Redazione
Mesagne. Incidente sulla Ss7. Un ferito
Un incidente stradale si è verificato lungo la statale 7, dove un’auto, per cause ancora in fase di accertamento, ha sbandato ed è uscita fuori strada. Nell’urto la conducente è rimasta ferita ed è stata trasportata presso l’ospedale di Brindisi per accertamenti. Non è in pericolo di vita. Sul posto sono giunte pattuglie della polizia locale di Mesagne, due squadre di vigili del fuoco e un’ambulanza del 118. I vigili del fuoco hanno messo l’auto in sicurezza poiché era alimentata a gas. I vigili urbani hanno rilevato il sinistro. I fatti si sono verificati intorno alle ore 11 lungo la statale 7 e precisamente a duecento metri dall’uscita Ovest di Mesagne in direzione di Marcia verso Brindisi. Su questa importante arteria viaria sta viaggiando una Mini Countryman con alla guida una signora. Il mezzo superata la prima uscita per la città di Mesagne, per cause ancora in fase di accertamento, ha sbandato ed è uscita fuori strada. La signora è stata sballottolata all’interno. Gli altri automobilisti che sono sopraggiunti hanno lanciato l’allarme e sulla statale è giunta un’ambulanza del 118 i cui soccorritori hanno visitato la donna e deciso di condurla presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi per essere sottoposta ad accertamenti clinici e strumentali al termine dei quali sono emersi alcuni traumi tipici di tali sinistri. Contestualmente sul posto dell’incidente sono giunte due pattuglie della polizia locale i cui agenti hanno dirottato il traffico veicolare, abbastanza sostenuto, all’interno della città. È stato richiesto anche l’intervento dei vigili del fuoco, giunti con due squadre, poiché la Mini Countryman era alimentata a gas. I pompieri hanno messo in sicurezza sia l’auto sia la zona e, dopo i rilievi degli agenti, è stato riaperto il transito veicolare sulla statale 7.
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Flash mob a sostegno della candidatura di Mesagne a Capitale Italiana della Cultura 2024
Il Ferdinando organizza un flash mob a sostegno della candidatura di Mesagne a Capitale Italiana della Cultura 2024. Gli studenti dell’istituto “Epifanio Ferdinando” scendono in piazza a sostegno della candidatura di Mesagne a Capitale Italiana della Cultura 2022., insieme ad una rappresentanza delle altre scuole elementari e medie presenti a Mesagne. Gli alunni con i loro docenti si ritroveranno sabato mattina nel piazzale antistante la sede del Liceo Scientifico di via Eschilo per dar vita ad un flash mob nel rispetto rigoroso delle norme di distanziamento.
L’appuntamento è fissato per le ore 11.00. Cresce l’attesa in città in vista del verdetto della giuria che il prossimo 3 e 4 marzo dovrà indicare al Ministro Dario Franceschini la candidatura ritenuta più idonea. E così anche il mondo della scuola fa la sua parte convinto che la cultura non sia un prodotto da somministrare ma un percorso da costruire. Ad aprire il flash mob sabato mattina saranno gli studenti del liceo coreutico che in queste settimane si sono dedicati con passione alla coreografia.
Sono poche le esperienze in Italia che un’istituzione scolastica si mobilita a sostegno di un progetto dedicato alla promozione della cultura della legalità organizzando un flash mob. La manifestazione di sabato sarà soprattutto un'opportunità per riscattare l’immagine passata della città, oggi un gioiello che richiama sempre più visitatori e turisti. Facendo rete si riuscirà ad essere più competitivi per cercare di portare a casa il risultato, realizzando anche un video del flash mob da inviare alla commissione.
La Uil pensionati condanna l'invasione russa in Ucraina
I pensionati conoscono la guerra. L’hanno vissuta molti da piccoli, altri hanno partecipato e fortunatamente ne sono usciti vivi. Oggi i nostri pensionati sono insieme ai loro figli e nipoti e la raccontano. Mia madre riuscì a sopravvivere proteggendo i tre bambini coprendoli con il suo corpo nel sottoscala della casetta in cui viveva con la famiglia, ma i proiettili delle mitragliatrici degli aerei erano visibili in quel mattino dell’agosto del 1943.
Amati: “Raddoppiare gasdotto Tap con Poseidon è questione economica e pure di libertà”
“Il potenziamento delle infrastrutture di importazione del gas in Puglia attraverso il gasdotto Poseidon con approdo a Otranto, ossia un Tap bis, è una prospettiva da accelerare al massimo, perché riguarda un’opera compatibile con l’ambiente, di forte impatto economico e pure di libertà, come è chiarissimo in queste ultime ore con l’invasione russa ai danni dell’Ucraina. In questo senso mi occuperò di capire nei prossimi giorni lo stato di avanzamento del programma Poseidon, considerata la necessità di avere informazioni dettagliate sui giacimenti a cui collegarsi e sui tempi di realizzazione ”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati.
“In queste ore si stanno mostrando dinanzi ai nostri occhi tutte le ragioni che giustificavano l’investimento italiano e pugliese in infrastrutture energetiche e l’irrazionalità di tutti gli argomenti che ostacolavano tali prospettive, eccitando le paure delle persone al fine di raccattare qualche voto. Stiamo infatti vedendo sia l’innalzarsi dei prezzi delle bollette, che sarebbero stati ben più alti se non avessimo avuto Tap, che il pericolo di dover soggiacere alle decisioni politiche dispotiche di nazioni fintamente democratiche: prova ne sia l’invasione russa dell’Ucraina e la correlativa necessità di utilizzare sanzioni economiche di rappresaglia che sono l’unica alternativa credibile per dissuadere l’aggressore e invasore senza ricorrere al fuoco.
L’autonomia energetica e la diversificazione delle fonti, che si può ben raggiungere con infrastrutture compatibili con l’ambiente, è un obiettivo che non possiamo più eludere, cominciando col reclamare la realizzazione e l’entrata in esercizio del gasdotto Poseidon, quale sistema in grado di connettere tutti i giacimenti del mediterraneo con il sistema di approvvigionamento italiano.
I tempi sono ormai maturi per affrontare questi argomenti con maturità politica e tecnico-scientifica, facendosi indirizzare solo dai dati di realtà e respingendo il tentativo di condizionamento di illusionisti politici sempre al servizio di mortifere ideologie”.
Angiografo fuori uso al Perrino, Oliva: “Qui si rischia di compromettere la salute dei pazienti”
L’angiografo biplano dell’Ospedale Perrino di Brindisi è ancora una volta fuori uso, la terza in pochi giorni. Il Reparto di Cardiologia interventistica dell’Ospedale Perrino in difficoltà, anche oggi l’angiografo biplano, una delle apparecchiature radiologiche più importanti per l’esame delle arterie, è fuori uso. “La frequenza con la quale questa strumentazione va in tilt è davvero preoccupante- dice il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Brindisi- Un paziente infartuato che arriva nel nostro presidio ospedaliero, pur stabilizzato, non può essere sottoposto a trattamenti salvavita. Questo vuol dire che per ricevere l’assistenza adeguata deve essere trasferito, necessariamente, all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce. In questo modo, tuttavia, si perde tempo prezioso rischiando di compromettere le chance di sopravvivenza dell’assistito”. L’angiografia è, infatti, un esame radiologico fondamentale che attraverso l’acquisizione di immagini delle arterie consente di fare una diagnosi sullo stato di salute del sistema vascolare e intervenire tempestivamente. “La cosa grave è che l’angiografo è stato attivato qualche mese fa- sottolinea il dott. Oliva- nonostante questo continua ad arrestarsi anche durante la procedura. Inoltre abbiamo anche un apparecchio simile collocato al quarto piano dell’ospedale ad uso esclusivo dei cardiologi. E’ vecchio di 12 anni ma, al momento, anche quello non funziona. Due anni fa ne è stato acquistato un altro ma non è mai stato montato nonostante le ripetute richieste del direttore del Reparto di Cardiologia, dott. Gianfranco Ignone. Nelle more si potrebbe provvedere alla riparazione del vecchio angiografo da utilizzare in casi di emergenza. Così come sta accadendo in questi giorni. Non sono 100mila euro che valgono la vita di una persona. Ogni minuto è prezioso quando un paziente si trova in queste condizioni”. In questi giorni si sono insediati i nuovi vertici della Asl di Brindisi, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Brindisi ritengono quanto mai urgente un confronto con i nuovi direttori, soprattutto alla luce delle tante criticità che affliggono gli ospedali della provincia a partire da quello del Perrino. “I tempi della salute mal si conciliano con quelli della burocrazia- conclude il dott. Oliva- Sarebbe opportuno avere quanto prima un confronto diretto con il nuovo direttore generale. L’Ordine dei Medici non si è mai sottratto alle soluzioni ed è pronto a collaborare”.
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Mesagne. Da sabato via le auto da piazza IV Novembre
A Mesagne, dal prossimo 26 febbraio, piazza IV Novembre diventerà off limits per le auto. In pratica non si potrà più posteggiare. L’Amministrazione comunale ha, infatti, deciso di sfrattare dalla bella piazza i mezzi a motore. Con questo provvedimento l’ente locale ha dato inizio a un’operazione green che comprenderà, step dopo step, la realizzazione di una zona a traffico limitato nell’intero centro storico. In pratica nei quattro varchi esistenti saranno installate delle telecamere intelligenti che leggeranno il numero di targa dei mezzi in entrata e li compareranno con un soft, dove saranno inserite i numeri di targa dei mezzi autorizzati a oltrepassare il varco. Chi sarà beccato privo di autorizzazione sarà multato. Una decisione che stravolgerà l’attuale cultura degli automobilisti di entrare nel centro storico e arrivare con i mezzi fin sotto i negozi.
La decisione, per la verità, da un lato è stata appresa con soddisfazione dagli ambientalisti mentre dall’altra, i commercianti, hanno storto il naso poiché temono che il divieto di posteggiare, o il non poter più transitare, possa incidere negativamente sui loro affari. In pratica la preoccupazione dei commercianti è che i clienti scelgano altre attività al di fuori del centro storico dove fare agevolmente i propri acquisti. In ogni modo chi è soddisfatto del provvedimento è, in primis, il sindaco Toni Matarrelli. “Piazza IV Novembre per sempre libera dalle auto: è deciso”, ha spiegato con soddisfazione il primo cittadino. La delibera è stata approvata dalla giunta comunale: il divieto di parcheggiare in una delle piazze storiche più belle di Mesagne decorrerà a partire da sabato 26 febbraio”.
Il sindaco ha, quindi, chiarito che “la decisione è parte di un progetto più ampio, che guarda al centro storico come ad uno spazio più accessibile, sicuro ed attrattivo, in un'ottica di rispetto dell'ambiente e di salvaguardia del patrimonio monumentale che il cuore antico della città include e custodisce”. Intanto, a battersi per l’eliminazione del posteggio da piazza IV Novembre sono stati i cicloamici. È necessario un progetto lungimirante per la riqualificazione urbana di Piazza IV Novembre – hanno auspicato gli ambientalisti -. La consuetudine dei cittadini a parcheggiare e transitare è stata improvvidamente legittimata dalla precedente amministrazione che ha istituito un parcheggio a pagamento con la capacità di ospitare decine di automobili”. Per i cicloamici la presenza di un “manto di auto in sosta ed in transito, le fioriere i pali lasciano con difficoltà percepire al viandante che si è in presenza di quella che fu la più importante piazza cittadina. Piazza IV Novembre è dunque vista come una semplice via di passaggio e un comodo parcheggio collocato all’ingresso di un centro storico che meriterebbe di essere in Ztl”.
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Covid - 19. Oggi sono complessivamente 3652 i casi positivi in Puglia di cui 322 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 24 febbraio 2022
Dati complessivi
NAVI RIPARTONO DA BARI SENZA SCARICARE
Puglia paralizzata dallo sciopero dei TIR con navi merci di grano e mais che ripartono dal porto di Bari senza aver scaricato, mentre intere pedane di ortaggi, funghi, fiori e frutta stipate da ore nei camion sono da già da buttare per il blocco della catena della distribuzione alimentare. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, in relazione alla protesta degli autotrasportatori che ha portato alla paralisi del settore del traposto su gomma, con i camion carichi di prodotti agroalimentari deperibili che sono fermi da giorni su statali e autostrade. Resta una autonomia di 5 giorni nelle stalle per l’alimentazione degli animali – denuncia Coldiretti Puglia – poi le scorte di mais saranno esaurite.
Con l’85% delle merci che viaggia sui strada lo sciopero dei Tir con i blocchi stradali provoca danni incalcolabili, dal campo alla tavola – aggiunge Coldiretti Puglia - con i prodotti deperibili come frutta, verdura, funghi e fiori fermi nei magazzini che marciscono e il rischio concreto di scaffali vuoti anche per la mancanza di forniture all’industria alimentare costretta a fermare gli impianti di lavorazione.
Le celle delle aziende agricole stanno letteralmente ‘scoppiando’ di cibo che non riescono a raggiungere le piattaforme logistiche italiane di distribuzione – dice Coldiretti Puglia - con alcuni TIR già carichi di prodotti deperibili fermi sulle strade, con uno sciopero ormai ad oltranza ed il rischio che il cibo vada irrimediabilmente buttato.
Una situazione che – sottolinea la Coldiretti Puglia - aggrava le già pesanti difficoltà della filiera agroalimentare costretta a far fronte a pesanti aumenti dei costi di produzione per le materie prime e l’energia la capacità di autoapprovvigionamento alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali con accaparramenti, speculazioni e limiti alla circolazione delle merci e venti di guerra sotto la spinta dell’attacco della Russia all’Ucraina che soffiano sui prezzi di gas e carburanti, per cui si rischia di dover buttare i prodotti salvati nelle campagne dalla difficile situaizone climatica ma il problema riguarda anche i lattiero caseari, spiega la Coldiretti. Occorre trovare una soluzione immediata per rimuovere i blocchi stradali e consentire – insiste Coldiretti Puglia - la ripresa dei ritiri dei prodotti nei magazzini e la consegna ad industrie alimentari e distribuzione commerciale.
In Puglia il settore dei trasporti (34,6% dei consumi finali) si conferma tra l’altro il settore più «energivoro» ed è caratterizzato da un largo utilizzo di combustibili liquidi che coprono il 93,9% dei consumi del settore, ricorda Coldiretti Puglia sulla base dei dati MISE, Terna ed Enea. Senza adeguate ed urgenti misure per calmierare il costo del carburante gli autoarticolati rischiano di non camminare più, con il conseguente stop delle consegne dei prodotti agroalimentari.
A subire gli effetti dei rincari – conclude la Coldiretti – è l’intera filiera agroalimentare, dai campi all’industria di trasformazione fino alla conservazione e alla distribuzione. Su questo scenario pesa il deficit logistico italiano per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci, che costa al nostro Paese oltre 13 miliardi di euro, con un gap che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea.
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“TERNA” CANCELLA BRINDISI DAL TURBOGAS – GENTILE (CNA): IL TERRITORIO PERDE OCCUPAZIONE E INVESTIMENTI PER 800 MILIONI DI EURO
La New Virtus Mesagne ospita il Basket Corato
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