Redazione

Dopo la formale convocazione del Consorzio per la realizzazione del sistema integrato di welfare dell’ATS BR 4, avvenuta con atto notarile lo scorso 8 settembre, nell’Aula consiliare del Comune di Mesagne si è svolta la prima assemblea ordinaria composta dai Sindaci dei nove comuni consorziati e convocata per eleggere gli organi statutari.
E’ stato eletto presidente del Consorzio il mesagnese Antonio Calabrese, già consulente tecnico istituzionale dell’Ambito. La scelta per la carica di vicepresidente è ricaduta sull’Assessore ai servizi sociali del Comune di Torre Santa Susanna, Lucrezia Morleo. Gli altri sette componenti sono: Teresa Donateo, assessore Servizi sociali del Comune di San Donaci; Giuliana Giannone, assessore ai Sevizi sociali di San Pietro Vernotico; Pamela Melechì, Assessore ai Servizi sociali di Erchie; Michele Barbuzzi, Assessore all’Urbanistica di San Pancrazio Salentino; Paola De Masi, assessore ai Servizi sociali di Torchiarolo; Maria Luce Rollo, assessore ai Servizi sociali di Cellino San Marco e Vincenzo D’Oria, assessore ai Servizi sociali di Latiano. Per l’assemblea consortile è stato eletto presidente Angelo Marasco, Sindaco di San Donaci, e vicepresidente Cosimo Maiorano, Sindaco di Latiano.
“Ringrazio le Amministrazioni dei Comuni consorziati per la fiducia e per l’impegno profuso in questi due anni, condizioni necessarie e indispensabili che hanno reso possibile non solo il raggiungimento di questo storico risultato ma anche la stabilizzazione della situazione contabile dell’Ambito Territoriale Sociale BR4, consentendo così di erogare servizi puntuali e di qualità a favore delle persone più vulnerabili”, ha dichiarato il neoeletto presidente Calabrese subito dopo il voto.
L’obiettivo del nuovo istituto giuridico è quello costruire con tutti i soggetti interessati - quali istituzioni pubbliche e private, parti sociali, enti del terzo settore, associazioni – un rapporto finalizzato a garantire maggiori opportunità per i territori coinvolti.

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SI TORNA IN CLASSE: BUONA SCUOLA!

Da ragazzo il primo giorno di scuola lo cerchiavo in rosso sul calendario, come se si potesse dimenticare. E a seconda dell’età quel cerchio, che richiamava l’attenzione ad un impegno importante, mi ha accompagnato con sentimenti diversi. Sono state spesso sensazioni di euforia, talvolta di ansia, altre volte ancora ho provato un pizzico di dispiacere per l’estate che finiva. Di fondo c’era sempre una grande emozione: avrei rivisto i miei insegnanti ma soprattutto i miei compagni di classe. 
 
Il ritorno a scuola dei nostri ragazzi quest’anno porta con sé un carico di speranze diverso da tutte le altre volte in cui lo abbiamo vissuto, che fosse da protagonisti o piuttosto da spettatori. Gli ultimi due anni non sono stati semplici per nessuno. Non lo sono stati per i più anziani, che hanno pagato in termini di maggiore sofferenza il prezzo di una pandemia che ci ha messo a dura prova. E non è stato un bel periodo neppure per i più giovani, in continuo bilico tra la didattica in presenza e quella – soluzione estrema e dolorosa – della didattica a distanza. Una condizione che li ha privati della gioia di apprendere e crescere condividendo esperienze e saperi con coetanei ed adulti. E che ha inevitabilmente limitato i rapporti sociali, insieme alle costruttive occasioni di incontro e di confronto.
 
Mentre sento l’orgoglio e la responsabilità di dire che per l’Amministrazione comunale che mi onoro di rappresentare la scuola – intesa come strumento formativo ma anche come luogo in cui va affermata la sicurezza di chi la vive -  rappresenta una priorità per cui ci impegniamo ogni giorno, rivolgo un affettuoso augurio a chi ha ripreso o sta per riprendere il cammino, in aule finalmente animate da voci che si sovrappongono, con banchi e sedie che stridono. 
E un invito: continuiamo ad essere prudenti, il virus non è scomparso, non consentiamo che ci tolga altri momenti belli.
 
Buon inizio agli studenti e alle loro famiglie, ai dirigenti scolastici, agli insegnanti, agli educatori, agli operatori e a tutto il personale, impegnati -  con ruoli diversi ma con identico fine - a garantire il buon funzionamento dell’istituto educativo più importante.
Buon cerchio rosso allora, che sia di buon auspicio per un anno scolastico che di eccezionale possa avere solo la curiosità di apprendere dei più giovani e la cura per tanta curiosità dei docenti.

Vino, musica e tradizione si incontrano a Cellino San Marco durante la vendemmia 2021 per una giornata di festa popolare. Nella magica cornice di quella che è una delle ultime testimonianze della foresta oritana, Cantine Due Palme organizza la prima “Domenica alla Neviera”, una dimora a tre piani del 1888. La giornata avrà inizio con una passeggiata nell’area boschiva che circonda “Villa Neviera”, alla scoperta di questo luogo incantevole, dei suoi profuni e dei suoi colori, culla di grandi uomini come il re d’Italia Vittorio Emanuele III e il marchese Antonio De Viti De Marco.

La Villa è così chiamata poiché in un locale scavato nel carparo durante l’inverno si lavorava e conservava la neve da utilizzare nei periodi estivi come ghiaccio, “Villa Neviera”, chiamata con affetto dai cellinesi “Il castello”, o Torre del Rifugio, è stata acquistata dalla società cooperativa lo scorso anno, con lo scopo di ridarle splendore e farla rivivere grazie ad eventi come questo. Ha 8 ettari di bosco e una quercia vallonea di 517 anni. “Il castello rappresenta per i cittadini del nostro paese lo sfondo di bellissimi ricordi d’infanzia, ripristinarlo era una necessità, più che un semplice desiderio”, commenta il presidente ed enologo di Cantine Due Palme, Angelo Maci.

L’evento, programmato per domenica 26 settembre, avrà inizio alle ore 10 e si protrarrà fino alle 16,00. Il programma prevede animazione per bambini e musica popolare dal vivo. Tra pizzica e tamburelli sarà possibile degustare i vini Due Palme, in particolare “Serre” Susumaniello Salento Igp e “Passo a Due” bianco Salento Igp. I vini saranno accompagnati dalla puccia salentina insieme ad una degustazione di salumi e formaggi e, al termine del pranzo, sarà servito un pasticciotto leccese. Per chi lo desidera, sarà possibile acquistare le migliori etichette della cantina presso uno stand dedicato. La prenotazione è obbligatoria al fine di contingentare gli ingressi e i posti sono limitatissimi. Per l’ingresso è necessario avere il green pass o un certificato di vaccinazione, la prenotazione può essere effettuata al 345 0420334 o via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. L’evento darà il via ad una serie di appuntamenti culturali, arricchiti dall’enogastronomia salentina e volti alla ricrescita del turismo.

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Il prossimo 30 settembre scadrà la convenzione con la Regione Puglia, che regola la cogestione del centro per la gestione dei percorsi di salute mentale sperimentale, “Marco Cavallo”, di Latiano, l’Asl di Brindisi e l’associazione “180amici Puglia”. Nonostante le ripetute richieste di incontri con i responsabili alla sanità nessuna risposta è giunta ad oggi all’associazione. Così, i sindaci di Mesagne, Toni Matarrelli, di Latiano, Mino Maiorano, e di Torre Santa Susanna, Michele Saccomanno, oltre a ben 205 cittadini hanno sottoscritto una petizione che è stata inviata al presidente della giunta regionale, Michele Emiliano, e all’assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco per chiedere il rinnovo immediato della convenzione. Il centro “Marco Cavallo” è una struttura sperimentale pubblica per la salute mentale di comunità situato in un antico palazzo di Latiano ed offre luoghi diversi dai tradizionali spazi della psichiatria in cui non si parla della malattia o ci si ritrova come malati, bensì si parla di vita e ci si ritrova come persone che mettono a disposizione le proprie risorse e sviluppano nuove competenze. Per questo motivo il rinnovo è un atto importante da compiere quanto prima.

Nella petizione, inviata ai responsabili della sanità regionale, è scritto: “Da mesi stiamo chiedendo, invano, un incontro alla Regione per concordare l'andata a regime del Centro dando seguito alla deliberazione della giunta regionale 1764 del 7 ottobre 2019”. In mancanza di un accordo entro il 30 settembre, al 1° ottobre, l’Asl di Brindisi non potrà far altro che sospendere questo innovativo servizio, che da oltre un decennio mette in pratica percorsi di salute mentale di comunità e di reale protagonismo. “Questa chiusura – hanno aggiunto i sottoscrittori - apporterebbe immediato, inevitabile e grave danno per chi lo utilizza e per l'intera cittadinanza; nel contempo provocherebbe la perdita del lavoro per una ventina di soci esperti per esperienza e tre soci lavoratori professionali”.

Un rischio che i gestori vogliono scongiurare e per tale motivo hanno rivolto a Emiliano e Lopalco l’invito a intervenire in maniera “celere per dare continuità a questa straordinaria esperienza che tanto beneficio ha dato a molti cittadini, familiari e che si pone nel campo della salute mentale come esperienza pilota a livello regionale e nazionale”. Su questo rinnovo oltre all’associazione “180amici Puglia”, ai Comuni richiamati nell’istanza si sono mobilitate le varie cittadine per “difendere e mantenere attiva l'esperienza ed anzi per rilanciarla e moltiplicarla a livello regionale”.

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Dati del giorno: 15 settembre 2021

189
Nuovi casi
13.864
Test giornalieri
4
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 35
Provincia di Bat: 11
Provincia di Brindisi: 9
Provincia di Foggia: 24
Provincia di Lecce: 73
Provincia di Taranto: 30
Residenti fuori regione: 2
Provincia in definizione: 5
3.353
Persone attualmente positive
186
Persone ricoverate in area non critica
19
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

266.458
Casi totali
3.483.072
Test eseguiti
256.347
Persone guarite
6.758
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 97.979
Provincia di Bat: 27.916
Provincia di Brindisi: 21.109
Provincia di Foggia: 46.885
Provincia di Lecce: 30.538
Provincia di Taranto: 40.583
Residenti fuori regione: 980
Provincia in definizione: 468

Rinnovabili, Amati: “In Puglia fermi 27mila Mw e ciò significa predicare ambiente e razzolare su inquinamento e bollette salate. Domani in Commissione”. 

“Si predica di ambiente, decarbonizzazione, idrogeno, riduzione gas serra e PNRR ma si razzola su inquinamento e bollette salate, ritardando l’autorizzazione dell’unica cosa che realizza quegli obiettivi: la produzione di energia da fonti rinnovabili. Domani nelle Commissioni congiunte Ambiente e Energia capiremo di più”. 
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, richiedente della riunione delle Commissioni congiunte IV e V in programma domani 16 settembre. 
“Le buone intenzioni ambientaliste rischiano di morire prima di nascere, soffocate nei cassetti della burocrazia. 
In Puglia sono in attesa di autorizzazione centinaia di impianti per rinnovabili e per una potenza di 27 miliardi di watt, in grado di contribuire all’obiettivo italiano di 70 miliardi di watt in 10 anni e quindi alla decarbonizzazione. 
Pur ammettendo che non tutti i 27 miliardi di watt siano autorizzabili per contrasto con la normativa statale o regionale, c’è da dire che non ci potrà mai essere un mondo green e un abbandono della produzione energetica inquinante, se non saremo in grado di dare il nostro grande contributo al raggiungimento degli obiettivi di produzione da fonti rinnovabili. A meno che l’intento politico di chi rallenta e ostacola il nuovo mondo non siano la decrescita e la povertà collettiva, cioè il raggiungimento di obiettivi politici già ampiamente sconfitti dalla storia”.

Brindisi e Lecce escluse dal Corridoio europeo Baltico-Adriatico. Bruno: “Il Salento tagliato fuori ancora una volta. Ma la Puglia non si ferma a Bari”.

Nota del Consigliere regionale del PD, Maurizio Bruno Presidente del Comitato regionale permanente della Protezione civile.
E’ inaccettabile, Brindisi e Lecce ancora una volta tagliati fuori. Esclusi, Ma questa volta non possiamo stare a guardare.
Il progetto europeo del cosiddetto ‘Corridoio Baltico-Adriatico’, che nei prossimi anni unirà i due mari del nord e del sud Europa attraversando cinque nazioni, si ferma a Bari e Taranto. I territori di Brindisi e Lecce, l’intero Salento, sono completamente esclusi dalla proposta italiana di questo enorme e fondamentale progetto europeo. Non possiamo permetterci di lasciar passare tutto così, senza fare tutto quanto in nostro potere per mettere sul tavolo l’allungamento della dorsale adriatica fino al Salento.
Non è una questione di stupido campanilismo: ma di vita, di futuro per un’area della Puglia e dell’Italia che non può essere sempre esclusa da ogni progetto infrastrutturale che porti sviluppo, infrastrutture, collegamenti, lavoro e avvenire. La Puglia non termina a Bari.
Il tempo per intervenire e comprendere Brindisi e Lecce nell’asse europeo c’è. E’ poco, dal momento che la scadenza è praticamente fissata a novembre, ma c’è, e dobbiamo muoverci subito e con determinazione. Oggi stesso chiederò al presidente della Commissione Trasporti del Consiglio regionale un’audizione del presidente della Regione Michele Emiliano e dell’assessore ai Trasporti Anna Maurodinoia, cui siano presenti anche i sindaci e i presidenti delle Province di Brindisi e Lecce.
Non è certamente materia di competenza regionale: gli attori in campo sono governo e Commissione Europea. Ma dobbiamo spingere sul nostro esecutivo affinché riconsideri la mappa inserendo nel corridoio anche il Salento. E per questa ragione chiedo anche a tutti i parlamentari pugliesi - e ringrazio chi già lo sta facendo - di abbandonare ogni divisione politica e unirsi in una richiesta di giustizia per il nostro territorio, il nostro tessuto produttivo, le nostre comunità".

Attività fisica e didattica all'aperto, parte a Brindisi il progetto Muovinsieme per uno stile di vita sano anche in classe. 

 
Tre istituti comprensivi (Paradiso-Tuturano, Cappuccini e Brindisi Centro 1), 23 classi per un totale di 400 bambini, 66 insegnanti, di cui 5 referenti d'istituto.
Sono questi i numeri di “Muovinsieme: scuola ed enti territoriali per la promozione di uno stile di vita sano e attivo”, progetto sostenuto dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie.
L'Unità operativa di Epidemiologia della Asl di Brindisi, diretta da Pasquale Pedote, è stata individuata dalla Regione Puglia quale struttura responsabile per l’attività di progetto: in condivisione con Liborio Rainò, responsabile della Unità operativa Qualità, Comunicazione Formazione Educazione sanitaria e Promozione della Salute della stessa Asl, sono state contattate le istituzioni scolastiche per lo svolgimento delle attività in programma per il 2021-2022.
Ieri mattina nell’aula magna del plesso Pertini dell'Istituto Paradiso-Tuturano, Pedote, Rainò e la collaboratrice dell’Unità dipartimentale di Promozione della Salute Rossella Signorile hanno tenuto un incontro di formazione per i docenti.
“Questo programma - ha detto Pedote, responsabile scientifico per la Puglia di Muovinsieme - è totalmente in linea con quanto previsto dal Piano regionale della prevenzione 2021-2025, appena redatto dalla Regione Puglia. Grazie al progetto il movimento del corpo entra nell'attività didattica quotidiana, a partire dal percorso casa-scuola, con la possibilità di svolgere le lezioni nei parchi e nei luoghi in prossimità degli istituti scolastici. Un punto di forza di Muovinsieme è la rete di cui fanno parte anche l'amministrazione comunale e il comando della Polizia municipale per individuare percorsi dedicati e sicuri, che saranno riconosciuti dai cittadini grazie al logo Muovinsieme che identifica tutto il progetto”.
“Questa iniziativa - ha aggiunto Rainò - prevede per i bambini una camminata almeno tre volte alla settimana, con un percorso di circa un miglio intorno alla scuola. L'obiettivo è quello di ridurre la sedentarietà svolgendo didattica all'aperto: un'occasione per conoscere meglio il territorio e la vita di quartiere e toccare aspetti legati alla cittadinanza attiva. Muovinsieme favorisce il benessere complessivo dei bambini: l'alternanza tra didattica in aula e all'aperto si traduce anche in un miglioramento dell'apprendimento scolastico”. Per le scuole, oltre a tutti i docenti coinvolti, era presente la dirigente dell'Ic Paradiso-Tuturano, Marina Nardulli. “Quando sono stata contattata dal dottor Rainò per l'idea del miglio al giorno - ha detto - non ho avuto dubbi poiché questa attività tiene insieme due aspetti fondamentali del benessere degli alunni, quello fisico e quello scolastico, innovando la didattica con le sedute all'aperto. Il progetto, ad esempio, ci consente di uscire dalle aule per coltivare un orto didattico o per andare a trovare gli studenti di altre scuole: con le aule all'aperto si può ampliare la gamma di attività da proporre ai ragazzi, abbracciando temi e approcci mai considerati. La lezione classica in aula rimarrà, è ovvio, ma potremo contare anche sui tanti spazi outdoor che le nostre scuole hanno a disposizione per completare l'offerta formativa prima confinata nelle mura delle classi”.
Le dirigenti delle altre scuole coinvolte sono Rosetta Carlino per l'istituto Cappuccini e Adelaide D'Amelia per l'istituto Brindisi Centro 1. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Brindisi con il coinvolgimento degli assessori alle Politiche socioeducative, all’Ambiente e Igiene Urbana e ai Lavori Pubblici, Isabella Lettori, Massimo Vitali e Tiziana Brigante.
Al progetto ha collaborato attivamente il Comando di Polizia locale della città, per il tramite del funzionario incaricato, commissario Vincenzo Mione, che ha partecipato alla individuazione dei percorsi più idonei e alla rilevazione delle relative criticità. Per la definizione degli interventi per la messa in sicurezza degli itinerari, inoltre, il gruppo di lavoro si è avvalso dell'apporto di Marco Sivalli, responsabile di Ecotecnica, e di Antonio Vitale, responsabile del settore manutenzione e segnaletica stradale di BMS-Brindisi MultiServizi.

In Puglia a causa delle reti colabrodo va perso 1 litro di acqua su 2, un lusso che non ci si può permettere in una situazione in cui con l’emergenza Covid l’acqua è centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare in uno scenario globale di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti e speculazioni che spingono la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione. E’ quanto ha affermato Coldiretti Puglia, in occasione dell’iniziativa COP26 organizzata dal CIHEAM di Bari sull’acqua, i cambiamenti climatici e il cibo “Youth 4 Climate” on “Water Security and Food Security nexus: the Challenge of Climate Change”.

“In Puglia le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale per i perduranti e frequenti fenomeni siccitosi, dove per le carenze infrastrutturali e le reti colabrodo viene perso l'89% della pioggia caduta. Servono interventi infrastrutturali per non disperdere l’acqua piovana e manutenzione ordinaria e straordinaria di canali di scolo, invasi e reti irrigue, abbandonati a se stessi da decenni”, ha detto Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

Gli agricoltori – aggiunge la Coldiretti Puglia – stanno facendo la loro parte con un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.​

In Puglia oltre il 52% dell’irrigazione è “a goccia” e con “micro irrigazione”, prova del continuo sforzo – insiste Coldiretti Puglia - per il risparmio dell’acqua e mal si coniuga con le importanti perdite d’acqua lungo la rete distributiva dei Consorzi di Bonifica commissariati, non assecondando, quindi, le spinte all’innovazione, soprattutto dei giovani imprenditori agricoli, molto più aperti all’impiego delle tecnologie e molto più attenti alla razionalizzazione delle risorse.

“La ventennale situazione di commissariamento dei Consorzi di Bonifica – ha insistito il direttore Piccioni - non ha consentito i necessari ammodernamenti strutturali ed infrastrutturali, con evidenti carenze in termini di servizio ad un’agricoltura moderna ed evoluta che ha anche necessità di cambiare i propri ordinamenti colturali per rispondere alle esigenze dei mercati nazionali ed internazionali”.

I giovani stanno sempre più scegliendo l’agricoltura di precisione come il migliore e più efficace sistema di gestione delle risorse aziendali - ​ dice Coldiretti Puglia - evitando lo spreco di acqua ed, al contempo, finalizzando i mezzi tecnici “proprio dove servono” nelle quantità giuste ed al momento opportuno.

“La richiesta che proviene dai giovani agricoltori è anche la differenziazione dei periodi di distribuzione irrigua - ha aggiunto Piccioni - con l’anticipo dell’apertura degli impianti e con l’intercettazione di nuove utenze per l’irrigazione degli ortaggi autunno-vernini, con conseguente tariffazione differenziata. Oltre alla quantità d’acqua, è necessario che sia assicurata la qualità dell’acqua che ha, come diretta conseguenza, la sicurezza alimentare”.

La presenza di numerosissimi pozzi privati, collettivi e non, alimenta oltre il 75% dell’irrigazione della Puglia, dove è difficile il controllo sia delle quantità emunte dalla falda che, in molti territori, registra la presenza di acqua di mare – denuncia Coldiretti Puglia - dannosissima per le colture, sia della qualità dell’acqua utilizzata che potrebbe presentare residui di metalli pesanti o contaminazioni da acque grigie.

Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche per il Recovery Plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua per l’irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire – conclude Coldiretti Puglia - adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030.​

 

BOLLETTE, ARESTA (M5S): IMPEDIRE AUMENTI DI GAS E LUCE, AVANTI CON LE RINNOVABILI NO AL NUCLEARE. 

“Occorre scongiurare l’aumenti del 40% delle bollette dell’energia elettrica e del gas, specialmente per le famiglie a medio/basso reddito e per le piccole aziende che cominciano a riprendersi dopo le misure di contenimento della pandemia: sarebbe una mazzata inaccettabile e ingiusta socialmente.” Lo afferma in una nota Giovanni Luca Aresta, deputato pugliese del MoVimento 5 Stelle.

 

“Se è vero - prosegue -​ che il prezzo del gas si è innalzato a livello internazionale, è anche vero che fino all’inizio del 2021 i prezzi di questo combustibile erano ai minimi storici: non si giustifica con le normali dinamiche di mercato che, con le scorte immagazzinate, i prezzi salgano adesso, alla vigilia della stagione invernale, in modo così drastico. Il presidente Conte, incontrando ieri il ministro Cingolani, ha chiesto l’intervento del Governo per calmierare gli aumenti ed evitare speculazioni nei confronti dei consumatori”.

 

“Respingiamo inoltre - aggiunge il parlamentare pentastellato - il tentativo di utilizzare questi improvvidi aumenti contro il programma di transizione ecologica che è finalmente stato avviato, destinato a cambiare in meglio la nostra vita e la nostra economia diversificando peraltro l’offerta energetica con tecnologie già disponibili. Transizione ecologica e abbattimento dei costi e degli inquinanti possono e devono andare insieme”.

 

Per Aresta “riproporre l’anacronistico ritorno al nucleare come ha recentemente fatto il leader della Lega Salvini significa allontanare la transizione ecologica e far girare al contrario la ruota della Storia”.

 

“Come ha detto il vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans - conclude il parlamentare - i costi dell’energia rinnovabile sono molto bassi, mentre quelli dell’energia nucleare sono altissimi. Non torniamo indietro. Difendiamo i redditi delle famiglie e proseguiamo nel cambiare il Paese”.