernotico; Pamela Melechì, Assessore ai Servizi sociali di Erchie; Michele Barbuzzi, Assessore all’Urbanistica di San Pancrazio Salentino; Paola De Masi, assessore ai Servizi sociali di Torchiarolo; Maria Luce Rollo, assessore ai Servizi sociali di Cellino San Marco e Vincenzo D’Oria, assessore ai Servizi sociali di Latiano. Per l’assemblea consortile è stato eletto presidente Angelo Marasco, Sindaco di San Donaci, e vicepresidente Cosimo Maiorano, Sindaco di Latiano.
“Ringrazio le Amministrazioni dei Comuni consorziati per la fiducia e per l’impegno profuso in questi due anni, condizioni necessarie e indispensabili che hanno reso possibile non solo il raggiungimento di questo storico risultato ma anche la stabilizzazione della situazione contabile dell’Ambito Territoriale Sociale BR4, consentendo così di erogare servizi puntuali e di qualità a favore delle persone più vulnerabili”, ha dichiarato il neoeletto presidente Calabrese subito dopo il voto.
L’obiettivo del nuovo istituto giuridico è quello costruire con tutti i soggetti interessati - quali istituzioni pubbliche e private, parti sociali, enti del terzo settore, associazioni – un rapporto finalizzato a garantire maggiori opportunità per i territori coinvolti.
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Gli auguri del sindaco Matarrelli per l'inizio dell'anno scolastico
SI TORNA IN CLASSE: BUONA SCUOLA!
Vino, musica e tradizione si incontrano a Cellino San Marco a Villa Neviera
Vino, musica e tradizione si incontrano a Cellino San Marco durante la vendemmia 2021 per una giornata di festa popolare. Nella magica cornice di quella che è una delle ultime testimonianze della foresta oritana, Cantine Due Palme organizza la prima “Domenica alla Neviera”, una dimora a tre piani del 1888. La giornata avrà inizio con una passeggiata nell’area boschiva che circonda “Villa Neviera”, alla scoperta di questo luogo incantevole, dei suoi profuni e dei suoi colori, culla di grandi uomini come il re d’Italia Vittorio Emanuele III e il marchese Antonio De Viti De Marco.
La Villa è così chiamata poiché in un locale scavato nel carparo durante l’inverno si lavorava e conservava la neve da utilizzare nei periodi estivi come ghiaccio, “Villa Neviera”, chiamata con affetto dai cellinesi “Il castello”, o Torre del Rifugio, è stata acquistata dalla società cooperativa lo scorso anno, con lo scopo di ridarle splendore e farla rivivere grazie ad eventi come questo. Ha 8 ettari di bosco e una quercia vallonea di 517 anni. “Il castello rappresenta per i cittadini del nostro paese lo sfondo di bellissimi ricordi d’infanzia, ripristinarlo era una necessità, più che un semplice desiderio”, commenta il presidente ed enologo di Cantine Due Palme, Angelo Maci.
L’evento, programmato per domenica 26 settembre, avrà inizio alle ore 10 e si protrarrà fino alle 16,00. Il programma prevede animazione per bambini e musica popolare dal vivo. Tra pizzica e tamburelli sarà possibile degustare i vini Due Palme, in particolare “Serre” Susumaniello Salento Igp e “Passo a Due” bianco Salento Igp. I vini saranno accompagnati dalla puccia salentina insieme ad una degustazione di salumi e formaggi e, al termine del pranzo, sarà servito un pasticciotto leccese. Per chi lo desidera, sarà possibile acquistare le migliori etichette della cantina presso uno stand dedicato. La prenotazione è obbligatoria al fine di contingentare gli ingressi e i posti sono limitatissimi. Per l’ingresso è necessario avere il green pass o un certificato di vaccinazione, la prenotazione può essere effettuata al 345 0420334 o via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. L’evento darà il via ad una serie di appuntamenti culturali, arricchiti dall’enogastronomia salentina e volti alla ricrescita del turismo.
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A rischio chiusura il "Marco Cavallo", il centro per la gestione dei percorsi di salute mentale sperimentale
Il prossimo 30 settembre scadrà la convenzione con la Regione Puglia, che regola la cogestione del centro per la gestione dei percorsi di salute mentale sperimentale, “Marco Cavallo”, di Latiano, l’Asl di Brindisi e l’associazione “180amici Puglia”. Nonostante le ripetute richieste di incontri con i responsabili alla sanità nessuna risposta è giunta ad oggi all’associazione. Così, i sindaci di Mesagne, Toni Matarrelli, di Latiano, Mino Maiorano, e di Torre Santa Susanna, Michele Saccomanno, oltre a ben 205 cittadini hanno sottoscritto una petizione che è stata inviata al presidente della giunta regionale, Michele Emiliano, e all’assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco per chiedere il rinnovo immediato della convenzione. Il centro “Marco Cavallo” è una struttura sperimentale pubblica per la salute mentale di comunità situato in un antico palazzo di Latiano ed offre luoghi diversi dai tradizionali spazi della psichiatria in cui non si parla della malattia o ci si ritrova come malati, bensì si parla di vita e ci si ritrova come persone che mettono a disposizione le proprie risorse e sviluppano nuove competenze. Per questo motivo il rinnovo è un atto importante da compiere quanto prima.
Nella petizione, inviata ai responsabili della sanità regionale, è scritto: “Da mesi stiamo chiedendo, invano, un incontro alla Regione per concordare l'andata a regime del Centro dando seguito alla deliberazione della giunta regionale 1764 del 7 ottobre 2019”. In mancanza di un accordo entro il 30 settembre, al 1° ottobre, l’Asl di Brindisi non potrà far altro che sospendere questo innovativo servizio, che da oltre un decennio mette in pratica percorsi di salute mentale di comunità e di reale protagonismo. “Questa chiusura – hanno aggiunto i sottoscrittori - apporterebbe immediato, inevitabile e grave danno per chi lo utilizza e per l'intera cittadinanza; nel contempo provocherebbe la perdita del lavoro per una ventina di soci esperti per esperienza e tre soci lavoratori professionali”.
Un rischio che i gestori vogliono scongiurare e per tale motivo hanno rivolto a Emiliano e Lopalco l’invito a intervenire in maniera “celere per dare continuità a questa straordinaria esperienza che tanto beneficio ha dato a molti cittadini, familiari e che si pone nel campo della salute mentale come esperienza pilota a livello regionale e nazionale”. Su questo rinnovo oltre all’associazione “180amici Puglia”, ai Comuni richiamati nell’istanza si sono mobilitate le varie cittadine per “difendere e mantenere attiva l'esperienza ed anzi per rilanciarla e moltiplicarla a livello regionale”.
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Covid- 19. Oggi 189 positivi in Puglia di cui 9 a Brindisi
Dati del giorno: 15 settembre 2021
Dati complessivi
Amati: si predica ambiente e si razzola inquinamento
Rinnovabili, Amati: “In Puglia fermi 27mila Mw e ciò significa predicare ambiente e razzolare su inquinamento e bollette salate. Domani in Commissione”. |
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“Si predica di ambiente, decarbonizzazione, idrogeno, riduzione gas serra e PNRR ma si razzola su inquinamento e bollette salate, ritardando l’autorizzazione dell’unica cosa che realizza quegli obiettivi: la produzione di energia da fonti rinnovabili. Domani nelle Commissioni congiunte Ambiente e Energia capiremo di più”. |
Bruno: la Puglia non si ferma a Bari
Brindisi e Lecce escluse dal Corridoio europeo Baltico-Adriatico. Bruno: “Il Salento tagliato fuori ancora una volta. Ma la Puglia non si ferma a Bari”. |
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Nota del Consigliere regionale del PD, Maurizio Bruno Presidente del Comitato regionale permanente della Protezione civile. |
Brindisi. Muovinsieme per uno stile sano in classe
Attività fisica e didattica all'aperto, parte a Brindisi il progetto Muovinsieme per uno stile di vita sano anche in classe.
Coldiretti. Con reti colabrodo si perde il 50% di acqua
In Puglia a causa delle reti colabrodo va perso 1 litro di acqua su 2, un lusso che non ci si può permettere in una situazione in cui con l’emergenza Covid l’acqua è centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare in uno scenario globale di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti e speculazioni che spingono la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione. E’ quanto ha affermato Coldiretti Puglia, in occasione dell’iniziativa COP26 organizzata dal CIHEAM di Bari sull’acqua, i cambiamenti climatici e il cibo “Youth 4 Climate” on “Water Security and Food Security nexus: the Challenge of Climate Change”.
“In Puglia le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale per i perduranti e frequenti fenomeni siccitosi, dove per le carenze infrastrutturali e le reti colabrodo viene perso l'89% della pioggia caduta. Servono interventi infrastrutturali per non disperdere l’acqua piovana e manutenzione ordinaria e straordinaria di canali di scolo, invasi e reti irrigue, abbandonati a se stessi da decenni”, ha detto Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.
Gli agricoltori – aggiunge la Coldiretti Puglia – stanno facendo la loro parte con un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.
In Puglia oltre il 52% dell’irrigazione è “a goccia” e con “micro irrigazione”, prova del continuo sforzo – insiste Coldiretti Puglia - per il risparmio dell’acqua e mal si coniuga con le importanti perdite d’acqua lungo la rete distributiva dei Consorzi di Bonifica commissariati, non assecondando, quindi, le spinte all’innovazione, soprattutto dei giovani imprenditori agricoli, molto più aperti all’impiego delle tecnologie e molto più attenti alla razionalizzazione delle risorse.
“La ventennale situazione di commissariamento dei Consorzi di Bonifica – ha insistito il direttore Piccioni - non ha consentito i necessari ammodernamenti strutturali ed infrastrutturali, con evidenti carenze in termini di servizio ad un’agricoltura moderna ed evoluta che ha anche necessità di cambiare i propri ordinamenti colturali per rispondere alle esigenze dei mercati nazionali ed internazionali”.
I giovani stanno sempre più scegliendo l’agricoltura di precisione come il migliore e più efficace sistema di gestione delle risorse aziendali - dice Coldiretti Puglia - evitando lo spreco di acqua ed, al contempo, finalizzando i mezzi tecnici “proprio dove servono” nelle quantità giuste ed al momento opportuno.
“La richiesta che proviene dai giovani agricoltori è anche la differenziazione dei periodi di distribuzione irrigua - ha aggiunto Piccioni - con l’anticipo dell’apertura degli impianti e con l’intercettazione di nuove utenze per l’irrigazione degli ortaggi autunno-vernini, con conseguente tariffazione differenziata. Oltre alla quantità d’acqua, è necessario che sia assicurata la qualità dell’acqua che ha, come diretta conseguenza, la sicurezza alimentare”.
La presenza di numerosissimi pozzi privati, collettivi e non, alimenta oltre il 75% dell’irrigazione della Puglia, dove è difficile il controllo sia delle quantità emunte dalla falda che, in molti territori, registra la presenza di acqua di mare – denuncia Coldiretti Puglia - dannosissima per le colture, sia della qualità dell’acqua utilizzata che potrebbe presentare residui di metalli pesanti o contaminazioni da acque grigie.
Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche per il Recovery Plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua per l’irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire – conclude Coldiretti Puglia - adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030.
Arresta (M5s): per abbattere il caro luce e gas puntare sulle rinnovabili
BOLLETTE, ARESTA (M5S): IMPEDIRE AUMENTI DI GAS E LUCE, AVANTI CON LE RINNOVABILI NO AL NUCLEARE.
“Occorre scongiurare l’aumenti del 40% delle bollette dell’energia elettrica e del gas, specialmente per le famiglie a medio/basso reddito e per le piccole aziende che cominciano a riprendersi dopo le misure di contenimento della pandemia: sarebbe una mazzata inaccettabile e ingiusta socialmente.” Lo afferma in una nota Giovanni Luca Aresta, deputato pugliese del MoVimento 5 Stelle.
“Se è vero - prosegue - che il prezzo del gas si è innalzato a livello internazionale, è anche vero che fino all’inizio del 2021 i prezzi di questo combustibile erano ai minimi storici: non si giustifica con le normali dinamiche di mercato che, con le scorte immagazzinate, i prezzi salgano adesso, alla vigilia della stagione invernale, in modo così drastico. Il presidente Conte, incontrando ieri il ministro Cingolani, ha chiesto l’intervento del Governo per calmierare gli aumenti ed evitare speculazioni nei confronti dei consumatori”.
“Respingiamo inoltre - aggiunge il parlamentare pentastellato - il tentativo di utilizzare questi improvvidi aumenti contro il programma di transizione ecologica che è finalmente stato avviato, destinato a cambiare in meglio la nostra vita e la nostra economia diversificando peraltro l’offerta energetica con tecnologie già disponibili. Transizione ecologica e abbattimento dei costi e degli inquinanti possono e devono andare insieme”.
Per Aresta “riproporre l’anacronistico ritorno al nucleare come ha recentemente fatto il leader della Lega Salvini significa allontanare la transizione ecologica e far girare al contrario la ruota della Storia”.
“Come ha detto il vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans - conclude il parlamentare - i costi dell’energia rinnovabile sono molto bassi, mentre quelli dell’energia nucleare sono altissimi. Non torniamo indietro. Difendiamo i redditi delle famiglie e proseguiamo nel cambiare il Paese”.