Redazione

In questi giorni il Gruppo Dirigente della UILTEC di Brindisi ha analizzato ed approfondito quanto emerso dal Comunication Meeting EuroAPI dello scorso 6 febbraio al quale ha partecipato, tra le altre, la Direzione dello Stabilimento di Brindisi, che in quell’occasione non ha saputo fornire i dovuti chiarimenti alle perplessità rappresentate dalle rappresentanze sindacali. Oggetto del Meeting: lo stato attuale del sito produttivo e le previsioni per l'anno in corso circa il Conto Economico e quello Produttivo.

Nel corso del Meeting il nuovo management EuroApi ha presentato dati già noti, che a nostro avviso rimangono teorici e che, soprattutto, non offrono alcuna garanzia per la sopravvivenza nel tempo del sito produttivo brindisino. Senza contare che con prospettive come quelle annunciate nel Meeting si rischiano ulteriori licenziamenti o il ricorso ad altri Ammortizzatori Sociali già entro l’anno in corso (2025).

Risulta singolare, alla UILTEC, la scelta dell’Azienda di condividere i Dati di Fatturato (forecast) invece dei Dati di Produzione dai quali risulterebbero più evidenti le quantità di prodotto immesso sul mercato. Come se alle Parti Sociali ed ai Lavoratori non fossero già note la difficoltà riscontrate dall’Azienda su varie produzioni: dalle storiche Teicoplanina, Rifampicina ed altre, fino al nuovo progetto legato ai Sali della Vitamina B12 che stenta a partire. Se si considerano questi elementi critici risulta più chiara la volontà dell’Azienda di non rendere noti questi dati per non destare ulteriore preoccupazione. Una Strategia di comunicazione per nascondere l’evidenza che ben conosciamo e che non aiuta a guardare in faccia la realtà.

Altro aspetto critico fra Parti Sociali e Azienda è il dialogo. Nel corso dell’ultimo Comunication Meeting, ma anche dei pochissimi momenti informativi riservati alle Rappresentanze Sindacali, le risposte dell’Azienda sui temi sopra menzionati continuano ad essere vaghe e mai soddisfacenti. Nel frattempo i problemi operativi si complicano ed emerge una preoccupante incapacità gestionale da parte del management aziendale.

Per la UILTEC di Brindisi la situazione in EuroApi è un film già tristemente visto nel corso degli ultimi anni. Un film reso ancora più drammatico se si considera l’episodio maldestro di rivalsa nei confronti di un nostro Dirigente Sindacale, attivamente impegnato nell’azione di denuncia imposta dal ruolo ricoperto, «svuotato» immotivatamente di attività professionali.

Per la UILTEC è oramai evidente che l'impegno da parte di tutti i lavoratori non basta: lo Stabilimento brindisino continua ad essere in difficoltà a causa di diverse mancanze nella governance e nella guida del Sito Produttivo. I risultati dimostrano l'inconcludenza di chi è chiamato a gestire il Sito, una inconcludenza che inevitabilmente si ripercuote negativamente sul risultato utile della Azienda. Questo non sarà certo un buon biglietto da visita per eventuali (improbabili) compratori.

La UILTEC non condivide molte delle ultime determinazioni dirigenziali. Una Strategia di lungo termine era già in corso ed il Sito produttivo brindisino aveva appena riottenuto il Certificato GMP, che gli era valsa l’attenzione di diversi potenziali acquirenti. Tuttavia, i cambiamenti recentemente intervenuti, anche ai vertici aziendali, hanno segnato una battuta d’arresto nel percorso di rinnovamento già avviato, riaprendo inspiegabilmente problematiche superate nel corso degli ultimi anni, che di fatto hanno riportato il sito di Brindisi indietro nel tempo, ponendolo in una condizione sfavorevole anche per il mercato.

La UILTEC pone una serie di valutazioni emerse nella propria discussione interna con l’obiettivo di proporre soluzioni utili alla riorganizzazione del Team di Gestione a partire dalla necessaria valutazione delle competenze e della efficacia degli attuali Responsabili, attualmente non in grado di intercettare neppure le molteplici possibilità offerte dal PNRR per promuovere lo sviluppo del Sito di Brindisi. In questo senso è fondamentale, a nostro avviso, implementare Piani di Formazione e Sviluppo per migliorare le competenze del Personale, soprattutto nel management, e aumentarne l'efficienza operativa, migliorare la Comunicazione Interna stabilendo canali più efficaci tra i vari Dipartimenti e promuovere la circolazione di informazioni fra tutti. È essenziale allo stesso tempo un Sistema di Monitoraggio continuo delle performance aziendali per risolvere tempestivamente le criticità. 

Per la UILTEC è fondamentale che la Direzione del Gruppo EuroApi intervenga con decisione e tempestività. La situazione attuale richiede una leadership forte, autorevole, competente ed inclusiva, capace di prendere decisioni coraggiose e mirate. Solo attraverso un intervento deciso ed una visione chiara e completa sarà possibile sperare di superare le difficoltà e trasformare questa crisi in un'opportunità di crescita.

Consapevoli delle diverse difficoltà in corso in EuroApi la UILTEC ritiene che la mancanza di Relazioni Sindacali ed Industriali - peggiorate dai già citati atteggiamenti provocatori che saranno valutati nelle sedi opportune - non aiuti e non ci consenta di esprimere fiducia sull’operato del nuovo management aziendale. 

Per questo motivo, subito dopo il rinnovo della Rappresentanza Sindacale Unitaria, la UILTEC si farà promotrice di un incontro con i vertici aziendali del Gruppo alla presenza delle Segreterie Nazionali, per riportare sul Tavolo Aziendale Nazionale la discussione sul futuro del sito EuroApi di Brindisi.

 

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Arrivano le risorse a sostegno dell’apicoltura Made in Italy, un settore agricolo strategico per la salute e l’ambiente che, a dispetto dei cambiamenti climatici, di siccità ed eventi estremi, oltre all’abbandono dei terreni in alcune aeree causato dalla Xylella, cresce in Puglia con un aumento a tripla cifra degli alveari del +167% e del numero di aziende apistiche che fanno un balzo del +363%. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in riferimento alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto  che stanzia 10 milioni “una tantum” a sostegno degli imprenditori apistici per contrastare le conseguenze economiche derivanti dalla concomitanza di eventi climatici negativi, di fattori naturali e altri fattori esogeni che condizionano in maniera significativa il settore.

Il decreto accoglie le richieste di Coldiretti di destinare le misure a sostegno del settore della filiera apistica agli apicoltori professionisti, che fanno dell’apicoltura la loro principale fonte di reddito. In Puglia sono 1070 le aziende apistiche che producono – insiste Coldiretti Puglia - numerose tipologie di miele, dal ricercato alle mandorle agli agrumi, dalle clementine al rosmarino al timo, fino al fiordaliso, sulla, eucalipto, coriandolo, trifoglio e millefiori, con una crescita sensibile della presenza di donne e giovani a condurre le aziende apistiche. Le difficoltà delle api – sottolinea la Coldiretti Puglia — sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che quelle  domestiche e quelle selvatiche sono responsabili del 70% della riproduzione di tutte le specie vegetali, sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori. Infatti – prosegue Coldiretti – ben 3 colture alimentari su 4 dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra queste ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni secondo la Fao. Il ruolo insostituibile svolto da questo insetto è confermato da Albert Einstein che sosteneva che: “se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.

Attraverso l’acquisto diretto del miele dagli apicoltori pugliesi – evidenzia Coldiretti regionale – si sostiene il presidio del territorio e la presenza di una sentinella importante della qualità dell’ambiente e della biodiversità quale è l’ape. Infatti oltre alla produzione di miele le api svolgono un ruolo fondamentale nell’impollinazione di moltissime piante selvatiche e delle principali colture erbacee ed arboree.

Ma il miele Made in Italy è messo a rischio anche dall’import sleale dall’estero, quando solo nei primi quattro mesi del 2024 le importazioni dall’estero sono aumentate dell’11% secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat con prodotto di bassa qualità acquistato a prezzi stracciati per essere poi venduto come nazionale. Il prezzo medio del prodotto importato dai Paesi extra Ue è stato di 2,14 euro al chilo. Una mole di prodotto a prezzi stracciati finita nel mirino di un’indagine della Commissione Ue che ha fatto analizzare una quota di campioni di miele importato, riscontrando che nel 46% dei casi non è conferme alle regole comunitarie, con l’impiego di sciroppi zuccherini per adulterare il prodotto, aumentarne le quantità e abbassarne il prezzo e l’uso di additivi e coloranti per falsificare l’origine botanica. Il numero maggiore in valore assoluto di partite sospette proveniva dalla Cina (66 su 89, pari al 74%), mentre il paese con la percentuale più elevata di campioni di miele sospetti è risultata la Turchia (14 su 15, pari al 93%).

Il miele prodotto sul territorio, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere presente per legge sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale (Es. Miele italiano) mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta – continua la Coldiretti Puglia – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della Ue” indicando il nome dei Paesi (ad esempio, se viene da Italia e Ungheria sul barattolo dovrà esserci scritto Italia, Ungheria); se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della Ue” con il nome dei Paesi, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della Ue”, anche qui con l’indicazione dei nomi dei Paesi.

Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre – consiglia la Coldiretti Puglia – verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica, è questo il modo migliore per sostenere l’apicoltura italiana, difendere le api e la biodiversità.

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In un periodo di crisi giunge finalmente una buona notizia per i pensionati: un aumento di pensione, e arretrati, per coloro che hanno prestato servizio militare.

A seguito di una verifica su tutte le posizioni presenti nell'archivio del  Patronato Epaca della provincia di Brindisi sta giungendo in questi giorni a molti pensionati la gradita notizia di un possibile aumento della propria pensione. “E' un diritto che molti pensionati non conoscono – afferma la responsabile zonale di  Epaca Mesagne, Tonia Manelli– e per questo motivo ci stiamo spendendo per ricordare ai nostri Assistiti che se hanno prestato servizio militare e non hanno mai chiesto l'accredito dei relativi contributi figurativi potrebbero essere tra i “fortunati” a cui spetta l'aumento di pensione”. “Invitiamo tutti i pensionati anche titolari di pensioni di reversibilità – insiste il Responsabile Provinciale dott. Angelo Carluccio – a recarsi urgentemente presso i nostri Uffici per verificare gratuitamente insieme ai nostri operatori la propria posizione per evitare di perdere ulteriori eventuali benefici economici”

    Per informazioni puoi telefonare al numero 0831430232 o rivolgerti presso i nostri Uffici Epaca o chiedere ai nostri Collaboratori. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.     

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E SONO SEI DI FILA! BRINDISI ESPUGNA ANCHE LIVORNO E NON SI VOLTA PIÙ INDIETRO

PUNTEGGIO FINALE 69-77 AL PALAMACCHIA.

Non si arresta la marcia della Valtur Brindisi che colleziona la sesta vittoria consecutiva al PalaMacchia di Livorno in occasione della ventottesima giornata di campionato, turno infrasettimanale di Serie A2. Una grande vittoria in trasferta al termine di un match sofferto, rimontato dal -12 del secondo quarto e ribaltato grazie a un secondo tempo pressocché perfetto difensivamente e chirurgico in fase offensiva nonostante l’assenza di De Vico e Vildera costretto allo stop dopo otto minuti di gioco. MVP un super Andrea Calzavara autore di 26 punti con 4/7 da due, 4/6 da tre, 6/6 ai liberi, 7 rimbalzi e una valutazione pari a 31 in 31 minuti di gioco.

Quintetto biancoazzurro iniziale formato da Calzavara-Brown-Arletti-Ogden-Vildera ed è il lungo americano a commettere il secondo fallo personale dopo poco più di due minuti di gioco. Brindisi patisce la grande aggressività difensiva dei padroni di casa e realizza appena due canestri nei primi sei minuti dell’incontro per un parziale di 12-5. Il vantaggio si allunga fino alla doppia cifra sul 24-14 a fine primo quarto con coach Bucchi costretto a richiamare in panchina per Vildera dopo un problema fisico accusato durante il match. Il primo canestro dal campo nel secondo periodo per la Valtur arriva dopo tre minuti e mezzo grazie al post basso di Ogden, valevole per il 27-18. Una serie di tiri liberi a segno di Brown permette ai biancoazzurri di ridurre il gap fino a quattro lunghezze si svantaggio (32-28 al 18’). Si accende all’improvviso il grande ex Banks, autore di due triple consecutive a fine primo tempo, decisive per il parziale a fine primo tempo sul 39-30 in favore della Libertas Livorno. Al rientro dagli spogliatoi Brindisi mostra ben altra faccia e intensità offensiva, aumentando le percentuali al tiro fino a mettere la freccia del sorpasso dopo le triple frontali di Ogden e Calzavara (43-44 al 26’). Banks e Ogden danno vita a un duello di altissimo livello sui due lati del campo ma è Livorno a riprendere ossigeno chiudendo il terzo quarto con un break di 8-0 per il 55-48. Calzavara e Filloy aprono l’ultimo periodo colpendo la retina dalla lunga distanza, Brindisi fiuta il momento propizio e piazza un contro break di 10-0 per il nuovo controsorpasso sul 60-63 al 36’. Livorno si aggrappa a Banks, a segno con 4 punti di fila nel momento più difficile della sua squadra ma Brindisi sfrutta il bonus falli e va dalla lunetta con Del Cadia, Bown, Calzavara e Ogden per un 8/10 che vale il 66-71 a 26” dalla fine. Grande vittoria biancoazzurra!

A seguito del rinvio del match Brindisi-Cremona al 14 marzo 2025, il prossimo turno di campionato sarà mercoledì 26 febbraio nuovamente in trasferta sul campo di Verona.

IL TABELLINO

BI.EMME SERVICE LIBERTAS LIVORNO-VALTUR BRINDISI: 69-77 (24-14, 39-30, 55-48, 69-77)

BI.EMME SERVICE LIBERTAS LIVORNO: Banks 27 (5/14, 2/5, 5 r.), Italiano 9 (1/2, 2/5, 5 r.), Filloy 5 (1/2, 1/8, 6 r.), Hooker 9 (3/7, 1/7, 7 r.), Fratto 2 (1/1, 2 r.), Tozzi (0/1, 1 r.), Buca 9 (3/6, 9 r.), Allinei (0/3, 1 r.), Bargnesi 3 (1/3 da tre, 2 r.), Fantoni 5 (2/5, 3 r.), Paoletti ne. Coach: Andreazza.

VALTUR BRINDISI: Laquintana 4 (1/3, 4 r.), Brown 17 (3/11, 0/2, 4 r.), Arletti (0/1 da tre, 3 r.), Del Cadia 4 (2/7, 0/1, 7 r.), Vildera 2 (1/2, 1 r.), Fantoma (0/1 da tre, 2 r.), Radonjic 5 (2/4, 0/1, 6 r.), Calzavara 26 (4/7, 4/6, 7 r.), Ogden 19 (4/7, 2/2, 8 r.), Buttiglione ne. Coach: Bucchi.

ARBITRI: Boscolo – De Biase – Di Martino.

NOTE - Tiri liberi: Livorno 16/19, Brindisi 25/30. Perc. tiro: Livorno 23/69 (7/28 da tre, ro 14, rd 27), Brindisi 25/55 (6/14 da tre, ro 8, rd 34).

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L’arrivo di 65 milioni di litri di olio extra Ue nel 2024 alimenta il rischio di frodi e inganni ai danni dei cittadini e fa crollare i prezzi del vero extravergine italiano. A denunciarlo è la Coldiretti con il blitz degli agricoltori, saliti a duemila con l'arrivo di produttori da altre regioni, per presidiare il porto di Civitavecchia in occasione dell’arrivo di una nave carica di prodotto estero. Una decina di barche con le bandiere gialle sono salpate dallo scalo romano per intercettare i natanti mentre gli olivicoltori guidati dal vicepresidente nazionale della Coldiretti Davide Granieri si sono radunati sulla banchina con cartelli e slogan per chiedere misure immediate.

Un grido di allarme contro la concorrenza sleale, considerata l’alta qualità del prodotto Made in Italy e il fatto che quello straniero finisce spesso per essere venduto come tricolore, sfruttando il prezzo più basso L’olio tunisino, ad esempio – denuncia Coldiretti –, viene venduto oggi sotto i 5 euro al litro, con una pressione al ribasso sulle quotazioni di quello italiano che punta a costringere gli olivicoltori nazionali a svendere il proprio al di sotto dei costi di produzione. A favorire le importazioni dalla Tunisia è anche l’accordo stipulato dalla Ue che prevede l’importazione annuale, nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre, di 56.700 tonnellate di oli vergini d’oliva, nella cui categoria merceologica sono compresi olio extravergine d’oliva, olio vergine d’oliva e olio lampante, senza applicazione di dazi doganali.

L’obiettivo di chi acquista olio straniero è realizzare margini sempre più alti di profitto tramite speculazioni che mettono all’angolo i produttori nazionali e inondano i mercati di prodotto di bassa qualità. Un fenomeno che spinge ulteriormente il pericolo di frodi ai danni dei consumatori, contro i quali si sono peraltro intensificati i controlli delle forze dell’ordine, del Masaf e dell’Icqrf.

“Il rischio è che l'immissione di olio extravergine d’oliva a basso costo, spesso di dubbia provenienza e qualità, possa danneggiare gravemente il nostro patrimonio agroalimentare di eccellenza - spiega David Granieri, vicepresidente nazionale Coldiretti e presidente Unaprol -. Le preoccupazioni sono fondate, soprattutto quando si pensa alla qualità e alla sicurezza alimentare. Non possiamo permettere che la concorrenza sleale danneggi il mercato dell'olio d'oliva e le nostre produzioni di alta qualità".

A questo proposito, Granieri solleva un punto critico relativo al Regolamento UE 2020/761, che disciplina l'importazione preferenziale di olio d'oliva dalla Tunisia. “E’ fondamentale garantire che l'olio importato rispetti gli stessi elevati standard di qualità e sicurezza che caratterizzano l'olio extravergine d'oliva europeo – sottolinea -. L'assenza di un controllo rigoroso sulla qualità e sulla provenienza dell'olio importato potrebbe compromettere la fiducia dei consumatori e mettere a rischio la reputazione dell'olio italiano, considerato uno dei migliori al mondo”.

In risposta a questa situazione, Coldiretti e Unaprol chiedono la creazione di un Registro Telematico Unico europeo, simile al sistema italiano Sian. “Questo strumento - spiega Granieri -, garantirebbe maggiore trasparenza e tracciabilità, permettendo di tutelare i consumatori e valorizzare il prodotto autentico”.

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Giovedì 20 febbraio alle 20.30 al Teatro Italia andrà in scena lo spettacolo “X di Xylella, Bibbia e alberi sacri” di Teatro Koreja, scritto da Lucia Raffaella Mariani, Letizia Russo e Gabriele Vacis, con in scena Chiara Dello Iacovo, Luna Maggio, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Kyara Russo, Maria Tucci, Andjelka Vulic.

I pugliesi sono figli di ulivi e viti. Di olio e vino. Di oro, sangue e sole.

La Xylella divora gli ulivi e si trasmette tramite la Cicalina Sputacchina. L’unico modo per fermarla è tagliare gli alberi infetti, e farlo il prima possibile.

Per tutti i pugliesi un pezzo di pane, condito solo con sale e olio che pizzica, ‘appena fatto’, è il sapore di casa. E i loro ulivi, dicono, ‘’sono immortali’’, nascondono nel loro attorcigliarsi centinaia e centinaia di anni. Niente potrebbe mai distruggerli. Niente. Tranne Xylella.

Nel 2013, dodici anni fa, vengono ritrovati i primi ulivi disseccati, come arsi da un fuoco mai appiccato. Qualcosa che gli agricoltori non hanno mai visto, perché gli ulivi sono sempreverdi. Qualcuno ipotizza “è rodilegno giallo”, altri “è la lebbra degli ulivi’’, ma qualcosa non torna. Dopo ricerche e accertamenti, gli esperti del CNR di Bari riescono a strappare un segreto alla natura: è “Xylella fastidiosa”, un batterio incurabile, inserito nella lista europea dei patogeni da quarantena.

Lo spettacolo, diretto da Gabriele Vacis, è il quinto appuntamento della stagione teatrale a cura dell’Amministrazione Comunale in collaborazione con Puglia Culture.

Per maggiori informazioni 3514084173.

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Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, della presunzione di non colpevolezza e della necessaria verifica dibattimentale, per quanto risulta allo stato attuale, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, si comunica quanto segue.

La Polizia di Stato di Brindisi, nell'ambito di specifici controlli disposti dal Questore Giampietro Lionetti, finalizzati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, il 15 febbraio scorso ha arrestato un quarantaquattrenne brindisino, pregiudicato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

 A seguito di una perquisizione domiciliare, gli agenti della Squadra Mobile della Questura, insieme ai cinofili della Polizia di Frontiera di Brindisi, hanno rinvenuto presso il garage di pertinenza dell’abitazione dell’uomo un involucro con all’interno 108 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e vario materiale utile per il confezionamento.

 Lo stesso uomo è stato anche deferito a piede libero per detenzione di materiale esplodente, poiché trovato in possesso senza titolo di un manufatto artigianale privo di etichettatura.

 L’attività svolta dalla Polizia di Stato ha portato anche al deferimento a piede libero della compagna dell’uomo, incensurata, poiché aveva con sé una dose di cocaina e seicento quaranta euro, in banconote di piccolo taglio.

 Come disposto dal Magistrato di turno della Procura della Repubblica di Brindisi, l’uomo è stato associato presso la locale Casa Circondariale, in attesa della convalida dell’arresto.

 

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Quattro appuntamenti da non perdere: dalle 17 alle 20 di domenica 23 febbraio, sabato 1, domenica 2 marzo e martedì 4 marzo in Galleria tante iniziative per festeggiare in compagnia il periodo più allegro dell’anno.

L’allegria del Carnevale arriva al Centro commerciale AppiAnticA di Mesagne con quattro imperdibili date. “Una festa a colori”, questo il titolo dell’atteso programma di iniziative per i più piccoli, dà appuntamento con gli eventi che renderanno indimenticabile la festa più pazza dell’anno.

Si parte domenica 23 febbraio con il veglioncino dei bambini, che torna sabato 1 marzo insieme alla esilarante sfilata del Gruppo mascherato. Ancora musica e travestimenti con il veglioncino di domenica 2 marzo, quando andrà in scena anche un coinvolgente Magic Show. Martedì 4 marzo si chiude in bellezza con l’ultimo spassoso veglioncino, l’esibizione di ballo e lo spettacolo di un impertinente ventriloquo.

Parate, truccabimbi e animazioni regaleranno spensieratezza a grandi e piccini, per rendere ancora più piacevole il tempo dello shopping. L’ingresso e la partecipazione sono gratuiti. 

E’ fissata per domenica 2 marzo la prima pulizia spiagge di comunità di Torre Guaceto edizione 2025. La riserva chiama a raccolta associazioni, cittadini e famiglie, tutti coloro che per una mattinata desiderino dare il proprio contributo alla tutela dell’area protetta. 

Lasciata l’auto all’esterno del Parco, i partecipanti raggiungeranno a piedi le spiagge attraverso un percorso iniziale di circa un chilometro e quattro, poi si muoveranno per gruppi lungo la costa insieme al personale del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto. 
L’appuntamento è fissato per le ore 9 e l’attività terminerà intorno alle 12.30. 
Partecipare all’evento di comunità è semplice, basta compilare il seguente form entro le ore 12 del 27 febbraio undefined 
Gli aderenti, poi riceveranno tutti i dettagli utili per la partecipazione via mail. 
L’impegno della comunità di Torre Guaceto per Torre Guaceto è quanto mai importante per proteggere la riserva dall’invasione dei rifiuti che, a causa dei venti da Nord del periodo, il mare sta portando sulle spiagge incontaminate dell’area protetta.

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XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, FLASH MOB AGRICOLTORI “FATE PRESTO!”; SUBITO SECONDO PIANO RIGERENAZIONE PER 115MILA ETTARI

Ma serve accelerare le misure con risorse già a disposizione e prevedere le indennità per calamità dal 2020 in avanti

Flash mob degli agricoltori della Coldiretti scesi dalle campagne in città davanti all’Assessorato regionale dell’Agricoltura per sollecitare interventi urgenti rispetto ad una emergenza che nel 2025 compie tristemente 12 anni e ha coinvolto 8mila chilometri quadrati di territorio, senza che il patrimonio olivicolo compromesso sia stato ancora ricostruito.

Sui cartelli si legge “No a Puglia ostaggio di beghe politiche”, “Su articolo 6 spesi solo 20 milioni su 80”, “Subito secondo piano di rigenerazione”, “Bene 30mln ministero, ora secondo piano e indennizzi calamità”, “Burocrazia fa più danni della Xylella”, “Salviamo il salento: paesaggio e turismo”, con gli agricoltori arrivati da Lecce, Brindisi, Taranto e Bari per far sentire la propria voce contro le disattenzioni e le lungaggini burocratiche che stanno ostacolando la rigenerazione” per sollecitare interventi di ricostruzione, quando il numero stimato di ulivi reimpiantati che sono poco di 3 milioni, contro i 21 milioni di piante infette per la strage causata dalla Xylella.

“La Puglia non può permettersi di essere ostaggio di beghe politiche. Con i 30 milioni di euro in più stanziati dal Ministero con il DL Agricoltura per il reimpianto di ulivi resistenti nelle aree colpite da Xylella, grazie al pressing di Coldiretti anche con la mobilitazione di 10mila persone,  si potrà sostenere la rigenerazione delle zone infette in Puglia che si stima sia ferma al 17% del patrimonio olivicolo gravemente compromesso”, rilancia il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, nel denunciare che “rispetto alla misura per la ricostruzione del primo piano nazionale di rigenerazione ad oggi risultano spesi poco più di 20 milioni di Euro rispetto agli 80 già a disposizione, una cifra irrisoria rispetto ad una misura fondamentale per la ripresa produttiva, territoriale e paesaggistica dell’area colpita da Xylella che sconta una tempistica lunghissima e incompatibile con le urgenze del territorio colpito”, chiude Cavallo.

“Serve subito – scandisce il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni, il secondo piano per la rigenerazione delle aree colpite dalla Xylella fastidiosa in Puglia, perché sono 115mila gli ettari rimasti fuori dal primo piano di 300 milioni di euro, oltre alle indennità compensative dal 2020 in avanti, un impegno urgente da attuare con il coordinamento delle Istituzioni regionali, nazionali e dell’Europa sul problema Xylella”. “La zona colpita si è allargata in 12 anni – aggiunge Piccioni – e il fronte della malattia è molto ampio, per cui vanno attivate misure a beneficio di tutto il territorio colpito per espiantare tutti gli ulivi secchi che ancora incombono nelle campagne e finanziare misure per i reimpianti e la ripresa piena dell’attività olivicola e agricola in generale con la diversificazione, con la piena attuazione del primo piano di rigenerazione ed il finanziamento – attuando una piena sburocratizzazione delle misure – di un secondo piano perché le risorse a disposizione sono del tutto insufficienti”, insiste Piccioni.

Per aiutare le imprese olivicole del territorio così gravemente ferito è attivo il polo antixylella costituito da Coldiretti, UNAPROL e CAI, per la ricostruzione della più grande fabbrica green del Sud Italia che accompagna le aziende olivicole nella realizzazione dei nuovi impianti con le varietà resistenti dalla Lecciana al Leccio del Corno, dal Leccino fino alla FS17 e a tutte le ulteriori varietà che saranno autorizzate, con una gestione olivicola al passo con i tempi, con mezzi e conoscenze tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio. il polo specialistico mette a disposizione la fornitura di piante di olivo resistenti certificate e di alta qualità, mezzi tecnici per la lavorazione del terreno e la gestione degli impianti, servizi di assistenza tecnica specializzata per la progettazione, la realizzazione e la gestione degli impianti, consulenza agronomica e fitopatologica, oltre al supporto ai finanziamenti pubblici e privati

Per accelerare la ricostruzione, il polo specialistico – conclude Coldiretti Puglia - mette a disposizione la fornitura di piante di olivo resistenti certificate e di alta qualità, mezzi tecnici per la lavorazione del terreno e la gestione degli impianti, servizi di assistenza tecnica specializzata per la progettazione, la realizzazione e la gestione degli impianti, consulenza agronomica e fitopatologica, oltre al supporto ai finanziamenti pubblici e privati.

 

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